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Il Premio Bellisario 2019 all’imprenditrice calabrese Gloria Tenuta

COSENZA – Attribuito un altro riconoscimento all’imprenditrice calabrese Gloria Tenuta che, nei giorni scorsi, ha ricevuto il Premio Bellisario “Donne ad alta quota” per la sezione “Imprenditoria”.

Insieme alle altre otto donne premiate in Italia, l’impreditrice Tenuta è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per poi recarsi presso gli studi Rai per registrare la trasmissione che andrà in onda il prossimo 22 giugno su Rai1.

Gloria Tenuta ha ricevuto la “Mela d’Oro” – Premio Bellisario per “la dedizione, lo spirito innovativo con cui ha imposto l’eccellenza dei prodotti calabresi in tutto il mondo, simbolo di un made in Italy coraggioso e vincente”. A leggere questa motivazione è stata la Presidente della Fondazione Bellisario, Lella Golfo.

«Sono particolarmente felice di ricevere questo riconoscimento – ha dichiarato Gloria Tenuta – perché premia la mia terra, un Sud luogo di risorse positive e di tanta voglia di fare».

All’imprenditrice Tenuta vanno gli auguri più sentiti dei vertici di Unindustria Calabria. “E’ la dimostrazione – ha sottolineato il presidente Natale Mazzuca – che con la passione, il coraggio, la determinazione ed il rispetto delle regole si può fare impresa in Calabria. Con la sua azienda, grazie ai validi collaboratori ed alle produzioni certificate, la Gias Spa entra nei mercati esteri promuovendo in made in Calabria”.

Presidente ed Amministratore Delegato della GIAS SpA (Gruppo Industriale Alimenti Surgelati), azienda operante a Mongrassano Scalo nel settore agroalimentare, in particolare nelle produzioni orticole e di alimenti surgelati, l’imprenditrice Gloria Tenuta, era stata insignita del prestigioso riconoscimento di Cavaliere del Lavoro lo scorso anno.

Fondata nel 1970 dal padre Antonio, l’azienda è tra le realtà industriali più strutturate nel Sud Italia, caratterizzata da un costante orientamento alla ricerca ed innovazione, dall’attenzione all’ambiente. Presente in azienda un impianto di trigenerazione, il terzo in Italia. Decine le certificazioni ottenute dall’impresa guidata dal Cavaliere del Lavoro Gloria Tenuta, che ricopre tra le altre cose gli incarichi di Consigliere d’Amministrazione dell’Università della Calabria e Consigliere di Unindustria Calabria.

Siglato protocollo d’intesa tra Unindustria Calabria e Ga.FI

NAPOLI – Sottoscritto un protocollo d’intesa tra Unindustria Calabria, l’associazione regionale degli Industriali rappresentata dal presidente Natale Mazzucca e GA.FI. scpa, l’Organismo di garanzia di Confindustria più importante del Sud, rappresentato dal Presidente Rosario Caputo, alla guida anche di Federconfidi che rappresenta 29 consorzi e cooperative di garanzia collettiva fidi dell’area di Confindustria, distribuiti sull’intero territorio nazionale.

L’accordo – secondo quanto riferito in una nota diffusa a Napoli – nasce dalla volontà di Unindustria Calabria di offrire alle piccole e medie imprese calabresi un servizio di accesso al credito altamente qualificato, nonché fornire la più completa assistenza creditizia e finanziaria alle imprese iscritte, individuando in GA.FI., Confidi iscritto all’albo dei soggetti vigilati da Banca d’Italia, un partner affidabile e in grado di agevolare il dialogo tra banche e imprese del territorio.

