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Servizio de “Le Iene”, le precisazioni dei legali di monsignor Salvatore Nunnari

COSENZA – «In qualità di legali del Monsignor Salvatore Nunnari, riteniamo doveroso fare delle precisazioni in merito alla deplorevole vicenda nella quale è stato indebitamente coinvolto l’Arcivescovo.
Come tutti ormai saprete- dichiarano Enzo Paolini e Giuseppe Farina-, il servizio del Le Iene del 14 febbraio scorso raccontava la storia di una ragazza, Francesca, la cui “colpa” sarebbe stata quella di avere una relazione con un prete, ed il cui rimpianto sarebbe quello di aver dovuto rinunciare ad un figlio perché indotta ad abortire.
La ragazza indicava come responsabili dell’induzione all’aborto il prete stesso, ma anche Monsignor Nunnari, al quale si era rivolta per chiedere conforto.
Se fosse vero, non avremmo potuto obiettare; l’esercizio del diritto di cronaca è sacrosanto, purchè esercitato in modo oggettivo e asettico, scevro da ogni risentimento ideologico o personale.
Ma così non è stato.
Ciò che ci ha colpito, infatti, nell’assumere la difesa di Mons. Nunnari non sono state tanto le dichiarazioni di una persona mortificata e sofferente (che, in ogni caso, e una volta per tutte, destituiamo di ogni fondatezza. È bene ribadirlo per fugare definitivamente ogni dubbio: Monsignore Nunnari non ha mai invitato, consigliato, suggerito, e comunque indotto alcuno, né tantomeno la signora in questione, a sottoporsi alla pratica dell’interruzione volontaria di gravidanza), quanto la strumentalizzazione che ne è stata fatta da parte degli inviati de Le iene.
Dopo aver parlato con la sedicente Francesca, (il nome usato è di fantasia per celare la vera identità) le inviate si recavano dapprima da un prete definito parroco di una parrocchia vicina, e poi da Monsignore Nunnari. In nessuno di questi due incontri emergevano conferme di alcun tipo in merito alle dichiarazioni della signora, eppure le giornaliste Mediaset prendevano apertamente posizione contro Monsignor Nunnari senza alcuna verifica sulla sua effettiva condotta, disvelando un sentimento di avversione e un pregiudizio tale da mettere in seria discussione la loro buona fede, peraltro venendo, con ciò, meno alla regole del buon giornalismo.
Le Iene hanno messo in scena una spettacolarizzazione del dolore di una madre che ha perduto suo figlio, per indurre il pubblico a condannare senza processo Monsignor Nunnari, esposto come un non degno rappresentante della Chiesa nell’ambito di una narrazione condotta al solo scopo di creare scalpore mediatico intorno ad una figura notissima e rispettata in tutto l’ambiente clericale e civile.
Per questo abbiamo consigliato Monsignor Nunnari a dar corso alla denuncia per diffamazione.
La Giustizia, come si dice, farà il suo corso e stabilirà se le condotte delle inviate della nota trasmissione siano state corrette e se siano incorse nel reato di diffamazione o altro.
Non è questo, dunque, il motivo di questa dichiarazione per la stampa.
Il fatto è che nel corso dell’esecuzione dell’incarico ricevuto siamo giunti ad alcune certezze oggettive delle quali daremo conto alla magistratura da noi adita, ma anche all’opinione pubblica attraverso gli organi di informazione cui ci rivolgiamo con questo comunicato.
E ciò non per ritornare su una vicenda che andrebbe trattata con la delicatezza, il rigore e la riservatezza dovuti in casi siffatti, ma perché pensiamo che sia giusto fornire nei modi e con il rilievo che ci è consentito e che gli organi di informazione vorranno, alcuni pezzi di verità omessi, o manomessi, dalla improvvida iniziativa con cui Le Iene hanno tentato – peraltro vanamente – di ledere la dignità, il prestigio e la cifra morale di Mons. Nunnari.
Abbiamo motivo di ritenere, in seguito a recenti sviluppi investigativi, che siano state le stesse inviate da Le Iene a contattare la signora Francesca – tramite la sua psichiatra – per indurla a prestarsi al servizio. Riteniamo che la ragazza del video de Le Iene non sia, in realtà, la protagonista della sfortunata vicenda, ma un’attrice chiamata ad hoc per realizzare il servizio.
Così come pensiamo che anche il “prete della parrocchia vicina” sia stato interpretato da altro figurante.
E ciò senza che i telespettatori fossero avvertiti dell’impiego di attori per la ricostruzione televisiva, come deve avvenire in tali casi.
Abbiamo infine la prova che gli accadimenti non sono andati nel modo rappresentato nella trasmissione perché la stessa Francesca, profondamente contrita e rammaricata dalla piega presa dalla vicenda, oltre che per la pessima gestione mediatica da parte de Le Iene, in una lettera scritta di suo pugno, ed in nostro possesso, dichiara, tra le altre cose, di aver incontrato Monsignor Nunnari solamente dopo aver interrotto la gravidanza, smentendo così categoricamente le illazioni e le dichiarazioni fatte anche da lei in seguito alle suggestive ed incalzanti domande delle inviate.
Tale comportamento sottende un intento diffamatorio chiaramente reprensibile sia in sede penale che civile verso cui – come detto – abbiamo già adottato gli opportuni provvedimenti presentando per il momento formale denuncia-querela nei confronti de Le Iene e degli altri soggetti eventualmente di ciò responsabili. Teniamo a precisare, invece, che nessuna querela è stata mossa contro Francesca, alla quale va invece la profonda compassione e sincera vicinanza di Monsignor Nunnari e nostra, in quanto vittima di una vicenda penosa e miserabilmente strumentalizzata».

