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Emozioni a Lamezia Terme per la presentazione de ‘Il cacciatore di meduse’

LAMEZIA TERME (CZ) – Dopo numerosi incontri di presentazione e passaggi televisivi,  “Il cacciatore di meduse”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna che racconta la storia di un piccolo migrante somalo, è sbarcato a Lamezia Terme, città natale dell’autore. A sei mesi dalla pubblicazione da parte della casa editrice Falco, l’attualissimo e commovente romanzo è stato infatti presentato nel corso di un nuovo appuntamento di “Incontri con l’autore” della storica Libreria Tavella dalla conduttrice e scrittrice Rosalba Baldino. Numerosi i presenti, tra cui giornalisti e lettori, che hanno arricchito con le loro testimonianze l’emozionante incontro.

Gioacchino Tavella, introducendo il romanzo, ha ripercorso il viaggio nel sociale delle varie pubblicazioni di Ruggero Pegna, a cominciare da “Miracolo d’Amore” dedicato alla lotta alla leucemia, malattia che lo colpì nel 2002, al romanzo “La penna di Donney” che, con la storia di un condannato a morte innocente, ha evidenziato l’atrocità della pena capitale, dalle raccolte di poesie a sfondo esistenziale al libro “La pecora è pazza”, dedicato alla lotta a tutte le mafie.Il cacciatore di meduse - copertina

“Questo romanzo – ha sottolineato Tavella – racconta con originalità la storia di un bambino che lascia un lembo d’Africa afflitto dalle guerre per un futuro migliore e di pace. Una storia come le tante riportate quotidianamente dalla cronaca, ma questa è raccontata con gli occhi e la voce dei protagonisti, degli stessi migranti. Un romanzo molto bello e commovente – ha concluso Tavella, rivolgendosi ad alcuni insegnanti presenti – che meriterebbe di essere introdotto nelle scuole, perché aiuta a superare il pregiudizio verso ogni forma di diversità, a cominciare dal colore della pelle.”.

In realtà, come ha ribadito Rosalba Baldino, “Il cacciatore di meduse” è già entrato in molti istituti scolastici, interessando e  convincendo docenti e studenti. Dopo la lettura di brani del libro da parte della giornalista, numerosi interventi hanno arricchito una presentazione insolita, a più voci, impreziosita dalla presenza di un giovane immigrato somalo sbarcato realmente a Lampedusa, come il protagonista del romanzo, attualmente ospitato dalla “Malgrado Tutto” di Lamezia Terme. Il giovane diciottenne ha raccontato con occhi lucidi, pieni di serenità, la sua toccante storia: “Non ho avuto paura del deserto e del mare. Volevo arrivare qui per salvarmi dalle bombe e, con i miei guadagni, aiutare i miei familiari che sono  rimasta lì. Ringrazio Malgrado Tutto di Raffaello Conte e Lamezia per l’accoglienza. Qui ho trovato un lavoro e spero, un giorno, di poter tornare in Somalia dalla mia famiglia!”. Una testimonianza forte che, da sola, ha sintetizzato l’atmosfera speciale e di grande umanità di questa presentazione, in linea con le forti suggestioni che riesce a trasmettere il romanzo.

La storia di Tajil, un bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore della pelle – ha concluso Pegna – non vuole offrire analisi o  soluzioni ai dilemmi e drammi di questi giorni, ma è semplicemente un romanzo che parla di sentimenti e apre al tema del rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, usando la chiave della bontà e degli affetti. Se ci immedesimiamo in chi vive le loro sofferenze, come ho fatto in questa storia, è naturalmente umano condividerne amarezze e delusioni, ma anche speranze, attese e desideri”.

