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[#SpecialeStrade] Intervista a Vincenzo Sparagna (Frigidaire) – VIDEO

Frigidaire, rivista culturale alla base della storia italiana per innovazione di contenuti e audacia della propria redazione. Abbiamo incontrato Vincenzo Sparagna, direttore e storico fondatore della rivista assieme a Stefano Tamburini e Filippo Scòzzari, che ci ha raccontato qualche aneddoto sulla redazione e sulla nascita di Frigidaire.
Buona Visione!

Intervista a cura di Miriam Caruso
Riprese e montaggio a cura di Daniele Ferullo
Ph. Luca Pizzimenti

[#LeagueofLegends] Campionati Mondiali LoL 2016, i qualificati (parte 2)

Continuiamo la nostra rassegna sui gironi del torneo mondiale di League of legends. Nello scorso articolo abbiamo visto il girone A e B con i suoi favoriti e non. Questa volta diamo un’occhiata ai girone C e D e prepariamoci allo spettacolo.

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Girone C

  • EDward Gaming (LPL)
  • ahq e-Sports Club (LMS)
  • H2K (LCS EU)
  • INTZ e-Sports (CBLoL)

EDward Gaming:

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Forse uno dei team più popolari della Cina, nati nel 2013 e forti di importanti vittorie, non sono mai riusciti a farsi notare ai mondiali. Non come al famoso Spring Split dove Deft ha dato spettacolo ottenendo una pentakill. Quest’anno sembrano agguerriti e sono pronti a dare battaglia, sono Sicuramente i favoriti del girone.

Team Comp: Mouse -> Top; Clearlove -> Jungler; Scout-> Mid; Deft->ADC; Meiko->Support Pawn -> Mid

Coach: Minseong “Rapidstar” Jeong

Ahq e-Sports Club:

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Per la terza volta presenti al torneo, sono sempre oscurati dai connazionali “Taipei Assassins”. Che sia la volta buona per brillare di luce propria? Restate positivi ragazzi!

Team Comp: Ziv -> Top; Mountain -> Jungler; Westdoor-> Mid; AN->ADC; Albis->Support Chawy -> Mid

Coach: Shang Ching “Greentea” Tsai

H2K:

team-h2k

Nonostante qualche sconfitta sono arrivati ai mondiali e ora che la loro nemesi è fuori dal torneo (i fnatic), avranno il via libero per aggiudicarsi un posto sul podio.

Team Comp: Odoamme -> Top; Jankos -> Jungler; Ryu-> Mid; FORG1VEN->ADC; Vander->Support

Freeze -> ADC

Coach: Neil “Pr0lly” Hammad

INTZ e-Sports:

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Vengono dal Brasile e partecipano per la prima volta ad un mondiale, è un team che si è fatto notare nel 2015 per un’incredibile serie di vittorie ma nonostante questo, non sono visti di buon occhio dai critici e dal pubblico. Il server Brasiliano è forse troppo giovane per essere competitivo ma questi ragazzi sanno il fatto loro e non ha paura di dimostralo agli avversari.

Team Comp: Yang -> Top; Revolta -> Jungler; tockers-> Mid; micaO->ADC; Jockster->Support Cake1 -> ADC

Coach: Alexander “Abaxial” Haibe

Girone D

  • TSM (LCS NA)
  • Royal Never Give Up (LPL)
  • Samsung Galaxy (LCK)
  • Splyce (LCS EU)

È forse il girone più imprevedibile, tutte le squadre hanno grandi capacità tattiche e sinergiche. Tra loro vediamo tre vecchie conoscenze: Team SoloMid, Royal Never Give up e i Samsung Galaxy. Quest’ultimo, sotto il nome di Samung White, ha sbaragliato la concorrenza nei campionati del 2014 portandosi a casa la coppa.

TSM:

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Forse il team che negli anni ha sostituito più volte I propri giocatori, ora con Doublelift e Biofrost si spera abbiano raggiunto una stabilità e le ultime vittorie sembrano dimostrarlo.