Fonte e foto Ansa

Sconfiggere la crisi, in Confindustria il seminario “Finanziare la ripresa”

COSENZA – “Finanziare la ripresa” è il tema del Rapporto PMI Mezzogiorno per il 2018 che sarà presentato in Calabria da Confindustria il prossimo 5 aprile 2018, con inizio dei lavori alle ore 10,00. Curato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, il Rapporto costituisce una significativa “cartina di tornasole” della situazione economica e sociale del Mezzogiorno.  Nel corso del Seminario, i risultati dello studio saranno discussi da rappresentanti del mondo della ricerca e delle Istituzioni. Dopo i saluti di Natale Mazzuca, Presidente Unindustria Calabria e Presidente Comitato Politiche di Coesione Confindustria, presenteranno il Rapporto il Responsabile Studi Economici Cerved Guido Romano ed il Direttore Politiche Regionali e Coesione Territoriale Confindustria Massimo Sabatini. Ne discuteranno il professore Domenico Cersosimo dell’Università della Calabria, il Direttore SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno Massimo Deandreis ed il Direttore del Centro Studi di Confindustria Andrea Montanino. Sul tema “Le politiche regionali per le Pmi” interverrà il Presidente Regione Calabria Mario Oliverio. I lavori, che saranno moderati dal giornalista Nando Santonastaso, saranno conclusi dal Vice Presidente per le Politiche Regionali Confindustria Stefan Pan.  «L’analisi che presenteremo, con dati puntuali che fotografano la situazione economico-sociale del Mezzogiorno – anticipa il presidente Natale Mazzuca – ci dice chiaramente che la Calabria ha sofferto maggiormente gli effetti della crisi. Le ragioni sono molteplici e attengono principalmente ad una struttura produttiva composta prevalentemente da piccole imprese, un accesso al credito più difficoltoso, una ridotta produttività del lavoro, limitata propensione alle esportazione e, più in generale, un ambiente competitivo caratterizzato da significativi divari di competitività. Negli ultimi anni diverse iniziative sono state avviate, basti citare Masterplan Sud, credito d’imposta per gli investimenti, ZES, bonus occupazione, vincolo del 34% sugli investimenti pubblici al Sud ed avvio della nuova programmazione 2014-2020. Purtroppo non sono risultate sufficienti per innescare il processo di ripartenza in maniera adeguata alle necessità dei territori fortemente fiaccati dalla crisi. E il Rapporto lo mostra chiaramente. I dati che presenteremo giovedì – continua il presidente degli industriali calabresi – hanno una duplice chiave di lettura: su un orizzonte temporale medio/lungo (di 10 anni) mostrano chiaramente come la crisi abbia colpito maggiormente le zone più in ritardo che, per una serie di ragioni ampiamente desumibili dal Rapporto, hanno mostrato una resilienza minore agli shock economici. Tuttavia, se si guarda agli ultimi 2/3 anni, appare invece evidente una, seppur flebile, ripresa che dobbiamo far diventare strutturale accompagnandola con politiche economiche che facciano emergere più velocemente le potenzialità di questi territori e ne correggano i divari competitivi.  Il Rapporto – conclude Mazzuca – grazie alla rilevante mole di informazioni contenute, si propone come un importante contributo al dibattito con indicazioni ed ipotesi di indirizzo utili ad imboccare la strada della ripresa e dello sviluppo».  L’appuntamento è per il prossimo 5 aprile presso la Sala Conferenze della sede territoriale di Confindustria Cosenza.

«Oliverio colleziona solo sconfitte, Mazzuca tuona contro il governatore

COSENZA – «Oliverio passerà alla storia come il presidente che ha collezionato una sconfitta dietro l’altra. Da quando è stato eletto governatore della Calabria abbiamo perso tutte le elezioni amministrative dal 2015 in poi e il referendum del 4 dicembre scorso con la più bassa percentuale di Sì nel nostro Paese». Questo quanto si legge in una nota stampa diffusa da Giuseppe Mazzuca, coordinatore della mozione Orlando. «Oliverio persevera – si legge poi- con il solito ritornello stonato, dove la colpa è sempre degli altri, non rendendosi conto che in questa esperienza regionale ci ha abituato a situazioni donchisciottesche, come quella, ormai passata alle cronache: “incateniamoci tutti” davanti a Palazzo Chigi.  Sappiamo tutti com’è finita (“a taralluzzi e vino”, come si dice a Cosenza). Questo è stato uno dei fattori che ha punito il Pd in Calabria: aver strumentalizzato la sanità per fini di potere, senza però alla fine essere conseguenti ma subalterni al potere romano. Con questo comportamento Oliverio ha svenduto la Calabria e i diritti dei calabresi».

