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Elezioni Cosenza, il debutto della lista dei Gentile

COSENZA – «Credo che verranno fuori le tante magagne che sul bilancio del Comune sono state fatte. Il Comune è stato usato come clava per fare cattiverie, come arma contundente per distruggere cittadini e quartieri». A dirlo è stato Pino Gentile nel corso della presentazione della lista Cosenza Popolare, espressione del Nuovo centrodestra rappresentato in Calabria da Antonio Gentile, sottosegretario allo Sviluppo Economico e dal fratello Pino, vice presidente del Consiglio regionale. La lista sostiene la candidatura a sindaco di Enzo Paolini. «La nostra scelta – ha aggiunto Gentile – è stata coerente perché non abbiamo abbassato la testa. Avremmo corso il rischio di dimenticare i problemi della città e di rinunciare alla nostra dignità ma quella non è in vendita, quando si perde la dignità si perde la libertà. Vogliamo Enzo Paolini al ballottaggio. Lista competitiva con rappresentanti delle professioni, dei quartieri, di un mondo moderno». Il primo ringraziamento va all’avvocato Giovanni Spataro che ha fatto «un’opera da fuoriclasse, ha cambiato persino la giurisprudenza»  ha detto Katya Gentile, già vice sindaco di Cosenza ricordando l’iniziale ricusazione della lista poi riammessa dal Consiglio di Stato. Il secondo ringraziamento è andato ai consiglieri di opposizione che hanno firmato le dimissioni sancendo così la fine dell’amministrazione Occhiuto, infine al senatore Antonio Gentile «che con fermezza e determinazione ha voluto che si andasse al Consiglio di Stato. Come è possibile – ha detto poi Katya Gentile riferendosi a Mario Occhiuto – che un ex sindaco ed ex presidente della Provincia cammini ancora con l’auto blu della Provincia? Un pluricampione di scaricabarile, oggi si sta inventando persino sondaggi falsi e inattendibili per far credere che vincerà al primo turno. Anzi, ora si cimenterà in un nuovo sport, l’arrampicata sugli specchi». Infine Paolini: «Non fare una piega davanti alla pubblicazione di atti che farebbero arrossire persino Cetto La Qualunque – ha detto Paolini riferendosi all’inchiesta sul Comune – è troppo. C’è un delirio di onnipotenza quando si tenta di giustificare i cottimi fiduciari solo perché lo fanno anche a Milano oppure quando vengono pubblicate statistiche sulla diminuzione degli appalti diretti che però sono senza riscontro, non hanno certificazione. In ogni caso fino al terzo grado di giudizio vale la presunzione d’innocenza». Paolini ha puntato il dito anche contro il Pd “della doppia morale” che non ha voluto le primarie, che «era per il sorteggio degli scrutatori ma poi li nomina» e «che mi chiama per chiedermi se volessi partecipare alla spartizione di qualcosa, ma io ho detto no».

Elezioni Cosenza, Paolini: «Katya Gentile sarà vicesindaco»

COSENZA – Il candidato a sindaco di Cosenza Enzo Paolini, espressione dell’alleanza tra il Pse ed il Nuovo Centro Destra, lancia la sfida all’Alleanza Civica Progressista, puntando a conquistare il ballottaggio contro Mario Occhiuto. al suo fianco in conferenza stampa, oltre al fido Giuseppe Mazzuca, c’era Katya Gentile per ribadire la coerenza di un percorso intrapreso da qualche settimana e che la temporanea esclusione della lista Cosenza Popolare, riammessa dal Consiglio di Stato, non ha danneggiato. Katya Gentile ha anche citato i dati relativi ad un sondaggio che, secondo quanto lei stessa ha riferito,  circola nella segreteria dell’uscente Mario Occhiuto e dal quale Paolini risulterebbe avanti di tre punti rispetto a Guccione. Paolini ha annunciato la presenza della stessa Katya come vicesindaco nella sua giunta, chiaramente se verrà eletto, e non ha risparmiato frecciate velenose nei confronti dei suoi competitor. Ecco uno stralcio del suo intervento:

 

