Archivi tag: primopiano

Maltratta moglie, arrestato dalla polizia

REGGIO CALABRIA – Un uomo di 38 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato a Reggio Calabria con l’accusa di maltrattamenti ai danni della moglie.

L’arresto è scaturito da un intervento della Volante cui era stato segnalato che un uomo teneva atteggiamenti violenti nei confronti della moglie.

I poliziotti hanno intercettato la vittima dei maltrattamenti in strada, in evidente stato di agitazione, ed il marito che, poco distante, inveiva nei suoi confronti. La donna, reggina di 39 anni, alla vista del personale delle Volanti e in preda ad una crisi di pianto, ha esortato gli agenti a non lasciarla sola con l’uomo che poco prima l’aveva percossa.

Una volta rassicurata, la donna ha raccontato, e poi formalmente denunciato, una serie di condotte violente messe in atto ai suoi danni, anche in presenza delle due figlie minori, ed è stata condotta negli Ospedali riuniti per essere sottoposta alle cure del caso.

L’arresto è stato convalidato dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, Domenico Stilo.

Pregiudicati tra i portatori di San Rocco, fermata la processione

COSOLETO (RC) – Nella frazione Acquaro di Cosoleto, nel reggino, la processione organizzata per la ricorrenza di San Rocco – in programma ieri – é stata annullata dal parroco, don Giovanni Bruzzì, dopo che la Polizia ha accertato che la maggioranza dei circa trenta portatori della statua del santo era composta da persone con precedenti penali e di polizia. Una situazione che avrebbe violato le rigide disposizioni imposte in tal senso dal vescovo di Oppido Palmi, Francesco Milito, e dal questore di Reggio Calabria, Maurizio Vallone.

In Calabria le disposizioni per evitare presenze di appartenenti alla ‘ndrangheta e di pregiudicati durante le processioni religiose sono particolarmente rigide.

IL PRECEDENTE

Le verifiche, in questo senso, sono attente, in particolare, dopo quanto accadde nel 2014 ad Oppido Mamertina, sempre nel reggino, quando l’effige della Madonna delle Grazie, con una deviazione del percorso stabilito per la processione, venne portata sotto l’abitazione del presunto boss della ‘ndrangheta Giuseppe Mazzagatti. É stato da quel momento che il vescovo Milito ha emanato precise direttive per evitare il ripetersi di situazioni analoghe.

FOTO: Ansa Calabria

Tragedia Raganello, un anno dopo. Tocci: «Vogliamo ricordare chi non c’è più»

CIVITA (CS) – A un anno dalla tragedia in cui morirono dieci persone, nove escursionisti e una guida, travolte da un’onda di piena del torrente Raganello, tutta la comunità civitese,  l’amministrazione comunale e la Parrocchia “Santa Maria Assunta, nell’esprimere ancora una volta vicinanza e solidarietà alle  vittime e alle loro famiglie, si riuniranno in preghiera presso la Chiesa Parrocchiale, martedì 20 agosto, alle 18, per la celebrazione della Divina Liturgia  in suffragio delle dieci vittime di quel nefasto giorno.

Il ricordo della comunità di Civita

Alla cerimonia religiosa parteciperanno, oltre alla comunità di Civita, le autorità civili, religiose e militari del comprensorio, i componenti del “Comitato Familiari Vittime del Raganello”, presieduto dalla dott.essa Teresa Santopaolo, i familiari delle dieci vittime e i rappresentanti istituzionali delle comunità  di alcune  delle vittime. Subito dopo la celebrazione liturgica, alle  20, organizzata dal “Comitato Familiari Vittime del Raganello”, ci sarà una “passeggiata – fiaccolata” che partendo dalla Chiesa Santa Maria Assunta arriverà al Belvedere.

Le parole del sindaco

«A un anno da quel terribile lunedì vogliamo ricordare, insieme alla comunità parrocchiale, guidata da padre Remo che ringrazio per quanto fatto finora, chi non c’è più», ha detto il sindaco di Civita, Alessandro Tocci. «Lo vogliamo fare sommessamente e in modo molto sobrio. Vogliamo testimoniare, ancora una volta, la nostra vicinanza ai familiari delle dieci vittime.  Un evento che ha stravolto – ha sottolineato il sindaco Tocci – la vita di una piccola comunità.  Un triste ricordo indelebile ma che ci deve spronare ad andare avanti.  Quanto successo  il 20 agosto  dell’anno scorso non potrà e non sarà cancellato dalla memoria della comunità civitese, sottolineando, però, che la  comunità che mi onoro di rappresentare – ha concluso il sindaco di Civita –  ha vissuto quest’anno con grande dignità e con grande senso di umanità».

Collina in fiamme, residence evacuato

COPANELLO (CZ) – Nella serata di ieri, un incendio di vaste dimensioni si è verificato a Copanello di Stalettì, sul litorale ionico del catanzarese, in corrispondenza del costone della collina a ridosso di un residence turistico.

In fiamme sono andati arbusti, macchia mediterranea e zona boscata.

