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Festa Nazionale delle Riserve Naturali: grande successo a Cupone

SPEZZANO DELLA SILA (CS) – “Sorella acqua” è il tema prescelto per la quarta edizione della Festa nazionale delle Riserve Naturali dello Stato, “RiservAmica” tenutasi nei giorni scorsi presso il Centro Visita del Cupone nel Comune di Spezzano Sila. L’evento è stato organizzato dall’Ufficio territoriale per la Biodiversità del Corpo forestale dello Stato di Cosenza e ha interessato tutto il territorio nazionale nonchè le 130 Riserve Naturali dello Stato gestite dal Corpo forestale dello Stato. Ogni anno un tema diverso. Questa volta è toccato all’acqua per sottolineare la sua  primaria importanza quale elemento indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi. L’obiettivo di “RiservAmica 2016” è stato quello di far conoscere ed amare le aree protette gestite dalla Forestale in quanto luoghi speciali, di biodiversità, dove in particolari occasioni è possibile immergersi nella natura d’Italia con la guida dei forestali esperti in educazione e divulgazione ambientale. La giornata ha visto la partecipazione di diversi istituti scolastici, di ogni ordine e grado, famiglie e gruppi, i ragazzi della sezione AIPD di Cosenza e le autorità civili e militari. La presenza del Monsignor Francesco Nolè, Vescovo di Cosenza – afferma una nota ufficiale – ha ulteriormente arricchito l’evento portando allo stesso ulteriori importanti sfumature emozionali.

Festa Nazionale delle Riserve Naturali nella sua IV edizione a Cosenza

COSENZA – Domani 30 aprile, presso il Centro Visite di Cupone avrà luogo la IV edizione della Festa Nazionale delle Riserve Naturali dello Stato, RiservAmica, organizzata dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo forestale dello Stato. L’evento, a carattere nazionale, è rivolto ad un ampio pubblico di visitatori, dalle famiglie alle associazioni, dalle comitive e gruppi ai singoli visitatori, alle scuole di ogni ordine e grado. L’obiettivo è far conoscere alla collettività le Riserve Naturali gestite dal Corpo Forestale dello Stato come luoghi speciali, colmi di natura e Biodiversità, laboratori all’aperto dove svolgere attività di educazione ambientale ed interpretazione della natura. Il tema scelto per questa IV edizione, “Sorella acqua, intende avvicinare i visitatori al ruolo primario che l’acqua, la Natura, le foreste e la Biodiversità svolgono per la conservazione della vita sul pianeta. Un nutrito programma, ricco di eventi, per l’intera giornata allieterà i visitatori che decideranno di partecipare.

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Catanzaro celebra la biodiversità: liberate sei coppie di lepri italiche

CATANZARO – Questa mattina, in località Schiavi di Vallefiorita i piccoli studenti dell’Istituto comprensivo sono stati protagonisti di una manifestazione incentrata sulla scoperta della biodiversità come “ricchezza di vita sulla terra”, proprio nel giorno successivo alla giornata mondiale della terra. In particolare, i bambini hanno potuto conoscere e toccare con mano il ruolo della fauna selvatica sull’agricoltura multifunzionale, assistendo alla liberazione di sei coppie riproduttive di lepre italica, che Manifestazione biodiversità Catanzaroavranno la missione di ripopolare il bosco. Un momento di grande impatto ma anche di divulgazione che è servito anche ad imparare quanto e in che modo la biodiversità possa rafforzare la produttività di un qualsiasi ecosistema. Molte le domande dei bambini che finalmente hanno trovato risposta, a partire dalla riflessione sulle specie animali, i loro habit e le possibilità e i rischi di una loro estinzione.

Anche il Presidente della Provincia, Enzo Bruno, ha preso parte alla manifestazione assieme al dirigente del settore Ambiente della Provincia, Rosetta Alberto e poi a Giovanni Panaia, presidente del Circolo Arci Vallefiortita, Vincenzo Barbieri, responsabile Atc Vallefiorita, Giuseppe Apostoliti, presidente provinciale Arci e Giuseppe Bonifacio, Atc WWf Catanzaro. Bruno ha definito la manifestazione come un’iniziativa che “realizza in pieno la filosofia dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro che investe sulle Politiche ambientali, a partire dalla diffusione della cultura e della conoscenza degli ambienti naturali, delle specie animali e del valore del rispetto e della tutela del patrimonio naturalistico che ci circonda”. Del resto, Bruno ha affermato che la diffusione di politiche ambientali a partire dalle scuole elementari favorisce la conoscenzae, in ogni caso, può rivelarsi utile nel creare posti di lavoro.

