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Isabel Russinova ricorda Franca Rame e il suo messaggio in occasione della messa in scena a Cosenza de “La Marcolfa”

Cosenza – “Una perdita incolmabile per il teatro italiano”. Così ha definito Isabel Russinova, direttore artistico del Teatro “Rendano”, la recente scomparsa dell’attrice Franca Rame.

Una figura luminosa, di rara profondità di pensiero e anticipatrice di tante battaglie per l’emancipazione della donna che ha saputo trasfondere, in maniera mirabile, nei suoi lavori teatrali concepiti con il suo inseparabile compagno di vita e di scena Dario Fo.

Franca Rame – ha detto ancora Isabel Russinova – ci mancherà enormemente, ma il suo messaggio, che ha innovato in maniera profonda la cultura del nostro Paese, sarà il faro che illuminerà il cammino delle nuove generazioni.”.

Il ricordo di Isabel Russinova va al dicembre del 2011, quando scelse per l’inaugurazione della stagione di prosa del “Rendano” una nuova versione del testo di Dario Fo “”, interpretato da Antonio Salines e Carlo Simoni e che rappresentò un autentico cavallo di battaglia di Franca Rame.

In quella occasione Franca Rame – ricorda la Russinova – fece pervenire a me e alla città di Cosenza un messaggio di ringraziamento per aver scelto la farsa di Fo come spettacolo inaugurale della stagione, che proprio la Rame aveva interpretato nella versione originaria.

Fui proprio io a darne lettura in pubblico durante l’incontro con gli attori che precedette lo spettacolo. Questo il suo contenuto: “Mando un particolare ringraziamento al teatro “Rendano” di Cosenza – scrisse la Rame nel suo messaggio – per aver scelto come inaugurazione della stagione la nostra “Marcolfa”.

Sono certa che sarà una serata all’insegna del divertimento e del benessere che vi farà dimenticare per qualche ora i nostri drammatici giorni italiani”.

Parole – ha aggiunto Isabel Russinova – che resteranno a futura memoria nella storia del “Rendano” come testimonianza, dedicata al teatro cosentino, di una delle più autentiche signore della scena italiana.”

Il sindaco Occhiuto interviene sulle proposte culturali della città

COSENZA – “Anche quest’anno la stagione ‘More’ dedicata al teatro contemporaneo dalla compagnia ‘Scena Verticale’, titolare della residenza teatrale del Morelli, ha colto nel segno. I dati, significativi, che parlano di sold out in quasi tutte le serate della rassegna non solo lasciano ben sperare per il prosieguo della residenza teatrale, ma danno conto di una ritrovata vitalità di tutto il sistema dei teatri della città che ha, negli ultimi due anni, conosciuto una nuova fase di graduale, ma incisivo rilancio, a testimonianza delle buone pratiche che l’Amministrazione comunale ha intrapreso sul fronte delle politiche culturali, pur angustiato da tagli e da un momento recessivo certamente non dei migliori”.

Il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto tiene a sottolineare il buon risultato, replicato anche quest’anno dopo il successo del 2012, della rassegna teatrale ‘More’, dedicata alla scena contemporanea e conclusasi ieri sera al teatro Morelli con un concerto del gruppo “Il circolo delle quarte”. Il primo cittadino ha inteso intervenire, anche da titolare della delega alla Cultura che ha tenuto per sé sin dall’inizio del suo mandato, con alcune considerazioni sulle politiche culturali intraprese e portate avanti dall’Amministrazione comunale con la direzione artistica unica dei teatri cittadini affidati alla guida di Isabel Russinova.

“L’offerta culturale dell’ultimo biennio – precisa Occhiuto – è stata ampia ed articolata ed ha coinvolto non solo il nostro teatro di tradizione, il Rendano, ma, oltre al Morelli, anche il Cinema Italia-Tieri.

