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Oscar 2016, Finalmente Leonardo Di Caprio conquista la sua Statuetta Dorata

Una nottata lunghissima e piena di emozioni quella che ci ha accompagnati fino all’alba nel viaggio tra gli Oscar in contemporanea con l’America. I momenti da ricordare sono tanti, dalla vittoria del maestro Ennio Morricone, che con grande umiltà ha ritirato il premio dedicandolo a sua moglie, fino all’istante in cui Leonardo Di Caprio ha alzato finalmente la sua tanto agognata statuetta dorata al cielo! Anche per questa 88esima edizione l’Academy non si è smentita, la cerimonia ha soddisfatto a pieno le nostre aspettative e ha confermato l’alto livello dei film in nomination. L’oscar per il Miglior film è stato assegnato a SpotLight, mentre Mad Max di Miller si è rivelata la pellicola che quest’anno ha collezionato più statuette.

Ecco tutti i premi:spotlight
Miglior Film SpotLight
Miglior Attore Protagonista Leonardo Di Caprio (Revenant – Redivivo)
Miglior Attrice Protagonista Brie Larson (Room)
Miglior Regia Alejandro González Iñárritu (Revenant – Redivivo)
Miglior Colonna Sonora al Maestro Ennio Morricone (The Hateful Eight)

Migliore Canzone Originale Spectre
Miglior Film Straniero Son of Saul (Ungheria)
Miglior Cortometraggio/Documentario A Girl in The River
Miglior Documentario Amy
Miglior Cortometraggio Stutterer
Miglior Attore Non Protagonista Mark Rylance (Il Ponte delle Spie)
Miglior Film d’Animazione Inside Out
Miglior Corto Animato Bear Story

Migliori Effetti Speciali Ex Machina
Miglior Fotografia per il terzo anno consecutivo a Emmanuel Lubezki (Revenant – Redivivo)

Mad Max e i suoi 6 Oscar:mad max
Migliori Costumi Jenny Beavan
Migliori Scenografie Lisa Thompson – Colin Gibson
Miglior Trucco Lesley Vanderwalt – Damien Martin – Elka Wardega
Miglior Montaggio Margaret Sixel
Miglior Montaggio Sonoro Mark Mangini – David White
Miglior Sonoro

Miglior Attrice Non Protagonista Alicia Vikander (The Danish Girl)
Miglior sceneggiatura originale SpotLight
Miglior sceneggiatura non originale The Big Short

E’ finita l’era dei meme che vedevano come soggetto il nostro amato Leo in preda alla disperazione. Chi sarà il prossimo?

Miriam Caruso

[Anime] My Hero Academia, ad Aprile tutti Eroi

Ehi tu! Si, parlo con te. Hai sempre desiderato essere un eroe? Stai tentando di seguire l’allenamento “speciale” di Saitama, ma non ti sta portando a nulla? Bene, allora preparati perché i tuoi giorni da semplice cittadino sono finiti! Ti basterà seguire due semplici passi: devi solamente voler diventare un eroe e, cosa più importante, devi aver sviluppato un superpotere. Non è un granché di guida… Però è esattamente ciò che accade in My Hero Academia, manga di Kōhei Horikoshi. Ha conquistato subito il cuore degli amanti del genere shōnen, trionfando nelle fumetterie e sul web. Attualmente in Giappone è arrivato al settimo volume, mentre in Italia, a inizio febbraio, èmy hero academia uscito il primo Tankōbon, edito dalla Star Comics.

Ambientato in tempi moderni, c’è una piccola differenza col mondo che conosciamo: la maggior parte degli umani ha sviluppato dei superpoteri, denominati Quirk, e questo ha portato alla nascita degli eroi che combattono i supercattivi in giro per il mondo. Izuku Midoriya è un adolescente di quattordici anni che frequenta l’ultimo anno delle scuole medie e che ha sempre sognato di diventare come il suo idolo, All Might, l’eroe più forte di tutti. Ma il ragazzino non ha sviluppato nessun potere e, per questo, viene sempre deriso dai suoi compagni. Nonostante la sua normalità, però, Izuku reagirà ai soprusi e alla frustrazione dimostrando di avere ardore e fortezza d’animo, tanto da essere notato dallo stesso All Might. Riuscirà a diventare un vero paladino della giustizia?

