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Cosenza, scomparso un uomo residente nel centro storico della città

COSENZA – Scomparso a Cosenza un uomo di 40 anni. Giacomo, questo il suo nome, di origini polacche, è residente nel centro storico della città, ma da alcuni giorni non si hanno più sue notizie. Lo scorso venerdì, infatti, l’uomo, in profondo stato confusionale, è stato accompagnato presso l’ospedale di Cetraro. Dopo accertamenti e analisi di routine, che non hanno riscontrato nulla di anomalo, Giacomo è stato dimesso. Da allora, più nulla. Dopo essersi allontanato dal nosocomio, dell’uomo si sono perse le tracce.

Da quanto si apprende, Giacomo era in cura presso una struttura per alcolisti, aiutato e supportato dal “Paradiso dei Poveri” di Padre Fedele. Ed è stato proprio il frate, non avendo più notizie dell’uomo, a lanciare l’allarme. L’allarme ha fatto scattare immediatamente le ricerche che, sfortunatamente, finora non hanno prodotto alcun risultato. Nel corso delle ricerche, sono stati scandagliati i luoghi vicino all’ospedale, le stazioni; molti i testimoni che sono stati interrogati. Tuttora gli investigatori passano al setaccio il territorio nella speranza di individuare altre tracce.

 

Maxi blitz a Salerno, Cosenza e Rende tra le città indagate

SALERNO – Un maxi blitz è scattato alle prime ore dell’alba. “Porta Ovest” è l’operazione coordinata dalla DIA di Salerno che vede coinvolte anche Cosenza e Rende. Agli undici indagati, tra cui nove persone fisiche e due giuridiche, è stato sequestrato un patrimonio di 31 milioni di euro.

L’operazione ha interessato anche le città di Catania, Tremestieri Etneo, Napoli, Caivano, Castellammare di Stabia, Massa Lubrense, Salerno, Sarno, Roma, Latina, Chieti, Avellino, Brindisi e Francavilla Fontana.

 

Violazione norme ambientali, sequestrato un frantoio

RIZZICONI (VV)  Il proprietario di un frantoio, Domenicantonio Ferraro, di 50 anni, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri di Rizziconi e dai militari della Capitaneria di porto di Gioia Tauro per violazione dei sigilli. L’uomo è stato sorpreso all’interno della sua attività posta sotto sequestro per violazione di norme ambientali il 5 dicembre scorso. In quella occasione, il provvedimento era stato preso per inibire la prosecuzione dell’attività lavorativa e prevenire ulteriori sversamenti sul suolo e nelle acque sotterranee. Nei giorni precedenti, infatti, alcuni cittadini avevano segnalato una colorazione anomala della acque del fiume Budello, da ricondurre presumibilmente allo sversamento di reflui derivanti proprio dalla lavorazione delle olive. Carabinieri e militari della Capitaneria, nel corso di un controllo per verificare il rispetto del provvedimento, hanno trovato il titolare del frantoio intento a lavorare con i macchinari sequestrati.

Controlli a tappeto nel cosentino, due fermi e diverse denunce

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Controlli a tappeto dei carabinieri anche durante le festività. Nell’ambito delle attività di prevenzione e controllo del territorio, gli uomini della stazione di Corigliano Calabro hanno disposto numerosi posti di controllo nel centro cittadino nel corso delle ore notturne e diverse perquisizioni domiciliari mirate al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. Due gli arresti effettuati nella notte, molteplici le persone denunciate all’autorità giudiziaria o prefettizia per uso personale di sostanze stupefacenti e ben 70 i veicoli fermati nel solo centro di Corigliano.

Tra i fermati, A.Z., coriglianese di 36 anni, arrestato dai carabinieri con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, disoccupato e con diversi precedenti per droga, residente in contrada Fabrizio, è stato arrestato dopo una mirata perquisizione domiciliare. Nel corso della stessa, i militari hanno rinvenuto, celato in delle fessure di un tavolo da cucina, tutto il necessario per lo spaccio di eroina e nello specifico del materiale per il confezionamento ed il taglio, due bilancini di precisione, diverse banconote e delle dosi di eroina. Tutto il materiale è stato sequestrato e, sulla base degli accertamenti fatti e dei precedenti specifici, l’uomo è stato arrestato. Nelle stesse ore, a Roseto Capo Spulico, un altro uomo, un italiano di 59 anni, è stato fermato dai militari dell’arma. G.C., pregiudicato, era destinatario di un ordine di carcerazione spiccato dall’autorità giudiziaria di Bologna, in quanto giudicato colpevole con sentenza definitiva di un furto aggravato avvenuto qualche anno fa  nel capoluogo emiliano all’interno di un supermercato.