E’ evidente che la congiuntura economica del momento non è stata di aiuto nell’attuazione compiuta di tutti i nostri programmi e, lungo questo percorso, delineato con impegno, competenza e dedizione assoluta da Isabel Russinova, alla quale va il ringraziamento di tutti, qualche problema è affiorato, come nel caso dell’annullamento di qualche spettacolo, prontamente sostituito dalla direzione artistica con spettacoli di indubbia qualità e di pari livello che hanno consentito di mantenere gli impegni assunti ad inizio stagione con il pubblico e gli abbonati. E i segnali venuti dall’ultima stagione sono più che incoraggianti, anche su questo terreno. C’e stato un incremento degli abbonamenti ed in aumento è anche l’affluenza degli spettatori, ai quali la direzione artistica ha inteso somministrare un questionario per misurare il gradimento degli spettacoli. C’è da aggiungere, infine, che i costi della stagione si sono sensibilmente ridotti e, a giudicare dal fatto che gli spettacoli di prosa erano tra i migliori in circolazione nei teatri italiani, si può parlare di una vera e propria operazione virtuosa.

Apprezzabile il lavoro portato avanti anche sul Cinema Italia-Tieri, ripensato da Isabel Russinova come ‘Casa del Cinema e del Jazz’. Anche qui – ricorda Occhiuto – i primi segnali sono confortanti con le rassegne già ospitate : ‘Mm d’autore’, dedicata al cinema indipendente, e quella dal titolo ‘Shakespeare 2016: lo spettacolo del mondo’ che riguarda il progetto pluriennale promosso in partenariato tra l’Università della Calabria, il Comune di Cosenza ed il teatro Rendano, in vista del quarto centenario della morte di William Shakespeare che si celebrerà nel 2016.

Altri progetti sono in cantiere e si spera di poterli realizzare.

Come si vede, non è mancata un’attività a 360 gradi che, nell’attuale contingenza economico-finanziaria è da salutare quasi come un piccolo miracolo. Ecco, perché, anziché criticare, sarebbe più opportuno, aiutare a costruire il futuro culturale della nostra città”.

 

Il progetto culturale del Rendano nelle parole di Isabel Russinova

commissione cultura russinovaCOSENZA – Prosa, lirica, musica, balletto. Il Teatro Rendano ha offerto quest’anno alla città di Cosenza un cartellone vario e di notevole livello. Giunti quasi a metà della programmazione, incontriamo il direttore artistico Isabel Russinova.

Approfittiamo del suo soggiorno cosentino per sapere qualcosa di più su come vive il ruolo professionale che ricopre.

Quando entro in teatro sento che è vivo e di questo sono contenta. La mia attività è indirizzata principalmente alla realizzazione di un progetto culturale. Pensare ed organizzare una stagione teatrale per me non significa solo riempire di contenuti uno spazio, ma è soprattutto creare un percorso che restituisca valore alla cultura. In questo periodo di crisi, di difficoltà, di smarrimento, il rischio più grande è che la disperazione incoraggi la brutalità. Siamo come naufraghi in cerca di un appiglio, di approdi stabili e sicuri. La cultura diventa quindi la zattera cui aggrapparsi perché fornisce gli strumenti necessari per aprire la mente e individuare nuove risposte e soluzioni appropriate. Da qui il mio impegno per un percorso culturale che vada oltre il puro intrattenimento, effimero e fine a se stesso. Ritengo sia necessario partire dal recupero della memoria e dallo studio del passato per rintracciare i valori che si sono persi. Non dimentichiamo che stiamo parlando della direzione di un teatro di tradizione, in una città come Cosenza, ricca di storia e di cultura… È un percorso che può essere fatto puntando molto sui giovani e sui più piccoli che costruiscono ora la propria dimensione valoriale. Ieri ad esempio c’è stata in teatro la visita di una scuola ed è stato curioso osservare lo stupore della scoperta negli occhi dei ragazzi, soprattutto mentre visitavano e conoscevano posti un po’ nascosti, come la buca dell’orchestra. A tal proposito vorrei sottolineare che sono contenta di aver ricompattato l’orchestra del Teatro.