 

Presentato il libro sui desaparecidos italo-argentini

DA sx, Luigi Pandolfi, Claudi Di Benedetto, Vincenzo Marino, Rossella Tallerico, Mario Occhinero e Michele Merante @ Ph. Giulio Greco
DA sx, Luigi Pandolfi, Claudi Di Benedetto, Vincenzo Marino, Rossella Tallerico, Mario Occhinero e Michele Merante @ Ph. Giulio Greco

PENTONE (CZ) – Storie di una tragedia ancora aperta, apparentemente lontane ma legate anche all’Italia e alla Calabria, di una sofferenza così grande e atroce che stenta a esprimersi in parole umane: sono raccontate nel libro ‘Impossibile gridare, si ulula. Storie di desaparecidos italo-argentini’. Il volume è stato presentato presso la sala consiliare del Comune di Pentone alla presenza di molti cittadini pentonesi e non solo. Dopo i saluti del sindaco, Michele Merante, oltre all’autrice, Rossella Tallerico, sono intervenuti Luigi Pandolfi (giornalista), Mario Occhinero (membro dell’associazione 24 marzo) e Claudio Di Benedetto, figlio di Filippo Di Benedetto, lo “Schindler” calabrese. Ha moderato il professore Vincenzo Marino.

Il libro dà un quadro della dittatura di Videla in Argentina, della cosiddetta Guerra Sucia, guerra sporca, un piano sistematico di repressione dell’opposizione mediante la pratica della desaparición. Ma dà spazio anche ai singoli, ai loro ideali e alle loro sofferenze attraverso l’analisi dei processi celebrati a Roma e la ricostruzione delle storie di vittime italiane e calabresi. L’interesse per il dramma dei desaparecidos, ha raccontato l’autrice, è nato quando, da adolescente, ha contribuito a una raccolta firme promossa da Amnesty International. Su questo tema si è focalizzata la sua tesi che, arricchita e ampliata, si è trasformata nel libro pubblicato. All’inizio è stato difficile leggere e ascoltare, ma poi Rossella Tallerico ha proseguito nel suo lavoro di ricerca. «La pratica della desaparicion merita di essere studiata, quale esempio storico tra i più esecrabili di violazione dei diritti e della dignità delle persone», scrive nel libro.

Nell’introdurre la serata, Vincenzo Marino ha rilevato che «dietro ogni numero e ogni storia, c’è una vita, una tragedia che non finisce con la fine della dittatura argentina, ma che continua ancora oggi». Il sindaco ha citato il ruolo degli altri paesi. Luigi Pandolfi ha fissato alcuni punti. Tra gli altri, il fatto che si ritrovino nomi italiani sia tra gli eroi come Filippo Di Benedetto sia tra gli antieroi (i militari), la coltre di silenzio poi rotta dal presidente Pertini, il peso delle motivazioni economiche, la necessità di riprendere questi temi e di farli conoscere soprattutto alle nuove generazioni. Secondo il giornalista, il libro di Rossella Tallerico «è un libro di storia e un libro di storie, ben documentato e ben scritto».

Per Mario Occhinero, «chi non ricorda il passato, è condannato a ripeterlo». Secondo l’esponente

Dipinto di Salvador Gaudenti (immagine copertina)
Dipinto di Salvador Gaudenti (immagine copertina)

dell’associazione 24marzo, è molto importante parlare dei desaparecidos in una sede istituzionale perché si tratta di vittime di terrorismo di Stato. Occhinero ha menzionato l’opera di sensibilizzazione fatta insieme a Rossella Tallerico per la riapertura di un caso. É giunto all’attualità dicendo che quanto ha fatto in 20 giorni dall’attuale presidente dell’Argentina comincia a destare preoccupazioni e che sta per cominciare un altro processo. Ha letto, inoltre, un saluto della sorella di Bellizzi, la cui storia è stata ricostruita nel libro.

Il volume comprende anche la storia di Filippo di Benedetto, lo “Schindler” calabrese che, insieme al console Calamai, aiutò molti italiani: un esempio di come il singolo possa fare la differenza rispetto a eventi che sembrano inevitabili. La sua storia è stata ripercorsa dal figlio, Claudio Di Benedetto. Il padre «fin da giovane è stato un idealista». Si impegna nelle lotte sindacali antifasciste che gli fanno conoscere il carcere di Castrovillari, nel 1947 diventa sindaco di Saracena. Nel 1952 emigra in Argentina come artigiano, ma «la sua passione è la politica». Negli anni della dittatura, del Piano Condor «studiato dalla CIA americana,» insieme al console Calamai, l’unico che in Ambasciata lo ascolti, ha salvato centinaia e centinaia di giovani facendoli espatriare, nascondendoli in luoghi sicuri e denunciando. Rischiando la sua sicurezza e quella dei suoi familiari.

