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“Frammenti di vita”, Vitaliano Fulciniti torna a raccontare il mondo CARA di Isola Capo Rizzuto

CROTONE – Un anno dopo “Dall’accoglienza all’integrazione. L’esperienza del Cara Casa del Regional Hub Sant’Anna in Calabria”, Vitaliano Fulciniti dedica, ancora per Rubbettino editore, un nuovo libro al Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Isola Capo Rizzuto (Kr). È infatti appena uscito “Frammenti di vita. L’umanità al tempo del coronavirus”, secondo capitolo di un progetto di più ampio respiro sui suoi 14 mesi alla guida del Cara di Isola Capo Rizzuto.

Si tratta di un viaggio attraverso pensieri, emozioni, ricordi personali dell’autore, ma che potrebbero essere anche collettivi.

Un viaggio diviso in due parti. La parte prima costituisce un diario, il diario dell’autore sulla sua esperienza da direttore del Cara, «un quaderno – come lui stesso lo definisce – fittamente ricoperto di appunti, disegni, spazi e punti in sospeso… frammenti pendenti». Nella seconda parte (“Con loro ovunque”) trovano invece collocazione le storie dei suoi ex collaboratori e di alcuni vecchi ospiti del centro.

«Nei lunghi giorni di pandemia – scrive Fulciniti nella premessa – rinchiuso in casa unitamente alla mia famiglia nel pieno rispetto delle rigide normative di distanziamento sociale, ho cercato di sfruttare al massimo le potenzialità offerte dai sistemi di comunicazione a distanza, trascorrendo molto tempo a dialogare con tanti amici fra i quali, in particolare, i miei ex collaboratori del Regional Hub Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, ovvero con quei fantastici compagni di un esilarante viaggio durato quattordici mesi. Da questi dialoghi, animati da scambi di vedute sull’attuale situazione e su differenti punti di vista su come potrà diventare il mondo domani, è nata l’idea di collazionare i nostri sentimenti comuni; i sentimenti di chi ha vissuto per poco o molto tempo con soggetti fino a ieri relegati a vivere ai margini della società in quanto rei di essere nati nella parte sbagliata, in quei territori da dove sono costretti a fuggire a causa della follia omicida di chi ritiene di poter liberamente spadroneggiare. Dai dialoghi costanti si è rinsaldata la consapevolezza che quelli che ieri erano pronti ad accogliere i poveri disperati sbarcati sulle nostre coste, malnutriti, spesso spogli o bagnati, con sui corpi i segni della violenza subita, ammutoliti, con sguardi smarriti e occhi che non riuscivano a versare neanche una lacrima, oggi necessitavano loro stessi di una parola di conforto, di un abbraccio che seppur virtuale, li potesse rassicurare sull’incerto avvenire». L’autore racconta inoltre di come abbia trovato conforto, nei giorni tetri e bui della prima ondata, nella rievocazione delle parole dei propri genitori nel ricordare i momenti difficili passati nel corso della loro giovinezza durante la Seconda Guerra Mondiale e delle carestie che non sono seguite. Quelle parole sono state un potente siero che ha permesso a se stesso di ripetersi e ripetere che «[…] anche questa pandemia finirà e noi torneremo a vivere sereni in un mondo che sarà sicuramente migliore… un mondo dove non esisteranno più distinzioni di razza, sesso o religione, dove ogni fratello sarà disponibile per tutti i suoi simili… un mondo nel quale tutti apparterremo ad una sola razza: la razza umana […]».

La prefazione di “Frammenti di vita. L’umanità al tempo del coronavirus” è a cura di Andrea Sberze.

