Mancuso, nei prossimi giorni verrà sottoscritto l’accordo tra ASp e Istituto Campanella

CATANZARO –  “Già nella prossima settimana si potrà sottoscrivere il contratto fra l’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e l’Istituto Tommaso Campanella”. Ad annunciarlo è il direttore generale dell’Asp Dott. Gerardo Mancuso che spiega come tra pochi giorni verrà completato l’iter burocratico relativo all’accordo tra Asp e Fondazione. “Dopo il decreto del dicembre 2012 che indicava la nascita della Campanella come Istituto a carattere privato – ha evidenziato Mancuso – sono trascorsi otto mesi, durante i quali è stato pubblicato un decreto che consegna alla Campanella, in somma provvisoria, 10 milioni di euro e poi si è aspettato l’accreditamento della commissione competente dell’Asp di Crotone: due atti propedeutici alla attività che dovrà svolgere l’Asp di Catanzaro”.

Lunedì verrà inoltre presentato al Dipartimento Sanità della Regione l’atto deliberato, così nell’arco di qualche giorno si potrà sottoscrivere il contratto fra Istituto Campanella e Azienda Sanitaria di Catanzaro.  Si sta cercando di bruciare le tappe per dare continuità assistenziale ad un’attività fondamentale per la sanità calabrese.

Cooperative sociali di tipo B, interdittive antimafia e ricorsi

In relazione ai ricorsi presentati da alcune Cooperative sociali di tipo  B riguardo alle interdittive antimafia, la Prima Sezione del TAR Calabria Catanzaro ha respinto le domande di sospensione dei provvedimenti di revoca dei contratti affidati alle cooperative sociali svantaggiate di tipo B il cui importa è risultato essere superiore alla soglia di 50mila euro stabilita nel protocollo di legalità sottoscritto tra il Prefetto ed il Comune di Cosenza nel mese di aprile dell’anno 2011, con cui è stato previsto l’obbligo di richiedere l’informativa antimafia sul conto di tutti i componenti delle cooperative sociali cui sono stati affidati servizi di decoro e tutela ambientale. Lo stesso Tribunale, invece, ha accolto un solo ricorso presentato dalla Cooperativa Sociale La Nuova Giacomo 2000 s.r.l. che aveva firmato un contratto del valore di € 40.462,50 oltre iva, inferiore alla soglia fissata congiuntamente dalla Prefettura e dal Comune di Cosenza. Nella specie, peraltro nell’informativa antimafia era stato indicato – in modo discordante – quale valore del contratto il diverso importo di € 60.693,64, superiore a quello previsto nel protocollo di legalità. A prescindere dalla discordante indicazione dell’importo del contratto, la Prefettura di Cosenza, su richiesta del Comune riguardo agli accertamenti antimafia, ha trasmesso nel merito informativa da cui sono desumibili situazioni relative a tentativi di infiltrazioni mafiose. Nell’informativa antimafia, peraltro, è stata paventata l’ipotesi di frazionamento, vietato dalla legge, dei contratti affidati alle cooperative sociali che operano presso il Comune di Cosenza da molti anni. Tale non trascurabile circostanza, ha indotto l’Amministrazione comunale, proprio per ottemperare alla normativa, ad evitare possibili elusioni della norma in materia di contratti pubblici, usando maggiore cautela e richiedendo accertamenti antimafia su tutte le Cooperative sociali di tipo B, indipendentemente dall’importo. In special modo, per la circostanza che il numero di mesi in cui si fa l’affidamento del contratto è comunque provvisorio e in attesa dell’espletamento delle procedure di gara ad evidenza pubblica in corso, sebbene consolidato da un rapporto pluriennale. In presenza dell’informativa antimafia che evidenziava la mancanza dei requisiti della Società Cooperativa, il provvedimento di risoluzione del contratto era un atto dovuto. La decisione nel merito di tale questione è stata rinviata al mese di febbraio del 2014. La ratio perseguita dal Comune di Cosenza è quella di garantire il rispetto del principio di legalità ed evitare i pericoli conseguenti alle infiltrazioni mafiose nella cosa pubblica. Entro il mese di settembre, in ogni caso, si perverrà ad una soluzione definitiva degli affidamenti mediante il procedimento di gara a evidenza pubblica, a cui attualmente sta lavorando una commissione formata da esperti designati dalla prefettura di Cosenza e tecnici del Comune.

