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Akragas – Montalto finisce a reti inviolate, Rende ko a Mugnano

Serie D – Girone I – 4^ Giornata

Akragas – C. Montalto Uffugo  0-0

L’ analisi della partita: Il Montalto dopo la sconfitta interna contro il Due Torri torna a fare punti e smuovere la classifica, in trasferta proprio contro la prima della classe, l’ Akragas. Un pareggio dunque che ha il sapore della ripresa sia fisica che psicologica da parte dei ragazzi di mister Nappi, il quale ha visto riaggregare al suo gruppo il bomber Khoris(infortunato domenica scorsa). Per quanto riguarda la partita, non ci sono state azioni degne di rilievo nè da una parte nè dall’altra. Il Montalto dunque porta a casa 1 punto d’oro.

Akragas: Lo Monaco, De Rossi, Dentice, Risolo, Vindigni, Chiavaro, Catania, Baiocco, Meloni, Arena, Assenzio.

C. Montalto Uffugo: Ramunno, Coluccio, Musacco, Belillo, Maglione, Buono, Fenoglio, Giglio, Catalano, Gagliardi, Mittica.

Arbitro: Sign. Michele Somma di Castellamare di Stabia.  1° Assistente:  Sign. Alfio Conti di Acireale. 2° Assistente: Sign. Davide Musumeci di Catania

Classifica: Montalto a quota 5 punti

Prossimo Turno – 05/10/2014 – ore 15:00: C. Montalto  –  Battipagliese

GLI ALTRI RISULTATI DELLA GIORNATA :

Neapolis – Rende 3-1

Marcatori: Improta, Improta, Pisani, (N), Musca(R)

Sorrento – Nuova Gioese   2-3

Roccella – Hinterreggio  1-3

Due Torri – Agropoli   0-2

Noto – Leonfortese  0-0

Battipagliese – Marcianise  1-3

Frattese – Orlandina  4-0

Torrecuso – Tiger Brolo   0-0

Roberto  Adimari

Vigor Lamezia, occasione sprecata

Al vantaggio di Scarsella, replica il pareggio di Gigliotti. Con il Foggia è 1-1.

 

LAMEZIA TERME (CZ) – 2 punti persi per la Vigor Lamezia andata in vantaggio al 35′ del secondo tempo e fattasi acciuffare nel finale dai rossoneri del Foggia. Una partita blanda per lunghi tratta con i biancoverdi che fanno tanto possesso palla e numerosi cross, ma negli ultimi 30 metri manca la cattiveria necessaria a fare male. Alla fine, Scarsella riesce a ribattere in rete un tiro di Improta e in chiusura di match, Gigliotti viene lasciato da solo a trafiggere Piacenti per siglare l’1-1 finale, dividendo la posta in palio.

Primo Tempo – Al minuto 6, dal corner, Improta pesca Rapisarda che prova una sforbiciata ma la palla è alta sulla traversa; al minuto 11 Gerbo prova di testa ma la palla è debole e lontana dai pali; al minuto 22, Improta serve Del Sante che apre per Scarsella, con quest’ultimo che entra in area e calcia, ma il suo destro è alto; al minuto 28 Iemmello serve Loiacono che mette al centro e Cavallaro spara fuori da ottima posizione; al minuto 34, Montella tira dalla trequarti, Giogliotti respinge e la palla arriva a Improta, ma il suo destro è altissimo; al minuto 35, punzione di Sarno al centro, Iemmello anticipa tutti ma manda a lato; al minuto 39, Battaglia lancia in profondità Del Sante che arriva in aria ma calcia malamente e la palla si spegne sul fondo.

