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Il primo concerto di Natale a Bisignano mira alla tradizione

BISIGNANO (CS) – Noemi Luciani e Alessia d’Andrea hanno inaugurato il primo concerto di Natale della piccola cittadina adagiata sui colli cosentini. Due eccellenze nel panorama musicale nazionale (e non solo) hanno dato così avvio a quello che «speriamo diventi una tradizione, al pari del concerto di Capodanno di Cosenza», per dirlo con le parole del sindaco, Francesco lo Giudice.
«Siamo davvero felici di vedere riempirsi la piazza man mano che la serata avanza» spiega con orgoglio Pierfrancesco Balestrieri, assessore allo spettacolo e al turismo «L’idea di “Natale in piazza” è nata già nei primi giorni di amministrazione e l’abbiamo affrontato con grande entusiasmo».
La scelta delle artiste è stata dettata soprattutto dalla valorizzazione dei talenti locali, entrambe dell’area urbana Rende-Cosenza, hanno già un nome affermato nella scena e fan in tutta la penisola. 
Noemi Luciani, insegnante di dizione, recitazione e canto presso l’accademia musicale “G. Rossini” di Montalto Uffugo, ha ben impressionato nei campi in cui è attiva. Alessia d’Andrea invece è conosciuta anche internazionalmente per collaborazioni che hanno distribuito la sua musica in ben 15 Paesi del mondo. Il suo prossimo album, “Soldier on”, prodotto tra Italia, Germania, Svezia e USA uscirà alla fine di quest’anno.
La piazza del Viale Roma si è infatti riempita come rare volte animando la sera del 25 dicembre con buona musica e facendo incontrare ogni genere di amici per scambiarsi auguri durante il giorno più bello dell’anno.
 
 
Alfredo Arturi

Tragedia a Rossano, uccide il padre nel giorno di Natale

ROSSANO (CS) – Pomeriggio drammatico nel centro storico di Rossano dove un 35enne, per motivi ancora in fase di accertamento, al culmine di un diverbio ha imbracciato un fucile da caccia ed ha assassinato il padre di 64 anni, esplodendogli contro alcuni proiettili. La tragedia, secondo quanto si è appreso, si è consumata durante il pranzo di Natale. Sul posto sono giunti gli uomini del commissariato che hanno proceduto al fermo del parricida. In queste ore gli agenti lo stanno interrogando per chiarire la dinamica dei fatti. L’episodio ha scosso l’intera comunità. Nulla lasciava presagire un dramma di tale portata. La vittima si chiamava Giuseppe Vitale, detto Tonino, impiegato nel tribunale di Castrovillari. Il figlio Cesare deteneva legalmente il fucile poiché si dedicava spesso alla caccia. 

Gli ospiti del Centro Diurno Spazio Al.Pa.De. hanno incontrato gli allievi dell’ITAS “B. Chimirri”

CATANZARO – La metodologia TECI, per la cura ed il contenimento naturale delle demenze che rappresenta una sorta di rivoluzione nel campo della cura di queste patologie, continua a farsi strada oltre gli stigmi e i luoghi comuni e la sua eco giunge fino alle orecchie e al cuore delle nuove generazioni producendo effetti straordinari.

Nelle giornate del 18 e 21 dicembre lo staff della Ra.Gi. Onlus e gli ospiti del Centro Diurno Spazio Al.Pa.De. hanno incontrato gli allievi delle V classi degli indirizzi “Moda” e “Sanitario” dell’ITAS “Bruno Chimirri” di Catanzaro. L’incontro che è stato parte del percorso di alternanza scuola-lavoro coordinato dal professor Felice Izzi, era mirato a far conoscere meglio ai ragazzi le demenze e i loro effetti, fornendo informazioni chiare e precise e anche a far capire loro che chi ne è affetto è una persona che può ancora vivere una vita quasi normale.

Ad oggi non esistono cure risolutive e l’uso eccessivo di farmaci e i metodi di contenimento forzato sono la causa del malessere e dei comportamenti aggressivi che spesso le persone affette da queste malattie adottano per cercare di comunicare qualcosa non potendo adoperare più le parole.

