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Maxi blitz di oggetti di contrabbando: sequestrati accessori da fumo e videopoker irregolari

LAMEZIA TERME – Due diversi interventi delle fiamme gialle di Catanzaro, hanno portato alla denuncia di due imprenditori. In un primo blitz, i finanzieri hanno sequestrato 12.960 confezioni di accessori da fumo, per oltre 795.000 filtri e cartine per tabacco, in completa evasione della relativa imposta di consumo: l’accisa.

I Finanzieri, dopo una mirata attività, hanno individuato un deposito, apparentemente anonimo e non collegato ad alcuna attività commerciale, nel quale erano stipati oltre 33 kg di accessori da fumo illecitamente detenuti e destinati alla vendita.

Nello stesso deposito sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 3.100 blisters di colla “Loctite Super Attak”, 1.000 confezioni di giocattoli di noti personaggi di fantasia della Marvel, tutti contraffatti, e 128 consolle con oltre 59.120 giochi eseguibili, cosiddetti “retrogame” piratati, in violazione della normativa in materia di Diritti d’autore. L’imprenditore, un cittadino di nazionalità cinese, è stato denunciato per contrabbando, contraffazione marchi, duplicazione, detenzione, vendita di copie di opere tutelate dal diritto d’autore.

In un secondo intervento, presso un circolo privato, sono stati scoperti 6 “videopoker” non collegati alla rete telematica nazionale. In particolare, per eludere i controlli, grazie a dei telecomandi, le apparecchiature potevano modificare la schermata di gioco, presentandosi “regolari” a una verifica non approfondita. Il titolare, un cittadino italiano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme per truffa a danno dello Stato o di altro ente pubblico.

‘Ndrangheta e droga, maxi blitz della Finanza anche in Calabria: 36 arresti e sequestri

REGGIO CALABRIA – Una maxi operazione della Guardia di finanza è scattata questa mattina nelle province di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Bari, Napoli, Roma, Terni, Vicenza, Milano e Novara. Sono 36 le persone raggiunte da una misura cautelare, 34 in carcere e 2 ai domiciliari, accusate di traffico internazionale di stupefacenti aggravato dalla finalità di agevolare la ‘ndrangheta. La base logistica sarebbe stata il porto di Gioia Tauro.

Sono in corso anche perquisizioni e sequestri per un valore che supera i 7 milioni di euro. Nell’ambito delle indagini che hanno portato al blitz di oggi sono sequestrate oltre 4 tonnellate di cocaina per un valore al dettaglio di circa 800 milioni di euro.

Circa 300 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria da questa mattina stanno eseguendo le misure cautelari. Sequestrato anche l’intero patrimonio aziendale di 2 imprese, attive nel settore dei trasporti ed utilizzate per il compimento degli illeciti.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nell’ambito di una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria.

Fuscaldo, retata di “segnaposto” abusivi sulla spiaggia. 180 sequestri

FUSCALDO (CS) – Nella notte la Guardia Costiera di Cetraro e di Paola, congiuntamente ai militari della stazione carabinieri del Comune di Fuscaldo, hanno posto sotto sequestro circa 180 attrezzature balneari, abusivamente lasciate per giorni come “segnaposto” sulla spiaggia di Fuscaldo.

L’operazione notturna dei militari della Guardia Costiera e dei Carabinieri, nata dalle diverse segnalazioni ricevute nei giorni scorsi, ha consentito di restituire alla collettività circa 1.500 mq di suolo demaniale marittimo. L’intervento odierno si colloca nella più ampia Operazione “Mare Sicuro 2022” disposta dal Comando Generale della Guardia Costiera e fa eco ad un’analoga attività eseguita nelle stesse ore, sempre dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro, lungo il litorale del Comune di Bonifati dove sono stati liberati circa 3.000 mq di spiaggia abusivamente occupata da 220 attrezzature tra sdraio, ombrelloni, tavolini e suppellettili di vario tipo che ne impedivano il libero l’utilizzo. La vigilanza della Guardia Costiera continuerà lungo il litorale di competenza per tutta la stagione estiva, allo scopo di assicurare la salvaguardia della vita umana in mare ed il corretto utilizzo del pubblico demanio marittimo, nel rispetto dell’ambiente, della sicurezza della navigazione e della pubblica incolumità.

Si ricorda che per segnalare comportamenti illeciti o situazioni dubbie sono attivi, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, il numero di centralino della Sala Operativa 0982.971415 / 0982.999495, la casella di posta elettronica ccetraro@mit.gov.it e la casella p.e.c. cp-cetraro@pec.mit.gov.it mentre, per le sole emergenze in mare, il Numero Blu 1530.

Blitz della polizia contro i No Vax, in chat progettavano azioni violente

ROMA – E’ scattata alle prime ore di oggi un’operazione della Polizia di Stato per l’esecuzione di una serie di perquisizioni in diverse città nei confronti di appartenenti ai movimenti No Vax. Su un gruppo Telegram avevano ipotizzato di compiere azioni violente nel corso delle manifestazioni contro i provvedimenti del Governo.

Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, sono state condotte dalla Digos e dalla Polizia Postale. Le perquisizioni sono scattate a Milano, Bergamo, Roma, Venezia, Padova e Reggio Emilia. Oltre alle abitazioni degli indagati, i controlli hanno riguardato pc, cellulari, tablet e account social.

Secondo quanto emerso gli indagati, ipotizzavano su alcune chat di Telegram violenze, anche con armi, durante un imminente raduno No Vax a Roma. Le persone coinvolte fanno parte di alcune delle frange più scalmanate dei No Vax in Lombardia e in Italia.

