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Altro pareggio per la Reggina: 0-0 con la Paganese

PAGANESE (3-5-2): Galli; Piana, Stendardo, Dellafiore; Della Morte (24′ st Fornito), Nacci (36′ st Navas), Capece, Carotenuto, Della Corte (1′ st Gaeta); Parigi, Di Renzo (24′ st Cappiello). In panchina: Santopadre, Tazza, Sapone, Alberti, Acampora, Gifford, Schiavino, Gargiulo. All.: De Sanzo.

REGGINA (3-5-2): Confente; Conson, Gasparetto, Solini: Kirwan (31′ st Sandomenico), Franchini (11′ st Tassi), Zibert, Salandria, Strambelli; Doumbia, Baclet. In panchina: Farroni, Seminara, De Falco, Tulissi, Ciavattini, Marino, Pogliano, Procopio, Redolfi, Martiniello. All.: Drago

ARBITRO: De Angeli di Abbiategrasso

NOTE: Ammoniti: Solini (R), Tassi (R), Salandria (R), Strambelli (R), Dellafiore (P), Capece (P), Parigi (P). Espulso Baclet (R)

 

PAGANI – Reggina ancora una volta a bocca asciutta. Con la Paganese finisce 0-0.

Inizia male la partita per gli amaranto che già dopo due minuti rischiano di andare sotto. Su un cross dalla destra Carotenuto arriva sul pallone ma mette di poco a lato. Al 16′ Baclet commette un fallo e l’arbitro estrae il giallo. Episodio apparentemente marginale ma che condizionerà la partita dei calabresi. I ritmi sono bassi, nessuno riesce a creare. La Reggina ha pochi sbocchi offensivi e ci prova soprattutto sul lato di Doumbia. Al 40′ Baclet simula platealmente per cercare il rigore. L’arbitro non si fa ingannare ed estrae il secondo giallo. Espulsione davvero ingenua per il francese in una partita in cui la Reggina, ancora una volta, ha poche idee su come attaccare.

Nel secondo tempo quindi la Paganese prova a costruire con meno timori. Al 64′ Nacci ci prova da fuori ma Confente blocca. Al 50′ il portiere invece si oppone a una conclusione di Dellafiore, aiutato nel disimpegno dalla difesa. La Reggina comunque, forte delle proprie individualità, prova a fare la partita, ma non sa davvero come attaccare. Il match scorre via lentamente, senza nessuna emozione. Al 94′ l’unica vera occasione del match, con Capace che calcia dalla distanza. Confente si distende e salva. Termina così un’altra deludente partita della Reggina, ancora limitata dai suoi evidenti problemi offensivi.

 

Il Catania ribalta il Catanzaro con Di Piazza e Marotta

CATANZARO – CATANIA 1-2

CATANZARO (3-4-3): Furlan; Celiento, Riggio, Signorini (37′ st Eklu); Statella (18′ st Favalli), Maita, Iuliano (18′ st De Risio), Casoli; D’Ursi (32′ st Ciccone), Kanoute, Bianchimano (18′ st Fischnaller). In panchina: Elezaj, Pambianchi, Nicoletti, Giannone, Lame, Mittica, Posocco. All.: Cassia

CATANIA (3-5-2): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Baraye; Rizzo, Lodi (39′ st Bucolo), Biagianti, Marchese, Marotta, Di Piazza (27′ st Manneh). In panchina: Bardini, Angiulli, Liguori, Brodic, Llama, Valeau All. Novellino

ARBITRO: Robilotta di Sala Consilina

NOTE: Ammoniti: Lodi (CT), Signorini (CZ), Silvestri (CT), Pisseri (CT), Marchese (CT), Rizzo. Recupero: 1′ pt, 5′ st

MARCATORI: 3′ st D’Ursi (CZ), 43′ pt Marotta (CT), 10′ st Di Piazza (CT)

 

CATANZARO – Altra sconfitta per il Catanzaro. Il Catania per la prima volta in stagione riesce a sconfiggere i giallorossi davanti a un Ceravolo quasi pieno, dati i prezzi stracciati per donne, over 60 e under 18.