Avv. Enzo Paolini Avv. Giuseppe Farina

 

Mons. Nunnari nominato membro della commissione dei “tre saggi dell’Università di Catanzaro

COSENZA – Monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito dell’arcidiocesi metropolitana di Cosenza – Bisignano, insieme all’avvocato Nicola Cantafora e al dottor Raffaele Mazzotta, già procuratore generale, è stato nominato dal magnifico rettore dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, prof. Giovambattista De Sarro, membro della Commissione dei tre Saggi che dovrà collaborare col rettore medesimo per la scelta dei candidati al Consiglio d’Amministrazione dell’Ateneo calabrese.

«Un riconoscimento speciale, di alto merito – si legge nella nota stampa – per l’arcivescovo Nunnari, attualmente membro della Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute della Conferenza Episcopale Italiana. Mons. Salvatore Nunnari è stato il vescovo di Cosenza che ha sperimentato nel suo ministero episcopale un “modo di fare chiesa tra la gente e per la gente” encomiabile ed affascinante. Il Pastore di una “Chiesa del servizio” e “al servizio dei poveri”. L’amico, il fratello e il Padre dei giovani, ma anche dei diserederai e degli ultimi».

Dorina Bianchi si confronta con i vescovi calabresi

dorina_bianchiLamezia Terme(Cz)“E’ una battaglia che ci vede uniti e coinvolti insieme:  lo Stato rappresentato dalla Commissione Parlamentare antimafia e la Chiesa calabrese, con i vertici della Conferenza episcopale”. Così la componente della commissione parlamentare antimafia, Dorina Bianchi, a margine dell’incontro avuto oggi con i vescovi calabresi sui temi del comune impegno nella lotta alla criminalità organizzata. “Ad un anno dalla visita in Calabria di Papa Francesco che pronunciò parole di scomunica nei confronti degli esponenti della ‘ndrangheta – continua Dorina Bianchi – era doveroso ascoltare e confrontarsi con la  chiesa calabrese che ha raccolto le parole dure del pontefice, dotandosi di un regolamento per le processioni e rilanciando l’azione di quei sacerdoti che operano nelle periferie più isolate controllate dalla ndrangheta”.“E’ stato un confronto franco di una Chiesa consapevole di operare in una delle regioni più ricche di tradizioni culturali e religiose, ma anche tra le più complicate. A Monsingnor Salvatore Nunnari ed a tutti vescovi calabresi – conclude la componente della commissione antimafia – va il più sentito ringraziamento per questa giornata ricca di spunti con l’augurio di un confronto che possa continuare anche dopo questo momento istituzionale ”.

