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Scompare prematuramente Antonio Schiavelli, noto produttore di agrumi

CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – Aveva 59 anni Antonio Schiavelli, noto produttore di agrumi calabrese e presidente di Unaproa (Unione nazionale tra organizzazioni di produttori ortofrutticoli) . Schiavelli è venuto a mancare a causa di una lunga e grave malattia.

«Il dott. Antonio Schiavelli – si legge in una nota della Coldiretti – ha lasciato l’esistenza terrena dove si è contraddistinto per le sue doti, umane, morali e professionali svolte con spirito di servizio e grande competenza per l’agricoltura e l’agroalimentare sempre con quel suo sorriso e sguardo contagioso e una ricerca e approfondimento continuo».

Non solo produttore e lungimirante imprenditore, ma anche autore di numerosi saggi sulla produzione agricola.

«Ci uniamo al cordoglio per la scomparsa di un uomo di grande intelligenza e valore, che abbiamo avuto modo di conoscere intensamente ed apprezzare – hanno dichiarato il Presidente della Coldiretti Calabria Franco Aceto e il Direttore Francesco Cosentini – che ne sottolineano l’impegno incessante per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’Organizzazione economica dei produttori. La Coldiretti calabrese ne ricorda la profonda conoscenza del settore ortofrutticolo e la grande capacità organizzativa che ha voluto fino all’ultimo condividere contribuendo alla crescita competitiva del Made in Italy con una attenzione costante alla progettualità e innovazione capacità che lascia in diversi suoi scritti e studi. Con questi sentimenti e i diversi e nitidi ricordi, esprimiamo la più commossa e affettuosa partecipazione al dolore dei congiunti e degli amici».

La camera ardente sarà allestita oggi  nella sede di Coldiretti a Roma dalle 12.00 alle 14.30. La salma sarà poi trasportata a Corigliano Calabro, suo paese di origine dove domani sabato 27 aprile alle 16.00 saranno celebrati i funerali nella chiesa di Sant’Antonio.

Anche la redazione di ottoetrenta.it esprime cordoglio per la prematura scomparsa di Schiavelli

 

 

 

 

 

 

Accordo tra Filiera Agricola Italiana e LIDL: soddisfazione della Coldiretti

CATANZARO – Nella nuova linea di prodotti 100% italiani spicca il succo di frutta con agrumi di Calabria.

Nel  ricco paniere di articoli, della linea di prodotti che porta in tavola il vero gusto dell’Italia frutto dell’accordo tra Filiera Agricola Italiana sparealtà che sostiene e promuove gli imprenditori agricoli italiani in Italia e nel mondo, e Lidl Italia, azienda leader della GDO, ci sarà il succo di frutta con agrumi di Calabria, che brillano per qualità e bontà, oltre che per gli elevati standard di etica e trasparenza.

Dopo il  risultato del 20% di succo nelle bibite  – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – questa scelta decisa la accogliamo con grande soddisfazione e attenzione perché contribuirà a far crescere nuovi ed importanti spazi di mercato a beneficio della nostra agrumicoltura.

Il progetto è un ulteriore passo avanti verso un assortimento sempre più votato alla sostenibilità e al territorio. Filiera Agricola Italiana spa ha affiancato Lidl Italia nello sviluppo di questa nuova linea di prodotti che si caratterizza per l’utilizzo di prodotto agricolo, 100% italiane e tracciabili.

 I prodotti si fregeranno, del sigillo FDAI (Firmato Dagli Agricoltori Italiani) che garantisce, sostiene e promuove un modello di gestione etico dell’intera filiera produttiva, basato su valori agricoli e tutela dell’economia dei territori. Questo marchio, oltre alla completa tracciabilità della filiera, attesta l’impiego di materie prime interamente italiane, di matrice agricola e prodotte in coerenza con la vocazione produttiva italiana.

Il disciplinare FDAI comprende anche importanti tutele sociali, come una equa distribuzione della catena del valore, nel rispetto dei diritti di chi lavora, di chi consuma e di tutti gli attori coinvolti oltre a facilitare la definizione di accordi di filiera pluriennali  per garantire un giusta remunerazione agli agricoltori.           

 

FICO Eataly World, dal 18 la settimana di promozione degli agrumi

BOLOGNA –  Continuano a pieno ritmo le attività nello stand istituzionale della Regione Calabria a FICO Eataly World , la prima Fabbrica Italiana Contadina, nel più grande parco agricolo del mondo.