Team Comp: Hauntzer -> Top; Svenskeren -> Jungler; Bjergsen-> Mid; Doublelift->ADC; Biofrost->Support Reginald -> Mid

Coach: Parth “Parthenaan” Naidu

 

Royal Never Give Up:

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Nell’ultimo anno sono sempre stati sul podio cinese e l’arrivo di Uzi dovrebbe dar loro nuova forza per poter affrontare al meglio il torneo.

Team Comp: Looper -> Top; Mlxg -> Jungler; Xiaohu-> Mid; Uzi->ADC; Mata->Support Wuxx -> ADC

Coach: Sangcheol “Fly” Kim

Samsung Galaxy:

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Originariamente due team (Samsung white e samsung blue), ora dovrebbero aver raggiunto il loro apice riunendo il meglio di entrambi.

Team Comp: CuVee -> Top; Ambition -> Jungler; Crown-> Mid; Ruler->ADC; CoreJJ->Support

Wraith -> Support

Coach: Woobum “Edgar” Choi

Splyce:

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È il team formatosi più recentemente in questo girone, conquistano il loro posto al mondiale vincendo al meglio delle cinque contro gli Unicorns Of Love.

Team Comp: Wunder -> Top; Trashy -> Jungler; Sencux-> Mid; Kobbe->ADC; Mikyx->Support

Gripex -> Jungle

Coach: Jakob “YamatoCannon” Mebdi

Giulio Ciambrone

Lezione di Satira con Charlie Hebdo per Le Strade del Paesaggio

COSENZA – Arriveranno in Italia, il prossimo 7-8 ottobre all’interno della X edizione del Festival del fumetto Le Strade del Paesaggio, Coco, Walter Foolz e Marika Bret, rispettivamente disegnatori e redattrice del settimanale satirico Charlie Hebdo, al centro ancora una volta del dibattito pubblico internazionale per la discussa vignetta pubblicata sul recente sisma nelle Marche.

Coco, Foolz e Marika Bret terranno, al Museo del Fumetto di Cosenza, un workshop su satira e fumetto, tema controverso e di attualità scottante, per analizzare i territori dentro i quali si muove oggi la battaglia tra censura e libertà di espressione.

E in chiusura della giornata di sabato 8 ottobre alle 18:00 sempre al Museo del fumetto, animeranno un incontro pubblico in cui verrà lungamente affrontato proprio il rapporto fra Satira e libertà di espressione.

Il piglio dissacrante di Charlie Hebdo torna a distanza di pochissimi mesi, nella città di Cosenza, dopo aver ospitato lo scorso aprile L’amore è più forte dell’odio, percorso espositivo realizzato da Cluster Società Cooperativa in collaborazione con la redazione francese, con in mostra le migliori cover del settimanale disegnate da Coco, Riss, Luz, Charb, Chaterine, Wolinsky, Tignous, Honore, Reiser, Gèbè, per rileggere attraverso lo sguardo irriverente e provocatorio dei suoi autori, fatti ed eventi della storia d’Europa degli ultimi anni.

Info e dettagli

info@lestradedelpaesaggio.com

www.lestradedelpaesaggio.com

[#SpecialeStrade] Intervista a Lorenza Di Sepio (Simple&Madama) – VIDEO

Ancora ospiti per la nostra rubrica direttamente da Le Strade del Paesaggio, con interviste esclusive per i nostri lettori. Oggi vi proponiamo la nostra chiacchierata con Lorenza Di Sepio, creatrice delle avventure dei simpaticissimi Simple&Madama. Non resta che augurarvi una buona visione!

Intervista a cura di Miriam Caruso.
Riprese e montaggio a cura di Daniele Ferullo.
Ph. Luca Pizzimenti.

[#Anime] Orange, la Recensione

Uno degli anime più apprezzati di questa stagione estiva è stato sicuramente Orange, adattamento animato dell’omonimo manga in 5 volumi di Ichigo Takano. L’anime è terminato il 25 settembre con l’episodio numero 13. La serie è stata prodotta dallo studio TMS Entertainment con regia del grande Hiroshi Hamasaki.