Le sue linee guida sono apparse chiare sin da subito: condivisione ampiamente e variamente intesa. Come ha risposto la città di Cosenza?

Il teatro è vivo, pieno, non ricordo una rappresentazione che non abbia avuto una risposta positiva dal pubblico. Mi dà coraggio vedere che la città partecipa e si lascia coinvolgere. So di andare nella direzione giusta. Certo, il lavoro fatto finora si limita ad un tempo di quattro mesi e mezzo, mentre il cammino da fare è ancora lungo per la realizzazione di quel progetto culturale di cui parlavo. È un lavoro che richiede più tempo, costanza, continuità.

Tempo fa ha sottolineato l’importanza del dialogo diretto con il territorio proponendo al pubblico cosentino un questionario anonimo utile all’individuazione di target, gusti e tendenze. Che risultati ha prodotto quest’iniziativa?

Dei risultati di quest’iniziativa si sta occupando l’Ufficio Statistica del Comune. I dati non sono ancora pronti soprattutto perché c’è stato qualche ritardo nella partenza e si può dire che la distribuzione è stata avviata nel mese di marzo. È comunque uno strumento utile per creare un rapporto nuovo con gli utenti: per “coltivare” la relazione con gli abbonati, ma anche per entrare in contatto con chi si avvicina al teatro per la prima volta. Conoscere non solo i gusti relativi alla programmazione degli spettacoli, ma soprattutto capire cosa vogliono avere dal teatro, come lo vorrebbero. Una sorta di grande abbraccio in cui includere tutto il pubblico. Un passo importante nella costruzione di un progetto culturale che abbia una doppia valenza: da un lato un percorso condiviso e quindi vissuto con la città, dall’altro la rivalutazione dell’arte e del bello. Tutto ciò per poter garantire una qualità dell’offerta sempre più alta.

Il teatro viene spesso considerato un luogo di nicchia: tanto bello quanto inaccessibile e faticoso. E spesso si trova a dover fronteggiare l’illusione del successo facile proposto dalla televisione o dal cinema. Quale disposizione d’animo suggerirebbe ad un giovane desideroso di diventare attore di teatro?

Io considero la televisione come uno strumento passivo, che può essere tenuto accesso anche mentre ci si dedica ad altro, quindi seguito con un basso livello d’attenzione e di partecipazione. La fama che deriva dall’essere conosciuti attraverso il piccolo schermo è una strada che illude, i giovani si aggrappano ad una chimera. Quante persone tra quelle che intraprendono questo percorso riescono davvero ad emergere e a distinguersi?

Il mondo dello spettacolo – espressione che sinceramente non mi fa impazzire – non è qualcosa di astratto o un cartone animato, come può apparire per chi lo guarda dall’esterno. È invece una professione, come può essere quella del medico o del giornalista. E come tale deve essere considerata. E per arrivare a realizzare qualcosa occorre necessariamente studiare, conoscere, impegnarsi. Non è un passaggio automatico: come non si può diventare medici da un giorno all’altro, così non ci si può improvvisare nel “mondo dello spettacolo”. Esistono tantissimi attori e anche molto bravi che popolano i nostri teatri, ma non tutti sono necessariamente divi. Sono ugualmente importanti i caratteristi o le varie professionalità che ruotano intorno alle rappresentazioni. Il suggerimento che mi sento di dare è che bisogna misurarsi con le cose, puntando su serietà, impegno, sacrificio, onestà intellettuale. Prepararsi a dover dare di più di quanto si può ricevere in cambio. Vorrei che i giovani imparassero quanto sia importante lo studio della memoria.

Eviteremo retorica e anacronismi ma è fin troppo risaputo che le donne che rivestono ruoli di primo piano, come il suo, talvolta si ritrovano ad avere qualche “difficoltà in più” rispetto agli uomini. Per lei è stato così?

