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Didattica e innovazione, Caligiuri: «C’è bisogno di nuove teorie pedagogiche e regole»

COSENZA – «Oggi il cyberspazio è l’ambiente educativo prevalente in un contesto in cui le classifiche internazionali pongono la scuola italiana spesso negli ultimi posti. Non potrebbe esserci prova più evidente che nelle politiche scolastiche probabilmente stiamo andando nella direzione sbagliata». In questo modo Mario Caligiuri, professore di pedagogia della comunicazione dell’Università della Calabria, ha introdotto il suo intervento sull’innovazione didattica in occasione dell’audizione svolta oggi alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, presieduta da Luigi Gallo.

Tra gli altri intervenuti anche Paolo Gheda, dell’Università di Aosta.

«L’innovazione didattica – ha proseguito Caligiuri- è una necessità talmente vasta e profonda che non può essere affrontata con soluzioni di dettaglio o con buone pratiche, magari importate dall’estero oppure spesso legate a singole persone e che scompaiono con loro. C’è bisogno di azioni strutturali che sono più difficili ma le uniche che possono garantire qualche risultato».

Secondo Caligiuri, il punto di partenza è la consapevolezza che i risultati delle politiche scolastiche si manifestano dopo decenni, sostenendo che al boom economico degli anni Sessanta concorse la riforma di Giovanni Gentile del 1923 e che gli esiti attuali sono determinati anche da quello che ha definito il “facilismo amorale” che a partire dal ‘68 ha progressivamente abbassato il livello della preparazione, allargando paradossalmente le distanze sociali con l’illusione di ridurle. Soffermandosi poi sulla situazione attuale ha evidenziato che si continua «a insegnare come nel Medioevo mentre oggi abbiamo a che fare con studenti a tre dimensioni: fisica, virtuale e aumentata, e quindi con giovani che elaborano le informazioni a livello cerebrale in lodo diverso rispetto alle generazioni precedenti. Inoltre, occorre avere la consapevolezza che le discipline che serviranno nei prossimi anni ancora non si conoscono, mentre gran parte delle professioni necessarie nel futuro ancora non sono stata inventate mentre è probabile che buona parte degli attuali percorsi formativi stanno preparando a professioni senza futuro. Le abilità che l’istruzione sta promuovendo – ha continuato – sviluppano la capacità di produrre reddito in funzione del consumo 24 ore su 24. Non si presta attenzione a quella che potrebbe essere l’emergenza educativa e democratica di questo tempo rappresentata dalla società della disinformazione, che si materializza con l’eccesso di informazione da un lato e il basso livello di istruzione dall’altro, creando un corto circuito cognitivo che allontana le persone dalla comprensione della realtà. Occorre quindi puntare sul fattore umano, ponendo la persona al centro del processo educativo per metterlo in condizione di fronteggiare la sfida con l’intelligenza artificiale, attraverso discipline come le neuroscienze, la genetica, l’intelligence».

Caligiuri ha concluso con una proposta di metodo e di merito. Nel merito ha evidenziato che occorre ribaltare l’impostazione delle politiche scolastiche puntando sulle riforme di sistema e non su provvedimenti particolari, che finiscono spesso con il peggiorare la situazione. Nel metodo ha evidenziato che per realizzare l’innovazione didattica occorre partire dagli insegnanti, auspicando la necessità di una differente formazione e selezione sia a livello scolastico che universitario. A quest’ultimo riguardo, ha invitato la Commissione ad approfondire ulteriormente le attuali procedure concorsuali, che, a suo giudizio, stanno indebolendo e rendendo precario l’insegnamento universitario. Rispondendo poi alle domande dei deputati ha precisato che è fondamentale chiarire gli scopi dell’istruzione: ambiti di ammortizzazione e di socializzazione oppure luoghi di costruzione della democrazia e di prevalenza dell’umano? Ha infine precisato che oggi le teorie pedagogiche devono applicarsi in un contesto assolutamente nuovo e quindi vanno profondamente rinnovate. «Probabilmente, c’è bisogno – ha concluso – di pedagogie radicali che introducano nuovi concetti, nuovi saperi e nuove visioni del mondo nelle scienze dell’educazione».

Francesco Farina

Educazione alla cittadinanza nelle scuole, la proposta Anci approda all’Unical

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – L’Università della Calabria mostra attenzione alla proposta di legge di iniziativa popolare, promossa dal Comune di Firenze e fatta propria dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), sull’introduzione dell’educazione alla cittadinanza nei curricula scolastici di ogni ordine e grado come materia autonoma con voto.