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La trama è la seguente: La giovane liceale Naho Takamiya riceve una lettera che sembra sia stata inviata dalla se stessa di 10 anni più vecchia. La lettera ha come scopo quello di impedire a Naho di compiere gli stessi errori che sono causa di rimpianti alla sua versione del futuro, concentrandosi particolarmente sul rapporto tra la giovane e il destino di Kakeru Naruse, uno studente appena trasferito nella scuola della protagonista. Infatti da lì a 10 anni il giovane Kakeru non sarà più in vita. Lo scopo principale della lettera è proprio quello di salvarlo.

La trama di base è sicuramente molto intrigante, infatti guardando il primo episodio diventa quasi fisiologico proseguire nella visione. Di certo non si tratta di nulla di originale, ma il tema “tempo” riesce sempre ad attirare l’attenzione (ne parliamo qui).

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La vera forza dell’anime è sicuramente il lato emotivo, che viene gestito con una raffinatezza veramente sorprendente. Osservando la protagonista si può notare come si tratti di una ragazza veramente molto timida e sensibile. Proprio la timidezza è una micro-tematica che passa leggermente in sottotrama, ma che viene gestita molto bene da Takano. Infatti Naho, nonostante abbia una lettera che gli spiega passo per passo come agire per non commettere errori, si trova comunque in difficoltà a causa del suo stesso carattere, arrivando addirittura a dialogare simbolicamente con la se stessa del futuro, dicendogli che “per lei è facile parlare dopo”. Una riflessione interessante, che lascia intendere che la timidezza è qualcosa di molto più profondo della semplice “paura di sbagliare” (Naho sa che non sbaglierebbe, c’è scritto sulla lettera). Forse Takano vuole comunicarci che per lui la timidezza è anche solo la semplice paura di poter creare disagi agli altri, quindi è meglio tenersi il problema piuttosto che esporsi e crearne a chi ci sta intorno.

Per quanto riguarda i personaggi, abbiamo veramente delle ottime caratterizzazioni. Il gruppo di Naho è strutturato in modo tale da sembrare un unico grande personaggio composto da 6 elementi.

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In particolare Suwa è quello che più mi ha colpito, personaggio di grande forza emotiva, per cui si prova un’affezione e un rispetto quasi incondizionati.

Kakeru invece è un personaggio che sulle prime sembra abbastanza vuoto, anche perché Takano decide di esplorarlo con il passare degli episodi, nascondendoci quelli che sono i suoi pensieri e la sua psicologia. Una scelta coraggiosa e a mio avviso azzeccata, anche se si tratta di un personaggio che probabilmente non starà simpatico a tutti. A lui sono legate alcune interessanti tematiche che verranno sviluppate nel corso della serie, come la perdita e il suicidio.

Takako Chino è la dura del gruppo, sempre pronta a fare di tutto per i propri amici. Forse il personaggio che rimane meno impresso tra tutti quelli del gruppo, ma le sue azioni quando si presentano risultano incisive.

Azusa Murasaka è un personaggio che riesce a trasmettere una grande allegria, anche grazie alla sua caratterizzazione fisica, quasi sempre sorridente.

Saku Hagita è il secchione del gruppo, ma che risulta terribilmente maldestro. Divertentissimi i siparietti in cui compare quasi dal nulla come voce della verità. Sicuramente un personaggio che rimane particolarmente impresso.

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La sceneggiatura scorre molto bene, anche se si nota un fisiologico allungamento dei tempi narrativi nella trasposizione da manga ad anime (l’opera cartacea ha un ritmo molto più rapido e godibile). A parte questo si notano delle differenze trascurabili tra le due versioni.

Un piccolo difetto dell’opera sono senza alcun dubbio alcune reazioni umane forse eccessivamente amplificate e poco spontanee, in particolare nel rapporto tra Naho e Kakeru, dove si nota tanta macchinosità in alcuni frangenti. Per il resto si tratta di una serie piacevolissima e che ha il pregio di far commuovere in diverse occasioni.

