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Fatti di razzismo, nota del Pd di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – I recenti casi di razzismo, che popolano le prima pagine di cronaca nazionale, stanno animando anche il dibattito in seno al Partito Democratrico di Castrovillari, che si traduce in un chiaro attacco al ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Di seguito riportiamo la nota stampa del segretario cittadino Giovanni Fazio:

«Il Circolo PD di Castrovillari, normalmente, si occupa di problemi legati alla politica locale e del territorio, rispettando prerogative e ambiti di discussione che appartengono ai livelli superiori del Partito. Adesso, però, siamo seriamente preoccupati dagli atti di violenza perpetrati in questi giorni contro cittadini di colore e Rom.
Quanto sta accadendo ci impone di dire la nostra, perché, come ha sottolineato ieri il nostro Segretario Martina, “un governo che non riconosce il problema diventa complice di questa spirale”. E noi non siamo e non vogliamo essere complici né di questo Governo, Salvini-Di Maio, e nemmeno di tutti quelli che minimizzando il problema contribuiscono a farlo proliferare.
E’ pericoloso e da incoscienti sostenere, infatti, come usa fare Matteo Salvini, che: “Razzismo? E’ una invenzione della sinistra. Razzismo per solo alcuni limitati episodi? L’unico allarme sono i reati degli immigrati”.
Qualcuno spieghi al signor Salvini e ai suoi alleati a cinque stelle, che la campagna elettorale è finita da cinque mesi, che ora governano e che il Ministro degli Interni è proprio lui, il signor Salvini, e che, quindi, a lui spetta il compito di garantire la sicurezza di tutti coloro i quali si trovano sul territorio dello Stato, indipendentemente da cittadinanza, razza, lingua e religione.
Il Ministro leghista e i suoi alleati davvero non si rendono conto che c’è in atto un escalation di violenza e un’innalzarsi del tiro nei confronti del “diverso”. Davvero non si rendono conto che potrebbe esserci un nesso tra la loro campagna contro Rom e migranti e la violenza che sempre più si sta manifestando nel nostro Paese.
Da quando questi Signori sono al Governo sono stati capaci soltanto di chiudere i porti ai migranti, compresi donne e bambini, e di erogare somme ai Comuni per la sicurezza sulle spiagge, per garantire la difesa, magari, dagli ambulanti stranieri, che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono titolari di partita Iva, sono iscritti presso le nostre Camere di Commercio e pagano tasse e contributi in Italia, come chiunque altro. Ci auguriamo che ci sia qualcuno in grado di spiegarlo al signor Ministro degli Interni.

Alla luce di quanto accaduto in questi ultimi giorni e, in particolare, all’indomani dell’omicidio del bracciante a San Ferdinando e di quello del Signore marocchino ad Aprilia, due giorni orsono, vogliamo sperare che ogni cittadino di buon senso, con idee diverse dal Ministro Salvini, si stia chiedendo cosa ne pensano i nostri governanti tutti e se davvero, questi ultimi, hanno intenzione di seguire il Ministro leghista, continuando sulla strada dell’istigazione all’odio razziale e alla violenza.
Vi anticipiamo che a chiusura della locale Festa de l’Unità, il 9 settembre, si terrà un dibattito, proprio sul tema dell’immigrazione, all’interno del quale saranno presentati esempi di buone pratiche realizzate nella nostra regione. La serata non sarà fine a sé stessa, ma dovrà servire ad avviare una discussione duratura sulla questione e a fornire al PD cittadino esempi concreti di percorsi da intraprendere per favorire l’integrazione di immigrati e soggetti residenti che vivono in
condizione di disagio sociale.
Invitiamo, sin d’ora quindi, cittadini e associazioni a intervenire al dibattito, perché il rispetto dell’altro e della vita umana non è e non deve essere né di sinistra né di destra, ma dovrebbe essere patrimonio diffuso di un Paese civile e democratico.
Basta con “prima gli italiani”, causa sposata anche da qualche esponente politico locale.
Si faccia in modo che passi diffusamente l’idea che “prima di tutto le persone».

 

Cisse, il legale del padre invia una lettera. Per Corbelli è «surreale»

COSENZA – All’indomani della presentazione del libro “La favola del piccolo Cisse” giunge una lettera inviata dal legale della famiglia del piccolo Ivoriano. Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili e autore del volume presentato ieri a Cosenza, stenta, infatti a credere, che la lettera legale sia «vera» e la definisce «surreale» E afferma di aver sentito l’avvocatessa il giorno di Natale quando l’ha informata della volontà di voler stampare il libro dedicato alla storia del piccolo Cisse. «La mia forte preoccupazione è che certamente questa lettera arreca purtroppo un danno devastante alla causa dell’accoglienza».