Elezioni Cosenza, riammessa la lista Cosenza Popolare

COSENZA – Clamoroso, nuovo colpo di scena nell’ambito delle amministrative di Cosenza. Il Consiglio di stato ha ribaltato la sentenza del Tar decidendo per l’ammissione della lista Cosenza Popolare alle elezioni di Palazzo dei Bruzi. Come si ricorderà, la compagine che fa riferimento alle posizioni del Nuovo Centro Destra e che sostiene la candidatura a sindaco di Enzo Paolini, era stata ricusata dalla Commissione circondariale, poiché gli aspiranti consiglieri comunali avevano sottoscritto le accettazioni su modelli datati, ovvero antecedenti all’entrata in vigore della normativa sulla incandidabilità, introdotta nel 2012 dalla Legge Severino. Il segretario amministrativo Gianfranco Leone aveva immediatamente cercato di porre rimedio a quel banale errore formale, convocando tutti i candidati affinché firmassero nuovamente l’accettazione della candidatura questa volta però utilizzando la modulistica corretta. Secondo il Tar però, quella svista non poteva essere sanata. Di parere differente invece il Consiglio di Stato che ha accolto la tesi dell’avvocato Giovanni Spataro. Paolini potrà così contare su una lista in più. L’esclusione di Cosenza Popolare aveva alimentato anche i sospetti di un disimpegno della famiglia Gentile e di un errore di natura dolosa.

Elezioni Cosenza, l’abbraccio di Pino Gentile sul palco di Paolini

Katya e Pino GentileCOSENZA – Ci sono Pino e Katya Gentile in prima fila, davanti al palco posizionato sul primo tratto dell’isola pedonale di Corso Mazzini. Chiaro il messaggio: scusateci per il grave errore commesso ma il nostro sostegno non verrà a mancare. Il Nuovo Centro Destra l’abbaglio madornale lo ha preso sbagliando i documenti per la presentazione della lista Cosenza Popolare. Enzo Paolini, protagonista di un lungo intervento, di una sorta di one man show, davanti ad un pubblico di sostenitori, nutrito ed attento alle parole del candidato a sindaco, ha già voltato pagina. “Non mi avventuro in giudizi su questa spiacevole vicenda. Non ho visto le carte per cui non mi sono neppure posto il problema. nonostante tutto però siamo ancora qui”. Cinque le liste che lo sostengono, con il testa il Pse. Paolini sciorina i punti salienti del suo programma, senza trascurare i dettagli politici. “Abbiamo costruito un programma e una squadra che si occuperà di alcune priorità, il lavoro prima di ogni altra cosa, poi acqua, energia e rifiuti. Vogliamo una città pulita, vivibile, con un sistema di mobilità integrato e un centro unico di prenotazione per le prestazioni sanitarie. Vogliamo che Cosenza diventi concretamente la Città del Sole. Presenteremo un piano di edilizia sul riuso e ripristino del centro storico, una sanità municipale seria, con prestazioni eccellenti a costi accessibili a chiunque. Ai giovani – ha sostenuto ancora Paolini – chiedo di partecipare alla vita politica della città senza timore, nel segno del confronto. Ai cattolici che vorrebbero segni di pace non solo la domenica, ma tutti iPaolini 3 giorni,chiedo di votare noi, che non abbiamo bisogno di codici etici, perché questi valori in noi sono innati. Questa campagna non può essere incentrata su di me, ma su di noi e sulle nostre idee. Questa campagna deve essere incentrata sul recupero della cittadinanza attiva”. Sul piano politico Paolini ha ribadito di aver tentato ogni strada per tenere aperto il dialogo con il Partito Democratico che però ha eretto un muro invalicabile. “Le Primarie le hanno fatte persino a Napoli, anche se truccate – ha affermato con sarcasmo – A Cosenza non le hanno svolte perché sapevano che le avrebbero perse anche truccandole”. In calce l’intervento integrale fornito dall’ufficio stampa del candidato a sindaco.

 

Forse sono più di una le cose che voglio dirvi. Intanto, per cominciare, voglio raccontarvi una storia, la mia. Ma no, non quella della mia vita, o una qualsiasi, ma quella di questi ultimi giorni, gli eventi che in gran parte sono anche i vostri, di cui avete parlato, discusso, riso, magari semplicemente per dire: tanto sono tutti uguali, non cambia niente.

E per raccontarvela devo partire, dalla frase lasciatami su un bigliettino dal papà o dalla mamma di uno dei bambini del nostro doposcuola, quello di via Popilia e messomi in mano furtivamente  in una sera d’inverno qualche anno fa.-

​Io pensavo fosse una richiesta di aiuto, chessò, un lavoro, una casa, un problema di salute. Ma era molto di più. C’era scritto “avvocà noi vi stimiamo ma non fate che litigate con questi e poi ci fate affari come gli altri”.-

​Una frase che brucia, che traduce in parole chiare, sferzanti tutta la passione civile di una persona che non crede più a ciò che gli si dice e che se ti vede con un avversario non pensa ad un confronto leale alla luce del sole ma ad un volgare scambio di convenienze.