Un gruppo di docenti dei settori disciplinari più direttamente interessati – politologico, pedagogico, filosofico-giuridico, psicologico ed economico – è pronto a istituire un seminario permanente allo scopo di offrire sostegno scientifico e tecnico ai promotori dell’iniziativa, che mira a formare giovani cittadini al senso di responsabilità, alla cultura dei diritti e dei doveri civici, promuovendo il valore del rispetto delle istituzioni, del prossimo e della memoria, attraverso lo studio della Costituzione, l’educazione alla legalità, alla sicurezza, al pubblico, all’ambiente, l’educazione digitale e alimentare.

Se ne discuterà in un primo incontro operativo il prossimo martedì 11 dicembre nella sala A del centro congressi “Beniamino Andreatta”, a partire dalla 9,30. A presiedere i lavori sarà Angela Costabile, docente di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione. Dopo l’introduzione di Spartaco Pupo, docente di Storia delle dottrine politiche e ideatore dell’iniziativa, interverranno Matilde Spadafora Lanzino, assessore alla Scuola nel Comune di Cosenza, e Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo e presidente dell’Anci Calabria, che illustreranno la proposta di legge. Ne discuteranno Giancarlo Costabile (Storia della pedagogia), Paola Helzel (Filosofia del diritto), Antonella Reitano (Economia e gestione delle imprese) e concluderà Francesco Raniolo (Scienza politica).

Alla Città dei Ragazzi “Educamp” il progetto promosso dal CONI

COSENZA – Educamp è un progetto nazionale del Coni che promuove ogni estate programmi di attività ludico-motoria pre-sportiva e sportiva per giovani dai 5 ai 14 anni.

Gli Educamp rappresentano dei luoghi di aggregazione e confronto nei quali, attraverso il gioco e l’insegnamento di attività educative e sportive, potersi relazionare con gli altri.

In questo modo si facilita il naturale scambio di conoscenze consentendo la costruzione e l’accrescimento del proprio bagaglio culturale esperienziale.

Oltre ad offrire un servizio alle famiglie Educamp mira a:

  • proporre stili di vita corretti

  • avvicinare i giovani alla pratica sportiva

  • rafforzare il rapporto fra territorio e mondo sportivo.

Educamp è anche mangiare sano: l’offerta alimentare seguirà le indicazioni fornite dall’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI che predisporrà un menu settimanale completo, sano ed equilibrato. Si terranno in considerazione tutte le eventuali problematiche relative ad allergie o intolleranze alimentari.

IL CONI POINT DI COSENZA ORGANIZZA IL CITY CAMP PRESSO LA CITTÀ DEI RAGAZZI NELLA SETTIMANA CHE VA DAL 10 AL 14 SETTEMBRE 2018 CON ORARIO GIORNALIERO DALLE 8.15 ALLE 17.

Il costo di partecipazione è di € 30 settimanali comprensivo di:

  • pranzo dal lunedì al venerdì
  • 2 magliette, 1 pantaloncino e 1 cappellino con il logo di Educamp
  • tutte le attività tecnico-ricreative e di animazione
  • assistenza sanitaria e copertura assicurativa per il periodo di svolgimento delle attività.

SONO AMMESSI MAX 60 PARTECIPANTI

La selezione avverrà in base alla data di iscrizione. Le iscrizioni si chiuderanno il 30 agosto.

ATTIVITA’ PRATICATE

Il programma è basato sull’interdisciplinarietà e prevede momenti dedicati alle attività sportive – atletica leggera, badminton, calcetto, equitazione, giochi d’acqua, golf, karate, pallacanestro, pallavolo, squash – intervallate da attività ludico-ricreative e di animazione oltre a quelle di carattere conoscitivo e culturale come giochi motori, giochi di abilità, nozioni di igiene personale e nozioni di educazione alimentare.

I giovani sono seguiti dagli Educatori Tecnico-Sportivi, laureati in Scienze Motorie o diplomati ISEF e con competenze specifiche in relazione alle discipline proposte in ogni singolo camp.

Iscrizioni su: www.educamp.coni.it/educamp.html

A Teatro “Zampalesta u cane tempesta”, quando un cane insegna le buone maniere

JACURSO (CZ)- Se un cane insegna le buone maniere. È quello che succede in “Zampalesta u cane tempesta”, nel teatro di burattini andato in scena a Jacurso.

