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Firenze, racket di immobili, coinvolti anche due calabresi

FIRENZE – Operazione dei carabinieri di Firenze, coordinata dalla procura del capoluogo toscano, nei confronti di una presunta associazione per delinquere che sarebbe stata capeggiata da due fratelli, originari della Calabria, e finalizzata, spiegano i militari, ad accaparrarsi l’indebito utilizzo di appartamenti Inps che venivano poi abusivamente concessi a terzi previo pagamento di un canone mensile. I carabinieri hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti di 5 indagati: tre sono finiti in carcere, uno ai domiciliari, per una quinta persona divieto di dimora a Firenze. Le indagini, si spiega, avrebbero fatto emergere “numerosi episodi di violenza privata e minacce in danno degli occupanti, laddove questi volessero regolarizzare la loro posizione con l’Inps e non sottostare più alle illecite richieste degli associati”. Disposto dalla magistratura anche il sequestro preventivo di 5 appartamenti a Firenze, di proprietà dell’Inps, che gli indagati avrebbero occupato abusivamente.

Cosenza, le strategie del Prefetto per combattere racket e usura

COSENZ – Individuare azioni comuni di prevenzione e contrasto al fenomeno dell’usura e del racket: questo l’argomento oggetto della riunione presieduta dal Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao, alla quale hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine, il Rettore dell’Unical, il Presidente della Camera di commercio e i rappresentanti dell’associazione antiracket “Lucio Ferrami”. Nel corso dell’incontro, è scritto in una nota, il Prefetto ha evidenziato «come la recrudescenza dell’attività estorsiva costituisca una pesante minaccia alla libertà degli operatori economici, un freno allo sviluppo del sistema delle imprese e causa di impoverimento e vessazione delle famiglie, in una provincia già particolarmente sofferente e colpita dal fenomeno». Il Prefetto ha sottolineato altresì «l’importanza di attuare iniziative volte a prevenire e contrastare efficacemente i reati di estorsione ed usura, ulteriori rispetto all’opera già svolta dalle Forze di polizia e dalla magistratura». A tal fine, prosegue la nota, sono state individuate alcune linee di azione che prevedono il coinvolgimento, accanto alla Prefettura ed alle forze dell’ordine, anche di altre Istituzioni ed Enti operanti in provincia, delle Associazioni di categoria e delle Associazioni antiracket e antiusura. «Le possibili iniziative – prosegue la nota – dovranno perseguire le finalità dell’emersione del fenomeno in tutti quei casi in cui esso è latente e di offrire supporto alle vittime di usura e di estorsione che, denunciando, si oppongono alle costrizioni criminali. Tra le ipotesi esaminate, un percorso di promozione della cultura della lotta al fenomeno criminoso con l’Università della Calabria e la possibilità di aprire presso la Camera di Commercio uno sportello informativo a sostegno degli imprenditori e degli esercenti commerciali. Altre forme di sinergia interistituzionale sono al vaglio della Prefettura».

De Rose (FI Giovani): lo Stato si occupi dell’emergenza racket in Calabria

Luigi De Rose, coordinatore regionale di Forza Italia Giovani in Calabria, si è espresso in merito ai recenti episodi d’intimidazione, quali l’incendio dei magazzini della sanitaria Sant’Elia e di uno stabile per la vendita delle automobili in provincia di Catanzaro, “ai danni di chi cerca ogni mattina di risollevare il tessuto economico calabrese” aggiungendo che tali vicende “destano gravissime perplessità.” Secondo De Rose, è necessario che le istituzioni facciano sentire la propria vicinanza a chi avuto e avrà il coraggio di denunciare tali atti di natura estorsiva, poichè “non bastano gli annunci di solidarietà purtroppo e stupiscono le reazioni trionfalistiche del Ministro degli Interni alle sollecitazioni pervenute negli ultimi tempi da Forza Italia, tramite i deputati Santelli ed Occhiuto, di aumentare la dotazione della DDA in Calabria, assolutamente non bastevole a contrastare fenomeni criminali in una terra che continua ad essere tra le più critiche in termini di rischi ad essa collegati.” Al contempo, De Rose si mostra favorevole a un’eventuale introduzione di maggiori detrazioni fiscali a favore di quelle impresi operanti in territori ad alto rischio racket, relativamente ai costi di installazione degli impianti di sorveglianza di ultima generazione, naturalmente in collegamento diretto con le forze dell’ordine. “Lo sviluppo della nostra terra – ha concluso il coordinatore regionale – è conseguenziale alla creazione e all’incentivo dell’impresa privata e mi auguro fortemente che il governo possa, inoltre, studiare protocolli di sicurezza per imprenditori e famiglie ogni qualvolta si ritrovino in qualità di vittime di fronte a situazioni di questa natura.”