 

“Il mediterraneo e la sua biodiversità”, se ne parla sabato ad Amantea

Amantea ( Cs) – Il Movimento Unione Mediterranea, la Lega Navale Italiana – Sezione di Amantea e il Polo Scolastico di Amantea, organizzano il convegno IL MEDITERRANEO E LA SUA BIODIVERSITA’ a rischio fra Inquinamento Acustico, Acidificazione, Sfruttamento di Idrocarburi STRUMENTI PER LA SUA TUTELA che si terrà sabato 5 marzo ad Amantea dalle 9.00 alle 13.00, presso il Campus Temesa “Francesco Tonnara” in via Vulcano.Dopo il workshop tenuto nella sede della Lega Navale di Davoli, organizzato sempre in collaborazione con la LNI, continua l’informazione fra la gente e con gli addetti ai lavori. Qui si è ampliato il fronte di intervento con la collaborazione anche delle scuole. Il workshop sarà presentato dall’architetto Saverio Magnone, presidente della Lega Navale di Amantea. Seguiranno i saluti della Prof.ssa Monica Sabatino – Sindaco di Amantea, del Prof. Arch. Francesco Calabria – Dirigente del Polo Scolastico di Amantea, del Dott. Gaetano Osso – referente dell’ArpaCal per il progetto ‘Quant’è profondo il mare’ e del C.F. (CP) Antonio Lo Giudice – Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia. Tra i relatori, la biologa Stefania Giglio, la ricercatrice Maria Cristina Gambi, i professori Gianni Pavan e Enzo di Salvatore, e l’avvocato Benito Spanti.  Previsto anche l’intervento degli studenti e dei docenti coinvolti nel progetto “Quant’è Profondo il Mare”. A moderare il convegno sarà la dottoressa Rosella Cerra, responsabile Ambiente Unione Mediterranea Calabria. Le conclusioni saranno a cura del Consigliere Regionale Arturo Bova – Presidente della Commissione contro la ‘Ndrangheta e Componente Commissione Ambiente – e del Rag. Antonio Nicoletta, Delegato Regionale della Lega Navale Italiana.

Catanzaro, incontro tra Enzo Bruno e Dimitry Gurin

CATANZARO (CZ) Turismo e cultura alla base di un “proficuo scambio di rapporti culturali e commerciali”. Nell’ottica della  creazione di un formale gemellaggio tra la Provincia di Catanzaro e una città della Crimea, che possa portare ad un progetto di scambio culturale ed imprenditoriale tra le due regioni, l’Amministrazione provinciale di Catanzaro, guidata dal presidente Enzo Bruno, ha ospitato Dimitry Gurin, consigliere di sua eccellenza Sergey Razov, ambasciatore straordinario e  plenipotenziario della Federazione Russa nella Repubblica Italiana. Il portavoce dell’ambasciatore era accompagnato da Vincenzo Avati. Presenti, inoltre, il vice presidente Marziale Battaglia, i consiglieri provinciali Gianfranco De Vito e Francesco Mauro, ma anche esponenti e dei rappresentanti delle associazioni industriali, artigiane e culturali del territorio della provincia, tra i quali il presidente di Confcommercio, Pietro Falbo.

