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I consigli di Nerd30: Tenshi No Tamago

Inauguriamo questa nuova rubrica di consigli con un film animato giapponese datato 1985. Stiamo parlando di Tenshi No Tamago (L’uovo dell’angelo) di Mamoru Oshii.

Per chi scrive, Tenshi No Tamago rappresenta una delle punte massime mai raggiunte dall’animazione mondiale. Un film da molti paragonato a 2001: Odissea nello spazio, per la sua complessità e per la quantità infinita di spunti di riflessione.

Difficile anche solo parlare della trama: in un mondo devastato (non ci viene detto se si tratta di un mondo post-apocalittico) una bambina che protegge un uovo incontra un guerriero con un fucile a forma di croce. Se all’inizio la bambina ha timore del guerriero, dopo un po’ inizia ad accettarne la compagnia. Il guerriero è però interessato all’uovo, convinto che possa risolvere i suoi dubbi esistenziali.

Mettendo da parte la trama, Tenshi No Tamago è un film che lascia parlare le immagini più che i dialoghi, che sono quasi totalmente assenti.

Un aspetto interessante su cui mi vorrei soffermare è l’utilizzo dell’acqua, presente nella quasi totalità della pellicola, tra ruscelli, fontane, canali e pioggia. Da sempre simbolo di vita, in questa pellicola l’acqua è calata in un contesto in cui la vita è quasi totalmente assente e il suo incessante scorrere riesce solo ad aumentare il senso di angoscia dello spettatore. In un successivo monologo, il guerriero si ricollega al diluvio universale, in cui l’acqua veniva raffigurata come portatrice di morte. Un’ambientazione tanto inquietante quanto poetica, in cui assistiamo all’incessante caccia di alcuni pescatori tutti uguali nell’aspetto, i quali inseguono delle ombre a forma di pesci, creature che ormai non esistono più. Una probabile metafora di quello che è l’uomo, che insegue da sempre sogni che non possono essere afferrati, come assicurare o meno l’esistenza di Dio, un qualcosa a cui l’uomo non può fare a meno di dare la caccia, ma che allo stesso tempo non potrà mai raggiungere.

tenshi no tamago

Parlando dei due personaggi, essi sono una probabile metafora del pensiero umano. La bambina è convinta che nell’uovo ci sia qualcosa di prezioso (il pensiero religioso), mentre il guerriero è sicuro che questo sia vuoto e vuole provarlo a se stesso (il pensiero scientifico).

Un film estremamente nichilista, ma di una bellezza indescrivibile.

Parlando del lato puramente tecnico, ci troviamo di fronte ad un’opera veramente miracolosa per il periodo in cui è stata realizzata. Una regia da togliere il fiato, in cui ogni inquadratura riesce ad entrare di prepotenza nell’animo dello spettatore. Una cura maniacale nelle animazioni, in particolare dei capelli della bambina, che “scorrono” nell’aria quasi a voler simboleggiare l’acqua tanto cara a questa pellicola. Una fotografia cupa, con le ambientazioni illuminate da pochi sprazzi di luce, che immergono lo spettatore in un’atmosfera surreale. Delle musiche estremamente malinconiche, che riescono a fondersi alla perfezione con le immagini, aumentando il senso di immersione in quel mondo oscuro (potete avere un assaggio delle ost nel trailer a fine articolo).

Un film sicuramente non di facile visione per chi è abituato al puro intrattenimento, ma che consiglio vivamente a chi vuole qualcosa su cui riflettere per giorni dopo la visione. Tenshi No Tamago è un’opera a cui approcciarsi a mente aperta, cercando di percepire la quantità infinita di messaggi che vuole mandare.

Antonio Vaccaro

https://youtu.be/r04X-ImELzc

La Cosplayer Giada Robin sarà ospite del Cosenza Comics

Manca circa un mese all’inizio del Cosenza Comics e il Lupo Kepler, mascotte dell’evento, non ha di certo esaurito la sua dose di sorprese. Quest’oggi è stata annunciata, infatti, la presenza di un’altra ospite, che sarà presente in fiera per tutta la durata dell’evento. Stiamo parlando di Giada Pancaccini, in arte Giada Robin.

