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Hashish e marijuana in casa, giovane di Rende ai domiciliari

RENDE (CS) – Appena ha intravisto l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri si è dato alla fuga, insospettendo i militari impegnati in un servizio di controllo del territorio. Ma gli uomini della Foto arresto CC San Pietro in Guaranobenemerita della stazione di San Pietro in Guarano sono riusciti ugualmente a bloccare il giovane, un ventunenne di Rende, studente all’università della Calabria. Sottoposto a perquisizione
personale, il ragazzo è stato trovato in possesso di un sacchetto in cellophane contenente 50 grammi di marijuana custodito in uno zainetto. La successiva perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire complessivamente ulteriore marijuana per un totale di un chilo e 660 grammi, 4 grammi di hashish, un grinder, un bilancino di precisione, la somma di 1.450 euro in contanti suddivisa in banconote di diverso taglio. Lo stupefacente e il materiale scoperto è stato posto sotto sequestro. Il giovane, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto ai domiciliari nella propria abitazione, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Cane seviziato e ucciso, processo iniziato e subito rinviato al 18 maggio

PAOLA (CS) – Hanno chiesto il rito abbreviato i quattro giovani accusati di avere seviziato ed ucciso a Sangineto un cane randagio, Angelo, e di avere postato poi il video su Facebook. Il gup del Tribunale di Paola ha aggiornato l’udienza al 18 maggio per la decisione. Entro quella data il giudice deciderà anche sulle questioni preliminari, compresa la costituzione di parte civile di Enpa, l’Ente per la protezione degli animali, presente oggi in aula con l’avvocatessa Claudia Ricci, che ha sottolineato «l’estrema pericolosità sociale degli imputati». Questi ultimi, ha sostenuto il legale, secondo quanto riferito in una nota, «non solo avrebbero seviziato e barbaramente ucciso il povero animale, ma si sono pubblicamente vantati del loro gesto criminale, riprendendo il tutto con un uno smartphone e pubblicando il relativo video su Facebook. Siamo in presenza di un comportamento di inaudita crudeltà, che desta grande preoccupazione sulla personalità degli imputati, poiché trasforma in motivo di vanto la tortura e le sofferenze imposte a un altro vivente». Stamani centinaia di volontari di Animalisti Italiani e di altre associazioni hanno manifestato davanti al Tribunale di Paola. Al termine dell’udienza, è partito un corteo silenzioso diretto al Santuario di San Francesco di Paola.

Ricercato rumeno arrestato su mandato europeo per lesioni personali a Cosenza

016797_20170426_141548 (2)COSENZA – Agenti della Squadra Mobile di Cosenza hanno arrestato un cittadino rumeno, Paul Petre Marosan, 42 anni, destinatario di un mandato di arresto europeo, emesso su richiesta dalla magistratura romena. L’uomo è stato condannato alla pena di un anno e 2 mesi di reclusione per aver causato, sotto l’influenza dell’alcool lesioni personali a tre persone. I fatti contestatigli sono avvenuti in Romania, nella località di Baia Mare. Marosan è stato rintracciato dagli uomini della Questura di Cosenza, in un abitazione nel comune di Torano Castello (CS). L’uomo è stato trasferito nella casa circondariale di Cosenza.

Maxi sequestro armi in Calabria. Trovate anche divise da carabiniere

CROTONE – Maxi sequestro di armi in Calabria. I finanzieri di Crotone hanno trovato, nascosti in un terreno di oltre cinquemila metri quadri in località Scarazze, nel comune di Cutro, 13 fucili, otto pistole, oltre mille munizioni e divise in uso all’Arma dei Carabinieri. Le armi sono state trovate nell’ambito di un servizio di controllo, avvalendosi anche di metal detector, droni, unità cinofile e militari specializzati Anti terrorismo pronto impiego, Baschi verdi. Il materiale era custodito in involucri di plastica nascosti all’interno di cunicoli di difficile individuazione, mimetizzati da rovi e canneti. Oltre a fucili e pistole, di vario calibro, i finanzieri hanno trovato un mirino di precisione, un silenziatore artigianale ed una giacca e tre pantaloni di divisa in uso ai carabinieri. Le armi sono tutte in ottimo stato di conservazione. Le indagini proseguono per risalire ai custodi delle armi, trovate in una zona in cui è forte la presenza della ‘ndrangheta.

