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I segreti di Stanley Kubrik racchiusi in una stanza

ROVITO (CS) – A Rovito mercoledì 8 alle 20.45 Ugo G. Caruso apre la stagione 2014 del Cineforum Falso Movimento con Room 237, un documentario allucinato e stravagante di Rodney Asher su Shining (1980), controverso ed enigmatico film del grande regista newyorchese. Da Milano interviene Gianfranco Carpeoro, scrittore e studioso di simbologia.
Il documentario di Rodney Ascher, presentato nel 2012 prima al Sundance e poi a Cannes, indaga i simboli, i segreti, i messaggi occulti nascosti nel film di Kubrick tentando di darne un’interpretazione dopo aver passato in rassegna le tante ipotesi formulate finora. Il meno che si possa dire è che si tratta di un’opera maniacale e “paranoica” capace di individuare i canoni di un codice esoterico originale inventato da Kubrick ma pure di guidarci attraverso le ossessioni di una serie di spettatori rimasti a suo tempo indelebilmente impressionati dal film in un percorso di decifrazione oltremodo intrigante.
Si va dal riferimento allo sterminio degli ebrei ad opera dei nazisti durante la seconda guerra mondiale al genocidio dei nativi americani, dal mito di Teseo e del Minotauro nel labirinto ai messaggi erotici subliminali secondo le più sofisticate tecniche dei “persuasori occulti”, dalla metempsicosi del protagonista, Jack Torrence, alla metafora dell’Uomo costretto ad uccidere da una tragica coazione a ripetere, dagli sberleffi cifrati all’autore del romanzo, Stephen King, all’esame della planimetria “taroccata” dell’Overlook Hotel. E, per finire, alla presunta confessione del regista di aver confezionato il più grande falso di tutti i tempi, l’allunaggio dell’Apollo 11, secondo una diffusa diceria di marca complottista, commissionatogli dal governo americano, per il quale si sarebbe avvalso dei modellini usati in 2001 Odissea nello spazio (1968). Il segreto della colossale mistificazione sarebbe custodito per l’appunto nella Room 237, la “Moon Room”. Quel che è certo è che le polemiche e le interpretazioni di Shining non cesseranno dopo questo bizzarro tentativo di dissezione, fotogramma per fotogramma e di decrittazione. Anzi, c’è da scommettere che i tanti enigmi,racchiusi gli uni negli altri come in tante scatole cinesi, si moltiplicheranno e ci accompagneranno per chissà quanti anni ancora.

La nuit de Belfagor a Rovito

ROVITO (CS) – Gran finale come ogni anno a Rovito con un evento speciale curato da Ugo G. Caruso in collaborazione con il Cineforum Falso Movimento. Dopo le serate-strenna delle passate edizioni ( Soirèe Tati; La via italiana alla pubblicità: Carosello 1957-1977, segni/disegni, sogni/bisogni,/costumi/consumi”;  Notte sconfinata, Una maratona Ai confini della realtà) domenica 29 a partire dalle 17.30 al Teatro Comunale è in programma la kermesse  La nuit de Belfagor. Sarà riproposto il film muto del 1927 Belphègor, cineromanzo in quattro episodi diretto da Henri Desfontaines e tratto dal romanzo di Arthur Bernède che ispirò pure il celeberrimo sceneggiato televisivo francese del 1965 diretto da Claude Barma, autentico “ terrore” negli anni di varie generazioni. Pochi sanno che il tenebroso personaggio, un tempo divinità adorata dai moabiti, ancor prima che sul piccolo schermo fu popolarissimo al cinema in un serial proiettato in quattro parti, come usava allora. Il suo fascino terrificante gli avrebbe garantito fama imperitura, seppure sinistra, tale da farlo riapparire pure di recente nel film di Jean Paul Salomè del 2001 e c’è da scommettere che non sarà l’ultima volta. Lo spunto di partenza tra film e sceneggiato è identico – apparizione di un lugubre fantasma nei padiglioni del Louvre dedicati alle civiltà antiche – ma mentre lo sceneggiato assumerà tonalità più esoteriche collegandosi alle vicende dei Rosacroce, il film, in linea con le atmosfere ed il gusto dell’intreccio tipico del feuilleton rimarrà su una linea, per così dire, più mondana, tra feste galanti di aristocratici e manieri nobiliari di campagna, ma sempre ritmata da continui colpi di scena, improvvise rivelazioni, frequenti rivolgimenti di fronte, frenetici inseguimenti per le vie o più spesso per i sotterranei della città, una Parigi al massimo dello splendore e del suo mito, quella percorsa dalle avanguardie, mecca degli artisti di tutto il mondo in cerca di fortuna, di esuli e profughi,aristocratici russi e scrittori americani, mescolati in una continua sarabanda, una festa mobile tra grandi  boulevards e brasserie. Il  film di Desfontaines fu coprodotto da Gaston Leroux, l’autore de Il fantasma dell’Opera  e della serie del giornalista-detective Rouletabille, insomma uno che di misteri parigini se ne intendeva. Ad interpretare il ruolo del celebre investigatore Chantecoq è Renè Navarre che nel 1913 aveva vestito i panni di Fantomas, autentico capostipite del feuilleton fantastique per la regia di Louis Fellade. Una serata imperdibile quindi – garantisce Caruso che ha già avuto modo di allestirla vari anni fa – da raccomandare non solo a cinefili raffinati o a cultori del genere mistery ma a quanti, riuscendo a sottrarsi ai consueti riti natalizi, vorranno a fine anno regalarsi un elegante brivido d’antan.