Rimandata a settembre la presentazione del Libro di Teresa Marino in programma a Roggiano

Una serata all’insegna della cultura raffinata e autentica, questo propone la casa editrice Jehoshu’a per la presentazione del nuvo libro della poetessa Teresa Marino.

Rimandata a settembre la data da svolgersi a Roggiano ; si terrà, invece, oggi, 23 agosto alle ore 21:30, una nuova presentazione per far conoscere e interagire con l’autrice della raccolta poetica, quante più persone possibile. Il primo incontro svoltosi a Praia a Mare ha visto relazionare le giornaliste Maria Francesca Calvano e Bruna Larosa, introdotte dal direttore editoriale della Jehoshu’a, Ciro Cianni. Gli interventi si sono conclusi con quello emozionato e coinciso di Teresa Marino che ha avuto così l’opportunità di misurarsi con il suo pubblico.  Appuntamento, quindi, al Palazzo del Trono di Cetraro dove parleranno con l’autrice e racconteranno del libro Ciro Cianni, Direttore Editoriale della Edizioni Jehoshu’a e poeta; Maria Francesca Calvano, Giornalista; Pietro Delle Piane, Giuseppe Aieta, Sindaco di Cetraro.

Festival Euromediterraneo: tutto esaurito per il concerto di Max Gazzè di chiusura del Festival

ALTOMONTE – Tutto esaurito, ieri sera, nell’anfiteatro Costantino Belluscio di Altomonte per l’ultimo appuntamento del Festival Euromediterraneo 2013. A chiudere la prima parte della kermesse Max Gazzè è il suo “Sottocasa tour”.“Il Festival non si ferma qui – spiega sul palco il Sindaco di Altomonte Gianpietro Coppola- tornerà a settembre  fino al 20 ottobre, con altri appuntamenti. Vi aspettiamo per la rassegna Di …vino Jazz, la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi e lo spettacolo di Saverio La Ruina “Italianesi”.  Migliaia di spettatori arrivati da tutta la Calabria  per ascoltare vecchi e nuovi successi del cantautore romano: “La favola di Adamo ed Eva”; “Il solito sesso”; “Mentre dormi”. Sul palco con Gazzè, la sua band storica a cui si aggiunge l’eclettico polistrumentista Dedo (ai fiati). Una performance genuina che ha travolto il pubblico. Più di due ore di concerto che trascina il pubblico in un entusiasma.

Ancora troppi morti nel mondo del lavoro, la Calabria fra i più alti indici di mortalità

Dovrebbe essere uno dei mesi votato alle vacanze, ma così non sembra nella lettura delle morti sul lavoro. Perché anche a luglio, stando ai dati dell’Osservatorio Sicurezza Vega Engineering, la situazione è drammatica. Sono 45 infatti le vittime rilevate da Nord a Sud del Paese per un totale di 284 decessi registrati nei primi sette mesi del 2013. Con l’agricoltura sempre più, purtroppo, in primo piano e dove si conta oltre il 47 per cento delle vittime. Il 17 per cento nelle Costruzioni, il 7,7 per cento nel commercio ed attività artigianali.
La Lombardia al vertice dell’emergenza con il maggior numero di morti (37), seguita dall’Emilia Romagna (32), dalla Sicilia (22), dal Piemonte (20) e da Veneto e Liguria (18). Intanto l’indice di rischio di mortalità più alto rispetto alla popolazione lavorativa viene rilevato in Abruzzo (31,5 contro una media nazionale di 12,4), seconda la Liguria (28,5 ) e terza la Calabria (24,7).Tra le cause principali di morte emergono quelle dovute al ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento (28,5 per cento dei casi), alla caduta dall’alto (21,5 per cento) e allo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti (19 per cento dei casi). “Rispetto al 2010, invece – precisa il Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering – il numero di vittime è addirittura aumentato. Nei primi sette mesi di tre anni fa, infatti, i decessi erano 280. E questo è un dato allarmante considerando il calo occupazionale e la crisi”.Altro dato sconfortante poi giunge dal mondo del lavoro femminile. Perché sono già 14 le donne che hanno perso la vita al lavoro. In tutto il 2012 erano decedute 9 lavoratrici.
La fascia d’età più coinvolta nell’emergenza morti bianche nel primo semestre 2013 continua ad essere quella degli ultrasessantacinquenni. Sempre gli ‘over 65’ quella a maggior rischio di mortalità considerando la popolazione lavorativa. Preme diffondere la cultura della sicurezza tramite una diffusa sensibilizzazione.