Giada indossa il suo primo cosplay a ”Lucca Comics & Games 2008”, dove vince un contest fotografico ufficiale di One Piece organizzato da Mediaset e Toei Animation, interpretando Nico Robin versione Alabasta. Premiata direttamente da Takashi Yoshiike della TOEI ANIMATION (collaboratore di Eiichiro e art director di alcuni film di One Piece), decide di continuare la sua avventura nel mondo del cosplay come “Giada Robin”, per ricordare la sua prima e bellissima esperienza.
In seguito Giada partecipa a diversi eventi e vince altri premi, ma il suo vero successo arriva sul web e diventa presto una cosplayer molto seguita, diventando così anche ospite di tantissime fiere d’Italia e di tutto il mondo.giada robin
Questo l’ha portata da giovanissima a visitare quasi tutta l’Europa ed a conquistare soprattutto gli USA, dove è stata ospite di conventions cosplay di grandissima importanza come l’Anime Expo a Los Angeles ed il Katsucon a Washington, più volte al fianco di Yaya Han, Kamui e Jessica Nigri.
Giada è agualmente una delle cosplayer più famose al mondo (più di 700mila fans solo su facebook), ha realizzato tantissimi cosplay di personaggi sia femminili che maschili, interpretandoli con la passione ed il talento di pochi, rendendoli espressivi anche attraverso una semplice foto, creandosi uno stile camaleontico tutto proprio.
Molti dei suoi personaggi sono diventati popolarissimi, come ad esempio: Nico Robin, Zatanna, Miss Fortune, Vaporeon e DIO Brando versione femminile.
Nel corso degli anni Giada è diventata un personaggio pubblico a tutti gli effetti, con un largo seguito di fans che amano i suoi cosplay e la sostengono, tanto che per molti è diventata un punto di riferimento.
Giada è riuscita a fare del suo hobby una professione e collabora con molte aziende nel settore gaming come G2A.COM(uno dei suoi principali sponsor) e ha avuto persino la possibilità di lavorare con Riot Games, Fnatic, MSI, Steelseries, ed Eizo a conventions, in occasione di conventions importantissime come il Gamescom a Cologne (Germania) e il Tokyo Game Show (Giappone).
Nonostante il suo percorso professionale, Giada continua ad amare quello che fa ed è proprio questo uno dei suoi punti di forza.

Oscar 2016, Finalmente Leonardo Di Caprio conquista la sua Statuetta Dorata

Una nottata lunghissima e piena di emozioni quella che ci ha accompagnati fino all’alba nel viaggio tra gli Oscar in contemporanea con l’America. I momenti da ricordare sono tanti, dalla vittoria del maestro Ennio Morricone, che con grande umiltà ha ritirato il premio dedicandolo a sua moglie, fino all’istante in cui Leonardo Di Caprio ha alzato finalmente la sua tanto agognata statuetta dorata al cielo! Anche per questa 88esima edizione l’Academy non si è smentita, la cerimonia ha soddisfatto a pieno le nostre aspettative e ha confermato l’alto livello dei film in nomination. L’oscar per il Miglior film è stato assegnato a SpotLight, mentre Mad Max di Miller si è rivelata la pellicola che quest’anno ha collezionato più statuette.

Ecco tutti i premi:spotlight
Miglior Film SpotLight
Miglior Attore Protagonista Leonardo Di Caprio (Revenant – Redivivo)
Miglior Attrice Protagonista Brie Larson (Room)
Miglior Regia Alejandro González Iñárritu (Revenant – Redivivo)
Miglior Colonna Sonora al Maestro Ennio Morricone (The Hateful Eight)

Migliore Canzone Originale Spectre
Miglior Film Straniero Son of Saul (Ungheria)
Miglior Cortometraggio/Documentario A Girl in The River
Miglior Documentario Amy
Miglior Cortometraggio Stutterer
Miglior Attore Non Protagonista Mark Rylance (Il Ponte delle Spie)
Miglior Film d’Animazione Inside Out
Miglior Corto Animato Bear Story

Migliori Effetti Speciali Ex Machina
Miglior Fotografia per il terzo anno consecutivo a Emmanuel Lubezki (Revenant – Redivivo)

Mad Max e i suoi 6 Oscar:mad max
Migliori Costumi Jenny Beavan
Migliori Scenografie Lisa Thompson – Colin Gibson
Miglior Trucco Lesley Vanderwalt – Damien Martin – Elka Wardega
Miglior Montaggio Margaret Sixel
Miglior Montaggio Sonoro Mark Mangini – David White
Miglior Sonoro

Miglior Attrice Non Protagonista Alicia Vikander (The Danish Girl)
Miglior sceneggiatura originale SpotLight
Miglior sceneggiatura non originale The Big Short

E’ finita l’era dei meme che vedevano come soggetto il nostro amato Leo in preda alla disperazione. Chi sarà il prossimo?

