Guccione, Laratta e Lo Polito denunciano le criticità dell’ospedale di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – Sempre acceso il dibattito attorno alle condizioni del presidio ospedaliero di Castrovillari e del suo pronto soccorso. Il sindaco di Castrovillari (Cs), Mimmo Lo Polito, il deputato del Pd, Franco Laratta, e il consigliere regionale, Carlo Guccione (Pd), consegneranno, nei prossimi giorni, al Procuratore della Repubblica di Castrovillari un dettagliato esposto denuncia.  Immediatamente dopo si terra’ una conferenza stampa per illustrare i contenuti dell’esposto. Ad essere chiamati in causa saranno i diretti responsabili delle condizioni in cui versa l’ospedale di Castrovillari. Ormai i cittadini non sono più sicuri – si legge in una nota – di avere le cure necessarie e non hanno più la certezza di vedere garantiti i livelli minimi di assistenza.

 

Maltempo: si apre una voragine nel centro storico di Verbicaro (Cs):

VERBICARO (CS) –  Transennato il centro storico di Verbicaro: a causa del maltempo si è aperta una pericolosa voragine.

Il centro montano che si affaccia sul Tirreno cosentino non e’ nuovo ai danni del maltempo. “Abbiamo dei veri canaloni che attraversano il paese, ma non ci mandano neanche gli operai dell’Afor per fare manutenzione”, denuncia ancora il sindaco Felice Spingola.

Ss 106: restringimento corsie per lavori dal 21 al 25 gennaio a Catanzaro Lido

CATANZARO – A partire dalle ore 6:00 di lunedì 21 gennaio, e fino alle ore 16:00 di venerdì 25 gennaio, sulla strada 106 Var A ‘Di Catanzaro Lido’ avranno luogo i lavori di posa in opera della segnaletica verticale all’interno delle gallerie ‘Tiriolello’ e ‘Bellino’, in entrambe le direzioni. E’ pertanto prevista la chiusura alternata delle corsie di marcia e di sorpasso, in tratti saltuari, dal km 11,500 al km 16,150 della carreggiata nord e dal km 12,000 al km 16,200 della carreggiata sud. Lo comunica, in una nota, l’Anas.

”All’approssimarsi delle aree di cantiere, – spiega l’Anas – i veicoli dovranno rispettare il limite di 30 km/h e il divieto di sorpasso”.

 

Lamezia Terme: 52,9mln dal Ministero per la riqualificazione del quartiere savutano

CATANZARO-  Il progetto del comune di Lamezia Terme è stato scelto nell’ambito del “Piano città” tra i 28 progetti finanziati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dedicato alla rigenerazione delle aree urbane degradate. Partito il via libera al progetto la riqualificazione del quartiere savutano; l’intervento ammonta a complessivi 51,9 milioni di euro di cui 30 mln sara’ il contributo previsto dal piano.

Investe un pedone e fugge: 65enne fermata a Lamezia Terme

LAMEZIA TERME (CZ)  – Identificata attraverso le immagini di una telecamera di videosorveglianza, una sessantacinquenne, e’ stata arrestata e posta ai domiciliari dalla polizia municipale a Lamezia Terme perché ha investito un pedone ed e’ fuggita. La vittima stava attraversando la strada quando e’ stata investita dalla Mercedes guidata dalla sessantacinquenne; la donna si e’ allontanata dal luogo dell’incidente mentre la vittima e’ stata ricoverata.

Francesco Cilea, compositore e talento musicale precoce.

Nacque a Palmi (Reggio Calabria) il 23 luglio 1866 da Giuseppe, apprezzato civilista e dilettante di musica, e da Felicita Grillo. A soli sette anni fu inviato a Napoli per compiervi la sua educazione ed entrò in un convitto privato dove avrebbe dovuto essere poi avviato agli studi di diritto. Fu tuttavia attratto dalla musica e non tardò a rivelare una innata musicalità oltre che straordinarie doti di improvvisazione tanto che, dopo essere stato presentato per un giudizio a Francesco Florimo, allora bibliotecario del conservatorio di S. Pietro a Maiella, fu da questo esortato a dedicarsi interamente alla musica. Superata l’iniziale opposizione dei genitori che avrebbero preferito tenerlo lontano da una carriera giudicata troppo lontana dalle tradizioni della famiglia, nel novembre 1878 entrò come convittore a pagamento nel conservatorio napoletano avendo quali maestri Beniamino Cesi e Paolo Serrao. Condiscepolo di Umberto Giordano, si distinse immediatamente tra gli allievi più dotati e diligenti e nel termine di pochi anni, grazie ai progressi compiuti, si guadagnò la stima degli insegnanti tanto da essere nominato “maestrino” della classe di contrappunto, incarico che gli consentì di mettere in luce quelle qualità organizzative e didattiche che lo avrebbero in seguito condotto alla direzione del conservatorio napoletano. Diplomatosi nel 1889, presentando per il saggio finale un’opera in tre atti su libretto di E. Golisciani dal titolo Gina, diede chiara prova del suo talento drammatico rivelando certi tratti stilistici ricorrenti nella parabola evolutiva della sua produzione teatrale. Il lavoro, da lui stesso diretto e concertato il 9 febbraio 1889 nel teatrino del conservatorio, fu accolto favorevolmente dal pubblico e riportò un lusinghiero successo da parte della critica rappresentata per l’occasione da Roberto Bracco che in un suo articolo sul Corriere di Napoli del 13-14 febbraio preconizzò per il giovane compositore un brillante avvenire. Conseguito il diploma nel conservatorio in cui, attraverso un decennale e severo tirocinio, aveva maturato la sua personalità musicale, vi fu immediatamente chiamato con l’incarico di professore straordinario. L’impegno assunto presso la gloriosa istituzione, ove rimase fino al 1892, non gli impedì di dedicarsi alla composizione e di dare libero sfogo alla sua vocazione teatrale. Volle cimentarsi in una nuova opera e l’occasione si offrì allorché, presentato all’editore Edoardo Sonzogno da Paolo Serrao, gli venne affidato un libretto da musicare, La Tilda, di Angelo Zanardini. La vicenda, ricca di situazioni drammatiche di ambientazione tipicamente verista poco si adattava alle aspirazioni romantico-decadenti del giovane compositore che tuttavia, preparandosi al lavoro e stimolato anche dalla fiducia in lui riposta dal celebre editore, lo portò a termine in breve tempo. L’opera, diretta da Rodolfo Ferrari, andò in scena il 7 aprile 1892 al teatro Pagliano di Firenze e in altre città fra le quali Palmi e al Teatro dell’Esposizione di Vienna riportando un ottimo successo di pubblico e critica. Tuttavia, nonostante il successo di pubblico e i riconoscimenti della critica, un profondo senso di auto critica e la consapevolezza di aver affrontato un genere di teatro musicale troppo lontano dalla propria sensibilità, indussero Cilea a ritirare lo spartito contro il parere dello stesso editore che tuttavia continuò a sostenerlo e a credere nelle sue possibilità creative. Lasciato l’insegnamento nel conservatorio napoletano per dedicarsi completamente alla composizione trovò nell’Arlesiana di A. Daudet il soggetto che andava cercando. Affidata la stesura in versi a Leopoldo Aiwenco si accinse alla composizione dell’opera che, iniziata nel 1896 e portata a termine nel 1897, fu rappresentata al Lirico di Milano il 27 novembre dello stesso anno. Accolta con esito lusinghiero l’opera subì poi vari rimaneggiamenti  e Cilea fu costretto suo malgrado ad impegnarsi in una nuova stesura dell’opera che, rinnovata in tre atti, fu rappresentata con miglior fortuna, ma senza il previsto successo, ancora al Lirico di Milano il 22 ottobre 1898. In una nuova versione con varie aggiunte l’opera fu poi ripresentata con esito favorevole il 28 marzo 1912 al teatro S. Carlo di Napoli e approdò infine alla Scala di Milano ove l’11 aprile 1936 riportò un vero trionfo grazie anche alla partecipazione di interpreti di altissimo livello come M. Carosio, G. Pederzini, T. Schipa e M. Basiola. Frattanto nel 1896, quale vincitore della cattedra di armonia nell’istituto musicale di Firenze, Cilea aveva ripreso l’insegnamento senza tuttavia trascurare la composizione cui, dopo le amarezze seguite alle disavventure dell’Arlesiana, destinata ad essere per molto tempo incompresa, tornò a dedicarsi con rinnovato entusiasmo. L’occasione gli fu ancora una volta offerta dal Sonzogno che gli propose di musicare l’Adriana Lecouvreur un’opera in quattro atti su libretto di Arturo Colautti ambientata nel Settecento francese e basata su una pièce di Eugène Scribe. L’opera, diretta da C. Campanini, fu rappresentata con grande successo al Lirico di Milano il 6 novembre 1902 con una eccezionale compagnia di canto formata da E. Caruso, A. Pandolfini, G. De Luca, E. Ghibaudo, iniziando da quel momento il suo trionfale cammino nei maggiori teatri del mondo e rivelandosi indiscutibilmente come il suo lavoro teatrale più riuscito dopo una prima clamorosa affermazione internazionale sulle scene del teatro dell’Opera di Buenos Aires. L’opera tra il 1903 e il 1906 apparve tra l’altro al Covent Garden di Londra, al teatro Imperiale di Odessa, al teatro dell’Opera dì San Francisco, al teatro Sarah Bernhardt di Parigi, a Pietroburgo e poi nel 1935, in una edizione in lingua francese, fu presentata al Grand Théâtre di Bordeaux. L’ultima opera di Cilea, rappresentata al Teatro alla Scala di Milano la sera del 15 aprile 1907 sotto la direzione di Arturo Toscanini, è la tragedia in tre atti Gloria, ancora su libretto di Colautti, basata su una pièce di Victorien Sardou. Quest’opera mostra il notevole aggiornamento compositivo di Cilea rispetto ai suoi contemporanei ma fu proprio questo lato di per sé interessante e notevole a rendere l’opera difficile per il pubblico. Nonostante il suo grande valore e una buona serie di successi nel complesso il risultato totale poté definirsi un insuccesso. L’insuccesso di quest’opera fu tale da spingerlo ad abbandonare definitivamente il teatro d’opera. Il compositore calabrese continuò invece a comporre musica da camera, vocale e strumentale e musica sinfonica. Al 1913 risale un poema sinfonico in onore di Giuseppe Verdi su versi di Sem Benelli, eseguito al Teatro Carlo Felice di Genova. Cilea morì il 20 novembre 1950 a Varazze, comune ligure che gli offrì cittadinanza onoraria e nella quale trascorse gli ultimi anni della sua vita.

