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Affetto da problemi psichici picchiava e minacciava la moglie

SIDERNO (RC) –  I carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Locri hanno arrestato a Siderno un uomo, affetto da problemi psichici, che ha aveva ripetutamente picchiato, minacciato e perseguitato psicologicamente la moglie. Per questo motivo i militari lo hanno accompagnato, per il ricovero coatto, in una casa di cura per malati di mente. L’arrestato, come disposto dall’autorità giudiziaria, è stato infatti portato nella “Comunità Rendacia” di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio.

Imprenditore suicida a Rende, la crisi economica miete una nuova vittima

RENDE (CS)  – Il suicidio di un noto imprenditore di Rende, l’uomo si è tolto la vita questa mattina all’interno della propria attività commerciale, probabilmente a causa delle sue difficoltà finanziarie, riporta l’attenzione sui gravi problemi economici scaturiti dalla crisi che attanaglia da tempo l’economia italiana, con ripercussioni particolarmente acute anche in Calabria. Le statistiche riferiscono di un sempre maggiore numero di imprenditori schiacciati dal sovra indebitamento. La mancanza di una prospettiva fa perdere ogni speranza e, spesso, non lascia intravedere alcuna luce in fondo al tunnel. Per questo capita che i titolari di attività commerciali decidano di farla finita. Lo Stato già da diversi anni, per arginare questo fenomeno, ha varato una norma, la legge 3/2012, altrimenti detta legge salva – suicidi, proprio per sostenere gli imprenditori in difficoltà. Uno strumento efficace ma non adeguatamente pubblicizzato e quindi poco conosciuto. L’auspicio è che coloro che dovessero trovarsi in una situazione apparentemente senza via d’uscita trovino la forza di reagire evitando di compiere l’insano, tragico gesto del suicidio.

La Guardia di finanza sequestra 500 chilogrammi di pesce

COSENZA – I finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Cosenza hanno sequestrato oltre mezzo quintale di pesce posto in vendita in pessime condizioni igienico sanitarie. L’uomo, un ambulante, era anche sprovvisto della licenza commerciale. Il pesce che poneva in commercio era privo della necessaria documentazione sanitaria e dell’etichettatura per la tracciabilità prevista dalla legge. Il prodotto era in parte contenuto in cassette poste direttamente sulla strada a contatto con i gas di scarico delle autovetture in transito e in parte conservato nel furgone, privo di cella frigorifera. L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cosenza.

Inchiesta Calabria etica, chiesto processo per 12 indagati

CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio delle 12 persone coinvolte nell’inchiesta sui presunti illeciti nella gestione della Fondazione Calabria Etica, ente in house della Regione Calabria ora in liquidazione. La richiesta, firmata dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e dal pm Graziella Viscomi, riguarda l’ex presidente della Fondazione Pasquale Ruberto; l’ex direttore generale del dipartimento Lavoro della Regione, Vincenzo Caserta; i componenti delle commissioni esaminatrici dei progetti, Tadiana Gabriele, Sonia Libico, Ulisse Mancari, Michele Parise, Patrizia Nicolazzo e Maria Francesca Cosco, e del collegio dei Revisori dei conti, Antonello Catanese, Domenico Pisano e Maurizio Scerra, e Caterina Ferrante, consulente dell’ente e socia di Ruberto in un’azienda privata. Tutti gli indagati sono accusati di abuso d’ufficio in concorso. Al centro dell’inchiesta l’assunzione di 251 collaboratori per quattro progetti «tutti – secondo il capo d’imputazione – dal contenuto fumoso, privi di concretezza e di riferimenti alle modalità di attuazione, nonché carenti di accordi con le autorità collegate cui i lavoratori erano destinati». Assunzioni che per la Procura avrebbero avuto fini “clientelari” perché avvenute in concomitanza con le elezioni regionali del 2014 e quelle comunali a Lamezia del 2015. Per queste ultime, Ruberto, tra l’altro, era candidato a sindaco. L’ex presidente Ruberto deve rispondere anche di peculato per aver distratto parte dei fondi del “credito sociale”, utilizzandoli per il pagamento degli stipendi dei collaboratori, «assunti illecitamente – secondo l’accusa contestata dalla Procura di Catanzaro – e funzionali esclusivamente ai propri interessi personali di natura clientelare». In questo modo Ruberto avrebbe arrecato un danno alla RegioneCalabria di oltre due milioni e 219 mila euro.

Cosenza, la polizia sventa furto d’auto

COSENZA – Ha tentato di rubare un auto insieme ad un complice, ma dopo un rocambolesco inseguimento, è stato arrestato dalla polizia. E’ accaduto a Cosenza dove gli agenti della Polizia di Stato, impegnati in una incisiva azione di controllo del territorio disposta dal Questore Luigi Liguori, hanno notato un sorvegliato speciale, Francesco Bevilacqua, 27 anni, stazionare a bordo di un motorino, insieme ad un’altra persona, di fianco ad una Fiat Panda parcheggiata nei pressi dell’ospedale dell’Annunziata, all’incrocio tra Viale della Repubblica e Via Zara. Bevilacqua si è introdotto nella vettura mentre il complice, mantenendo il cofano dell’auto aperto, cercava di metterla in moto. I due però, si sono accorti della presenza degli uomini della Polizia di Stato e, montati a bordo del motociclo, hanno tentato di darsi alla fuga nelle vie della città, inseguiti dagli agenti che riuscivano ad intercettare Francesco Bevilacqua, posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Sono in corso ulteriori indagini per individuare il complice di Bevilacqua, sfuggito all’arresto.