Eppure il gol di D’Ursi aveva illuso i più di ottomila spettatori giallorossi. Sugli sviluppi di un corner l’attaccante campano riesce a smarcarsi e a insaccare a due passi dalla porta. Il Catania di Novellino non parte bene e ha difficoltà a sviluppare gli attacchi. Il Catanzaro, senza strafare prova a farsi accompagnare dal buon vento. Al 18′ Casoli recupera il possesso a centrocampo, avanza fino ai venti metri e incrocia col sinistro. Il pallone termina di poco a lato. Qualche minuto dopo Maita e Bianchimano combinano al limite dell’area. Il centrocampista poi rigioca su D’Ursi che da buona posizione calcia incredibilmente fuori. Al 25′ invece il Catania riesce a penetrare. Di Piazza apparecchia per Marotta che calcia un rigore in movimento. Signorini si oppone provvidenzialmente. Al 35′ Lodi ci prova con la specialità della casa, il calcio di punizione, Furlan però vola e disinnesca. Sul finale di tempo il portierone giallorosso però esce a vuoto su un cross. La palla arriva sulla testa di Di Piazza che però grazia il Catanzaro. Il forcing del Catania porta buoni frutti perché al 43′ lo stesso Di Piazza dialoga bene con Marotta che supera Furlan. Finisce in parità un primo tempo davvero vivace.

Il Catania è su di giri e inizia bene anche la ripresa. Dopo dieci minuti infatti arriva il gol decisivo, nato ancora dal duo Marotta-Di Piazza. Su un contropiede, stavolta è l’ex Bari a imbeccare con un bel tocco di prima l’ex Foggia. Di Piazza conduce, salta Furlan e sigla il gol vittoria. Il Catanzaro è in difficoltà. Cassia, sostituto dello squalificato Auteri, butta nella mischia anche il rientrante Fischnaller. L’attacco giallorosso però non gira. Il Catania si difende in maniera ordinata e porta a casa tre punti preziossissimi. Per il Catanzaro sarà bene ritrovare il giusto ritmo. Fischnaller e Kanouté devono rientrare ancora a pieno regime. Probabilmente saranno loro la risposta ad alcuni dei problemi delle aquile.

Drago dopo Reggina – Rende: «Non abbiamo avuto cattiveria in fase difensiva»

REGGIO CALABRIA – E’ visibilmente amareggiato Massimo Drago nella conferenza stampa post partita. Dopo una partita equilibrata in cui la Reggina aveva acciuffato il vantaggio nel primo tempo, gli amaranto hanno sprecato troppo e all’ultimo respiro hanno concesso il pareggio al Rende. Un peccato, soprattutto alla luce dello sviluppo del match, con un inizio complicato per i padroni di casa: «I primi venti minuti ci siamo messi in difficoltà da soli. Sviluppavamo a sinistra dove avevamo un centrale destro di piede; quindi l’unica soluzione era quella per Procopio che veniva pressato e avevamo delle difficoltà. Dopo la squadra ha giocato secondo i piani. Siamo andati in vantaggio, abbiamo avuto la possibilità di raddoppiare, ma non abbiamo avuto cattiveria in fase difensiva e questo ci è costato due punti».

Qualcuno in sala stampa accusa la Reggina di non aver giocato una partita all’altezza del proprio valore, ma Drago non ci sta. Troppe sliding doors in un match così ricco di episodi; valutare una squadra solo per il risultato non è mai corretto e il tecnico ci tiene a precisarlo, nonostante, ammetta lui stesso, la Reggina non abbia giocato la sua miglior partita: «Dobbiamo pensare a migliorare giorno dopo giorno. Non possiamo pensare di vincere solo perché i giocatori indossano la maglia della Reggina. Per essere superiori dobbiamo lavorare più degli altri. Non voglio andare dietro le scusanti ma oggi abbiamo sbagliato gol che si fa fatica a commentare. Sono arrabbiato con i miei giocatori perché sull’1-0 due contro uno davanti al portiere non si possono sciupare quelle occasioni. Col 2-0 si sarebbe parlato di una grande Reggina che aveva vinto facilmente, quando non era così perché abbiamo sofferto lo stesso contro il Rende».

Servirà sicuramente più malizia nell’interpretazione dei momenti della partita. La Reggina è piena di giocatori esperti, ma inspiegabilmente non ha saputo difendere negli ultimi istanti della gara: «All’ultimo secondo bisogna mettersi sul pallone, far crossare e far uscire il portiere. Invece abbiamo fatto battere velocemente una palla ferma e quello mi fa arrabbiare. Lavoriamo settimane intere per migliorare alcune situazioni e non si può subire un gol del genere».

Il primo step per ripartire, è dimenticare una delusione così cocente. Fare tesoro insomma dei troppi errori commessi in una partita che sembrava vinta.