Dorina Bianchi:”Le istituzioni locali non sottovalutino il problema racket”

dorina_bianchiCrotone(Cr)“E’ L’ennesimo atto intimidatorio ai danni di un’azienda di Crotone, l’ultimo in ordine di tempo che segue una scia di intimidazioni che da settimane stanno interessando diversi esercizi commerciali. Evidentemente in città c’è un problema di sicurezza che non deve essere sottovalutato dai rappresentanti locali”. Ad affermarlo la parlamentare crotonese componente della Commissione Parlamentare Antimafia Dorina Bianchi in riferimento ai colpi di arma a fuoco esplosi la scorsa notte ai danni della Dantel, il Contact Center del gruppo Abramo . “Nel giorno in cui come Commissione Antimafia siamo in Calabria per ospiti della Conferenza episcopale calabra sui temi del comune impegno nella lotta alla criminalità organizzata, apprendiamo dalla stampa questo attentato che fa  di Crotone la vittima del racket che non risparmia aziende che danno lavoro a centinaia di giovani”. “Agli imprenditori intimiditi va tutta la mia solidarietà e vicinanza, oltre che l’invito a collaborare con le forze dell’ordine per arrivare ad individuare i responsabili”.

 

 

 

 

 

 

Falsi ordigni davanti a due negozi di Crotone

carabinieri_artificieri_latina_487652332CROTONE – Persone non identificate hanno lasciato due involucri sospetti davanti alle serrande adiacenti del supermercato MD e del negozio Trony, a Crotone. A trovare i due involucri, due bottiglie rivestite di nastro adesivo con micce, sono stati i dipendenti dei due esercizi commerciali che hanno informato i carabinieri. La zona è stata transennata in attesa dell’arrivo degli artificieri. L’ipotesi è che si tratti o di pipe-bomb o di falsi ordigni artigianali usati a mo’ di messaggi dal racket.
Si sono rivelati dei falsi ordigni le due bottiglie completamente rivestite di nastro adesivo nero, provviste di miccia, lasciate davanti alle serrande del supermercato MD e del negozio di elettronica Trony, a Crotone.
Gli artificieri dei Carabinieri intervenuti da Cosenza hanno inertizzato i due involucri scoprendo che al loro interno non c’era alcuna carica esplosiva. Sul posto, subito dopo l’allarme lanciato dai dipendenti dei
due esercizi commerciali erano immediatamente giunti i carabinieri di Crotone che hanno chiuso la zona e creato una prima area di sicurezza. La situazione adesso è ritornata alla normalità.

Racket, vicinanza ai commercianti cosentini

COSENZAAncora una volta i signori del racket stanno alzando il tiro a Cosenza per spremere fino all’osso la già debole economia locale. La scia di eventi di quest’ultima settimana dimostra che in città è in corso un feroce attacco della criminalità organizzata ai commercianti. L’unione fa la forza e per questo si vuole scendere in campo a fianco dei commercianti di Cosenza che resistono e che hanno deciso di alzare la testa, non pagando il “pizzo” e rischiando così di essere vittime di maggiori soprusi, di atti intimidatori se non di aggressioni. Si confida nell’operato delle Forze dell’Ordine nella lotta alla criminalità organizzata, sicuramente verranno messe in atto le dovute strategie per scongiurare ulteriori pregiudizi ad una categoria già indebolita dalla crisi economica e che possano essere presto individuati gli autori di queste deprecabili azioni criminali.n Il nuovo Prefetto, Dr. G. Tomao, farà fede al suo impegno di vicinanza ai cosentini che fidano nella legge.

 

Esplode ordigno in officina di Villa San Giovanni

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Un ordigno e’ esploso nella notte in una officina meccanica a Villa San Giovanni, sulla via Nazionale. La deflagrazione ha provocato danni alla saracinesca, a due autovetture e  ai vetri delle abitazioni adiacenti. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del commissariato di Villa San Giovanni. Non e’ escluso che l’episodio abbia a che fare con il racket.