Le donne hanno sempre avuto un ruolo chiave. Oggi, a maggior ragione, il loro apporto è basilare per superare lo stallo in cui ci troviamo. Questa centralità è da attribuire allo spirito di abnegazione e di sacrificio, alla capacità di adattarsi. Certo le donne devono affrontare ostacoli maggiori, mettere in circolo maggiore energia di quella che sarà loro restituita. Ma sono convinta che il lavoro – il lavoro fatto bene – alla lunga viene riconosciuto. Per me di certo è stato così. Non si può stare a guardare.

Concludiamo allora con qualche annotazione sul Gran Galà del balletto di stasera.

È la prima volta che i ballerini del Teatro alla Scala si esibiscono al Rendano. È importante portare a Cosenza le eccellenze affinché costituiscano un riferimento alto cui tendere. Per misurarsi sempre con il meglio, per conoscere, per imparare a valutare. Come avvenuto per Giorgio Albertazzi, Paolo Fresu, Fiorenza Cedolins. La televisione trasforma la qualità dei prodotti che sono nati per altri luoghi. Eventi come quello di stasera hanno bisogno del palcoscenico dei teatri. I risultati eccellenti delle étoiles sono raggiunti a costo di grandi sacrifici e molto impegno, motivo in più per apprezzarle e prenderle a modello di professionalità e competenza.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Mostra su Mascagni al museo dei Brettii

COSENZA – Gli spartiti originali de “L’amico Fritz”, di “Cavalleria Rusticana”, di “Isabeau” l’opera in tre atti scritta nel 1911, e di “Iris”. Sono alcuni dei cimeli in mostra al Museo dei Brettii e degli Enotri che partecipa con questa esposizione al programma delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Pietro Mascagni. La mostra, curata dal direttore artistico del Teatro “Rendano”, Isabel Russinova e con la supervisione del direttore del Museo Marilena Cerzoso, contiene anche una serie di foto che ritraggono la diva del cinema muto dei primi del novecento Lyda Borelli, protagonista di “Rapsodia satanica”, il film di Nino Oxilia, del 1915, la cui partitura originale venne composta proprio da Pietro Mascagni e che può essere a giusta ragione considerata la prima vera colonna sonora della storia del cinema italiano.

Il film è stato proiettato nel pomeriggio, sempre al Museo dei Brettii. Altre proiezioni, per decisione di Isabel Russinova e del direttore del Museo Marilena Cerzoso, seguiranno anche nei prossimi giorni, da domani a domenica, su richiesta dei visitatori della piccola mostra che raggruppa oggetti e documenti inediti appartenuti al compositore e che ne ricostruiscono la vita e l’opera.

Gli orari della mostra e durante i quali sarà possibile assistere alle proiezioni, su richiesta, di “Rapsodia satanica”, sono quelli di apertura del Museo e cioè, domani, venerdì 15 marzo, dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30. Sabato 16 marzo e domenica 17 marzo dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30.

Nella mostra su Mascagni si possono apprezzare anche l’interessante volume dal titolo “Mascagni in cartolina”, lo spartito della riduzione per pianoforte solo de “L’Amico Fritz” e quello con le “Melodie d’opere” delle Edizioni Suvini-Zerboni di Milano.

“Anche in questa occasione – ha sottolineato la direttrice Marilena Cerzoso – il Museo dei Brettii e degli Enotri si conferma spazio educativo permanente in grado di stimolare riflessioni sulla storicità delle cose prodotte dall’individuo e sulle relazioni che collegano gli uomini agli oggetti, attraverso un viaggio nel mondo della musica di Pietro Mascagni, che contribuisce alla creazione di un’identità culturale cosciente”.

 

 

La voce di Fiorenza Cedolins apre la 53esima stagione lirica del Rendano

COSENZA – Nel suo percorso artistico ha incontrato i numeri uno della direzione d’orchestra, da Riccardo Muti a Zubin Metha, da Daniel Oren a Lorin Maazel ed ha anche avuto il privilegio di cantare accanto a Luciano Pavarotti. Fiorenza Cedolins è una delle voci più rappresentative del panorama lirico nazionale, molto apprezzata e richiesta all’estero, come testimonia l’Aida di Giuseppe Verdi nella quale canterà da qui a poco in Brasile, al Teatro Municipal di Rio De Janeiro.

