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Varette e Disciplini: la processione del Venerdì Santo a Cassano tra fede e devozione

CASSANO ALL’JONIO (CS) – Venerdì Santo grande momento di sentita e devota partecipazione a Via Crucis CassanoCassano. In casa non resta nessuno e da lontano vengono tanti forestieri. La mattina presto si sente la tromba e dopo i tamburi, così forti da far venire la pelle d’oca, perché si  sente il segno della morte. La gente scende tutta in piazza e nei pressi della chiesa si offrono all’incanto i misteri: le persone mettono da parte qualche euro per rispondere all’incanto dei misteri. Già dal primo mattino la processione comincia piano piano ad avanzare con la banda musicale, i canti di dolore nel dialetto cassanese e  tante preghiere. Davanti stanno la tromba con il Cristo portata da fedeli e i tamburi che aprono la sfilata dei misteri; ad un passo la troccola con un suono cupo.

Segue l’angelo dell’orto degli ulivi e poi ad una ad una gli altri misteri che ripetono i fatti della passione. Tra tutti i misteri, spiccano i flagellanti, ogni anno in aumento: coloro i quali hanno chiesto o hanno ricevuto una grazia dalla Madonna, indossano una veste bianca con il cappuccio mantenendo l’anonimato. Tra questi figuranti, uno trascina una lunga e pesante catena di ferro, altri seguono la processione a piedi nudi, altri ancora portano con se delle funi. Poi segue  la stupenda statua  della Madonna Addolorata, con il suo abito maestoso e il volto sofferente, accompagnata dalle Addoloratine, bimbe che indossano lo stesso abito della Madre afflitta a sottolineare la loro devozione; i Cantori, donne, uomini e bambini che intonano canzoncine in vernacolo rivolte al dolore della Madonna; i Misteri, statuette in legno e gesso, che narrano la Passione del Cristo e infine il magico suono degli strumenti musicali che intonano note di dolore, ossia la Via Crucis Cassanobùccina, la tròccola e i due tamburi. Il vescovo della diocesi, mons. Savino Francesco, prende parte alla processione che attraversa le principali arterie viarie del paese fino quasi alla fine della giornata, quando la processione rientra nella Basilica Minore con la benedizione del Vescovo.

Una processione che commuove tutti. Negli ultimi anni, il fenomeno, che è stato osservato anche dagli attenti studiosi e ricercatori delle tradizioni popolari, ha fatto registrare un visibile aumento del numero dei penitenti. Un dato, secondo alcuni studiosi del fenomeno, che hanno cercato di decodificarlo, che testimonia la necessità avvertita dal popolo di Dio di riavvicinarsi alla fede, per recuperare i valori essenziali della vita da cui, per gli impulsi consumistici della società moderna, ci si è allontanati.

Anna Maria Schifino

La Pasqua calabrese all’insegna della tradizione

Una Pasqua all’insegna della tradizione quella che si sta svolgendo quest’anno, complice la bella giornata di sole riservata alla nostra regione. Nel pieno rispetto della più antica tradizione calabrese, a farla da padrone è stato il pranzo in famiglia, in attesa, magari, della compagnia degli amici nella giornata di domani, Pasquetta, in genere riservata allo svago fuori porta. Sulla tavola, malgrado la crisi di questi tempi incerti, presenti tutte le specialità della cucina territoriale, dai primi tipici fino ai secondi di carne più popolari, senza tralasciare i dolci pasquali della tradizione, ognuno con il proprio ingrediente in più passando da provincia a provincia. La domenica di Pasqua conclude, dal punto di vista religioso, un ciclo di riti, anch’essi legati al folklore atavico. Riti, dicevamo, segnati da una numerosa partecipazione, segno del legame che unisce la popolazione calabrese alle proprie radici storico-religiose.

La Via Crucis vivente nel centro storico di Mendicino
La Via Crucis vivente nel centro storico di Mendicino

E se l’aspetto religioso della Pasqua ricopre la sua importanza consueta, non meno sentito l’aspetto godereccio della celebrazione. Buone presenze si sono fatte registrare, infatti, nelle strutture di ristorazione e negli agriturismi, rendendo regolare il traffico sia sulla rete stradaria ordinaria che sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. E per quanti sono amanti della cultura e dell’arte, per la giornata di oggi, eccezionalmente, molti sono i musei rimasti con le porte aperte, da quello reggino in cui sono esposti i Bronzi di Riace fino ai parchi archeologici di Scolacium, Locri e Sibari.

