Archivi categoria: Cronaca

Scontro auto-motoape, muore anziano

MILETO (VV) – Un pensionato di 79 anni, Antonino Vardaro, è morto bruciato vivo a Mileto all’interno della propria Motoape. Il mezzo, condotto dall’anziano, ha preso fuoco dopo essersi scontrato frontalmente, per cause ancora da accertare, con un’autovettura Fiat Panda condotta da un’altra persona rimasta ferita in modo non grave. L’incidente mortale è avvenuto sulla strada statale 18 “Tirrena inferiore” nella frazione di Paravati, all’altezza del cimitero.
Dopo l’impatto il conducente dell’autovettura è riuscito ad uscire fuori dal mezzo e a mettersi in salvo, mentre il pensionato probabilmente è rimasto incastrato. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, i carabinieri, i Vigili del fuoco e la Polizia stradale.

Sono al lavoro i tecnici dell’Anas al fine di ripristinare la circolazione dell’arteria rimasta provvisoriamente chiusa al traffico.

Scoperta centrale del falso, due denunce a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Una centrale operativa del falso dedita alla contraffazione di articoli di marchi di note case di moda è stata scoperta nella Locride dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria che ha sequestrato oltre 900 articoli pronti per la vendita.

I finanzieri hanno perciò denunciato due persone di nazionalità senegalese, con precedenti specifici.
I dueavevano deciso di mettersi in proprio allestendo, in un comune della zona ionica della provincia di Reggio Calabria, un laboratorio attrezzato per la produzione di capi taroccati. All’interno del locale utilizzato, nel corso di una perquisizione dei finanzieri, sono state trovate una pressa a caldo e numerosi utensili che consentivano la riproduzione di capi d’abbigliamento, borse e scarpe sulle quali venivano stampati le immagini dei marchi di maggiore tendenza. Ulteriore merce contraffatta e pronta per essere venduta è stata trovata nelle auto dei due cittadini senegalesi.

Controlli della Forestale, sequestrata area per lavori non autorizzati

IMG-20160414-WA0002COSENZA – Nei giorni scorsi la Guardia Forestale di Acri e  Cosenza è intervenuta in località “Timpa di Sartano” nel Comune di Torano Castello (Cs) dove erano in corso dei lavori di messa in sicurezza idraulica del corso del torrente Salice, effettuati sulla scorta di un’ordinanza di “necessità e urgenza” del Sindaco. Durante il controllo, alla presenza della ditta boschiva incaricata di effettuare i lavori, si è accertato la realizzazione ex novo di una pista della lunghezza di 140 metri circa e larghezza media di 6 all’interno di un’area boscata con conseguente estirpazione delle specie forestali radicate lungo il percorso. Accertata anche la realizzazione di un fosso di scolo delle acque superficiali, con ulteriore estirpazione di ulteriori piante. Da successive verifiche si è accertato anche che tali lavori, realizzati in assenza delle necessarie autorizzazioni,  oltre ad interessare un’area di proprietà comunale avevano interessato anche terreni di privata proprietà. Tali terreni di privata proprietà sono stati oggetto,  oltre che dei lavori edili abusivi, anche del taglio e dell’asportazione di piante forestali radicate. I forestali intervenuti, dopo gli accertamenti  di rito, hanno sequestrato al titolare della ditta boschiva di Acri l’area oggetto di intervento dell’estensione di 5000 mq circa e di parte del legname illecitamente abbattuto e trafugato, contestando i reati di violazione delle norme urbanistico edilizie e paesaggistico ambientali, nonché il reato di furto aggravato. La competente Procura della Repubblica di Cosenza ha convalidato il sequestro in ordine all’ipotesi di reato contestata.