 

Scoperto un appartamento dello “sballo”. Sequestrati droga e soldi

COSENZA – I carabinieri di Cosenza hanno arrestato nella notte, in flagranza di reato, una coppia di cosentini, B.L classe ’91 e P.F. classe 84, entrambi con precedenti, in quanto accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nello specifico i militari hanno individuato un appartamento in Via Popilia utilizzato per lo spaccio e il consumo di sostanza stupefacente gestito dalla coppia di ragazzi. Al momento dell’irruzione nell’abitazione sono stati trovati dei giovani che stavano assumendo sostanza stupefacente mentre nelle altre stanze dell’appartamento c’erano involucri in cellophane e vasi in vetro contenenti vari tipi di sostanze stupefacenti. Al termine della perquisizione, estesa anche all’abitazione di P.F. a Rende, i carabinieri hanno sequestrato oltre 1,5 kg di marijuana già essiccata e pronta per lo spaccio, 30 pasticche di droga sintetica di colore verde conosciuta con il nome di “ecstasy” e 15 grammi di funghi essiccati per i quali sono in corso accertamenti per valutarne l’effetto allucinogeno. Sono stati inoltre sequestrati oltre 2800 euro in banconote di piccolo taglio ritenute provento dello spaccio al minuto e materiale per il taglio ed il confezionamento della sostanza stupefacente. I due giovani sono stati arrestati e posti agli arresti domiciliari mentre i giovani assuntori sono stati segnalati segnalati alle autorità.

Vendevano “taser” camuffati da torce, sequestro di armi in Calabria

VIBO VALENTIA – Vendevano “taser” camuffati da torce elettriche: con questa accusa a Vibo Valentia, sono state denunciate due persone che vendevano abusivamente gli storditori elettrici in grado di erogare scariche molto pericolose per l’incolumita’ delle persone. sequestrati otto apparecchi. Le fiamme gialle di Vibo, nel corso dell’operazione hanno scoperto, in possesso di alcuni venditori ambulanti, diversi storditori elettrici e altri apparecchi analoghi in grado di erogare una elettrocuzione. Gli stessi sono classificati come armi proprie, per questo motivo, per il possesso e la vendita, è prevista una licenza specifica rilasciata dal questore. In qualità di armi proprie, questi apparecchi, comunemente denominati “taser”, possono essere venduti solo da armieri e solo a persone munite di porto d’armi o di specifico nulla osta rilasciato dalle autorità di Pubblica Sicurezza. La scarica elettrica che ne deriva agisce direttamente sui muscoli provocando forti contrazioni; una scarica di questo tipo riesce ad inabilitare del tutto una persona anche se per pochi secondi e, in presenza di particolari patologie della persona offesa, puo’ essere anche molto pericolosa. Gli storditori in questione, esposti liberamente alla vendita, appaiono come comuni torce elettriche, ma, tramite un selettore, situato nella parte inferiore dello strumento, viene attivata la funzione “taser” che, con un tasto posto sull’impugnatura dello stesso, aziona la vera e propria potente elettrocuzione. I prodotti sono di fabbricazione cinese. Le fiamme gialle hanno sequestrato otto “taser” e denunciato due soggetti intenti alla loro vendita in forma ambulante, unitamente ad altra varia merce ed utensileria, per violazione della normativa in materia di armi.

Monopolio su servizi di “buttafuori”, 15 i fermi nei clan Condello e Stillittano VIDEO

