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Riforma costituzionale: la soddisfazione di Magorno

ROMA – La Camera dei Deputati ha approvato il ddl Renzi-Boschi, la Riforma costituzionale che pone fine al bicameralismo perfetto, tipico del sistema politico italiano, introducendo un nuovo Senato federale privato di alcune funzioni legislative. Le opposizioni non hanno partecipato al voto, e in Aula hanno espresso parere favorevole 361 deputati, garantendo una solida maggioranza all’approvazione del testo.

Un passo importante per il governo Renzi, in attesa del referendum confermativo previsto per ottobre, che chiamerà i cittadini italiani ad esprimersi sui molti cambiamenti proposti.

La soddisfazione del Segretario Regionale PD Calabria, Ernesto Magorno: “A nome di tutto il Partito Democratico calabrese esprimo grande soddisfazione per questo traguardo raggiunto, per il bene di tutto il Paese – ha affermato Magorno -, con la Riforma costituzionale siamo finalmente pronti a disegnare l’Italia del futuro: siamo certi che i cittadini non si lasceranno sfuggire l’occasione di essere protagonisti di questo cambiamento epocale votando di conseguenza in maniera positiva il referendum confermativo del prossimo autunno. L’Italia – conclude Magorno – ha bisogno di istituzioni più moderne, snelle ed efficaci“.

 

 

Foto  © ANSA

La provincia di Cosenza anticipa due stipendi ai dipendenti del Mercato del Lavoro

Cosenza ( Cs) – “La Provincia di Cosenza, con grande senso di responsabilità, ha deciso di prendersi carico per l’ennesima volta del problema dei dipendenti del Mercato del Lavoro che nello scorso mese di gennaio sono rimasti senza stipendio a causa delle inadempienze della Regione Calabria e del Governo centrale. È quanto comunica il Vice Presidente della Provincia di Cosenza Franco Bruno, specificando che il Mercato del Lavoro (dal quale dipendono anche i Centri per l’impiego, le strutture deputate ad aiutare i disoccupati a trovare un’occupazione, con servizi particolari anche per i disabili e altre categorie deboli) a seguito della scellerata Riforma Del Rio non è più di competenza provinciale e all’erogazione dei relativi servizi sono chiamati a provvedere lo Stato e le Regioni, che devono prendersi carico dei relativi oneri economici. “Oneri – continua Franco Bruno – a oggi non onorati dalla Regione Calabria e dal Governo Renzi, che continuano a glissare sulla questione giocando sulla pelle dei dipendenti e delle loro famiglie e mettendo a rischio l’erogazione del servizio ai cittadini; ma soprattutto dimostrando una miopia istituzionale senza precedenti nell’ignorare un settore, quello del sostegno all’occupazione, che dovrebbe essere invece considerato strategico per l’intero Paese. La Provincia di Cosenza, pur non avendo più competenze su questi servizi dal primo gennaio 2015, ha continuato a garantirne l’operatività con grandi sacrifici: nel solo anno 2015 l’Ente ha anticipato ben seimilioni e ottocentomila euro, a tutt’oggi non rimborsati; per l’anno 2016 sono ben due le mensilità anticipate per stipendi del personale, per una spesa di circa novecentomila euro anch’essa non rimborsata. L’esercizio di questa funzione non può più pesare sui nostri bilanci, già critici – osserva il Vice Presidente – perché ci troviamo nella paradossale situazione di dover sottrarre le poche risorse a disposizione per la manutenzione e la sicurezza di strade, scuole e ambiente, che sono le nostre funzioni, per coprire i costi di un servizio che non è più nostro e non ci spetta».  Nonostante ciò la Provincia di Cosenza continua a farsi carico della serenità delle famiglie dei suoi ex dipendenti, «ma è pronta a ricorrere in tutte le sedi possibili, compresa quella giudiziaria, per il recupero di tutte le somme anticipate per conto della Regione Calabria e dello Stato italiano”.