Il suo amore per la lirica è equamente distribuito tra Puccini e Verdi, tanto che il soprano si definisce, non senza ironia, una “bigama musicale”, innamorata persa dei due maestri.

Ed è questo amore viscerale per Verdi che la porterà sabato e domenica prossimi al “Rendano” di Cosenza per l’apertura della 53esima stagione lirica, curata dal direttore artistico Isabel Russinova, che ha in programma, come primo titolo in cartellone, proprio un omaggio al compositore di Busseto, in coincidenza con il bicentenario della nascita.

Sabato 2 marzo, alle ore 20,30, la “prima”, domenica 3 marzo, alle ore 17,00, la replica.

“L’Omaggio a Verdi – la vita, le lettere, l’amore” – questo il titolo – è un condensato di prosa, teatro, lirica e sinfonica, in cui il ricordo di Verdi incrocia le sue eroine, soprattutto Giuseppina Strepponi, prima compagna e poi seconda moglie del compositore, con cui Verdi intrattenne un fitto carteggio.

A Cosenza Fiorenza Cedolins, protagonista assoluta dell’omaggio verdiano del teatro di tradizione cosentino, arriverà direttamente da Lugano dove ha avviato, in collaborazione con il Conservatorio della Svizzera Italiana e in collaborazione con l’Associazione “Lugano lirica”, una serie di corsi di alto perfezionamento squisitamente dedicati al repertorio italiano. “Una bella sfida – la definisce la cantante – con la quale ci siamo proposti di far rinascere l’opera lirica anche a Lugano valorizzando il lavoro attento e minuzioso che si sta portando avanti sui giovani talenti. In questo bicentenario verdiano – prosegue – mi sto gratificando enormemente nel riportare in scena i personaggi che questo grandissimo compositore e tra i più grandi geni della storia ci ha dato. Quindi per me è un particolare piacere, ma anche una responsabilità non da poco, cantare a Cosenza, dove peraltro non sono mai stata, in una serata interamente dedicata a Verdi. Tra l’altro, in questa specialissima occasione, ho scelto per la prima volta di debuttare sulle scene una grandissima pagina della scrittura verdiana che è Macbeth, portando sul palcoscenico del “Rendano” una delle pagine più impervie di tutta la letteratura del compositore. Ci sarà questa esclusiva per Cosenza, nessun altro l’ha ancora ascoltata. L’idea di fare una serata che presenti sì la musica, ma anche un commento recitato che in qualche modo possa delineare anche l’uomo Verdi è un’idea che ho proposto a Isabel Russinova già quattro o cinque mesi fa, all’epoca del nostro primo contatto. E’ bello intonare tutte le romanze, ma perché, mi sono chiesta, data la coincidenza con il bicentenario, non raccontare al pubblico anche aspetti della vita e del carattere del compositore che non tutti conoscono?”

Dai grandi direttori d’orchestra che ha incontrato, Fiorenza Cedolins confessa di aver mutuato molte cose. “Sono stata abbastanza “opportunista” da prendere tutto quello che potevo da tutti. Ho iniziato a cantare professionalmente a ventuno anni. Ho imparato dai colleghi meno in vista, ma anche dai massimi nomi della direzione d’orchestra e della regia. In primis dal maestro Roberto Benaglio, per due anni mio maestro di spartito e con il quale ho messo a punto l’accento verdiano”.

E poi due grandi direttori: Zubin Metha e Daniele Gatti.

E Verdi sarà protagonista anche nel futuro di Fiorenza Cedolins: sarà diretta infatti ancora da Daniele Gatti per la Messa da Requiem al Regio di Parma. La prossima estate poi, il 10 agosto, sarà all’Arena di Verona, ancora con “Aida”, sul podio Daniel Oren, per la regia di Gianfranco De Bosio. Un evento speciale, per il bicentenario della nascita e per il centenario della prima rappresentazione di “Aida” nel tempio della lirica veronese, che risale al 1913.