Alla fine del 2015, hanno iniziato a circolare delle voci sulla possibilità di vedere un anime tratto dall’opera e, poco tempo dopo, se ne è avuta la conferma. La trasposizione partirà questo Aprile e sarà prodotta dallo studio Bones, che si è già occupato di prodotti di grande successo, come Fullmetal Alchemist e Soul Eater; inoltre sarà diretta da Kenji Nagasaki, regista di Gundam Build Fighters. E’ stato già rilasciato un primo trailer e la video presentazione dei personaggi, che lasciano sperare bene.  
Insomma, My Hero Academia sembra avere tutte le carte in regola per essere un anime di successo. Sarà sicuramente uno dei titoli di punta della programmazione primaverile e per questo c’è grande attesa.
Intanto, se siete curiosi di sapere cosa ci si troverà a guardare, potete leggere i primi capitoli del manga che troverete di sicuro coinvolgenti, a iniziare dall’ incipit davvero travolgente e, soprattutto, emozionante.

Bene, ora che vogliamo che il tempo voli, il tanto atteso mese di Aprile non arriverà mai.

                                                                                                             Paolo Gabriele De Luca   

[NerdStyle] Consigli per tutte le tasche per creare il vostro Cosplay

Quando leggiamo il nostro manga preferito o guardiamo un film particolare, la nostra attenzione si sofferma soprattutto sui personaggi: oltre al loro carattere, l’abbigliamento e gli accessori sono senza dubbio ciò che colpisce di più e la nostra mente viaggia su come poterli realizzare e interpretare. Il processo che ci porta a immaginare tutto questo è solo una piccola parte del grande lavoro che sta dietro alla realizzazione di un cosplay. Ma quali regole bisogna seguire per realizzare un buon cosplay?  La prima regola da seguire è… non esiste una regola! In questo cosplayarticolo vi daremo delle dritte per curare la costruzione dei vostri costumi, dai materiali da usare alla colorazione.

Ma andiamo con ordine.

La parte sartoriale: è senza dubbio quella che procura meno difficoltà, poiché è possibile farsi cucire tutto da una sarta specializzata se ne avete la disponibilità, o farsi aiutare da mamme e nonne, che sapranno sicuramente darvi una mano. Ma è più divertente cercare di imparare e fare tutto da soli! Tramite una piccola ricerca internet (oppure acquistando riviste di moda) avrete modo di ottenere i cartamodelli per ogni vostra esigenza. La scelta della stoffe è essenziale per rendere più “realistica” la resa del personaggio; da evitare (tranne in casi estremi o che lo prevedano) raso o altri tessuti che farebbero sembrare il vostro cosplay un costume di carnevale. Il tutto può essere creato con costi davvero irrisori, per la felicità delle vostre tasche.

Armi e armature: esiste una grande varietà di materiali che è possibile utilizzare. La maggior parte dei cosplayer “professionisti” usa il worbla, un materiale termo-modellabile e molto resistente, che se tagliato in più pezzi può essere attaccato solo scaldandolo, senza l’ausilio di colla. Miracoloso! Il worbla però è molto costoso e non reperibile in Italia, ma ordinabile solo dall’estero, anche se è in crescente popolarità anche tra i dilettanti. Tuttavia non è solo il worbla a dare ottimi risultati: al suo posto si può usare il foam, meno costoso e acquistabile in tutti i negozi di bricolage ben forniti, anche se ultimamente si può trovare in molte mercerie. Il foam è utilizzato soprattutto per la creazione di armature, grazie alla sua versatilità e presa di qualsiasi tipologia di colore. Un’ottima “seconda scelta”, direi. Presente all’appello è la materassina, simile al foam ma meno versatile, acquistabile nei negozi sportivi, ma che dà un risultato più discreto rispetto agli altri suoi compagni. Per rendere tutto il lavoro più resistente sono usati vetroresina e stucco, che hanno un tempo d’applicazione variabile e sono mediamente difficili da usare, basta solo prenderci la mano!
Il polistirene è un materiale molto popolare per il suo prezzo ed è ottimo per la costruzione di spade e armi in generale, di cui l’unica “difficoltà” è la lavorazione spesso stressante, ma che darà, se lavorato bene, un risultato eccezionale! Può essere lavorato tramite carta vetrata e mirette, a seconda dell’esigenza.