 

Lamezia, migranti portatori della Croce di Lampedusa

LAMEZIA TERME (CZ) – La tradizionale Via Crucis pasquale si è svolta anche nella città del catanzarese, con un particolare in più dal forte significato simbolico. Infatti, a portare la Croce alla quinta Stazione sono stati dei migranti, ospiti alla cooperativa “Malgrado Tutto”. Una croce simbolica, dunque, ancor più se si pensa che si tratta della Croce di Lampedusa, realizzata con il legno di quei barconi con i quali tanti migranti hanno raggiunto l’isola e su cui molti uomini e donne hanno perso la vita. A queste vittime innocenti è andato il pensiero del Vescovo di Lamezia, monsignor Luigi Cantafora, “ai migranti che sono morti su questo legno, che noi oggi vediamo nell’immagine della Croce. È un mistero grande. Ma noi crediamo che i crocifissi di ieri, i crocifissi di oggi e di sempre sono i risorti di domani, i risorti per sempre”. Ad occuparsi di portare la Croce nelle altre stazioni sono stati volontari di alcune associazioni che, come “cirenei”, hanno scelto di portare la croce dei loro fratelli.

 

Il giorno di Pasqua il “Kantiere Kairòs” in concerto nella chiesa di San Domenico

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Cosenza ( Cs) – Domenica di Pasqua 27 Marzo nella Chiesa di San Domenico a Cosenza, il Kantiere Kairòs in concerto per festeggiare il primo anno dall’uscita del cd IL SOFFIO, già disponibile in digital download e su tutte le piattaforme streaming.Ad un anno dalla presentazione al pubblico del loro primo lavoro discografico Il Soffio, la Christian Band Kantiere Kairòs festeggia il primo compleanno con una nuova data a Cosenza – domenica di Pasqua 27 marzo- nella Chiesa di San Domenico. Il concerto si terrà alle ore 20.00 dopo la Messa vespertina di Pasqua.  «“Non mi vergogno del Vangelo!”. È questa frase di Paolo nella lettera ai Romani che mi torna in mente pensando al Kantiere Kairòs! Penso a questi ragazzi, professionisti della musica, giovani abituati a suonare e a cantare in tanti contesti del mondo, che ad un certo punto sentono il bisogno di testimoniare a tutti, quella che è la perla della loro vita: l’incontro con Cristo. E lo fanno nel modo loro più proprio: con la musica! – racconta padre Carmine Marrone, Missionario OMI  e rettore della Chiesa di San Domenico a Cosenza, che ospiterà la Christian Band la sera di Pasqua– Nel tempo della Nuova evangelizzazione, il Kantiere Kairòs mi sembra una piccola grande risposta dello Spirito Santo!».Nella scaletta  del concerto – che vede l’intesa assoluta che mescola musica e spiritualità con Antonello Armieri (voce e chitarra acustica), Davide Capitano (basso), Gabriele Di Nardo (batteria), Roberto Sasso (tastiere) e Giuseppe Di Nardo (chitarre) –  ampio spazio alle canzoni che compongono il primo cd di inediti. Tra i brani, i singoli La Tua volontà, Cuore Sacro, Stella e anche Galilea, brano arrivato nelle radio italiane da qualche giorno per cantare la gioia della Pasqua. È canto di gioia, di sorpresa. È conferma di salvezza, il tutto sottolineato da un crescendo di ritmo, suoni e una graffiante chitarra elettrica per giungere alla liberazione finale di canto corale.