Catanzaro brutto, terreno di gioco pessimo: il Bisceglie vince 1-0

BISCEGLIE – CATANZARO 1-0

BISCEGLIE (3-5-2): Cerofolini; Longo, Markic, Maestrelli (27’st Mastrilli); Triarico (29’st Calandra), Risolo, Parlati, Bangu, Giron; Starita, Jovanovic (45’st Scalzone). In panchina: Vassallo, Ndiaye, Maccarone, Dellino, Djoulou, Cuppone, Camporeale, Cuomo, Giacomarro. All.: Vanoli

CATANZARO (3-4-3): Elezaj; Celiento, Riggio, Nicoletti; Statella, Maita, De Risio, Favalli (13’st Ciccone); D’Ursi (21’st Giannone), Bianchimano, Casoli. In panchina: Mittica, Ciccone, Pambianchi, Iuliano, Eklu, Nikolopoulos, Lame. All.: Auteri

ARBITRO: Feliciani di Teramo

NOTE: Ammoniti: Statella (C), De Risio (C), Markic (B)

MARCATORI: 10′ st Triarico (B)

 

BISCEGLIE – Termina la serie positiva del Catanzaro. A Bisceglie i padroni di casa guadagnano tre punti preziosissimi in una partita sporca, decisa forse più dal terreno di gioco che dai calciatori in campo.

Un manto erboso secco, irregolare, in cui il pallone non solo correva lento ma saltellava da una parte all’altra in maniera imprevedibile. Cercare linee di passaggio complicate e combinazioni corte, le direttrici di gioco del Catanzaro insomma, era impossibile. Far girare il pallone rasoterra significava affidarsi alla sorte, sperando che il terreno non cambiasse la rotazione della sfera. Così ha avuto buon gioco il Bisceglie, avvantaggiato da un campo davvero inaccettabile nel calcio professionistico. Attivo in particolare Triarico, MVP di giornata, che al 38′ ci prova con un’azione alla Robben: dribbling dalla destra verso l’interno del campo e tiro a giro verso il secondo palo da dentro l’area. I giallorossi si salvano davvero per pochi centimetri. Insomma, il Catanzaro non ha la possibilità di giocare al suo calcio. Eppure il Bisceglie stava per capitolare proprio a causa del campo, suo miglior alleato. Al 44′ punizione da zona centrale per il Catanzaro. D’Ursi calcia di piatto e il pallone rimbalza quasi sull’area piccola. Il terreno di gioco irregolare fa cambiare traiettoria inaspettatamente al pallone, ma Cerofolini se ne accorge in tempo e si salva con la mano di richiamo.

Nel secondo tempo il copione non cambia. Il Catanzaro non può costruire e, addirittura, c’è paura anche a passare indietro il pallone al portiere, col timore che qualche rimbalzo tradisca Elezaj. L’estremo difensore giallorosso peraltro palesa più di tutti le difficoltà a calciare con precisione il pallone su un campo del genere. Così, come se non bastasse, arriva anche il gol vittoria del Bisceglie. Un’azione insistita, col Catanzaro che fatica a uscire dalla propria trequarti. La palla arriva a destra su Triarico che di collo pieno calcia all’incrocio del secondo palo. Per gli ospiti recuperare è impossibile. Effettuare due passaggi rasoterra di fila sembra un’impresa titanica, così non basta neanche l’ingresso di Giannone per recuperare. Oggi il calcio di Auteri è stato mortificato da un manto erboso inqualificabile.

Ci si lamenta spesso del livello della Lega Pro, ma non si può pensare di avere belle partite e sistemi di gioco interessanti se è impossibile costruire palla a terra. La mediocrità viene premiata e chi, come Auteri, prova a proporre un certo tipo di calcio è penalizzato.

La Reggina cede nel finale: vince la Juve Stabia

JUVE STABIA – REGGINA 1-0

JUVE STABIA (4-3-3): Branduani; Vitiello, Marzorati (15′ pt Mastalli), Allievi, Germoni; Calò, Mezavilla, Carlini; Torromino (12′ st Elia), Paponi, Conotto (22′ st El Ouazni). a disposizione: Venditti, Schiavi, Melara, Vicente, Di Roberto, Castellano, Viola, Dumancic, Elia, Lionetti. Allenatore: Caserta

REGGINA (4-3-3): Confente; Kirwan, Gasparetto, Solini, Procopio; Bellomo, De Falco (42′ st Tassi), Franchini; Strambelli, Baclet (42′ st Martiniello), Doumbia (28′ st Tulissi). a disposizione: Vidovsek, Farroni, Seminara, Salandria, Zibert, Sandomenico, Marino, Pogliano, Redolfi. Allenatore: Drago

ARBITRO: Meraviglia di Pistoia

NOTE: Ammoniti: Vitiello (JS), Gasparetto (R), Solini (R). Recupero: 2′ pt, 5′ st

MARCATORI: 37′ st Germoni (JS)

 

CASTELLAMMARE DI STABIA – Dopo un periodo non facile la Reggina era attesa alla prova più difficile, in casa della Juve Stabia capolista. Gli amaranto di Drago tornano a casa a mani vuote, dopo una partita decisa da Germoni nei minuti finali.