Elena Sodano, terapeuta espressiva corporea e ideatrice del metodo TECI ed autrice del volume “Il Corpo nella Demenza” (Maggioli 2017) ha condotto gli incontri, spiegando ai ragazzi che proprio da Catanzaro è partita una rivoluzione nella cura delle demenze. Una rivoluzione basata sull’ascolto e sulla comprensione, perché le persone affette da demenza possono essere ancora raggiunte, sono ancora capaci di relazionarsi e possono farlo con il loro corpo. Il risveglio della memoria corporea, che racchiude tutto il bagaglio di esperienze vissute durante il corso della vita è alla base del metodo TECI, che parte da qui per istaurare ponti di comprensione e comunicazione con i malati di demenza.

Dunque chi soffre di questa malattia non dev’essere necessariamente sedato, rinchiuso, isolato dal mondo perché è perfettamente in grado di stare nel mondo, di relazionarsi, ridere, scherzare, dare consigli di vita e questo, i ragazzi dell’ITAS, lo hanno capito da soli, parlando con i pazienti del Centro Ra.Gi., ascoltando quello che essi hanno voluto dire loro, sorridendo alle loro battute.

Sono stati momenti molto emozionanti, che hanno lasciato una traccia profonda nel cuore dei ragazzi e questo è emerso nel corso del secondo incontro, quello di giovedì 21 dicembre. In questa seconda giornata, i ragazzi hanno espresso tutto il loro affetto per gli ospiti del Centro facendo loro dono di oggetti creati con le loro mani, frutto delle loro idee e di grande impegno.

Così le eleganti sciarpe rosse, con sopra incise le parole che la conoscenza di queste persone speciali ha ispirato loro; le palline di Natale finemente decorate e la canzone appositamente composta dall’allievo-musicista Giuseppe Parrottino sono divenuti il simbolo di una nuova e straordinaria alleanza intergenerazionale.

Anche i pazienti hanno donato con le loro mani ai ragazzi dei semplicissimi oggetti natalizi appositamente realizzati da loro, ma momento dello scambio dei doni non è stato l’unico a regalare forti emozioni.

Ad esso se ne sono aggiunti molti altri, come l’allegro trenino danzato sulle note di antiche canzoni, il momento in cui ragazzi e pazienti hanno cantato insieme il testo della canzone appositamente composta da Giuseppe Parrottino e poi la bellissima lettera che i ragazzi hanno dedicato agli ospiti del Centro.

Parole profonde, ricche di affetto e gratitudine per la lezione di vita che ha arricchito i loro cuori, insegnando loro che “pur avendo un problema, si può e si deve vivere una vita dignitosa, cercando di superare i limiti che esso impone”. Una lettera dedicata a quelli che potrebbero essere i loro nonni e che li hanno spronati a dare loro più amore e a non darli per scontati.  Parole a chi ha insegnato loro a non “lamentarsi per cose futili e a trasformare le difficoltà in momenti di crescita”.

Un testo che ha sfatato molti luoghi comuni, tra cui quello sulla frivolezza della nuove generazioni e quello che dipinge e le persone affette da demenza come oramai incapaci di stare nel mondo e dare qualcosa agli altri.

Cosenza, i mercatini di Natale chiudono con un giorno di anticipo

COSENZA – Chiude con un giorno di anticipo il mercatino di Natale in Piazza Bilotti a Cosenza. Gli espositori dovevano smontare sabato 23 dicembre, dovranno invece lasciare liberi gli spazi già domani, per consentire all’amministrazione comunale di Palazzo dei Bruzi di completare l’allestimento di un grande presepe su una delle due vele che delimitano la piazza stessa. Il presepe sarà poi inaugurato proprio nel pomeriggio della vigilia di Natale, nel corso di una cerimonia alla quale parteciperanno il sindaco Mario Occhiuto e l’arcivescovo Francesco Nolè. Nella mattinata del 24 dicembre è previsto anche il taglio del nastro della nuova Piazza XXV Luglio, i cui lavori di ammodernamento sono stati completati. 