Secondo Tempo – Passano appena 12 secondi e Montella si libera bene in area, ma il suo destro esce di pochissimo sulla sinistra di Narciso; al minuto 48, Malerba mette al centro, Montella stoppa di petto, ma Gigliotti riesce ad anticipare il tiro e spazza via. Al minuto 52, Improta entra in area e appoggia dietro per Battaglia che dal limite spara altissimo; Al minuto 54, Battaglia si disimpegna male, Agnelli recupera palla e serve Sarno, con Gattari che salva in corner; al minuto 58, Cavallaro ci prova direttamente da corner, Piacenti allontana. Al minuto 70, straordinaria azione di Del Sante che salta due difensori e scocca un potente destro in diagonale che Narciso respinge corto e Potenza allontana prima degli altri attaccanti biancoverdi. E’ comunque maturo il gol della Vigor che arriva pochi minuti dopo: Improta lascia partire un forte destro che Narciso respinge  verso l’alto e Scarsella è il più lesto nel tap-in. Foggia che si sveglia e ci prova all’85’ con una punizione di Cavallaro che termina alta. Al minuto 43, ingenuità di Giampà che compie fallo sulla trequarti: Cavallaro batte e crossa sul secondo palo dove arriva Gigliotti che, incomprensibilmente solo, trafigge Piacenti. Un minuto più tardi, Rapisarda mette al centro per Del Sante che da ottima posizione cerca l’acrobazia e manda alto.

VIGOR LAMEZIA: Piacenti; Spirito (61′ Filosa), Malerba, Giampà, Rapisarda, Gattari, Improta, Scaserlla, Del Sante, Battaglia (59′ Puccio), Montella (85′ Catalano). All. Erra

FOGGIA: Narciso, Loiacono (67′ Bencivenga), Agostinone, Agnelli (80′ Sicurella), Potenza, Gigliotti, Gerbo, Quinto, Iemmello, Cavallaro, Sarno (57′ Leonetti). All. De Zerbi

ARBITRO: Sig. Ranaldi di Tivoli

NOTE: Giornata soleggiata e terreno in ottime condizioni.
SPETTATORI: 1100 circa più abbonati, per un incasso di circa 9000 euro.
AMMONITI: Malerba (VL), Potenza, Iemmello, Bencivenga (F).
ANGOLI: 3-5 per il Foggia
RECUPERO: 1 minuto nel primo tempo, 4 nel secondo tempo.

Roberto Tarzia 

Cosenza – Catanzaro: presentazione del derby

Un po’ anomalo questo articolo di presentazione della sesta giornata di Lega Pro Unica: il derby di Calabria è alle porte, pertanto ci dedicheremo esclusivamente a descrivere l’ambiente delle due controparti che nella giornata di domani si affronteranno in una partita che speriamo essere entusiasmante. Le squadre si presentano con stati d’animo divergenti ma, allo stesso tempo, molto simili.

Partiamo dai padroni di casa: la squadra di Cappellacci attraversa, indubbiamente, il momento più critico da quando il tecnico marchigiano siede sulla panchina del Cosenza. Due pareggi e tre sconfitte nelle prime cinque giornate fanno scricchiolare la panchina del Mister, il quale però mantiene costante il suo aplomb e la sua certezza, rinsaldata anche dal contratto biennale che lo lega alla Società di Via degli Stadi. La squadra a Caserta ha dimostrato di esserci con la grinta, ma quando il gioco latita è davvero difficile, se non impossibile, fare punti. Il Cosenza non c’è, ed il pubblico è insoddisfatto delle prestazioni. Ieri in sessanta hanno fatto sentire la propria vicinanza alla squadra presenziando all’allenamento svoltosi nel primo pomeriggio, segno che i tifosi non vogliono mollare proprio nella settimana più importante. Via anche le polemiche che hanno caratterizzato i giorni intercorsi tra le sconfitte di Barletta e Caserta, si pensa solo a stare vicini alla squadra puntando insieme alla tanto agognata vittoria nel derby. Questo per quanto concerne l’atmosfera che si respira nei pressi del Castello, con un’aria tesa come una corda di violino. La squadra, invece, si è allenata giovedì mattina a Caserta, ieri dividendosi tra San Vito e Sanvitino ed, oggi, a porte chiuse, sempre nello stadio. Ravaglia non ce la farà, al suo posto ancora una volta Saracco, in cerca di riscatto; la difesa provata ieri ed intravista nei pochi minuti di allenamento a campo grande è composta da Blondett e Tedeschi in mezzo con Ciancio a sinistra e Zanini a sinistra, mentre al centro del campo dovrebbe essere confermato Fornito a scapito di Corsi, con Criaco mezzala ed Arrigoni a dettare i tempi; avanti Mosciaro punta centrale con Calderini sicuro a sinistra ed uno tra Alessandro e Tortolano, ma molto più probabile che parta l’argentino e che l’ex Aprilia disputi i suoi soliti 15′ finali. Alle ore 13 erano rimasti all’incirca 500 biglietti disponibili per la Curva Sud, cuore pulsante del tifo rossoblu’: l’affluenza prevista è di circa 10.000 persone, anche un po’ poche per una città che sente questo derby più che mai.