Immigrati, Corbelli e Manoccio annunciano finanziamento di 2 milioni di euro

CROTONE – Il delegato della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani, e leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli e il delegato della Regione per l’immigrazione Giovanni Manoccio comunicano – attraverso una nota dell’ufficio stampa della Giunta – che un decreto per un finanziamento di oltre 2 milioni di euro (ex fondi Pisu), con già una prima anticipazione, sarà consegnato, tra pochi giorni, nella prima settimana di settembre, dalla Regione al comune di Crotone. «Vogliamo dare – dichiarano Corbelli e Manoccio – una soluzione dignitosa al dramma dei poveri migranti (molte decine, tra uomini e donne, tanti anche con problemi di salute) che aspettano da mesi (e in alcuni casi da anni!) il rinnovo dei loro documenti e nell’attesa vivono, sotto un cavalcavia, in condizioni allucinanti e disumane, accartocciati su buste di plastica e cartoni.  Sono i ‘dannati del cavalcavia’, i cosiddetti ‘dublinanti’, come vengono chiamati tutti questi poveri immigrati che hanno ottenuto asilo politico e che, per effetto del regolamento di Dublino, sono poi costretti a ritornare a Crotone, località del loro primo ingresso in Europa, per rinnovare i propri documenti». Il vecchio finanziamento, che era fermo da diversi anni e che rischiava di andare perduto, grazie all’iniziativa di Corbelli, Manoccio e del dirigente generale del Dipartimento politiche sociali Antonio Nicola De Marco è stato recuperato e tra pochi giorni sarà messo a disposizione del comune di Crotone, che si è subito attivato, grazie anche alla collaborazione e all’impegno dell’assessore alle politiche sociali, Alessia Romano. «Il finanziamento – spiegano i delegati regionali – permetterà di dare una soluzione non solo al drammatico problema  dei migranti del cavalcavia ma anche dei poveri di Crotone, perché servirà per ristrutturare un immobile delle Ferrovie della Calabria e un bene confiscato alla mafia». L’iniziativa della Regione era partita nel marzo scorso, con una prima riunione operativa a Crotone (il 17 marzo), a cui ne era seguita, pochi giorni dopo, un’altra alla Cittadella regionale (il 22 marzo). Corbelli e Manoccio, dopo aver incontrato a Crotone l’assessore Romano, il sindaco Pugliese e le associazioni di volontariato locale, Agorà e altre, e aver effettuato lo stesso giorno, nella città Pitagorica, un sopralluogo all’immobile delle Ferrovie della Calabria, da ristrutturare e utilizzare, avevano convocato, cinque giorni dopo, un nuovo incontro alla Regione alla presenza del dirigente De Marco, per definire le procedure, la documentazione e le autorizzazioni necessarie e cercare di superare tutti gli ostacoli burocratici. Oggi si stanno per vedere e ottenere i primi importanti risultati di questo impegno (non semplice) che è andato avanti ininterrottamente in questi mesi. Tanta è la soddisfazione di Corbelli, Manoccio, del Dirigente De Marco e dell’assessore Romano, che è stata personalmente informata da Corbelli nei giorni corsi. Lo stesso Corbelli che, appreso e colpito del dramma dei migranti del cavalcavia, aveva nel marzo scorso sollevato questo problema, mettendo inizialmente a disposizione anche due container della protezione civile (come aveva fatto a Cosenza per togliere i senzatetto dalla strada) per spostare subito quei disperati da sotto il cavalcavia. Dopo aver discusso del problema con l’assessore Romano e preso atto che questa soluzione temporanea per l’Amministrazione comunale crotonese non era possibile, d’accordo e insieme a Manoccio hanno pensato al recupero del vecchio finanziamento (ex Pisu). La stessa operazione Manoccio, Corbelli e De Marco l’hanno fatta anche per Corigliano, recuperando anche in questo caso oltre 2,5 milioni di euro, sempre di vecchi finanziamenti (ex Pisu) che anche in questo caso sarebbero altrimenti andati persi. Anche per Corigliano, Manoccio e Corbelli hanno promosso, nei mesi scorsi, incontri nella città dello Ionio e alla Cittadella, con l’assessore alle politiche sociali, Marisa Chiurco. Anche l’’iter per Corigliano è avviato e presto produrrà importanti risultati. Il finanziamento sarà anche in questo caso utilizzato per la ristrutturazione di vecchi immobili per l’accoglienza ai migranti e ai poveri della città ionica cosentina. «Alla politica dei muri dell’odio e dell’intolleranza contro i migranti – affermano soddisfatti Corbelli e Manoccio – rispondiamo in questo modo, con l’accoglienza e l’integrazione, recuperando, in questo caso, vecchi e dimenticati finanziamenti che erano destinati ad essere persi e che invece adesso saranno utilizzati a Crotone, così come a Corigliano, ma contiamo di farlo anche per altre tre città calabresi (che erano state anch’esse in passato inserite nei finanziamenti ex Pisu) per finanziamenti complessivi di oltre 10 milioni di euro. È questa la Calabria vera, solidale e ospitale, quella che accoglie i migranti che sbarcano nei nostri porti e non li abbandona, ma li aiuta ad integrarsi e a vivere in condizioni dignitose».