Coltivavano marijuana, arrestati

REGGIO CALABRIA – I carabinieri di Reggio Calabria hanno arrestato Giuseppe Sgarano, di 52 anni, e Rocco Palamara (62), per produzione di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica.
I due arrestati sono stati sorpresi in un appartamento abbandonato all’interno del quale avveniva la coltivazione della marijuana. Nell’abitazione sono state trovate 323 piante di altezza variabile dai 50 ai 70 centimetri. Dagli accertamenti è emerso anche che nella struttura era stato realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, realizzato appositamente per la coltivazione della marijuana.
Nell’appartamento i carabinieri hanno sequestrato anche numerosi timer ed un sistema di aerazione.

Boss Lamanna pronto a collaborare con la giustizia con la giustizia

COSENZA – Mesi di carcere duro, ma adesso sarebbe pronto a parlare e a pentirsi. Stiamo parlando di Daniele Lamanna, noto boss del clan degli zingari, che da qualche giorno sarebbe sotto protezione in una località segreta. A convincere Lamanna a collaborare con la DDA di Catanzaro sarebbero stati prima il pentimento di Franco Bruzzese e poi la condanna all’ergastolo di Maurizio Rango. Episodi che avrebbero spinto il boss, accusato dell’omicidio di Luca Bruni, ma anche di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione, a riflettere su come comportarsi con la giustizia nel prossimo futuro. Di certo, dopo una latitanza di 4 mesi, l’arresto e quasi un anno di isolamento e carcere duro, Lamanna avrà avuto il tempo di riflettere sul da farsi, magari anche di cambiare versione sull’episodio della morte di Luca Bruni, punto cardine dell’indagine in cui è coinvolto, ma per cui si è sempre dichiarato innocente.

Maxi truffa online, ventisette ordinanze di custodia cautelare

Locri ( RC) – E’ in corso un’operazione del Comando provinciale di Reggio Calabria della Guardia di Finanza per l’esecuzione di 27 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei presunti componenti di un’organizzazione criminale responsabile di una maxi truffa online commessa attraverso l’accesso abusivo a sistemi informatici. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno consentito di appurare che l’organizzazione criminale, operante nel territorio della Locride, metteva in atto le truffe attraverso l’illecita acquisizione dei codici di accesso di ignari correntisti di un istituto di credito operante sul web per effettuare operazioni di trasferimento di ingenti somme di denaro in conti correnti intestati fittiziamente a persone inesistenti e, di fatto, riconducibili ai promotori dell’organizzazione criminale che e’ stata sgominata con l’operazione.

Processo Meta, boss in aula con abiti stracciati. Non ammesso a deporre

REGGIO CALABRIA – L’udienza dinanzi alla Corte d’appello di Reggio Calabria del processo “Meta”, che vede imputati i capi della ndrangheta del “mandamento Centro”, ha fatto registrare oggi un episodio su cui gli inquirenti stanno indagando. Il boss Pasquale Condello, 66 anni, detto “il supremo”, capo del cosiddetto gruppo degli “scissionisti” (Condello, Imerti, Serraino, Rosmini) che ingaggiarono nella metà degli anni ’80 una sanguinosa guerra di ‘ndrangheta contro i De Stefano-Libri-Latella, si è reso protagonista di un gesto singolare e non ha testimoniato in video conferenza dal carcere di Parma, dove è ristretto in regime di 41 bis. Condello, per motivi ancora sconosciuti, voleva presentarsi nella saletta del carcere emiliano con abiti strappati, una bandana legata alla testa ed un sacchetto dei rifiuti in mano. La Corte ha negato al boss di partecipare all’udienza e lui ha deciso di non rispondere alle domande dei giudici e degli avvocati. Gli inquirenti ritengono che Condello, col suo gesto, abbia voluto mandare un messaggio ai suoi affiliati sulla cui natura sono in corso accertamenti. In primo grado il Tribunale ha condannato Condello a 20 anni di reclusione; a 27 anni Giuseppe De Stefano; a 20 anni ciascuno Giovanni Tegano e Pasquale Libri; a 17 anni e 9 mesi Cosimo Alvaro, boss di Sinopoli; a 23 anni Domenico Condello “Gingomma”; a 21 anni Antonino Imerti, omonimo e cugino del boss di Fiumara di Muro detto “Nano Feroce”; a 16 anni Domenico Passalacqua; a 10 anni Stefano Vitale; a 13 anni Natale Buda; a 16 anni Umberto Creazzo; a 23 anni Pasquale Bertuca; a 18 anni e 8 mesi Giovanni Rugolino; a 3 anni e 6 mesi Antonio Giustra; a 3 anni Carmelo Barbieri; a 6 anni Antonino Crisalli ed a 4 anni e 6 mesi Rocco Palermo. Il Tribunale ha inoltre disposto il pagamento di due milioni di euro per le parti civili pubbliche e di 500 mila euro per l’associazione Libera.