«Le candidature sono una rappresentazione plastica di una visione padronale e feudataria della politica».

«Non volevamo credere alle nostre orecchie – scrive ancora Mazzuca – quando Oliverio ieri ha lamentato di essere stato lasciato solo: tale affermazione è veramente sorprendente. Oliverio, infatti, è in assoluto il presidente che ha accumulato più deleghe nella storia del regionalismo calabrese, in una Giunta pseudo tecnica considerato che alcuni assessori sono stati scelti dalla politica per rappresentare questo o quel gruppo interno al Partito Democratico. La coppia Oliverio e Magorno in questi tre anni ha gestito Il Pd, col concorso esterno di qualche notabile del Partito, in completa solitudine. Hanno superato se stessi con candidature che sono la rappresentazione plastica di una visione padronale e feudataria della politica. Ora con questo gioco delle coppie vorrebbero addossare le loro responsabilità ad altri, ma anche le pietre sanno come sono andate le cose nella nostra regione. Hanno portato il Pd in Calabria all’estinzione, guardando esclusivamente solo alla salvaguardia del loro potere personale. Oliverio adesso tenta di riciclarsi e di sganciarsi prendendo in mano la bandiera dell’autonomia e della piena libertà, dimenticandosi però che in questi anni ha piegato la Calabria alla logica dei poteri forti nazionali, solo per tenere le redini di un potere monocratico e autoreferenziale alla Regione Calabria. Ora basta, il risultato elettorale conferma che bisogna mettere in campo un progetto alternativo all’attuale esperienza regionale: un progetto civico, costituente in netta discontinuità con l’esperienza Oliverio che sappia interpretare l’esigenza di cambiamento che i calabresi ci avevano chiesto e che il presidente ha tradito come nelle migliori tradizioni. Perché  cambiano i colori delle giunte ma a governare in Calabria sono sempre gli stessi interessi».

PD Cosenza, Mazzuca, «Guglielmelli sull’orlo di una crisi di nervi»

COSENZA – E’ tempo di crisi nelle stanze della delegazione del PD della Provincia di Cosenza

«Siamo seriamente preoccupati dello stato di salute del segretario provinciale del Pd, Luigi Guglielmelli, il quale versa ormai sull’orlo di una crisi di nervi. Lo comprendiamo. È riuscito in una impresa titanica: quella di ridurre il Partito democratico al 13% nella provincia di Cosenza. Nessuno fino ad oggi era riuscito in questa impresa, abbiamo raggiunto i minimi storici: Ds e Margherita, singolarmente, presero molto di più del risultato del Pd. Tutto ciò lo ha fatto in perfetta solitudine». Scrive così, in un comunicato Giuseppe Mazzuca.

«Dopo la sua proclamazione a segretario provinciale del Pd di Cosenza – prosegue Mazzuca- ha gestito in modo monarchico e patronale la Federazione. Gli consigliamo di chiedere i danni al presidente Oliverio (suo datore di lavoro) che di questa sconfitta è corresponsabile. Dovrebbe a questo punto avere un sussulto di dignità verso gli elettori del Pd e verso se stesso, cioè rassegnare le dimissioni da segretario provinciale e affidare quel poco che rimane a una gestione collegiale, cercando di vedere se ci sono le condizioni per salvare in provincia di Cosenza il progetto del Partito democratico. Agli amici più vicini a Guglielmelli (ormai rimasti pochissimi) chiediamo di stargli accanto per evitare gesti inconsulti, visto lo stato di frustrazione politica in cui è precipitato. Anche il dato elettorale dell’ex comune di Pedace dimostra come essere dirigenti di un partito non può prescindere dall’essere radicati sul territorio. A Pedace, da sempre riferimento storico della sinistra, il M5s triplica la forza del Pd. È fin troppo evidente che chi ha provocato una sconfitta senza precedenti nella storia della sinistra cosentina debba oggi non solo mettersi da parte ma addirittura abbandonare l’impegno politico. Guglielmelli ha dilapidato un patrimonio di lotte, battaglie e valori costruito nel corso degli ultimi 60 anni di gloriosa storia della sinistra cosentina. L’agire politico di Guglielmelli appartiene a quella sinistra che per un piatto di lenticchie è diventata renziana, tipico del trasformismo meridionale che è portato ad assoggettarsi al potente di turno e a riciclarsi appena lo stesso cade in disgrazia (vedi Bersani)».