Per i calabresi è subito dura. La Juve Stabia deve riscattare il pari col Monopoli e parte in quarta, ricacciando gli avversari nella loro metà campo. L’occasione per stappare il match i campani ce l’hanno già al 7′, quando Paponi si guadagna un rigore forse generoso. Lo stesso ex Bologna però, colpito dalla maledizione di Giannone, calcia fuori. L’episodio scuote la Reggina, troppo timida nei primi minuti. Gli uomini di Drago cercano di proporsi in avanti con più frequenza, ma perforare il fortino stabiese è impresa ardua. Da segnalare un paio di conclusioni dalla distanza di Strambelli e Bellomo.

Nel secondo tempo la Juve Stabia cerca di riprendere le redini del match e dopo poco più di cinque minuti sfiora il gol. Confente infatti buca l’uscita su un corner delle vespe. La palla arriva sulla ad Allievi sul secondo palo che rimette in mezzo per Mastalli. Solini per ben due volte ribatte il tiro del centrocampista scuola Milan e salva i suoi. Qualche istante più tardi la grande occasione invece ce l’hanno gli ospiti. Doumbia calcia da posizione defilata ma l’ex Mezavilla salva sulla linea. I campani hanno bisogno di vincere per mantenere il distacco sugli inseguitori, quindi cercano di attaccare con più convinzione. Al 72′ Elia salta Procopio e crossa dal fondo verso il secondo palo; Germoni a botta sicura colpisce sulla traversa. E’ lo stesso Germoni a propiziare il gol all’82: la Reggina perde un pallone sanguinoso a centrocampo e l’ex Ternana mette in mezzo dal lato corto dell’area. Il pallone viene deviato da un difensore e supera Confente. Una sconfitta bruciante, su cui la società ha deciso di non soprassedere: da lunedì la squadra parte in ritiro per preparare il derby col Rende.

Catanzaro di misura sul Monopoli: decide Signorini

ACATANZARO – MONOPOLI 1-0

CATANZARO (3-4-3): Furlan; Celiento, Riggio, Signorini; Statella, Maita, Iuliano (1′ st De Risio), Nicoletti (1′ st Giannone); D’Ursi (31′ st Ciccone), Bianchimano (18′ st Favalli), Casoli (39′ st Eklu). In panchina: Elezaj, Pambianchi, Nikuloupulos, Lame, Mittica. All.: Auteri

MONOPOLI (3-5-2): Pissardo; Ferrara, De Franco, Bastrini; Rota, Zampa, Scoppa, Mercadante (10′ st Fabris); Sounas (17′ st Magni), Paolucci; Gerardi. In panchina: Mariano, Gatti, Sansone, Mendicino, Mangione, Berardi, Maimone, Montinaro, Fabris. All.: Scienza

ARBITRO: Rutella di Enna

NOTE: Ammoniti: Celiento (C), Gerardi (M), Signorini (C), Paolucci (M), Furlan (C), Scoppa (C)

MARCATORI: 6′ st Signorini

 

CATANZARO – Riprendersi dopo una delusione come quella di Stabia poteva essere difficile anche per una grande squadra come il Catanzaro di Auteri. Due settimane sono un’eternità se passate a rimuginare su ciò che avrebbe potuto essere ma non è stato. L’avversario poi non era proprio il più agevole: il Monopoli è in piena zona playoff e, proprio come i giallorossi, era reduce da un pareggio con la Juve Stabia.