Amantea, spacciatori fermati nel centro di accoglienza per immigrati

AMANTEA – Tre persone sono state sottoposte al fermi di indiziato di delitto per spaccio di sostanze stupefacenti continuato in concorso. I provvedimenti, emessi dalla Procura della Repubblica di Paola, sono stati eseguiti di militari della Compagnia Carabinieri di Paola nei confronti di altrettanti immigrati, ospitati presso il centro di prima accoglienza. Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Amantea, sono state coordinate dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta Anna Chiara Fasano, che ha firmato il provvedimento di fermo a carico di due immigrati, originari del Gambia, di età compresa tra i 22 e 24 anni, e di un immigrato 19enne, di origini nigeriane. Gli approfonditi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno svelato l’esistenza di un collaudato sistemato di approvvigionamento, confezionamento e successivo spaccio di marijuana, che poteva contare su un articolato sistema di sentinelle sparse all’interno del centro di accoglienza, che ha reso particolarmente difficili le indagini. Allarmanti gli elementi emersi dai riscontri svolti dai carabinieri che hanno anche accertato come i soggetti fermati non esitassero a spacciare droga a ragazzi minorenni e come i responsabili del centro fossero particolarmente intimoriti dalle modalità con cui lo spaccio veniva esercitato all’interno del centro di accoglienza. I tre africani sono stati tradotti presso la casa circondariale di Paola a disposizione dell’Autorità Guidiziaria. L’operazione condotta nella notte ha visto l’impiego di circa 50 Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, della Compagnia Speciale e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia.

Corigliano, approdata nave con oltre 800 immigrati

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Nel porto di Corigliano Calabro è arrivata la nave “Vos Chablis” di un’organizzazione umanitaria internazionale con a bordo 833 migranti soccorsi in varie operazioni sul Canale di Sicilia.
I migranti – 742 uomini, 80 donne di cui cinque incinte, 11 bambini accompagnati e circa 50 non accompagnati – provengono dall’Africa subsahariana, dalla Libia e dal Maghreb. Subito attivo il dispositivo di accoglienza e di assistenza coordinato dalla Prefettura di Cosenza in collaborazione con il Comune, le forze dell’ordine e le tante associazioni e organizzazioni di volontariato operanti sul territorio.

Sono in corso gli screening sanitari per accertarsi delle esatte condizioni di salute dei profughi ma per ora non sono stati segnalati casi particolari di malati o feriti, eccezion fatta per un caso di sospetta tubercolosi.

A seguire verranno attuate le procedure previste dal piano di riparto del Ministero dell’Interno.

Reggio Calabria, Polizia blocca tratta minorenni Arrestati tre immigrati

REGGIO CALABRIA – Ci sarebbe una vera e prooria tratta di minorenni all’origine dell’arresto di tre immigrati, rispettivamente di nazionalità egiziana, tunisina ed eritrea, avvenuto a Reggio Calabria da parte della Polizia di Stato. I tre sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di aver organizzato il trasporto di 9 minorenni eritrei non accompagnati, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, allontanatisi arbitrariamente da un centro di primo soccorso di Reggio Calabria utilizzato in occasione degli sbarchi. Gli arrestati erano stati fermati con i ragazzi minorenni nella centralissima piazza Garibaldi dal personale delle volanti in servizio di controllo del territorio, mentre erano in procinto di salire a bordo di un autobus di linea con lo scopo di lasciare la città. Avviate le procedure di identificazione, il personale della Polizia di Stato ha constatato che tra i 9 minorenni ed i 3 arrestati non c’era alcun rapporto di conoscenza o parentela. Gli adulti, inoltre, avevano cospicue somme di denaro in contanti di cui non hanno saputo indicare la provenienza, utilizzate, in parte, per il pagamento dei biglietti di viaggio per i 9 ragazzi. Gli approfondimenti investigativi scaturiti dal fermo dei 3 uomini avrebbero consentito di accertare l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale, “dalla spiccata professionalità”, evidenziata dalla contestuale presenza in città dei 3 arrestati residenti in diverse province italiane. Il sodalizio criminale che gestiva la tratta di minori, secondo gli inquirenti, avrebbe attirato con l’inganno i 9 giovani promettendo loro possibilità di vita migliore.

