Archivi categoria: Cronaca

“Made in Facebook”, sequestrati capi di abbigliamento contraffatti

CROTONE – Circa 700 tra capi di abbigliamento ed accessori con marchi contraffatti sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo mobile del Gruppo di Crotone nell’ambito di un’operazione denominata “made in Facebook”.

Gli investigatori sono risaliti a otto persone dedita alla vendita, tramite siti internet e social network, di abbigliamento di vario tipo riportante i segni distintivi di note griffe contraffatte. Nel corso delle successivi perquisizioni domiciliari, i finanzieri hanno sequestrato scarpe, borse, portafogli, cappelli e tute ma anche centinaia di loghi pronti per essere apposti sui prodotti da contraffare.

Docente calabrese perde la vita a Seul in Corea del Sud

SOVERATO (CZ) – Un incidente stradale in Corea del Sud, a Seul, è costato la vita ad un professore calabrese, Massimo Carchidi, docente all’Istituto Tecnologico di Soverato. E’ stata la stessa scuola dove Carchidi prestava servizio a darne notizia. Non si conosce ancora nel dettaglio cosa sia realmente accaduto nello scontro che è costato la vita al professore calabrese.

Il messaggio di cordoglio della scuola

«un professore esemplare, amato da tutti per la sua disponibilità, per la sua professionalità, per l’amore verso la scuola,  un punto di riferimento umano e professionale, figura aggregante per tutto l’Istituto. In tutti noi  resterà il ricordo della sua umanità, della sua passione ed impegno in ciò che faceva, del suo essere sempre disponibile a dare una mano agli altri, di aiutare i più indifesi e deboli, non a caso aveva scelto la professione di docente più affascinante ma più difficile: l’insegnante di sostegno»

 

Castrovillari – Portici, tifoso muore a fine gara

CASTROVILLARI (CS) – Sgomento e dolore oggi pomeriggio al termine della gara del campionato di Serie D Castrovillari – Portici, finita 1-3 (per la cronaca leggi qui).

Come riportato da abmreport.it un anziano sostenitore della squadra di casa, Franco Lo Prete, è morto, colpito da un malore, mentre stava lasciando gli spalti del “Mimmo Rende”.

Sebbene prontamente soccorso da un militare e dai sanitari, l’uomo è purtroppo deceduto poco dopo.

Tantissimi i messaggi di condoglianze e di vicinanza alla famiglia, compresi quelli delle società del Castrovillari e del Portici.

Autocarro in fiamme, paura in A2

PIZZO (VV) – Paura questo pomeriggio in autostrada per l’incendio di un autocarro nei pressi dello svincolo di Sant’Onofrio.

Le fiamme si sono sprigionate, per cause ancora in corso di accertamento, nella cabina dell’autocarro mentre il veicolo stava percorrendo il viadotto che sovrasta Pizzo.

Fortunatamente il conducente del mezzo, accortosi per tempo dell’incendio, è riuscito ad arrestare la marcia e ad abbandonare il veicolo, dando l’allarme.

Il traffico ha registrato rallentamenti

Sul posto è intervenuto personale dell’Anas, che ha provveduto a segnalare la presenza dell’autocarro in fiamme ai conducenti dei veicoli che sopraggiungevano, insieme ai vigili del fuoco ed agli agenti della sezione di Vibo Valentia della polizia stradale.

(Ph. Ansa Calabria)
     

Intimidazione a Cassano, incendiate auto di padre e figlio

CASSANO ALLO JONIO (CS) – Persone non identificate hanno incendiato a Cassano allo Jonio, nella frazione di Sibari, due automobili di proprietà di un commerciante in pensione, Franco Iacobini, e del figlio Luca.

Le vetture, una Fiat “500” ed una Seat “Marbella”, erano parcheggiate una accanto all’altra nei pressi dell’abitazione di Iacobini e del figlio, che vivono insieme.

Sull’intimidazione hanno avviato indagini i carabinieri della Tenenza di Cassano, che, riguardo il movente, non escludono alcuna ipotesi. Franco Iacobini ed il figlio sono entrambi incensurati.
   