Frattanto, diverse pattuglie erano impegnate in posti di controllo nelle principali vie di comunicazione di Corgliano e nei pressi della statale 106. Il bilancio è stato il seguente: 70 i veicoli fermati, 78 le persone controllate, una denuncia e due contravvenzioni per guida senza assicurazione.Inoltre, nel corso dei controlli è stata fermata una vettura guidata da una cittadina della Romania, la cui auto, oltre a risultare scoperta dal certificato assicurativo, si trovava già sottoposta a sequestro amministrativo per lo stesso motivo. La donna è stata quindi denunciata per il reato di sottrazione di cose sottoposte a sequestro ed il veicolo portato al deposito giudiziario, oltre a venirgli irrogata la sanzione amministrativa per la guida senza assicurazione. Inoltre, 4 sono state le violazioni amministrative per uso personale di sostanze stupefacenti comminate ad altrettanti giovani trovati in possesso di modiche quantità di hashish e cocaina, per la cui violazione dovranno rispondere dinanzi all’autorità prefettizia; a uno di loro è stata ritirata la patente di guida.

 

 

Minaccia agricoltore per estorcergli le olive, arrestato dai carabinieri

RIZZICONI (RC) – I carabinieri della Stazione di Rizziconi hanno arrestato per tentata estorsione Girolamo Belcastro, di 65 anni, già noto alle forze dell’ordine.

L’uomo, secondo l’accusa, avrebbe minacciato con un fucile un imprenditore del luogo che era intento a raccogliere olive per accaparrarsi il prodotto del vasto uliveto. Nel frattempo la vittima, che era insieme ai suoi operai, ha chiamato il 112 per richiedere l’intervento dei carabinieri. Quando la pattuglia è giunta ha trovato Belcastro ancora sul posto. L’uomo ha tentato la fuga in auto ma è stato bloccato dopo un breve inseguimento.

Nel corso della perquisizione nella masseria gestita da Belcastro, i militari hanno trovato tre carabine ad aria compressa legittimamente detenute, accertando, però, che una era stata utilizzata proprio per minacciare l’imprenditore. L’uomo è stato quindi arrestato e posto ai domiciliari.

Sequestrata fabbrica abusiva di botti

SORIANO CALABRO (VV) – I carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e dagli artificieri di Cosenza hanno scoperto a Soriano Calabro una vera e propria fabbrica abusiva di artifizi pirotecnici con annesso deposito.

Ieri i carabinieri, dopo essersi appostati nei pressi di alcuni casolari, hanno visto un 64enne intento a produrre e confezionare alcuni artifizi e lo hanno bloccato. Sono quindi iniziati i controlli nei vari casolari che erano stati già sequestrati nel 2013. All’interno sono stati trovati 100 chili di artifizi pirotecnici confezionati artigianalmente, già pronti per essere venduti, insieme a varie tipologie di polvere da sparo e a spezzoni di miccia. Sono stati trovati anche i macchinari e vari stampi per il confezionamento del materiale. L’uomo è stato denunciato per detenzione e fabbricazione abusiva di materia esplodente.

Con l’approssimarsi delle feste natalizie, i militari hanno intensificato i controlli e già il 20 novembre avevano sequestrato 96 chili di materiale esplodente.

Sequestrati due frantoi dalla Capitaneria di porto

RIZZICONI (RC) – La Capitaneria di porto di Gioia Tauro ha sequestrato due frantoi nel territorio di Rizziconi poiché i reflui prodotti dalla loro attività inquinavano, a detta degli investigatori, le acque del fiume Budello.
L’intervento della Capitaneria di porto è scattato a seguito di una segnalazione secondo cui le acque del Budello presentavano una colorazione anomala. I militari, a conclusione di un controllo finalizzato al rispetto della normativa ambientale, hanno accertato le responsabilità dei titolari dei due frantoi in merito all’illecito smaltimento di rifiuti, con dispersione irregolare nell’ambiente delle acque di lavorazione e quelle di lavaggio prodotte dal processo di molitura delle olive.
I titolari dei due frantoi sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di scarico non autorizzato e sversamento di reflui, oltre che per inquinamento delle acque, getto pericoloso di cose e assenza di autorizzazione allo scarico.

Operazione Puerto Connection, confiscati beni per 1,3 milioni di euro

REGGIO CALABRIA – In riferimento alle indagini di polizia economico – finanziaria per l’operazione Puerto Connection, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno dato esecuzione a un decreto di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale, di beni immobili, autovetture e disponibilità finanziarie per oltre 1,3 milioni di euro nei confronti di Femia Antonio, classe ‘81, già indagato nell’ambito dell’operazione “Puerto Liberado” volta al contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ed arrestato in data 20.01.2015 dopo una latitanza di oltre sei mesi.
Femia, affiliato prima come “picciotto”, poi “sgarrista” e infine “camorrista” alla cosca di ‘ndrangheta Ursino, egemone nel territorio del comune di Gioiosa  Ionica, emergeva come uno dei promotori di una associazione per delinquere –capeggiata dai fratelli Giuseppe e Alfonso Brandimarte, articolata su più livelli comprensivi di squadre di portuali infedeli, dotata di elevatissime disponibilità finanziarie e dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti – per conto della quale curava la raccolta del denaro necessario all’importazione di ingenti partite di cocaina.

