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Migranti, arrestati due scafisti ucraini

BOTRICELLO (CZ) – Due scafisti sono stati arrestati in Calabria con l’accusa di avere condotto l’imbarcazione con cui ieri sono giunti sulla costa ionica 56 immigrati di varie nazionalità. Sono stati i carabinieri della Stazione di Botricello e della Compagnia di Sellia Marina a trarre in arresto i due cittadini ucraini, Viktor Skobeiev, 37 anni, e Vilatlii Gamaga, 27, al termine delle indagini compiute insieme alla squadra Mobile di Catanzaro, alla Capitaneria di porto di Crotone e alla sezione operativa navale della guardia di finanza di Crotone. Le indagini hanno permesso di risalire ai due uomini che avrebbero curato l’attraversata in mare con un semicabinato che si è poi spiaggiato a Botricello, in provincia di Catanzaro, nei pressi di un villaggio turistico. I due cittadini ucraini sono stati rintracciati in un supermercato, non lontano dal palazzetto dello sport di Botricello dove sono ospitati i migranti. Nel corso dei controlli, i carabinieri hanno arrestato anche un cittadino iraniano, Mostafa Abdelhamid, rintracciato nei pressi di un albergo della zona con un documento di identità di origine spagnola contraffatto. I due scafisti sono stati condotti in carcere a Catanzaro, mentre l’iraniano è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia.

Dirty Soccer, chiesto rinvio a giudizio per 63 persone

CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per 63 persone coinvolte nell’inchiesta “Dirty soccer” che nel maggio scorso aveva portato all’arresto di 50 persone tra cui calciatori, dirigenti e presidenti di squadre di calcio dei campionati minori, dalla Lega Pro all’Eccellenza. Contemporaneamente sono stati stralciati e trasmessi alla Procura di Napoli, competente territorialmente, gli atti relativi alla presunta associazione per delinquere che avrebbe fatto capo ad Antonio Ciccarone, direttore sportivo, all’epoca dei fatti, del Neapolis. Il reato contestato agli indagati, a vario titolo, è l’associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizioni sportive. Secondo la Procura catanzarese, sarebbe stata posta in essere una vera e propria organizzazione criminale che, con il contributo di giocatori, allenatori e direttori sportivi, avrebbe alterato i risultati di alcuni match con lo scopo di realizzare lucrose vincite attraverso il sistema delle scommesse.

Roggiano, nascondeva droga e soldi falsi in officina. Arrestato meccanico

ROGGIANO GRAVINA (CS) – Un uomo di 42 anni e di professione meccanico, L.S., incensurato, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai Carabinieri della Compagnia di Roggiano Gravina, con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente, possesso di banconote falsificate e di detenzione abusiva di munizioni. Infatti, l’uomo nascondeva nella sua officina mezzo chilo di hascisc, banconote false di vario taglio per un valore pari a 1090 euro e due cartucce di fucile calibro 12. Gli uomini dell’Arma, nel corso di una perquisizione all’interno dell’officina gestita da L.S., hanno rinvenuto, oltre alla droga suddivisa in dieci panetti, ai soldi falsi e alle munizioni, anche un bilancino di precisione. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro dai militari, mentre l’uomo si trova ora ai domiciliari.

 

A3, scontro tra due auto a Rogliano. Traffico rallentato

incidente roglianoMANGONE (CS) – Incidente stradale senza particolari conseguenze sull’autostrada A3 poco prima dello svincolo di Rogliano-Grimaldi. Nello scontro, avvenuto poco dopo le 7, sono rimaste coinvolte due automobili che, per cause che sono in corso di accertamento da parte della polizia stradale, si sono prima urtate e poi hanno terminato la loro corsa contro il muro posto alla sinistra della carreggiata. Qualche piccolo problema per il traffico in direzione Reggio Calabria.

Funzionari Polizia in pausa pranzo arrestano due ladri (VIDEO)

COSENZA – Tre funzionari di polizia, in pausa pranzo, hanno arrestato a Cosenza due persone, Francesco Spina e Mauro Maurizio Sacco, sorpresi mentre stavano compiendo un furto sull’isola pedonale a Corzo Mazzini. I tre funzionari hanno notato che Spina e Sacco manifestavano particolare interesse per un furgone, riportante la scritta di una marca di caffè, all’interno del quale era custodita merce per un valore di circa quattromila euro. Insospettiti, i tre funzionari di Polizia, si sono posizionati dall’altro lato del Corso per verificare i movimenti dei due soggetti, i quali, dopo avere effettuato una sorta di sopraluogo attorno al furgone, si allontanavano. Successivamente Spina, avendo riconosciuto uno dei funzionari, invitava Sacco ad allontanarsi. Malgrado questo, però, si decideva di proseguire l’attività di osservazione e pedinamento e la loro ostinazione veniva premiata nel momento in cui i due malfattori ritornavano per completare il furto del furgone, scardinando lo sportello destro e cercando di appropriarsi del mezzo. A quel punto due dei tre funzionari raggiungevano di corsa i ladri. Sacco e Spina hanno tentato la fuga, ma dopo un breve inseguimento sono stati arrestati.