Paolini 4E con una calligrafia incerta, su un foglio di terza elementare in una sera di tardo inverno mi ha gridato: non tradirmi anche tu.

​Io non so se è qui tra noi stasera ma voglio rispondergli con questo mio breve discorso.

​Non ho mai smesso di pensare a questa frase ed è per questo che quando a me ed altri amici di una larghissima coalizione di centrosinistra, ci è stata prospettata – da parte del PD – l’imposizione di non tenere le primarie e di giungere ad una soluzione cucinata nel retrobottega della microcasta dei vassalli di provincia da portare in dono al principe abbiamo detto no. Ci siamo divisi e non perché la scelta di un proprio candidato non fosse – e non sia – legittima ma perché ci sembrava e ci sembra ipocrita affermare principi che dovrebbero valere sempre e ovunque salvo non applicarli quando non conviene. E soprattutto, fatemelo dire, perché non sopportiamo che i cosentini debbano essere considerati cittadini senza diritti.

​E devo aver pensato a questa frase anche quando mi è stato esplicitamente proposto di fare un passo indietro in cambio di un incarico per me. Forse in quel magnifico ufficio al 10° piano di un palazzo ho provato anche ad immaginare il volto del papà di quel bambino quando sarei andato con il mio bell’incarico stampato in faccia a dirgli che la sua fiducia, la sua forza, il suo sostegno era servito per regalare a me una bella poltrona ed a lui l’ennesima frustrante delusione. E ho detto no.

​Pensate che deve essere rimasto il ricordo di questa frase in qualche remoto angolo del mio cervello se ho detto no anche quando qualche amico – che ritenevo tale – mi ha detto chiaro e tondo che se non avessi accettato la proposta di sederci tra noi a tavola le nostre strade si sarebbero divise. E si sono divise.

​Oppure quando qualche scemo è giunto finanche a propormi precisi incarichi istituzionali con tanto di “garanzia”. Come un frigorifero.

​E intanto i giorni passavano ed io pensavo che – così facendo – sarei rimasto solo.

​Ma non potevo fare altro. Poi ho girato la testa, ed ho scoperto che non ero affatto solo, che c’erano – ci sono – tanti uomini e donne con più forza, con più dignità, con più determinazione, con più passione, con più senso civico, con più coraggio di me.

​E sono quelli di via Montesanto, quelli che hanno costruito e voluto le liste, è il coraggio di Mario, laureato che non se ne sta con le mani in mano, non cerca un posto, lavora in un call center e cerca di seguire il suo futuro, sono tanti di voi e tanti che non sono qui ma non ci avrebbero perdonato se avessimo fatto una scelta diversa.

Tutti noi siamo qui per una ragione. Non è falsa modestia ma dentro di me so che non siete venuti qui solo per me. Voi ci siete venuti perché credete in ciò che potrebbe essere la nostra città ed il nostro futuro.​

Di fronte ad una politica che ci ha escluso che ci ha detto di starcene buoni, che tanto c’era chi pensava per noi, che ci ha diviso a lungo, voi credete, come me, che possiamo essere diversi, che possiamo costruire una unione di intenti e che possiamo ottenere tutto il possibile.

E’ questo il viaggio che ci ha portato qui

Ed è così che sono arrivato a capire durante questo lungo e bellissimo viaggio che è stata la mia non breve esperienza politica, tutta nel campo dei diritti civili e della libertà, della giustizia sociale, che i nostri diritti al lavoro, all’uguaglianza, ad un servizio civico dignitoso ed efficiente, ad una sanità efficace, a strade pulite, a regole uguali per tutti, ad una vita culturale intensa e gratificante, a scuole ed università sostenute dalle istituzioni e non lasciate lontane nell’indifferenza, al sostegno ai più deboli dipendono solo dalla partecipazione attiva di un elettorato consapevole.

Più è alto il tasso di astensionismo alle elezioni più basso il livello della qualità della politica, di quella attività che incide fortemente ed in maniera decisiva nella vita quotidiana di ciascuno di noi e che prepara quella dei nostri figli.