 

 

Mezzi al lavoro per la pulizia delle strade cittadine. Proseguono gli interventi di bonifica

 

COSENZA – Riunione operativa questa mattina a Palazzo dei Bruzi, fra l’Assessore alla manutenzione  Carmine Manna, dirigenti ed Ecologia Oggi per pianificare  il lavaggio  e lo spazzamento di tutte le strade cittadine. La città è stata divisa in zone  per un intervento razionale  e ben organizzato  che consenta di coprirla a tappetto nel più breve tempo possibile. Nell’occasione  si ricorda ai cittadini che, di volta in volta, nelle zone interessate  a questa pulizia straordinaria  sarà installata adeguata segnaletica, anche per inibire la sosta delle vetture. Si richiede pertanto la collaborazione  dei residenti  a rispettare eventuali divieti consentendo cosi agli operatori di poter svolgere in maniera ottimale il loro lavoro che si avvale  dell’ausilio di mezzi meccanici. Inoltre prosegue la bonifica  dei quartieri con situazioni particolarmente critiche. Da lunedì i lavori si intensificheranno grazie al rientro delle squadre forestali. Uomini e mezzi al lavoro anche sul parco fluviale mentre amministratori e tecnici effettuavano un sopralluogo a C/da Molara, dove si interverrà a breve per la bonifica complessiva.

Calabria: detrazioni Irpef casa 20 mln

 

CATANZARO – Un rapporto di Confartigianato Costruzioni rivela che, dal decreto legge 83/2012 su crescita e sviluppo per lavori di ristrutturazione, di recupero edilizio e di riqualificazione energetica, le detrazioni Irpef hanno inciso sull’1,5% del valore aggiunto del settore costruzioni in Calabria.  Nel 2012, secondo il rapporto dell’associazione di categoria, hanno fruito del bonus Irpef 45 mila 609 contribuenti calabresi, con una detrazione di 20 milioni di euro.

Scoperta e sequestrata piantagione di marijuana

 

REGGIO CALABRIA – La Guardia di finanza ha scoperto e sequestrato, una piantagione di marijuana in contrada Garanta nel comune di Palmi. I militari hanno trovato circa 150 piante dell’altezza di due metri e mezzo, all’interno di un terreno abbandonato di proprietà comunale nascosto da una fitta vegetazione. Il terreno era servito da un sistema di irrigazione allacciato abusivamente alla rete idrica comunale.

Cosenza: quarta fase della disinfestazione notturna

 

COSENZA – L’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza comunica che, a partire da lunedì 2 settembre prossimo, inizierà la quarta fase di disinfestazione contro gli insetti alati con apparecchiatura termonebbiogena del tipo “TIFA” e apparecchiature atomizzatori. La disinfestazione avverrà sempre in orario notturno, a partire dalla mezzanotte. Di seguito il calendario:

2 settembre 2013: ZONA COSENZA SUD – Via Tancredi, Viale della Repubblica, Piazza Cappello, Zona Ospedale, Piazza Amendola, Piazza Crispi, Corso Umberto, Centro Storico, Casale, ecc.

3 settembre 2013: ZONA COSENZA NORD – Via Popilia, Via Giulia, Piazza Zumbini, Via N.Serra, Via A.Serra, Piazza Loreto, Via Bosco De Nicola, Torre Alta, Piazza Europa, Via Panebianco, SS 19 Bis, Via Degli Stadi, Serra Spiga, San Vito,ecc.

4 settembrre 2013: ZONA COSENZA CENTRO – Corso Italia, Via Caloprese, Piazza Bilotti, Via XXIV Maggio, Corso Mazzini, Via Degli Alimena, Via Tocci, Via R. Misasi, Via Montesanto, Viale Trieste, ecc.

5 settembre 2013: FRAZIONI E ZONE PERIFERICHE – Donnici Inferiore, Donnici Superiore, S. Ippolito, Borgo Partenope, ecc.

