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Investe una donna e scappa. Denunciato 42enne dai carabinieri

ROGGIANO (CS) – Un uomo di 42 anni è stato indagato dai carabinieri per aver investito a Rogliano (CS), lo scorso giovedì 7 dicembre, una donna di 74 anni. L’incidente era avvenuto nel cuore del centro abitato e, dopo l’investimento, l’automobilista si era dato alla fuga senza prestare alcun soccorso alla malcapitata. La donna, benchè apparsa sin da subito non in pericolo di vita, era stata comunque trasportata d’urgenza dal personale del 118 presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza, presso il quale è ancora ricoverata.

Utili alle indagini le segnalazioni dei passanti

Gli accertamenti della pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rogliano, intervenuta nell’arco di pochissimi minuti su segnalazione di alcuni passanti, hanno permesso di concentrare le prime indagini nei confronti di un 42enne del posto. In particolare, gli indizi raccolti dai militari sia nell’immediatezza sul luogo dell’incidente che a seguito di ulteriori verifiche, accertamenti tra i quali l’acquisizione di alcuni filmati registrati dalle telecamere di un vicino esercizio commerciale, incrociate con le testimonianze dei passanti che avevano assistito al sinistro, hanno permesso di individuare l’autovettura coinvolta e di rintracciarne il conducente.

L’uomo indagato anche per omissione di soccorso

L’attività di indagine dei carabinieri, condotta d’intesa con la Procura della Repubblica di Cosenza, ha consentito quindi di deferire in stato di libertà l’automobilista responsabile dell’incidente, al quale sono stati contestati i reati di lesioni personali colpose ed omissione di soccorso.

Si sgretola il muretto e cade in un dirupo, indagato responsabile della Provincia

MONTEBELLO JONICO (RC) – Stava percorrendo, nel febbraio del 2015, la Strada Provinciale 22 quando ha perso il controllo dell’auto. Dalla ricostruzione dei carabinieri, pare che l’uomo sia Sceso dall’auto per verificare i danni riportati, si è poggiato ad un muro che si è però sgretolato facendolo cadere in un precipizio. E’ morto così un 67enne di Montebello Jonico. I familiari, che non hanno mai accettato la tesi della disgrazia, si sono rivolti a ad un’azienda specializzata nella valutazione delle responsabilità in casi di sinistro e tutela dei diritti dei cittadini. A seguito della denuncia alla Procura di Reggio Calabria, è stato aperto un procedimento che ha portato all’inserimento nel registro degli indagati il dirigente responsabile del settore “viabilità” della Provincia. Dalla perizia sono risultate carenze gravissime suklla sicurezza, carenze rigettate dai legali della società. Il Pm , in mancanza di prove schiaccianti, aveva chiesto l’archiviazione del caso. Richiesta contro la quale è stata presentata opposizione, che una volta accolta, ha permesso la riapertura del caso nel dicembre dello scorso anno. E’ mutato così in un anno, grazie alla tenacia dei familiari del defunto, il destino del procedimento penale. Il GIP Antonino Laganà ha fissato l’udienza preliminare il prossimo 9 marzo.

Accoltella la badante della moglie dopo una lite. E’ grave

SANTA MARIA DEL CEDRO (CS) – Una lite, scoppiata per futili motivi, è finita in tragedia. È successo a Santa Maria del Cedro, dove una donna romena di 45 anni è stata accoltellata dal marito di una donna che accudiva. La 45enne, colpita a un polmone, è stata ricoverata in gravi condizioni nell’ospedale di Cetraro in prognosi riservata, mentre l’uomo che l’ha colpita, un 70enne in pensione, si trova in questo momento nella stazione dei carabinieri di Scalea, dove sta rispondendo alle domande.

Stalking e lesioni nei confronti della ex, arrestato un 42enne

REGGIO CALABRIA – È accusato di stalking, il 42enne già noto alle forze dell’ordine per associazione a delinquere di tipo mafioso, lesioni personali, maltrattamenti in famiglia e reati in materia di droga, arrestato dalle volanti di Reggio Calabria. L’uomo è finito in manette dopo essere stato fermato alla guida di un’auto mentre stava inseguendo la ex compagna, minacciata per l’ennesima volta di morte. La donna, mentre percorreva l’autostrada in direzione sud per rientrare a casa, si è accorta di essere seguita e ha così chiesto aiuto telefonando al 113. Il 42enne è stato identificato e gli accertamenti effettuati hanno consentito di acclarare che l’uomo era gravato da precedenti specifici per maltrattamenti in famiglia e destinatario di un provvedimento di ammonimento emesso dal Questore della provincia di Reggio Calabria e di divieto di avvicinamento alle figlie minorenni. La donna è stata infatti oggetto di continui appostamenti e minacce che l’hanno obbligata a cambiare di continuo il proprio stile di vita. L’uomo è stato portato nel carcere di Arghillà.