Ed è stato durante questo percorso che ho imparato a conoscere tantissimi tra di voi, ognuno con la sua storia, ognuno in cerca di un posto al tavolo del confronto e con l’istanza di essere ascoltato. Qui ho stretto amicizie di lunga data, amici che sono qui oggi e con i quali abbiamo imparato a dissentire senza contrapporci ed a capire che un compromesso è sempre possibile quando si condividono i principi da non compromettere mai.

Evidentemente è stato questo lo spirito con il quale i candidati dei movimenti civici di Cosenza Domani, di Buongiorno Cosenza, di Costruire il futuro, di Cosenza Popolare, si sono incrociati con il cuore e la mente dei socialisti del PSE, dei Verdi, dei Liberali.

E qui sta il primo successo che abbiamo conseguito.

Dunque vi dovrei parlare del programma dovrei dirvi che abbiamo costituito un gruppo di facitori di progetti e di idee guida sui grandi temi che toccano tutti gli aspetti della vita di una città, o meglio dei suoi abitanti: servizi, mobilità, solidarietà sociale, sanità, cultura, urbanistica, amministrazione.

​Sopra di essi vi stanno i valori e per primo il ripristino del rispetto delle Istituzioni sotto a ricaduta, vi stanno i diritti in primo luogo per il lavoro.

 

 

PUNTI DEL PROGRAMMA

Ed è qui, proprio qui, il punto che da stasera cambia la nostra politica, la nostra campagna elettorale, forse la nostra vita.

​Questi valori non si dichiarano. O si hanno o non si hanno e non c’è ipocrita dichiarazione, o intervista o interrogazione, o programma elettorale che tenga.

​Noi li abbiamo.

​E per questo, i giornalisti che insistono su domande ormai banali ho risposto che non ha più senso parlare di programmi o peggio dei debiti di un candidato o dei problemi giudiziari di un altro. Il punto non è questo.

​Il mio certificato, lo dico ai seminatori di veleni e di veline, con le quali si vorrebbe far passare l’idea che siamo tutti uguali è fatto di quattro punti: sono stato arrestato due volte, quando mi opponevo all’aborto clandestino e aiutavo le donne dei quartieri popolari di Roma a disobbedire ad una legge criminale e quando ho obiettato all’uso delle armi ed al servizio militare obbligatorio. Al di fuori di questo non ho mai avuto avvisi di garanzia, non sono mai stato dichiarato fallito, né io né società a me riconducibili e non sono inseguito dai creditori con pignoramenti e procedure esecutive.

​Questo sono io e questi siete voi. Oggi quindi la scelta non è tra due programmi ma è tra due diverse categorie politiche.

​Quella che è qui in questa piazza e su questo palco e gli altri.

​Dunque quando i giornalisti chiedono quali sono i motivi per votare noi e non i nostri avversari, noi dovremmo – dobbiamo – rispondere: perché non siamo tutti uguali. Noi crediamo nei valori della Costituzione – che difenderemo ad ogni costo – e pensiamo che la selezione della classe dirigente, che la decisione su chi ci deve governare spetti a noi e non ad un capopartito.

​Crediamo che le nostre istituzioni debbano essere rappresentati da eletti e non da nominati ai quali – fermo restando il rispetto massimo per le persone – non è riconoscibile alcuna legittimazione popolare come peraltro ha sancito senza equivoci anche la Corte Costituzionale.

​Ma la Casta dei nominati, quella che dice che le primarie sono un valore irrinunciabile ma a Cosenza non valgono che cosa fa: la Corte Costituzionale dice che il Parlamento è stato eletto con una legge incostituzionale e loro cambiano la legge e la Costituzione. Quella di Einaudi, di Moro, di Terracini, di Nenni, di Dossetti, di La Pira, di Saragat, di Togliatti, di Mancini, di Quintieri, di Pacciardi, di La Malfa di Valiani e di Pertini, la cambiano Boschi e Verdini.

Ed è per questo che a chi – come un giovane avvocato del mio studio – mi chiedeva se mi sentissi una vittima di questo sistema perverso che si autoalimenta di potere e procede per cooptazioni calpestando diritti, regole, dignità,  io rispondo: no, non sono vittima, io sono il carnefice, perché di fronte a ciò, di fronte a scelte di convenienza personali o a bramosia di potere io dico ai giovani democratici ai liberi pensatori, ai cittadini di ogni credo a tutti coloro i quali hanno condiviso le tante battaglie di libertà della sinistra italiana che i valori ed i principi nobili della sinistra non sono questi.