C’è un cane, si chiama Zampalesta. È un cane lupo ridotto in catene dal padrone. Ma ecco che un giorno riesce a liberarsi e scappare, seminando il panico in tutto il piccolo paese. Ed è questo cane il protagonista di “Zampalesta u cane tempesta” è lo spettacolo di burattini di Angelo Gallo che è andato in scena alla sala convegni di Jacurso.

«Porto in giro questo spettacolo – dice Angelo Gallo, scenografo e burattinaio, e che insieme ad Alessio Totaro e Carlo Gallo (attori diplomati presso l’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine) ha fondato la compagnia Teatro della Maruca – da cinque anni. Zampalesta è la nostra maschera. È un lupo della Sila. Insieme a lui in scena anche altri archetipi della Calabria, come il burbero mafioso, un contadino, un cuoco e tanti altri».

Zampalesta è il simbolo della paura ottusa che genera la diversità, ma è anche uno strumento d’insegnamento del rispetto verso se stessi, verso gli altri e verso la natura.

«La morale della favola – aggiunge Angelo – è un inno alle buone maniere, con cui, spesso, si può ottenere molto più di quanto si possa sperare”. Questo spettacolo rientra nella programmazione del circuito “Diteca” Centro Calabria, che corrisponde all’area geografica delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, gestito dalla compagnia “Porta cenere”, diretta da Mario Massaro, la cui direzione artistica complessiva (del progetto “Diteca” che è composto dai tre circuiti Nord, Centro e Sud Calabria) è affidata a Dante de Rose e Marco Silani. “Diteca Centro” – dice Massaro distribuisce in 16 comuni ben 42 spettacoli. Saremo il 14 gennaio a Montepaone e a Soverato, e, poi, a Filadeflia, a Cirò, a Isola Capo Rizzuto, e in tanti altri teatro».

Educazione all’Autonomia per Ragazzi con Sindrome di Down, a Filadelfia un corso per nuovi operatori

FILADELFIA (VV) Nei giorni 20 e 21 gennaio a Filadelfia si terrà il corso  “Percorsi di autonomia”, volto alla responsabilizzazione ed emancipazione dei soggetti con la sindrome di Down presenti sui territori di Filadelfia e Francavilla Angitola.

Il progetto, presentato dall’Associazione “Diapason-G. Gemelli” è stato approvato con deliberazione n. 135 del 9-11-2017 della G.M. e ha visto la collaborazione con i Comuni di Filadelfia e Francavilla Angitola e dell’Istituto Omnicomprensivo di Filadelfia.

L’innovazione di questo percorso formativo deriva dalla volontà di rendere i ragazzi autonomi e consapevoli delle proprie qualità e capacità. Accogliere significa anzitutto comprendere ed è proprio per questo che si è visto necessario creare un programma in grado di fornire strumenti, metodi e chiavi di lettura nei confronti di un mondo di cui non sempre esiste una conoscenza concreta.

Il corso si svolgerà nei Locali della Biblioteca Comunale di Filadelfia nei giorni 20 e 21 gennaio, per un totale di ore 12, giorni nei quali i partecipanti saranno seguiti dal docente dr. Francesco Cadelano, Referente Nazionale nei Percorsi di Educazione all’Autonomia dell’Associazione Italiana Persone Down.

Il programma del corso si articola in diversi moduli:

La figura dell’Educatore
 Perché educare all’autonomia. Il progetto del corso di educazione
all’autonomia. I progetti AIPD per i grandi.
 I nodi della metodologia. Lo stile educativo.
 Lo schema dell’anno.
 Le aree educative: la strada, il denaro, i negozi.
 Gli strumenti per l’osservazione e la programmazione, la definizione degli
obiettivi individuali. Presentazione scheda on line. Obiettivi concreti.
 Il rapporto con i genitori.
 Identità e accettazione di se
 Affettività e sessualità.
 La scelta delle attività

Per ciò che concerne costi e moduli di partecipazione ci si potrà recare nei suddetti comuni i quali daranno tutte le indicazioni necessarie.

Musica contro le mafie, al via il progetto che porta la musica e la legalità nelle scuole

Il 21 Aprile al via il progetto del piano nazionale per la cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità  “Musica contro le mafie – Il potere della musica nelle diffusione di ‘buone prassi'”  presso l’Istituto di Istruzione Superiore San Nilo di Rossano.