Pasqua 2016, in Calabria poche prenotazioni in hotel, bene i ristoranti

Cosenza ( Cs) – Gli operatori turistici calabresi, pur guardando con ottimismo i dati relativi alle presenze nei primi mesi del 2015, e le prospezioni, segnalano per il weekend di Pasqua un calo delle presenze, con prenotazioni negli alberghi prossimi allo zero. La ristorazione segna invece un incremento e per Pasqua e Pasquetta i ristoratori comunicano il “tutto esaurito”, ma per presenze interne. Mancano invece quelle provenienti da fuori regione. “In generale – ha affermato Concetta Greco presidente Consorzio Assapori – lavoriamo ma con i nostri clienti abituali e questo non basta. La verità è che la Calabria non è percepita come una meta turistica, perché manca una programmazione seria e complessiva sul lungo periodo. Si spendono le risorse in eventi spot che non producono ricadute durature. Serve urgentemente un piano di azione strutturato”. “I numeri – ha detto Demetrio Metallo referente territoriale Unindustria Calabria sezione turismo – per quanto riguarda la ristorazione sono buoni, ma si tratta di un turismo porta a porta”. Nei primi nove mesi del 2015, secondo i dati del Sistema informativo turistico della Regione Calabria, le presenze negli esercizi ricettivi calabresi sono aumentate del 3,9%. Dopo la flessione che aveva caratterizzato gli ultimi anni è cresciuta la componente nazionale (5,6%) ma si sono ridotte le presenze di turisti stranieri (-3%). La guerra e gli attacchi terroristici influenzano i viaggiatori a tal punto che per effetto della paura, sono calate le prenotazioni per l’Egitto e la Tunisia, mentre sono in aumento le richieste di preventivo per la Calabria. “È paradossale – ha poi aggiunto Metallo – che i conflitti siano la nostra salvezza e turisti che in genere preferivano i Paesi del Mediterraneo orientale, per paura della guerra scelgono noi. Abbiamo già tante prenotazioni per il periodo estivo, soprattutto da turisti provenienti dal centro sud e dal nord-est. I flussi provenienti dall’estero, a parte sporadici gruppi organizzati, sono inesistenti, questo testimonia che siamo soggetti a troppe variabili, perché non c’è una programmazione seria”. Le strutture alberghiere calabresi segnalano un incremento delle prenotazioni già da fine giugno e fino a settembre, ma gli operatori turistici unanimemente richiedono maggiori servizi, un programmazione complessiva che riorganizzi e rilanci l’immagine della regione a livello internazionale. “Stiamo lavorando – ha sostenuto Natale Mazzuca presidente Unindustria Calabria – per organizzare l’offerta Calabria, mettendo insieme la filiera del turismo, dai trasporti all’accoglienza, dalla fruizione dei beni culturali e delle bellezze naturalistiche all’enogastronomia. Tutti questi elementi oggi non sono interconnessi tra loro e quindi non sono in grado di stimolare e generare offerta turistica. Proprio per questo ci stiamo adoperando per un confronto con la Regione affinché i prossimi interventi comunitari siamo curvati in questa direzione, per attrarre turisti in numero ed in qualità. Dobbiamo lavorare sulle e per le politiche per il turismo, iniziando dai trasporti che rappresentano il primo grande problema per attrarre turisti stranieri ed accorciare le distante”.

Il sindaco Manna incontra le delegazioni delle contrade di Rende, oggi gli attivisti del Villaggio Europa