Incidente a Corigliano lungo la 106: c’è una vittima

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Pesante il bilancio di un incidente stradale che si è verificato nel pomeriggio lungo la Strada Statale 106 jonica nel territorio di FB_IMG_1460583034310Corigliano Calabro. Per cause in corso di accertamento, una Fiat Panda si è scontrata con un furgone. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine, del personale Anas e dei sanitari, allettato da alcuni passanti. Due i feriti, uno dei quali, Francesco Gaetano, 62 anni, alla guida della Panda, è apparso subito in gravi condizioni, tanto da indurre i soccorritori a richiedere l’intervento dell’elisoccorso per il trasporto in codice rosso presso l’ospedale Annunziata di Cosenza. Purtroppo, nonostante il disperato tentativo dei medici del nosocomio bruzio, l’uomo che aveva riportato diverse fratture, è morto nel tardo pomeriggio. Lievemente ferito il conducente del furgone, un cittadino di nazionalità marocchina, ricoverato nell’ospedale di Rossano. Con lui viaggiava anche il figlio minorenne, rimasto illeso. Il traffico è rimasto bloccato per diverse ore in entrambe le direzioni per consentire la rimozione dei veicoli incidentati. Aperta un’inchiesta per accertare la dinamica dell’incidente.

Smaltimenti illeciti, manifestazione di protesta a Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) – Numerose persone, tra cui molti sindaci, hanno partecipato questa mattina ad una manifestazione a Gioia Tauro, per chiedere chiarezza e verità sul possibile smaltimento di rifiuti pericolosi dall’impianto di Viggiano (Potenza) al depuratore consortile della Iam di Gioia Tauro.
Le indagini, che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di sei persone per alterazione dei codici di identificazione, ipotizzano che quasi 29 mila tonnellate di rifiuti pericolosi sono stati smaltiti nell’impianto di Gioia Tauro.
Le persone residenti nel quartiere Fiume di Gioia Tauro, insieme alle associazioni del territorio, ai sindacati ed ai sindaci, adesso chiedono che venga fatta chiarezza denunciando un possibile legame tra gli smaltimenti illeciti e i numerosi casi di tumore e di mortalità che si sono registrati a Gioia Tauro e nelle zone adiacenti.

 

(ANSA)

Incidente nel cosentino. Traffico bloccato sulla 106

CASSANO ALLO JONIO (CS) – Due veicoli coinvolti, un mezzo pesante e uno leggero, e tre feriti. E’ il bilancio dell’incidente verificatosi, per cause ancora in corso di accertamento, sulla SFB_IMG_1460558775987S106 Jonica, al chilometro 17,700, nel Cosentino. Chiuso il tratto tra Torricella (chilometro 15,7) e bivio per Sybaris e Copia (chilometro 24,2). Sul posto sono intervenuti i sanitari, il personale di Anas e Polizia stradale. Dei tre feriti, secondo quanto si è appreso, uno sarebbe in gravi condizioni tanto che ne è stato disposto il trasferimento all’Annunziata con l’eliambulanza.