Miriam Caruso

[Anime] My Hero Academia, ad Aprile tutti Eroi

Ehi tu! Si, parlo con te. Hai sempre desiderato essere un eroe? Stai tentando di seguire l’allenamento “speciale” di Saitama, ma non ti sta portando a nulla? Bene, allora preparati perché i tuoi giorni da semplice cittadino sono finiti! Ti basterà seguire due semplici passi: devi solamente voler diventare un eroe e, cosa più importante, devi aver sviluppato un superpotere. Non è un granché di guida… Però è esattamente ciò che accade in My Hero Academia, manga di Kōhei Horikoshi. Ha conquistato subito il cuore degli amanti del genere shōnen, trionfando nelle fumetterie e sul web. Attualmente in Giappone è arrivato al settimo volume, mentre in Italia, a inizio febbraio, èmy hero academia uscito il primo Tankōbon, edito dalla Star Comics.

Ambientato in tempi moderni, c’è una piccola differenza col mondo che conosciamo: la maggior parte degli umani ha sviluppato dei superpoteri, denominati Quirk, e questo ha portato alla nascita degli eroi che combattono i supercattivi in giro per il mondo. Izuku Midoriya è un adolescente di quattordici anni che frequenta l’ultimo anno delle scuole medie e che ha sempre sognato di diventare come il suo idolo, All Might, l’eroe più forte di tutti. Ma il ragazzino non ha sviluppato nessun potere e, per questo, viene sempre deriso dai suoi compagni. Nonostante la sua normalità, però, Izuku reagirà ai soprusi e alla frustrazione dimostrando di avere ardore e fortezza d’animo, tanto da essere notato dallo stesso All Might. Riuscirà a diventare un vero paladino della giustizia?

Alla fine del 2015, hanno iniziato a circolare delle voci sulla possibilità di vedere un anime tratto dall’opera e, poco tempo dopo, se ne è avuta la conferma. La trasposizione partirà questo Aprile e sarà prodotta dallo studio Bones, che si è già occupato di prodotti di grande successo, come Fullmetal Alchemist e Soul Eater; inoltre sarà diretta da Kenji Nagasaki, regista di Gundam Build Fighters. E’ stato già rilasciato un primo trailer e la video presentazione dei personaggi, che lasciano sperare bene.  
Insomma, My Hero Academia sembra avere tutte le carte in regola per essere un anime di successo. Sarà sicuramente uno dei titoli di punta della programmazione primaverile e per questo c’è grande attesa.
Intanto, se siete curiosi di sapere cosa ci si troverà a guardare, potete leggere i primi capitoli del manga che troverete di sicuro coinvolgenti, a iniziare dall’ incipit davvero travolgente e, soprattutto, emozionante.

Bene, ora che vogliamo che il tempo voli, il tanto atteso mese di Aprile non arriverà mai.

                                                                                                             Paolo Gabriele De Luca   

[NerdStyle] Consigli per tutte le tasche per creare il vostro Cosplay

Quando leggiamo il nostro manga preferito o guardiamo un film particolare, la nostra attenzione si sofferma soprattutto sui personaggi: oltre al loro carattere, l’abbigliamento e gli accessori sono senza dubbio ciò che colpisce di più e la nostra mente viaggia su come poterli realizzare e interpretare. Il processo che ci porta a immaginare tutto questo è solo una piccola parte del grande lavoro che sta dietro alla realizzazione di un cosplay. Ma quali regole bisogna seguire per realizzare un buon cosplay?  La prima regola da seguire è… non esiste una regola! In questo cosplayarticolo vi daremo delle dritte per curare la costruzione dei vostri costumi, dai materiali da usare alla colorazione.

Ma andiamo con ordine.