Per quanto riguarda l’apparato tecnico, abbiamo delle animazioni molto buone, anche se si nota un netto calo di qualità verso metà serie, cosa veramente inspiegabile, trattandosi di una serie breve e quindi facilmente gestibile sul piano del carico di lavoro dello studio d’animazione. Probabilmente gli sforzi dello studio si sono concentrati sull’episodio finale (lungo 40 minuti), che ha una qualità grafica veramente pazzesca. Il character design di Nobuteru Yuki è praticamente identico a quello di Takano, quindi su questo piano c’è veramente poco da dire.

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La regia di questo anime è veramente oggetto di riflessione. Hamasaki è un regista con uno stile veramente molto particolare. Basta guardare le sue opere passate per notare come questo regista abbia un grande coraggio e una grande voglia di sperimentare. Lo ha dimostrato con la regia lenta e psichedelica di Texhnolyze, con quella cupa e ricca di enfasi di Shigurui, oppure con le splendide inquadrature di Steins;Gate (in cui ha collaborato con altri registi). Con Orange invece il buon Hamasaki mette in scena una regia spontanea, pulita e rispettosa dell’opera originale, a volte trasportando in animazione le stesse inquadrature di Takano. Il regista riesce ad esaltare la straordinaria forza emotiva di quest’opera con una regia quasi da mestierante, ma con una raffinatezza che in pochi possono permettersi.

Il commento musicale è praticamente onnipresente, composto da brani acustici molto belli, che riescono a potenziare ulteriormente la forza delle immagini e dei sentimenti dell’opera. Molto bella ed orecchiabile l’opening della serie.

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Concludendo, Orange è un anime che fa della forza emotiva la sua caratteristica principale, con contorno della tematica temporale che fa sempre gola agli amanti della fantascienza. 13 episodi con un buon ritmo e per cui sarà difficilissimo annoiarsi. Un anime che sicuramente può garbare anche a chi odia il genere sentimentale.

Antonio Vaccaro

https://youtu.be/hUKDafCRG9k

[#LeagueofLegends] Campionati mondiali LoL 2016, i qualificati (parte 1)

Ogni anno arriva il tempo della resa dei conti per le grandi squadre mondiali di League of Legends. Quest’anno abbiamo delle sorprese, dei cambiamenti e delle vecchie glorie che torneranno a solcare il palco, questa volta Americano, degli eSports. Bando alle ciance, non siamo qui per rivangare il passato o perderci tra le capriole di Faker, passiamo ai primi due gironi!

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Girone A

  • ROX Tigers (LCK)
  • G2 Esports (LCS EU)
  • Counter Logic Gaming (LCS NA)
  • Albus NoX Luna (CIS)

Girone B

  • Flash Wolves (LMS)
  • SKTelecom T1 (LCK)
  • I MAY (LPL)
  • Cloud9 (LCS NA)

Girone A

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RoxTiger

Una volta chiamati Koo Tigers, i Rox hanno sempre combattuto nelle split koreane annichilendo i loro avversari in poco ma la loro corsa veniva sempre fermata dagli SKT1 che con la loro potenza di fuoco ha arrestato ogni loro tentativo. Quest’anno però, al Summer Split, i ROX sono riusciti a vincere e ad uscire dall’ombra del gigante. Riusciranno a portare la coppa a casa?

Team Comp: Smeb -> Top; Peanut -> Jungler; Kuro-> Mid; PraY->ADC; GorillA->Support Cry -> Mid

Coach: Nocheor “Nofe” Jeong.

g2

G2 Esports

Unico Team Europeo negli LCS i G2 si sono fatti strada negli split a colpi di vittoria e si sono guadagnati un posto nei mondiali del tutto dovuto. Trick e Perkz sono due degli evocatori più in vista del team ma l’unica che ci interessa è il K/D/A dei mondiali. Forza Ragazzi, tenete alto l’orgoglio europeo!

Team Comp: Expect -> Top; Trick -> Jungler; Perkz-> Mid; Zven-> ADC; mithy -> Support; Unlimited-> Support

Coach: Joey “Youngbuck” Steltenpool.