“Port Security”, allarme bomba al Porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) E’ stata solo un’esercitazione quella di “Port Security” che ha interessato il Porto di Gioia Tauro e che ha visto coinvolti la Capitaneria al comando del Capitano Francesco Chirico, la Polizia di Frontiera, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco e il 118. Un attentato terroristico è stato lo scenario simulato mediante l’utilizzo di un esplosivo posizionato nell’area di stoccaggio delle autovetture. Anche la “Grande New York”, una nave porta macchine. Durante l’esercitazione sono stati verificati i tempi di intervento, l’efficacia delle comunicazioni e di tutte le componenti coinvolte nella simulazione. Buoni i risultati anche alla luce delle nuove norme internazionali ed europee in materia di sicurezza marittima.

 

 

 

 

 

In fiamme una palazzina, ritrovata tanica di benzina

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR)- Non si placa l’escalation criminale che in questi giorni sta interessando il territorio di Isola Capo Rizzuto. Un incendio si è infatti sviluppato in una abitazione dove è stata rinvenuta anche una tanica di benzina. Il rogo che ha interessato la residenza è stato spento dai Vigili del Fuoco, immediatamente giunti sul posto dopo l’allerta di stamane. Si tratta di una palazzina sul lungo mare di Isola Capo Rizzuto dove le fiamme si sono estese in un appartamento posto al piano terra dell’edificio. I pompieri hanno messo subito in sicurezza anche tre bombole di gas, già calde e quindi a rischio esplosione. All’abitazione diversi sono stati i danni strutturali. Non si segnalano danni a persone.

 

 

 

 

 

Vìola le norme di sorveglianza, arrestato pluripregiudicato vibonese

TROPEA (VV) – È stato sorpreso nel centro di Tropea a colloquiare con uomo. Il pluripregiudicato Antonio La Rosa, condannato per  associazione mafiosa, ha violato le norme di sorveglianza a cui era sottoposto. I carabinieri, dopo l’arresto, lo hanno condotto presso l’abitazione dove è stato posto ai domiciliari.

Maltrattamenti ai danni dei bambini a San Giorgio Albanese, indagate due maestre (VIDEO)

SAN GIORGIO ALBANESE (CS) – I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno dato esecuzione ad una misura interdittiva, consistente nella sospensione dall’impiego per la durata di sette mesi, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Castrovillari nei confronti di due insegnanti dell’unica scuola d’infanzia di San Giorgio Albanese.
L’attività investigativa è stata avviata a seguito di una denuncia presentata da alcuni genitori. La stessa ha permesso, in poco tempo, di documentare, con appositi servizi di osservazione e di video riprese all’interno degli spazi didattici, una consistente serie di maltrattamenti posti in essere dalle due insegnanti, nei confronti dei bambini alle stesse affidati, una decina, il tutto in un arco temporale di appena quindici giorni.
Da quanto acquisito, le due donne hanno sottoposto i bambini a minacce verbali e violenze fisiche.
L’attività d’indagine è riuscita ad accertare un sistematico ricorso alla violenza fisica e psicologica nei confronti dei bambini tra cui alcuni figli di rifugiati politici accolti in Italia e soggiornanti in detto centro.
Le due insegnanti hanno fatto spesso ricorso alle violenze descritte inducendo, fra l’altro, i bambini a risolvere fra loro le piccole controversie ricorrendo alle mani o emulando le stesse loro condotte violente, rimanendo assolutamente indifferenti davanti a tali atteggiamenti.

S.Giorgio Alb. maltrattamento asilo

Reati fiscali e truffa ai danni dello Stato, 14 misure cautelari (VIDEO)