Passando agli ospiti, la notizia più importante è l’inserimento in distinta di Diomansy Kamara: l’acquisto di lusso del mercato estivo potrebbe partire titolare, in ballottaggio con l’altro boom di mercato dei giallorossi Fofana: i due, recuperati entrambi dai rispettivi infortuni, si giocheranno dunque l’unico posto disponibile come punta centrale del 4 – 2 – 3 – 1 di Moriero, il quale ha provveduto a riscaldare un ambiente già abbastanza su di giri per l’ottima partenza in campionato, fatta eccezione per l’inaspettato tonfo interno con il Matera. I rimanenti dieci dovrebbero essere i soliti, eccezion fatta per l’infortunato Ilari che oggi si è allenato a parte, pertanto dietro le punte dovrebbe andare Russotto, indiscutibilmente l’uomo più in forma della squadra, che avrà l’obbligo di far saltare il banco con le sue giocate. L’atmosfera nel capoluogo è la stessa di quella che si respira nella città dei Bruzi: tanta attesa e tanta tensione per un derby che torna a parte aperte anche per gli ospiti dopo ventisette anni. I biglietti messi a disposizione dalla società Cosenza Calcio sono 1.200, ed a ieri sera erano già stati venduti 700 tagliandi: non dovrebbe essere difficile fare il tutto esaurito. Il problema dovrebbe essere quello dei trasporti, visto che l’Amaco ha rifiutato di prestare i propri servigi in termini di mezzi di trasporto come richiesto dalle autorità cosentine.

Per quanto concerne i numeri, è il derby numero 50 in gare ufficiali, con 19 vittorie a testa e 17 gare terminate in pareggio.

 

Francesco La Luna
(Si ringrazia per la collaborazione Francesco Gioffrè)

Con il Catanzaro festa dello sport

Mario Occhiuto con la maglia del centenario del Cosenza calcio

COSENZA- “Mi complimento con il presidente del Cosenza Calcio, Eugenio Guarascio, per essere entrato a far parte del Consiglio direttivo della Lega Pro – dichiara Mario Occhiuto – e spero che questa nomina lo stimoli a fare sempre meglio. Approfitto della circostanza – prosegue Occhiuto – per augurare a tutti tifosi una domenica all’insegna del sano divertimento”. Il derby Cosenza-Catanzaro che sarà disputato appunto il prossimo 28 settembre, dovrà caratterizzarsi come una grande festa dello sport, evidenziando così lo spirito di apertura che tradizionalmente appartiene ai cosentini. “Che domini dunque il buon senso e – conclude Occhiuto – sempre forza lupi”.

