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Pistola da guerra rinvenuta sotto un canale. Arrestato un uomo

ROSARNO (RC) – I Carabinieri di Rosarno hanno fermato un uomo, Angelo Caccamo, 32 anni, operaio incensurato, per detenzione illegale di armi da fuoco. I militari della Compagnia di Gioia Tauro e quelli dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria”, durante una perquisizione all’interno del mattonificio di cui Caccamo è dipendente, e nei terreni limitrofi tra Rosarno e San Ferdinando, hanno rinvenuto una pistola da guerra munita di caricatore bifilare. L’arma, ben conservata, era nascosta sotto un canale di scolo in disuso sotto delle cataste di mattonelle. Poi, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, gli uomini dell’Arma hanno trovato cento cartucce a palla di piombo e cinque giubetti antiproiettile nascosti in una stradina interpoderale. Le munizioni erano nel sottosella del ciclomotore di un uomo di 66 anni, ora denunciato in stato di libertà.

 

Canapa del valore di 2 milioni di euro, due arresti

PLATì (RC) – Due persone, Rocco Trimboli di 48 anni, e Rocco Angelo Tavarnesi di 50 anni, sono state arrestate dai Carabinieri del Gruppo di Locri con l’accusa di detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. I fermi hanno fatto seguito al ritrovamento, nel 2015, di una coltivazione di canapa indiana in una zona d’alta montagna da cui, secondo le stime dei militari dell’Arma, sarebbero potute ricavarsi ben 324 mila dosi di droga, per un valore complessivo di quasi 2 milioni di euro. Gli arresti sono stati eseguiti con l’ausilio di unità cinofile, dell’ottavo nucleo di Vibo Valentia e dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria” in seguito all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Locri su richiesta della Procura della Repubblica.

 

Cosenza, operazione della Dda. Poliziotto ai domiciliari

COSENZA – Carabinieri e polizia di Stato hanno eseguito stamattina a Cosenza due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro, su richiesta della Dda, per concorso esterno in associazione mafiosa, una delle quali riguarda un poliziotto, Vincenzo Ciciarello, di 60 anni, ex agente della Squadra mobile di Cosenza, attualmente in servizio nella Prefettura. L’altra persona interessata dal provvedimento restrittivo è Enrico Francesco Costabile, di 49 anni. Assieme a Ciciarello e Costabile sono indagate altre due persone, un carabiniere, e un impiegato civile dell’ufficio verbali della Polstrada di Cosenza. Secondo quanto emerso dalle indagini della Dda di Catanzaro, gli indagati avrebbero fornito notizie riservate agli esponenti della cosca Rango di Cosenza, aiutandoli ad eludere le indagini in corso. L’emissione del provvedimento cautelare, secondo quanto riferiscono le forze di polizia impegnate nell’operazione, rientra in una più ampia attività investigativa, diretta dal Procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Procuratore Pierpaolo Bruni, con il coordinamento del Procuratore della Repubblica facente funzioni Giovanni Bombardieri, e condotta congiuntamente dalla Squadra mobile di Cosenza e dal Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza dei carabinieri e che ha permesso di disarticolare un contesto di criminalità organizzata egemone a Cosenza e nel suo hinterland. Già il 6 aprile scorso, a conclusione di un procedimento penale riguardante lo stesso contesto criminale, 33 persone sono state condannate, con rito abbreviato, una all’ergastolo e le altre a pene complessive per 271 anni di reclusione. Proprio in tale ambito, riferiscono le stesse fonti, sono stati accertati rapporti collusivi tra appartenenti alle forze dell’ordine e persone affiliate alla ‘ndrangheta. Il procuratore facente funzioni di Catanzaro Giovanni Bombardieri ha sintetizzato le accuse che la Dda del capoluogo calabrese muove nei confronti degli esponenti delle forze dell’ordine coinvolti. La misura cautelare era stata richiesta anche per Antonino Perticari, brigadiere dei carabinieri ora in pensione, e per Fabrizio Bertelli, impiegato civile alla Polizia stradale di Cosenza. Per questi ultimi, però, il gip Assunta Maiore, pur riconoscendo la gravità indiziaria, non ha emesso alcun provvedimento cautelare. L’indagine, coordinata da Bombardieri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dal sostituto Pierpaolo Bruni, ha avuto inizio nell’ambito dell’attività investigativa sul clan cosentino Rango-Zingari. I particolari sono stati resi noti durante una conferenza stampa cui hanno partecipato, oltre a Bombardieri, Luberto, il capo della squadra mobile di Cosenza Giuseppe Zanfini e il comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Cosenza Milko Verticchio. “Secondo quanto ricostruito – ha spiegato Bombardieri – Ciciarello, attraverso Costabile, avrebbe messo a conoscenza il boss Maurizio Rango delle attività di indagine. Grazie a queste soffiate sono state scoperte le microspie che gli investigatori avevano piazzato davanti alle case e nelle auto degli affiliati. La fuga di notizie, inoltre, ha consentito a tre esponenti della cosca di sfuggire agli arresti il 27 novembre 2014”. In cambio il poliziotto e il carabiniere “infedeli” avrebbero ottenuto favori e in alcuni casi anche somme di denaro. Nell’indagine hanno avuto un ruolo importante le dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia che erano a conoscenza dell’attività svolta dagli arrestati di oggi. Bombardieri ha tenuto a sottolineare come “la Dda di Catanzaro ha piena fiducia nei carabinieri e nella polizia, che hanno denunciato e perseguito i comportamenti illeciti di alcuni loro rappresentanti che hanno infangato le divise. Il nostro lavoro, che ha già portato a importanti traguardi, prosegue. La Procura è determinata a perseguire qualsiasi condotta collusiva. Qualunque emergenza in questa direzione verrà approfondita, perseguita e punita con il massimo rigore”.