I preziosi proventi del traffico di cocaina

Emblematico, a tal riguardo, il sequestro di oltre 128.000 euro in contanti, rinvenuti nel giugno 2015 in occasione del fermo di polizia giudiziaria del padre del Femia stesso, occultati nel vano motore dell’autovettura su cui viaggiava. Detta somma, come veniva successivamente accertato, rappresentava il “corrispettivo” per un’importazione di cocaina proveniente dalla Colombia e recuperata presso lo scalo portuale di Vado Ligure.
Secondo quanto ricostruito infatti, lo stesso Femia, mediante continui viaggi in SudAmerica, era in grado di interfacciarsi con una serie di sodali e fornitori di  cocaina in America latina al fine di pianificare e di fatto realizzare una serie di importazioni di sostanze stupefacenti, con origine dai porti panamensi di Cristobal e Balboa e con destinazione il porto di Gioia Tauro.

L’attività delle indagini si sono concluse con l’individuazione di una villa con finiture di pregio, un appartamento, tre terreni, un’impresa, due autovetture, cinque rapporti finanziari – oltre ai menzionati €. 128.000 in contantiper un valore complessivo di euro 1.348.567,98. Al riguardo, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto dapprima il sequestro delle menzionate disponibilità economiche, qualificate qualiprovento del traffico internazionale di stupefacenti e, con l’odierno provvedimento, la loro confisca.
Salgono così a euro 5.681.258,98 i valori dei beni mobili, immobili e finanziari complessivamente confiscati nell’ambito della richiamata operazione “Puerto Connection” ai diversi membri della predetta associazione. (Foto di repertorio)

Sequestrati sette milioni di luminarie e giocattoli natalizi pericolosi

COSENZA – I finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno sequestrato oltre sette milioni di luminarie e giocattoli natalizi, destinati alla vendita, carenti dei contenuti minimi informativi obbligatori per legge e potenzialmente pericolosi per i consumatori.

Questo è il bilancio dell’operazione “Prenatale Protetto” sviluppata, nel periodo precedente a quello natalizio, al fine di prevenire la commercializzazione di prodotti nocivi destinati agli acquirenti ignari del pericolo. L’attività svolta dalle Fiamme Gialle ha permesso di individuare diverse imprese gestite da soggetti di nazionalità cinese, dislocate nell’area urbana cosentina e in quella silana, che nel periodo precedente a quello natalizio si sono rifornite di ingenti quantitativi di articoli a tema “sospetti”.

I primi controlli sono stati svolti nei confronti di imprenditori che ponevano in vendita luci natalizie fabbricate nei paesi dell’area asiatica e prive delle necessarie certificazioni sulla sicurezza. Risalendo la filiera distributiva ulteriori controlli sono stati effettuati nei confronti di aziende all’ingrosso venditrici dei medesimi prodotti.

Nel corso degli interventi i finanzieri hanno scoperto milioni di luminarie, costituenti veri e propri impianti di illuminazione, avvolte in bobine di centinaia di metri e pronte ad essere vendute ai clienti in violazione delle prescrizioni sulla sicurezza e sulla trasparenza del Codice del Consumo.

Le luci sequestrate, realizzate in varie forme e colori richiamanti i simboli del Natale, sarebbero state destinate al decoro degli ambienti domestici, sia interni che esterni, ed avrebbero esposto i consumatori al rischio di incidenti o cortocircuiti derivanti dal possibile surriscaldamento delle guaine protettive. Altrettanto pericolosi per la salute degli acquirenti, soprattutto per quelli più giovani, i giocattoli natalizi funzionanti elettricamente connotati da estrema fragilità a causa della scarsa qualità del materiale utilizzato per la costruzione degli stessi e sprovvisti delle istruzioni ed avvertenze per l’uso senza rischi.

A conclusione dell’operazione sono stati posti sotto sequestro oltre sette milioni tra luminarie ed altri gadgets natalizi ed i legali rappresentanti delle sette società sono stati segnalati alle autorità amministrative per l’accertamento delle conseguenti violazioni amministrative e la confisca dei beni.

Operazione Congiunta Polizia Municipale e Guardia di Finanza_Anti Contraffazione

COSENZA – Un servizio sinergico è stato messo in campo dalla Polizia municipale del Comune di Cosenza guidata dal comandante Giovanni De Rose in collaborazione con il Comando provinciale della Guardia di Finanza diretto da Marco Grazioli.

Si tratta di un’operazione congiunta che proseguirà in maniera intensificata per diversi giorni al fine di contrastare i reati di contraffazione di venditori abusivi sull’isola pedonale del capoluogo bruzio.

«Abbiamo attuato interventi di controllo più capillari in tema di alterazione dei marchi e della loro vendita – afferma il sindaco Mario Occhiuto – Tengo a ringraziare il colonnello Grazioli e i suoi militari, così come pure gli agenti del nostro Nucleo Decoro Urbano, che in un’attività di contrasto e prevenzione a tutela del commercio e della sicurezza rappresentano ai cittadini la presenza dello Stato sul territorio».