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Mendicino, l’opposizione contesta iter affidamento immobili

MENDICINO (CS) – L’opposizione vuole vederci chiaro.

Con riguardo agli “affidamenti in gestione trimestrale” di immobili comunali (palazzo Campagna, casellone forestale di Monte Cocuzzo e Orto Botanico), il gruppo consiliare AVANTI MENDICINO, oltre a contestare l’iter dell’affidamento (mancano tutti gli atti prodromici previsti dal TUEL), ha chiesto anche i certificati di agibilità degli immobili stessi (in assenza dei quali , tra l’altro, sarebbe vietata ogni forma di manifestazione aperta al pubblico).

Nell’ attesa, per ora vana (sono passati 15 giorni dalla prima richiesta), lo stesso gruppo consiliare ha depositato formale avvertimento che ogni affidamento effettuato in violazione di qualsivoglia legge sarà denunciato alle autorità competenti.

«Non si può pensare di gestire la cosa pubblica a proprio piacimento e in maniera poco trasparente».

Firenze, racket di immobili, coinvolti anche due calabresi

FIRENZE – Operazione dei carabinieri di Firenze, coordinata dalla procura del capoluogo toscano, nei confronti di una presunta associazione per delinquere che sarebbe stata capeggiata da due fratelli, originari della Calabria, e finalizzata, spiegano i militari, ad accaparrarsi l’indebito utilizzo di appartamenti Inps che venivano poi abusivamente concessi a terzi previo pagamento di un canone mensile. I carabinieri hanno dato esecuzione a misure cautelari nei confronti di 5 indagati: tre sono finiti in carcere, uno ai domiciliari, per una quinta persona divieto di dimora a Firenze. Le indagini, si spiega, avrebbero fatto emergere “numerosi episodi di violenza privata e minacce in danno degli occupanti, laddove questi volessero regolarizzare la loro posizione con l’Inps e non sottostare più alle illecite richieste degli associati”. Disposto dalla magistratura anche il sequestro preventivo di 5 appartamenti a Firenze, di proprietà dell’Inps, che gli indagati avrebbero occupato abusivamente.

Piano “Fitti zero”, la Regione ne verifica l’attuazione

CATANZARO – Il Vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi ha presieduto una riunione per verificare lo stato di attuazione del Piano “Fitti zero”, alla quale hanno partecipato i dirigenti dei settori Patrimonio ed Economato Forte e Palmisani. Il Piano “Fitti zero” consiste nella valorizzazione degli immobili di proprietà regionale al fine di ridurre i fitti passivi in modo che la Regione non paghi dei fitti a soggetti privati anziché allocare il proprio personale negli immobili di proprietà. All’esito della riunione, nel corso della quale sono state analizzate anche le difficoltà di vario genere e di varia origine nell’azione di dismissione degli immobili gravati da fitti passivi nelle varie località, la situazione può essere sinteticamente descritta così: a Reggio sono stati avviati i lavori di adeguamento dell’immobile di via Modena, allo scopo di consentire l’allocazione ottimale del personale che lavora in altre sedi e l’implementazione di adeguati sistemi tecnologici. A Vibo Valentia, nei prossimi giorni, prenderanno il via i lavori di adeguamento dei piani di interesse del palazzo Aterp ed inoltre, venuta meno la disponibilità dell’Arpacal a condividere degli spazi nella propria sede, è stata stipulata una convenzione con il Corap che ha messo a disposizione due interi piani, in modo da consentire l’allocazione integrale anche del personale che ora opera nella sede della Provincia. I lavori presso l’immobile Sorical sono ormai prossimi alla conclusione. A Cosenza, la soluzione privilegiata rimane sempre l’allocazione integrale del personale a “Vaglio Lise”, per la quale si è in attesa delle determinazioni della nuova amministrazione provinciale. Per quanto riguarda Crotone, è stato approvato l’adeguamento dell’immobile Sorical ma, anche qui, si è in attesa delle determinazioni che assumerà la nuova amministrazione per quanto riguarda l’immobile oggi parzialmente adibito ad uffici regionali. Nel contempo, si sta procedendo ad una razionalizzazione della distribuzione degli uffici sparsi sul territorio regionale che passeranno, nella provincia di Cosenza, da ventiquattro a cinque, tutti rigorosamente in immobili di proprietà regionale, mentre nelle province di Catanzaro e Crotone saranno concentrati tutti nella sede principale. Nel corso della riunione è stata pure affrontata la questione dell’efficientamento energetico degli immobili ricompresi nel Piano “Fitti zero” anche mediante la sperimentazione dei cosiddetti “tetti verdi”, oggetto di un progetto di ricerca comunitario dell’Università della Calabria.