REGGIO CALABRIA – Esponenti di primo piano della cosca Condello di Reggio Calabria della ‘ndrangheta, agendo in sintonia con alcuni “rampolli” della cosca Tegano, avevano assunto la gestione monopolistica dei servizi di “buttafuori” dei principali locali d’intrattenimento serale e notturno di Reggio Calabria. E’ quanto è emerso da un’inchiesta coordinata dalla Dda reggina che ha portato all’emissione di 15 provvedimenti di fermo eseguiti dai carabinieri del Comando provinciale e dalla Squadra mobile reggina. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, maltrattamento di animali con l’aggravante del metodo mafioso. Le indagini, a partire dal maggio 2015, hanno tratto origine da una serie reiterata di aggressioni, risse e intimidazioni che hanno funestato le recenti estate reggine. Si è trattato di episodi in cui giovani leve delle cosche reggine, hanno evocato la loro appartenenza ai clan per imporsi sulla scena serale e notturna della città, attraverso intimidazioni e aggressioni. L’indagine, condotta dal procuratore Federico Cafiero De Raho, ha permesso di accertare come esponenti delle cosche Condello e Tegano avessero assunto la gestione monopolistica dei servizi di “buttafuori” nei principali locali di intrattenimento serale di Reggio Calabria. I particolari dell’indagine verranno resi noti in na conferenza stampa che si terrà alle 11 presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

 

Oggi a Paola a processo i quattro che uccisero il cane Angelo

SANGINETO (Cosenza) – Angelo, cane dal pelo bianco, era conosciuto da tutti nel paese di Sangineto, in provincia di Cosenza, dove tranquillamente viveva da randagio. Fino al 24 giugno 2016. Quel giorno, quattro giovani del luogo, hanno deciso, chissà per quale impulso, che la sua vita doveva finire lì. Lo hanno appeso per il collo e ucciso a bastonate, riprendendo il tutto con i cellulari per poi postare il video sui social, scatenando furenti e continue reazioni di condanna da parte (non soltanto) degli animalisti, e innescando una dura polemica tra e con gli abitanti di Sangineto. I quattro sono stati denunciati, dopo indagini, dai carabinieri, per uccisione di animale. Rischiano dai 4 mesi ai 2 anni di reclusione, e oggi compariranno per il processo davanti al Tribunale di Paola. Per l’occasione, il Partito Animalista Europeo ha organizzato, insieme al Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali, un presidio davanti allo stesso Tribunale, a partire dalle 8 del mattino. Più tardi, alle 11,30, da lì partirà un corteo di Animalisti italiani onlus “In marcia per gli Innocenti”, diretto verso verso il Santuario di quello che è considerato il primo santo animalista nella storia della chiesa San Francesco da Paola.

Incidente sulla statale 18, coinvolti studenti del Liceo Scorza di Cosenza. Andavano al pranzo dei cento giorni

AMANTEA (CS) – Stavano raggiungendo un ristorante sulla costa tirrenica per il pranzo dei cento giorni. Quattro studenti del liceo Scorza di Cosenza sono rimasti coinvolti in un grave incidente stradale lungo la Statale 18 a Campora San Giovanni, davanti la stazione di servizio Q8. I giovani viaggiavano a bordo di una Lancia Y quando, per cause in corso di Incidente statale 18accertamento, il veicolo si è scontrato contro una Fiat Panda di colore rosso condotta da un uomo di Longobardi. Nell’impatto la Panda si è ribaltata. Sul posto sono giunti i carabinieri di Amantea ed il personale del 118. Secondo quanto si è appreso ad avere la peggio sarebbero stati proprio le due persone a bordo della Panda, uno dei quali è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza per le ferite riportate al capo. Non avrebbero invece riportato gravi conseguenze gli studenti dello Scorza. La circolazione lungo l’arteria stradale è stata bloccata proprio per consentire l’atterraggio dell’elicottero. Notevoli i disagi per gli automobilisti in transito. Ora la situazione è tornata alla normalità.

Rifiuta di sottoporsi all’accertamento etilometrico, denunciato un ventenne di Torano Castello

TORANO CASTELLO (CS) – I militari della Stazione Carabinieri di Torano Castello, deferivano in stato di libertà un 27enne cosentino per rifiuto di sottoporsi ad accertamento etilometrico. I militari operanti durante un servizio di controllo del territorio effettuato nella mattinata del 26 aprile 2017, fermavano l’uomo alla guida della propria autovettura in evidente stato di ebbrezza. L’automobilista invitato dai militari a sottoporsi ad accertamento etilometrico si rifiutava. La patente di guida è stata immediatamente ritirata e l’autovettura affidata a persona idonea alla guida.