Cosenza, l’augurio di Occhiuto alla città: «Ricostruiamo la catena della fiducia»

COSENZA – La necessità di ricostruire la catena della fiducia tra cittadini e istituzioni è stato il punto centrale del messaggio di auguri pronunciato in Cattedrale dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, in occasione delle festività natalizie, alla presenza dell’arcivescovo Francesco Nolè. Ecco il testo integrale del discorso

Siamo giunti al settimo anno in cui da Sindaco porgo gli auguri alla città di Cosenza.

Nel tempo, vi ho parlato di città della bellezza e quindi di città che, in quanto bella, è anche città della bontà che può produrre ricchezza che poi deve essere distribuita offrendo tante nuove opportunità, in particolar modo ai giovani. 

In questi sette anni vi ho parlato di città-fabbrica creativa e, ancora, di città-opera d’arte. A tal riguardo colgo l’occasione per ricordare che solo venerdì scorso abbiamo inaugurato il BoCs Art Museum, un’esperienza innovativa nel campo della produzione culturale, un progetto che porta in città artisti nazionali e internazionali i quali per un certo periodo vivono qui e, nel confronto e nelle contaminazioni col territorio, esprimono poi il loro stato d’animo realizzando delle opere uniche che oggi compongono appunto il Museo d’arte contemporanea. 

Lo abbiamo ubicato nel complesso monumentale di San Domenico, tra i nostri luoghi più identitari, dove vi invito ad andare per rendervi conto di quanta bellezza esprima e di come quindi possa proiettare all’esterno un’immagine positiva di Cosenza. 

Dove c’è creatività, c’è innovazione e dove c’è innovazione c’è crescita sociale, culturale ed economica. 

In questi anni vi ho parlato inoltre della città delle “buone pratiche”, dove per esempio la raccolta differenziata raggiunge percentuali molto alte, nonché di una città delle persone e non “delle macchine”, una città pedonale, con tante piazze, una città che contempla le piste ciclabili, i percorsi tattili per le persone disabili. Dove tutti possono spostarsi a piedi o con sistemi di mobilità sostenibile, senza necessariamente ricorrere all’uso delle auto che creano traffico e inquinamento ambientale.

Una città del benessere e della salute intesa come bene collettivo. Puntiamo infatti a stimolare le persone a vivere meglio con l’ambiente, a seguire sani stili di vita, anche attraverso la realizzazione di modelli urbanistici migliori quale ad esempio il nuovo progetto del Parco del benessere che sarà realizzato a breve e sarà costituito, tra le altre cose, dal giardino dei profumi e dal giardino degli agrumi, da quello dei colori, dal palmeto e sarà attrezzato per essere una grande palestra all’aperto. 

Insomma: aspiriamo a una città dello “stare insieme”, a una città dell’aggregazione e dei rapporti umani seguendo antichi criteri plasmati sul contemporaneo. 

Non sta a me dire qui e oggi se ci stiamo riuscendo o no. Lo dirà nel caso il tempo. 

Ci vuole il tempo. 

Perché i processi di costruzione della città del recente passato sono purtroppo il frutto di un’idea diffusa della città funzionale, ovvero una città dove tanti volevano usare lo spazio come fosse privato, facendo prevalere le cattive abitudini consolidate negli anni e che noi, con le nostre attività, cerchiamo di contrastare. Si tratta di un uso egoistico della città e dello spazio pubblico inteso come una estensione dello spazio commerciale o di un prolungamento di quello privato. Noi invece aspiriamo ad una città dell’altruismo che non è altro che la città della sostenibilità: lasciare a chi verrà dopo di noi la stessa quantità e qualità di risorse a disposizione. Una città dove non si privilegino le richieste personalistiche di alcuni ma orientata ad attuare le migliori aspirazioni che tutti i cittadini dovrebbero avere, spesso anche in modo inconsapevole.

Tutte queste idee però mi sono accorto, in questi anni da sindaco, che non è possibile realizzarle se prima non si ristabiliscono i rapporti di fiducia reciproca. Non possono essere comprese. La città che vogliamo non è solo quella delle opere pubbliche che rendono migliori gli spazi, ma quella delle opere pubbliche che possano rendere migliori gli uomini che vivono quegli spazi. 

Ecco perché con l’arrivo del nuovo anno ho intenzione di lanciare una nuova idea: quella della “città della fiducia”. Perché senza fiducia non si può costruire una città basata su tutti i concetti che ho appena elencato. 