I pugliesi si presentano al Ceravolo col chiaro intento di difendersi. Gli esterni di centrocampo si abbassano e difatti gli uomini di Scienza passano al 5-3-2. L’obiettivo è quello di fare densità al centro, attraverso il posizionamento dei centrocampisti e le uscite in avanti dei terzi centrali, e contemporaneamente di controllare gli attacchi in ampiezza del Catanzaro con i due tornanti. Per i giallorossi la missione è complicata non solo dall’avversario ma anche dal terreno di gioco. Il prato sotto il lato distinti è davvero pessimo, con evidenti chiazze di sabbia tra le zolle d’erba. Un bel problema, considerando che nel primo tempo su quella fascia agisce Statella, a volte vero regista avanzato del Catanzaro. I calabresi dunque sono costretti ad attaccare sul lato di Nicoletti e D’Ursi. L’attaccante campano cerca di ispirare la manovra con i suoi dribbling a rientrare, ma è davvero difficile aggirare il Monopoli. I pugliesi negano ricezioni facili ai giocatori di Auteri, che si ritrovano sempre a stoppare spalle alla porta con l’uomo dietro. Difatti l’unica occasione nasce da un angolo spizzato sul secondo palo dove Signorini, di testa, mette alto.

Sembra davvero una partita bloccata, difficile da risolvere solo con i meccanismi offensivi. Servirebbe qualche colpo individuale, ma Fischanaller e Kanouté sono indisponibili. Così, è un episodio, ancora una volta un corner, a decidere il match. Giannone cerca di redimersi dall’errore di Stabia con un angolo battuto verso il secondo palo. Riggio di testa rigioca in mezzo dove Signorini a un metro dalla porta spedisce in rete. Il Catanzaro così si toglie di dosso un po’ di timori. Il Monopoli inevitabilmente inizia a concedere più spazio e nei venti minuti finali i giallorossi hanno finalmente spazio per combinare e attaccare in transizione. Al 76′ Giannone e Casoli conducono un contropiede con l’ex Gubbio che, in area, si fa deviare il tiro dal difensore. Poi è lo stesso Giannone a sfiorare il gol, con un attacco in campo aperto in cui si presenta davanti al portiere, lo salta e di destro in caduta manda fuori di pochi centimetri. Il Catanzaro non chiude la partita ma sembra amministrare bene. Il finale però è col brivido. Al 92′ il Monopoli batte una punizione sulla trequarti. Il pallone è tagliato verso il secondo palo dove di testa il pallone viene indirizzato sul lato opposto per i piedi di Gerardi. L’attaccante insacca ma per la gioia del Ceravolo il guardalinee annulla.

Finisce così, con una delle vittorie più sudate della stagione. Era la reazione che serviva per allontanare la depressione post-Stabia e andare all’assalto di un sogno, come recitava lo striscione esposto oggi dalla Massimo Capraro.

La Reggina cade con la Virtus Francavilla

VIRTUS FRANCAVILLA – REGGINA 1-0

VIRTUS FRANCAVILLA: (3-5-2): Nordi; Caporale, Marino, Pino; Puntoriere (15′ st Gigliotti), Folorunsho, Vrdoljak, Pastore (28′ st Corado), Nunzella; Sarao, Partipilo (45′ st Zenuni). In panchina: Saloni, De Luca, Cason, Monaco, Tchetchoua, Cavaliere, Mastropietro, Albertini. All.: Trocini.

REGGINA (4-3-3): Confente; Kirwan, Gasparetto, Conson, Seminara (23′ st Solini); Salandria (10′ st Franchini), De Falco, Bellomo; Strambelli, Baclet (23′ st Tassi), Sandomenico (16′ st Redolfi). In panchina: Farroni, Vidovsek, Pogliano, Procopio, Marino, Zibert, Doumbia, Tulissi. All.: Drago

ARBITRO: Petrella di Viterbo

NOTE: Ammoniti: Franchini (R), Gasparetto (R), Corado (VF). Espulso Conson (R). Recupero: 2′ pt, 5′ st

MARCATORI: 39′ st Sarao (VF)

 

FRANCAVILLA – Battuta d’arresto per la Reggina di Drago. Alla Virtus Francavilla basta un rigore di Sarao per superare gli amaranto.

Nonostante il fattore campo, la Reggina cerca da subito di imporre il proprio tasso tecnico. La costruzione è sbilanciata sulla destra, il lato di Strambelli, già uomo chiave per Massimo Drago. Nonostante la supremazia territoriale non si vedono grandi occasioni. Il ritmo è lento, i passaggi sono insicuri e poco risolutivi per via di un campo di gioco non all’altezza. I pugliesi ci provano alla mezz’ora con un lancio in profondità di Forolunsho per Nunzella, ma Confente esce e blocca al limite dell’area di rigore. Per gli ospiti da segnalare una bella combinazione con cui Baclet, di tacco, libera al tiro Strambelli; la palla però finisce sul fondo.