Maxi evasione fiscale a Vibo, Imu non pagata dal 2012

VIBO VALENTIA – Le attività ispettive condotte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Vibo Valentia, nell’ambito di controlli fiscali su immobili adibiti ad alberghi ed attività commerciali operanti sulla fascia costiera vibonese, hanno permesso di constatare, con riferimento agli anni d’imposta dal 2012 al 2015, numerosi casi di evasione dell’Imposta Municipale sugli Immobili, tributo che, con il taglio dei trasferimenti da parte del governo centrale, influenza in modo sempre più significativo i bilanci degli Enti Locali. Le investigazioni sono state sviluppate attraverso un’attività preparatoria basata sulla raccolta di dati relativi agli immobili e sulla collaborazione con gli Enti locali. Dopo avere rilevato gli immobili accatastati nella categoria catastale D (nello specifico: le strutture alberghiere – categoria catastale D/2 – ed i fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale – categoria catastale D/8) ed identificato le persone fisiche e/o giuridiche intestatarie degli immobili, sono stati esperiti accertamenti presso l’Ufficio Tributi dei Comuni al fine di confermare le risultanze delle interrogazioni alle banche Dati e determinare l’esatto ammontare dell’imposta dovuta. Una volta individuato il proprietario dell’immobile e l’esatto ammontare dell’I.M.U. dovuta, così come determinata dall’ente comunale, le Fiamme Gialle hanno consultato la banca dati dell’Anagrafe Tributaria al fine di verificare la presenza di modelli di pagamenti F24, inerenti il tributo in questione, e la loro congruità rispetto all’ammontare statuito dal Comune. Gli accertamenti esperiti hanno fatto emergere molti casi di totale evasione dell’I.M.U. per un importo complessivo di € 679.043,00

Acri, il Comune acquisisce fabbricati fatiscenti per la riqualificazione del centro storico

ACRI (CS)- <<L’esecutivo guidato da Nicola Tenuta, intende acquisire, gratuitamente, immobili situati nel centro storico ed in particolare nei quartieri Padia, Castello, Costarella, Casalicchio, Picitti, Fosso, via Padula e Cappuccini. Soprattutto in queste zone, infatti, insistono numerosi fabbricati che versano in condizioni fatiscenti, di degrado o addirittura a rischio crollo e, quindi, minando la pubblica incolumità. Molti di essi, inoltre, sono sedi, da anni, di deposito di rifiuti e ritrovo di animali o senza tetto>>. Questo quanto si apprende in una nota dell’Ente.  <<L’Amministrazione Comunale, intende, dunque, avviare un programma di riqualificazione e rivitalizzazione di questa parte del centro storico attraverso, anche, dinamiche socio-economiche fondate sul recupero dell’artigianato e sull’attrazione turistica e volte, quindi, ad arrestare lo spopolamento. Una volta acquisiti dal Comune, gli immobili potranno essere ceduti, a condizioni vantaggiose, a terzi per uso foresteria, albergo diffuso o per altre attività, ceduti ad associazioni con finalità socio-culturali, demoliti se trovandosi in situazioni di grave pericolo strutturale>>

Torino: ‘Ndrangheta, maxi sequestro di beni

 

TORINO – La Direzione Ivestigativa Antimafia ha effettuato un maxi sequestro di beni, in Piemonte, nei confronti di un affiliato alla ‘Ndrangheta, ritenuto capo di una ‘locale’ da anni operante nel Torinese. Oltretutto la Direzione Antimafia sta completando il sequestro di mobili, immobili e società per un valore di circa 7 milioni di euro. Dall’inizio dell’anno, la Dia di Torino ha effettuato sequestri e confische nei confronti di appartenenti alla ‘Ndrangheta in Piemonte per un valore complessivo di 22 milioni di euro.