Non è la protervia, non è la iattanza non è la concezione padronale del partito, non è la volontà di decidere tra pochi ed informare poi gli altri di ciò che essi devono fare a pensare.

A voi tutti dico che questa avidità questa slealtà, questa ipocrisia è solo un male passeggero. Non disperate, il potere e la dignità che pensano di avervi tolto, ritornerà a voi e qualsiasi mezzo usino la libertà non potrà mai essere soppressa, se solo voi vorrete. Pensano di dirvi cosa fare come comportarvi, cosa pensare, vi condizionano vi trattano come numeri di una lista da poter piazzare come vogliono. Non vi consegnate a questa logica ed a queste persone. Voi non siete così, siete uomini e donne che hanno la forza di cambiare le cose e di farlo insieme in nome della democrazia per un mondo che dia lavoro a tutti, ai giovani un futuro, agli anziani la sicurezza. In nome di questi principi coloro i quali oggi vi dicono cosa dovreste fare sono andati al potere. Mentivano. Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno.

Essi ritengono di poter comandare perché crediamo a ciò che promettono. Allora combattiamo insieme nel nome della democrazia combattiamo per eliminare l’intolleranza e per il benessere del nostro paese iniziando dalla nostra città.-

Ed io, amici, non sono ancora pronto a rinunciare alla lotta. Ho ancora tanta voglia di lottare dentro di me. Ma per condurre questa battaglia in nome della gente di questa città ho bisogno di voi. Ho bisogno che anche voi abbiate questa voglia.

​Quelli che stanno nei palazzi, nelle segreterie dei politici, quelli che hanno gli incarichi non hanno bisogno di un altro paladino nel palazzo qui dietro. Loro hanno sempre un posto a tavola. Avranno sempre la possibilità di far sentire la loro voce nei posti che contano. Chi ha bisogno di un paladino sono i cosentini le cui lettere leggo a tarda notte dopo una lunga giornata di lavoro, quelli che sto incontrando in questa campagna elettorale.

​L’operaia licenziata che a 35 anni ha ricominciato a studiare per dare un futuro al proprio bambino, Lei ha bisogno di un paladino. Il proprietario di un ristorante che ha bisogno di un prestito per non fallire e la banca gliel’ha rifiutato, lui ha bisogno di un paladino. Le infermiere,  i cuochi gli autisti di una struttura sanitaria che fanno gli straordinari che mettere da parte i soldi per comprare la prima casa o fare studiare i figli, loro hanno bisogno di un paladino.

I bambini che non sentono, quelli che non possono salire le scale, quelli che vivono in povertà, che sognano di fare da grandi il medico, lo scienziato, l’imprenditore, o il meccanico e il pilota o anche la velina e il calciatore loro hanno bisogno di un paladino perché il futuro non avrà mai tanti lobbisti o politici quanti ne hanno le compagnie petrolifere e le banche, i bambini non hanno dalla loro i poteri forti che qui da noi sono la politica ed il bisogno. Eppure proprio i sogni di quei bambini saranno la nostra salvezza.

E’ troppo? E’ sufficiente per dirci diversi? E’ sufficiente per chiedere a tutti i cittadini senza differenze di sesso, razza, religione, ceto sociale di votarci perché non solo noi abbiamo dimostrato di fare le cose che mettiamo nei programmi ma perché siamo diversi, non migliori o peggiori, solo diversi.

​Nelle vostre mani, più che nelle mie, stanno il successo o il fallimento della nostra città.-

​Ecco, volevo dirvi questo: sopporterò ogni fardello, sosterrò ogni amico, mi opporrò a qualsiasi avversario per arrivare sino in fondo. E se dovessi inciampare da qualche parte ricomincerò da zero.

​Ed a quelli che mi dicono che sto sulla luna, io rispondo che mi vedo camminare per le vie di Cosenza magari in una sera fresca, d’estate, un po’ come questa, a braccetto di mia figlia diciottenne ed ad un certo punto le domando se è mai stata sulla luna.

​E immagino che lei, guardandosi intorno, mi risponda: SI.