A Cosenza Natale cinematografico: domani inizia al Cinema Italia-Tieri la rassegna per ragazzi

Sarà’ il cinema per ragazzi a farla da padrone domani nel programma delle “Buone Feste cosentine. Proprio domani, lunedì 23 dicembre, inizia, infatti, al Cinema Italia-Tieri, la rassegna cinematografica per ragazzi che caratterizzerà anche molti degli appuntamenti successivi della manifestazione promossa dall’Amministrazione comunale per le festività natalizie e di fine anno.
Ad aprire la rassegna sarà, alle ore 10,30, il film di animazione “Kung fu Panda 2”, prodotto dalla DreamWorks Animation e diretto da Jennifer Yuh. Il film è il sequel di Kung Fu Panda.
Protagonista assoluto è il panda Po che ha ormai realizzato il suo sogno di diventare un Guerriero Dragone e vive proteggendo la Valle della Pace con i suoi amici e colleghi maestri di kung fu, The Furious Five – Tigre, Gru, Mantide, Vipera e Scimmia. Ma la tranquillità della Valle è di nuovo minacciata dalla comparsa di un terribile nemico che progetta di conquistare la Cina e distruggere il kung fu grazie a una temibile e inarrestabile arma segreta. Spetterà a Po e ai suoi compagni intraprendere un viaggio attraverso la Cina per affrontare e sconfiggere questa terribile minaccia. Il film si avvale di illustri doppiatori. Hanno, infatti, prestato la loro voce ai personaggi del film, nella versione originale, Angelina Jolie (che è la voce di Tigre), Jackie Chan, che è quella di Scimmia, Gary Oldman (che è Lord Shen) e Dustin Hoffman (che presta la voce al personaggio di Shifu).
Nella versione italiana la voce del Panda Po è affidata a Fabio Volo, quella di Shifu è quella del grande attore di teatro Eros Pagni, mentre è Francesco Pannofino a doppiare il personaggio del Maestro Bue Infuriato.
Anche domani, dalle 15,00 alle 19,00, sarà aperto Il Villaggio dei bambini in Piazza dei Bruzi che sarà animato da un laboratorio creativo, a cura di Myriam Librandi,  di gioielli in pasta di fimo. Con l’occasione saranno realizzate anche sculture di palloncini.
Spazio alla musica, invece, in Piazza 11 settembre, dalle ore 18,00, con il rock anni ’70 dell’Ensemble acoustique, che riecheggia il leit-motiv di “Buone Feste cosentine”.

Nelson Mandela, un grande schermo per un immenso personaggio

Una persona non muore realmente fino a quando il suo ricordo, la sua storia, la sua essenza, rimangono vividi nella memoria di qualcuno.