Rende ( Cs) – “Stiamo per incontrare delegazioni di tutte le contrade di Rende. Il mio staff sta lavorando alla programmazione di una serie di tavole rotonde con i cittadini. Prossimi appuntamenti saranno insieme agli abitanti di Dattoli e viale dei Giardini. Il metodo da seguire è sempre quello dell’ascolto, della programmazione comune e della condivisione dei meccanismi virtuosi, ma anche della analisi delle criticità. Laddove esistono problemi occorre metterli a nudo e valutare dove e in che modo porvi rimedio nel più breve tempo possibile”. E’ quanto afferma il sindaco di Rende, Marcello Manna, che ha incontrato gli attivisti del Comitato “Villaggio Europa”,  accompagnato sia dal presidente del consiglio comunale, Annamaria Artese, che dall’assessore con delega anche ai Comitati di quartiere, Marina Pasqua, alla presenza dei dirigenti, rispettivamente dei settori Tributi e Lavori Pubblici, Antonio Infantino e Francesco Minutolo. Il primo cittadino si è impegnato a mettere in atto gli interventi richiesti e ad elaborare un più complessivo progetto di riqualificazione dell’area.  A partire dalla cura del verde in accordo con l’Ordine degli agronomi. Illuminazione, viabilità, parcheggi e  rifiuti sono i temi che il sindaco affronterà insieme ai cittadini in un incontro pubblico proprio a villaggio Europa.  “Faccio i miei complimenti – ha sottolineato il primo cittadino –  per il lavoro  svolto dal Comitato “Villaggio Europa” per la natura e la leggibilità del questionario che hanno elaborato, redatto e consegnato. Un elemento di “democrazia diretta”, come giustamente fanno notare loro stessi sui social network. Mi sembra che lo spirito sia molto vicino a quello del Bilancio partecipativo, strumento in grado di garantire ai cittadini la possibilità di scegliere cosa ritengono prioritario per il bene della nostra comunità. E’ un cambio di prospettiva e questo attivismo dei cittadini mi conforta e mi fa sentire ancora di più la responsabilità del governo della città. Crediamo molto nel progetto elaborato dall’assessorato al Bilancio guidato da Antonio Crusco, in collaborazione con l’istituto Demoskopika. C’è lo spazio per delegare una parte delle nostre scelte a tutto il corpo sociale e individuare il modo giusto per prendere atto di quali siano le direttrici e  gli obiettivi prioritari per il futuro di Rende. “Se un’amministrazione resta chiusa nel Palazzo – ha affermato il sindaco, Marcello Manna – non ci si trova dinnanzi a un buon esempio per la città  Rende, luogo della massima istituzione culturale della Regione Calabria come l’Unical. Ecco, noi siamo decisi a intraprendere la strada del dialogo costruttivo, soprattutto con chi vive nelle contrade, perché non c’è crescita urbanistica, economica e culturale senza un disegno organico della città. Perché questo disegno diventi progetto e opera è necessario che i cittadini facciano la loro parte e giochino un ruolo essenziale nelle dinamiche amministrative. Con il Bilancio partecipativo e gli incontri nei quartieri una pagina importante della vita politica di Rende sarà scritta dai cittadini stessi”.