Abusi sessuali ai danni di una studentessa, interdetto un docente

 

Vandali in azione alle Terme Sibarite, divelti ascensori e imbrattati muri

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Raid vandalico nelle Terme Sibarite di Cassano allo Jonio. Persone non identificate, approfittando della chiusura della struttura per le festività, sono entrati nel parcheggio sotterraneo e hanno tentato di divellere le porte degli ascensori che conducono ai piani superiori. I muri dell’edificio sono stati imbrattati con vernice spray .

Ad accorgersi del danneggiamento sono stati i dipendenti tornati al lavoro. L’amministratore unico dello stabilimento termale Domenico Lione ha annunciato la presentazione di una denuncia alla quale saranno allegate le immagini registrate dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza per le necessarie verifiche. «Provo profonda amarezza – ha detto Lione – per un episodio grave che va al di là dei danni subiti dalla struttura. Grave perché sembra compiuto per noia e in vari e ripetuti momenti, circostanza che esclude la bravata occasionale, ma che mette in luce, invece, la volontà precisa di recare danno per puro divertimento».

Fonte e Foto Ansa

Accoltella il fratello dopo una lite, fermato dai carabinieri

MONTALTO UFFUGO (CS) – E’ stato fermato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio il romeno di 38 anni che la scorsa notte a Montalto Uffugo, vicino Cosenza, ha accoltellato, al culmine di una lite, il fratello di 33 anni.

Il fermo è stato eseguito dai militari della Compagnia di Rende in esecuzione di un provvedimento emesso dal Pm di turno della Procura della Repubblica di Cosenza.
Dalle indagini condotte dai militari sono emerse le responsabilità del fratello del ferito, che ha riportato nella lite alcuni traumi ed escoriazioni per le quali si è fatto medicare nel pronto soccorso dell’ospedale di Cosenza, dove è stato bloccato dai carabinieri.
Dall’attività investigativa ha trovato conferma, inoltre, che il movente del ferimento sarebbe da collegare ad una disputa tra i due fratelli per motivi d’interesse legati a questioni ereditarie.

Smantellato giro di prostituzione nel cosentino, sette indagati

RENDE (CS) – All’alba di oggi, al culmine di articolate indagini, la Squadra Mobile della Questura di Cosenza, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria Settentrionale”, ha dato esecuzione ad un’Ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa in data 28.12.2018 dal G.I.P. presso il locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, guidata dal Procuratore Capo dr. Mario Spagnuolo, a carico di nr. 7 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di cui all’art. 3/2° e 8° e art. 4/7° L. n. 75/1958 (favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione).

  1. A.L., di anni 52, di Zumpano (CS);
  2. A.A.S.P.,di anni 43, cittadina brasiliana, residente a Montalto Uffugo (CS);
  3. D.B., di anni 42, di Rende (CS);
  4. F.C., di anni 45, di Montalto Uffugo;
  5. J.E.H.H., di anni 42, cittadina ecuadoregna, domiciliata a Rende (CS);
  6. I.G., di anni 25, cittadino rumeno;
  7. D.N.T., di anni 26, cittadino rumeno.

 

Per i primi quattro soggetti il G.I.P. ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre per i restanti la misura dell’obbligo di presentazione alla p.g..

In particolare, le investigazioni, avviate nel maggio 2017 e poi sviluppatesi con ampio ricorso di presìdi tecnologici, hanno consentito di delineare quella che ormai è la modalità di offerta del meretricio a pagamento, ovvero la prestazione sessuale a pagamento offerta tramite siti web, mediante annunci di carattere erotico o pornografico – che i provider (prevalentemente “bakekaincontri” e escortitalia”) suddividono opportunamente per provincia di inserzione – che propongono incontri sessuali concordabili prettamente mediante utenze telefoniche cellulari per poi essere consumati presso appartamenti all’uopo “locati” dagli inserzionisti.

