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Processione interrotta a Zungri, Mazzetti: «La gente deve comprendere il valore della nostra azione»

ZUNGRI (VV) – «Avremmo voluto che tutti i presenti scoppiassero in un applauso quando i carabinieri hanno interrotto la processione a cui voleva pendere parte il pluripregiudicato ritenuto il boss della ‘ndrangheta del paese. Abbiamo assito, piuttosto, a un atteggiamento oppositivo e persino a recriminazioni nei confronti delle Forze dell’ordine. La gravità di questa vicenda sta in questo. Tutti gli sforzi e i sacrifici che Forze dell’ordine e magistratura fanno quotidianamente devono andare di pari passo con un profondo e comune cambiamento di mentalità se davvero si vuole sconfiggere la criminalità di ogni genere e la sottocultura mafiosa». È il commento di Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, Federazione Sindacale di Polizia, su quanto avvenuto in Calabria, a Zungri, dove i carabinieri hanno interrotto la processione della “Madonna della Neve” poiché un presunto boss della ‘ndrangheta, Giuseppe Accorinti, di 59 anni, aveva preteso di essere incluso tra i portatori dell’effige. «Benissimo hanno fatto i colleghi dell’Arma a intervenire così – aggiunge Mazzetti -, perché la difesa della legalità passa per l’affermazione dello Stato senza se e senza ma. E ciò significa anche, evidentemente, porre un deciso rimedio a ‘sviste’ e ‘disattenzioni’ di organizzatori, comitati, amministrazioni locali e quant’altro in circostanze come queste. Ma la gente deve comprendere il valore di questa nostra azione, tutta tesa a restituire e difenderne libertà e dignità da ogni tipo di ingerenza e prevaricazione tipica della mentalità mafiosa come anche di ogni altra forma di illegalità. Che sia durante una processione ‘contaminata’, durante un’operazione antidroga, durante un’indagine anticorruzione o un normale controllo stradale, ogni intervento delle Forze dell’ordine è per la gente e per lo Stato. Ed è quella la parte giusta da cui stare».

Ancora sangue sulle strade, perde la vita un ex ufficiale dell’esercito

VIBO VALENTIA – Non si placa l’escalation di morti sulle strade calabresi. Dopo il decesso di un giovane reggino avvenuto a seguito di uno scontro tra una moto e un’auto, dopo la morte di un giovane di soli 22 anni a Cosenza, ieri nel vibonese, nei pressi di Zungri, un 68enne ha perso la vita a causa di un incidente. L’uomo, originario di Viterbo, ex ufficiale dell’esercito in pensione, era in vacanza in Calabria. A bordo della sua vettura, per cause in corso di accertamento, il sessantottenne avrebbe perso il controllo dell’auto finendo fuori strada, forse a causa di un incendio della stessa vettura ma non è escludibile anche per l’asfalto reso viscido dal maltempo. Nell’incidente è gravemente rimasta ferita anche un’altra persona immediatamente soccorsa dai sanitari e trasferita con urgenza all’ospedale dove, a causa di diversi traumi, è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico.

Immagine di repertorio 

 

Paura nella notte, forte scossa di terremoto in Calabria

VIBO VALENTIA – Paura nella notte in Calabria per una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 registrata alle ore 4.50 del 14 luglio con epicentro nel vibonese a Zungri, e che è stata avvertita in gran parte della regione. Il terremoto infatti, nonostante l’ora tarda, è stato avvertito anche nelle province di Cosenza, Reggio Calabria e perfino in Sicilia. L’attività sismica si è verificata ad una profondità di 57 km ed ha interessato soprattutto la Costa Calabra Occidentale. Secondo le informazioni della Protezione Civile non si registrano danni a persone o cose anche se le telefonate giunte alla centrale operative sono state moltissime. Sempre secondo la protezione civile il fenomeno è stato generato da un sistema di faglie molto vicino al largo delle costa tirrenica vibonese e non ha alcuna correlazione con il vulcano Marsili.

Prostituzione minorile, rinviato a giudizio anche ex parroco di Zungri

VIBO VALENTIA – Sono quattro i rinvii a giudizio chiesti dal pm della procura della Repubblica di Catanzaro Debora Rizza nei confronti di altrettanti accusati di prostituzione minorile. I fatti risalgono all’estate di due anni fa a Zungri e fu condotta dalla squadra mobile di Vibo Valentia.

Tra i nomi anche quello di Don Felice La Rosa di Calimera, ex parroco di Zungro che adesso dovrà rispondere di detenzione di materiale pornografico. Insieme al parroco compariranno in giudizio anche Antonio Battaglia, Miroslaev Iliev, Mariano Mamone e Luciano Restuccia

Fonte foto http://www.avvocatopenalista.org/sentenza.php?id=13112

Trovati con 1 kg di marijuana, due arresti nel vibonese

ZUNGRI (VV) – Due uomini, Mariano Graziano Fiamingo, di 43 anni, e Carmelo Niglia di 42, entrambi già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati dai carabinieri a Zungri, nel vibonese, con l’accusa di detenzione illegale di sostanze stupefacenti.
I due, durante un servizio di controllo del territorio, hanno tentato di nascondersi alla vista dei militari rifugiandosi in un casolare risultato in un secondo momento di proprietà di uno dei due. I carabinieri, notato il loro comportamento, li hanno inseguiti e successivamente bloccati in aperta campagna. Sottoposti a perquisizione sono stati trovati in possesso di un chilo di marijuana, due bilancini e la somma di 120 euro in contanti. Fiamingo è stato poi condotto in carcere mentre Niglia è stato posto ai domiciliari.

Denunciati per raccolta abusiva di scommesse sportive

ZUNGRI (VIBO VALENTIA) – Due persone sono state denunciate dai carabinieri a Zungri per raccolta abusiva di scommesse sportive; in una sala giochi venivano infatti effettuate delle scommesse su partite di calcio.  Nel corso dell’operazione sono state accertate anche alcune violazioni amministrative in quanto i due denunciati avevano avviato anche un’attivita’ di internet-point senza autorizzazioni.