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Counter Logic Gaming

I CLG non sono sempre stati sulla cresta dell’onda in Nord America, c’è da dire che hanno squadre di tutto rispetto nella loro lega! Sicché anche se non hanno spadroneggiato come altri team, sono riuscito ugualmente a raggiungere i mondiali attraverso la vittoria di un Summer Split NA e un MSI a Shangai che gli ha fatto ottenere abbastanza punti per raggiungere i mondiali.

Team Comp: Darshan -> Top; Xmithie -> Jungle; Huhi->Mid; Stixxay-> ADC; aphromoo -> Support; YoonA->ADC

Coach: Anthony “Zikzlol” Gray

albus

Albus Nox Luna

Gli ANL forse a primo impatto non vi suggeriranno niente, se vi dicessi Hard Random? Questo team ha collezionato il quinto titolo regionale dei CIS e anche se non si sono qualificati per i mondiali come tutti gli altri ma tramite Wild Card, hanno provato attitudine e professionalità. C’è da dire che il livello della regione non è altissimo anche se Likkrit è stato primo nel rank EUW per un po’.

Team Comp: Smurf-> Top; PvPStejos->Jungle; Kira-> Mid; aMiracle-> ADC; Likkrit-> Support; Unho1y->ADC

Coach: Konstantin “Ansva” Chanchikov.

Girone B

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Flash Wolves

I Flash Wolves sono un team storico dei campionati di League of Legends. In giro dal 2013, hanno perseguito il loro viaggio mietendo le vittime della loro regione e vincendo numerosi premi. Nemici giurati dei Counter Logic gaming hanno portato via molte partite ai Cloud9 e SoloMid. Molti critici pensano che questo team non sia ancora pronto ad affrontare le grandi dei mondiali, ma sono arrivati qui e daranno filo da torcere alle altre squadre.

 

Team Comp: MMD-> Top; Karsa-> Jungle; Maple-> Mid; NL-> ADC; SwordArt -> Support; Steak->Top

Coach: Yi-Hao “FluidWind” Shih.

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Sk Telecom T1

Terrore di tutti i team ai mondiali di League of Legends gli SKT1 ogni anno confermano la loro supremazia tattica ai mondiali portandosi a casa o la coppa o il secondo posto. Hanno iniziato un po’ male il 2016 ma appena hanno ingranato la marcia sono tornati gli SKT1 di sempre arrivando ai mondiali imbattuti. Cosa ci riserverà quest’anno Faker ed il suo team?

Team Comp: Duke-> Top; Black -> Jungle; Faker -> Mid; Bang -> ADC; Wolf -> Support; Bengi -> Jungle

Coach: Jeonggyun “kkOma” Kim.

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I May

Gli I May sono una delle squadre novità di quest’anno. Nati come secondo team degli Edward Gaming, ora si sono guadagnati un posto nel mondiale a seguito della vittoria degli LPL ed altri Summer Split. Un team che ha tutto da dimostrare e che vedremo presto sui nostri schermi.

Team Comp: AmazingJ -> Top; Avoidless ->Jungle; Athena ->Mid; JinJiao -> ADC; Road ->Support; Baeme ->Mid

Coach: Daeyoung “Kezman” Son.

cloud9

Cloud 9

Quest’anno i famosi Cloud9 hanno avuto un brutto periodo e hanno raggiunto i mondiali per il rotto della cuffia. Dopo la sconfitta contro il Team SoloMid alle finali degli LCS NA hanno dovuto combattere e soffrire ai regionali. Il team sembra un po’ stanco e manca di sinergia ma potrebbe essere solo una nuvola passeggera!

Team Comp: Impact -> Top; Meteos ->Jungle; Jensen ->Mid; Sneaky -> ADC; Smoothie ->Support; ThinkCard -> Jungle

Coach: Han-gyu “Reapered” Bok.