Frequentatissimi i momenti dedicati alle promozioni e degustazioni dell’enogastronomia calabrese, grazie all’iniziativa voluta fortemente dal Presidente della Regione Calabria, Mario Oliveiro e promossa dal Dipartimento di presidenza –settore internazionalizzazione.

Il prossimo week end (16 e 17 dicembre) a cura dell’Arsac, l’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese, con i divulgatori che presenteranno i prodotti e coinvolgeranno i visitatori in invitanti degustazioni (alle 11.30 e alle 16.30), è dedicato alla scoperta della antica e sapiente tradizione dei salumi di Calabria”, quindi: capocollo, pancetta, salsiccia, soppressata , prosciutto nero, la famosa “nduja”, in abbinamento con vini  e pani tradizionali calabresi.

Il week end natalizio, viene anticipato al 21 e 22 dicembre, quando il focus sarà sui vini di Calabria con: “Rosso Calabria. Viaggio sensoriale tra i vini da antichi vitigni autoctoni calabresi”, quindi: il Gaglioppo di Cirò, il Magliocco dolce delle Terre di Cosenza, il Magliocco canino di Lamezia, il Nerello di Reggio Calabria, poi i bianchi Greco, Mantonico, Pecorello e Guarnaccia, fino agli storici passiti Greco di Bianco e Moscato di Saracena.

Il presidente dell’Enoteca regionale Calabrese, Gennaro Convertini, spiega cosa accadrà nella due giorni dedicata ai vini calabresi e fa il punto della situazione sulle produzioni del settore. “Andremo a presentare il panorama dei nostri vini che sta crescendo in termini qualitativi – dice Convertini -. Una storia che molti non conoscono ma che parte dalle origini dell’agricoltura europea con la Magna Grecia. La nostra cultura del vino è quindi antichissima. Il nostro territorio è caratterizzato per il 90 % di colline e montagne e ciò significa che ci vuole davvero tanto impegno per le coltivazioni vitivinicole. Ciò nonostante le nuove dell’agricoltura calabrese hanno migliorato ulteriormente la viticultura e così i vini da taglio sono diventati vini di qualità. La qualità e la caratterizzazione dei nostri vitigni è davvero molto ricca, i vitigni si aggirano intorno ai trecento. Il nostro vitigno più importante è il Gaglioppo di Cirò. A Cosenza poi abbiamo il Magliocco dolce. Le altre due macroaree sono a Lamezia con il Magliocco canino e a Reggio Calabria il Nerello Mascalese. A Fico presenteremo le quattro macroaree, spiegando le caratteristiche di questi vitigni. Ci sarà anche uno sguardo sui nostri bianchi, Il Greco Bianco, il Montonico, il Pecorello e la Guarnaccia, e i nostri due storici passiti, il Greco di Bianco di Reggio Calabria e il Moscato del Pollino. Infine il 28 e 29 dicembre, per concluder in bellezza l’anno e augurare un meraviglioso 2018 alla nostra regione e a tutti i visitatori di FICO, brinderemo con i nostri spumanti”.

Durante la settimana proseguirà anche la promozione degli agrumi di Calabria. Il 18 alle 15,30, focus sul limone di Rocca Imperiale; il 19 alle 15,30, incontro sugli “Aspetti peculiari del mondo degli agrumi in Calabria”, il 21 alle 15,30, protagoniste le arance, e il 22 alle 15,30, le clementine di Calabria.

 

Fondazione Telethon, arrivano anche dalla Calabria gli agrumi 100% italiani

Molinaro: «gli agricoltori sempre in prima linea sui progetti di solidarietà».

CATANZARO – Fedagromercati, la Federazione nazionale degli imprenditori grossisti dei Centri Agroalimentari e dei Mercati all’ingrosso di Confcommercio, Filiera Agricola Italiana SPA, promossa dalla Coldiretti, insieme per sostenere Fondazione Telethon e la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare: questo è l’obiettivo della campagna “Presente” per un’iniziativa di donazione a sostegno della Fondazione che si sta svolgendo dal 1 Novembre al 31 Dicembre.

Due mesi all’insegna del “cuore” e della solidarietà con un’azione concreta di raccolta fondi da parte degli imprenditori di 12 Mercati all’ingrosso italiani attraverso la vendita di agrumi 100% italiani provenienti da aziende produttrici selezionate all’interno del progetto Orti di Campagna, marchio della Filiera Agricola Italiana specifico per i Mercati italiani volto alla promozione del prodotto italiano.

Filiera Agricola Italiana spa, assicura trasparenza su tutti i processi nodali e decisionali nell’ambito della filiera ed equità con la giusta ripartizione del valore aggiunto tra tutti i protagonisti della filiera senza speculazioni.