L’ attuale debolezza del tessuto sociale, che da un lato accresce la disuguaglianza e dall’altro offre i diritti come oggetti di scambio, è e si rafforza come terreno fertile per l’illegalità diffusa, la corruzione e le mafie che colpiscono a muso duro le nuove generazioni, prive di importanti punti di riferimento. Ecco perché diviene fondamentale basare la riflessione morale, in età scolare, sul concetto di integrazione culturale in difesa della legalità, anche e soprattutto partendo dal pensiero di Don Luigi Ciotti secondo cui è possibile rispondere alla mafie finanche attraverso la musica “il più universale e potente dei linguaggi  per veicolare messaggi profondi, per cantare e suonare desideri di giustizia, per scuotere dall’indifferenza, dall’apatia e dalla rassegnazione”. Da questa riflessione l’Istituto d’Istruzione Superiore San Nilo di Rossano ha inteso proporre all’interno del piano nazionale per la cittadinanza attiva e l’educazione alla legalità finanziato dal MIUR il progetto “Musica contro le mafie – Il potere della musica nelle diffusione di ‘buone prassi'”  in rete con l’Istituto Tecnico commerciale Gradilone di Rossano e l’Istituto comprensivo ISPSIA, ITI, ITGC Green di Corigliano ed in partnership con l’Associazione Musica contro le mafie. 40 il numero degli studenti coinvolti in un percorso formativo di 17 incontri volti a far apprendere  la responsabilità del loro ruolo all’interno della società in un’ottica di Cittadinanza attiva e rispetto del Bene Comune. Al termine del progetto – in cui sono previsti un laboratorio di scrittura creativa ed un laboratorio musicale – i ragazzi avranno modo di realizzare un opera musicale che sarà promossa e distribuita attraverso i più attuali sistemi di diffusione musicale. Di particolare importanza l’incontro con il movimento onlus “Retake Roma” impegnato nella lotta contro il degrado e che attivamente si dedica al recupero degli spazi e dei beni pubblici. Con il loro supporto, nella persona di Francesco Bolognesi, gli studenti saranno impegnati nella riqualificazione e valorizzazione di un bene pubblico vandalizzato e da loro stessi individuato sul territorio di Rossano. La Dirigente Prof.ssa Adriana Grispo e il Presidente dell’Associazione Musica contro le mafie Gennaro de Rosa esprimono la loro soddisfazione per questa nuova collaborazione che coinvolgerà – tra gli altri – il rapper Kiave, il percussionista Leon Pantarei, Il filosofo Andrea Lucisano, l’ MC Mad Simon, Giuseppe Logatto e Giuseppe Serpa di Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), l’architetto cosentino Fabio Rodio.

Nico D’Ascola, dibattito tra cultura e politica

REGGIO CALABRIA – «La politica ha tanti problemi, ma in via generale ne ha uno che è il populismo. Ci dobbiamo interrogare di come sia possibile che si siano affermati, non soltanto in Italia, ma direi in maniera anche generalizzata un po’ in Europa movimenti che sono di antipolitica». Lo dichiara il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Nico D’Ascola nel corso della presentazione del nuovo corso della Scuola di cultura politica.

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«E’ certo che una parte delle risposte si riscontra nel basso livello della politica, la banalizzazione dei temi, la perdita dei valori ideali connessi alla politica, l’aziendalismo che ha infettato la politica di fatti soltanto personali, di interessi, in un certo senso una riduzione del livello ideale  della politica come se questa si potesse in un certo senso tradurre in riti, atteggiamenti, fattualità. La politica – prosegue il presidente – trasformata in prasseologia perché dietro alla politica, culturalmente, intellettualmente non ci stava più nulla. Le scuole di cultura politica sono necessarie, urgenti, non è possibile farne a meno tranne voler stabilizzare un sistema che a livello centrale come a livello dei cosiddetti territori ha comportato una contaminazione della politica che ci porta all’antipolitica. Si deve capire  – continua D’Ascola – che questi sono gli ultimi anni nei quali si può dare dignità, valore, senso alla politica per convincere la gente che l’antipolitica non ha senso, che da questa parte si possono dare le giuste risposte alle necessità, alle urgenze dei cittadini e che se mai l’antipolitica altro non farà che rendere drammatica la situazione della nazione. Si deve tornare – conclude il presidente – alla formazione politica che  è inevitabilmente una formazione culturale, non fa scelte in ordine ai partiti politici ai quali rivolgere il proprio contributo elettorale, ma individua un dato che costituisce una precondizione, qualcosa devi sapere,  devi in qualche modo essere in grado di organizzare la vita dei cittadini, di individuare degli obiettivi, di individuare i percorsi attraverso i quali quegli obiettivi si conseguono perché la politica è niente altro che l’anticipazione, la raffigurazione anticipata di un modello di società nei confronti del quale si intende andare».

Cosenza, “Illuminiamo il Futuro”, l’iniziativa per l’educazione dei bambini

COSENZA- La Cooperativa delle donne, società cooperativa sociale di Cosenza, aderisce alla campagna Illuminiamo il Futuro di Save the Children, per contrastare la povertà educativa in Italia. In Italia oltre 1 milione di bambini vive in povertà assoluta, ovvero senza beni e servizi indispensabili per condurre una vita quotidiana accettabile. Ma c’è anche un’altra povertà, ugualmente grave e drammatica: la povertà educativa. La povertà educativa è la mancanza di opportunità formative per i bambini. Una povertà che li priva delle opportunità di costruirsi un futuro o anche solo di sognarlo. Inoltre la povertà educativa, figlia di quella economica, privando i bambini delle opportunità di crescita, e formazione, produce la povertà economica di domani. Per questo La Cooperativa delle donne ha deciso di aderire alla campagna Illuminiamo il futuro di Save the Children, contribuendo così al perseguimento dei tre obiettivi che la campagna si è proposta di perseguire entro il 2030:far sì che tutti i bambini possano apprendere, sviluppare talenti e aspirazioni, che possano aver accesso ad un’offerta educativa di qualità e che si possa eliminare la povertà minorile, auspicando di poter dare così un contributo concreto alla creazione sul territorio di vere e proprie comunità educanti, insieme a Save the Children e alle altre realtà territoriali. In questa cornice si inseriscono due eventi che avranno luogo presso la ludoteca comunale di Via Popilia di Cosenza, Mercoledì 11 maggio, h.17.00/18.30: “Giocare con l’arte”. Incursioni di arte contemporanea – laboratorio artistico, a cura dell’illustratrice Iole Savino, per bambine e bambini dagli 8 anni,Giovedì 12 maggio, h.17,00/18.30 : “L’ora del racconto”- laboratorio di lettura animata per bambine e bambini dai 4 anni .

Per maggiori informazioni sulla campagna: www.illuminiamoilfuturo.it

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Educazione alla costituzione: a Cosenza seminario formativo sulle nuove proposte emendative

COSENZA – Educazione alla costituzione come educazione alla cittadinanza. Educazione alla costituzione come guida ai diritti inviolabili e individuali. Ma anche educazione alla costituzione come guida per orientarsi al nuovo decreto dell’istruzione “Buona scuola” fra la suddivisione dell’ insegnamento della storia e il nuovo posizionamento dell’ educazione civica. Saranno questi il focus e le altre tematiche principali del seminario/forum organizzato dai RotaryClub di Cosenza, Presila – Cosenza Est e Rogliano Valle del Savuto e dai diversi Club Rotaract della Provincia. Fra i relatori autorevoli costituzionalisti e docenti universitari, oltre a i rappresentanti politici nazionali Antimo Cesaro di Scelta Civica, Doris Lo Moro del PD, Nicola Morra (Movimento 5 Stelle) e Roberto Occhiuto (Forza Italia).FB_IMG_1432887292505

Ciò che rende necessario l’evento è il far confluire attorno a un solo tavolo di dibattito – spiega Manuela Bevacqua  del Rotary Presila Cosenza Est – rappresentanti del mondo associativo, professori universitari della materia e rappresentanti delle forze politiche presenti in Parlamento, al fine di suscitare l’impegno di questi ultimi a sostenere il nostro Progetto e sostenere loro stessi nel portarlo avanti insieme a noi. L’evento, come già detto, si rivolge a tutti coloro che vorranno parteciparvi, i contenuti “tecnici” non saranno assolutamente fuori dalla portata del cittadino medio”.