Alla scomparsa di Nelson Mandela, leader della rivolta contro l’apartheid, prigioniero politico per ben 27 anni e figura dal carisma inquantificabile, di cui tutto il mondo parla in questi giorni,  ci si interroga su quale possa essere la migliore chiave di lettura della sua vicenda, quale forma d’arte abbia dato la piena resa di quello che più che essere un uomo incarna un ideale odiernamente quantomai utopico.

 

Il premio nobel per la pace ha ispirato diverse forme d’arte, dalla musica al cinema, ma è proprio quest’ultimo a mio parere ad averci regalato e a continuare a regalarci pellicole vibranti su colui che è riuscito ad abbattere un muro privo di spessore fisico alcuno, una parete ideologica, radicata nella convinzione che la differenza sia più discriminante del fare la differenza.

Diversi attori di differenti etnie e formazioni hanno portato sul grande schermo il presidente sudafricano, Sidney Poitier (Mandela and the Klerk), Dennis Haysbert (Il colore della libertà), David Harewood (Mrs.Mandela),Terrence Howard (Winnie) e Idris Elba nel nuovissimo e ancora non visionabile in Italia “Mandela:Long Walk to Freedom”, tratto dalla sua autobiografia e di cui pare avesse già visionato alcune scene.

Tuttavia, mi sento di tenere per ultima e ricordare con particolare potenza l’immensa interpretazione di Morgan Freeman,scelto come attore da Mandela stesso in “Invictus” di Clint Eastwood.

Freeman ha infatti incarnato al meglio quell’assurdo dualismo di cui sono infarciti personaggi come il leader sudafricano, la compassione imperturbabile di chi è invitto in quanto ama, di chi non ha paura  perchè sa perdonare persino lo stesso popolo che gli ha negato quasi un trentennio di libertà; di chi come ci ricorda la pellicola “È padrone del proprio destino, capitano della propria anima”.

 

Pasquale Severino

“Hunger Games-La ragazza di fuoco”, buona la seconda.

 

Il sequel è sempre peggio, per definizione questa regola non scritta  attanaglia il cinema dimostrandosi quasi sempre fondata, ho detto volutamente  quasi sempre, perchè  alle volte un film può se gli è data una seconda chance, rinascere dalle sue ceneri, cambiare proposito, identità.

“Hunger Games” cambia regista, fuori Gary Ross, dentro Francis Lawrence (“Io sono leggenda” “Costantine”), sceneggiatori fra cui figura la stessa scrittrice dei romanzi che danno il nome alla trilogia Suzanne Collins, ma ad essere cambiata è soprattutto Jennifer Lawrence, galvanizzata dal suo oscar che la trasforma in elemento trainante e centro nevralgico di un cast che appare più maturo , consapevole, finalmente in grado di riportare sullo schermo la sanguinante vena satirica di cui “hunger games” si fregia, una violenza che non è più  meramente fisica bensì profondamente psicologica.

La pellicola è corroborata da un crescente senso di rivoluzione, l’abbandono dell’abuso di tecniche puerili e blockbuster come la “shaky cam” valorizza i paesaggi e una regia morbida e avviluppante, mostrandoci i distretti nella diversità sociale.

Dallo sfarzo e l’opulenza della capitale alla rabbia disagiata delle periferie, “Hunger Games” sprona una riflessione non troppo impegnata sui problemi ciclici dell’umanità, sulla società dell’apparire, sulle prigioni catodiche che pur magnificenti rimangono tali in un mondo emotivamente e culturalmente anestetizzato, un mondo che ama, piange e sorride nello spazio di una tribuna televisiva.

Il sequel è sempre peggio, si, quando lo si fa per gli incassi , e non è decisamente il caso di “Hunger Games” (Il primo capitolo si è portato a casa più di 400 milioni di dollari)  e i 150  milioni del primo fine settimana lasciano presagire degli ottimi introiti, insomma, un film dal budget ingente che si fa sentire, dalla potente fotografia  e dal messaggio di fondo educativo ed allo stesso tempo accessibile non solo agli addetti ai lavori.

In definitiva, per una volta,per questa volta, il sequel è meglio.