Il libro ‘Impossibile gridare, si ulula’ è uscito a settembre 2015 nella Miscellanea di Studi storici del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, per i tipi di Aracne. È corredato dalla prefazione di Carlos Cherniak, ministro plenipotenziario per la politica, la cooperazione e i diritti umani – Ambasciata della Repubblica argentina in Italia. Geraldina Colotti (Il Manifesto/Le monde diplomatique) lo ha considerato un «accurato lavoro, un prezioso contributo al dovere della memoria».  In copertina, un dipinto di Salvador Gaudenti, Prohibido olvidar (proibito dimenticare).

Classe 1989, Rossella Tallerico nel 2013 ha completato gli studi universitari conseguendo la laurea magistrale in Filologia moderna. Nel 2015 ha vinto il Premio di Laurea Acat (Azione Cristiana per l’Abolizione della Tortura). Attualmente collabora con l’Ambasciata della Repubblica argentina in Italia e con l’Associazione “24 marzo”.

 

Durante i lunghi mesi di prigionia ho spesso pensato a come riferire il dolore provocato dalla tortura. E ho sempre concluso che non è possibile riuscirci. È un dolore privo di punti di riferimento, di simboli rilevatori, di segnali d’indicazione. L’uomo viene spostato così rapidamente da un mondo all’altro che non ha modo di attingere a una riserva d’energia per far fronte a tanta scatenata violenza. È questa la prima fase della tortura: cogliere l’uomo di sorpresa, senza consentirgli nessuna difesa. All’uomo, le mani vengono chiuse dai ferri, dietro la schiena; gli vengono bendati gli occhi. L’uomo viene sommerso da una gragnola di colpi. Viene buttato a terra e qualcuno conta fino a dieci, ma, non viene ucciso. L’uomo viene condotto a quella che potrebbe essere una branda, o un tavolo; viene denudato, irrorato d’acqua, legato alle estremità della branda o del tavolo, braccia e gambe allargate. E comincia l’applicazione delle scariche elettriche. È impossibile gridare, si ulula. Quando comincia il lungo ululato dell’uomo qualcuno con morbide mani gli controlla il cuore, qualcuno ficca una mano nella sua bocca per estrarne la lingua e impedire che l’uomo soffochi. Qualcuno introduce un pezzo di gomme nella bocca dell’uomo per impedire che si morda la lingua o che si distrugga le labbra. Una pausa breve. E poi tutto comincia daccapo. Questa volta accompagnato da insulti. Una pausa.

E poi le domande. Una pausa. E poi parole di speranza. Una pausa. E poi insulti. Una pausa. E poi, le domande

Testimonianza di Jacobo Timerman (giornalista, sopravvissuto alla dittatura)

Un libro sui desaparecidos italo-argentini, oggi la presentazione

desaparecidos_presentazione pentone_locandinaPENTONE (CZ) – Prima presentazione del libro ‘Impossibile gridare, si ulula. Storie di desaparecidos italo-argentini’, oggi alle ore 16.00, presso la Sala consiliare del Comune di Pentone. Oltre all’autrice, Rossella Tallerico, interverranno Luigi Pandolfi (giornalista), Mario Occhinero (membro dell’associazione 24 marzo) e Claudio Di Benedetto, figlio di Filippo Di Benedetto (calabrese emigrato in Argentina che, durante la dittatura, insieme al console Calamai, aiutò molti italiani). Modererà il professore Vincenzo Marino, presenzierà il sindaco Michele Merant

e.