Fiorisce una nuova Pasqua: leggendo ‘Resurrezione’ di Tolstoj

Per quanto gli uomini, raccogliendosi su un breve spazio in parecchie centinaia di migliaia, si sforzassero di snaturare quel indextratto di terra su cui s’accalcavano; per quanto avessero ricacciato sotto le pietre la terra, affinché nulla ci crescesse sopra, e rinettassero qualsiasi erba ne spuntasse fuori, e affumicassero tutto di carbone e di petrolio, e mozzassero gli alberi, e allontanassero tutte le bestie e gli uccelli, la primavera era primavera anche in città”. Con queste parole Lev N. Tolstoj apre i battenti di ‘Resurrezione’, un breve quanto intenso romanzo in cui i protatolstojgonisti Dimitrij e Katjuša, Nechljudov e la Maslova, si alternano danzando un valzer esistenziale attraverso le stagioni, nel mezzo dei peccati e dei timori, rasentando il fondo della perdizione per poi risalire verso la luce della salvezza, verso una nuova Pasqua che rimane fino alla fine una lunga, quasi eterna, promessa.
L’arrivo della primavera, dunque, che caparbia e tenace spunta fuori facendosi largo tra gli aridi tentativi messi in atto dall’uomo per assopirla, coincide con un nuovo incontro e con la rinascita dei due protagonisti.
Nell’amore fra uomo e donna c’è sempre un momento, in cui il loro amore arriva allo zenit; un momento in cui non v’è in esso nulla di consapevole, di riflessivo, e non v’è nulla di sensuale. Quella notte della Pasqua di Resurrezione era stata appunto, per Nechljudov, un momento simile”. Una notte sacra, quella della Resurrezione, una notte in cui lo splendore della pace rivela ogni suo mistero e s’innalza glorioso. Una notte in cui il peccato si allontana e le vesti linde dei cuori si presentano alla fonte fee8500249battesimale come la prima volta in cui da essa furono accolte. Una notte, quella notte, in cui l’inverno rigido della costrizione cede il passo al sole cocente di una nuova stagione, più mite, meno oppressiva. Eppure lì, nel passaggio, si nasconde la chiave di lettura di un’intera esistenza. Ma questo il giovane Nechljudov non poteva saperlo. Tant’è che tutto già si scrisse quella notte, alla fioca luce dei ceri accesi.
Tuttavia una notte passa in fretta, vola come la passione e si distoglie come uno sguardo fugace, lasciandosi però dietro un’ombra capace di trasformare in infamia e vergogna quello che un tempo non troppo lontano era stato un sentimento quasi sacro. Cosa accade quando ci si abbassa alle gesta meschine degli uomini comuni? Quando la vergogna e il timore di sbagliare vengono sopraffatti dalla convinzione che bisogna “fare ciò che tutti fanno”? Accade che la purezza e il calore, poco prima accarezzati, si sgretolino tra le mani, alla stregua della natura sopraffatta dalla prepotenza del petrolio e del carbone e tutto ciò che era intonso si frantuma, perdendosi in attesa di una nuova Resurrezione. Succede così che due anime smarrite a causa degli inganni sociali, di quelle convenzioni che hanno tentato invano di opprimere la natura, si ritrovino. Tolstoj attinge a piene mani dalla propria esistenza, da ciò che ha vissuto e al quale ha assistito, per regalare ai suoi lettori una Pasqua che ha tutto il sapore del ritorno della vita, dell’innocenza, di quel sacrificio ispirato non dall’egoismo, bensì dall’amore. Il breve romanzo è una profonda ammonizione contro quei piaceri e quei desideri primordiali che distolgono dal cammino di Resurrezione che ciascun uomo è chiamato ad affrontare fin dal momento in cui per la prima volta vide la luce. La vicenda dei due protagonisti, inconsapevolmente legati a doppio filo l’uno all’altra, si inserisce in una galleria di caratteri e sfumature dove il peggior male dell’umanità è individuato nella burocrazia, un apparato pesante, incapace e privo di competenze, oltreché sordo ai bisogni degli innocenti. La grettezza delle opinioni, il continuo ‘lavarsi le mani’ innanzi alla sofferenza altrui, si scontra con la maturazione di Dimitrij e con l’insorgere di una nuova speranza in Katjuša.
Gli uomini sono come i fiumi: l’acqua è in tutti una sola, e dappertutto è la stessa; ma ciascun fiume può essere ora stretto e rapido, ora largo e tranquillo, ora puro e freddo, ora torbido e tiepido. Così anche gli uomini. Ciascuno reca in sé i germi di tutte le tendenze umane, e a volte ne manifesta alcune, a volte altre, e spesso avviene che agisca come fosse tutt’altro da quello che è, pur restando sempre se stesso”. Se questi sono gli uomini, una possibilità è riconosciuta a ciascuno di essi: l’occasione di sbrigliarsi dalle catene che nulla hanno a che vedere con ceecbd9508l’autenticità dei sentimenti. Poco male se alla fine dei giochi saremo davanti a strade che si separano, perché in realtà quella che ha tutti i numeri per esser considerata una divisione si rivelerà invece il legame inscindibile di un amore che si è trasformato in nuova vita, in libertà riscoperta… In una nuova Pasqua. “Da quella notte, ebbe inizio per Nechljudov una vita del tutto nuova, non tanto perché egli affrontasse nuove condizioni di vita, quanto perché tutto ciò che gli accadde da allora in poi, veniva ad assumere ai suoi occhi un significato del tutto diverso da prima. In che modo andrà a finire questo nuovo periodo della sua vita, lo dimostrerà l’avvenire”.
Buona lettura e Buona Pasqua!
Daniela Lucia

 

 

 

 

 

 

 

“Quasimodo” Speciale Pasqua: Rotolo di Agnello Farcito con Costolette al Pistacchio

IMG_1276RENDE (CS) – Benvenuti al secondo e ultimo tutorial che Teatro del Gusto ha dedicato alla Pasqua. Siamo sempre ospiti del mondo raffinato di Villa Fabiano e del ristorante Quasimodo.

Villa Fabiano è una struttura alberghiera, tra le più rinomate del territorio calabrese, che ha aperto le sue porte a Rende (CS) nel Dicembre 2010, offrendo un’ampia scelta di servizi d’eccellenza. Splendide camere curate nei minimi dettagli, sala ricevimento elegante e raffinata, centro benessere con una magica piscina coperta e riscaldata.