acrilici

Accessori: per creare vari oggetti complementari per il vostro cosplay, quali ciondoli, fibbie per cinture, dettagli sull’abito e molto altro, sono utili das e fimo, che tutti abbiamo utilizzato almeno una volta da bambini, nulla di complicato insomma. Ovviamente a lavoro completato, la colorazione ideale è data da colori acrilici, resistenti all’acqua e facili da usare, basta solo una buona manualità. Sono utili anche spray acrilici o all’acqua, meglio evitare tempere o acquarelli per la loro scarsa resistenza. Non dimenticatevi mai della colla vinilica e della colla a caldo, compagne d’avventura insostituibili! Questo è solo un riassunto delle scelte preferite dai cosplayer per la realizzazione del proprio cosplay, ma esistono infinite possibilità tra tecniche e materiali che è possibile utilizzare a seconda della propria esigenza e creatività. Forza allora e… let’s cosplay!!

Vittoria Aiello

[Mecha] Jeeg Robot, storia del famoso Robottone d’Acciaio degli anni ’70

Miwa lanciami i componenti!“, quante volte gli appassionati del mitico Jeeg Robot avranno urlato questa frase?!

Ma chi erano questo Jeeg, il suo pilota e tutti gli altri personaggi di questo storico manga?
Visto il recente film di produzione italiana “Lo chiamavano Jeeg Robot”, in uscita oggi nei cinema, ci sembra doveroso per i neofiti o le nuove generazioni spiegare qualcosa di più al riguardo.

lo chiamavano jeeg robot

Jeeg Robot d’Acciaio è un manga giapponese ideato dal “padre” dei più famosi mecha (i cosiddetti robottoni) Go Nagai nel 1975 e pubblicato sulla rivista Kodansha.

In seguito al suo immediato successo fu creata una serie animata che, nel 1979, fu portata anche in Italia riscuotendo grande fama, come i suoi predecessori Mazinga e UFO ROBOT.

La storia inizia con il ritrovamento di una misteriosa campana da parte del professor Shiba, dopo molti studi quest’ultimo scoprirà che la campana può risvegliare un antico e terribile popolo chiamato Yamatai, il cui unico scopo è distruggere la razza umana.
Il professore decide di sigillare segretamente la campana nel corpo del figlio, Hiroshi, rendendolo così invulnerabile.
Un giorno durante una corsa automobilistica Hiroshi resta coinvolto e inconsapevolmente attiva la campana, risvegliando alcuni guerrieri Yamatai che attaccano e feriscono gravemente il professor Shiba. Quest’ultimo, prima di morire tra le braccia del figlio, donerà a Hiroshi una collana e dei guanti che gli permetteranno di  trasformarsi nel fortissimo Robot Jeeg.

robottoni giapponesi

Da qui in poi le battaglie per la salvezza della terra sono incessanti e queste porteranno ad una lenta ma graduale crescita mentale e psicologica di Hiroshi, che si renderà sempre più conto delle sue responsabilità come protettore del mondo.

Questa era la trama di uno degli storici “Robottoni” che hanno caratterizzato l’infanzia di tante persone e, anche se il film “Lo chiamavano Jeeg Robot” sembra avere poco a che fare con la trama originale, non ci resta che sperare che grazie ad esso molti giovani tornino ad apprezzare le vecchie pietre miliari.