Uscito a settembre 2015 nella Miscellanea di Studi storici del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Cal

L'autrice Rossella Tallerico e il ministro plenipotenziario Carlos Cherniak
Rossella Tallerico e Carlos Cherniak

abria, per i tipi di Aracne, il libro è corredato dalla prefazione di Carlos Cherniak, ministro plenipotenziario per la politica, la cooperazione e i diritti umani – Ambasciata della Repubblica argentina in Italia. In copertina, un dipinto di Salvador Gaudenti, Prohibido olvidar (proibito dimenticare).

Rossella Tallerico è nata a Catanzaro il 7 luglio 1989. Il 18 luglio 2011 ha conseguito la laurea triennale in

Lettere moderne e beni culturali presso l’Università della Calabria. Il 23 luglio 2013 ha completato gli studi universitari conseguendo la laurea magistrale in Filologia moderna. Nel 2015 ha vinto il Premio di Laurea Acat (Azione Cristiana per l’Abolizione della Tortura). Attualmente collabora con l’Ambasciata della Repubblica argentina in Italia e con l’Associazione “24 marzo”.

Ruggero Pegna presenta “Il cacciatore di meduse” nella sua Lamezia

LAMEZIA TERME (CZ) – Dopo numerose presentazioni regionali e nazionali e passaggi televisivi, oltre alla presentazione della versione in braille a cura dell’Uici di Vibo Valentia e l’aggiudicazione di prestigiosi riconoscimenti, tra cui il “Premio Antonio Proviero Città di Trenta 2015” per la Narrativa Edita e la menzione d’onore al “Premio Michelangelo Buonarroti” di Seravezza,  “Il cacciatore di meduse”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna, arriva a Lamezia Terme, città dell’autore. A sei mesi dalla pubblicazione della casa editrice Falco, domenica 3 gennaio alle ore 18.30 l’attualissimo e commovente romanzo sarà infatti presentato dalla giornalista e scrittrice Rosalba Baldino negli “Incontri con l’autore” della Libreria Tavella, promotrice di numerose iniziative culturali della terza città calabrese. LocandinaTavella

In questi mesi, l’accoglienza per questo romanzo è stata calorosa, in un momento segnato dalle tragedie dell’intolleranza, dell’odio e del fanatismo terroristico. Il dramma dei migranti, spesso prime vittime di questi estremismi, in questo emozionante romanzo diventa una grande storia d’amore con finale da autentica e commovente fiaba moderna. Il tema scottante dell’immigrazione è toccato per la prima volta dall’altro punto di vista, con gli occhi di un bambino somalo che diventerà scrittore della sua stessa storia e con la voce di immigrati, miseri e diversi di tutto il mondo. La storia di Tajil convince, infatti, per la capacità di dare voce agli stessi migranti, alle sofferenze e ai sogni di chi è bisognoso o diverso, discriminato per il suo stato di povertà o per il colore della pelle. Un romanzo che racconta la dura realtà dei nostri giorni attraverso il quotidiano e la sensibilità di un bambino, tra episodi drammatici e sfumature fiabesche.

Ho accolto con piacere l’invito di Gioacchino Tavella – afferma Ruggero Pegna – perché mi ha detto di averlo deciso dopo la lettura del romanzo. Un invito sincero e convinto al quale ho dato la mia disponibilità, nonostante mi imbarazzasse parecchio presentarlo nella mia città.

Dal suo canto, Tavella conferma il parere di chi ha già letto il libro: “Un romanzo molto bello, che mi è piaciuto e mi ha emozionato. Ho subito pensato che fosse giusto presentarlo anche a Lamezia, visto che, tra l’altro, a scriverlo è stato un lametino”.

La struggente storia di Tajil, un bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore della pelle, offre l’unica soluzione possibile ai dilemmi e drammi di questi giorni, aprendo ai sentimenti, al rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, usando la chiave della bontà e degli affetti. La narrazione cattura il lettore, incanta, anche grazie a descrizioni di una natura aspra ma meravigliosa, come quella dei luoghi dell’infanzia in Africa, la sua terra a forma di grande cuore, delle traversate del deserto e del mare o degli splendidi angoli di Sicilia che lo accoglieranno. Il cacciatore di meduse trasporta in un’atmosfera di vibrante umanità con l’identificazione e la proiezione nel personaggio principale, di cui si condividono amarezze e delusioni, ma anche speranze, attese e desideri, fino alla sorprendente conclusione.