Truffe alle assicurazioni, medici arrestati in Calabria. Sono 200 gli indagati

REGGIO CALABRIA – Venticinque truffe compiute in meno di un anno; tre persone finite agli arresti domiciliari ed altre 7 sottoposte all’obbligo di dimora; duecento indagati, tra cui medici e professionisti: sono i numeri dell’operazione “Insurance”, condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal commissariato di Cittanova con il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, che avrebbe scardinato un’organizzazione specializzata nelle truffe alle compagnie assicurative. Ai domiciliari sono finiti Franco Chindamo, 36 anni; Vincenzo Insardà, di 40, e Maria Teresa Cosentino, 36 anni. Gli inqirenti imputano loro truffe per 300mila euro che sarebbero state compiute fra il novembre 2011 e settembre 2012. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti dal procuratore di Palmi, Ottavio Sferlazza, nel corso di una conferenza stampa tenuta in Questura a Reggio Calabria, alla presenza del questore Raffaele Grassi, del capo della Squadra Mobile Francesco Rattà e il vice questore aggiunto Alessandro Sciacca, dirigente del commissariato di Cittanova. Per gli inquirenti gli organizzatori sarebbero Franco Chindamo, titolare di un’agenzia di infortunistica stradale, e Vincenzo Insardà, ufficiale della Guardia di Finanza sospeso dal servizio dal 2010. Il modus operandi sarebbe stato sempre lo stesso: individuati mezzi e persone, che venivano indicati nelle telefonate come “partite di calcio” da organizzare, veniva pianificato il falso incidente e si allertavano le forze dell’ordine, che al loro arrivo trovavano le auto spostate dal luogo delo sinistro. La spiegazione era che le persone coinvolte avevano trovato l’accordo e non c’erano feriti. Le forze dell’ordine, però, una volta intervenuti, come da prassi, redigevano un verbale, anche se impossibilitate a ricostruire la dinamica. Quel verbale era il punto di partenza del raggiro perché le persone coinvolte si recavano al pronto soccorso, e ai medici, assolutamente inconsapevoli ed estranei ai fatti, dichiaravano di accusare dolori ottenendo prognosi dai 3 ai 5 giorni: quanto bastava per mettere in atto il resto del meccanismo, con richieste risarcitorie da parte della stessa agenzia o di una praticante legale finita agli arresti domiciliari, grazie anche all’intervento dei medici compiacenti, che avrebbero redatto false certificazioni. Contestualmente alle misure cautelari gli agenti hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo del patrimonio aziendale e delle quote sociali della “Chinservices srl», agenzia di infortunistica stradale, con sede a Polistena, gestita da Chindamo.

Doping bodybuilding, pillole per cani per “pompare” muscoli

FOGGIA – C’erano anche compresse per cani, utili per aumentare la massa muscolare, tra le 1549 confezioni di medicinali dopanti sequestrate nelle 13 perquisizioni compite da Guardia di Finanza e polizia in palestre e abitazioni di body builder delle province di Foggia e Cosenza. I controlli hanno portato, oltre all’arresto del titolare di due palestre in Calabria e a sei denunce, al sequestro dei farmaci contenenti principi attivi dopanti (compresse, fiale, boccette, bustine e 97 siringhe), di 69 documenti cartacei attestanti la commercializzazione illecita di medicinali dopanti, di due telefoni cellulari e sette supporti multimediali, tra cui 2 pc, e di oltre a 700 euro in contanti. Sono stati perquisiti e denunciati quattro titolari di palestre, di cui tre operanti nel foggiano (Foggia, Cerignola e Manfredonia) ed il quarto, residente ed operante in provincia diCosenza, Vincenzo Dattoli, che è stato arrestato. Dattoli è titolare di due palestre, a Cassano allo Jonio e Spezzano Albanese (e non a Sibari come era stato riferito in precedenza). Secondo l’accusa, Dattoli aveva contatti con un body builder di Foggia di 38 anni (denunciato) con il quale gestiva il mercato di prodotti dopanti. «L’indagine della Guardia di Finanza e della questura di Foggia, coordinata dalla locale Procura – ha dichiarato il dirigente della squadra mobile Roberto Pititto – nasce dalla morte del body builder foggiano, Gianni Racano deceduto il 17 aprile scorso e sull’eventuale commercio parallelo delle sostanze dopanti».