Carmine Aceto

[News] Lego Store Apre il Suo Primo Punto Vendita Italiano

Arriva finalmente anche in Italia il primo Lego Certified Store. L’annuncio è stato dato dalla Lego Shop in un comunicato stampa,  in cui si legge che la tanto attesa apertura del primo punto vendita italiano sarà fissata per Agosto 2016:

“Sarà il primo di una serie di negozi, gestiti dalla business company Percassi – spiegano da Lego – che saranno aperti nei prossimi anni su tutto il territorio nazionale. I negozi offriranno ad adulti e bambini una vera e propria immersione nel mondo Lego e nei valori del brand. Sarà infatti possibile vivere esperienze di gioco esclusive, oltre a trovare un assortimento completo di tutti i prodotti dell’azienda danese”

lego store

Il punto vendita sarà aperto ad Arese (MI) e sarà presente nel nuovo Centro Commerciale, in via di costruzione in questi mesi.

Finalmente tutti i collezionisti e gli amanti Lego avranno un punto di riferimento per la loro passione più grande.

Miriam Caruso

[Cosplay] I “Trucchi” del Mestiere

Per un buon cosplay non bastano una bella parrucca e un costume curato nel dettaglio, serve anche un trucco ben studiato.

Purtroppo capita di trovare nelle fiere cosplay ben fatti ma “rovinati” da un trucco insufficiente, allora ecco alcuni consigli sui prodotti da usare e dove trovarli. La prima cosa indispensabile da mettere in conto è la costanza nel fare prove di trucco per non arrivare al giorno della fiera e non essere preparati. Secondo step fondamentale è la cura nella scelta  dei materiali: oltre i classici ombretti, matite e fondotinta, sono indispensabili anche ceroni, plastilina make-up, lattice liquido, sangue finto, colori per il corpo che non siano troppo pesanti e infine uno struccante molto potente.

Ma dove si possono acquistare prodotti di buona qualità e soprattutto quali prendere?cosplay eyes

Tra le marche più utilizzate troviamo la Cos2 (una linea creata appositamente per il cosplay) facile da reperire on-line e sopratutto economica. Oppure si può ordinare sui siti inglesi della Nimba-Creations.

Per chi, invece, non volesse acquistare on-line, nei negozi italiani è possibile trovare i prodotti della Kryolan, linea affermata dove è possibile trovare tutto, a seconda delle esigenze, e a buon prezzo.

Uno dei problemi più comuni con il trucco in fiera è il caldo. Con l’eccessivo caldo è normale che si sudi e il trucco coli via, per ovviare a tale problema basta usare uno spray fissante o un tipo di trucco a base grassa (sono più resistenti) anziché colori a base d’acqua.

Infine, come ultimo consiglio, è sempre bene farsi aiutare da persone più esperte che hanno dimestichezza con tali cosmetici per evitare troppi “sprechi” di prodotto nei primi tentativi di trucco, su youtube esistono molti video di truccatori che spiegano passo passo come lavorare.

A presto per altri consigli sul dietro le quinte della creazione dei cosplay.

Carmine Aceto

[AnimeReview] Assassination Classroom, Aspiranti Killer a Lezione

Si sa, è inutile mentire. Chi è che non ha mai desiderato vedere un proprio insegnante soffrire? Soffrire molto, eh. assassionation classroom1Sto parlando del tipo di insegnante che entra nella categoria di quelli cattivi, frustrati, che sfogano i problemi personali sui poveri alunni, già messi in difficoltà dalle proprie vite adolescenziali o chissà da cosa. Ma ciò che si può fare è rimanere fermi ad immaginare… Beh, vi ricordo che l’aggressione è ancora punibile penalmente.
Possono andare ben oltre la semplice immaginazione, invece, i protagonisti di Assassination Classroom, opera di Yῡsei Matsui che sta spopolando da un po’ di tempo fra le fumetterie, le reti televisive e il web. Dal manga è stato tratto, infatti, un anime di 22 episodi adattato dagli iniziali 8 volumi, la cui prima serie è stata trasmessa sottotitolata sul canale Man-ga, di Sky Italia. Attualmente, in Giappone, dallo scorso gennaio è in onda la seconda serie.