Abbiamo necessità, noi tutti, di stringere un patto, un’alleanza indirizzata al bene della collettività. 

La cosiddetta “catena di fiducia” nella società è necessaria per un processo di crescita del territorio: i privati non hanno più fiducia nel pubblico, l’amministrazione pubblica non si fida dell’impresa privata, i cittadini non si fidano né del privato né del pubblico.

Quella catena da cui prende avvio il motore della produttività, inutile negarlo, oggi si è spezzata. I social e il web, oltre ai tanti effetti positivi che hanno prodotto, rischiano però di accelerare vertiginosamente questo processo disgregativo. 

E allora occorre alimentare dall’altro lato il nostro impegno di ricostruire questa catena di fiducia. Essere più tolleranti verso le offese, dare un po’ meno importanza alle parole in libertà. Perdonare gli errori e il tradimento. È difficile, lo so, per ognuno di noi, ma non dobbiamo avere paura di farlo. Fare il primo passo in questa direzione è importante. 

“La paura immobilizza sempre” osserva Papa Francesco che oggi, 17 dicembre, compie 81 anni e al quale inviamo i nostri più sentiti e affettuosi auguri. Il Pontefice dice, rivolgendosi nello specifico a chi vive nelle aree del Sud d’Italia, che “la paura spesso fa compiere scelte sbagliate. La paura scoraggia dal prendere iniziative, induce a rifugiarsi in soluzioni sicure e garantite, e così si finisce per non realizzare niente di buono. Per andare avanti e crescere nel cammino della vita, bisogna avere non paura: bisogna avere fiducia”.

Ecco, a mio avviso c’è solo un modo per superare la paura e promuovere la crescita: investire in fiducia. 

Ciò significa fare il primo passo, essere i primi che rischiano e si mettono in gioco. L’immobilismo timoroso non porta da nessuna parte. Le analogie con chi investe in un’impresa sono totali. Si rischierà di fallire ma purtroppo è l’unico modo per costruire una società migliore. 

Non aspettare che siano gli altri: cerchiamo di essere i primi a muoverci, ad agire confidando in chi abbiamo davanti senza farci frenare dalla paura di ricevere attacchi o giudizi ingiusti. 

Donare fiducia è un atto splendido, è la massima espressione dello slancio vitale, è qualcosa che va oltre la semplice generosità, è un gesto di elevazione umana e spirituale. Credo che essere sindaco significhi soprattutto scoprire la gratitudine semplice, quasi banale; ma solo provando e offrendo gratitudine si può restare aperti agli altri, si possono includere le diversità, si può abbattere quel biasimo e quel giudizio che distruggono le relazioni. 

Essere un buon sindaco vuol dire saper costruire una comunità basata sulla fiducia e sulla crescita. Tutto il resto è solo un esercizio vuoto e sterile di faziosa attività politica o manageriale di cui il mondo ha sempre meno bisogno. Chi sa cogliere questa sfida impone sostanzialmente una nuova forma di responsabilità che è azione trasformativa. E che è, di conseguenza, nuova vita. 

Parlando di nuova vita non si può prescindere dai bambini, che sono il futuro ma anche il nostro presente migliore. I bambini non hanno sovrastrutture, sono puri, sono fiduciosi, hanno sempre una visione positiva della vita. L’Amministrazione comunale lavora per loro, e loro sono i nostri migliori alleati. Perché hanno fiducia in noi, e noi abbiamo fiducia in loro. 

Le scuole cittadine in questo periodo sono le protagoniste assolute della creatività legata al tema della favola, tutte coinvolte nel cartellone delle “Buone feste cosentine” e impegnate in spettacoli originali e talentuosi sui palchi dei nostri teatri. Una forma di energia che dobbiamo far circolare quanto più possibile. Mi riempie di gioia, poi, il fatto che questo nostro appuntamento in Duomo veda nuovamente la presenza del Piccolo Coro del teatro Rendano diretto dal maestro Maria Carmela Ranieri. 