Infanticidio di Cosenza, il riesame decide per i domiciliari in clinica

COSENZA – Giovanna Leonetti deve scontare i domiciliari in una clinica psichiatrica. E’ questa la decisione del Tribunale del Riesame di Catanzaro per la biologa cosentina, accusata di aver ucciso la figlia di appena sette mesi lo scorso 20 febbraio soffocandola con un cuscino in casa della zia, in pieno centro a Cosenza. La donna, dal giorno della tragedia, si trova ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Cosenza. Il Tdl ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura bruzia contro la decisione del gip di mettere la giovane ai domiciliari. Per i magistrati la 37enne potrebbe fuggire e «commettere gesti autolesivi» e per questi motivi dovrebbe stare in carcere. La donna, al momento ricoverata in ospedale e piantonata perché ai domiciliari, è sottoposta a cure specifiche perché affetta da depressione post partum. Il difensore di Giovanna Leonetti, l’avvocato Marcello Manna, aveva depositato una corposa memoria difensiva con una consulenza di parte effettuata sulla donna dal professore Sebastiano De Giorgi, direttore del dipartimento di Psichiatria di Lecce. Secondo la perizia del professore De Giorgi la giovane mamma sarebbe incompatibile con il regime carcerario e che ci sono accertamenti in corso perché  la donna sarebbe stata incapace di intendere e di volere al momento della tragedia. Aggiunge che le sue condizioni di salute meritano ulteriori approfondimenti. Per gli inquirenti – le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Marisa Manzini e condotte dal sostituto Domenico Frascino – «non si può ritenere tranquillizzante – è scritto nell’appello della Procura – la somministrazione di un’adeguata terapia mirata» perché quando ha compiuto il grave gesto era in «cura da diverso tempo, anche farmacologica». Ecco perché «l’unica misura davvero adeguata in relazione alla natura e al grado delle esigenze cautelari che il gip ha ravvisato, è la misura cautelare in carcere». Ma per il Tribunale del Riesame la donna deve scontare gli arresti domiciliari in una clinica. Leonetti a breve lascerà l’ospedale e sarà trasferita in una struttura specialistica.

Si schianta con l’auto contro un albero e perde la vita

SETTINGIANO (CZ) – Un uomo di 37 anni, Luciano Paonessa, è morto in un incidente stradale a Settingiano. L’auto sulla quale viaggiava, per cause in via di accertamento,è sbandata andando a schiantarsi contro un albero. Sul posto sono intervenuti i medici del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare la morte. La Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’autopsia. (Foto di repertorio)

Morano, cacciavano di notte nel parco. Due persone denunciate

MORANO (CS) – Li hanno sorpresi mentre di notte andavano a caccia nel Parco del Pollino. Due persone di Castrovillari sono così state deferite per attività venatoria e introduzioni di armi all’interno di un’area protetta dove tale attività è assolutamente vietata. I due cacciatori sono stati sorpresi dagli uomini del Corpo Forestale di Morano e Saracena in località “Pavone-Rotondella” mentre dall’interno di un fuoristrada con l’ausilio di potenti fari illuminavano a zona alla ricerca di fauna selvatica da abbattere. Tecnica usata per abbagliare l’animale che rimane immobile per poi abbatterlo con l’arma da fuoco. Il personale Forestale a seguito di un servizio di appiattamento  e controllo ha intercettato l’automezzo bloccandolo. Si è subito verificato che il conducente aveva con se un faro e il passeggero al suo fianco una carabina pronta all’uso. I fari inoltre erano collegati alla batteria dell’automezzo attraverso alcuni cavi elettrici che dall’abitacolo giungevano al vano motore. Si è quindi provveduto al sequestro dell’arma, delle munizioni e dell’automezzo usato per tale attività. Altra operazione degli uomini del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente è stata svolta nei giorni scorsi dal personale di Civita a Castrovillari in contrada Galluccio. Questa volta le persone deferite all’autorità giudiziaria dovranno rispondere di smaltimento illecito di rifiuti. Durante un controllo in tale zona  infatti si è accertato che due persone stavano attraverso la bruciatura provando a smaltire irregolarmente rifiuti speciali  (Materiali di risulta, ferrosi, e plastici), speciali pericolosi (oli esausti).  Dopo aver fatto spegnere il fuoco e fatto i dovuti accertamenti il personale intervenuto ha proceduto al sequestro dell’area e al deferimento delle due persone, un uomo di Frascineto e uno di nazionalità Ucraina.

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