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Il consigliere Gurin, prima di essere ricevuto dal presidente Bruno, ha visitato il Parco della Biodiversità, il Musmi e l’Open Marca. “Siamo nell’area centrale della Calabria, l’istmo più stretto d’Europa, vantiamo siti archeologici come il Parco di Roccelletta di Borgia che testimoniano il patrimonio culturale e storico di cui siamo depositari, oltre che beneficiare di un patrimonio ambientale e paesaggistico tra i più belli del mondo – afferma il presidente Bruno accogliendo Gurin nella sua stanza a Palazzo di Vetro –. Siamo naturalmente votati al turismo: questo incontro tra Calabria e Russia è un importante occasione di sviluppo per i nostri territori. Un interesse, quindi, che abbiamo il dovere di approfondire per valorizzare le eccellenze calabresi e soddisfare l’esigenza di espansione delle nostre imprese”.
“E’ stato un piacere accogliere l’invito della Provincia di Catanzaro, l’Ambasciata della Federazione Russa è sempre pronta ad approfondire rapporti interregionali – ha affermato il consigliere Gurin -. La Calabria è un importante centro storico ed culturale dell’Italia, Paese che per noi rappresenta il nostro quarto partner economico. Questa splendida regione offre davvero occasioni appetitose per approfondire il turismo e i rapporti economici”. Si avvia, quindi, il processo di sviluppo e fortificazione delle sinergie istituzionali finalizzate a sfociare in rapporti economici e culturali tra Provincia di Catanzaro e, in particolare, una città della Crimea che sarà individuata successivamente.
Il percorso attivato questa mattina passa anche per un tavolo di concertazione che sfocerà nel formale gemellaggio. Collaborazione, quella con la Federazione Russa, che l’amministrazione guidata da Bruno intende definire con il sostegno dei rappresentanti delle associazioni di categoria, delle piccole e medie imprese che costituiscono la linfa vitale del tessuto economico del Paese.

Al Parco della Biodiversità di Catanzaro domani la liberazione dei rapaci curati dai volontari del Cras

CATANZARO – Domani mattina, alcuni rapaci sopravvissuti grazie all’impegno e alle cure dei volontari e dei sanitari del Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Catanzaro, all’interno del Parco della Biodiversità Mediterranea, torneranno a volare. L’appuntamento è per le ore 12,30 dinanzi alla sede del Cras, alla presenza di Enzo Bruno, Presidente della Provincia, di Rosetta Alberto, dirigente del settore Rapacecompetente, degli operatori e sanitari della struttura. L’occasione è gradita per fare un bilancio dell’anno appena trascorso. Il Cras è, infatti, una struttura eccellente che presta servizio dal 2005, occupandosi della tutela del patrimonio faunistico, non solo attraverso la riabilitazione clinica e la liberazione nelle zone naturali, nei periodi crono-climatici idonei delle specie selvatiche autoctone in difficoltà, ma anche con la volontà e l’impegno di arginare il dilagare delle specie alloctone. Queste ultime minerebbero l’equilibrio del sistema ambientale perchè prolifiche e, quindi, aggressive, nei confronti delle specie autoctone e che, non potendo essere reimmese in natura sono ospitate nel Centro e nello stesso Parco per finalità educative. Non ultima, a tal fine, proprio l’istituzione di percorsi guidati atti a consentire la familiarizzazione con gli animali selvatici.

 

La Commissione UE fa marcia indietro sull’indicazione origine alimenti in etichetta