Daniele Ferullo

[#NerdEvents] Adrian Fartade, i primi passi dei grandi scienziati

RENDE (CS) – Da piccoli molti di noi hanno sognato di fare l’astronauta. Mettere piede sulla Luna, stringere la mano ai marziani, giocare a golf sulle colline di Venere. L’infanzia è la parte della vita in cui possiamo ancora sognare e viaggiare nello spazio e nel tempo facendo ciò che ci va.

Adrian Fartade, in occasione dell’evento organizzato da Cosenza Comics al Talent Garden Cosenza, ci ha spiegato con semplicità e allegria come i grandi cervelli della Scienza, ad esempio Galileo Galilei (e prima di lui il padre Vincenzo Galilei), furono bambini più o meno come tutti gli altri. Chi avrebbe pensato che un Charles Darwin, invece di studiare, si dedicava solo agli insetti e alle donne? Di certo da quella barba non traspare! Eppure nella sua vita giovanile, come anche in quella di Kepler e Einstein, crescevano sogni e ambizioni che non sempre erano diretti allo studio scientifico e matematico.

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Per parlarvi di ciò che Adrian Fartade ha raccontato al suo pubblico nel pomeriggio di ieri sarebbe più consono sedersi ad un bar che ad un banco di scuola. Questo perché il suo modo di insegnare è quello di un ragazzo con dei sogni, che racconta quella volta che ha visto un elefante allo zoo. Quel modo un po’ buffo che tiene alta l’attenzione e arriva al cuore del nostro “io bambino” che, in quest’epoca critica, viene tenuto nella cantina della vita ad appassire.

Adrian Fartade ha una luce negli occhi che trasmette passione, felicità, ambizione e che chiede al suo pubblico di agire come fecero i grandi scienziati del passato, di scoprire i propri talenti e perseguire la strada segnata da ciò che amiamo, perché solo in questo modo possiamo progredire e aiutare il genere umano ad evolversi.

Se tra di voi, dunque, c’è qualcuno che ha nel cassetto il sogno di sviluppare un motore per il viaggio interplanetario, si faccia avanti! Il nostro amico Adrian sogna di mettere piede su Marte da quando era piccolo e ha bisogno dell’aiuto di tutti!

Miriam Caruso

[#NerdCuriosity] Grinders, innesti a portata di mano

Transumanesimo è una parola ricorrente nell’ambiente nerd per via di alcuni titoli di ultima generazione come Deus Ex o film come Johnny Mnemonic. Ma che cos’è effettivamente?

Sarebbe molto lungo e noioso parlare dell’ideologia in sé, quindi vi darò una definizione sintetizzata e una “ufficiale” dalla Treccani:

Il Transumanesimo è quel movimento culturale e scientifico che vuole l’essere umano evoluto attraverso l’utilizzo della tecnologia, che sia essa sotto forma di pezzi elettronici (come microchip NFC) o puri ornamenti estetici (come i led sottocutanei).

Non sembra difficile! Ecco la Treccani venirci in aiuto con la definizione di transumano: “Più che umano, che trascende i limiti della condizione umana e assurge al divino”

Tutto questo piccolo preambolo per parlarvi di un movimento mondiale che sta cercando sempre più di stupire e portarsi ai livelli della cultura Cyberpunk a cui lentamente i media ci stanno abituando. Nello specifico vorrei parlarvi dei Biohackers, anche detti Grinders.

Scienziati, medici, ingegneri, artisti, ideatori… tutte queste persone hanno il sogno di vedere la tecnologia alla stregua di tutti e fanno piccoli passi verso il loro obiettivo, sperimentandolo sul proprio corpo. Seppur possa sembrare incosciente, questi Biohackers sanno quello che fanno e non sono ben lungi da innestarsi qualcosa di mortale. D’altronde vogliono vivere ancora a lungo per vedere skynet avverarsi, no?

https://youtu.be/4dhfrUxnTa0

In questa intervista, un ragazzo incontra i due inventori del siero alla clorofilla che permette la visione notturna. Questa scoperta è divenuta virale sul web negli anni passati, ma questa coppia ha continuato la sua sperimentazione e ricerca compiendo ulteriori progressi. Come nelle migliori tradizioni giornalistiche, il reporter si fa innestare una calamita a bassa potenza sotto un dito che gli permetterà di poter recepire le onde elettromagnetiche vaganti!