Il secondo tempo si apre con Baclet che reclama un rigore per tocco di mano di Pino. L’arbitro però non premia la Reggina e anzi, qualche minuto dopo si vede costretto a punire i calabresi. Puntoriere salta Conson che lo stende. Petrella tira fuori il giallo ed espelle il numero due per doppia ammonizione. La Virtus prende coraggio e va vicina al gol con un colpo di testa impreciso di Caporale. La Reggina nonostante l’inferiorità numerica sfiora il gol con Tassi, imbeccato da una punizione di Strambelli. Nordi però è reattivo e mette in corner. Così si arriva all’81’, il minuto decisivo. Solini commette fallo su Gigliotti e l’arbitro indica il dischetto. Sarao dagli undici metri non sbaglia. Solini prova a rimediare qualche minuto dopo con una mischia in area ma è tutto inutile. Una Reggina poco ispirata torna con zero punti dalla Puglia.

Giannone come Maicosuel: la Juve Stabia si salva col Catanzaro

JUVE STABIA – CATANZARO 0-0

JUVE STABIA: Branduani, Vitiello, Marzorati, Troest, Allievi, Calò, Mastalli, Carlini (23′ st Elia), Melara (23′ st Mezavilla), Paponi Torromino (30′ st El Ouazni). In panchina:Venditti, Schiavi, Vicente, Castellano, Viola, Dumancic, Sinani, Canotto, Germoni All.: Caserta

CATANZARO: Furlan, Celiento, Figliomeni (13′ pt Signorini), Riggio. Statella, Maita, Iuliano, Favalli (34′ st Nicoletti), D’Ursi (34’st De Risio), Ciccone (18′ st Giannone), Casoli. In panchina: Elezaj, Pambianchi, Eklu, Kanoute, Lame, Mittica, Posocco. All.: Auteri

ARBITRO: Ayroldi di Molfetta

NOTE: Ammoniti: Allievi (JS), Statella (C)

 

CASTELLAMMARE DI STABIA – La parola chiave per riassumere Juve Stabia-Catanzaro è rimpianto. I giallorossi arrivavano al “Menti” in uno stato di forma straripante, ma senza i giocatori migliori. Bianchimano neanche convocato, Fischnaller e Kanouté senza la giusta condizione fisica, per questo rimasti in panchina lungo tutti i novanta minuti. Anche Figliomeni non era al meglio, infatti ha dovuto abbandonare la contesa già nel primo tempo.

Eppure il Catanzaro non è sembrato soffrire più di tanto tutti questi infortuni. Gli uomini di Auteri, fedeli al proprio credo, hanno piantato nel primo tempo le tende nella metà campo campana. Statella e Favalli sempre alti e aperti e i difensori pronti ad accorciare in avanti. Un Maita colossale, nettamente il migliore in campo, che ha dominato dal primo all’ultimo pallone: un gigante che ha fatto sembrare piccoli piccoli Calò e Mastalli, due dei centrocampisti migliori del campionato. Purtroppo non è bastato a infliggere alla Juve Stabia la prima sconfitta stagionale. D’Ursi ha condotto male un paio di situazioni interessanti a campo aperto a inizio match: in una in particolare, invece di servire Favalli largo a sinistra o il movimento in profondità di Casoli ha preferito tirare da venticinque metri, con esiti nefasti. L’attaccante, che aveva deciso il match con la Paganese, ha avuto l’occasione migliore della partita, quando al 39′ ha raccolto a rimorchio in area un rasoterra dalla destra. Il suo piattone però si è spento fuori di qualche centimetro, con Branduani già rassegnato all’idea del gol. La Juve Stabia ci ha provato con qualche occasione sporca, con le sponde di Paponi e gli inserimenti di Carlini, ma, a parte un gol giustamente annullato all’ex Bologna per fuorigioco, le Vespe non hanno creato pericoli.

Nel secondo tempo però i Campani hanno alzato il ritmo. La partita è diventata più equilibrata, con Carlini che in un paio d’occasioni ha provato a sorprendere la difesa con i suoi colpi di testa. Il Catanzaro ha avuto qualche difficoltà in più a creare. D’Ursi è un giocatore che si esalta in transizione, per questo un attaccante più abile a creare contro difese schierate come Kanouté sarebbe servito come il pane. Sarebbe stato utilissimo anche Bianchimano, dato che Statella delle volte è riuscito anche a raggiungere il fondo, ma dentro non c’era nessuno. I calci d’angolo poi hanno fatto il solletico ai padroni di casa. Insomma, era una partita che il Catanzaro, se non di vincerla, avrebbe meritato di disputarla con qualche titolare in più, per giocarsi al meglio le sue carte. I rimpianti della vigilia erano confermati, ma non ci si sarebbe strappati i capelli per un pareggio sul campo della capolista, dove comunque il Catanzaro ha giocato con la solita autorità.