LA STORIA DELLA COPERTINA

Degna di nota è anche la copertina realizzata dalla pittrice Monica Arabia. Si tratta di un disegno fatto a matita in cui sono raffigurati due volti, uno maschile e l’altro femminile. Il volto della donna con la mascherina indica il mondo che ci circonda, oggi malato, estremamente vulnerabile, una terra che non avrebbe mai immaginato di dover affrontare una emergenza tanto devastante. Il volto maschile indica invece quello che in molti definiscono il sud del mondo, quella terra troppo spesso violentata e martoriata e dalla quale molti fuggono per trovare fortuna, come tanti immigrati, che desiderano solamente scappare da una terrificante realtà. Il suo volto è triste ma allo stesso tempo sorride poiché percepisce la nostra sofferenza, quella sofferenza che lui ha già vissuto e che continua a vivere anche oggi. La sua mano poggiata sulla spalla assume il significato di coraggio, di sostegno e soprattutto della speranza che tutti insieme si possa costruire una società migliore abitata dall’unica razza, quella umana.

L’AUTORE

Vitaliano Fulciniti, laureato in Consulenza e Controllo Aziendale, ha lavorato nella Guardia di Finanza e per la Presidenza del Consiglio dei Ministri. In pensione da cinque anni, è stato Amministratore Giudiziario per il Tribunale di Catanzaro e per l’ANBSC e dall’1 gennaio 2018 al 29 febbraio 2019 direttore del Regional Hub Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto (Kr).

 

 

“La terra dei miei figli”: Fabio Curto suona ancora le bellezze della Calabria

ACRI (CS) – Dopo il trionfo a Musicultura 2020, in cui è stato decretato Vincitore Assoluto con il singolo “Domenica”, dal cantautore e polistrumentista calabrese Fabio Curto arriva un nuovo brano, in cui il suo stile e il suo spirito musicale incontrano la collaborazione di due maestri del folk italiano, Stefano “Cisco” Belotti e Francesco Moneti in arte “Fry”.

Al brano, preludio al nuovo lavoro di inediti, si accompagnerà nelle prossime settimane anche l’uscita di un videoclip, in cui l’artista continua a celebrare le bellezze della sua terra, la Calabria. Il video del nuovo singolo è infatti ambientato nella cornice della Sila Greca, sulla scia del precedente “L’Altopiano”, già impreziosito dalle suggestive immagini del Parco Nazionale della Sila.

IL BRANO

“La Terra dei miei Figli” è ispirato a una storia vera, al sogno di un padre e di una madre rivolto ad una vita libera, in armonia con il duro lavoro, l’alternarsi delle stagioni, gli animali e la saggezza della natura in tutta la sua maestosa bellezza. Il taglio folk vigoroso e melanconico, reso tale anche grazie alla presenza di colonne portanti del folk italiano come Cisco e Fry, accompagna attimi di quella preziosa avventura rimasta ora nelle mani dei propri figli come una fiaccola accesa nella notte, quella notte che “prima o dopo passerà” mentre il vento corre ed il tempo sorride ai ricordi anche quando la mancanza trascina il cuore in mezzo alla tempesta.

Fabio Curto è un cantautore polistrumentista nato ad Acri (CS).

È stato conosciuto dal grande pubblico nel 2015 grazie alla vittoria del talent show “The Voice of Italy” di Rai 2, che ne ha messo in risalto la voce particolarmente intensa e la capacità di creare un forte legame emotivo con gli ascoltatori, anche accompagnato unicamente dalla chitarra. Proprio grazie a queste doti, nell’agosto 2020 si è aggiudicato il premio di Vincitore Assoluto della XXXI edizione di Musicultura con il brano “Domenica”.

L’attività musicale di Fabio è molto varia e particolare: inizia a comporre già a 12 anni e fonda diverse band dal sound originale come L’Etandonné (genere rock italiano) e La Van Guardia, quintetto acustico che sposa lo swing, la rumba e la tradizione gipsy dei Balcani.
Dopo il conseguimento della laurea in Scienze Politiche presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna decide di intraprendere l’arte di strada viaggiando in gran parte d’Europa, dove si esibisce sia da solo che accompagnato da una band. Successivamente alla vittoria del Talent pubblica un Ep con Universal nel quale sono contenuti i brani eseguiti durante il programma, con l’aggiunta di altri tre inediti.