 

 

Pasquale Severino

Margerita tra i finalisti del Sequence Court-metrage

CATANZARO – Margerita, il cortometraggio del regista catanzarese Alessandro Grande, è tra i finalisti della 22/ma edizione del Sequence Court-metrage di Tolosa.

Prodotto dalla Imago di Alessandro Riccardi e dalla Pi.Sa. Film di Andrea Santoro, con la partecipazione dello stesso Grande, il cortometraggio affronta la tematica dell’integrazione dei rom.

Margerita ha ottenuto in soli cinque mesi di distribuzione oltre 60 selezioni ufficiali in tutto il mondo e oltre 20 premi.

Ciak per “Anime nere” di Francesco Munzi

Il regista Munzi

 

CATANZARO – Iniziano oggi le riprese de ‘Anime nere’, il nuovo film di Francesco Munzi , liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco. Munzi torna dietro la macchina da presa  per parlare dell’ Aspromonte e  della Locride. Nel cast Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Anna Ferruzzo e la partecipazione di Barbora Bobulova.

il Cineforum Rovito proietta “Le Passè” di Asghar Farhadi

ROVITO  (CS)- fissata, presso il Cineforum Falso Movimento, per giorno 29 Ottobre, alle ore 20:45, la visione de “le passe” film di Asghar Farhadi. il Regista vuole, in questa pellicola, ricordaci che per guardare avanti nelle nostre esistenze è indispensabile prendere atto del passato. Il film, candidato iraniano agli Oscar 2014, sarà proiettato in lingua originale con i sottotitoli in italiano.

Le Passé è un dramma familiare costruito sui tempi e l’intelaiatura di un giallo dove i sensi di colpa di tutti i personaggi affiorano lentamente uno dopo l’altro per arrivare nella conclusione a svelare il mistero miccia della catena di avvenimenti.

Carlo Lizzani ‘l’ultimo neorealista’, questa sera un incontro

ROMA – Un ricordo sentito e informale di Carlo Lizzani, regista ma anche studioso di cinema, che rifugga dai toni celebrativi e ne ricostruisca la lunga ed originale vicenda professionale. E’ questo il senso dell’incontro “Carlo Lizzani, l’ultimo neorealista” in programma questa sera alle ore 21 a Roma, al  Cineclub Alphaville (v. del Pigneto, 283). La serata sarà introdotta da una conversazione di Ugo G. Caruso con Mino Argentieri, docente di Storia del cinema, già critico cinematografico de l’Unità, poi di Rinascita, direttore di Cinemasessanta, nonché per molti anni responsabile per il cinema della Direzione Nazionale del PCI, dunque per tante ragioni “compagno di viaggio” dello stesso Lizzani, secondo il felice titolo delle memorie di Massimo Mida Puccini che proprio con lo stesso Lizzani aveva firmato in gioventù una regia a quattro mani. Si vedrà pure un breve frammento delle riprese a Milano di quello che forse rimane il suo capolavoro, La vita agra (1964).

A seguire, anziché uno dei suoi film più celebrati ed impegnati, passati tante volte in  televisione, si è scelto di riproporre un titolo più controverso, Roma bene, proprio perché letteralmente “invisibile” per tanti anni, dunque dimenticato, nonostante il notevole successo al botteghino nel 1971. Ritenuto compiacente rispetto ai canoni commerciali dell’epoca ed in linea con la committenza produttiva ( Adelina Tattilo, editrice di Playmen),  Roma bene, costituisce l’ennesimo affresco della capitale, a distanza di dieci anni da  La dolce vita, quando l’Italia è ormai giunta al termine del boom. Il film, seppure discutibile per molti versi e non annoverabile tra i migliori lavori del regista , resta comunque godibile come commedia di costume per la sua coralità e la satira graffiante che ispira la rappresentazione vivace di un ambiente ritratto nei suoi continui e frenetici rituali ma spiato anche nei suoi traffici e nelle sue pratiche più inconfessabili. I protagonisti sono i rappresentanti di un’alta borghesia avida e senza scrupoli, speculatori, bancarottieri, lottizzatori, esponenti dell’aristocrazia nera, monsignori  affaristi, faccendieri, personaggi del jet set internazionale, una gioventù dorata ma già corrotta, meretrici d’alto bordo, excort ante-litteram, parvenu, cialtroni, scrocconi, etc. Tratto dal dramma Mani aperte sull’acqua di Luigi Bruno di Belmonte, sceneggiato da Luciano Vincenzoni e Nicola Badalucco con un certo accanimento moralista tipico dell’epoca ma anche con un occhio alle pruderie del tempo, musicato da Luis Bacalov, vanta un cast davvero eccezionale: Nino Manfredi, Virna Lisi, Philippe Leroy, Franco Fabrizi, Michèle Mercier, Vittorio Caprioli, Gastone Moschin, Senta Berger, Umberto Orsini, Mario Feliciani, Irene Papas, Gigi Ballista, Annabella Incontrera, Enzo Cannavale, Evi Maltagliati, Carlo Hintermann, Enzo Tarascio, Alessandro Sperli, Minnie Minoprio, Dado Crostarosa, Edy Galleani, Gigi Rizzi, Pia Giancaro.