La parte sartoriale: è senza dubbio quella che procura meno difficoltà, poiché è possibile farsi cucire tutto da una sarta specializzata se ne avete la disponibilità, o farsi aiutare da mamme e nonne, che sapranno sicuramente darvi una mano. Ma è più divertente cercare di imparare e fare tutto da soli! Tramite una piccola ricerca internet (oppure acquistando riviste di moda) avrete modo di ottenere i cartamodelli per ogni vostra esigenza. La scelta della stoffe è essenziale per rendere più “realistica” la resa del personaggio; da evitare (tranne in casi estremi o che lo prevedano) raso o altri tessuti che farebbero sembrare il vostro cosplay un costume di carnevale. Il tutto può essere creato con costi davvero irrisori, per la felicità delle vostre tasche.

Armi e armature: esiste una grande varietà di materiali che è possibile utilizzare. La maggior parte dei cosplayer “professionisti” usa il worbla, un materiale termo-modellabile e molto resistente, che se tagliato in più pezzi può essere attaccato solo scaldandolo, senza l’ausilio di colla. Miracoloso! Il worbla però è molto costoso e non reperibile in Italia, ma ordinabile solo dall’estero, anche se è in crescente popolarità anche tra i dilettanti. Tuttavia non è solo il worbla a dare ottimi risultati: al suo posto si può usare il foam, meno costoso e acquistabile in tutti i negozi di bricolage ben forniti, anche se ultimamente si può trovare in molte mercerie. Il foam è utilizzato soprattutto per la creazione di armature, grazie alla sua versatilità e presa di qualsiasi tipologia di colore. Un’ottima “seconda scelta”, direi. Presente all’appello è la materassina, simile al foam ma meno versatile, acquistabile nei negozi sportivi, ma che dà un risultato più discreto rispetto agli altri suoi compagni. Per rendere tutto il lavoro più resistente sono usati vetroresina e stucco, che hanno un tempo d’applicazione variabile e sono mediamente difficili da usare, basta solo prenderci la mano!
Il polistirene è un materiale molto popolare per il suo prezzo ed è ottimo per la costruzione di spade e armi in generale, di cui l’unica “difficoltà” è la lavorazione spesso stressante, ma che darà, se lavorato bene, un risultato eccezionale! Può essere lavorato tramite carta vetrata e mirette, a seconda dell’esigenza.

acrilici

Accessori: per creare vari oggetti complementari per il vostro cosplay, quali ciondoli, fibbie per cinture, dettagli sull’abito e molto altro, sono utili das e fimo, che tutti abbiamo utilizzato almeno una volta da bambini, nulla di complicato insomma. Ovviamente a lavoro completato, la colorazione ideale è data da colori acrilici, resistenti all’acqua e facili da usare, basta solo una buona manualità. Sono utili anche spray acrilici o all’acqua, meglio evitare tempere o acquarelli per la loro scarsa resistenza. Non dimenticatevi mai della colla vinilica e della colla a caldo, compagne d’avventura insostituibili! Questo è solo un riassunto delle scelte preferite dai cosplayer per la realizzazione del proprio cosplay, ma esistono infinite possibilità tra tecniche e materiali che è possibile utilizzare a seconda della propria esigenza e creatività. Forza allora e… let’s cosplay!!

Vittoria Aiello

[Mecha] Jeeg Robot, storia del famoso Robottone d’Acciaio degli anni ’70

Miwa lanciami i componenti!“, quante volte gli appassionati del mitico Jeeg Robot avranno urlato questa frase?!

Ma chi erano questo Jeeg, il suo pilota e tutti gli altri personaggi di questo storico manga?
Visto il recente film di produzione italiana “Lo chiamavano Jeeg Robot”, in uscita oggi nei cinema, ci sembra doveroso per i neofiti o le nuove generazioni spiegare qualcosa di più al riguardo.

lo chiamavano jeeg robot

Jeeg Robot d’Acciaio è un manga giapponese ideato dal “padre” dei più famosi mecha (i cosiddetti robottoni) Go Nagai nel 1975 e pubblicato sulla rivista Kodansha.

In seguito al suo immediato successo fu creata una serie animata che, nel 1979, fu portata anche in Italia riscuotendo grande fama, come i suoi predecessori Mazinga e UFO ROBOT.