Harakiri Catanzaro, il Matera espugna il Ceravolo in pieno recupero

CATANZARO – Incredibile sconfitta subita dal Catanzaro davanti ai propri tifosi. Nel turno infrasettimanale di Lega Pro valido per la quinta giornata, la compagine allenata da Checco Moriero cade, in pieno recupero, sotto i colpi del Matera dell’ex-tecnico giallorosso Gaetano Auteri, che infligge il secondo dispiacere da ex dopo il successo della Nocerina sul Catanzaro di due stagioni orsono, in un altro match in notturna, un vero e proprio tabù per i calabresi nelle ultime stagioni, dove sotto i riflettori la vittoria non arriva più. Se l’undici calabrese si ferma per la prima volta in questa stagione, la formazione lucana conquista il suo secondo successo esterno consecutivo, al termine di una gara equilibrata che poteva essere decisa in qualsiasi momento. E così è effettivamente accaduto; è successo di tutto in questa appassionante gara disputata da due belle squadre. Nel primo tempo è il Catanzaro a tenere in mano il pallino del gioco, tant’è che sono proprio i padroni di casa a sbloccare la situazione grazie al solito Russotto, che fa esplodere i 4000 del Ceravolo dagli undici metri, dopo aver conquistato il penalty sgusciando sulla fascia destra e successivamente messo giù da dietro dal difensore del Matera D’Aiello. Da qui in poi, la squadra di Moriero da l’impressione di poter raddoppiare da un momento all’altro, e crea anche delle ghiotte occasioni, come quella capitata a Pagano al 23’; il numero 7 giallorosso, dopo aver ricevuto un gran lancio di Barraco, controlla la palla e calcia da ottima posizione, sfiorando però la traversa con il portiere ospite, Baiocco, ormai fuori causa. Nel finale del primo tempo, però, il Matera inizia a far paura, e dopo aver sfiorato il pari più volte lo trova con Mucciante, che realizza con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione per poi andare ad esultare sotto il settore ospiti, occupato da circa 100 supporters ospiti. Nel frattempo la pioggia scende copiosa sul Ceravolo, condizionando le trame di gioco del Catanzaro, che rischia di subire il sorpasso proprio allo scadere della prima frazione, se non fosse per una “paratona” di Bindi su conclusione di Guerra. Ripresa con ritmi ancora più alti dopo l’incessante pioggia da poco scampata, il Catanzaro ed il Matera si sfidano colpo su colpo senza però trovare il goal del vantaggio, mancato per un soffio dai bianco-azzurri a ridosso dell’80’, quando Letizia da pochi passi trova un monumentale Bindi, e sulla respinta è Ferraro a salvare un tiro ravvicinato scoccato da Coletti.  Nel recupero, però, ecco la frittata: sugli sviluppi di un’offensiva ospite Ferraro stende Albadoro in area, è giustamente rigore. Sul dischetto va Letizia, Bindi si tuffa a destra e respinge, sulla ribattuta va Letizia, altro miracolo di Bindi, ma al terzo tentativo Di Noia, sfruttando le “statuine” della difesa catanzarese, inspiegabilmente immobile ad osservare, la butta dentro e fa esplodere la gioia dei propri compagni e tifosi. Il Matera espugna il Nicola Ceravolo, facendo scivolare il Catanzaro dal primo al quarto posto in classifica. Brutta battuta d’arresto dunque per Pagano e compagni, chiamati al riscatto immediato già da domenica, nel derby di Cosenza che è già iniziato tra le due tifoserie…

Francesco Gioffrè

Il tabellino del match

CATANZARO-MATERA 1-2

CATANZARO: Bindi, Daffara, Di Chiara (80’ Squillace), Vacca, Rigione, Ferraro, Pagano (85’ Martignago), Pacciardi (60’ Maiorano), Silva Reis, Russotto, Barraco. In panchina: Scuffia, Ricci, Calvarese, Morosini. All. Moriero

MATERA: Baiocco, Bernardi (90’+2 Pino), Mucciante, De Franco, D’Aiello, Coletti, Letizia, Iannini, Guerra (63’ Albadoro), Madonia (85’ Di Noia), Gotti. In panchina: Bifulco, Pagliardini, Longo, Vilena. All. Auteri

Arbitro: Di Ruberto di Nocera Inferiore

Assistenti: Olivero di Ercolano e Ronilotta di Sala Consilina

Marcatori: 12’ Russotto rig. (C), 40’ Mucciante (M), 90’+3 Di Noia (M)

Note: serata mite a tratti piovosa. Presenti circa 4000 spettatori con rappresentanza ospite stimata in 100 unità. Ammoniti D’Aiello, Gotti, Letizia e Coletti (MA), Pacciardi, Rigione e Vacca (CZ).