A Cosenza la presentazione di Meresia

Maresia copertinaCOSENZA – Sarà presentato sabato 2 gennaio 2016 al Cafè Librairie a Cosenza, “Maresia” di Elisa Stefania Tropea, edito da Coessenza, a partire dalle ore 17.30;All ‘incontro dialogherà Mestre Sorriso Senzala, maestro di Capoeira e uno dei fondatori del gruppo Senzala di Rio De Janeiro che figura fra i personaggi del romanzo. Dopo la presentazione del libro, seguirà la Roda di Capoeira a cura della Senzala Cosenza e un aperitivo brasiliano con una selezione musicale composta da Samba, Bossa nova e Porrò.

Presentata la nuova edizione di “Primafila”

CASTROVILLARI (CS) – Presentata la XIV edizione di “Primafila”, la rassegna di teatro e musica organizzata, come sempre, dall’associazione culturale Novecento e capitanata dalla direzione artistica di Benedetto Castriota, presso la sala giunta di palazzo Gallo. Moderata da Serenella Chiodi, la conferenza stampa ha visto gli interventi del Sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito e del Presidente del Consiglio, Piero Vico. I saluti e il “sostegno del Parco nazionale del Pollino” sono stati fatti recapitare, invece, dal Presidente, Domenico Pappaterra, fuori sede per altri impegni istituzionali.

Un cartellone ricco, come ogni anno, di appuntamenti da non perdere con un’apertura “scintillante” che porta il nome di Dario Vergassola con lo spettacolo “Sparla con Me”, sabato 26 dicembre,  immancabile appuntamento musicale per il 28 dicembre, invece, con i Maltesi e il loro tributo a Fabrizio De André e Nello Iorio, direttamente dal programma “Made in Sud” con lo spettacolo “Tutti Trocati” il 29 dicembre. primafila-conferenza-stampa

Il 30 dicembre, invece, l’appuntamento è interamente dedicato ai bambini con Gervaso e Carlotta e il loro “La Mansarda – i tre desideri ridicoli”, previsto con un ingresso gratuito per tutti i bambini e una “merenda speciale” sempre gratuita  per il “piccolo pubblico”. A concludere la rassegna, invece, sabato 2 gennaio, il consueto appuntamento con il “festival della comicità” con Marco Capretti, i Malincomici e Pasquale Palma, sempre dal programma televisivo“Made in Sud”.

“Una manifestazione di qualità – ha dichiarato in conferenza il Sindaco Lo Polito – un vero e proprio Patrimonio per la città, di cui il territorio fruisce da oltre tredici anni”, complimentandosi con l’organizzazione tutta, per la grande passione e per i sacrifici svolti per la riuscita di questa kermesse. Felice e soddisfatto, inoltre, Lo Polito, ha sottolineato che la volontà espressa per la realizzazione della conferenza presso la sala Giunta, è metafora di vicinanza assoluta all’associazione e di istituzionalizzazione dell’evento.

“Entusiasmo, la parola d’ordine di questa edizione – ha detto invece, il direttore artistico Castriota – che ha definito la XIV edizione di Primafila, al “peperoncino” quasi a voler esorcizzare il momento di sofferenza storico-economica lanciando, a tal proposito,  il pacchetto abbonamento per tutti gli spettacoli a soli 30 euro.

Presentato il libro di Emanuela Calabretta “Tutto quello che…”

pubblico presentazione libro emanuela calabrettaCATANZARO – “Mai vista tanta gente alla presentazione di un libro di poesie di una giovane poetessa. È la conferma di quanto ormai siano seguite ed apprezzate le iniziative dell’Accademia dei Bronzi e delle edizioni Ursini”.