 

CURIOSITÀ

• Dopo l’insucesso della tragedia Gloria e il successivo ritiro dalle scene teatrali, non mancano però notizie di alcuni progetti operistici successivi di cui sopravvivono parti o abbozzi di libretto come Il ritorno dell’amore di Renato Simoni, Malena di Ettore Moschino e La Rosa di Pompei ancora di Moschino (datato Napoli, 20 maggio 1924). Alcune fonti accennano anche ad un’opera del 1909, completata e mai rappresentata, intitolata Il Matrimonio Selvaggio della quale non esiste tuttavia alcun riscontro e di cui lo stesso Cilea non fa cenno nei suoi quaderni di “Ricordi”.

• Alla memoria di Francesco Cilea sono stati intitolati il conservatorio ed il teatro di Reggio Calabria, mentre il suo paese natale, Palmi, gli ha eretto un Mausoleo oltre ad una via del centro storico cittadino.

 

Mormanno teme il maltempo

MORMANNO  – C’e’ ansia e paura a Mormanno, il comune del Pollino piu’ colpito dal terremoto, dove si teme l’arrivo del maltempo che potrebbe peggiorare i danni provocati dal sisma. Nel centro abitato ci sono 4 zone interdette e la strada principale di accesso al comune e’ chiusa. Il sindaco, Guglielmo Armentano ha chiesto uno ”sforzo straordinario per sistemare la strada d’accesso e per pulire le vie di fuga. Vorremmo evitare difficolta’ in caso di una nevicata”.

Rissa a Corigliano: necessario l’intervento delle forze dell’ordine

CORIGLIANO CALABRO – Si sono affrontati per strada, nella frazione Schiavonea di Corigliano, al culmine di una lite nata per futili motivi, ed hanno cominciato a picchiarsi. Ad interromperli sono stati i carabinieri della Compagnia di Corigliano che li hanno arrestati per rissa aggravata. I sei sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari che li hanno giudicati guaribili con prognosi variabili dai 3 ai 10 giorni. Dopo l’arresto, su disposizione del pm, sono stati scarcerati.

Arriva Morgana e la Calabria “batte i denti”

CATANZARO- Il ciclone Morgana imperversa sulla Calabria: temperature ancora in calo con la colonnina di mercurio e’ arrivata a -4 gradi, nella notte, a Camigliatello e a Botte Donato, sulla Sila, dove in mattinata sono stati registrati zero gradi con un leggero nevischio misto a pioggia. Il manto, per le nevicate dei giorni scorsi, ha raggiunto un altezza che varia dai 50 centimetri al metro. Neve anche sulla statale 107, che comunque e’ percorribile e dove vige l’obbligo di catene a bordo. Non si registrano disagi nella viabilità autostradale.

“Oggi parlo io”: Giuseppe Scopelliti incontra i reggini

REGGIO CALABRIA – E’ previsto per oggi pomeriggio alle 18,30 l’incontro tra l’ex sindaco della città metropolitana, Giuseppe Scopelliti e la cittadinanza. A ospitare quello che di certo sarà un seguìto appuntamento, l’Auditorium “Nicola Calipari” a Palazzo Campanella, sede del consiglio regionale della Calabria. Carte alla mano, il governatore si impegnerà a spiegare ai presenti la reale situazione finanziaria del comune di Reggio Calabria.

Non a caso, lo stesso  ha voluto intitolare l’incontro “Ora parlo io” in riferimento alle presunte inesattezze fin’oggi diffuse dagli organi di informazione in merito alla situazione finanziaria in cui versa oggi il comune di Reggio Calabria; situazione peraltro riconducibile all’operato delle precedenti amministrazioni capeggiate proprio dall’attuale presidente della Regione.

Dopo le ispezioni della Corte dei conti molto infatti si è detto e scritto in merito alla situazione finanziaria della città di Reggio Calabria, che attualmente si trova in una sorta di “limbo”, dopo la sospensione della procedura di dissesto guidato.

Con “Oggi parlo io”, ha riferiro lo stesso Scopelliti, ” serve un momento di chiarezza per ristabilire la verità basandosi solo sui numeri incontestabili, quelli certificati, che nessuno può strumentalizzare”.

g.m.r.