Le fotografie ed i testi contenuti negli annunci risultano essere espliciti poiché i protagonisti mettono in evidenza i corpi nudi e soprattutto le parti intime. In genere l’inserzionista durante il contatto telefonico indica all’interlocutore il posto dove raggiungerlo, che nell’annuncio è solo genericamente indicato, ed il costo della prestazione può variare a seconda delle esigenze del cliente.

Il luogo corrisponde solitamente ad un appartamento nel quale esercitano il meretricio uno o più soggetti.

Tali modalità organizzative hanno quindi evidentemente comportato il proliferare di figure che compiono un’attività che può essere definita “servente” e che ha come scopo ultimo quello di agevolare in tutto e per tutto la buona riuscita degli incontri tra clienti e prostitute. Di contro i favoreggiatori traggono un cospicuo vantaggio economico con la consapevolezza che i proventi ottenuti derivano dall’altrui meretricio. L’attività più remunerativa e più importante è sicuramente quella di reperire le abitazioni in cui ospitare gli individui dediti alla prostituzione. I proprietari degli alloggi, com’è stato riscontrato in questa indagine, non sempre sono a conoscenza di ciò che avviene all’interno di quelle mura e questo è dovuto al fatto che i medesimi locatori abitano a diversi chilometri di distanza dal luogo in cui, per investimento finanziario, hanno deciso di acquistare gli immobili.

In alcuni casi, per gli appartamenti dati in locazione vi è un regolare contratto di affitto registrato presso l’Agenzia delle Entrate, talvolta da parte dell’agenzia immobiliare che ne ha curato la stipula ovvero direttamente dal padrone dell’appartamento.

Gli “affittuari ufficiali”, invece, sono dei prestanome quasi sempre di nazionalità extracomunitaria, anche loro dediti al turpe commercio sessuale che generalmente si spostano con cadenza settimanale di città in città.Le strutture abitative in esame, quindi, sono ad uso di donne che chiedono di “lavorare” per un determinato periodo in quella precisa località pagando la somma procapite di 50 euro al giorno a colui che gestisce tali dimore. La complessa attività investigativa, svolta con presidi tecnici (intercettazioni telefoniche e attività di videosorveglianza), e le fonti di prova acquisite, hanno cristallizzato la sussistenza della gravità indiziaria in ordine alla ipotesi di reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Le indagini hanno dimostrato che (a partire dal luglio 2015 con condotta in atto) gli odierni indagati favorivano e sfruttavano, anche in tempi diversi, numerose persone dedite alla prostituzione prevalentemente di origine straniera (perlopiù sudamericana o rumena), attraverso la sistematica collocazione delle meretrici in appartamenti ubicati nel comune di Rende (CS) nelle disponibilità degli indagati.

Uno dei soggetti destinatari di misura cautelare – secondo le indagini – fungeva, dietro compenso, da “tassista tuttofare” delle prostitute, accompagnandole presso i luoghi nelle quali hanno esercitato il meretricio, e giacché si adoperava per fornire loro oggetti necessari alla consumazione dei rapporti sessuali a pagamento.  Una donna, oltre ad esercitare ella stessa il meretricio, si adoperava attivamente a reclutare altre donne da avviare alla prostituzione. Sempre secondo le indagini, nell’ottobre 2017 altri indagati favorivano la prostituzione di donne rumene alla quale un altro indagato aveva locato un appartamento ubicato in Rende.

Accoltella il fratello dopo una lite, 33enne in gravissime condizioni

MONTALTO UFFUGO (CS) – Una lite, le cui cause potrebbero essere legate a questioni economiche e di eredità,  avrebbe provocato l’accoltellamento di un uomo di 33 anni di nazionalità rumena questa notte a Settimo di Montalto Uffugo.

L’uomo, per cause ancora in corso di accertamento,  avrebbe cominciato a litigare con il fratello di 38 anni. Il diverbio pare sia degenerato e una volta fuori dall’abitazione in cui si trovavano i fratelli, il più grande di loro avrebbe accoltellato il minore ferito alla schiena. Attualmente versa in gravi condizioni all’ospedale di Cosenza. Secondo quanto si è appreso l’aggressore non versa invece in condizioni preoccupanti.