COSENZA – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, nell’ambito delle
indagini dirette dal Procuratore della Repubblica di Paola, Dott. Pierpaolo Bruni, hanno
eseguito 14 misure cautelari personali e sequestri preventivi per equivalente per oltre
33 milioni di euro.
I reati contestati ai diversi indagati vanno dall’associazione a delinquere alla truffa ai danni
dello Stato, nonché a plurimi reati fiscali.
L’attività di indagine ha interessato le condotte illecite compiute da una associazione a
delinquere con base nell’alto tirreno cosentino ma con ramificazioni in diverse Regioni
d’Italia, costituita da almeno 14 soggetti che, attraverso la costituzione e gestione di 24
società intestate a prestanomi, ha creato fittizi crediti IVA da utilizzare in compensazione
per il pagamento di contributi, imposte, ritenute e cartelle esattoriali.
In particolare gli associati costituivano e gestivano quali amministratori, soci o lavoratori
dipendenti le 24 società fittizie non dotate di autonomia gestionale e struttura propria ed
utilizzate al solo fine di generare contabilmente ingenti crediti di imposta fittizi derivanti da
costi inesistenti, da utilizzare in compensazione con debiti fiscali e previdenziali,
lucrando indebiti vantaggi fiscali e contributivi con gravissimo danno all’Erario e all’I.N.P.S.
per oltre 33 milioni di euro.
Il fine principale degli associati, uniti dal medesimo disegno criminoso, era quello di creare
meccanismi fraudolenti di evasione fiscale e di precostituirsi un elevato imponibile
previdenziale quale base per il trattamento pensionistico.
Par tale scopo gli associati compivano operazioni simulate oggettivamente e
soggettivamente, anche avvalendosi di documenti falsi e mezzi fraudolenti consistenti nel
presentare nelle dichiarazioni annuale I.V.A. elementi passivi fittizi (e conseguenti ingenti
crediti IVA) privi di qualsiasi giustificazione.
Le eventuali somme dovute non venivano effettivamente versate all’Erario utilizzando in
compensazione i crediti IVA inesistenti.
Contestualmente gli associati dichiaravano di aver percepito retribuzioni (false), in alcuni
casi di milioni di euro, inducendo in errore l’I.N.P.S. in ordine alla loro effettiva percezione.
In tal modo gli associati si procuravano l’ingiusto profitto di precostituirsi un imponibile
previdenziale, di milioni di euro, che diventava utile base di calcolo per la pensione.
Milioni di euro di false retribuzioni per milionarie (vere) pensioni a carico dello Stato.
Il programma criminoso associativo si è basato sulla costituzione di 24 società sparse nel
territorio nazionale ed operanti nei più svariati settori economici quali la pubblicità, parchi
divertimento, locazione di immobili, fabbricazione di macchine per alimenti e bevande,
ristorazione, noleggio autovetture, pubbliche relazioni, ricerche di mercato e consulenza
amministrativa.
Tutte società intestate a prestanomi appartenenti all’associazione che attraverso la creazione
di enormi crediti contabili IVA inesistenti faceva ricorso all’utilizzo del meccanismo delle
compensazioni in modo da non far versare agli associati alcun contributo previdenziale e
assicurativo.
Le diverse imprese non operative venivano infine “smaltite” e fatte “sparire” per evitare in
ogni modo i controlli, anche attraverso denunce nei confronti di appartenenti alle forze
dell’ordine e all’Agenzia delle Entrate.
Costi fittizi o gonfiati, occultamento della documentazione, false dichiarazioni e
compensazioni di enormi crediti con versamento finale di € 0,01 al fine di evitare il
blocco delle procedure di compensazione attraverso l’utilizzo dell’home banking.
Fittizie società, con sedi fittizie in molti casi coincidenti con cassette postali e/o appartamenti
disabitati o in uso esclusivamente abitativo da parte degli associati.
Società con dichiarazioni IVA milionarie ma con saldi contabili e bancari prossimi allo
zero e che ordinariamente effettuavano versamenti e prelievi nello stesso giorno o in quelli
immediatamente successivi.
Società con immobilizzazioni materiali per oltre 190 milioni di euro sostanzialmente prive
di strutture produttive, commerciali od artigianali presso le sedi dichiarate.
Infine retribuzioni imponibili elevatissime, di gran lunga superiori a quelle
contrattualmente previste, sproporzionate rispetto alle mansioni dichiarate e non in linea con
le precedenti esperienze lavorative né con i titoli professionali posseduti che hanno
consentito di percepire ai primi associati pensionati pensioni annue di migliaia di euro ma
anche indebite indennità di disoccupazione e maternità.
Attività criminose che hanno indotto l’Autorità giudiziaria a disporre l’arresto in carcere per 12
degli associati e ulteriori due misure restrittive degli arresti domiciliari per ulteriori due
associati madri di minori.
Per il frutto illecito delle attività criminose è stato altresì disposto il sequestro preventivo per
equivalente finalizzato alla confisca fino alla concorrenza di 33 milioni di euro, di beni
mobili, immobili, strutture, beni di interesse storico, artistico archeologico, società, denaro e/o
altre utilità nella disponibilità degli associati.
In particolare è stato disposto il sequestro preventivo di:
– n. 24 società;
– n. 41 immobili siti nelle province di Cosenza, Potenza, Mantova, Modena e Venezia;
– n. 1 villa di pregio;
– n. 4 terreni;
– n. 2 parchi aquatici;
– n. 50 automezzi;
– beni di interesse artistico e storico.
Con tale provvedimento vengono colpite le risorse economiche provento di illeciti in modo
tale da rendere economicamente non conveniente lo svolgimento dell’attività
criminosa.

VIDEO: https://youtu.be/O6hHAJcAuT4