Cosenza: Festa del SS. Crocifisso

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Chiesa del SS Crocifisso – Cosenza

Il sindaco Mario Occhiuto guiderà il corteo di autorità civili e militari che domenica 3 maggio, in occasione della Festa del SS, Crocifisso, muoverà alle ore 10,30 dal Palazzo comunale verso il Santuario di piazza Riforma, dove S.E. monsignore Salvatore Nunnari, Arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, presiederà alle ore 11 il solenne Pontificale. Come è tradizione il Primo cittadino sarà anche chiamato a porgere un omaggio floreale al SS. Crocifisso, quale segno di devozione dell’intera Città. Nel pomeriggio avrà luogo invece la Solenne Processione per le vie della Città che partirà dal Santuario alle ore 18,00

Ufficio Stampa Comune di Cosenza – Annarita Callari

 

 

Conversione dei mafiosi dopo il pentimento

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – “Nella Chiesa non c’è cittadinanza per i mafiosi se non dopo la loro conversione e dopo aver dimostrato con atti concreti, visibili e pubblici il loro pentimento”. Lo ha detto il presidente della Conferenza Episcopale Calabra e Vescovo di Cosenza, mons.
Salvatore Nunnari, a Lamezia Terme. “La ‘ndrangheta – ha aggiunto – non ha nulla di cristiano ma scimmiotta la fede e il Vangelo. L’insidia sta nel fatto che essa riesce a colmare vuoti sociali, economici”.