Sul posto per tentare di circoscrivere e domare il rogo stanno operando le squadre dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Catanzaro. In via precauzionale sono state evacuate le abitazioni del residence e alcune costruzioni che si trovano nelle vicinanze a causa del veloce propagarsi delle fiamme alimentate dal vento.

In azione oltre agli operatori a terra e un mezzo aereo del reparto volo di Lamezia Terme.

Disagi per la circolazione sulla strada statale 106 che conduce a Soverato.

Abusi sessuali per 10 anni, 5 arresti

CORIGLIANO ROSSANO – Costretta a subire abusi sessuali di gruppo per dieci anni, oltre a numerose violenze fisiche e psichiche, fino a quando non ha trovato il coraggio, il lo scorso 5 agosto, di denunciare tutto agli agenti del Commissariato di Polizia di Corigliano Rossano. Così questa mattina gli agenti, in esecuzione di un’ordinanza del gip su richiesta della Procura di Castrovillari, hanno arrestato cinque uomini per di violenza sessuale di gruppo ed estorsione.

La donna sarebbe stata anche costretta a prostituirsi.

L’incubo è nato da una relazione extraconiugale con uno degli arrestati che poi ha abusato di lei insieme ad altri sottoponendola a violenze che hanno reso necessario il ricorso alle cure dei medici di un ospedale romano, per giustificare con i familiari, all’oscuro di tutto, una non meglio specificata malattia che gli provocava segni sul corpo.

Alla vittima è stato intimato di tacere pena la morte del marito e del figlio.

Gli arrestati le avrebbero anche estorto denaro dietro la minaccia di divulgare filmati sessuali.

Incidente sulla Ss106, una vittima e 5 feriti

TREBISACCE (CS) – È l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” a rendere noto «con immenso dolore l’ennesimo incidente mortale avvenuto pochi minuti fa sulla S.S.106 al Km 386 nel comune di Trebisacce in localita’ Pigna Grande». Pare che un’auto di grossa cilindrata, una BMW Serie 6, sia sbandata, per cause ancora in corso di accertamento, ed abbia travolto un!’Alfa 156.

L’autista, di nazionalità straniera, è deceduto ed è rimasto incastrato in auto.

A bordo della 156 viaggiava un intero nucleo familiare: due genitori e 3 bambini. Al momento sono tutti ricoverati presso il Pronto Soccorso di Trebisacce, pare in condizioni non gravi.

Sul posto sono accorsi Polstrada e Carabinieri di Trebisacce, Vigili del Fuoco di Castrovillari con fiamma ossidrica e soccorsi stradali sella Socas. 

Per tale motivo si segnala traffico bloccato e, pertanto,  deviato sulla vecchia Statale 106. 

(Foto: Gruppo Facebook Associazione “Basta vittime sulla SS 106)

Operato Pozzovivo dopo l’incidente. Il ciclista: «Hanno messo fine alla mia carriera»

COSENZA – E’ andata bene, secondo quanto si è appreso dall’ospedale Annunziata di Cosenza, l’operazione a cui, nella serata di ieri, è stato sottoposto il ciclista Domenico Pozzovivo, investito da un’auto mentre si stava allenando nella zona di Dipignano.

Come riportato dall’Ansa, il corridore può già muovere la gamba destra fratturata e tra una quindicina di giorni potrà iniziare a “caricare”, potrà, cioè, cominciare ad alzarsi in piedi.

L’atleta ha subito la “frattura diatisaria” della tibia ed il primario del reparto di ortopedia Gualtiero Cipparrone, con la sua equipe, gli ha praticato un'”osteosintesi con chiodo endomidollare bloccato” per rimettere in asse la gamba. Più complicata, invece, la situazione del gomito che presenta una frattura pluriframmentata ed esposta. I medici hanno effettuato una pulizia approfondita della ferita e una riduzione della frattura.

Nei prossimi giorni sarà sottoposto ad ulteriori accertamenti. Il ciclista, infatti, è stato investito frontalmente, tanto che gli sono stati applicati alcuni punti di sutura al mento.

La drammatica telefonata alla moglie

Grande sarebbe lo sconforto dell’atleta. «Oggi hanno messo fine alla mia carriera»: queste le parole che Domenico Pozzovivo ha detto in una drammatica telefonata fatta subito dopo essere stato investito alla moglie Valentina Conte. La donna, che si trova in ospedale al fianco del marito, ha detto all’Ansa: «E’ dolorante, è fuori pericolo ma la situazione è seria». Stamattina, al risveglio, Pozzovivo avrebbe chiesto: «Fatemi tornare a casa».

Tragico incidente sulla A2. Perde la vita un giovane calciatore

MONTALTO (CS) – Un giovane di Montalto Uffugo, Marco Calderaro, 20enne, ha perso la vita la scorsa notte a seguito di un brutto incidente stradale avvenuto all’altezza dello svincolo autostradale Montalto-Rose della A2 del Mediterraneo. La vittima, ex giocatore della Morrone in forza quest’anno allo Scalea, squadra che milita nel campionato di Eccellenza, secondo i primi rilievi effettuati avrebbe perso il controllo dell’auto che ha terminato la sua corsa contro il guardrail.