Elezioni Cosenza, bocciate la lista dei Gentile e quella di Hettaruzzu Hebdo

COSENZA – Tutto come da copione, verrebbe da dire, alla luce delle indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Alla fine la Commissione elettorale insediata a Palazzo dei Bruzi, dopo aver esaminato la documentazione presentata dai delegati delle liste per le amministrative di giugno, hanno deciso di ricusare Cosenza Popolare, la compagine allestita dal Nuovo Centro Destra a sostegno di Enzo Paolini. I motivi dell’esclusione sono noti. L’accettazione della candidatura è stata sottoscritta su modelli del 2011, dunque antecedenti le novità introdotte l’anno successivo dalla Legge Severino. Un errore fatale al quale il segretario amministrativo Gianfranco Leone ha cercato di porre rimedio convocando nuovamente tutti gli aspiranti consiglieri per ripetere le operazioni di sottoscrizione, questa volta a margine della modulistica corretta. Tutto inutile però, perché l’integrazione, giunta fuori tempo massimo, non è servita a sanare la grave lacuna. La segreteria regionale del partito ha diffuso una nota in cui si precisa che l’esclusione è soltanto temporanea e che certamente Cosenza Popolare sarà riammessa dopo l’esame della documentazione integrativa già depositata. “Allo stato – è scritto nel comunicato – si è fiduciosamente in attesa del riesame da parte della commissione stessa stante le gravissime conseguenze che pregiudicherebbero ingiustamente una lista che si vedrebbe illegittimamente ed arbitrariamente preclusa a partecipare all’imminente appuntamento elettorale”. Fuori causa Vincenzo Iaconianni con la lista Hettaruzzu Hebdo per un problema legato all’autentica delle firme di alcuni candidati al consiglio comunale. In particolare due sottoscrizioni sono state apposte davanti ad un funzionario del comune di Cerisano,  una davanti ad un funzionario del comune di Cetraro ed una davanti ad un funzionario del comune di Montalto Uffugo. Le norme però, prevedono che le firme debbano essere autenticate da funzionari del comune in cui si vota. Con l’esclusione di questi quattro nomi la compagine satirica si è così assottigliata, tanto da non raggiungere il numero minimo di candidature. Per questo Hettaruzzu Hebdo è stata interamente ricusata. Infine la Commissione ha deciso di ammettere il contrassegno di “Orgoglio Brutio” che fa parte della coalizione di Carlo Guccione. I delegati erano giunti in tempo nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, salvo accorgersi di aver perduto lungo le scale dell’edificio comunale l’atto principale. Il documento è stato rinvenuto e prodotto soltanto intorno alle ore 13. Ma la presenza fisica dei delegati e del documento stesso nel palazzo ha fatto propendere per l’ammissione della lista.

Elezioni Cosenza, il Nuovo Centro Destra tenta di rimediare all’errore commesso

COSENZA – I candidati di Cosenza Popolare stanno tornando di corsa nella sede del Nuovo Centro Destra a Cosenza, in via Monte San Michele, per firmare nuovamente il modello di accettazione, questa volta quello giusto, recante le diciture sulla incandidabilità introdotte dalla legge Severino. Il pellegrinaggio è iniziato alle 13 di questa domenica, quando negli uffici ha fatto capolino il segretario amministrativo Gianfranco Leone. Si prova così a rimediare alla clamorosa svista che mettere a repentaglio la partecipazione della lista che si richiama alle posizioni dei fratelli Gentile, collegata all’aspirante sindaco Enzo Paolini. L’integrazione documentale passera al vaglio della Commissione elettorale circondariale che valuterà se ammettere la lista oppure ricusarla.

Gentile, il governo guarda allo sviluppo del Mezzogiorno

ROMA – «Con l’odierna seduta del Cipe si rafforza l’impegno del Ministero dello Sviluppo Economico per la crescita del Mezzogiorno». E’ quanto afferma, in un comunicato, il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile dopo la riunione di oggi a Palazzo Chigi alla quale ha preso parte in rappresentanza del dicastero. «Il sottosegretario Gentile ha presentato al Cipe – prosegue il comunicato – la proposta, approvata, per il programma nazionale complementare (Poc) “Imprese e competitività 2014-2020”. Il Poc, che si pone in funzione complementare rispetto al Programma operativo nazionale (Pon) Imprese e competitività 2014-2020 gestito dal Ministero, avrà dotazione finanziaria complessiva pari a 696 milioni di euro, interamente provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione, e servirà a rafforzare gli interventi per lo sviluppo industriale nelle regioni “in ritardo di sviluppo” (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Consentirà così di finanziare ulteriori interventi per la competitività delle imprese, al di fuori del campo di applicazione del programma comunitario, quali investimenti produttivi delle grandi imprese o programmi di innovazione ancora più avanzati, guidati dalla cosiddetta domanda pubblica intelligente. In particolare, il Poc – è detto ancora nel comunicato – consentirà il finanziamento di due tipologie di interventi: quelli finalizzati agli interventi di sostegno ai processi di ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese, attraverso bandi tematici negli ambiti della Strategia nazionale di specializzazione intelligente ed appalti pubblici per l’innovazione; e gli interventi per lo sviluppo produttivo e occupazionale, come ad esempio l’attrazione di investimenti attraverso contratti di sviluppo e le iniziative di ammodernamento tecnologico dei processi produttivi. Nel loro insieme gli interventi proposti mireranno a favorire i processi di riposizionamento competitivo del sistema produttivo delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno, in linea con le indicazioni della politica di coesione per il periodo di programmazione 2014-2020».

