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Anni di maltrattamenti, violenze e soprusi, arrestato un uomo nel cosentino

TORANO CASTELLO (CS) – Esausta, dopo anni ed anni di violenze subite, ha trovato il coraggio di confidarsi con i Carabinieri denunciando il suo compagno.

Sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, con l’aggravante di aver commesso il fatto con particolare malvagità, cagionando umiliazioni e sofferenze alle vittime: sono queste le accuse per le quali, all’alba di stamattina, sono scattate le manette nei confronti di  un 53enne di Torano Castello (CS) il quale, da circa 4 anni, costringeva la compagna ed il cognato diversamente abile a subire maltrattamenti, minacce e vessazioni, segregandoli in casa.

La triste vicenda è venuta alla luce il 27 gennaio 2019, allorquando i militari della Stazione Carabinieri di Torano Castello, a seguito di richiesta pervenuta al 112, soccorrevano la donna, la quale, visibilmente provata, si è decisa a raccontare le crudeltà che stava subendo ormai da anni dal proprio compagno. Trasferite immediatamente le due vittime in una casa famiglia, i Carabinieri hanno potuto sviluppare una meticolosa indagine, da cui è emerso che l’aguzzino:

  • si appropriava in via esclusiva della pensione di invalidità riconosciuta al fratello della compagna;

  • impediva alla donna ed al cognato di allontanarsi dall’abitazione in cui convivevano, privandoli dell’autonomia economica e dei documenti personali, sorvegliandoli e riportandoli con la forza a casa quando tentavano di allontanarsi;

  • minacciava e maltrattava il cognato invalido, percuotendolo anche con un bastone, imponendogli di svolgere pesanti lavori nei campi, facendolo vivere in condizioni disumane (“privato di ogni dignità e costretto a vivere insieme agli animali”) in una baracca priva di servizi igienici con la possibilità di utilizzare il lavabo della porcilaia per la pulizia personale, non esitando a rinchiuderlo altresì all’interno del recinto con un lucchetto al cancello;

  • minacciava e maltrattava la compagna picchiandola violentemente, anche con un trapano, al punto tale da ridurla ad uno stato di prostrazione e di sudditanza psicologica.

A seguito dei precisi riscontri acquisiti dai Carabinieri, il GIP presso il Tribunale di Cosenza ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita nella mattinata odierna.

Cosenza, abusi sessuali su una tredicenne figlia della convivente, arrestato

COSENZA -Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile della Questura ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa nella stessa data dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, diretta dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, nei confronti di A.D.E. di anni 68, pensionato, di Cosenza, ritenuto responsabile del reato, continuato, di violenza sessuale nei confronti di minore infraquattordicenne.

La misura cautelare trae origine dalla denuncia sporta in Questura nei giorni scorsi da una donna la quale aveva segnalato che la figlia tredicenne le aveva confidato di subire da tempo molestie e violenze sessuali da parte dell’uomo sopra citato, suo convivente.

In particolare le indagini condotte dal personale della 3^ Sezione – Reati contro la persona e in danno di minori della Squadra Mobile hanno accertato che l’uomo, per un arco temporale di quasi due anni, aveva ripetutamente costretto la ragazzina, fin da quando questa aveva 11 anni, dietro percosse e ripetute minacce, a subire atti sessuali di vario genere, generando nella ragazzina uno stato di assoluta soggiogazione.

L’aguzzino, inoltre, dopo che la sua convivente era venuta a conoscenza delle violenze sessuali nei confronti della figlia minore e aveva perciò deciso di allontanarsi da lui, ha posto in essere una serie di reiterate minacce di morte anche nei confronti della madre finalizzate a atterrire lei e la figlia al fine di impedire che potessero sporgere denuncia presso le Autorità.

Ciò malgrado la donna, in questo rassicurata da dalla professionalità degli uomini della 3^ Sezione della Squadra Mobile, ha deciso di denunciare l’accaduto in Questura.

L’uomo dopo le formalità di rito è stato rinchiuso presso la locale casa circondariale.

 

 

 

 

Armi nascoste sotto il divano, un arresto

VIBO VALENTIA – Un arsenale è stato scoperto dai carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia nel corso di un controllo in materia di armi. I carabinieri della Stazione di Cessaniti, insieme al Nucleo cinofili dello squadrone Cacciatori Calabria, in particolare, hanno compiuto una perquisizione nell’abitazione di Z.A., di 67 anni, già noto alle forze dell’ordine, in frazione Pannaconi.

Nel corso del controllo, i militari hanno trovato, nascoste in un divano appositamente modificato, una pistola cal. 9×21 con matricola abrasa e 2 caricatori; un fucile doppietta cal.12 con matricola abrasa; 16 cartucce cal. 12; 26 cartucce cal. 9×21; 1 cartuccia cal.
9×19. L’uomo è stato arrestato per detenzione clandestina di armi e munizioni e posto ai domiciliari.

Fonte e foto Ansa

Cocaina celata sotto il sedile dell’auto, arrestato un 35enne

CORIGLIANO-ROSSANO  (CS) –  – Continua senza sosta l’attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti condotta dai Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro. Nel primo pomeriggio di ieri, i militari della Stazione di Corigliano Calabro Centro, nell’ambito di mirati servizi predisposti dal Comando Provinciale di Cosenza, hanno fermato Arturi Giorgio, trentacinquenne pregiudicato del posto.

Più in dettaglio, i Carabinieri impegnati in posto di controllo nella trafficata Contrada Insiti, hanno fermato Arturi a bordo della propria utilitaria. In considerazione dei precedenti penali del giovane, ed insospettiti dal suo atteggiamento, i Carabinieri decidevano di procedere ad una perquisizione personale e veicolare, al termine della quale rinvenivano due involucri termosigillati celati sotto il sedile del conducente. Condotto il giovane in caserma per gli accertamenti del caso, i militari constatavano che i due involucri contenevano complessivamente circa 170 grammi di cocaina purissima “in pietra”, sicuramente destinata al successivo “taglio” per l’immissione nelle piazze di spaccio cittadine.
Considerata la qualità della sostanza sequestrata, una volta tagliata avrebbe consentito di immettere sul mercato oltre un migliaio di dosi, per un profitto potenziale di circa 30 mila euro.
La sostanza, sottoposta a sequestro, verrà trasmessa al laboratorio analisi scientifiche dei Carabinieri di Vibo Valentia per gli ulteriori accertamenti tecnici. Arturi Giorgio, su disposizione della Procura della Repubblica di Castrovillari guidata dal Dott. Eugenio Facciolla, veniva arrestato e tradotto presso la casa circondariale di Castrovillari, in attesa di rito direttissimo.

Taglia abusivamente quasi duecento alberi, arrestato 54enne

OPPIDO MAMERTINA (RC) – Un 54enne di Santa Cristina d’Aspromonte, di cui sono state rese note soltanto le iniziali, G.R., è stato arrrestato per aver tagliato abusivamente 192 alberi di leccio.

L’uomo è stato sorpreso mentre caricava i tronchi sul proprio autocarro.    

L’episodio é accaduto in località “Vono” di Oppido Mamertina, nel territorio del Parco Nazionale d’Aspromonte. L’arresto dell’uomo, al quale sono stati concessi i domiciliari, é stato eseguito nell’ambito di un servizio di controllo straordinario del territorio finalizzato alla repressione dei reati ambientali dai carabinieri forestali della “Stazione Parco” di Oppido Mamertina, assieme ai militari della locale Stazione ed a quelli dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia.

Operazione “Doppio Gioco”, sfuggito all’arresto è stato preso in Germania

CORIGLIANO- ROSSANO (CS) -Era sfuggito alla cattura poiché in Germania l’ultimo indagato da ricercare nell’operazione denominata “Doppio Gioco”, eseguita dai carabinieri della Compagnia di Rossano nel settembre 2018.

La vicenda nasceva nel maggio dello scorso anno, allorquando un settantatreenne di Bocchigliero, a seguito del furto della propria autovettura, si era rivolto ad un suo compaesano il quale si era offerto di svolgere l’attività di intermediario per il ritrovamento dell’autovettura, a fronte del pagamento della somma di 1500 euro. In quel contesto, poi lo stesso anziano si confidava con il proprio figlio, il quale verosimilmente non soddisfatto della proposta fatta dal meccanico quarantottenne, a sua volta avviava contatti con soggetti dell’ambiente cirotano, finalizzati a rinvenire l’utilitaria con una soluzione alternativa: ed infatti in quel contesto l’intermediario subiva la rapina del proprio fuoristrada, nonché veniva malmenato per spingerlo a rinvenire l’utilitaria del settantatreenne senza l’esborso di denaro.

All’esito delle indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Dott. Eugenio FACCIOLLA, unitamente al Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Antonino IANNOTTA, il Giudice per le Indagini Preliminari di Castrovillari aveva emesso un provvedimento di custodia cautelare nei confronti di PERFETTI Serafino, classe 1978 e LEFOSSE Rosario, classe 1987, PIRILLO Rocco, classe 1984, CORNICELLO Cataldo, classe 1979, MINNELLI Giuseppe, classe 1987 e CIRIGLIANO Antonio, classe 1964.

Proprio il MINNELLI, in sede di esecuzione del Provvedimento, non era stato trovato presso l’abitazione a lui in uso poiché, dalle informazioni acquisite dagli uomini dell’Arma, si era trasferito in Germania.

Proprio lì, grazie alla collaborazione delle Autorità Italiane con quelle Tedesche, nel corso di un controllo di Polizia effettuato nella prima serata di martedì 26 febbraio, il MINNELLI è stato identificato e per lui si sono aperte le porte del carcere in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo. Attualmente il trentaduenne è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Incendia auto della donna che perseguita, arrestato

DELIANUOVA (RC) – I carabinieri di Delianuova hanno arrestato Giovanni Marraffa, di 20 anni, già noto alle forze dell’ordine, per danneggiamento seguito da incendio.

I militari sono infatti intervenuti per l’incendio dell’auto di una donna.

Giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco di Palmi, hanno subito avviato gli accertamenti per comprendere se le fiamme fossero di natura dolosa e per individuare il responsabile. Essendo, sin dai primi accertamenti, emerso il possibile coinvolgimento di Marraffa, i carabinieri si sono recati nell’abitazione del giovane, dove sono stati trovati elementi di prova che non hanno più lasciato dubbi sulla sua responsabilità.

Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo, da anni, aveva comportamenti minacciosi nei confronti della vittima e della sua famiglia.

I carabinieri stanno verificando il suo eventuale coinvolgimento in altri episodi analoghi verificatisi recentemente nella zona. L’arrestato Avrebbe agito da solo. 
   

Ruba il portafoglio a cliente di un supermercato, arrestata 33enne

CORIGLIANO- ROSSANO (CS) – La Polizia di Stato continua nella sua azione di prevenzione e repressione dei reati nel territorio di Corigliano-Rossano, con servizi straordinari di controllo del territorio voluti dal Questore delle Provincia di Cosenza.

Nella serata di ieri, in area Rossano di Corigliano-Rossano, personale della Polizia di Stato, ha tratto in arresto in flagranza del reato furto aggravato, E. V. cl. 86.

Nello specifico il personale della Squadra Volante, è giunta  presso un supermercato dell’area Rossano, per il furto di un portafoglio ad una cliente. Nell’immediatezza, gli operatori sentite le prime descrizioni e visionate le telecamere di videosorveglianza, ne hanno individuato l’autore e diramato le ricerche ad un’altra volante che perlustrava le possibili vie di fuga utilizzate dell’autore.

Proprio a pochi isolati di distanza, infatti, gli operatori della Squadra Volante hanno individuatol’autrice del furto con ancora addosso la refurtiva occultata nella propria borsa.

I beni oggetto di furto venivano consegnati all’avente diritto e, visti gli elementi di reità raccolti, è stato notiziato il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Castrovillari dell’avvenuto arresto.

Minacce e soprusi alla ex, arrestato un trentenne

VILLA SAN GIOVANNI (RC) – La polizia di Stato ha arrestato a Villa San Giovanni un uomo di trent’anni con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, danneggiamento e minaccia nei confronti dell’ex fidanzata. L’arresto dell’uomo è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Reggio.

L’uomo, in carcere per altri reati, secondo quanto emerso dalle indagini, è responsabile di diversi atti persecutori nei confronti della donna, 44enne, cui era rimasto legato sentimentalmente per circa 9 mesi. A denunciare quanto stava accadendo è stata la donna spinta anche dalla necessità di proteggere un figlio avuto da una precedente relazione.

L’uomo si era impossessato delle credenziali di accesso ai social della donna per leggere le sue conversazioni imponendole di cambiare utenza telefonica e costringendola, perfino, a lasciare il posto di lavoro. Inoltre ha minacciato anche l’ex convivente della donna e i suoi colleghi di lavoro.

Estorsione, arrestato il “boss della montagna”

SANTA DOMENICA DI TALAO (CS) – Nella mattinata di ieri  a Santa Domenica Talao, i militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Scalea hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. distrettuale presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale D.D.A., a carico di BLOISE Giuseppe per due distinti episodi delittuosi di estorsione e tentata estorsione, aggravati dall’impiego del metodo mafioso, in danno di imprese appaltatrici di lavori pubblici eseguiti nel comune di Santa Domenica Talao.

Le indagini, i cui esiti sono confluiti nella predetta ordinanza, sono state avviate in seguito alle denunce presentate dagli imprenditori taglieggiati e, già nel mese di Settembre 2018, hanno portato all’arresto in flagranza del delitto di estorsione aggravata dal metodo mafioso di FORESTIERI Pasquale e PANDOLFI Lorenzo.

Le meticolose investigazioni condotte dai Carabinieri di Scalea, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nelle persone dei sostituti Procuratori Camillo Falvo e Romano Gallo, coordinati dal Procuratore Nicola Gratteri, hanno dimostrato che l’ideazione, la promozione, la direzione ed il coordinamento delle attività estorsive sul territorio di Santa Domenica Talao venivano attuate da BLOISE Giuseppe il quale, al fine di affermare il potere criminale sul territorio ed assumere il controllo delle attività economiche, si avvaleva di alcuni soggetti al suo servizio, impiegati per l’esecuzione materiale degli atti delittuosi. Le indagini hanno fatto emergere che i predetti soggetti, dopo aver posto in essere atti intimidatori in danno delle imprese appaltatrici di lavori pubblici operanti in zona, avvicinavano i responsabili delle stesse avanzando richieste di cospicue somme di denaro.

In particolare, nel mese di Settembre 2018, in seguito alla denuncia di un imprenditore, i Carabinieri di Scalea organizzavano una consegna controllata ed, operando costantemente a tutela della sicurezza della vittima, riuscivano, subito dopo la consegna del denaro, a bloccare e trarre in arresto, nella flagranza di reato, gli estorsori. La successiva attività investigativa permetteva di acquisire numerosi elementi di prova per affermare che il mandante della richiesta estorsiva era BLOISE Giuseppe, il quale già mesi prima aveva avvicinato personalmente altro imprenditore impegnato in lavori pubblici avanzando analoga richiesta illecita.

Le risultanze dell’attività investigativa condotta dai Carabinieri conferma la contiguità ad acclarati contesti di criminalità organizzata di BLOISE Giuseppe, già emersi nell’ambito dell’indagine convenzionalmente denominata “Overloading”, sviluppata nel 2010 dalla Compagnia di Scalea, in collaborazione con i Carabinieri della Compagnia di Paola ed il Goa della G.d.F. di Catanzaro, sotto la direzione della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

Nell’operazione di ieri è stato impiegato un nutrito dispositivo di Carabinieri che, bloccato il catturando, hanno proseguito nell’esecuzione di perquisizioni locali e in un accurato controllo di tutte le zone impervie dallo stesso frequentate.