Non ci si sarebbe strappati i capelli almeno fino all’84’. Perché c’è un pallone vagante sul lato sinistro dell’area, Giannone ci si avventa e costringe il difensore al fallo. Ayroldi non ha dubbi e concede il rigore. Avrebbe potuto essere il momento della redenzione per il numero dieci giallorosso, sostituito da subentrato già due volte. Auteri comunque ha sempre creduto in lui, e avrebbe potuto ripagarlo. Invece, non si sa per quale motivo, ha cercato un cucchiaio vanaglorioso, con Branduani che quasi non ci credeva quando si è ritrovato il pallone tra le mani senza alcuno sforzo. Ai tifosi del Catanzaro sarebbe piaciuto tornare in Calabria con la consapevolezza di aver dominato su un campo così difficile, vedendo il bicchiere mezzo pieno. Adesso il rientro invece diventerà un incubo, perché stanotte tutti quanti penseranno a quando Giannone, ispirato da Maicosuel, ha deciso di calciare quel cucchiaio sciatto, insensato, che si spera non incida sul resto della stagione di un Catanzaro fino ad ora col morale alle stelle.

Buona la prima per Drago: la Reggina batte il Siracusa

SIRACUSA – REGGINA 0-2

 

SIRACUSA (4-2-3-1): Crispino; Daffara, Di Sabatino, Bertolo, Bruno; Ott Vale (28′ st Talamo), Fricano (34′ st Vazquez); Palermo, Tiscione, Souarè (20′ st Cognigni); Catania. In panchina: D’Alessandro, Boncaldo, Parisi, Del Col, Vazquez, Fricano Gia., Mustacciolo, Rizzo, Russini, Lombardo. All.: Raciti

REGGINA (4-3-3): Farroni; Kirwan, Conson, Gasparetto, Procopio; Franchini, Zibert (45′ pt Salandria), Bellomo (45’+2 st Marino); Strambelli (45’+2 Solini), Baclet (35′ st Tassi), Sandomenico (35′ st Doumbia). In panchina: Vidovsek, Confente, Tulissi, Pogliano, Redolfi, Martiniello. All.: Drago

ARBITRO: Paterno di Teramo

NOTE: Ammoniti: Bertolo (S), Baclet (R), Zibert (R), Tiscione (S). Recupero: 3′ pt, 5′ st

MARCATORI: 15′ st Strambelli (R), 22′ st Baclet (R)

 

SIRACUSA – Non avrebbe potuto iniziare meglio l’avventura di Massimo Drago sulla panchina della Reggina. Gli amaranto infatti si impongono di autorità per 2-0 sul campo di Siracusa grazie ai neo acquisti Baclet e Strambelli.

L’ex tecnico del Crotone non abbandona il 4-3-3 ma schiera contemporaneamente tutti i giocatori più talentuosi: Baclet, Strambelli, Sandomenico e Bellomo partono dall’inizio, con Doumbià pronto con la sua velocità ad incidere a gara in corso. In ogni caso c’è ancora bisogno di conoscersi, quindi il Siracusa inizia meglio la partita, con Farroni, titolare al posto di Confente vittima di alcuni problemi nel riscaldamento, che blocca un colpo di testa di Souaré su un bel cross di Daffara. La Reggina non sembra ancora avere i giusti automatismi e i giocatori non sono troppo sicuri col pallone. Le opzioni di passaggio sono poche e Procopio al 19′ rischia di combinarla grossa quando passa il pallone a Palermo che si invola verso la porta. L’attaccante siciliano però svirgola e grazia i calabresi. Insomma, nonostante il cambio di allenatore la manovra della Reggina resta farraginosa e il primo tiro degno di nota arriva al 44′, con Strambelli che approfitta di un errore di Bertolo, si sistema il pallone sul sinistro e calcia a giro. Crispino mette in angolo.