Ma qual è esattamente l’idea di Matsui? Più che il rapporto classico tra la classe e il proprio professore, in Assassination Classroom vige un legame del tipo assassino – bersaglio: il primo è il ruolo rivestito dagli allievi, il secondo dall’insegnante. Si viene catapultati nella classe 3-E della prestigiosa scuola media Kunugigaoka. Il professore di questa sezione è una sorta di alieno giallo, pieno di tentacoli e con un ghigno agghiacciante costantemente stampato in faccia. Il sensei ha già distrutto tre quarti della luna e, a marzo, a fine dell’anno scolastico, ripeterà l’orrida impresa con la Terra. I suoi allievi, dunque, avranno a disposizione tutto l’anno per organizzare l’eliminazione di una creatura che ha molti modi per difendersi e che si muove alla velocità di Mach 20 e, considerando che Mach 1 indica la velocità del suono, lascio a voi immaginare la difficoltà dell’impresa.
Partendo dal presupposto che prenderò in considerazione esclusivamente l’anime, c’è da sottolineare che il tutto a mio avviso risulta ben strutturato a partire da Koro- sensei, il professore così chiamato dai ragazzi, che è ovviamente il protagonista principale dell’intera vicenda. Nonostante sia una figura sicuramente negativa, vista la minaccia di distruggere la Terra, e abbia un aspetto tutt’altro che umano, è un personaggio che in realtà lascia ben poco spazio al disprezzo, sentimento suscitato in genere dagli antagonisti. Si può dire, anzi, che diventa una figura molto positiva, probabilmente perché dimostra sin da subito pregi e difetti propri di una normalissima persona: il suo colore, infatti, cambia in base agli stati d’animo e, durante il corso della storia, li muterà molto spesso. Ama i dolci, gli piacciono le donne formose e tante piccole cose che lo avvicinano più a un umano che… a quello che è, insomma. Oltretutto dimostra di essere un maestro esemplare che tiene all’educazione formativa e, soprattutto, psicologica dei propri alunni. Dunque ci si dispiace e si rimane stupefatti quando i ragazzi tentano di ucciderlo. Ad averne di professori così! E’ molto dedito al suo lavoro che svolge con passione e lo si capisce bene anche a una prima occhiata: indossa, infatti, costantemente, gli abiti del maestro; inoltre ha come suoneria del telefonino, – si, ha un cellulare! – il classico suono della campanella scolastica. Nonostante la sua solita calma, quando si arrabbia la situazione inizia a diventare davvero pericolosa e inquietante, il suo aspetto positivo cambia completamente. Ma di certo non perde le staffe per il rendimento dei suoi studenti. Insomma, è il professore che tutti vorremmo o che tutti avremmo voluto avere.