I magneti sono al momento molto in voga nel Nord America, poiché tra tutti gli impianti sono i più semplici da innestare e mantenere. I BioHackers non si fermano però solo ai “giochi di prestigio” ed alcune aziende sono perfino riuscite ad impiantare congegni direttamente sul cranio per avere un controllo neurale del proprio cervello.

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“Pura fantascienza”. Ammetto che questo è stato il mio primo pensiero. Ho proseguito le mie ricerche tra Forum e website scoprendo che quanto detto in precedenza è realtà (non legalissima), ma comunque esistente. Alcuni di questi prototipo possono essere acquistati da chi ha abbastanza denaro ed esperienza. Rigorosa infatti la regola dell’autoimpianto, che traccia la linea legale tra i produttori e i grinders.

Tra circuiti, magneti e visori da polso, esiste anche un mondo composto da droghe nootropiche, dette anche Smart Drugs. Queste sostanze migliorano le capacità celebrali attraverso degli elementi chimici o naturali che aumentano elasticità (mentale), resistenza, concentrazione e memoria. In vastissimo uso negli ultimi anni nelle università di tutto il mondo (anche le più rinomate come la Oxford University), queste sostanze sono generalmente approvate degli istituti medici ma non ancora regolamentate a pieno dagli enti federali e statali.

Può sembrare un pillola “miracolosa” per chi fa lavori prettamente mentali, come studenti o artisti, ma il rovescio della medaglia è dietro l’angolo pronto con una doppietta. Molti sono i casi infatti di dipendenza e psicosi che ne derivano dal consumo! State molto attenti e se proprio volete, accertatevi che siano approvate dalle industrie farmaceutiche.

Terminata la digressione torniamo ai Grinders. Nei forum, infatti, molte sono le discussioni su queste droghe! Al contrario di quanto si possa pensare, solo la minima parte richiede siti web per l’acquisto. Ricordiamo infatti che tra i Biohackers ci sono medici e chimici che, tramite una ricerca “comunitaria”, muovono grandi passi attraverso l’annullamento degli effetti indesiderati e della formula perfetta.

Solo egoismo allora? No. Tutte le ricerche e gli step effettuati vengono messi online a disposizione di chiunque voglia apportare il suo contributo alla ricerca poiché queste Smart Drugs, oltre ad agevolare l’intelletto, sono anche usate per curare malattie come Alzheimer, Parkinson o ipossia. Una comunità non interessata quindi al solo senso estetico, ma anche al miglioramento della vita stessa.

In un mondo dove le persone menomate o con malattie riescono a muovere di nuovo le braccia, grazie all’aiuto delle macchine, questo movimento si porta oltre. Ispirato dai padri fondatori della fantascienza come Asimov e Dick, la ricerca viaggia in direzione di un’azione concreta e non solo della teoria.

Daniele Ferullo

[#SpecialeStrade] Intervista a Barbara Schiavulli – VIDEO

In occasione della nostra partecipazione a Le Strade del Paesaggio, abbiamo avuto il piacere di incontrare e intervistare la reporter di guerra Barbara Schiavulli. Un donna giovane e coraggiosa che ha deciso di lasciare l’Italia per documentare la sofferenza dei paesi avvelenati dalla guerra, dando voce ed un volto a chi ogni giorno rischia la propria vita anche solo per respirare.

Intervista a cura di Miriam Caruso.
Riprese e montaggio a cura di Daniele Ferullo.
Ph. Luca Pizzimenti.

[#SpecialeStrade] Intervista a Patrizio Smiraglia direttamente da Lercio.it

Si è appena concluso il festival del fumetto Le Strade del Paesaggio, evento tenutosi nel centro storico di Cosenza nei giorni 23,24 e 25 Settembre e arrivato alla sua decima edizione. La fiera di quest’anno ha accolto numerosi ospiti ed eventi di altissima qualità. Noi di Nerd30 abbiamo avuto il piacere di incontrare Patrizio Smiraglia, redattori di Lercio.it, che ci ha rilasciato un’intervista esclusiva:

Che cos’è Lercio.it?