 

Mazzuca presenta la candidatura alla segreteria provinciale del Pd (AUDIO)

COSENZA – Giuseppe Mazzuca ha presentato la propria candidatura alla segreteria provinciale di Cosenza del Partito Democratico nel corso di una conferenza stampa ospitata nella sede Pd di Viale Trieste. Sfiderà l’uscente Luigi Guglielmelli e l’outsider Angela Donato, espressione della corrente “Aria Nuova” dell’ex presidente della Provincia Graziano Di Natale. Mazzuca auspica unità nel partito a prescindere dagli esiti elettorali. Il congresso provinciale introduce alla campagna per le politiche. Alto il rischio, secondo l’esponente democrat, di incassare una nuova sconfitta. Abbiamo raccolto alcune sue dichiarazioni:

 

Cosenza: Guglielmelli, Mazzuca e Donato in corsa per la segreteria provinciale del Pd

COSENZA – Sono tre i candidati alla segreteria provinciale del Partito Democratico. Si tratta di Luigi Guglielmelli, segretario uscente, sostenuto dal presidente della Regione Mario Oliverio, di Angela Donato, esponente della corrente “Aria Nuova” del consigliere provinciale Graziano Di Natale, e di Giuseppe Mazzuca, espressione delle posizioni di Carlo Guccione e degli altri dissidenti rispetto all’azione del governo regionale. La candidatura di Mazzuca è giunta poche ore prime della chiusura dei termini di presentazione. Lo abbiamo intervistato:

Unindustria, Mazzuca: «Sulle interdittive antimafia serve una riflessione»

REGGIO CALABRIA – «Abbiamo ritenuto doveroso ed opportuno testimoniare il nostro sostegno alla territoriale reggina che, in particolare sotto la guida del collega Cuzzocrea, ha saputo implementare un coraggioso e proficuo percorso di crescita e consolidamento del proprio ruolo di rappresentanza sul territorio, improntando senza infingimenti la propria azione ai temi della legalità e del rigoroso rispetto della legge». E’ quanto afferma il presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca che ha presieduto l’incontro a cui hanno preso parte tutti i presidenti delle sedi territoriali di Unindustria, Daniele Rossi (Catanzaro), Michele Lucente (Crotone), Rocco Colacchio (Vibo Valentia) e Filippo Arecchi (vicepresidente Reggio Calabria). «Per i dirigenti di Unindustria Calabria – riporta un comunicato dell’organizzazione – la vicenda personale che ha riguardato l’imprenditore Cuzzocrea, impone una nuova e più approfondita riflessione su un tema che sta diventando di stringente attualità, quello delle interdittive antimafia. Come Associazione degli Industriali – prosegue Mazzuca – non intendiamo in alcun modo mettere in discussione la validità di questo strumento in chiave di prevenzione e contrasto verso i molteplici tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto produttivo e nei conseguenti rapporti con la pubblica amministrazione, nella stessa misura, riteniamo indispensabile che si avvii con assoluta urgenza un momento di confronto su possibili correttivi che, alla luce delle esperienze fin qui maturate, si rendono necessari per evitare di attenuare l’efficacia della stessa. In questa ottica, un primo aspetto che ci sentiamo di porre in evidenza riguarda il carattere della misura che, a nostro avviso, non può che rivestire natura giurisdizionale. Tenuto conto della valenza nazionale dello strumento, del contesto normativo nel quale trova naturale collocazione e di quanto ad esso connesso, nei prossimi giorni investiremo della questione il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia perché possa intraprendere una tempestiva iniziativa di confronto con il Ministro dell’Interno ai fini di affrontare con efficacia e visione globale le questioni aperte. Come Unindustria Calabria intendiamo, inoltre – sostiene ancora Mazzuca – rilanciare la necessita’ di rafforzare e rendere più efficienti i sistemi di verifica propedeutici alle “white list” e le procedure per il rilascio delle certificazioni antimafia. Qualunque sistema economico vive e prospera se c’è certezza del diritto, è quello che chiediamo come imprenditori: poter operare in un mercato sano, regolato dalle norme e privo di qualsiasi condizionamento».