 

Reggina, zero a zero contro il Barletta

REGGINA – BARLETTA   0 – 0

REGGINA (4-3-3):  Kovacsik, Di Lorenzo, Camilleri, Crescenzi, Karagounis; Armellino, Rizzo, Dall’Oglio; Insigne, Masini (45′ Viola) Louzada. A disp.: Leone, Syku, Ungaro, Maimone, Maita, Bramucci. All.: Francesco Cozza.

BARLETTA (4-3-3): Liverani, Regno, Stendardo, Radi, Cortellini(60′ Guarco); De Rose, Quadri (66′ Palazzolo), Branzani; Venitucci, Fall, Floriano (80′ Dell’Agnello). A  disp.: De Martino, Zammuto, Gemignani, Dell’Agnello, Biancolino. All.: Marco Sesia

Arbitro:Paolini di Ascoli Piceno; Ammoniti: Insigne, Branzani, Louzada, Cortellini, Dall’Oglio, Camilleri.

La Reggina conquista un punto che serve a spezzare la serie negativa di due sconfitte consecutive”

Nel turno infrasettimanale gli amaranto scendono in campo determinati e giocano meglio degli ospiti per larghi tratti, ma non è sufficente per i tre punti. Nella seconda frazione la Reggina colpisce una traversa ed un palo, ma al momento gira così. Primo tempo sostanzialmente equilibrato. La squadra pugliese si rende pericolosa per prima con Fall, che cerca la conclusione della distanza dopo dieci minuti. L’attaccante di colore del Barletta ci riprova un quarto d’ora più tardi, sempre dalla distanza, ma il tentativo risulta senza effetto. Nel finale di tempo, giocata personale di Louzada. Il brasiliano riparte palla al piede, supera Cortellini e va alla conclusione: non trova la porta. Ultima azione di marca amaranto. Insigne crossa per Louzada, che cerca di arrivare sul pallone con la testa ma manca clamorosamente l’appuntamento con la sfera. Nel secondo tempo continua a regnare l’equilibrio. Al 58′ Louzada fa partire un tiro centrale che è facile preda di Liverani. L’occasionissima giunge al 64′, quando Dall’Oglio lancia Insigne, il suo tiro viene deviato da Radi in scivolata e finisce sulla traversa. Al 80′ Louzada con un tiro da posizione defilata, mette in difficoltà Liverani ch la devia sul palo. Finisce zero a zero.

Vigor Lamezia, tre punti d’oro

I biancoverdi vincono 2-1 a Melfi con un super Improta.

 

MELFI – Vittoria convincente per i biancoveri che giocano di squadra, e sbagliano veramente poco. Ottima la fase difensiva, con un asfissiante pressing degli uomini di Mister Erra, altrettanto la fase offensiva con Improta e Del Sante che dirigono un’orchestra alquanto piacevole. Proprio al minuto 7, l’arciere lametino serve Improta, il cui piatto destro si insacca alle spalle di Perina. Locali che si fanno vedere al minuto 24, ma il colpo di testa di Agnello termina di poco a lato, così come il tiro di Berardino dalla distanza, al minuto 27. Vigor che riparte alla carica e al minuto 32 trova il raddoppio: Tundo disimpegna male e favorisce il contropiede biancoverde, finalizzato da Improta con un potente destro.
Nel secondo tempo, i locali cercano di reagire ma sembrano privi di idee, mentre la squadra biancoverde tende a tenere palla per amministrare il doppio vantaggio. Al minuto 88 però, il tiro di Tortori viene ribattuto da Piacenti e Caturano è il più lesto a raccogliere il pallone e ad accorciare le distanze. Il Melfi ci crede e cerca disperatamente il vantaggio, ma non basta e la Vigor conquista tre punti d’oro.