Lercio è un sito satirico di notizie finte che fanno il verso alle notizie un po’ sensazionalistiche, soprattutto nei titoli che si trovano in tanta stampa italiana, sia quella dei piccoli giornali online, sia quella dei grandi giornali, come Repubblica o Corriere.
Noi abbiamo notato il decadimento della qualità dei titoli, che diventano sempre più acchiappa click piuttosto che contenere un minimo di anticipazione della notizia; quindi abbiamo creato una parodia di questo modo di fare, e sono nati titoli tipo: “Cina: liberato pozzo ostruito da bambini”, oppure “Bambino indiano con sei braccia non vuole suonare il piano”. Insomma, prendiamo in giro queste notizie sensazionalistiche, ovviamente esagerando, e non c’è niente di vero.
Lercio nasce così, come parodia nella grafica di Leggo e nell’intenzione di tutto questo modo di fare notizia. Abbiamo avuto un buon successo perché in Italia mancava questo tipo di prodotto e adesso, per fortuna, c’è e ce ne sono anche altri sulla nostra scia, quindi questo settore è in auge.

A proposito del successo, vi aspettavate di raggiungere così tante persone?

No, è stato davvero improvviso. Il pubblico italiano è disabituato alla satira, perché è stata cacciata dalla tv da tanti anni e gli spettatori erano abituati al massimo a Striscia la Notizia, che è intrattenimento, Zelig, che è divertente ma è pure intrattenimento, e poi a programmi che sono meno divertenti. Molti quando si sono trovati davanti Lercio non lo hanno compreso, mentre altri lo hanno capito e hanno iniziato a divertirsi; abbiamo colmato questo vuoto, ecco il motivo del nostro successo. Non ce lo aspettavamo, però ne siamo contentissimi.

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Com’è nata la redazione di Lercio.it?

Noi inizialmente scrivevamo sul blog di Daniele Luttazzi, che aveva aperto La Palestra, dove gli utenti mandavano le battute firmate e lui selezionava le migliori. Dopo due anni Luttazzi ha chiuso La Palestra e noi ci siamo ritrovati tramite Facebook, visto che le battute avevano nome e cognome, e abbiamo fondato un gruppo che si chiama Acido Lattico, in cui facevamo lo stesso tipo di umorismo de La Palestra. Uno del gruppo, un ragazzo sardo, era dell’idea di fare la parodia di Leggo e ce lo fece vedere riempito di notizie fasulle. Chiese se ci piacesse e noi, trovandolo bellissimo, abbiamo proposto di farlo tutti insieme. Così, da Acido Lattico nacque Lercio. Acido Lattico c’è ancora, ma lo curiamo un po’ di meno perché Lercio ha avuto un successo dirompente. Il resto è storia.

Perché avete scelto proprio il giornalismo come forma di satira?

È nato così, per gioco, l’ha scelto questo ragazzo sardo di cui ti parlavo, Michele. E’ stata un’idea sua e noi ci siamo accodati volentieri. Facevamo battute sullo stile classico, come fa Spinoza, notizie più commento, invece con Lercio inventiamo la notizia surreale, quindi è un approccio un po’ diverso. Forse anche per non fare sempre la stessa cosa, perché fare sempre battute può diventare ripetitivo, quindi Lercio ci ha dato la possibilità di sfogare in maniera diversa e scrivere anche articoli lunghi e pieni di situazioni paradossali.

Ultima domanda, dall’aspetto creativo: che titolo darebbe Lercio.it all’evento “Le Strade del Paesaggio”?

Le Strade del Paesaggio: cosplayer di Capitan Harlock si cava un occhio e vince il primo premio!

                                                                                                                Paolo Gabriele De Luca
ph. Luca Pizzimenti