Imprese del Mezzogiorno, segnali positivi per l’economia calabrese

NAPOLI – Si rafforzano i segnali positivi, migliorano i conti economici e gli indicatori di solidità delle PMI meridionali. Nel 2017 sarà necessaria però una robusta e decisiva accelerazione dei processi di crescita per recuperare i livelli pre-crisi. Credito, investimenti e innovazione devono rappresentare l’impalcatura degli interventi per sostenere le imprese del Mezzogiorno e della Calabria.  E’ quanto emerge dal Rapporto “Pmi Mezzogiorno 2017”, curato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con Srm-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, presentato presso l’Unione Industriali di Napoli nel corso di un convegno introdotto dal presidente del Comitato Politiche di Coesione di Confindustria, Natale Mazzuca.  Il rapporto, basato su una indagine fatta su un campione di 25mila PMI del Mezzogiorno, con personale dipendente tra 10 e 250 addetti, apre ad una lettura attenta e innovativa della situazione nella quale si trova il tessuto imprenditoriale del Mezzogiorno, ed in particolare la sua parte più dinamica, quella delle PMI di capitali, che spiccano in un sistema produttivo costituito prevalentemente da micro imprese.  Per il presidente del Comitato Politiche di Coesione di Confindustria, Natale Mazzuca, «il profilo del Mezzogiorno, ad inizio 2017, è quello di un’area tornata timidamente alla crescita, ma nella quale il ritmo con cui i segnali della ripartenza si affermano ne rendono solo parzialmente percepibile la consistenza, sia presso i cittadini (soprattutto i più giovani) sia presso le imprese. Per la prima volta dall’inizio della crisi, i valori relativi a Pil, export, occupazione, imprese ed investimenti sono tutti e cinque positivi. Ma la crescita non è omogenea sul territorio meridionale».  Da qui l’appello del presidente Mazzuca, alla guida anche degli industriali calabresi, a «fare sistema per mobilitare e rendere produttivi i tanti fondi previsti a vantaggio del Sud. Sarà fondamentale nel 2017 promuovere la piena attuazione degli interventi previsti dai Patti attuativi del Masterplan per il Mezzogiorno. Come ho avuto modo di ripetere più volte, al Sud non servono politiche straordinarie, ma politiche uguali a quelle del resto del Paese sebbene più intense. Le risorse della politica di coesione, comunitaria e nazionale, possono dare a questa azione il necessario carburante, a patto di utilizzarle presto e bene. L’importante sarà sfruttare, con intelligenza ed efficacia, ciò che avremo a disposizione. Il fattore tempo è fondamentale. Il 2017 – ha concluso Natale Mazzuca – deve essere l’anno dell’accelerazione della spesa dei fondi europei, degli investimenti in innovazione anche in chiave dell’obiettivo strategico costituito da Industria 4.0; l’anno in cui la spesa per infrastrutture previste dal Masterplan, deve trovare concreta attuazione sui territori».  Il Rapporto “PMI Mezzogiorno 2017” evidenzia che la ripartenza è trainata da Basilicata e Campania, che presentano incrementi di fatturato superiori alla media del Mezzogiorno e a quella nazionale. Più lento è il miglioramento nelle altre regioni, in particolare con riferimento all’accesso al credito e alle abitudini di pagamento. Migliora comunque la fiducia nelle prospettive dell’economia meridionale: 18mila nuove imprese di capitali sono nate al Sud solo nei primi 6 mesi dell’anno, ma in gran parte si è trattato di piccolissime imprese, con meno di 5mila euro di capitale versato. La voglia di fare impresa, al Sud, resta dunque molto alta, ma le imprese nuove nate non hanno dimensioni tali da sostituire la capacità produttiva andata distrutta con la crisi. Per le circa 25mila imprese di capitali che sono rimaste sul mercato dopo la crisi, cresce il fatturato (+3,9% tra il 2014 e il 2015) anche oltre la media nazionale; aumenta il valore aggiunto che supera per la prima volta i valori pre-crisi (+4,9%); tornano a crescere gli investimenti (7,4% in rapporto alle immobilizzazioni, contro il 5,1% dell’anno precedente e oltre il 7,2% del 2009) e i margini operativi lordi (+5,7%), che proseguono la risalita dopo anni di difficoltà. Ancora troppo poco però per compensare la pesante caduta dei profitti degli anni precedenti: nonostante la ripartenza, infatti, i margini lordi delle PMI meridionali rimangono del 33% più bassi di quelli del 2007. Un gap profondo che richiederà anni per essere colmato. I debiti finanziari tornano a salire dopo un periodo di contrazione, segnale che la morsa del credit crunch si è ormai attenuata, ma sono più sostenibili rispetto al passato.  Al convegno di illustrazione del Rapporto, presentato  dal responsabile Studi economici di Cerved, Guido Romano e dal direttore Politiche regionali e Coesione territoriale di Confindustria, Massimo Sabatini, sono intervenuti inoltre il presidente di Confindustria Campania, Costanzo Jannotti Pecci, il presidente dell’Unione Industriali Napoli, Ambrogio Prezioso, il direttore generale Srm-Studi e ricerche per il Mezzogiorno, Massimo Deandreis, il deputato membro della V commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera, Giampaolo Galli, il presidente di Svimez, Adriano Giannola. Ha concluso i lavori, moderati dal giornalista Nando Santonastaso, il vice presidente per le Politiche regionali e Coesione territoriale di Confindustria, Stefano Pan.