Nel 2017 – dopo due anni di attività live – Fabio esce con un nuovo singolo “Via da qua”, brano che conquista l’interesse di molti intenditori del settore. L’anno seguente firma un contratto discografico con l’etichetta Fonoprint con la quale pubblica l’album “Rive, volume 1”. Quest’ultimo progetto è stato ben accolto dalla critica grazie al suo sound internazionale e lo stile particolare definito poi “Dark Blues”. Nell’album sono contenuti i singoli “Mi sento in orbita”, “Neve al sole” “Only you” e “Domenica”.

Il talento di Fabio arriva anche all’estero: suona al “Pizza Fest Toronto 2018” (Canada) ed è invitato all’“Italian National Ball 2018” (Australia) in occasione del cinquantesimo anniversario dell’evento – dove si esibisce dinnanzi alle autorità e all’Ambasciata Italiana – suscitando anche lì un grande interesse, al punto di essere richiamato dopo soli due mesi come main artist dello storico festival italiano di Carlton Street tenutosi a Melbourne di fronte a 20.000 persone.
Nell’estate del 2019 è protagonista di un tour che lo vede suonare in Italia e all’estero, con tappe che hanno toccato Ginevra, Vicebsk per il Festival Internazionale delle Arti in Bielorussia e in particolare il Teatro del Cremlino di Mosca dove Fabio si presenta con altri artisti italiani accompagnati dall’Orchestra di stato.

Tra i premi più importanti ricordiamo il “Premio Mia Martini Giovani”, il “Premio Stella del Sud” (sezione musicale e sociale) e il “Premio letterario nazionale Vincenzo Padula”. (Ph: Umberto Angelini) 

 

“Immuni”, Veronica Iannicelli racconta la Calabria che resiste al Covid-19

COSENZA – Fresco di stampa, è pronto ad arrivare in tutte le librerie italiane (anche online sulle principali piattaforme di e-commerce) il nuovo libro della giornalista calabrese Veronica Iannicelli, dal titolo “Immuni – La Calabria resiste al Covid-19. Storie e testimonianze dal fronte dell’emergenza che ha segnato una regione intera”.

Il volume è edito da “La Mongolfiera Editrice” di Cassano All’Ionio (227 pp – euro 15,00) e rientra nella collana degli Istant book.

Si tratta di un libro unico nel suo genere poiché racconta, in chiave giornalistica, grazie ad approfondimenti con dati, fatti e testimonianze dirette, l’emergenza Covid-19 in Calabria durante il periodo più difficile per l’Italia con un intero Paese in lockdown.

Nelle pagine del libro è racchiuso un frammento di vita vissuta in piena emergenza Covid in Calabria, la quale rimarrà in tutti i libri di storia moderna. Senza tralasciare, però, l’attualità perché, come scrive l’autrice Veronica Iannicelli «La battaglia al Covid-19 ha stravolto la quotidianità di ogni singolo individuo, limitando e ridisegnando abitudini e aspettative. Una pandemia, hanno dichiarato. In un’era in cui la mobilità è diventata colonna portante della socialità, la quarantena nella propria abitazione è risultata essere faticosa per una popolazione
abituata alla libertà. Una guerra, la più pericolosa e incontrollabile che ci sia, quella batteriologia: cammina sottotraccia, ti coglie alla sprovvista è subdola e infame. Il più delle volte non lascia scampo».
Il volume, per sintetizzare il senso e riprendendo le stesse parole dell’autrice, nasce per raccontare, dunque, in maniera semplice e realistica uno spaccato sanitario e sociale, dando particolare attenzione alla Calabria. Testimonianze dal fronte dell’emergenza, partendo dai canonici dati di monitoraggio, condurranno il lettore a ripercorrere tappa per tappa il periodo nero. Gli approfondimenti chiariranno i molti punti interrogativi posti negli ultimi mesi. Dalla correlazione clima- virus, alla sperimentazione della cura con il plasma. Dalla corsia del pronto
soccorso a quella di una casa di cura. Dalla Chiesa alla scuola. Dal bilancio della baldoria estiva al ritorno nei saloni di bellezza e allo sport. Tutto è cambiato e nulla sarà più come prima; le abitudini quotidiane le aspirazioni future. La mascherina ha assunto un ruolo fondamentale,
diventato accessorio stravagante. Mimetizzandoci nell’ adattamento darwiniano non ci siamo arresi. L’estate 2020 l’abbiamo cercata e vissuta ad iniziare dalle piccole cose. Da nord a sud un forte abbraccio ha unito lo stivale. Ogni pezzo di territorio ha combattuto per come ha potuto. La solidarietà, la fratellanza hanno dato forza, così come l’orgoglio di essere italiani. “Ce la faremo e ritorneremo più forti di prima”: l’Italia ha reagito urlando queste parole. Un motto che torna attuale anche in questi giorni di nuovi sacrifici per contenere la seconda ondata di contagi.