Elezioni Cosenza, Pd-Ncd accordo fatto. Paolini rimane isolato

COSENZA – Il nome di Carlo Guccione ha ricompattato le forze politiche protagoniste della chiusura anticipata dell’amministrazione Occhiuto. Anche il Nuovo Centro Destra sosterrà la corsa a sindaco di Cosenza del consigliere regionale. Insieme agli alfaniani potrebbero rientrare nei ranghi anche diversi elementi, oggi schierati con Paolini, ma protagonisti, nel recente passato, di un percorso comune con Guccione. Per questo si sta facendo un ennesimo, e probabilmente inutile, tentativo di indurre il leader del Pse a rinunciare alla propria candidatura, ormai svuotata di contenuti, per convergere sull’ex assessore al lavoro. Difficile però che a questo punto l’avvocato decida di ritirarsi, determinato com’è ad andare fino in fondo. L’accordo Pd-Ncd è stato suggellato con la benedizione di Matteo Renzi, a Reggio per la firma del Patto per la Calabria, alla presenza anche del sottosegretario Antonio Gentile. Questa alleanza in salsa bruzia, che a Roma va avanti fin dall’inizio della legislatura, sarà propedeutica all’ingresso degli alfaniani nella giunta regionale.

Gentile (Ncd): «Avevamo ragione noi» – Tutte le reazioni

«Purtroppo avevamo ragione noi quando, dicendo alcune cose, siamo stati ingiustamente attaccati». Lo ha detto all’Agi Antonio Gentile, sottosegretario allo Sviluppo Economico e leader del Ncd in Calabria, in merito alla rinuncia di Lucio Presta, candidato del Pd alla carica di sindaco di Cosenza, che si è ritirato dalla competizione. Il Nuovo Centrodestra, nei giorni scorsi, aveva ufficializzato l’appoggio a Enzo Paolini nelle amministrative di Cosenza.

GIANFRANCO LEONE (AP-NCD) – «La rinuncia di Presta alla candidatura a sindaco di Cosenza testimonia quanta LEONEragione aveva Area popolare-Ncd a differenziarsi politicamente da quella scelta chiaramente errata e mai condivisa per metodo, selezione e persone che, senza titoli, hanno tentato di isolarci. Ci sono ancora oggi i termini di un
confronto? Noi riteniamo che dagli errori grossolani possa nascere una fase politica nuova che isoli avventurieri senza scrupoli e personaggi discutibili. La buona amministrazione si ottiene solo se ci si dota di capacità istituzionale, correttezza e onestà, oltre che di una visione in grado di discernere il bene dal male. Ci auguriamo che con la nuova fase che si apre oggi i massimi dirigenti del Pd regionale comprendano che ci si può e ci si deve allontanare dal baratro cambiando atteggiamento e comportamento nel pieno e massimo rispetto sia degli avversari politici che degli alleati».

GIACOMO MANCINI (ALA) – Esprimo la mia più profonda vicinanza a Lucio Presta. Da padre so bene quantaGiacomo Mancini sofferenza e quanta apprensione provochino i problemi di salute di un figlio. Anche per questo nel leggere le sue parole ho provato un moto di commozione. In questi anni, e ancora di più negli ultimi mesi, ho conosciuto e apprezzato la determinazione e l’impegno di Lucio nello spendersi per Cosenza. Sarebbe stato un ottimo sindaco. Nelle prossime ore decideremo insieme alle forze della coalizione la maniera migliore per portare avanti il progetto di rilancio per la nostra città. Adesso, però, il pensiero è tutto per Lucio, per suo figlio e per la sua famiglia. Coraggio!.