In ogni caso, nel secondo tempo il Siracusa è meno lucido e gli ospiti riescono ad alzare il baricentro. Le connessioni tra i giocatori sono aride, ma il talento di alcuni elementi è indiscutibile. Così al 60′ Strambelli si inventa il gol del vantaggio con un sinistro che parte quasi dalla bandierina del corner. Il gol è un brutto colpo per il Siracusa e infatti al 67′ arriva anche il raddoppio. Franchini sulla destra beffa Fricano, guadagna il fondo e mette in mezzo dove Baclet spinge agevolmente in porta. Per la Reggina col doppio vantaggio è facile addormentare la partita e condurre in porto il 2-0. Tre punti convincenti per l’autorità con cui gli uomini di Drago hanno imposto il proprio superiore tasso tecnico. Resta comunque da migliorare l’intesa tra i giocatori, soprattutto in fase offensiva.

Il Catanzaro piega la Paganese: 4-1 al “Ceravolo”

CATANZARO (3-4-3): Furlan, Celiento (33’st Lame), Signorini (12’st Figliomeni), Nicoletti, Statella, Maita, Eklu (1’st De Risio), Favalli, Giannone (24’st Posocco), Ciccone (14’st D’Ursi), Casoli. In panchina: Elezaj, Mittica, Pambianchi, Iuliano, Nikolopoulos. All.: Auteri

PAGANESE (3-5-2): Santopadre; Diop (25’st Dellafiore), Piana, Acampora; Tazza, Carotenuto, Capece, Nacci (25’st Gaeta), Perri (11’st Della Corte); Di Renzo, Parigi. In panchina: Galli, Sapone, Navas, Cappiello, Della Morte, Gori, Gifford, Gargiulo. All.: De Sanzo

ARBITRO: Gualtieri di Asti

NOTE: Espulso Piana (P)

MARCATORI: 2′ pt Giannone (C), 27′ pt Eklu (C), 30′ pt Acampora (P), 19′ st, 21′ st D’Ursi (C)

 

 

CATANZARO – L’antipasto del big match di mercoledì con la Juve Stabia non avrebbe potuto essere più gustoso. Il Catanzaro supera senza difficoltà la Paganese con un netto 4-1, nonostante numerose assenze.

In attacco in particolare Auteri rinuncia a Bianchimano, Fischnaller e Kanouté, sulla carta il terzetto titolare. I sostituti comunque non li fanno rimpiangere, dato che Giannone sblocca il match già dopo due minuti. Dopo la solita triangolazione in fascia Statella guadagna il fondo e mette in mezzo. Piana prova a respingere ma il pallone arriva sul sinistro del numero dieci giallorosso che non perdona Santopadre.

Il Catanzaro come al solito approccia la partita alla grande. Pressing aggressivo, possesso palla spavaldo, sempre votato alla ricerca della superiorità numerica sulle catene e a ridosso dell’area. Da una situazione simile nasce il 2-0. Ciccone, come spesso gli capita, abbandona lo slot di centravanti e si avvicina sulla destra al lato palla. Con un movimento porta via l’uomo e apre spazio per l’inserimento in area di Eklu, servito con precisione da Statella. Il ghanese incrocia e sigla il 2-0. Anche stavolta però il Catanzaro sembra voler far palpitare il cuore dei suoi tifosi. Sugli sviluppi di un corner infatti Diop raccoglie il pallone sul primo palo e allunga verso Acampora che punisce Furlan.

Nel secondo tempo però il Catanzaro non cade in preda ad amnesie e attacca con convinzione. Grazie alle solite combinazioni, i padroni di casa riescono a liberare al tiro il sinistro di Ciccone da posizione pericolosa. L’attaccante col piattone colpisce la base del palo. La Paganese difatti si rende pericolosa per via di una distrazione dei giallorossi, che si lasciano colpire in contropiede da un corner a favore. Per fortuna Furlan è attento, copre bene la porta e in uscita nega il pari a Di Renzo. Un minuto dopo il portiere è ancora decisivo, stavolta col piede, per togliere dalla porta un tiro di Nacci. Sono gli unici squilli degli ospiti. Perché poco più tardi entra D’Ursi e chiude la partita con una doppietta. Il numero sette è un animale da transizione, magari non sempre lucido nelle scelte, ma imprendibile in spazi aperti. Il primo gol nasce grazie alla solita superiorità numerica a ridosso dell’area, che attiva il movimento del napoletano che incrocia di destro sul secondo palo. Il secondo nasce da un calcio d’angolo in cui la difesa campana respinge proprio sui piedi di D’Ursi che ancora una volta batte Santopadre sul palo lungo. Non contento, il neo entrato scappa in contropiede e costringe Piana al fallo del secondo giallo. E’ l’episodio che chiude definitivamente la partita.

Il Catanzaro, grazie allo 0-0 contro il Bisceglie, supera il Trapani e può preparare al meglio la partita più importante, finora, del suo campionato.