unnamed (1)«Come non essere delusi da questa mossa della Commissione? L’indicazione di origine degli alimenti è un’informazione fondamentale: priviamo i consumatori del diritto di scelta. Avremmo voluto più coraggio dall’Unione Europea e ci viene il sospetto che questo provvedimento abbia a che fare con le trattative segrete del Ttip. La verità è che non sappiamo quali accordi siano stati già presi, pertanto non sappiamo che cosa aspettarci». Commenta così Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus i due rapporti Ue con i quali la Commissione dichiara “preferibile” optare per una scelta volontaria, invece di un obbligo (a livello comunitario) dell’indicazione di origine per quegli alimenti ancora fuori dalla legislazione vigente. E stiamo parlando di cibo quotidiano, alimenti comunissimi nella nostra dieta quali prodotti caseari, carni di cavallo e coniglio, pasta, passata di pomodoro, zucchero o riso. «Slow Food ha risposto al deficit delle informazioni in etichetta con le etichette narranti con cui raccontiamo origine, metodo di produzione e qualità organolettiche dei prodotti dei Presìdi. Ne avremmo fatto a meno, ma i fatti ci portano a dover potenziare questo progetto», prosegue Piero Sardo. I report pubblicati il 20 maggio dalla Commissione Europea sono due. In entrambi si conclude che i «Benefici ricavati dai nuovi requisiti di indicazione obbligatoria non superano i costi. Pertanto le indicazioni volontarie sembrano essere la soluzione più adatta». Il primo rapporto, gestito dalla Dg Agri della Commissione (Direzione generale agricoltura), esamina la possibilità di contrassegno obbligatorio di origine per i prodotti lattiero-caseari e quelle che vengono definite “carni minori” (coniglio, cavallo e cacciagione) rimaste fuori dalla legislazione europea in vigore. La Commissione giustifica così questa scelta: «Considerate le abitudini di consumo e i potenziali costi dell’introduzione dell’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta, per i prodotti caseari questa aggiunta potrebbe risultare più onerosa per alcuni più che per altri con un impatto “irregolare”. E mentre alcuni avrebbero costi maggiori di produzione, non è detto che i consumatori siano disposti a pagare di più per queste informazioni. Lo stesso discorso vale per le carni minori» si legge nel comunicato della Commissione. Nello studio allegato leggiamo che, stando a quanto dichiarato dalle aziende casearie inserite nella ricerca: «I costi di produzione potrebbero aumentare entro una forbice che va dall’8% al 45%». Percentuale che colpirebbe i più piccoli e ubicati in zone marginali in quanto: «Potrebbero appoggiarsi a cascine diverse a volte addirittura in stati diversi». Si chiede Sardo: «Ma quanti casi del genere possiamo contare? E siamo sicuri che i consumatori non siano disposti a pagare un pochino di più per conoscere da dove arriva il cibo che si portano in famiglia?». Il secondo report, curato dalla Dg Sante (Direzione generale della Salute e della sicurezza alimentare), analizza il bisogno dei consumatori di essere informati circa l’origine degli alimenti non trasformati, di quelli mono ingrediente o che hanno un ingrediente che rappresenta oltre il 50% dell’alimento. Stiamo parlando di riso e pasta, ma anche succhi e conserve di pomodoro. Non nascondiamo stupore nel leggere le conclusioni della Dg Sante: «I consumatori sono interessati a conoscere l’origine di questi alimenti, ma molto meno di cibi come carne, derivati della carne e prodotti lattiero caseari e non sembrano disposti a pagare di più per le informazioni aggiuntive. I costi superano dunque i benefici, pertanto la soluzione combinata di indicazione volontaria con gli obblighi vigenti è la soluzione migliore da adottare». Pare che per arrivare a queste conclusioni, la Dg Sante abbia consultato tutte le parti interessate: consumatori, operatori di settore (Food business operatore – FBOs) e Stati Membri. Quello che non ci è affatto chiaro è a quale campione si faccia riferimento. Di quanti cittadini europei stiamo parlando? Abbiamo spulciato lo studio e non è stato semplice trovare il campione: si tratta di 5.250 cittadini europei in 15 Stati Membri (i cittadini dell’Unione sono 503.679.730). Tra l’altro al parere dei consumatori si aggiunge quello di: stake holder della filiera, organizzazioni di consumatori, stati membri, non meglio identificate autorità competenti…

 

Il primo maggio al Parco della Biodiversità

CATANZARO – Lavori in corso in vista del concerto del primo maggio al Parco della Biodiversità mediterranea. La manifestazione organizzata dall’associazione di promozione musicale “Catanzaro Allianz” in collaborazione con la Provincia di Catanzaro ha registrato l’adesione di diverse realtà attive da anni sul territorio nell’ambito della promozione di eventi musicali, culturali e ricreativi per quello che si preannuncia come il primo concerto giornaliero no stop della città di Catanzaro.

La manifestazione si articolerà in due spazi: il Live on Stage prevede l’esibizione, accompagnati dalla South Vibes Band, formazione tutta catanzarese e band ufficiale di Gioman, di artisti di fama locandina 1 maggionazionale come Loop Loona e lo stesso Gioman e poi Alpha 9, Ntoni Montano e Irene Sistaz, Luchano, Sistah Nais e Francesca Lupis finalista del talent Eight Stars; selezioni musicali a cura del Team Ragga Love che riunisce le migliori crew dancehall del panorama locale e regionale.

LOOP LOONA è il nome d’arte della rapper Luana Crisarà. Nata nel 1985 a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, comincia a frequentare la scena rap alla fine degli anni ’90. La rapper calabrese abita a Roma, prima donna a partecipare a Mtv Spit, ed è considerata una delle più valide mc della penisola. Laureata in lingua araba, ha soggiornato numerose volte in Siria, Yemen e Libano coltivando la passione per la musica hip hop fin da giovanissima. Nei suoi viaggi in Siria e Tunisia ha collaborato anche con alcuni artisti hip hop locali e, al ritorno in Italia nel 2010, ha inciso il suo primo lavoro ufficiale Tv Elle. Nel 2012 insieme al rapper e beatmaker Turi fa uscire i singoli “Tutto Chiaro” e “Loop Lunatica”. Nel 2013 è la volta di un altro mixtape, LOONEDÌ FREETAPE, punto di arrivo di un percorso che l’ha vista postare ogni settimana improvvisazioni in rima su YouTube. Dopo le collaborazioni con Mr Phil, The Night Skinny, Double S, Steve Forest e Nicola Fasano, nell’estate 2014 Loop Loona pubblica il primo album ufficiale “Senza fine”.