MELFI: Perina, Guerriera, Pinna, Dermaku, Di Filippo, Tundo, Spezzani, Agnello, Caturano, Berardino, Fella. All. Bitetto

VIGOR LAMEZIA: Piacenti, Spirito, Malerba, Puccio, Rapisarda, Gattari, Improta (87′ Held), Scarsella, Del Sante, Battaglia (76′ Voltasio), Montella (65′ Giampà). All. Erra

ARBITRO: Boggi di Salerno

AMMONITI: Pinna, Tortori (M), Del Sante, Malerba (VL)
ESPULSO:  Guerriera al 90′.
SPETTATORI: 1000 circa
ANGOLI: 5-3 per il Melfi
RECUPERO: 0 minuti nel primo tempo, 4 minuti nel secondo.

 

Roberto Tarzia

 

Casertana – Cosenza, le pagelle dei Lupi

Saracco voto 5,5: non ci sarebbe motivo di negargli la sufficienza: incolpevole sul gol, si fa trovare preparato sui calci piazzati e sulle uscite nella propria area. Quando si tratta, però, di andare fuori dai sedici metri per anticipare un avversario, a dispetto dei suoi 194 cm non ne becca una, e deve ringraziare Ciancio se non finisce nuovamente sul banco degli imputati. Ma per il resto fa la sua onesta partita.

Ciancio voto 6: finalmente lo si vede correre. Sovrappone ed interrompe azioni avversarie che potrebbero essere pericolose, riuscendo anche a triangolare con Calderini quando capita. Purtroppo il collega di fascia non è in serata (capita, per uno che le gioca tutte al 100%) e quindi lui si trova spaesato.

Magli voto 5,5: con Tedeschi di fianco è un’altra storia, ma non dimostra tanta sicurezza l’ex Brescia, che sbaglia il fuorigioco da cui poi scaturisce la brutta uscita a vuoto di Saracco. Certo meglio rispetto alle ultime due (ma anche tre) uscite, ma non ancora sufficiente. Le amnesie non sono giustificabili in questa categoria.

Tedeschi voto 6: invocato a gran voce, l’ex Crotone finalmente scende in campo, dimostrando tutta l’esperienza che deve avere un difensore per una categoria tosta come la Lega Pro Unica di quest’anno. Ci va di ramazza quando serve e, di riffa o di raffa, sbaglia poco o nulla, prendendosi così una sufficienza.

Blondett voto 4: mio Dio, ma che gli è successo? Ma è una controfigura? Non si capisce come un giocatore che l’anno scorso ha fatto stropicciare gli occhi al San Vito riesca a crollare così tanto, e psicologicamente e tecnicamente. Anche da terzino la scorsa stagione era stato preciso, pulito ed ordinato: stasera sbaglia tutto ciò che può sbagliare, come da tre partite a questa parte.

Corsi voto 4,5: non ha mai lesinato impegno, ma stasera (sarà anche il fatto che è alla quinta partita consecutiva) non regge l’urto del centrocampo campano e viene travolto: se le pecche tecniche erano sempre compensate da una grinta innaturale, l’ex Aprilia oggi non ha potuto nulla, e finisce anch’egli sotto la gogna mediatica.

Arrigoni voto 4,5: il paragone sarà azzardato, ma la sensazione è quella di un dejà vu: ricordate Castagnetti, che l’anno scorso era costretto a giocare imbrigliato dalle volontà del Capp, che voleva un gioco avvolgente, palla a terra, e non lanci lunghi o verticalizzazioni? Ecco, sembra di rivedere lo stesso film: con la differenza che il finale dev’essere diverso, perché se l’ex rossoblu’ ora è titolare fisso a Carrara e l’attuale mediano è stato per anni colonna del Pavia, allora la colpa non è da imputare a loro due, ma ad altri.