La storia inizia con il ritrovamento di una misteriosa campana da parte del professor Shiba, dopo molti studi quest’ultimo scoprirà che la campana può risvegliare un antico e terribile popolo chiamato Yamatai, il cui unico scopo è distruggere la razza umana.
Il professore decide di sigillare segretamente la campana nel corpo del figlio, Hiroshi, rendendolo così invulnerabile.
Un giorno durante una corsa automobilistica Hiroshi resta coinvolto e inconsapevolmente attiva la campana, risvegliando alcuni guerrieri Yamatai che attaccano e feriscono gravemente il professor Shiba. Quest’ultimo, prima di morire tra le braccia del figlio, donerà a Hiroshi una collana e dei guanti che gli permetteranno di  trasformarsi nel fortissimo Robot Jeeg.

robottoni giapponesi

Da qui in poi le battaglie per la salvezza della terra sono incessanti e queste porteranno ad una lenta ma graduale crescita mentale e psicologica di Hiroshi, che si renderà sempre più conto delle sue responsabilità come protettore del mondo.

Questa era la trama di uno degli storici “Robottoni” che hanno caratterizzato l’infanzia di tante persone e, anche se il film “Lo chiamavano Jeeg Robot” sembra avere poco a che fare con la trama originale, non ci resta che sperare che grazie ad esso molti giovani tornino ad apprezzare le vecchie pietre miliari.

Carmine Aceto

[News] Lego Store Apre il Suo Primo Punto Vendita Italiano

Arriva finalmente anche in Italia il primo Lego Certified Store. L’annuncio è stato dato dalla Lego Shop in un comunicato stampa,  in cui si legge che la tanto attesa apertura del primo punto vendita italiano sarà fissata per Agosto 2016:

“Sarà il primo di una serie di negozi, gestiti dalla business company Percassi – spiegano da Lego – che saranno aperti nei prossimi anni su tutto il territorio nazionale. I negozi offriranno ad adulti e bambini una vera e propria immersione nel mondo Lego e nei valori del brand. Sarà infatti possibile vivere esperienze di gioco esclusive, oltre a trovare un assortimento completo di tutti i prodotti dell’azienda danese”

lego store

Il punto vendita sarà aperto ad Arese (MI) e sarà presente nel nuovo Centro Commerciale, in via di costruzione in questi mesi.

Finalmente tutti i collezionisti e gli amanti Lego avranno un punto di riferimento per la loro passione più grande.

Miriam Caruso

[Cosplay] I “Trucchi” del Mestiere

Per un buon cosplay non bastano una bella parrucca e un costume curato nel dettaglio, serve anche un trucco ben studiato.

Purtroppo capita di trovare nelle fiere cosplay ben fatti ma “rovinati” da un trucco insufficiente, allora ecco alcuni consigli sui prodotti da usare e dove trovarli. La prima cosa indispensabile da mettere in conto è la costanza nel fare prove di trucco per non arrivare al giorno della fiera e non essere preparati. Secondo step fondamentale è la cura nella scelta  dei materiali: oltre i classici ombretti, matite e fondotinta, sono indispensabili anche ceroni, plastilina make-up, lattice liquido, sangue finto, colori per il corpo che non siano troppo pesanti e infine uno struccante molto potente.

Ma dove si possono acquistare prodotti di buona qualità e soprattutto quali prendere?cosplay eyes

Tra le marche più utilizzate troviamo la Cos2 (una linea creata appositamente per il cosplay) facile da reperire on-line e sopratutto economica. Oppure si può ordinare sui siti inglesi della Nimba-Creations.

Per chi, invece, non volesse acquistare on-line, nei negozi italiani è possibile trovare i prodotti della Kryolan, linea affermata dove è possibile trovare tutto, a seconda delle esigenze, e a buon prezzo.

Uno dei problemi più comuni con il trucco in fiera è il caldo. Con l’eccessivo caldo è normale che si sudi e il trucco coli via, per ovviare a tale problema basta usare uno spray fissante o un tipo di trucco a base grassa (sono più resistenti) anziché colori a base d’acqua.

Infine, come ultimo consiglio, è sempre bene farsi aiutare da persone più esperte che hanno dimestichezza con tali cosmetici per evitare troppi “sprechi” di prodotto nei primi tentativi di trucco, su youtube esistono molti video di truccatori che spiegano passo passo come lavorare.

A presto per altri consigli sul dietro le quinte della creazione dei cosplay.

Carmine Aceto