Castrovillari: Continua il Successo della 2^ Edizione di “Cinema a Sud”

CASTROVILLARI (CS) – “Continua  con successo la Seconda Edizione di “Cinema a Sud”, promossa dall’Amministrazione comunale di Castrovillari ed avviata il 9 luglio scorso.“

Lo ha reso noto il Sindaco, Domenico Lo Polito, nel ribadire la valenza della manifestazione.

“Quest’anno l’iniziativa – ricorda il primo cittadino – è uscita dai confini del Sud Italia per allargare orizzonti ed ambientazioni, guardando pure all’integrazione ed al mondo dei bambini.”

I cartoni animati “Coraline e la porta magica”, “Zambezia” e “La città incantata” sono previsti rispettivamente il 31 luglio ed il 21 e 28 agosto.

Invece i lungometraggi “London River” di Rachid Bouchareb che si proietterà l’8 agosto; “Il destino nel nome” di Mira Nair il 27 agosto ; il film per bambini “ La città incantata”   il 28 agosto ed il 29 agosto “ Almanya-La mia famiglia va a vivere in Germania” di Yasemin Samdereli , proposti dall’associazione “Integrando.Sì” “esplorano culture nuove per scoprire le dinamiche del dialogo tra genti diverse.”

Sono queste le tracce su cui si sta sviluppando la nuova rassegna di cinema all’aperto che si protrarrà sino al 5 settembre, con 18 pellicole, approfondendo varie tematiche tra aspetti appassionanti, enigmatici, emozionanti e drammatici della realtà.”

“Luogo delle proiezioni – rammentano i consiglieri comunali Armando Garofalo ed Antonio Viceconte che seguono l’organizzazione per l’Amministrazione – sarà ancora il giardino dell’antico palazzo Gallo; l’evento è curato da Alessandra Stabile, Gianni Colaci, Tiziana Rizzo, Mimmo Donato, Paolo Saraceni e dall’Associazione “Integrando.Sì” per quanto riguarda la scelta dei film; da Giovanni Bonifati (figlio dell’indimenticabile Carmine, appassionato irriducibile di cinema), titolare del Cinema “Atomic Cafè” , per l’allestimento, e si avvale dei contributi di altri giovani.”

Le altre pellicole in programma, sempre a partire dalle ore 21,30 ogni martedì e giovedì, tutte ad ingresso libero, sono: il 30 luglio “Viola di mare” di Donatella Maiorca; il 31 luglio per i più piccoli “CoraLine e la porta magica”; il 1° agosto “Ciliegine” di Laura Morante; il 6 agosto “Tutti i santi giorni” di Paolo Virzi; il 20 verrà proiettato “Sette psicopatici” di Martin McDonagh; il 21 agosto “Zambezia” film di animazione per i più piccoli; il 22, invece, sarà la volta di “ L’amore dura tre anni” di Frèdèric Beigbeder; il 3 settembre sarà in programma “I più grandi di tutti” di Carlo Virzì ed il 5 settembre “Viva la libertà” di Roberto Andò.