Si raccomanda ai cittadini di tenere chiusi  balconi e finestre durante l’intervento di disinfestazione.

Speranza e sopravvivenza in terra straniera: la storia di Hamidi

REGGIO CALABRIA – Le coste calabresi in questi giorni d’agosto continuano ad essere teatro di approdi rocamboleschi da parte di imbarcazioni cariche di migranti e di speranze. I riflettori sono accesi sulle morti tragiche di chi non riesce ad arrivare a riva o di chi viene soccorso in condizioni sanitarie disperate. Occhi puntati e commenti contrapposti di solidarietà o di fastidio che durano il tempo di un caffé.

Su quelle stesse spiagge, forse solo poco più in là, in questi medesimi giorni d’estate si può assistere ad un altro fenomeno strettamente connesso all’immigrazione. Sono i venditori ambulanti che si destreggiano tra i bagnanti distesi al sole. Quelli che sono sbarcati magari qualche anno fa in simili precarie condizioni e che ora cercano di raccogliere qualcosa per vivere proprio in quei luoghi che li hanno strappati alla morte in mare. Vagano tra ombrelloni e teli, con il carico della loro mercanzia, come una risacca lenta e ritmata. Provengono da molti paesi, offrono prodotti diversi, ciascuno ha una propria storia e una famiglia da ricordare.

Come Hamidi, etiope, 28 anni, passo deciso, sguardo sincero, sorriso delicato. Si avvicina con garbo, rallenta passandoti accanto per darti il tempo di decidere se fermarlo o meno, se ti interessa qualcosa o meno. È in Italia già qualche anno e lo si intuisce dal modo chiaro e attento di parlare. Anche se – confessa – conosceva l’italiano già prima di arrivare nel nostro paese. Ha deciso di venire qui per studiare, approfondire i suoi studi d’informatica. “È un settore sempre in crescita che può garantire un lavoro onesto e dignitoso. Magari potrò anche tornare nel mio paese e contribuire a migliorare qualcosa lì. Abbiamo ancora tanta strada da fare”. Intanto deve darsi da fare con lavoretti stagionali e occasionali. “Con la crisi sono diminuiti i turisti e la voglia di spendere anche pochi spiccioli, ma per me è un modo onesto per mettere da parte qualcosa”. Vuole fare le cose per bene. Non nasconde una punta di soddisfazione mentre ammette di essere ora con i documenti a posto: “per iscrivermi all’università era necessario avere tutti i documenti in regola”. Ma all’inizio è stata dura.

Anche lui è uno dei tanti arrivati dopo un lungo viaggio della speranza lungo la rotta del sogno europeo: il deserto della Libia, la partenza furtiva dalla spiaggia, la pericolosa traversata del Mediterraneo su un motoscafo, la fame e la sete delle persone accalcate sul mezzo precario, il rischio di essere rintracciati, l’approdo rocambolesco, la permanenza nel centro d’accoglienza. Hamidi non trova le parole per raccontare quella disumana avventura. Non le conosce nella nostra lingua. E forse neanche nella sua. Perde per qualche attimo il suo sorriso pensando ai compagni di viaggio che non ce l’hanno fatta. Un viaggio costellato di paure, di solitudine, di mancanza di diritti basilari, sempre in bilico tra la vita e la morte. “Si perde la consapevolezza di essere umano”, ci confida scoraggiato e incredulo.

Proviamo ad allontanare la tristezza dalla mente chiedendogli del suo paese e della sua famiglia. E l’espressione del suo viso si trasforma completamente. In Etiopia ha lasciato i genitori, tre sorelle ed un fratellino. Si scambiano notizie e foto più spesso che possono, ma Hamidi non vede l’ora di tornare, per riabbracciarli ma soprattutto per mostrare loro quello che è riuscito a fare in questo tempo lontano da casa. “Mi piacerebbe essere un esempio positivo per i miei fratelli e i loro amici”; uno che ce l’ha fatta costruendo la propria strada con perseveranza e onestà, senza scorciatoie.

La storia di Hamidi può essere quella di tanti altri, uomini e donne in cerca di futuro. Come la sua tante vite in fuga da conflitti e povertà manovrati da intrecci più grandi di loro. Situazioni che non capiscono e non posso cambiare. Se non con la speranza di recuperare altrove la propria dignità perduta.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli