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Petrini: serve educazione alimentare

ROSSANO (Cs) – “Il giorno in cui questo paese perderà contadini e artigiani non avrà più storia”. Il Presidente di Slow Food Carlo Petrini, chiude così, con questa citazione di Pier Paolo Pasolini,il suo intervento alla Conferenza internazionale “Il valore dell’Europa”, svoltasi alla Camera dei Deputati il 13 e 14 marzo 2014.

La crisi del mercato e del lavoro alla quale assistiamo – ha detto – non deriva soltanto dalla crisi economica ma è anche frutto di nuove tecnologie che stanno collocando fuori dal mercato migliaia e migliaia di posti di lavoro. E questo – ha scandito – è un elemento di riflessione che è indipendente dalla crisi. Quattro i messaggi importanti ribaditi dal Presidente di Slow Food.

1) Ridare valore al cibo. La grande distribuzione ha messo un cappio al collo dei contadini. Serve un cambiamento di pensiero rispetto al binomio produzione continua e spreco alimentare che ha raggiunto record insostenibili.

2) Ridare valore al lavoro agricolo collegato ai territori. L’Europa ha i territori, è ricca di civiltà agricola. Ed è solo così che creiamo nuova occupazione. Attraverso il ritorno alla terra delle nuove generazioni. Con creatività. Per rispondere alla sovranità alimentare e per difendere i paesaggi.

3) Ridare valore all’artigianato alimentare. Perché è qui che c’è l’economia locale. E se è più forte l’economia locale si fa più bello e appetibile il Paese. I nostri borghi ormai sono pieni soltanto di banche e di stracci e non più di artigiani alimentari. Servono nuove forme di distribuzione. Ed è qui che vedo migliaia di nuovi posti di lavoro. Perché dobbiamo morire tutti nella grande distribuzione? Rispetto a questo pensiero unico dobbiamo ridare valore al lavoro manuale, così come stiamo facendo presso l’Università di Scienze Gastronomiche di BRA.

4) Serve una grande operazione di educazione alimentare diffusa. Oggi in Europa abbiamo soltanto pubblicità alimentare, mentre ci serve educazione ed informazione per la salute dei nostri figli, del nostro paesaggio e della nostra economia.

Parafrasando Pasolini – ha chiosato Petrini – il giorno in cui l’Europa non avrà più contadini e artigiani non avrà più storia. E mi dispiace che la politica dorma su queste cose.

Giornata di scambio culturale tra i soci e gli amici di Slow Food

REGGIO CALABRIA – Nuovo evento conviviale e culturale che avrà luogo domenica 23 febbraio ad Ardore e Ciminà, comuni dell’entroterra jonico reggino, facenti parte dell’areale del Presidio “Caciocavallo di Ciminà”.
L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto di Slow Food Italia “Stati generali delle comunità degli Appennini”. Il Progetto, che prevede il confronto tra i protagonisti della vita, della cultura, del tessuto agro-pastorale e produttivo della catena montuosa che rappresenta la spina dorsale del nostro Paese, ha come obiettivo l’individuazione delle comuni problematiche, proposte, istanze da sottoporre al mondo politico e alle istituzioni, per rilanciare un’area che può essere al centro di un nuova idea di sviluppo locale legato al territorio. Il progetto si propone, ancora, di scoraggiare lo spopolamento dei borghi degli Appennini e la creazione di opportunità occupazionali e di miglioramento della qualità di vita delle comunità che li abitano.
Protagonisti dell’evento saranno, quindi, i nostri contadini, pastori, allevatori, giovani imprenditori, operatori culturali e turistici.

Programma:

ORE 9.30/10.00 arrivo a San Nicola di Ardore e scambio di saluti con i referenti della Pro-Loco, i rappresentanti dell’Associazione dei produttori e della Condotta Slow Food di Reggio Calabria Area Grecanica
ORE 10.30 visita al nuovo caseificio Romeo dove il prof. F. Foti, referente del Presìdio per la Condotta RC-AG, guiderà i partecipanti alla scoperta delle fasi e metodologie di produzione dello squisito Caciocavallo
ORE 11.30/12.00 (se le condizioni atmosferiche lo permetteranno) visita ai pascoli per conoscere le razze animali e il foraggio del quale si alimentano
ORE 12.30/13.00 partenza per Ardore Sup. dove si pranzerà presso la struttura dell’ex carcere di Mamrè (il menù prevede: antipasto casereccio, zuppa di legumi e verdure, pasta fresca al sugo, secondo di carne con contorno, frutta di stagione) € 20 a persona
ORE 14.30 partenza per Ciminà
Accoglienza da parte del Sindaco e le altre Istituzioni locali per un caffè e la visita al borgo

Presso la sede della Biblioteca Comunale sarà allestito uno spazio espositivo e di vendita curato dai produttori del Presìdio del Caciocavallo

Inoltre sarà possibile conoscere i referenti della Comunità del grano in Aspromonte per approfondire i temi legati al progetto “Stati generali delle Comunità degli Appennini” e avviare un percorso di collaborazione con la Comunità di Ciminà.