Investì uno scooter uccidendo un giovane. Arrestato a Bologna dopo 4 anni

BOLOGNA – Un cittadino marocchino di 60 anni, Abdeslam Kabli, è stato arrestato all’aeroporto “Marconi” di Bologna dagli agenti della Polaria insieme ai Carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale su input dei militari di Pianopoli. Difatti, la Procura di Lamezia Terme aveva emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio colposo, lesioni gravissime e omissione di soccorso. Secondo l’accusa, l’uomo, il 21 ottobre 2012, aveva investito con il suo furgone due giovani, Paolo Fazio, morto dopo qualche giorno, e Marco Boca, che viaggiavano su uno scooter. I Carabinieri di Pianopoli e quelli della Compagnia di Soveria Mannelli, grazie a dei filmati e varie testimonianze, erano riusciti a risalire al furgone, poi rinvenuto nel cortile dell’abitazione di Kabli che, frattanto, aveva fatto ritorno in Marocco, per poi scoprire, tramite rilievi effettuati dal Ris di Messina, che sussisteva compatibilità con alcune tracce individuate dai Carabinieri sul paraurti del furgone.

 

Reggio, arrestato per tentata violenza sessuale a migranti

REGGIO CALABRIA – I carabinieri di Melito Porto Salvo hanno arrestato a Condofuri un operatore di 49 anni, in servizio per conto di una cooperativa che lavora in un progetto Sprar di accoglienza ai migranti. A carico dell’uomo le accuse di tentata violenza sessuale, tentata concussione e violenza privata nei confronti di alcune giovani ospiti del progetto.
Le indagini dei militari, disposte dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sono partite in seguito alla denuncia delle giovani vittime e riguarderebbero episodi avvenuti nei mesi di febbraio e marzo scorsi. L’uomo si trova ora agli arresti domiciliari.

Denunciato falso invalido, dovrà restituire 65mila euro percepiti dal 1987

REGGIO CALABRIA – Dal 1987 percepiva, “per le gravi condizioni documentate”, la pensione di invalidità civile ed indennità di accompagnamento essendo affetto da “distrofia muscolare progressiva”. In realtà la Guardia di Finanza di Villa San Giovanni avrebbe accertato una situazione clinica del tutto differente. L’uomo, denunciato come “falso invalido” è stato pedinato e i suoi spostamenti filmati. Dalle indagini sarebbe emerso che le sue capacità di muoversi senza accompagnatore non erano così compromesse. I video lo avrebbero, infatti, ripreso in situazioni che dimostrebbero la sua autonomia nelle normali attività quotidiane. L’uomo è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per truffa aggravata ai danni dello Stato. Dovrà inoltre restituire all’Inps circa 65mila euro, la somma percepita indebitamente. La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha anche disposto il sequestro dei conti correnti e l’immediato blocco della pensione di invalidità.