  Siamo davvero felici – commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – per il ruolo di spicco che ha la nostra regione nel dare il contributo sia logistico che nella disponibilità del prodotto a favore di una causa  importante e di un progetto di eccellenza.

Le nostre produzioni agrumicole – prosegue – continuano a meritare il dieci in condotta  perché coniugano i valori produttivi con i principi di sostegno alla ricerca sulle malattie rare che molto spesso riguardano bambini.

Gli agricoltori sono capaci di mettere in sequenza i principi della solidarietà vera ed essere parte attiva della realtà sociale ed economica.

Per ogni cassetta venduta di limoni, arance e clementine gli operatori di Fedagromercati hanno deciso di donare 1 euro a Fondazione Telethon per contribuire all’appello dei pazienti e delle loro famiglie.

Da qui l’importanza dell’operazione la quale rappresenta anche un’iniziativa di sistema che mette in relazione gli attori di diverse fasi della filiera per la valorizzazione delle aziende del settore agroalimentare.

E’ proprio il caso di dire che: gli agrumi calabresi continuano ad essere “buoni”!

Il programma “Melaverde” sbarca in Calabria

CATANZARO – La trasmissione Melaverde, condotta da Edoardo Raspelli in onda domenica prossima 22 gennaio alle ore 11,50 su Canale5, farà tappa in Calabria precisamente nella Piana di Rosarno, a Gioia Tauro. Con gli interventi di dirigenti e imprenditori di Coldiretti, e del responsabile Regionale di Campagna Amica Coldiretti Pietro Sirianni, si parlerà di agrumi e frutta tropicale. Si parlerà di antichi e nuovi sistemi di allevamento, e si vedrà anche, come oggi, la tecnologia, grazie all’utilizzo dei droni, riesca ad aiutare i coltivatori a controllare la salute degli agrumeti.

Una parte del programma sarà dedicata agli agrumi che vengono lavorati e trasformati dopo la raccolta, in succhi e canditi e come in cucina e in pasticceria gli agrumi possano essere protagonisti. Un’altra, invece, sarà dedicata ai kiwi, altro prodotto molto importante per l’agricoltura calabrese. E ancora: i frutti tropicali. In Calabria se ne coltivano parecchi, tra cui l’Annona di Reggio, un prodotto De.C.o. ricco di elementi utili per la nostra salute. «La presenza di importanti trasmissioni nazionali nella piana di Rosarno-Gioia Tauro – commenta la Coldiretti – rappresenta una importante occasione per continuare a non lasciare sola Rosarno e a coltivare gli stessi interessi». (foto pagina facebook Melaverde)

Agrumicoltura, sottopagare il prodotto agricolo è alimentare il caporalato

CATANZARO – Si avvicina la stagione degli agrumi e Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, si è lasciato andare a una richiesta molto perentoria, tanto più urgente in quanto tra pochi giorni ci sarà la possibile approvazione della Legge sul caporalato: «Almeno 40 centesimi di € al kg per le clementine e 30 centesimi  per le arance, questo è il prezzo equo che deve essere corrisposto agli agricoltori». Secondo Molinaro, lo strumento tecnico-giuridico esiste già ed è l’applicazione dell’ articolo 62 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, che ha introdotto una nuova «disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione dei prodotti agricoli ed agroalimentari», proprio allo scopo di favorire il riequilibrio dei rapporti contrattuali tra i soggetti della filiera agroalimentare. La normativa è applicabile alle cessione di prodotti agricoli e alimentari la cui consegna avviene nel territorio della Repubblica italiana. «Il contratto di cessione  – ha spiegato ancora Molinaro – deve essere stipulato in forma scritta e deve riportare i seguenti elementi essenziali:  durata, quantità del prodotto venduto, caratteristiche, prezzo, modalità di consegna della merce, modalità di pagamento del prezzo con l’espresso divieto di condotte commerciali sleali. Una disciplina che per le sanzioni  fa capo all’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato che può avvalersi del supporto operativo della Guardia di Finanza». L’obiettivo è palese: impedire che il prodotto agricolo venga sottopagato, al fine di contrastare il caporalato e porre fine allo sfruttamento di agricoltori e lavoratori agricoli. «Così come – ha concluso il Presidente di Coldiretti Calabria – non può essere considerato coerente appellarsi alla “logica di mercato”.  Prezzi alle stelle al dettaglio e quasi da fame alla produzione non sono più accettabili, occorre invertire la rotta e applicare e vigilare perché si rispetti la legge. Per rafforzare l’intero percorso sarebbe di grande significato che i magazzini di confezionamento e condizionamento nonchè la grande distribuzione prima di mettere in vendita gli agrumi si accertino che il prodotto non è stato  sottopagato agli agricoltori, questo è una concreta azione che responsabilizza l’intera filiera ed è sicuramente apprezzata dal cittadino – consumatore che ha ormai una spiccata sensibilità sulla eticità delle produzioni».

Fungicida guazaldina, la Coldiretti chiede controlli serrati

www.cibariaweb.it
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CATANZARO -A seguito del blocco all’ingresso nella Unione Europea di agrumi con il fungicida Guazadina, Coldiretti allerta il servizio fitopatologico regionale e gli uffici igiene degli alimenti delle ASP sui residui di Guazadina e chiede controlli serrati per la sicurezza alimentare dei cittadini . La sicurezza alimentare dei cittadini-consumatori deve essere messa sempre al primo posto poiché è il valore aggiunto che valorizza le nostre produzioni agricole ed agroalimentari. Con l’entrata in vigore del Regolamento UE n. 2015/1910 è stato stabilito il nuovo limite massimo di residui per la “guatazina” fissato a 0,05 mg per kilogrammo. Questo significa che non sarà possibile importare in UE agrumi trattati con questo principio attivo che non è consentito nei paesi UE, e che viene utilizzato nei trattamenti post raccolta o fumigante durante il packing; una misura che va nella giusta direzione poiché permette a tutti i produttori di agrumi del mondo di competere nel mercato applicando la stessa normativa. Le nostre produzioni agrumicole, subiscono certamente la concorrenza sleale da parte di paesi terzi ma ancor di più entrano anche sul nostro territorio, attraverso le più strane triangolazioni, agrumi che non rispondono a standard elevati e rappresentano, per appunto,  un pericolo per la sicurezza alimentare dei cittadini-consumatori. «I nostri produttori – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria – che notoriamente puntano a standard qualitativi e salutistici elevati, possono confrontarsi ad armi pari evitando un gioco al ribasso che favorisce le importazioni di agrumi dai paesi terzi. Proprio a garanzia dei cittadini e delle nostre produzioni – sollecita – è però necessario che il regolamento europeo venga fatto rispettare e per questo è fondamentale che il Servizio Fitopatologico regionale e gli Uffici Igiene e della nutrizione delle ASP, procedano ad effettuare rigorosi e serrati controlli sugli agrumi in entrata nella nostra regione poiché siamo convinti – conclude – che le verifiche e accertamenti possono fare la differenza per dare garanzie ai consumatori ed eliminare tutti quei divari che frenano le nostre imprese non permettendo loro di competere in modo paritetico sui mercati».

Piana di Rosarno, cenere dell’Etna sugli agrumi

ROSARNO (RC) Coldiretti chiede accertamenti per il riconoscimento della calamità. Piove cenere sul bagnato, l’agricoltura, per antonomasia fabbrica a cielo aperto , adesso, fa i conti anche con la “cenere lavica” dell’Etna che copiosa, sta compromettendo anche la raccolta degli agrumi in particolare nella piana di Rosarno-Gioia Tauro. Il presidente della  Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, chiede, “che nell’ambito delle competenze attribuite alle Amministrazioni Provinciali e ai comuni si dia immediato corso a agli accertamenti tecnici del caso, al fine di predisporre idonea relazione, da trasmettere al Dipartimento Regionale Agricoltura, per fare in modo che si possa avviare  la procedura prevista dalle leggi vigenti e cercare di trovare ristoro per le aziende agricole danneggiate”.

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  Dai primi sopralluoghi svolti dai tecnici e imprenditori della Coldiretti di Reggio Calabria “la  cenere”, ‘ha creato due tipologie di problemi: su una buona parte degli agrumi ha bloccato il processo di maturazione su altri ha bruciato i frutti, mentre erano già maturi, che in evidenza, presentano delle macchie nere (vedi foto)  che, pur non inficiandone la bontà e la qualità, inducono i consumatori a non acquistarle, con un indubbio riflesso sulla commercializzazione. “E’ di tutto risalto- conclude –  che tale situazione, sta creando anche problemi di competitività agli agrumi, che rappresentano uno dei nostri beni economici più importanti.  La Coldiretti ricorda che l’infausto evento calamitoso, non è assicurabile e quindi è necessario predisporre tutti gli atti idonei, affinchè, possa essere riconosciuta la calamità. La Coldiretti, ove richiesta,  assicura la massima collaborazione.