 

Slow Food presenta birra artigianale Blandino

ROSSANO (CS) – Birre artigianali, crescono il consumo e la produzione, in Italia ed al Sud. E con una tendenza che, almeno da un paio d’anni, pare essere diventata un vero e proprio fenomeno. La Guida alle Birre d’Italia 2013 di Slow Food, che si affianca alle decine di prestigiose pubblicazioni dedicate a trattorie, vini e ristoranti, ha recensito oltre 400 produttori, oltre 200 birrifici e circa 1200 birre. Un fiume di schiuma che non vive più della forzata contrapposizione con il vino, considerato fino a qualche tempo forse più elitario. Sono 630 birrifici in Italia. In Calabria ve ne sono 9, di cui 5 attivi.

Per confrontarsi e capire meglio i contorni anche economici di questo nuovo scenario, al “By the Way” erano presenti oltre al produttore di Strongoli Gianfranco Blandino, Antonio D’Antonio, fiduciario della condotta Slow Food Crotone, Lenin Montesanto fiduciario della Condotta Sibaritide-Pollino e il segretario Cesare Anselmi. Hanno partecipato all’incontro, inoltre, Alessandro e Claudio Viola produttori del Moscato Passito di Saracena e, Guido Gagliardi degustatore professionista di birre artigianali. Questo nel corso della serata ha illustrato nel dettaglio curiosità e aspetti, non solo tecnici ma anche commerciali e di produzione, legati a questo importante fenomeno in espansione anche in Calabria.

Laurea Magistrale H.C. in Scienza della Nutrizione a Vandana Shiva

Cosenza – Martedì 9 aprile, alle 09,30, l’Aula Magna ospiterà la cerimonia, organizzata dal Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione, per il conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienza della Nutrizione all’attivista politica e ambientalista indiana Vandana Shiva.

Le prenotazioni per partecipare all’evento, dovranno essere inviate entro il prossimo 3 aprile all’indirizzo di posta elettronica centrocongressi@unical.it e saranno considerate, fino alla capienza della struttura e in rapporto alle prioritarie esigenze del cerimoniale, secondo l’ordine di arrivo.

 Il 7 aprile, sul sito dell’Università della Calabria, sarà pubblicato l’elenco con i nominativi delle persone che, in base al posizionamento utile, potranno accedere nell’Aula Magna.

 L’evento sarà, comunque, trasmesso in streaming.

 Vandana Shiva è nota per le sue battaglie umanitarie a tutela dell’agricoltura naturale, espressiva della biodiversità, come fonte di nutrizione soprattutto nei Paesi terzi.

A riguardo, la battaglia che si è voluta intestare, il movimento Navdanya (in Hindi significa nove semi), è soprattutto rivolta alla non brevettabilità delle sementi, un paradosso della nostra contemporaneità che cerca, attraverso la biotecnologia e l’agrochimica, di espropriare un patrimonio di conoscenze e di saperi consolidati su cui poggia proprio l’agricoltura di “sussistenza” delle aree più povere del nostro pianeta.

Da ciò la necessità di rivolgere la ricerca innovativa, basata sulle moderne biotecnologie, verso il mantenimento della biodiversità degli eco-sistemi, marginalizzando il più possibile le monoculture estensive, di interesse speculativo.

La Shiva si è laureata in Fisica nel 1978 alla University of Western Ontario, Canada, con una tesi di dottorato su “Variabili nascoste e località nella teoria quantistica”. Successivamente si è occupata di ricerca interdisciplinare (scienza, tecnologia e politica ambientale) all’Indian Institute of Science e all’Indian Institute of Management di Bangalore. Nel 1982 hafondato il Research Foundation for Science, Technology and Natural Resource Policy, istituto di ricerca da lei diretto.

Nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award. Vandana Shiva è tra i principali leader dell’International Forum on Globalization.

Tra le battaglie che l’hanno resa famosa anche in Europa, c’è sicuramente quella contro gli OGM e la loro introduzione in India.

 Attualmente è la vicepresidente di Slow Food e collabora con la rivista di Legambiente La Nuova Ecologia. È anche membro del Comitato consultivo ad interim dell’Organizzazione per una società partecipativa (IOPS).