Maltrattamenti in famiglia. Arrestato trentenne cosentino

arrestoCOSENZA(CS) – Nella mattinata odierna personale della Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, per il reato di maltrattamenti in famiglia, a carico di MAURO Marco cl 84,  pregiudicato. In particolare a seguito di denuncia da parte di una donna – che aveva intrattenuto un rapporto sentimentale, con convivenza, di circa quattro anni .con il Mauro – il personale della Squadra Mobile ha avviato approfondite indagini al fine di riscontrare i fatti narrati.Nella denuncia emergevano numerosi episodi di sopraffazione e violenze fisiche nonché minacce di morte sia nei confronti della donna che dei suoi familiari. Le indagini, permettevano di riscontrare positivamente quanto denunciato dalla vittima, per il comportamento del Mauro violento e irascibile. Sulla base delle risultanze investigative  veniva emesso il provvedimento eseguito nella mattinata odierna ritenuto indispensabile per la salvaguardia dell’incolumità della donna e dei suoi familiari. Si ritiene sottolineare che, è fondamentale e risolutiva la collaborazione con la Polizia di Stato da parte delle donne vittime di violenza, prima ancora che le stesse subiscano irreparabili conseguenze.

 

Un arresto a Cassano per detenzione sostanze stupefacenti

CASSANO ALLO IONIO (Cs) – Per il reato detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri di Cassano allo Ionio hanno arrestato un uomo di 30 anni, S.S.
I militari hanno compiuto una perquisizione in un magazzino del trentenne ed hanno trovato 5 tavolette di hashish, per un peso complessivo di 514 grammi, e quattro buste di cellophane contenenti complessivamente 479 grammi di marijuana. Trovato e sequestrato anche un bilancino di precisione ed il materiale utile al confezionamento della droga.

Trovati con marijuana, coltelli e una mazza da baseball. Arrestati tre giovani

CATANZARO – Tre giovani, V.P. (25 anni), M.F. (26 anni) e A.P. (23 anni) sono stati arrestati dai Carabinierie posti ai domiciliari perchè sorpresi a prelevare marijuana da un cespuglio in un quartiere alla periferia sud di Catanzaro. I militari, nel controllare il territorio, hanno notato un’auto con due giovani a bordo e un terzo che, sbucato di corsa dal cespuglio, saliva anch’egli a bordo della vettura. Pertanto, i tre sono stati bloccati e perquisiti e, due di essi, trovati in possesso di un coltello, mentre il terzo aveva con sè una somma pari a 350 euro. All’interno della vettura sono stati rinvenuti, invece, una mazza da baseball e una busta in cellophane, nascosta sotto un sedile, contenente 120 grammi di marijuana. Dopo un ulteriore controllo nel cespuglio, sono stati ritrovati altri cinque involucri con 285 grammi della sostanza stupefacente. Dei tre giovani, due sono stati altresì denunciati per possesso ingiustificato di arma bianca.

 

28 colpi di kalashnikov contro un’abitazione, arrestato giovane di 26 anni

GIOIA TAURO (RC) – I Carabinieri di Gioia Tauro insieme ai militari dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria” hanno arrestato un ventiseienne, Giuseppe Pataffio, già noto alle forze dell’ordine per concorso in danneggiamento e porto e detenzione di arma da guerra, aggravata dalla metodologia mafiosa. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Dda. Il fermo è avvenuto in seguito al danneggiamento con 28 colpi di kalashnikov, nel centro di Gioia Tauro, il 3 gennaio scorso contro l’ingresso di un’abitazione.

I militari, coordinati dalla Dda reggina, hanno individuato il veicolo usato nell’occasione e risultato noleggiato dallo stesso Pataffio. A individuare ulteriori indizi a carico del giovane gli accertamenti effettuati dal Ris di Messina.