 

Il Teatro A. Rendano e la sua nuova stagione

COSENZA – “La parola è un’ala del silenzio” è questa la frase di Pablo Neruda che campeggia sulla brochure della stagione 2012-2013 del Teatro A. Rendano, stagione presentata ieri in conferenza stampa alla presenza di Isabel Russinova, nuova direttrice artistica del teatro ma volto conosciuto dagli abituali spettatori già dallo scorso anno, e del Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto apparso alla platea non di certo in forma smagliante. La frase è stata scelta dalla direttrice artistica proprio per rimarcare ed evidenziare come la parola sia, quest’anno, il filo conduttore che lega tutti gli spettacoli perché sostiene la Russinova “bisogna comunicare, ascoltare, ascoltarsi e dare un peso alle parole per poter comprendere se stessi e anche gli altri”.

La lunga stagione, che avrà inizio il 15 dicembre con la Locandiera di Goldoni, ha come scopo la contaminazione e la condivisione; il cartellone, infatti, contiene in sé una commistione di generi che spaziano dalla prosa alla lirica, dalla danza alla musica sinfonica, dal gospel ai musical per i più giovani sperando, così, di riuscire a svecchiare quella concezione, ormai radicata, che porta a definire il teatro come il luogo anti-giovanile per antonomasia. Isabel Russinova, definita durante la conferenza come una donna di fatti, è riuscita a conciliare qualità e quantità dando vita ad una lunga stagione teatrale contenendo, però, i costi. Il budget di spesa per questa nuova stagione, tiene a sottolineare il Sindaco Mario Occhiuto, è di circa 700 mila euro, un risparmio notevole rispetto gli anni precedenti senza, però, intaccare o abbassare la portata culturale del Rendano ormai teatro di tradizione. Anche quest’anno, infatti, il palco sarà calcato da grandi artisti come Vinicio Capossela, Nancy Brilli, Giorgio Albertazzi, Sabrina Brazzo e Mick Zeni primi ballerini della Scala di Milano a dimostrazione del fatto che risparmiare si può e, forse, contenendo i costi si può fare anche meglio perché non sempre lo sperpero è simbolo di qualità.

L’amministrazione, tra l’altro, ha cercato di rendere i costi dei biglietti e degli abbonamenti più accessibili grazie a degli sconti rivolti ai giovani dai 18 ai 30, ai pensionati e alle famiglie per cui si è pensato a dei pacchetti promozionali. L’altra novità è che da quest’anno i biglietti potranno essere acquistati non solo al botteghino e all’agenzia inprimafila ma anche online grazie al nuovo sistema di biglietteria informatica. Le seguenti informazioni tecniche saranno comunque esplicate minuziosamente in un incontro con il pubblico che si terrà venerdì 23 novembre, alle 18,00 presso il teatro Rendano.

La nuova stagione teatrale, dunque, fa del risparmio il proprio punto di forza; risparmiare, infatti, non significa farsi promotori di un prodotto scadente ma diviene indice di una lungimirante capacità di adattamento per potersi così adeguare alle condizioni di un paese che vive quotidianamente all’insegna dei sacrifici.

Annabella Muraca

Presentata la stagione teatrale cosentina

commissione cultura russinovaCOSENZA – Gli ingredienti ci sono tutti per una stagione teatrale di successo: la qualità degli spettacoli, una felice contaminazione di generi, la sinergia con associazioni musicali e compagnie del territorio alle quali le strutture teatrali e culturali cittadine si offrono quale vetrina ideale, la collaborazione con l’Università della Calabria, sede di un altro teatro, per reciproche iniziative di approfondimento che favoriscano il dialogo tra città ed ateneo.

Tutti questi elementi, insieme, fanno il progetto culturale che il Sindaco Mario Occhiuto ed Isabel Russinova, Direttore artistico del Rendano, hanno presentato alla stampa nella sala Quintieri dello storico teatro bruzio.