La nostra curiosità ci ha spinti a indagare ancora più a fondo nelle tantissime attività che coinvolgono Villa Fabiano.

La struttura si pregia di ospitare la delegazione di Rende-Cosenza dell’Associazione Professionale Cuochi Calabresi, che ha delegato come proprio rappresentante lo chef del ristorante Quasimodo, Massimo Gencarelli. Inoltre gran parte della Brigata di Cucina ha aderito con entusiasmo all’associazione.

Il sodalizio stretto tra Villa Fabiano e la delegazione, sin dalla sua costituzione, ha dato vita ai corsi brevi di cucina: “…La Tua Domenica Dedicata all’Arte della Cucina”, rivolti agli amatori dell’arte culinaria, anche non professionisti, che vogliono ampliare le loro conoscenze grazie all’ausilio di chef professionisti.

I corsi, che hanno visto una più che riuscita partecipazione di aspiranti cuochi,  si sono incentrati nel dare nozioni sulla preparazione di molteplici menù a base di carne e pesce. Le ricette a base di agnello, presentate nella nostra rubrica, sono state proposte nell’ultimo corso che ha avuto luogo lo scorso 22 marzo con a tema l’arrivo della Pasqua.

Per il prossimo 12 aprile è prevista una full immersion nelle tecniche di preparazione della pasta fresca. Il programma dell’evento è usufruibile tramite il sito di Villa Fabiano o da Facebook.

Procediamo con il Tutorial presentando il Rotolo di Agnello Farcito con Costolette al Pistacchio e Verdure di Stagione. Ai fornelli lo Chef Massimo.

Ingredienti per 4 Persone:

800 gr di Carrè di Agnello DisossatoIMG_1161

500 gr di Costolette di Agnello

100 gr di Pancetta Tesa Affumicata

300 gr di Fesa di Maiale Tritata

5 Albumi

200 gr di Granella di Pistacchio

60 gr di Olio d’Oliva

2 Foglie di Alloro

Sale, Pepe Nero, Rosmarino q.b.

Carta Fata

Preparazione: 

Stendete il carré su un ripiano. Salatelo, pepatelo e aggiungete il rosmarino.

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Disponete le fettine di pancetta tesa su tutta la superficie del carré.

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Preparate il trito di maiale, impastandolo in una ciotola con un po’ di sale e pepe. Aggiungetelo sul vostro carré ed arrolate il tutto.

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Spolverizzate il rotolo con una presa di sale, pepe e rosmarino. Avvolgete il rotolo dentro la carta fata assieme a due foglioline di alloro. Chiudete le estremità con le fascette presenti nella confezione della carta fata oppure con dello spago. Infornare per circa 50 minuti a 180°/190°.

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Mentre il nostro carré è in cottura, iniziamo a preparare le costolette. Pulite e tagliate le costolette. Battetele per bene con l’ausilio di un batticarne. Salate entrambi i lati. Preparate una ciotola con gli albumi ed un piattino con la granella di pistacchio.

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Immergete le costolette nell’albume per poi impanarle con i pistacchi.

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Prendete una padella antiaderente, bagnatela con un filo d’olio e mettetela a riscaldare a fuoco medio-basso. Rosolate le costolette per un paio di minuti per lato, così da non bruciare i pistacchi. Ultimate la cottura in forno,  ponendo le costolette su una leccarda con un filo d’olio e facendole cuocere per 5 minuti.

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Al termine dei 50 minuti di cottura del rotolo, togliete l’involucro e affettatelo, badando che ogni fetta abbia lo spessore di circa un dito. Componete il piatto adagiando le fettine di carré ripiene ed insaporendole con il brodino della cottura. Disponete le costolette e, se gradite, completare il piatto con delle verdure grigliate.

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Termina qui il nostro Speciale Pasqua dedicato a Villa Fabiano e al suo meraviglioso ristorante Quasimodo. Le vostre tavole adoreranno queste due ricette prelibate. Teatro del Gusto vi Augura una Buona Pasqua e Bon Appétit.