Le Scuole cittadine impreziosiscono il meeting Fiorita: il cibo può cambiare il mondo

Rossano (Cs) – Il cibo contribuisce a costruire l’identità, che è selezione di fattori diversi, cambiamento e contaminazione tra culture, storie e tradizioni. Il cibo, quello buono e giusto, è, anche e soprattutto, cultura. Otto Torri sullo Jonio e Slow Food Calabria mettono d’accordo tutti: no alla “bulimia conformistica” e al fast food, a questi bisogna preferire modelli che tutelino la qualità dei prodotti, i piccoli produttori e la salute dei consumatori.

L’incontro di ieri, giovedì 22 novembre, in programma per la prima giornata dell’Euromed Meeting, è stato momento di confronto  a più voci ed espressione di punti di vista diversi. L’occasione è stata data agli studenti della Scuola Invernale in “management dell’identità” dalla presentazione, presso il Teatro nazionale “Paolella”, de “La rivoluzione è un pranzo di gala, storie di cibo e di Calabria” di Mita Borgogno e Nicola Fiorita, presidente di Slow Food Calabria e docente all’Unical presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche.

All’incontro erano presenti anche Walter Pulignano, Presidente dell’Associazione Ricicl’Art, e Fortunato Amarelli del Museo Storico della Liquirizia “Giorgio Amarelli”, entrambi partner dell’evento.

Migliorare il mondo attraverso il cibo per Nicola Fiorita è possibile e, soprattutto, necessario. Muoversi nella direzione della tutela dei piatti e delle produzioni della memoria, contro le produzioni massificate ed il cibo apparentemente a basso costo, ma dai pesantissimi costi sociali ed economici successivi, in termini di salute e di inaridimento dei territori. Otto Torri si batte per l’educazione alimentare e la promozione dei piatti della memoria.

Domani, sabato 24, la lezione di Giorgio Anselmi, “La primavera araba tra timori e speranze”.

Solidarietà a Tavola Con Slow Food per Mormanno

lenticchie di MormannoROSSANO (CS) – La solidarietà a tavola. Può essere riassunta così l’iniziativa che si terrà il prossimo sabato 24, a testimonianza della vicinanza che si vuole portare alla comunità simbolo della tradizione contadina del territorio, produttrice della lenticchia di Mormanno.

Il simbolo della rinascita di una tradizione una volta a rischio di estinzione, e recuperata per volere di Slow Food, diventa adesso anche quello della solidarietà. In molte delle osterie della regione, recensite nella guida Osterie d’Italia Slow Food, e dei ristoranti aderenti al circuito Assapori, si potranno gustare piatti a base della lenticchia di Mormanno.

Mormanno – così come spiegato dal Presidente di Slow Food Calabria Nicola Fiorita – non solo ha subito il sisma, ma subisce tutto ciò che ne consegue. La piccola economia che gli gravita attorno è stata messa in ginocchio. Ristoranti, osterie o B&B hanno visto annullare le prenotazioni. La situazione è grave. L’associazione di Slow Food dimostra di essere vicina ai territori vittime delle calamità.

A poche ore dal lancio dell’operazione di solidarietà per Mormanno, la risposta da parte dei ristoratori è stata corale ed immediata. Sono già una quarantina i locali che, da ogni parte della Calabria, hanno deciso di aderire.

Il Vino Cremisan a ‘Che Tempo che Fa’_INTERVISTA AUDIO

Il Vino Cremisan sarà al Salone del Gusto di Torino, presentato questa sera a ‘Che Tempo Che Fa’ da Carlo Petrini. Ad agosto, durante la due giorni  ‘I popoli che resistono’ tenutasi a Pentone (Cz), Ottoetrenta aveva sentito Patrizia Cecconi (Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese) che aveva curato la degustazione dei ‘vini di Betlemme’.

 

Il Vis (Volontariato Internazionale allo sviluppo), avvalendosi di varie collaborazioni, ha valorizzato i vini Cremisan, prodotti con manodopera palestinese, apprezzati tanto da essere presentati al Vinitaly di Verona. Le antiche cantine ‘Cremisan’, presenti nelle terre occupate della Palestina da fine ottocento, sono gestite dai Salesiani.

«Si dirà: i palestinesi non bevono vino. No: gli islamici – e non tutti – non bevono vino – spiegava Patrizia Cecconi durante la degustazione fatta a Pentone ad agosto-  essere palestinese non significa appartenere a una religione, così come essere italiano non significa essere necessariamente cattolico: si può essere palestinesi e musulmani, palestinesi e cristiani, palestinesi ed ebrei o palestinesi e laici».


La presentazione di Patrizia Cecconi

a cura di Rita Paonessa

r.paonessa@ottoetrenta.it