Un giornata dedicata alla cultura quella del Sindaco Occhiuto che, dopo la firma di un accordo con il consorzio “Cultura e innovazione” per un progetto pilota su Re Alarico e la partecipazione alla seduta della commissione consiliare cultura che ha ospitato e premiato il giornalista Paride Leporace, si è intrattenuto a tracciare il prosieguo di un impegno sul teatro che presenta una prima importante novità. “Quest’anno – ha detto – tentiamo un’operazione complessa che è quella di coordinare tutte le attività culturali del territorio”. Il compito è affidato ad Isabel Russinova che nel suo intervento dà voce alla corposa programmazione, da dicembre 2012 all’estate 2013, nella quale si esprimono e si contaminano i diversi linguaggi dell’arte. Filo conduttore è la parola, “perché le parole sono importanti, ‘pesano’, cambiano, uniscono, dividono, portano all’amore o all’odio, costruiscono o distruggono”.

Tre i progetti più importanti della Stagione Lirica: il progetto Mascagni nel 150° dalla nascita, le cui celebrazioni partono proprio da Cosenza; l’omaggio a Verdi ed agli straordinari ritratti di donna che sono le protagoniste delle sue opere, affidate all’interpretazione del soprano Fiorenza Cedolins; il “Vivaldi ritrovato” che si traduce nella riscoperta e restauro dell’opera “Skanderbeg” del compositore veneziano che, coprodotta con il teatro di Tirana, calca il palcoscenico del Rendano in prima nazionale. E poi il Teatro alla Scala con un Gran Galà di danza.

Tiene molto Isabel Russinova a far esprimere il territorio e, mentre il Morelli ripropone i venerdì di Scena Verticale ed il teatro d’estate si trasferisce nuovamente all’aperto, con la seconda edizione di Rendano Off, il cinema Italia ed il Museo, oltre allo stesso Rendano, propongono musica, da camera e jazz.

L’attenzione alla città si vede anche nella politica dei prezzi che – annuncia la dirigente, Giuliana Misasi – oltre alle consuete agevolazioni ne introduce di nuove per favorire le famiglie, nella composizione media di 4 persone. Spettatore agevolato anche nelle modalità di acquisto dei biglietti, in vendita non solo al botteghino del Rendano ma anche all’agenzia “Inprimafila” in pieno centro città e, soprattutto, on line con il nuovo sistema di biglietteria informatica.

Le stagioni teatrali, anche in queste sfaccettature tecniche, saranno oggetto di un nuovo incontro con gli abbonati e tutti i cittadini interessati, che si terrà venerdì 23 novembre, alle ore 18.00, al teatro Rendano.

 

Isabel Russinova: La Parola per la Nuova Stagione di Prosa del Rendano

commissione cultura russinova
Isabel Russinova

COSENZA – A metà dicembre verrà inaugurata la nuova stagione di prosa del teatro Rendano con una rilettura de “La Locandiera” di Carlo Goldoni, interpretata da Nancy Brilli per la regia di Giuseppe Marini.

A fornire l’anticipazione è stata Isabel Russinova, direttore artistico del Teatro “Rendano”, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione consiliare cultura, presieduta da Claudio Nigro.
In questi giorni la Russinova è alle prese con la definizione del cartellone della nuova stagione del “Rendano” dove, tra non molto, inizieranno i lavori per l’adeguamento strutturale del teatro di tradizione cosentino, dopo i finanziamenti ottenuti dalla Regione, a seguito del bando regionale al quale il Comune di Cosenza ha partecipato
classificandosi al primo posto in graduatoria.
Isabel Russinova ha anticipato in commissione cultura quale sarà, in linea di massima, il percorso che intenderà seguire, di concerto con il Sindaco Mario Occhiuto e l’Amministrazione comunale, per la prossima stagione del “Rendano”.

“Occorre – ha spiegato la Russinova al Presidente Nigro e agli altri componenti della commissione – saper amministrare al meglio il budget che sarà messo a disposizione. La commissione cultura dovrà avere un compito molto importante e propositivo: quello, cioè, di discutere i progetti sul teatro con gli artisti del territorio, affinché questi ultimi possano esprimere compiutamente le loro potenzialità.”