Rischio Black spot per gli agrumeti

COSENZA – Pietro Molinaro di Coldiretti Calabria interviene sul rischio invasione di agrumi malati dal Sudafrica.

Coldiretti ha chiesto alla Commissione Ue che vengano bloccate le importazioni di agrumi sudafricani, a causa della presenza negli agrumeti di quel paese di una malattia, il Black spot (macchia nera), non presente sul territorio dell’Unione Europea.

“Non vogliamo – aggiunge Molinaro – che dopo la recente bocciatura della norma per aumentare il contenuto di succo nelle aranciate e la reticenza ad affrontare il tema dell’origine delle arance utilizzate per la produzione di succhi di frutta il virus creasse problemi alle nostre superfici investite ad agrumi, che rappresentano, in termini economici e sociali, una notevole risorsa per la salute dei cittadini e per l’economia della nostra regione che ricordo è la seconda produttrice di agrumi. Importare agrumi dal Sudafrica significa rischiare di portare in Europa questo patogeno pericoloso per le piante e mettere a rischio i raccolti. La malattia poi, può essere facilmente introdotta nelle zone indenni attraverso i frutti malati e il Black spot in Europa potrebbe danneggiare fortemente anche la filiera vivaistica. Pericoli che vanno assolutamente sventati – precisa Molinaro – e considerando le puntualizzazioni dell’Unione Europea, è necessario che la Regione Calabria attraverso il Servizio Fitopatologico Regionale svolga una azione di controllo nei punti strategici dove può entrare il prodotto del Sudafrica ed in particolare al porto di Gioia Tauro. Non vorremmo – conclude Molinaro – che dopo la Tristezza degli agrumi, il Cinipide del castagno, la Batteriosi del kiwi, e altri patogeni che stanno minando la frutticoltura, doverci difendere anche dal Black spot o Macchia nera. Vista l’emergenza è auspicabile una fitta rete di rapporti anche con l’Università di Agraria di Reggio Calabria ed i divulgatori dell’ARSAC, che potrebbe essere utile a prevenire e a rafforzare il sistema di controlli che non può essere vulnerato da ritardi ed inefficienze”.

Proposta di associazione dei produttori agrumicoli

ROSSANO (CS) – Costituire un’associazione che riunisca i numerosi produttori agrumicoli della Piana di Sibari, al fine di tutelare e valorizzare la categoria ed il lavoro svolto quotidianamente dagli operatori di questo importante comparto economico locale. La proposta è di un gruppo di imprenditori del settore operanti nelle città di Corigliano e Rossano.

“Sarebbe opportuno, alla luce delle problematiche che in modo crescente si registrano ormai quotidianamente e delle difficoltà che si vivono per la crisi economica in atto, dare vita ad un sodalizio – spiegano i suddetti promotori – per far sì che tutti i nostri sacrifici, i nostri diritti, la nostra esperienza diventi patrimonio comune a servizio non solo delle nostre aziende ma, più in generale, dell’intero territorio. Anche se esistono associazioni di categoria riconosciute a livello nazionale e consorzi regionali, avvertiamo l’esigenza di dare vita ad una rappresentanza del comparto agrumicolo della Sibaritide, nella sua specificità, e ci auguriamo che questa nostra idea possa trovare riscontri e adesioni”.

“Compito dell’associazione – aggiungono i promotori dell’iniziativa – sarebbe, in particolare, quello di stabilire dei criteri a tutela della categoria nonché dell’intera economia locale: ad esempio, decidere il pagamento anticipato dei prodotti esportati (frutta e verdura, e soprattutto clementine) nelle grandi città italiane, i cui mercati molti di noi riforniscono puntualmente, affinché non si verifichino, come invece attualmente accade, situazioni di mancato o ritardato pagamento, quindi in linea con i criteri già adottati nel commercio coi Paesi esteri. Sarebbe opportuno, inoltre, organizzare campagne pubblicitarie e di comunicazione, che comprendano ogni iniziativa, anche editoriale; ideare, realizzare e promuovere manifestazioni culturali e turistiche, indirizzate alla conoscenza dei prodotti locali del territorio; organizzare e realizzare mercatini dell’agroalimentare, eventualmente anche in concomitanza con manifestazioni pubbliche diverse; attivare e creare nuovi mercati e canali distributivi, attraverso la presentazione delle produzioni dei propri associati a soggetti interlocutori interessati; tutelare gli interessi dell’associazione e dei propri singoli associati, anche dal punto di vista economico e legale, con ogni opportuna iniziativa, negoziale, commerciale, giudiziale e stragiudiziale”.