Lo scontro fatale è avvenuto nelle prime ore della mattinata e a nulla sono serviti i tentativi dei sanitari di rianimarlo. Sul punto in cui è avvenuto l’incidente gli uomini della polizia stradale hanno eseguito i primi rilievi per ricostruire l’esatta dinamica. Il corpo dello sfortunato calciatore, custodito nell’obitorio dell’ospedale di Cosenza, è al momento sotto sequestro per gli accertamenti stabiliti dall’autorità giudiziaria. 

La prematura scomparsa del calciatore ha naturalmente scosso il calcio calabrese. In queste ore sono infatti tantissimi i messaggi di cordoglio per Marco da parte delle squadre calabresi professionistiche e dilettantistiche. 

Jova Beach Party, a Roccella la carica dei 25.000. Brunori super ospite

ROCCELLA IONICA (RC) – Il Jova Beach Party di Roccella Jonica bissa il successo della tappa di Praia a Mare. Nella città ionica erano oltre 25.000 (30.000 secondo altre fonti) le persone che si sono riversate sulla costa roccellese per il secondo raduno calabrese con il sempiterno Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti.

E lui dal palco non ha risparmiato qualche riflessione.

Dal palco di Praia Jovanotti ha parlato di sensibilizzazione, rispetto per il pianeta e non solo. «Non siamo hooligan che dove vanno distruggono tutto. Noi siamo diversi, dove andiamo costruiamo, rispettiamo l’ambiente, i luoghi e le persone. Lasciamo i luoghi più puliti di come li troviamo», ha detto il cantante riferendosi alla vicenda di Vasto dove il concerto è stato vietato.

Scenario opposto, appunto, a Roccella dove per tutto il pomeriggio si è ballato sotto il palco allestito sulla spiaggia, con fan di tutte le età arrivati dalla la Calabria e dalla Sicilia. L’artista ha anche “celebrato” il matrimonio di due giovani reggini.

Jovanotti e la Calabria

Poi, come a Praia, del “ragazzo fortunato” della musica italiana belle parole per la musica calabrese: «Questo angolo di Calabria – ha detto – è fantastico, bellissimo. Organizzazione perfetta e tanta bella gente a cui piace la musica e il sano divertimento».

Quindi un richiamo alla politica: «Deve fare di più per l’ambiente e la tutela del territorio. In ogni comune bisognerebbe fare la raccolta differenziata».

Gli ospiti

Ad arricchire  ancor di più la già emozionante serata il gradito duetto con il cantautore cosentino Dario Brunori, ospite speciale del live. A sorpresa sul palco è spuntato anche Toto Cutugno che, come ha raccontato, proprio a Roccella circa 50 anni fa ha mosso i primi passi nel mondo della musica dal vivo.

Infine, le stelle di (San) Lorenzo hanno fatto il resto!

Ph: Giuseppe Amuso
   

Contestazioni e applausi per Salvini in Calabria. Il vice premier: «Bello politiche e regionali insieme»

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – «Sarebbe bello che i calabresi potessero scegliere di dare il loro voto sia per le elezioni nazionali che per quelle regionali«. Così ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini arrivando a Isola Capo Rizzuto, prima tappa del suo tour in Calabria che è poi proseguito con Soverato (Cz).

Salvini ha anche commentato lo stato della statale 106, percorsa da Policoro per raggiungere Isola:

«Non è una strada ma è una roba … Per questo bisogna andare a votare anche in Calabria per cambiare questo stato di cose”. Al suo arrivo il leader della Lega ha fatto un bagno di folla con i suoi sostenitori, prestandosi a numerosi selfie. Non è mancato neanche un gruppetto di contestatori, uno dei quali ha innalzato la bandiera italiana con la scritta “restiamo umani” ed è stato fatto segno di fischi ed urla dei sostenitori di Salvini che gridano “al lavoro”. Salvini, poi, si è gettato nel mare Ionio per un bagno.
 

Forti momenti di contestazione in attesa del comizio di Matteo Salvini a Soverato

I partecipanti al presidio allestito a poche centinaia di metri dal palco si sono avvicinati venendo quasi a contatto con i sostenitori del leader leghista. Dai contestatori, che stanno agitando cartelli contro Salvini, si sono levate le urla “buffone” e “vattene” . Tra i contestatori anche alcune del Movimento 5 Stelle. La situazione comunque è rimasta tranquilla.

«Chi è qua a contestare dov’era prima con la sinistra che per anni ha rubato i soldi dei calabresi non facendo niente, non facendo strade, ferrovie, ospedali? Evidentemente è più comodo pensare sia colpa di qualcun altro». Così Matteo Salvini verso il gruppo di contestatori.

Poi un improvviso blackout ha costretto il ministro dell’Interno Matteo Salvini ad interrompere temporaneamente il comizio. I contestatori ne hanno approfittato per far sentire ancora più forte le loro grida che Salvini ha “diretto” dal palco come un direttore. Alla ripresa, Salvini ha detto che un «cretino ha danneggiato l’impianto audio ed è stato bloccato e identificato» dalle forze dell’ordine. «Se questo è il modo di agire dei nostri contestatori è evidente che abbiamo già vinto».