In conclusione di seduta, Isabel Russinova ha anticipato anche il leit-motiv della nuova stagione di prosa. Il tema dominante della scorsa stagione era stata la donna, quest’anno sarà la parola, nelle sue più diverse accezioni.commissione cultura Russinova

Tre donne per il “Rendano Off”

Questa sera, dopo la pausa estiva, l’occhio del ciclone sarà nuovamente rivolto al suggestivo centro storico grazie alla rassegna “Rendano Off” fortemente voluta dal Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e organizzata dalla già nota Isabel Russinova che, quest’anno, vestirà i panni di Direttrice Artistica.
L’evento, che prevede la messa in scena di cinque spettacoli, si protrarrà fino al 9 settembre in una particolare e nuova location; la scalinata antistante al Teatro A.Rendano.
L’incarico di aprire le “danze” è stato dato alla compagnia calabro-campana “Gioco di Dame” che, questa sera alle ore 21,00, debutterà con lo spettacolo “Linee di città, profili di donne” scritto appositamente per la stuzzicante occasione da Monica Rovito.
Lei stessa ha infatti accennato al contenuto della rappresentazione con la delicatezza di chi vuole dire ma non troppo, si è tenuta così sul vago parlando semplicemente di “una performance/spettacolo nella quale lettura, movimento scenico, musica danno vita a forme e visioni, desideri, sogni, ricordi, memorie vissute da tre viaggiatrici che narrano di strade, di vicoli, di città ideali e straordinarie”.
L’intero spettacolo, accompagnato dal suono inebriante della fisarmonica di Paolo Presta, ruota infatti intorno a tre donne impersonate rispettivamente da Giada Grandinetti, Marisa Casciaro e la stessa Maria Rovito; tre donne che ripensano a luoghi vissuti, reali o forse mai esistiti, luoghi utopici e non raggiungibili in cui però aleggia la speranza di poter vivere bene, luoghi nitidi e luoghi sbiaditi da dover ricostruire e che, molto spesso, acquisiscono caratteristiche tipiche delle nostre città.
Il centro storico con i suoi palazzi, le sue vedute, le sue strade appare dunque il luogo ideale per l’incontro-scontro tra una città reale e una immaginaria frutto del vaneggiamento, del desiderio e del ricordo.
Tante nuove aspettative e ottimi propositi, dunque, per questa nuova stagione speriamo solo che il “tempo” ce la mandi buona.

Annabella Muraca

RENDANO OFF: Teatro all’Aperto in Piazza XV Marzo

rendano COSENZA – Si inaugura domani, 5 settembre, alle ore 21.00, la rassegna “Rendano Off” che propone cinque serate di teatro all’aperto, in piazza XV marzo, dinanzi allo storico teatro di tradizione cosentino.

Fino al 9 settembre, “Rendano Off “ presenta una serie di proposte teatrali di compagnie calabresi accanto ad altre di respiro nazionale, tutte sotto il comune denominatore del tema della legalità, nelle sue diverse sfaccettature,  al quale l’ideatrice ed organizzatrice Isabel Russinova, ha voluto si ispirasse la rassegna.

Rompe il ghiaccio la compagnia “Gioco di Dame” con la performance-spettacolo “Linee di città…profili di donna”, scritta e diretta da Monica Rovito che ne è anche interprete insieme ad altre due attrici, Marisa Casciaro e Giada Grandinetti. Tre   donne che, attraverso i loro racconti, disegnano una città in equilibrio tra il reale e l’ideale.

Giovedì 6 settembre ore 21 verrà rappresentato “Lasciateci almeno la notte”,  monologo dall’immaginario poetico di un ciclotimico, scritto e interpretato da Piero Zucaro, autore, attore non-professionista e operatore culturale, vive da molti anni a Cosenza dove ha fondato e coordina l’associazione culturale Ottavomiglio Laboratorio.