Borgia, sequestrati quattro quadri

Uno dei quadri rinvenuti dalla Polizia
Uno dei quadri rinvenuti dalla Polizia

BORGIA (CZ) – La Squadra mobile di Catanzaro, ha effettuato un controllo in uno studio d’arte a Roccelletta di Borgia, di proprietà di F.L., di 68 anni. Nel corso del controllo, sono stati trovati quattro quadri di dubbia provenienza dei pittori Turrà, Trapasso, Panesi e Folchi. Dagli accertamenti eseguiti é emerso che i dipinti di Turrà e di Trapasso erano stati rubati, nel dicembre del 2015, nella villetta di una coppia di professionisti di Vallefiorita. Effettuato il sequestro anche degli altri due quadri,  sono state avviate indagini per accertare la loro provenienza.Il titolare dello studio è  stato denunciato in stato di libertà con l’accusa di ricettazione.

Aggredisce la moglie, arrestato quarantenne cosentino

arrestoCOSENZA – Il personale della Polizia di Sato in servizio presso la Squadra Mobile di Cosenza , ha tratto in arresto in flagranza di reato De Giuseppe Emanuele, di anni 44, perché responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia aggravato.Nello specifico alle ore 02.30 odierne perveniva alla Sala Operativa la richiesta di aiuto da parte della moglie convivente del De Giuseppe. Prontamente intervenuti sul posto, gli uomini della Polizia di Stato in servizio presso l’U.P.G.S.P. e la Squadra Mobile riscontravano che l’ennesimo episodio di violenza domestica si era consumato all’interno dell’abitazione che la vittima condivide con l’arrestato, i due figli minori e la madre disabile. Gli operatori della Polizia di Stato dopo aver raccolto la testimonianza della donna e degli altri familiari presenti all’accaduto, accertavano che l’aggressione era non solo avvenuta in presenza di due minori ma che l’ira dell’uomo si era scatenata per futili motivi. La donna è stata  soccorsa dagli agenti e portata  in ospedale dove veniva ricoverata in prognosi riservata. De Giuseppe Emanuele veniva quindi tratto in arresto per il reato di maltrattamenti in famiglia aggravato, perché compiuto in presenza dei figli minori, e posto agli arresti domiciliari su disposizione del P.M. di turno, dr. Casciaro.

‘ndragheta, sequestrati beni per 740mila euro a presunto affiliato cosca Giampà

CATANZARO – Sono stati sequestrati beni per oltre 740mila euro dalla guardia di finanza di Catanzaro. Il patrimonio sottoposto a sequestro è riconducibile a Franco Trovato, ritenuto affialiato alla cosca di ‘ndragheta Giampà, operante a Lamezia Terme. Il tribunale di Catanzaro ha dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale su richiesta della direzione distrettuale antimafia. Franco Trovato, destinatario del provvedimento, ha subito una condanna per reati di violazione della legge sulle sostanze stupefacenti e della legge sulle armi, e ha riportato una condanna in primo grado alla pena di 12 anni di reclusione per il reato di partecipazione ad associazione mafiosa del gruppo di Francesco Giampà, detto il “professore”, oltre al reato per associazione a delinquere dedita a truffe assicurativa.  Le indagini hanno permesso di ricostruire un notevole complesso patrimoniale, costituito da beni immobili, attività commerciali, quote societarie e disponibilità finanziarie, detenute sia direttamente che attraverso prestanome, il cui valore è risultato sproporzionato rispetto alle capacità economico-reddituali dei rispettivi titolari. Nello specifico il provvedimento ha portato al sequestro di un fabbricato a Nocera Terinese; 8 fabbricati a Lamezia Terme, quote di partecipazione su tre attività economiche, quote di proprietà su 6 terreni, rapporti bancari e finanziari. Il tutto per un valore complessivo pari a 744mila euro.

Truffe, finti lavoratori calabresi licenziati per disoccupazione

MILANO – Venti persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza di Treviglio per una truffa nel settore del movimento terra che permetteva di far ottenere a lavoratori assunti fittiziamente indebite prestazioni previdenziali e assistenziali. L’operazione, denominata “Ghost workers”, ha consentito di individuare una società, con sede legale a Treviglio (Bergamo) (corrispondente ad un mero recapito), che pur avendo avuto alle dipendenze numerosi lavoratori, tutti residenti in Calabria, non ha mai operato in alcun cantiere, né ha mai disposto di conti correnti, automezzi e attrezzature varie, né è risultata intestataria di alcuna utenza. Trascorso il periodo minimo di impiego necessario ad avanzare richiesta di indennità di disoccupazione. La società, inoltre, mediante l’annotazione in contabilità di fatture per operazioni inesistenti, maturava ingenti crediti Iva fittizi, utilizzati sistematicamente in compensazione per il pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei falsi dipendenti. L’ipotesi di reato è quella di truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ascritta anche in capo al legale rappresentante della società ed al fratello, entrambi della provincia di Reggio Calabria, resisi responsabili pure di utilizzo ed emissione di fatture false. Sequestrati beni per 130 mila euro.

Arrestato per atti persecutori

REGGIO CALABRIA – Esce dal carcere e inizia a perseguitare una donna con la quale aveva avuto una breve relazione sentimentale 25 anni fa. Questa l’accusa con cui i Carabinieri della stazione di Bruzzano Zeffirio, nel Reggino, hanno arrestato un uomo del posto, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di atti persecutori. La misura cautelare è stata emessa dopo che l’Arma avrebbe accertato come, al termine di un lungo periodo di detenzione, l’uomo avesse iniziato a molestare per telefono la vittima, residente nella provincia di Brescia. L’arrestato è stato rinchiuso nella casa circondariale di Locri.