Unindustria Calabria vicina alle popolazioni terremotate

COSENZA – «Unindustria Calabria è al fianco delle popolazioni e dei territori del Centro Italia colpiti dal grave sisma di queste ore e stiamo seguendo con grande attenzione e preoccupazione il drammatico evolversi della situazione». E’ quanto ha dichiarato il presidente Natale Mazzuca esprimendo i sentimenti degli imprenditori calabresi. «In questa fase di grande emergenza – ha proseguito il presidente di Unindustria Calabria – occorre essere vicini alle popolazioni, alle istituzioni coinvolte e alle imprese che sappiamo essere presenti nei centri colpiti dal sisma. Già nelle ore immediatamente successive al terremoto del 24 agosto, il Presidente Boccia ha manifestato la volontà di Confindustria di promuovere una iniziativa di concreto sostegno alle popolazioni colpite dal sisma. Si è convenuto, quindi, con le Organizzazioni sindacali, Cgil, CISL e UIL di avviare una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto, come solitamente avviene in queste drammatiche e tragiche circostanze. In perfetta sintonia con l’iniziativa nazionale – ha proseguito il presidente degli industriali calabresi Mazzuca – stiamo definendo gli aspetti operativi della raccolta a livello locale. A breve saremo in grado di fornire tutte le informazioni utili per consentire che i contributi affluiscano, quanto più rapidamente possibile, su un conto corrente bancario dedicato. L’effettiva destinazione delle somme raccolte su tutto il territorio nazionale – ha concluso il presidente di Unindustria Calabria Natale Mazzuca –  sarà decisa in un secondo momento, in ragione dell’ammontare delle donazioni e delle necessità che verranno rappresentate anche dalle istituzioni locali». In aggiunta alla raccolta fondi, Confindustria ha attivato presso la propria sede di Roma una Unità di coordinamento con le sedi dei territori interessati in maniera tale da poter intraprendere ulteriori iniziative a sostegno delle popolazioni colpite, anche in virtù della esperienza maturata dalla task force di Piccola Industria Confindustria Marche che aveva avviato un rapporto di collaborazione con la Protezione Civile, con il progetto “P.G.E. – programma gestione emergenze”.