Cosenza: inaugurato complesso funerario cimitero Colle Mussano

Il nuovo complesso funerario del Cimitero di Colle Mussano, realizzato per conto dell’Arciconfraternita della Consolazione dalla ditta Vincenzo Perri, su progetto dell’Ing.Vincenzo Ferrari (direttore anche dei lavori), comincia a diventare realtà. Questa mattina, alla presenza del Sindaco  Mario Occhiuto e dell’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Mons.Salvatore Nunnari, è stato inaugurato il primo polo del complesso, la Cappella B, che conta in totale 1600 loculi, 200 dei quali consegnati,  così come stabilito in una convenzione stipulata nel 2011, al Comune di Cosenza che a suo tempo concesse il terreno per la realizzazione.
Altri 200 loculi saranno consegnati al Comune quando sarà ultimata la Cappella A nella quale troveranno collocazione altri 1600 loculi.
Con il ricavato dalla vendita dei loculi sarà poi possibile recuperare anche le vecchie cappelle storiche dell’Arciconfraternita della Consolazione.
Il progetto, il suo primo completamento e la realizzazione del secondo polo sono stati illustrati, durante la cerimonia di questa mattina al cimitero di Colle Mussano, dall’ing.Vincenzo Ferrari che ha anche spiegato come, per agevolare un maggior raccoglimento in preghiera, all’interno delle 12 cappelle di cui si compone il Polo B, è stato realizzato un impianto per la diffusione, appena percettibile, di un accompagnamento musicale. Si tratta di musica meditativa che non disturberà in alcun modo il raccoglimento. Il complesso funerario è, inoltre, dotato di sistemi di videosorveglianza e le cappelle saranno sorvegliate da custodi che si alterneranno garantendo la loro presenza negli orari di apertura del cimitero.
La cerimonia è stata introdotta da Don Francesco Gravante, legale rappresentante dell’Arciconfraternita della Consolazione che ha ricordato come l’inaugurazione solenne del nuovo complesso funerario, che si compone anche di un corpo scala con un ascensore che lo disimpegna, rappresenti il raggiungimento di un traguardo lungamente agognato.
Compiacimento è stato espresso dal Sindaco Mario Occhiuto che ha ringraziato sia l’Arcivescovo, Mons.Nunnari, che l’Arciconfraternita della Consolazione per la nuova realizzazione. “Ogni qual volta, come in questo caso – ha detto il Sindaco – realizziamo delle opere con la collaborazione della Chiesa locale i risultati sono eccezionali, molto di più di quanto il Comune abitualmente riesca a fare.”
Occhiuto ha espresso apprezzamento sia per il progetto che per la sua realizzazione. “E’ un’opera importante – ha aggiunto – che qualifica il nostro cimitero e che dà dignità alla comunità”.
Il Sindaco si è inoltre complimentato con l’impresa esecutrice, la Ditta Vincenzo Perri, per l’accuratezza della realizzazione.
La riqualificazione del cimitero resta, dunque, una delle priorità assolute dell’Amministrazione comunale guidata da Mario Occhiuto. “Da parte nostra – ha detto ancora il Sindaco durante la cerimonia di questa mattina – stiamo andando avanti speditamente e non solo procederemo al consolidamento del cimitero di Colle Mussano, ma stiamo per bandire un appalto più complessivo per la realizzazione di nuove cappelle (per un totale di 8000 loculi), per la manutenzione straordinaria ed un diffuso restyling  che comprenderà il rifacimento delle scale, dei camminamenti e degli impianti di illuminazione.”
I tempi indicati per la pubblicazione del bando di gara dal Capo del Dipartimento Tecnico del Comune di Cosenza, ing.Carlo Pecoraro, coincidono con la fine del mese di maggio. Oltre a questa gara ne sarà bandita un’altra per l’affidamento della gestione del servizio di polizia mortuaria e la manutenzione di tutte e quattro i cimiteri cittadini: Colle Mussano, Donnici, Borgo Partenope e S.Ippolito.
“Come per tutte le cose – ha detto ancora Mario Occhiuto – ci vuole un tempo, ma noi contiamo di far sì che per la fine del nostro mandato il Cimitero di Cosenza sia tutto riqualificato.”
Occhiuto ha, inoltre, molto apprezzato che il nuovo complesso funerario sia stato dedicato a S.Francesco di Paola e alla Beata Suor Elena Aiello. A questo proposito il primo cittadino ha ricordato la sua recentissima visita in Vaticano da Papa Francesco al quale ha donato proprio un catalogo delle opere di San Francesco di Paola.
Subito dopo il Sindaco, ha preso la parola l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, Mons.Salvatore Nunnari che ha espresso i suoi ringraziamenti a tutti gli artefici della realizzazione del nuovo complesso funerario, a cominciare dagli operai. “Il mio grazie – ha detto Mons.Nunnari è quello di una Chiesa che va camminando accanto alle altre istituzioni per costruire il bene comune della nostra gente. E’ un’opera importante e che ha richiesto tanti sacrifici, ma che ha visto una convergenza di intenti con il Comune, animato da tanta speranza. Venendo a Cosenza – ha aggiunto – ho sempre ammirato la pietà dei cosentini ed il radicamento del loro culto per i morti, ma ho avuto anche modo di constatare le condizioni non proprio decenti in cui versavano alcune cappelle. Ora, la realizzazione di questo complesso funerario potrà restituire dignità sia a chi è seppellito nel cimitero, sia alla pietà di chi, rimasto in terra da pellegrino, vive questi luoghi per recarsi in visita dai propri defunti.”
L’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano ha, durante la cerimonia di questa mattina, esortato sia il direttore dei lavori che la ditta esecutrice ad andare avanti speditamente per il completamento del complesso funerario e quindi per la realizzazione dell’altro polo rimasto, auspicando di veder completata l’opera prima di lasciare la Diocesi di Cosenza. E ha confidato anche che ogni sera, prima di andare a dormire, volge lo sguardo dalla finestra della sua camera da letto verso la costruzione del complesso dedicato a San Francesco e alla Beata Suor Elena Aiello pregando per la sua ultimazione. “E’ importante camminare insieme – ha ribadito il presule. La città di Cosenza non può essere divisa né dalle ideologie, né dalle contrapposizioni. Non ci devono essere muri e barriere, ma c’è l’uomo che cammina verso la realizzazione del bene comune.”
Al termine della cerimonia, dopo la benedizione impartita da Mons.Nunnari, è stata scoperta, ad opera della Madre Generale delle Minime della Passione, Suor Giuliana Amodio, la stele posta all’ingresso del complesso funerario nella quale è custodita, in una teca, una reliquia dell’Orto dei Getsemani, altrimenti noto come l’Orto degli Ulivi, proveniente da un pellegrinaggio in Terra Santa cui l’Arciconfraternita della Consolazione diede vita, nel 2011, subito dopo l’avvio dei lavori del complesso funerario oggi realizzato al 50%.

Arcivescovo Nunnari: la Calabria ha Bisogno di Segni Forti di Legalità

VescovoNunnariREGGIO CALABRIA – Durante i lavori della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, a Reggio Calabria, l’arcivescovo di Cosenza, mons. Salvatore Nunnari, ha voluto esprimere il suo punto di vista sulla questione legalità con queste parole:  ”In Calabria – ha detto – c’è bisogno di ‘segni forti’ meno conferenze sulla legalità e più comportamenti coerenti. Occorre un’autentica rivoluzione culturale, la politica va rinnovata: dalla Regione, dalle Province, dai Comuni, devono arrivare messaggi forti, ‘segni’ credibili”.