I bambini hanno tanto da insegnarci, anche in termini di solidarietà. Loro, spontaneamente, danno fiducia. Dimenticano presto le offese e perdonano. E tendono entrambe le mani a chi ha più bisogno. Il Piccolo coro porta avanti il progetto “Un coro per i bambini”, vale a dire bambini che sostengono altri bambini raccogliendo la spesa per il pranzo di Natale per cinquanta famiglie disagiate che sono così aiutate dai volontari del Duomo e dai genitori dei bimbi del Piccolo Coro. 

Sempre il Piccolo Coro, mi piace ricordarlo, è promotore dell’iniziativa “Un regalo sotto l’albero per i bambini delle case famiglia”. I bambini di 5 case famiglia hanno scritto la letterina a Babbo Natale e domani inizieranno le consegne dei doni raccolti. Oltre 150 desideri sono stati realizzati con il supporto prezioso di associazioni, gruppi del territorio di Cosenza e provincia. 

I bambini fanno queste belle cose, e le fanno fare anche ai genitori e al sindaco. Mi scrivono sempre e per darmi consigli ma anche per darmi fiducia: 

Caro Sindaco… Caro Occhiuto, 

grazie per avere esaudito la nostra richiesta di fare un’isola pedonale… 

grazie per voler realizzare questa piazza… grazie perché non sentiamo chiasso quando studiamo..

Adesso sì che studiamo in pace senza rumori molesti. 

Caro sindaco… Quasi quasi ti invito a casa mia…

Ricostruiamo allora questa “catena della fiducia”, e costruiamo la “città della fiducia”. 

Con questo auspicio giunga a tutti voi il mio augurio di serenità e di bellezza per il Santo Natale, con un pensiero speciale rivolto ai bambini, quelli del Piccolo Coro e tutti gli altri, e alle loro famiglie; agli ammalati, agli ultimi, agli invisibili, a chi vive nella solitudine e nel buio del disagio. 

Auguri di Buon Natale a tutti.

Sequestrati sette milioni di luminarie e giocattoli natalizi pericolosi

COSENZA – I finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno sequestrato oltre sette milioni di luminarie e giocattoli natalizi, destinati alla vendita, carenti dei contenuti minimi informativi obbligatori per legge e potenzialmente pericolosi per i consumatori.

Questo è il bilancio dell’operazione “Prenatale Protetto” sviluppata, nel periodo precedente a quello natalizio, al fine di prevenire la commercializzazione di prodotti nocivi destinati agli acquirenti ignari del pericolo. L’attività svolta dalle Fiamme Gialle ha permesso di individuare diverse imprese gestite da soggetti di nazionalità cinese, dislocate nell’area urbana cosentina e in quella silana, che nel periodo precedente a quello natalizio si sono rifornite di ingenti quantitativi di articoli a tema “sospetti”.

I primi controlli sono stati svolti nei confronti di imprenditori che ponevano in vendita luci natalizie fabbricate nei paesi dell’area asiatica e prive delle necessarie certificazioni sulla sicurezza. Risalendo la filiera distributiva ulteriori controlli sono stati effettuati nei confronti di aziende all’ingrosso venditrici dei medesimi prodotti.

Nel corso degli interventi i finanzieri hanno scoperto milioni di luminarie, costituenti veri e propri impianti di illuminazione, avvolte in bobine di centinaia di metri e pronte ad essere vendute ai clienti in violazione delle prescrizioni sulla sicurezza e sulla trasparenza del Codice del Consumo.

Le luci sequestrate, realizzate in varie forme e colori richiamanti i simboli del Natale, sarebbero state destinate al decoro degli ambienti domestici, sia interni che esterni, ed avrebbero esposto i consumatori al rischio di incidenti o cortocircuiti derivanti dal possibile surriscaldamento delle guaine protettive. Altrettanto pericolosi per la salute degli acquirenti, soprattutto per quelli più giovani, i giocattoli natalizi funzionanti elettricamente connotati da estrema fragilità a causa della scarsa qualità del materiale utilizzato per la costruzione degli stessi e sprovvisti delle istruzioni ed avvertenze per l’uso senza rischi.

A conclusione dell’operazione sono stati posti sotto sequestro oltre sette milioni tra luminarie ed altri gadgets natalizi ed i legali rappresentanti delle sette società sono stati segnalati alle autorità amministrative per l’accertamento delle conseguenti violazioni amministrative e la confisca dei beni.