Manuela Bevacqua
La dott.ssa Manuela Bevacqua del Rotary Club di Presil/ Cosenza Est, già componente club Rotaract di Bologna/valle del Savena

 Cosa significa educare alla costituzione?  E soprattutto oggi, in un momento di grandi dibattiti politici, come si può essere garanti della Costituzione e come possono esserlo i giovani? “Educare alla Costituzione significa far comprendere ai giovani il valore della democrazia, della libertà, dei diritti, ma signifuca anche fargli comprendere che democrazia libertà e diritti non esistono senza consapevolezza, spirito critico, rispetto per gli altri e doveri. Oggi si può essere garanti della Costituzione in mille modi. Innanzitutto “realizzandola” nel nostro piccolo. Calamandrei diceva che la Costituzione vive, vive nelle nostre azioni quotidiane, nella nostra cura per la “cosa pubblica” e i beni comuni, vive nel nostro voto e nei principi democratici, che devono essere applicati e tramandati anche e soprattutto nelle comunità private, a partire dalle famiglie. Non credo ci sia differenza tra giovani e meno giovani in questo, solo che noi giovani abbiamo un interesse maggiore a difenderla, ne va della nostra libertà e coesione nazionale futura.

La prima parte del seminario sarà dedicata al ruolo della scuola e al Ddl “la buona scuola” in merito all’insegnamento del diritto e dell’educazione civica. Cosi l’avv. Francesco Madeo sul ruolo di materia così formativa ma storicamente relegata a una funzione secondaria:

L’insegnamento dell’”Educazione alla Costituzione” è stato trascurato perché si è data per scontata, per troppo tempo, la Nostra Democrazia. Non preoccuparsi di curare i nostri principi Costituzionali è il modo migliore per perderli. La crisi economica ha reso gli italiani più consapevoli del pericolo di poter perdere tutto quello che qualcuno prima di noi ha costruito con tanti sacrifici”.

Francesco Madeo, avvocato e tesoriere Rotaract Distretto 2100
Francesco Madeo, avvocato e tesoriere Rotaract Distretto 2100

Prendere coscienza di questi diritti e dei  sacrifici sacrifici fatti per conquistarli sarà dunque un altro valore aggiunto dell’incontro.

L’errore più grande che possiamo fare – prosegue Madeo – è pensare che il livello economico, sociale, culturale e soprattutto democratico, delle nostre comunità, sia scontato e non debba essere curato ed incrementato“.

L’appuntamento è dunque per domani, sabato 30 maggio, dalle ore 9.00 nella Biblioteca Arnone del Tribunale di Cosenza. La partecipazione al seminario attribuira’ 2 crediti formativi agli avvocati.

Andreina Morrone

 

A Mirto Crosia il Progetto sull’Educazione musicale

MIRTO CROSIA (CS) – Ancora un’importante attività formativa pianificata dall’Istituto musicale “Donizetti” di Mirto Crosia si svolgerà oggi alle ore 18, presso il pala-teatro comunale “G. Carrisi” di Mirto Crosia. La struttura guidata dal direttore Giuseppe Greco ha promosso un convegno di grande valenza dal titolo “L’educazione musicale e la sua funzione come istituzione di stato”. Si parlerà dell’importanza della musica nella formazione dell’individuo. Verrà messa in risalto la funzione della buona musica come  costruzione dell’armonia universale. Si parlerà di Platone, innovatore di una nuova educazione musicale ma, mancheranno riferimenti alla Repubblica dello stesso filosofo ateniese.unnamed

Il programma della serata prevede i saluti del direttore dell’Istituto musicale “Donizetti”, intervallate da vari momenti di musica ai quali susseguiranno le relazioni. E’ prevista la partecipazione attiva di numerosi studenti, insegnanti e dirigenti scolastici. Il direttore Greco ha messo in risalto la concreta collaborazione fra l’Istituto musicale, le istituzioni e le varie agenzie educative che operano nel territorio comunale di Crosia. Un continuo scambio che consente di raggiungere lodevoli risultati.  Solo attraverso un reale connubio fra le strutture di formazione – ha detto il Direttore – è possibile avviare un consistente processo di sviluppo delle nuove generazioni.

Il Donizetti, una struttura che opera nel basso Jonio cosentino dal 2006, oltre alle consuete attività didattiche di carattere musicale, sta sistematicamente organizzando conferenze, convegni, seminari e dibattito. Anche attraverso questi momenti di interazione con la comunità sociale si contribuisce alla crescita socio culturale della realtà in cui si opera quotidianamente.