Il libro “Immuni” è impreziosito dal contributo di due giornalisti che a modo loro hanno raccontato il Covid in ambiti diversi.

Gennaro Cosentino, storico giornalista RAI e scrittore, autore di importanti approfondimenti su tematiche di rilievo nazionale, nonché autore di importanti volumi, ha curato la prefazione. Pasquale Golia, da anni inviato a grandi eventi sportivi nazionali ed internazionali, ha curato l’appendice sullo sport al tempo del Covid-19. Due figure per capire ancora meglio il dramma che stiamo vivendo, quasi un appiglio per non dimenticare e lottare come la fiaccola olimpica che continua ad ardere in Giappone, nonostante i Giochi rinviati al 2021 ma «un messaggio di speranza – come scrive Golia nella sua appendice – con la luce della fiaccola olimpica che sta alimentando questo cammino nel buio del virus globale».

La copertina è stata realizzata dalla giovane e talentuosa fumettista calabrese Matilde Lazzarano e raffigura la dea greca della speranza Elpìs. Un richiamo al territorio, Sibari e la Magna Graecia, dove vive l’autrice. Elpìs con le mani sorregge il Coronavirus, quasi a volerlo sconfiggere e confinarlo lontano, parafrasando la volontà dei calabresi alla lotta per liberarsi da questo incubo. Il capo della dea è agghindato con la pianta del peperoncino, in vita una cintura composta da monete raffigurante il toro cozzante. Sullo sfondo il mare e rami d’ulivo, elementi importanti per questa terra. Le imponenti colonne racchiudono lo scenario e sono incise con il simbolo cinese dello yin e yan, in riferimento al continente Asiatico dove tutto è nato.
La quarta di copertina con in foto l’autrice è stata realizzata dal fotografo Mimmo Aloise.

La linea del colore, il nuovo libro di Igiaba Scego al Premio Sila ’49

COSENZA – Martedì 27 ottobre, alle ore 18,Igiaba Scego presentare il suo nuovo libro “La linea del colore” (Bompiani), per l’edizione 2020 del Premio Sila ’49.

L’evento sarà trasmesso in diretta facebook e sarà possibile partecipare anche in presenza, alla Fondazione Premio Sila (Centro storico di Cosenza), nel rispetto delle norme anti-Covid. Dialogherà con l’autore in collegamento web Pierpaolo De Salvo.