GABRIELE PETRONE (PD) – Lucio Presta si è ritirato per gravi motivi personali che farebbero tremare le vene aiPetrone polsi a tutti. Ma il progetto politico che aveva messo in campo insieme al Centrosinistra ed ad una vasta alleanza civica contro chi, in questi anni, ha letteralmente occupato il Comune con interessi particolari se non addirittura privati, resta in campo. Noi lo porteremo avanti alla faccia degli sciacalli e degli avvelenatori di pozzi che continuano ad imperversare anche in queste ore.

ENRICO ZANETTI (Scelta Civica) – Se, a differenza di come era inizialmente emerso, i motivi del ritiro sono personali e non politici, viene da sé che, nel permanere delle differenze di vedute sul piano politico, la decisione dell’ex candidato a sindaco di Cosenza, Lucio Presta, va rispettata sul piano personale e tutti i commenti azzerati.

Gustavo-CoscarelliGUSTAVO COSCARELLI (Movimento 5 Stelle) – E’ una notizia che lascia sbalorditi tutti. Lucio Presta ritira la propria candidatura di candidato a sindaco del PD. Ciò che rimangono poco chiare, sono, le dinamiche della vicenda. Il manager dei vip viene candidato dal PD senza passare dalle primarie, quest’ultimo chiede chiarezza sulle liste. Ieri sarebbe dovuto salire a Roma per definire le ultime cose ma la riunione è stata rinviata e si è appreso del suo ritiro. Circola già il nome di Nicola Adamo per la sostituzione di Presta.

 

Elezioni Cosenza, ufficiale l’appoggio dei Gentile a Paolini

COSENZA – I rumors lasciano il posto all’ufficialità: il Nuovo Centro Destra alle amministrative di Cosenza sosterrà il candidato Enzo Paolini. Ne dà notizia una nota congiunta del sottosegretario all’economia e segretario regionale del partito Antonio Gentile, del vicesegretario vicario, senatore Giovanni Bilardi e del segretario amministrativo Gianfranco Leone. A Crotone gli alfaniani saranno invece al fianco dell’imprenditore Antonio Argentieri Piuma. «In Calabria, Area Popolare, forza autonoma e riformista, affermatasi nella recente elezione regionale, continua a voler rappresentare un polo di aggregazione delle forze moderate e popolari – è scritto in una nota – indicando quali candidati alla carica di sindaco l’avv. Paolini per Cosenza e l’imprenditore Argentieri Piuma per Crotone. Tali scelte – affermano Gentile, Bilardi e Leone – trovano conferma nel malessere diffuso nei territori verso l’azione del governo regionale. Per la scelta di Crotone esprimiamo un plauso al sottosegretario Dorina Bianchi ed al senatore Piero Aiello per l’ottimo lavoro svolto e per aver costruito un’area politica completamente rinnovata e distante dai tradizionali schemi ormai superati. A Cosenza si è voluta costruire una forte alleanza democratica che possa riportare la città a vivere una stagione politica nuova, costruita su una democrazia partecipata, al di fuori di ogni impedimento di natura amministrativa e giudiziaria. Le garanzie costituzionali sono e restano alla base di ogni scelta politica e l’avv. Paolini rappresenta una delle figure migliori della tradizione riformista, laica e moderata della città. Cosenza dovrà essere, ancora una volta, punto di riferimento in Calabria e nel mezzogiorno quale luogo dove si rispettino e si garantiscano le regole del vivere civile, dove si eliminino le ingiustizie clientelari e le omertà amministrative e dove ci sia più rigore nella formazione del consenso, eliminando dalle liste elettorali quelle zone grigie che ancora si ostinano a voler guidare le scelte decisionali della città. Riteniamo che questa condizione sia indispensabile per tutti i partiti e non mancheremo di denunciare alla città eventuali casi od anomalie che potrebbero farci rivalutare tutte le nostre scelte fino al punto di abbandonare la competizione elettorale. La nostra lista, che si chiamerà “Cosenza Popolare”, sarà composta da donne ed uomini con un passato ed un presente trasparente e senza alcuna ombra. Cosenza dovrà tornare, in un prossimo futuro, democratica, uscendo dall’abisso dell’omertà, delle connivenze e degli intrallazzi, al fine di far circolare, finalmente, il libero pensiero politico. A tutti i partiti – conclude Ncd – rivolgiamo un appello affinché si lavori da sponde diverse per superare le divisioni artificiose e personalistiche, per ricreare un clima sereno, costruttivo e fattivo al solo fine di far prevalere la politica e legalità in Calabria».