Feste natalizie, a Diamante ci pensano i commercianti

DIAMANTE (CS) – Più di 100 commercianti di Diamante si sono uniti in pochi giorni, e il numero è destinato a crescere, per organizzare e programmare iniziative comuni per le Feste Natalizie e di Capodanno.  Sarà questo il modo per ravvivare la Città, invitare a una maggiore socializzazione e far muovere l’economia legata alle attività commerciali e a tutto l’indotto legato ad esse collegato. Sono questi gli obiettivi dei commercianti di Diamante che vogliono camminare uniti per superare questo ennesimo Natale di crisi economica a livello nazionale, sulla scia di quello che, purtroppo, è avvenuto negli ultimi anni. Dopo il successo del Black Friday, sono confermate le iniziative già annunciate alla stampa e realizzate in collaborazione con l’Associazione Albergatori ABC. Tra queste l’istallazione di luminarie natalizie, nello stile di quelle già famose di Salerno,  con luci a led  e raffiguranti grandi pupazzi di personaggi legati al Natale e capaci di attrarre sia i grandi che i più piccoli. Le istallazioni saranno collocate nei prossimi giorni sul Lungomare Mancini, in zona Santa Lucia – Lungomare Fabiani, e nella centrale Piazza San Biagio.  Altre iniziative, già in cantiere, saranno annunciate nei prossimi giorni e contribuiranno a rendere più colorati e festosi i giorni delle Feste di Natale e di Fine Anno a Diamante, così come tutte le festività che seguiranno,  a cominciare dalla prossima Pasqua.

Cosenza, inaugurati i mercatini di Natale. Il plauso dell’assessore Pastore (Photogallery)

COSENZA – L’atmosfera delle celebrazioni natalizie da ieri ha ufficialmente preso forma a Cosenza. Successo di numeri per l’inaugurazione del Mercatino di Natale, che accompagnerà i visitatori e i curiosi per l’arco di un intero mese, dal 23 novembre al 23 dicembre. Novità assoluta, la nuova collocazione: le caratteristiche casette di legno sono state allestite in piazza Bilotti, ieri gremita di numerosissime famiglie, ma soprattutto di bambini.

Soddisfatta l’assessore Loredana Pastore

«Con i Mercatini di Natale, che quest’anno abbiamo fortemente voluto in Piazza Bilotti, inizia ‘Una Favola di Città’: il Natale è infatti principalmente la festa dei bambini, e porgo i miei più sinceri complimenti per la splendida esibizione all’Orchestra scolastica dell’istituto ‘Don Milani De Matera’ che ci accompagna da tre anni nel corso di un’inaugurazione che è diventata ormai una tradizione attesa da tutti – afferma l’assessore alle Attività economiche e produttive Loredana Pastore – Il tema del Natale cosentino è incentrato proprio sulle fiabe, infatti l’Amministrazione comunale ha voluto espressamente dedicare queste feste natalizie ai più piccoli come si evincerà pure dalla programmazione degli eventi delle Buone feste cosentine».

Grande soddisfazione è stata manifestata anche dai commercianti, che apprezzano la nuova location scelta in centro città così come avviene nelle piazze principali delle grandi città europee: «Abbiamo concepito un piccolo villaggio di Natale, nel cuore pulsante del nostro centro urbano – aggiunge l’assessore Pastore – per esaltare il concetto di aggregazione di un luogo restituito ai cittadini grazie all’impegno dell’Esecutivo Occhiuto, un luogo, piazza Bilotti, dove gustare appieno, adesso, l’atmosfera delle feste e della condivisione».