Quantum Intelligence, uscito il libro che anticipa la rivoluzione tecnologica

RENDE (CS) – “Quantum intelligence. Le nuove frontiere dell’informazione per Stati, aziende e persone” è l’innovativo libro pubblicato da Rubbettino e scritto da Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence, e da Luigi Rucco, consulente sulla Research Intelligence per una nota azienda nel settore della ricerca scientifica. Si tratta di un saggio di intelligence che, sostengono gli autori, prova ad anticipare quanto presto avremo sotto gli occhi per effetto di quella che viene definita come la “seconda rivoluzione quantistica”. “La Quantum information science – ricordano Caligiuri e Rucco – è un fenomeno di grande importanza, che inciderà in maniera significativa sulle nostre vite. Rappresenta l’utilizzo dei principi della meccanica quantistica per la realizzazione di elaboratori con nuove e potentissime capacità di calcolo, nonché meccanismi di crittografia teoricamente inviolabili”. Secondo gli autori “si verificherà una radicale trasformazione che riguarderà la sicurezza delle informazioni e l’intelligenza artificiale progredirà a ritmi ancora più elevati. Gli algoritmi quantistici determineranno notevoli avanzamenti in diversi settori strategici, come la farmaceutica e la finanza, la logistica e l’energia, la difesa e l’ICT. Se l’impatto di queste tecnologie sarà positivo o negativo, molto dipenderà dalle decisioni che verranno assunte dalle istituzioni politiche, a loro volta influenzate dalle analisi di intelligence che incideranno sia nel settore pubblico che in quello privato, e quindi per ogni singola persona”. In questo quadro, concludono “emerge pienamente il ruolo fondamentale dell’intelligence per affrontare la grande trasformazione già in atto ma della quale ancora non abbiamo percezione”. Il volume è il diciottesimo titolo della Collana del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria.

Premio come miglior “Pizzaiolo Emergente” alla cosentina Sabrina Bianco

Ad una giovane cosentina va il premio come miglior “Pizzaiolo emergente”: Sabrina Bianco, classe ’91, è riuscita ad attrarre le attenzioni dei critici del “Gambero Rosso”, primo gruppo editoriale multimediale enogastronomico in Italia, che hanno inserito Borgo Rosso di Sera (resort per il quale lavora) nella omonima Guida 2021.

Sabrina Bianco, nata e cresciuta a Fagnano Castello, sin da ragazzina si è dedicata agli studi e alla pratica da pizzaiola. Ha partecipato a vari concorsi nazionali, nel 2018 si è classificata al 1° posto nel campionato mondiale “Pizza Piccante” del Movimento Italiano Pizzaioli.

Nel suo percorso di formazione gastronomica ha frequentato dei master con pizzaioli del calibro di Gabriele Bonci e il maestro panificatore Piergiorgio Giorilli. Molto impegnata nel sociale, è fondatrice di “Forno Solidale” iniziativa di natura associativa rivolta ai ragazzi disabili.

Dal 2018 si cimenta ad affinare la sua arte, allietando i palati che giungono da tutta Europa al resort Borgo Rosso di Sera, a San Lucido, confrontandosi con un ambiente professionale stimolante e anagraficamente molto giovane.

Punta di diamante della campionessa in erba, un originale giro-pizza gourmet, con prodotti a km 0, caratteristici di stagione e con accostamenti che valorizzano la tradizione culinaria calabrese.