Fornito voto 6: alla prima occasione data il giovane di belle speranze proveniente dalla primavera del Napoli non delude le aspettative e mette in campo cuore, grinta e soprattutto un bel piede col quale, in barba – è il caso di dirlo – alle indicazioni del Mister sciorina un paio di belle sciabolate, per dirla alla Piccinini. Si avvicina anche al pareggio con una punizione deviata dalla barriera che termina di un mezzo metro a lato del palo destro di Fumagalli. Cappellacci lo fa uscire concedendo dieci minuti a Criaco, ovviamente senza voto.

Calderini voto 4,5: se uno gioca 450′ sempre al massimo e spesso da vox clamans in deserto (è lungo, altrimenti come soprannome andrebbe bene), è normale che poi una la giochi male. Certo, anche con la Lupa Roma non aveva brillato, ma stasera è un gradino sotto, segno che non può caricarsi la squadra sulle spalle, e soprattutto segno che solo non può inventarsi una partita come fatto col Foggia. Resta sempre uno degli ultimi a mollare.

Cori voto 5: quello che non si capisce è il perché Cappellacci l’abbia fortemente voluto se poi vieta ad Arrigoni, piedino fatato, di imbeccarlo. Fa un passo avanti (più di un passo) rispetto agli imbarazzanti minuti contro la Lupa Roma, lottando con foga su tutti i palloni che arrivano dalle sue parti. Ma se le ali non sono in serata per lui non c’è molto da fare. Lo rileva Mosciaro, s.v.: gioca poco e viene fermato due volte in posizione irregolare – dubbia.

Alessandro voto 4: l’involuzione di Blondett è davvero nulla se pensiamo a quella dell’argentino. RoadRunner, che l’anno scorso ha fatto impazzire le difese avversarie, oggi viene irriso dalle stesse. Non è comprensibile che un giocatore possa sentire così tanto il cambio di categoria, e speriamo sinceramente che la svolta arrivi presto, perché Tortolano scalpita. Ah, a proposito: Tortolano s.v.: ma perché non gioca dall’inizio? Perché?

Cappellacci voto 3: speriamo non si appigli alla scusa del calcio d’angolo non battuto perché proprio non regge. Il Cosenza non gioca a calcio dalla vittoria nel derby con la Vigor della scorsa stagione (3 – 0, De Angelis, De Angelis, Calderini). L’assenza di De Angelis pesa? Si, ovvio, ma se sei un allenatore devi saper fare anche le nozze coi fichi secchi e mettere in campo la formazione al netto degli infortuni (peraltro preventivati). Le critiche che stanno piovendo sono ingrate? Probabile, ma il giornalismo è un lavoro sporco, e qualcuno deve pur farlo. Per ora, orecchie da asino e Mister dietro la lavagna.

Francesco La Luna

Cosenza, così non si può

“Non c’è due senza tre”, recita un famoso motto popolare. E gli antichi non sbagliavano mai: così, dopo Barletta e Lupa Roma, anche la Casertana porta via tre punti alla banda Cappellacci, con il Mister sempre più in bilico ed una squadra mai così a corto di idee: a quattro giorni dal derby l’abruzzese deve trovare la chiave di volta, altrimenti saranno guai seri per i Lupi.