Danni e lanci di pietre per protesta. Arrestati quattro immigrati nel Vibonese

BRIATICO (VV) – I Carabinieri hanno tratto in arresto quattro immigrati africani che avevano inscenato una protesta danneggiando la hall dell’albergo all’interno del quale erano ospiti, in seguito al loro sbarco, negli scorsi giorni, sulla costa vibonese. La protesta, alla quale oltre ai fermati hanno preso parte una sessantina di persone in tutto, tra cui anche minorenni che sono stati denunciati, è stata scatenata dal presunto ritardo nel pagamento di alcune somme di denaro che dovevano essere loro corrisposte. Nel corso dell’azione, gli immigrati hanno spintonato i Carabinieri del “Gruppo operativo Calabria” in tenuta antisommossa intervenuti sul posto e hanno lanciato loro delle pietre.

 

San Ferdinando, una riunione per far fronte all’emergenza immigrati

CATANZARO (CZ) Il Presidente della Regione Mario Oliverio – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – ha presieduto oggi una riunione operativa per far fronte all’emergenza della tendopoli di San Ferdinando che ospita oltre mille immigrati. All’incontro hanno preso parte, oltre al Responsabile della Protezione civile regionale Carlo Tansi ed al Responsabile dell’U.O. emergenze della Regione Edoardo D’Andrea, anche  i commissari straordinari del Comune reggino, i rappresentati di Sorical, Enel, Corap ed il dirigente regionale del Settore  dei rifiuti.

mario oliverio

“C’è, anzitutto, un problema umanitario. Saranno assunte – ha detto il Presidente Oliverio – tutte le iniziative necessarie al fine di non caricare sulla popolazione di San Ferdinando il costo dei servizi relativi ai campi degli immigrati. I cittadini devono essere scaricati da questo costo. Quindi, per quanto riguarda i servizi, si è decisa la linea necessaria per la loro erogazione consentendo, così, le condizioni minime di vita in questi aggregati. Ovviamente si tratta di misure per l’emergenza.  Si tratterà di assumere anche altre iniziative. Per questo, ho deciso di chiedere un intervento diretto del Ministro Alfano che mi auguro possa essere tempestivo. Con il Prefetto di Reggio abbiamo definito un percorso comune. Grazie a questa sinergia, si sta lavorando per far fronte ad una situazione davvero esplosiva. Non dobbiamo sottovalutarla, né girare la testa dall’altra parte rispetto a questa  grave situazione in cui vivono migliaia di persone che, nella realtà della Piana di Gioia Tauro, costituisce una vera e propria  bomba sociale”.

Fermato il presunto scafista dello sbarco di Reggio

REGGIO CALABRIA – Samir Chahed, cittadino della Tunsia, 23 anni, è stato sottoposto a fermo dalla Squadra mobile di Reggio Calabria. Per il ragazzo l’accusa è di essere uno degli scafisti dello sbarco di 332 migranti giunti in Calabria lo scorso 4 settembre.

Ph. www.ansa.it
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A Chahed viene anche contestato il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Le indagini proseguono per identificare gli altri scafisti.

Ancora sbarchi: In 427 nella calda estate calabrese

immigrati riaceVIBO VALENTIA: E’ approdata stamattina nel porto di Vibo Marina una nave della Marina militare svedese con a bordo 427 migranti dell’Africa subsahariana. Si tratta di 336 uomini, 83 donne e 8 minori accompagnati. Dagli accertamenti non è emersa, al momento, la presenza tra gli immigrati di scafisti.
Il dispositivo per l’accoglienza e l’assistenza agli immigrati è stato predisposto dalla Prefettura di Vibo Valentia. I migranti, complessivamente, stanno bene. Accertato solo qualche caso di scabbia.