Lo ha detto Titta Scalise nell’introdurre i lavori relativi alla presentazione del libro “Tutto quello che…” di Emanuela Calabretta, giovane catanzarese alla sua prima esperienza letteraria dopo alcune partecipazioni a premi di riconosciuta notorietà.

“Ursini – ha aggiunto Scalise – si conferma ancora una volta come un autentico mecenate, un vero scopritore di talenti, molti dei quali nel corso degli anni hanno continuato con successo la professione di scrittore, perché scrivere è una vera professione”. Concetto successivamente ribadito anche da Salvatore Conforto, consigliere nazionale di “Acliartespettacolo”.

“La poesia ed il teatro – ha detto Conforto – così come ogni altra arte, possono costituire un autentico sbocco lavorativo; in tale ottica Ursini è un editore davvero coraggioso perché dà spazio ai giovani come Emanuela”.

Dopo Conforto è intervenuto Gianluca Bellacoscia, presidente dell’associazione “Kalabrian H2O”. “Emanuela – ha detto – è sicuramente un astro nascente della poesia. I suoi, sono versi eleganti e raffinati, intrisi di una grande passione poetica”.

“I temi del libro, (amore, amicizia, difficoltà di adattarsi ai difetti del mondo, necessità di vivere secondo i propri valori) – ha aggiunto successivamente Nicoletta Mandaradoni, altra relatrice – sono temi universali sui quali si sono spesso cimentati noti poeti, ma Emanuela ha saputo attualizzarli molto bene. La giovane poetessa, con grande sensibilità, affronta le contraddizioni della società e nutre la speranza che qualcosa possa davvero cambiare”.

Gli interventi sono stati intervallati dalla lettura di alcuni brani, a cura della stessa Emanuela e dagli attori Romina Mazza, Azzurra Conforto, Vincenzo Pugliese e Valentina Rames, della compagnia teatrale “Nuova Scena”. Tutti davvero molto bravi.

Infine Emilio Verrengia, consigliere provinciale, nel porgere il saluto dell’amministrazione ospitante, ha auspicato una migliore sinergia tra le istituzioni locali. “Nei confronti di queste iniziative – ha detto – ci deve essere un maggiore impegno da parte di tutti, famiglie, scuole, istituzioni, al di là delle colorazioni politiche, perché la vera cultura – rappresentata questa sera dalla presentazione del libro di Emanuela – contribuisce certamente ad arricchire l’intero territorio”.

È stato un incontro, insomma, seguito con grande interesse non solo dalle decine di persone presenti, ma anche dai genitori,dalla sorella e dagli altri famigliari di Emanuela, tutti visibilmente commossi per la grande rispondenza di pubblico e di critica.

“L’Accademia dei Bronzi – ha infine detto Ursini – continuerà la sua azione di promozione culturale, ponendo particolare attenzione ai giovani intellettuali della Calabria, tutti meritevoli di essere sostenuti”.

Presentazione del romanzo “REGINA GALLINA GARIBALDINA” di Italo Scalese

COSENZA – Venerdi 18 dicembre ore 18,00 al Terrazzo Pellegrini di Cosenza sarà presentato il volume REGINA – GALLINA GARIBALDINA di Italo Scalese. Introdurranno i lavori l’editore Walter Pellegrini e Maria Cristina Parise Martirano, Presidente Dante Alighieri. Interverranno Teresina Ciliberti, docente, Anna Aloi, giornalista. Modera Antonietta Cozza, Ufficio Stampa LPE. Letture di Italo Scalese. Durante la presentazione gli intermezzi musicali saranno a cura dei Sabatum Quartet.unnamed

Questo il plot del romanzo: un ragazzo,  una gallina e un eroe. Tre personaggi che ci prendono per mano e ci conducono per la via della consapevolezza con il grande tatto che contraddistingue la scrittura di Italo Scalese. Regina, la gallina nata per caso tra le mani di Nicola,  rappresenta per il ragazzo e per noi lettori la speranza, la voglia di riscatto, il desiderio di un futuro più giusto e sereno.
A fare da scenario e da sfondo una Calabria antica, incantata e incantevole nei suoi boschi e nei suoi paesi.