I silani si presentano in formazione tipo: Saracco tra i pali sostituisce l’infortunato Ravaglia, Blondett viene spostato largo a destra mentre a sinistra ci va Ciancio, in mezzo Tedeschi fa il suo esordio accompagnato da Magli. A centrocampo si vede finalmente Fornito che affianca Corsi come mezzala con Arrigoni a costruire gioco mentre, in avanti, Cori è supportato dal solito Calderini e da Alessandro.
Dopo appena otto minuti di gioco Casertana in vantaggio: dopo un calcio d’angolo battuto corto, Mancosu mette al centro; Tedeschi allontana di testa ma Bianco spara un siluro al volo che trafigge un incolpevole Saracco. Il Cosenza prova a reagire al minuto tredici con una conclusione dalla distanza di Arrigoni che termina a lato. Ancora pericolosi però i padroni di casa con Mancino che viene smarcato da un passaggio di Mancosu: Tedeschi contrae la conclusione del 11 casalingo in angolo. al 25′ brivido per i silani, con Saracco che esce fuori dall’area a vuoto e viene salvato da una spazzata di Ciancio. Al 31′ sussulto per i tifosi di casa: punizione quasi dalla linea laterale calciata da Fornito, Tedeschi stacca di testa e Fumagalli si supera togliendo la sfera da sotto la traversa: la posizione del centrale in maglia bianca era però irregolare. A dieci minuti dalla fine della prima frazione clamorosa occasione sui piedi di Calderini che sfrutta un errore clamoroso di Bianco, entra in area ma viene fermato da unno straordinario intervento in scivolata di Murolo. Al 40′ dai 27 metri Fornito, ma il calcio di punizione viene deviato in angolo.

La ripresa inizia con una stasi fuori dal comune ed un paio di azioni pericolose della Casertana sventate senza troppe difficoltà da Saracco e Tedeschi, col primo che anticipa Cissè ed il secondo che devia in angolo un tiro di Mancino. Il Cosenza, dal canto suo, sembra essere rimasto negli spogliatoi, e solo Ciancio e Fornito provano a fare qualcosa di interessante. L’immagine di una squadra svogliata è quella di Alessandro che non arriva su un pallone facilmente raggiungibile qualche minuto prima di essere sostituito da Tortolano, che entra insieme a Mosciaro (il quale rileva Cori). La prima azione degna di nota della ripresa arriva addirittura al minuto 81, con un gol annullato alla Casertana. Ancora un’occasione per i padroni di casa con un tiro dalla distanza al 91′ molto alto sulla traversa. Al 94′ ci sarebbe l’ultima opportunità su calcio d’angolo per i Lupi, ma il direttore di gara non fa battere l’ultimo calcio d’angolo scatenando un nugolo di maglie bianche attorno alla casacca turchese, facendo scattare dalla panchina anche Cappellacci, Ianni e Marulla che parlottano col direttore di gara.

Arriva così la terza sconfitta consecutiva per il Cosenza, che non sembra avere gambe né voglia di giocare a calcio. Ovvio che sul banco degli imputati finisca Cappellacci: in una settimana cruciale per il prosieguo della stagione (perché in due partite sono arrivati zero punti e perché il derby è alle porte) la squadra sembra aver completamente smarrito la bussola: inutile cercare attenuanti che sfocerebbero nell’assurdo, bisogna rimboccarsi le maniche ed iniziare a correre perché, se non si inizia, l’ultimo posto con il quale il Cosenza si presenta alla partita contro il Catanzaro sarà difficile da lasciare: sinceramente, una squadra così, non può andare da nessuna parte.

Francesco La Luna

 

COSENZA: Saracco; Blondett, Magli, Tedeschi, Ciancio; Fornito (38′ st Criaco), Corsi, Arrigoni; Alessandro (’30 st Tortolano), Cori (30′ st Mosciaro), Calderini.

CASERTANA: Fumagalli; Bianco, Idda, Murolo, Bianco; Antonazzo (13′ st Chiavazzo), De Marco; Carrus, Mancosu, Cissè (’29 Ricciardo), Mancino (’16 st Curzi).

MARCATORI: 8′ st Bianco (CA)

AMMONITI: Calderini, Corsi, Blondett (CS); De Marco, Mancosu, Carrus, Murolo (CA)