Miriam Caruso

Food Photographer –  Francesco Farina

Uova di pasqua e lezioni di hip hop per i bambini del centro diurno minori

Rende – Tante golose uova di pasqua, due pc e materiale da cancelleria sono i doni che hanno ricevuto i bimbi del Centro Diurno per Minori “Madre Teresa di Calcutta” di Rende. A regalare loro un pomeriggio all’insegna dello sport e della solidarietà, lo staff della palestra Xpression Center, l’Associazione Juvat e il Gruppo EsE. I bambini del Centro avranno la possibilità di imparare e praticare l’hip hop. Una divertente attività sportiva al ritmo di musica che svolgeranno presso il Centro.

L’obiettivo del Centro Diurno, struttura dell’amministrazione comunale di Rende, è quello di offrire ai minori occasioni di impegno e di utilizzo del tempo libero in attività ludico-ricreative. I ragazzi partecipano attivamente a sport ed attività coinvolgenti ed educative. Il Servizio lavora in sinergia con i programmi e le attività di numerose strutture del territorio che operano nel sociale, nel campo dell’educazione e dello sport.

Confermata anche da quest’ultima iniziativa messa in campo dal Centro Diurno per Minori di Rende, gestito dalla Cooperativa “Il Melograno”.

Mostrare attenzione ai bambini oggi più che mai significa senso di responsabilità civile.

Il pomeriggio si è concluso con un buffet offerto dai ragazzi dell’Xpression Center, dell’Associazione Juvat e del Gruppo EsE e da tanti giochi al ritmo di musica.

Pasqua a tavola in Calabria

COSENZA – In questi giorni la vasta rete di Campagna Amica-Coldiretti con le sue botteghe, i punti vendita aziendali e gli Agrimercato presenti in tutta la Calabria, registrano un buon gradimento da parte dei cittadini consumatori che acquistano prodotti del territorio a kilometri zero e prenotano per le festività pasquali in particolare prodotti ortofrutticoli, formaggi, salumi e il tradizionale agnello oltre quanto occorre per preparare dolci tipici in casa. Attingendo dai ricettari della nonna programmano i pasti pasquali da trascorrere nella letizia familiare davanti ad un buon bicchiere di vino anch’esso testimone di cultura e tradizioni storiche. Più di 80 calabresi su 100 trascorreranno fino al giorno di Pasqua le festività in famiglia nelle case dove si registra un significativo ritorno ai fornelli con oltre 100mila calabresi che prepareranno da soli i dolci tipici delle feste. Questo è quanto stima la Coldiretti Calabria nel sottolineare il boom del fai da te casalingo che visti i tempi di crisi evita lo spreco e predilige mangiare con moderazione ma di qualità.

Anche l’export agroalimentare calabrese, nazionale ed internazionale, segna un picco di ordinazioni e preferenze, in particolare verso i paesi dove ci sono forti presenze della comunità calabrese che non vogliono farsi mancare in questa occasione, i profumi ed i sapori della loro terra e che contagiano anche l’alimentazione ed il cibo di tanti amici. Uomini e donne fanno a gara per proporre ricette della tradizione ma anche innovative aspettandosi i complimenti degli altri commensali. In questo periodo oltre ai tradizionali dolci in particolare la “cuzzupa”, molti, memori dell’appartenenza al fu regno di Napoli, si dedicheranno alla preparazione della pastiera napoletana che batte la colomba ed è un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia di arancia. Gettonatissimo è anche il consumo di pesce ed anche qui – per Coldiretti Calabria – si preferisce il pesce azzurro che viene pescato nei nostri mari con un ottimo rapporto qualità-prezzo e proprietà nutrizionali. Per il giorno di Pasquetta i calabresi ma anche i turisti che potranno godere del nostro clima affolleranno i boschi e le località d’arte, molti riproporranno succulenti arrosti alla brace e in tanti si recheranno negli agriturismi e ristoranti sempre all’insegna del “mangiare calabrese”, la maggioranza dei giovani preferirà le tiepide temperature delle località marine. Il dott. Antonio Gradilone, presidente regionale della S.I.A.S. Calabria (Società Italiana Alimentazione e Sport), raccomanda fortemente di bere comunque con moderazione, fare una leggera attività fisica con passeggiate almeno di 40 minuti all’area aperta e di abbandonare, almeno per queste festività pasquali, gli stressanti ritmi della vita quotidiana. Mangiare sano, mantenersi attivi e rilassarsi – dichiara – non potrà che migliorare il nostro stato di salute.