Al secolo Giovanni Morelli, GIOMAN rappresenta una delle più solide realtà della reggae music del panorama italiano. Attivo sin dai primi anni ‘90 come Mc nelle dancehall di tutta la penisola, può vantare la realizzazione di ben quattro album in studio ed innumerevoli singoli prodotti da etichette di spicco quali Macro Beats e Nite Lite Prod. Da sempre accompagnato dal fratello KILLACAT, il duo realizza dischi considerati pietre miliari per il reggae italiano, tra cui “Vruscia”, “Block Notes” e “Storie Infinite”.

 

Liberate due poiane curate dal CRAS

CATANZARO –

Un’altra storia a lieto fine grazie all’impegno e alla passione dei sanitari e dei volontari  del Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Catanzaro, che ha sede all’interno del Parco della Biodiversità Mediterranea: questo pomeriggio sono state liberate, nel cuore del Parco, due splendide poiane che erano state ricoverate in seguito a shock da impatto. I due volatili erano finiti contro delle vetture scendendo in picchiata alla ricerca di cibo, e sono sopravvissuti grazie alle cure del Cras, diretto da Debora Giordano. A lanciare le poiane verso la ritrovata libertà, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, e la dirigente del settore competente Rosetta Alberto.
Il presidente Bruno ha colto l’occasione per visitare la sede del Cras, accompagnato dal veterinario Fabio Castagna, presenti anche i volontari del WWF Catanzaro Onlus, che proprio ieri hanno avuto notizia della concessione di una sede sociale nel cuore del Parco della Biodiversità Mediterranea, volontari e uomini della Polizia Provinciale, raccogliendo direttamente le testimonianze di chi si adopera quotidianamente per fare di questo un centro d’eccellenza al servizio della natura.
Il veterinario Fabio Castagna afferma: “Dal novembre 2005 a dicembre  2014, su un totale di 3.600 animali, tra uccelli, mammiferi e rettili, transitati presso il CRAS, oltre 1700 sono stati gli esemplari completamente riabilitati e reimmessi in natura. Incremento nei recuperi e un decremento nei deceduti e negli irrecuperabili che risalta anche comparando i dati inerenti gli esiti nazionali con quelli della struttura catanzarese”.
Salvaguardia, dunque, intesa come tutela del patrimonio faunistico nell’interesse della comunità nazionale e internazionale, non solo attraverso la riabilitazione clinica e la successiva  liberazione nelle zone naturali,  nei periodi crono-climatici idonei,  per le specie selvatiche autoctone rinvenute in condizioni di difficoltà (feriti, traumatizzati, orfani, immaturi, ecc.), ma anche attraverso l’impegno ad arginare il dilagare di specie alloctone. Queste ultime andrebbero infatti a minare l’equilibrio del sistema ambientale, in quanto spesso particolarmente prolifiche e aggressive nei confronti delle specie autoctone e  non potendo essere reimmesse in natura – così come gli irrecuperabili – vengono ospitate nel Centro e nel Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro per finalità educative. Attraverso visite guidate, infatti, sono stati creati dei veri e propri percorsi di educazione ambientale per i ragazzi in età scolare atti a stimolare i giovani, mediante l’esplorazione, l’osservazione e il contatto, a familiarizzare con “il mondo degli animali selvatici”,  -ormai sconosciuto a causa dei frenetici “ritmi moderni” – e a far comprendere il valore della biodiversità, l’importanza della consapevole conservazione e responsabilità nei confronti della natura, da possedere e tramandare alle future generazioni.  Non solo tutela ma anche promozione del paesaggio della Biodiversità calabrese: a sancirla è stata la convenzione stipulata tra il CRAS di Catanzaro e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali  – CFS – Ufficio Territoriale Biodiversità, per la realizzazione di attività condivise finalizzate alla promozione delle aree protette della Sila Catanzarese.