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Il secondo personaggio fondamentale è la classe, che si può considerare come un corpo unico. Tutti i ragazzi sono fra loro molti uniti e in pieno accordo, merito anche di Koro- sensei che si preoccupa molto della collaborazione e della coesione che deve esistere in un ambiente scolastico – anche se è bene ricordare che egli vuole distruggere la Terra, meglio non idealizzarlo troppo – . Effettivamente, soprattutto nei primi episodi, si nota che non c’è un membro della classe, o un gruppo, che primeggi su tutti gli altri. Essi organizzano ogni tentativo di omicidio insieme. Questo fattore andrà via via disperdendosi nel corso della trama, ma senza far prevalere nessuna personalità in particolare. Quando i ragazzi verranno addestrati all’assassinio, ognuno svilupperà una competenza diversa, un’abilità particolare, e saranno tutti quanti utili al loro fine. Certo, spiccano alcuni membri, come ad esempio Nagisa Shiota, particolarmente abile nelle capacità da assassino, Karma Akabane, il più forte e perspicace della classe, e molti altri; tuttavia, nonostante siano personaggi un po’ più di spicco, non vengono mai percepiti dallo spettatore come superiori perché nella 3-E tutti hanno una specializzazione particolare che li rende unici.
E’ proprio questo secondo me uno dei messaggi più importanti, l’unicità di ogni persona, privata dalla discriminazione fra ragazzi. Si esplorerà la storia che ogni protagonista ha alle spalle e che ne ha determinato la personalità. Certo, vedere come organizzano l’uccisione del proprio professore, sorridenti, giocando e con totale naturalezza, dà un tono molto comico e anche delle tinte grottesche all’anime. In alcuni tentativi di omicidio, addirittura, verrà spontaneo considerare tutti loro come gli antagonisti della storia e tifare per Koro- sensei. Bisogna ricordare ancora, però, che il professore distruggerà la Terra.
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Il polpo alieno, comunque, non è l’unico insegnante. Si aggiungono nel corso della storia il professore di educazione fisica Tadaomi Karasuma, in realtà un agente governativo sotto copertura, e l’insegnante di inglese Irina Jelavić, assassina professionista. Questi ultimi due personaggi subiscono una crescita personale durante la storia: il primo, uomo freddo e distaccato, si affeziona sempre più ai suoi ragazzi, e in questo caso si riscontra il solito personaggio cliché, che effettivamente non può mancare; la seconda, partita col piede sbagliato per la bassa considerazione verso gli studenti, si scopre avere un animo complice con i ragazzi, instaurando così un rapporto molto diretto. Dopotutto ha solo vent’anni.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, il tutto è molto ben realizzato: dalla regia, sempre molto impeccabile e chiara, ai disegni e colori, mai confusi e di buon livello, fino alle sigle di apertura e chiusura e le colonne sonore, azzeccate per il genere e il pubblico che l’anime mira a coinvolgere.

Conclusioni? Beh, Koro- sensei darebbe una bella faccina sorridente di approvazione, ed effettivamente Assassination Classroom se la merita tutta. E’ un’opera completa, incentrata soprattutto sulla comicità, ma che lascia comunque un significativo spazio a un’importante componente psicologica che caratterizza ogni personaggio. Per quanto riguarda le scene più riflessive, seppur siano poche, risultano molto toccanti.
Chissà cosa ci riserverà la seconda serie. Se si prosegue sulla stessa linea, si avrà sicuramente un buon prodotto e c’è da dire che è già partita benissimo con i suoi primi episodi.
Ma, nonostante la minaccia e tralasciando la sua quasi invincibilità, qualcuno vorrebbe davvero uccidere Koro- sensei?

Paolo Gabriele De Luca

https://youtu.be/w5hL7uFGkTs

“5 Anni dopo Fukushima”, un evento in memoria del disastro nucleare Giapponese

COSENZA – In occasione del quinto anniversario dal disastro nucleare di Fukushima in Giappone, venerdì 11 Marzo alle ore 18, presso il pub B-Side di Rende, si terrà l’evento “5 Anni dopo Fukushima“, organizzato dall’associazione culturale Nipponics al fine di tenere alta l’attenzione sui pericoli dell’energia nucleare.

Per l’occasione verrà proiettato il film documentario “L’Isola degli àuguri” di Aya Hanabusa. Interverrà a presentare il documentario Mayuko Fukakusa, in collaborazione con l’associazione culturale “Tomo-Amici ponte fra Italia e Giappone” (https://www.facebook.com/Ponte-fra-Italia-e-Giappone-Tomoamici-132661403571606/?ref=hl).

Durante l’evento sarà possibile inoltre degustare vari tipi di tè giapponesi, tra cui i pregiati Matcha e Sencha, per avvicinare il proprio spirito alla sensibilità giapponese ed alla Natura, con i sui profumi e i suoi sapori.