Intelligence, le lezioni del master Unical diventano un libro

RENDE (CS) – La consuetudine di fare seguire a ogni lezione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria un comunicato stampa che ne illustrasse i contenuti ha consentito una pubblicazione densa di significato che riguarda l’edizione 2018/2019, l’ottava dalla fondazione dell’innovativo percorso formativo nato nel 2007 da un’intuizione di Francesco Cossiga. Il testo si può rinvenire in formato integrale sul portale editoriale della Società Italiana di Intelligence https://press.socint.org/index.php/home/catalog/book/2020_09_caligiuri. Già l’elenco dei docenti anticipa in gran parte la qualità dei contenuti. L’edizione è stata inaugurata con un Convegno a cui ha partecipato Marco Gerometta, Vice Direttore vicario della Scuola del DIS, ed è stata conclusa con le lezioni del saggista Umberto Broccoli e dello storico Alessandro Barbero. I temi che affronta la pubblicazione spaziano dalla geopolitica allenorme che regolano l’attività dei Servizi, dalla storia dell’intelligence alla sicurezza aziendale, dalla criminalità organizzata al terrorismo islamico dai rischi del digitale e dell’intelligenza artificiale al disagio sociale. Una ulteriore conferma che l’intelligence rappresenta sempre di più un punto di incontro di saperi, sviluppandosi come una singolare disciplina accademica. Sostiene Mario Caligiuri, che ha sintetizzato le lezioni e curato la pubblicazione: “Sono innumerevoli, importanti e profondi moltissimi spunti che troverete nelle lezioni che abbiamo sintetizzato. Pagina dopo pagina la mente può spaziare, mettendoci spesso di fronte a realtà che sono davanti agli occhi di tutti ma che in pochi riescono a cogliere. É questa in definitiva l’intenzione di questa pubblicazione: non un’arida raccolta di testi ma, al contrario, una descrizione dell’intelligence come nessuno ve l’ha mai raccontata”. Nella pubblicazione, tra gli altri, troveretele sintesi delle lezioni di Paolo Messa (L’Intelligence è collegata con l’Interesse Nazionale); Marco Valentini (La Sicurezza Nazionale); Carlo Mosca (Intelligence e Democrazia); Nicola Gratteri (L’Intelligence è fondamentale per la sicurezza dello Stato); Lucio Caracciolo (Il Deep State italiano, americano e mondiale); Andrea Margelletti (A chi rispondono i servizi alla presenza di Manchurian Candidate?); Evgeny Morozov (Disagio sociale in aumento in Europa a causa dell’economia digitale); Luciano Violante (C’è bisogno di soft Intelligence per comprendere l’intelligenza artificiale e affrontare il cambiamento d’epoca); Livio Zerbini (Roma è diventata un grande Impero grazie anche ai Servizi Segreti); Francesco Vatalaro (Dopo il 2025 potrebbe essere probabile l’attacco delle macchine all’uomo. Per capire la tecnologia occorre seguire l’economia); Umberto Broccoli («La vera Intelligence si fa a tavola» ed ha ricordato Markus Wolf e Federico Umberto D’Amato passando per James Bond); Alessandro Barbero (Il ruolo fondamentale delle fonti e dell’Intelligence nella storia). E poi ancora diVirgilio Ilari (L’attività dell’Intelligence italiana all’estero ha tutelato l’Interesse Nazionale); Alberto Ventura (Per conoscere gli Islam è fondamentale la dimensione culturale dell’Intelligence); Fabio Mini (Nel mondo e anche in Italia il potere militare sempre più partecipa al Deep State e condiziona la politica. Attenti alla criminalità che saccheggerà sempre più i beni comuni); Antonio Nicaso (Sbagliato investire sul terrorismo e non sul contrasto alle mafie); Vittorio Stelo (Il disagio sociale è un’emergenza per i servizi. L’Intelligence ha bisogno di fiducia e lealtà); Nicolò Pollari (L’attività di Intelligence è irrinunciabile. La strategia della Via della Seta si conosce dal 2013); Alberto De Toni (L’Intelligence è uno strumento per comprendere la complessità. Definire le competenze del corso di laurea); Michele Valensise (Diplomazia e Intelligence sono complementari. L’Europa non deve essere un comodo capro espiatorio delle criticità); Carlo Jean (Il realismo geopolitico); Antonio Selvatici (La strategia cinese della Nuova Via della Seta è un caso di scuola di mancata informazione); Antonio Teti (Elevare il livello culturale della sicurezza informatica. La comunicazione attraverso i pizzini può paradossalmente rappresentare la modernità?), Alfio Rapisarda (Sempre più importante il ruolo dei Security Manager). Il Master in Intelligence, promosso dal Dipartimento Culture Educazione e Società, è giunto alla decima edizione e le domande di ammissione scadono il 30 ottobre 2020.

Michele Caccamo racconta le “Lamentazioni prima dell’amore”

TAURIANOVA (Rc) – È stato appena pubblicato il libro “Lamentazioni prima dell’amore” di Michele Caccamo per la casa editrice Elliot che sarà presentato a Taurianova in Piazza Italia, sabato 19 settembre alle ore 18.30. 

Un libro che racchiude in sé la sofferenza e il dolore della società per pensiero e voce di un solo uomo.

L’autore porta la denuncia umana a una sorta di confessione quotidiana. Piccole o grandi riflessioni su ciò che siamo diventati, su ciò che potremmo essere. L’opera si snoda su due binari, il primo rivolto alla realtà imposta e subita l’altro a una immaginaria vita fatta di amore e sentimento. Una forma di lotta sentimentale dove non sempre l’amore riesce a sconfiggere il male. 