Antoniotti in Prefettura per chiedere il reinserimento dell’Art.8 della legge 101/2013

1423947_300ROSSANO (CS) – Stamani il sindaco Giuseppe Antoniotti ha preso parte all’incontro straordinario, chiesto con urgenza proprio dal Primo cittadino nella giornata di ieri, tenutosi in Prefettura a Cosenza per discutere della grave vertenza lavorativa degli ex operatori socialmente utili e della pubblica utilità che nelle prossime ore potrebbe tramutarsi in stato di agitazione, con conseguenze drammatiche sia sul piano dell’ordine pubblico che nel sistema di erogazione dei servizi. All’incontro hanno partecipato anche l’assessore agli Affari generali Rodolfo Alfieri, le rappresentanze sindacali e una nutrita delegazione di sindaci e amministratori dei comuni del comprensorio provinciale, tra i quali Castrovillari, San Giovanni in Fiore, Crosia, Trebisacce, Cassano all’Jonio e Cariati.

“Abbiamo manifestato al Prefetto – dichiara Antoniotti – seria preoccupazione per come si sta delineando la vicenda dei precari contrattualizzati. Pensavamo che, dopo le lunghe ed estenuanti trattative dell’autunno scorso, si fosse giunti a una soluzione, seppur non definitiva, di una vicenda che va avanti da circa 20 anni. Così non è stato. E siamo ancora più rammaricati di prima perché il cavillo legislativo, che rischia di mettere a repentaglio il futuro lavorativo di circa 5mila calabresi impiegati perlopiù negli organici degli enti locali, è nato da un capriccio politico del Governo Renzi. È chiaro ed è palese. Perché in altre regioni dove ci sono precari contrattualizzati con la legge 101/2013 non si è verificata la manfrina toccata alla Calabria? Si continua a mortificare questa regione probabilmente perché il Primo ministro qui non ha coinvolgimenti diretti. O meglio, ha probabilmente interessi affinché la Calabria subisca le peggiori mortificazioni e i peggiori soprusi. Lo abbiamo visto con la questione giustizia e stiamo subendo tutt’ora le scelte infauste e distruttive assunte dal governo nella vicenda delle trivellazioni nel mar Jonio per la ricerca di idrocarburi e, non ultimo, in questa paradossale vertenza dei precari. A nome dei colleghi sindaci – prosegue il Primo cittadino – ho manifestato al Prefetto grande preoccupazione, perché dall’accavallarsi di tutti questi problemi potrebbe scaturire la protesta vibrata dei cittadini, con conseguenti drammatiche sul piano dell’ordine pubblico. La misura è colma e se già noi amministratori e rappresentanti delle Istituzioni abbiamo serie difficoltà a mantenere i nervi saldi di fronte a questo modo di governare, è facile immaginare che la pazienza dei cittadini ha oltrepassato ogni limite. Ma in questa situazione di abbandono amministrativo, purtroppo – aggiunge Antoniotti – dobbiamo registrare anche la latitanza dei nostri rappresentati parlamentari. Totalmente assenti nella difesa dei diritti e delle giuste rivendicazioni dei cittadini calabresi. Dove sono senatori e deputati a parte che sulle solite passerelle? Perché – conclude il Sindaco – dobbiamo continuare a essere costretti a rivolgerci ai potentati politici di turno per vederci riconosciuti i nostri diritti?”

Antonio Gentile si dimette dall’incarico di sottosegretario

COSENZA – Il Senatore Antonio Gentile, dopo essere stato protagonista di una spiacevole macchinazione con cui ha tentato di mettere il bavaglio a L’Ora della Calabria e dopo tutte le conseguenti critiche che sono derivate dal fatto, ha deciso di dimettersi dall’incarico di Sottosegretario alle Infrastrutture nel nuovo governo.

A dare conferma è stato proprio lo stesso Senatore, “il cinghiale che quando viene ferito ammazza tutti” ha inviato una lettera a Renzi, Napolitano ed Alfano in cui afferma di voler rinunciare all’incarico con la speranza che “la magistratura possa smentire tutte le illazioni di cui è vittima”.