Rende, inaugurato il mercatino di Natale. Manna: «Tra i primi in Italia»

RENDE (CS) – È quasi Natale a Rende. Ieri sera in città è stato inaugurato il mercatino natalizio, alla presenza dei rappresentanti istituzionali e di molti cittadini. «Il nostro mercatino di Natale – ha annunciato il primo cittadino Marcello Manna – oggi si inaugura con quello di Trieste. Siamo tra i primi in Italia a questo punto ad aprire e questo fa piacere, anche perchè significa che qui lavorano professionisti validi accompagnati dalla nostra Rende Servizi sempre disponibile a intervenire sui dettagli della piazza». Tante le esposizioni del mercatino di Natale inaugurato nel cuore della città di Rende, di fronte all’Hotel San Francesco: è possibile trovare addobbi per tutti i gusti e moltissime statuine per la realizzazione dei presepi. Non manca, per rendere ancora più perfetta l’atmosfera natalizia, nemmeno da mangiare, con il profumo delle frittelle che pervade l’aria della piazza, illuminata dal maestoso albero posto al centro. Soddisfatto per l’allestimento del mercatino anche l’assessore al commercio Domenico Zicarelli, che ha annunciato anche la realizzazione di altre «soprese in tante altri angoli della città», aggiungendo che per quest’anno al Parco Robinson sarà allestita una pista di pattinaggio su ghiaccio, oltre ad altre casette di legno. Prossimamente, poi, si procederà alla messa in posizione delle luminarie. All’inaugurazione di ieri i presenti sono stati allietati dal concerto diretto da Alessandra Palmieri.

 

[#JapanTime] Natale in Giappone

Ormai ci siamo, Natale è arrivato anche quest’anno.

Ogni volta sembra così lontano e poi, in un battito di ciglia, ci ritroviamo a celebrare la festa più luminosa e colorata dell’anno. Fra usanze e tradizioni, il giorno di Natale è l’unico in grado di far fermare il mondo frenetico per un giorno, dando spazio alla tranquillità e alla calma del focolare domestico.

E in Giappone?

Si sa, il Natale è una festività cristiana e nella terra del Sol Levante i cristiani sono una piccolissima percentuale. E allora come funziona? Con questo appuntamento speciale di Japan Time scopriremo come i giapponesi trascorrono l’ultimo periodo dell’anno.
Innanzitutto bisogna dire che in Giappone il Natale è una festività molto popolare, ma fondamentalmente importata e rimaneggiata secondo gli usi e i costumi tipici. Il 25 Dicembre, infatti, le scuole, gli uffici e i negozi rimangono aperti perché non è festa nazionale e inoltre, dopo tale data, ogni addobbo viene tolto da case, vie e centri commerciali.
Ma nonostante questo, nell’ultimo mese dell’anno le città giapponesi si riempiono di luci, colori e alberi di Natale a propiziare e a diffondere nell’atmosfera la solita magia portatrice di allegria e calore.

La differenza è che tutte queste decorazioni, le illuminazioni e l’aria di festa, sono riservate alle coppie di innamorati.

Infatti, oltre al tradizionale San Valentino, il 25 Dicembre è una ricorrenza da trascorrere in intimità con la propria fidanzata o il proprio fidanzato, diversamente dall’Occidente in cui viene celebrata come festa di famiglia.
Anche qui rimane l’usanza di fare regali, ma sono preferite le cene romantiche, serate al karaoke, oppure tenere passeggiate immersi nelle luci della città in compagnia dei propri innamorati.

torta-di-nataleIl Natale porta con sé non solo tradizioni religiose e sociali, ma anche culinarie, in particolar modo in Italia, dove cambiano da Regione a Regione. Questa ricorrenza è ormai così radicata nel Paese del Sol Levante che anche lì, in questo periodo, si preparano piatti tipici natalizi: ricordiamo innanzitutto la Kurisumasu keeki, dolce che viene presentato soprattutto alla vigilia e consiste in una torta con panna e fragole, decorata con ornamenti a tema natalizio, come pupazzetti a forma di Babbo Natale, di pupazzo di neve o alberelli.
Un altro piatto tipico sono le ali di pollo nei fast food: nel 1974 una catena di fast food americana, la KFC, trasmise uno spot pubblicitario con un uomo vestito da Babbo Natale che consigliava di mangiare ali di pollo per l’occasione. Da allora si creò una vera e propria tradizione.


In ogni caso, che sia festeggiata alla occidentale, ovvero in famiglia, o alla orientale, cioè con la persona amata, la caratteristica del Natale è sempre la stessa, unire e far stare insieme chi si vuole bene.


Buon Natale da tutta la redazione di Nerd30!

                                                                                                          Paolo Gabriele De Luca