«Le lamentazioni sono i soliloqui di un uomo esiliato dalla propria vita, bruciato dalla rabbia verso un’umanità brutale e farisea, violato nell’innocenza dell’amore. Espressioni di un dolore sacro e iconoclasta – afferma Michele Caccamo – questi vortici della mente si trasformano, attraverso un gioco introspettivo, in pensieri d’amore, ribaltando continuamente il punto di vista per dare un nuovo senso alla vita».

La scrittura pittorica di Caccamo costruisce immagini che sfidano la percezione del reale per trasformare la banalità del quotidiano in indizi di verità. 

È un lavoro di denuncia sociale, un richiamo forte alle nostre responsabilità. 

Organizzata dalla Consulta delle Associazioni di Taurianova nel rispetto delle norme di sicurezza vigenti, la presentazione sarà l’occasione per ripercorrere con l’autore in dialogo con Filippo Andreacchio, Presidente della Consulta, il suo lavoro sottile, distinto tra fasi di collera e di elevazione spirituale. Una scrittura poetica ma anche e soprattutto rabbiosa.

Al Premio Sila’49 la presentazione della “Città sommersa” di Marta Barone

COSENZA – Continuano gli appuntamenti del Premio Sila ’49. Nell’ambito delle presentazioni dei libri della decina 2020, venerdì 18 settembre sarà la volta di Marta Barone e del suo “Città Sommersa”.
A dialogare con l’autrice Francesco Graziadio.
L’appuntamento è per venerdì 18 settembre alle ore 18, nel meraviglioso Anfiteatro naturale della Villa Vecchia, nel centro storico di Cosenza.

Maison Celestino presenta la nuova collezione “Freud” nella sua Rossano

CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – Dopo il successo registrato durante la Milano Fashion Week lo scorso febbraio con la Collezione A/I 2020-2021 interamente ispirata a distanza di un secolo ai mitici Anni ’20 ed al cinema muto, la Maison Celestino si inserisce negli eventi in programma delle Fashion Week, per la presentazione delle collezioni P/E 2021, con un evento che si svolgerà nella terra d’origine della Maison, a Rossano, di cui la stessa testimonia autenticamente storia e tradizioni.  

L’evento sfilata si terrà domenica 27 settembre 2020, nella prestigiosa location della Vaccheria Foti di Rossano (CS), alle ore 18.

La prestigiosa Maison Celestino presenterà al pubblico nazionale ed internazionale trenta capi di alta moda, da cocktail e grande soirée, con tessuti realizzati su telai a mano ed artigianali in speciali intrecci di nobili fili di lino, cotone e seta, e colori che si ispirano a decise gradazioni della terra, in bianco e nero, con nuances che vanno dal senape al verde insieme ai toni caldi del rosso e del viola.

La tradizione del Made in Italy e l’alta sartoria che caratterizzano la storica Maison Celestino, associate alla straordinaria fattezza dei tessuti concepiscono una collezione denominata “Freud”, interamente ispirata al padre della psicanalisi, la scienza per la quale “l’esperienza soggettiva è prioritaria, l’introspezione potente”.

L’abito della collezione “Freud” è un’estensione dell’inconscio in quanto “corpo vuoto” che si appoggia sul denominato “corpo pieno”.

L’abito diventa così parola e con un impulso creativo, come asserito da Lacan nella seguente citazione, “dov’è l’anima è il corpo”, esso diviene tratto identitario. La collezione “Freud” per la P/E 2021 della Maison Celestino, composta in chiave stilistica innovativa e dalle linee eleganti, prende le mosse proprio da questa premessa.

Maison Celestino, casa di moda italiana cara ad Ava Gardner, ha inteso strutturare la collezione “Freud” con l’esclusivo impiego delle proprie lavorazioni tessili artigianali, identificative di un marchio che, attraverso il mistero della creazione, ridà costantemente vita ad una tradizione valorizzata in chiave moderna.

L’evento sarà trasmesso da Fashion Channel.