Le illustrazioni sono a cura di Marina Lanzafame.

Domani sera nella Sala della Provincia “Tutto quello che…” di Emanuela Calabretta

CATANZARO – Confermata per domani sera, alle ore 18, nella Sala del Consiglio Provinciale di Catanzaro, la presentazione del volume “Tutto quello che…” di Emanuela Calabretta, pubblicato dalle Edizioni Ursini.CALABRETTA - TUTTO QUELLO CHE...
Iscritta al secondo anno della Facoltà di Medicina di Catanzaro, Emanuela sin da giovane si è fatta apprezzare per le sue ottime capacità letterarie che le hanno consentito, tra l’altro, di affermarsi a qualificati premi, quali il “Merini” .

All’incontro, promosso dalla casa editrice e dall’Accademia dei Bronzi, dopo i saluti di G. Battista Scalise, responsabile culturale dell’associazione, interverranno nell’ordine: Salvatore Conforto (Consigliere nazionale Acliartespettacolo), Gianluca Bellacoscia (Presidente associazione Kalabrian H2O), Nicoletta Mandaradoni (Docente di materie letterarie) ed Emilio Verrengia (Consigliere provinciale).

“Informazione e comunicazione commerciale in Calabria”, presentato oggi il nuovo libro di Mario Lo Gullo

WP_20151215_11_43_49_ProCOSENZA Questa mattina, nell’Aula Magna dell’Istituo tecnico industriale statale “Monaco” di Cosenza, il giornalista Mario Lo Gullo ha presentato il suo primo lavoro “Informazione e comunicazione commerciale in Calabria”, un vero e proprio resoconto di 40 anni di informazione in Calabria. Oltre a una platea composta da oltre duecento fra docenti e studenti, erano presenti anche nelle vesti di autorevoli relatori i giornalisti Fiorenza Gonzales, Barbara Marchio, Serafino Caruso, Antonio Sergi, Francesco Lorenzo e l’editore Demetrio Guzzardi. WP_20151215_10_44_05_Pro

<<Oggi, per me, è stata una di quelle giornate che rimarrà sempre nella mia mente ed anche nel cuore. Ritornare nella scuola dove sei stato alunno più di 40 anni fa, e dove hai collaborato per tantissimi anni, per presentare un libro, di fronte ad una platea di giovani che aspetta di sentire parlare di comunicazione, è stato davvero emozionante>>. Questo il commento di un emozionato Mario Lo Gullo che ha poi ringraziato uno ad uno i relatori che sono intervenuti. <<La presentazione del libro, è stato il pretesto per sentire le opinioni di tanti professionisti del mondo giornalistico come Barbara MarchioSerafino CarusoAntonio SergiFrancesco Lorenzo e Fiorenza Gonzales. WP_20151215_10_56_53_ProTutti d’accordo a sottolineare il fatto importante di studiare, studiare, studiare. Non demordere mai e non abbandonare mai i propri sogni. Anche se il momento è critico e difficile, soprattutto per il mondo dell’informazione, se si è preparati e con la passione, si può arrivare ovunque>>. Anche il Dirigente scolastico dell’Itis Monaco, il prof. Giancarlo Florio, che ha aperto i lavori della giornata, ha ribadito con forza questi concetti insieme alla prof.ssa Maria Luigia Campolongo. Parlando della scuola, hanno infatti messo in rilievo i tanti primati del “Monaco”, in primis e, con orgoglio, il grande riconoscimento come Campioni del mondo per la Robotica e non solo. Una scuola che ormai è diventata fiore all’occhiello per tutta la Calabria. Interessanti anche le altre relazioni e le domande degli studenti, alcuni dei quali si occupano del giornale della scuola, che hanno fatto da spunto a  riflessioni e commenti sui temi della comunicazione e del giornalismo, quali censura e autocensura, personalità del giornalista e libertà di stampa.