Gli indagati del gruppo ‘I guerrieri’

Otto perquisizioni sono scattate a Milano nei confronti di altrettante persone, tra cui 5 donne, per istigazione a delinquere aggravata. Gli indagati sarebbero membri attivi di un gruppo Telegram denominato “I guerrieri”, nel quale venivano progettate azioni violente da realizzare, anche con l’uso di armi ed esplosivi fai da te, alle manifestazioni “No green pass”, in particolare quelle in programma a Roma per le giornate dell’11 e 12 settembre prossimi.

Analizzando i messaggi, gli indagati, uno dei quali titolare di porto d’arma e già noto alle Forze dell’Ordine per la sua vicinanza al separatismo veneto, proponevano di partecipare in massa alla manifestazione romana sabato, incitando ad azioni violente contro non meglio precisati obiettivi istituzionali.

 Le cinque donne sono state definite “arrabbiate e determinate” ed erano ritenute elementi di spicco del gruppo, composto da gente comune: disoccupati, operai, portinai o camerieri.

Colpo alla cosca Libri, blitz nel reggino. Tra gli arrestati due consiglieri regionali

REGGIO CALABRIA – Blitz della Polizia contro la cosca Libri di Reggio Calabria: decine di agenti della squadra mobile di Reggio e dello Sco stanno eseguendo 17 misure cautelari, 12 in carcere e 5 ai domiciliari, chieste dalla Direzione distrettuale antimafia e firmate dal gip.

Sono in corso anche una serie di perquisizioni e di sequestri nei confronti di società e imprese. Secondo quanto emerso dalle indagini, diversi imprenditori e anche politici erano completamente al servizio della cosca.

«Affermati imprenditori e politici locali e regionali – dicono gli investigatori – erano asserviti totalmente alle volontà” dei Libri in qualità di soggetti “intranei o concorrenti esterni». Alle 11 è in programma una conferenza stampa presso la Questura reggina nel corso della quale saranno svelati tutti i dettagli dell’operazione.

Tra gli arrestati vi sono il capogruppo del Pd al consiglio regionale della Calabria, Sebastiano “Seby” Romeo, ed il consigliere del gruppo misto, Alessandro Nicolò, di Fratelli d’Italia (eletto con FI e poi passato in Fdi). Romeo è stato posto ai domiciliari mentre Nicolò è stato portato in carcere. La cosca, secondo l’accusa, avrebbe svolto un ruolo “centrale” in occasione delle elezioni regionali del 2014. Tra gli indagati in libertà c’è Demetrio Naccari Carlizzi ex consigliere regionale Pd e cognato del sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà estraneo all’inchiesta.

La Cosca Libri, per lo sviluppo del propri interessi criminali, oltre ad interferire nelle dinamiche economico-imprenditoriali locali, è stata capace “di infiltrarsi in quelle politico-elettorali del territorio cittadino, gestendo un consistente bacino di voti, convogliandoli a favore di soggetti compiacenti, senza esclusione di schieramenti politici, nell’ambito di un rapporto basato sul do ut des, destinato a favorire non solo la singola consorteria, ma il sistema ‘ndranghetistico nel suo complesso”. E’ quanto afferma la Polizia. I Libri, in particolare, avrebbero saputo elaborare “raffinate strategie finalizzate a consentire l’elezione di soggetti che potessero agire quali loro preposti negli organismi istituzionali”. Inoltre, l’ascesa politica fino al Consiglio regionale di un politico reggino, secondo gli investigatori, “è stata costantemente supportata, fin dagli inizi, dalla cosca Libri”.

Fonte Ansa

Immagini di repertorio

Maxi blitz sulla costa ionica cosentina, 15 fermi

CASTROVILLARI (CS) -Alle prime luci di questa mattina è stata svolta una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza che ha portato all’esecuzione di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di quindici soggetti, tra cui due donne, a vario titolo resisi responsabili di associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato ed alla ricettazione di legname nonché, per alcuni di essi, di furti di autovetture utilizzate per il trasposto dello stesso.

Oltre al reato associativo, vengono contestati ad alcuni degli indagati i reati di estorsione, sia tentata sia consumata per diversi episodi, un tentato omicidio, una serie di furti in abitazione, danneggiamenti seguiti da incendio nonché riciclaggio.

Il provvedimento è stato emesso nei confronti di Tedesco Giuseppe, classe 1972, De Martino Leonardo, classe 1972, De Martino Luigi, classe 1973, De Martino Pasquale, classe 1997, De Martino Luigi, classe 1993, De Martino Natale, classe 1967, Faustini Giuseppe, classe 1980, Larocca Gennaro, classe 1982, Macaretti Nicola, classe 1981, Macaretti Antonio, classe 1990, Macaretti Domenico, classe 1952, Lizzano Michele, classe 1963, Tavernise Maria Antonietta, classe 1996, Vulcano Rosaria, classe 1982, Curia Vincenzo, classe 1964.

Le attività di indagine sono scattate a seguito del tentato omicidio di un allevatore rossanese, occorso all’inizio di gennaio 2018: nell’occasione i militari dell’Arma furono chiamati a seguito di una segnalazione da parte della persona offesa, la quale raccontava di essere stato attinto da colpi di fucile nell’area montana di Rossano mentre era a bordo del proprio fuoristrada. Nell’occasione, solo per caso fortuito i colpi finirono sul montante del fuoristrada e l’allevatore ne uscì sostanzialmente illeso. Le investigazioni, quindi, condotte sia con attività tecniche ma anche con escussione di persone informate sui fatti e attività investigative tradizionali, hanno mostrato come una vera e propria organizzazione avrebbe gestito le attività di taglio abusivo di legname nelle aree montane di Rossano e come, a vario titolo, i partecipanti all’associazione avrebbero dato il loro contributo sia nel vero e proprio taglio, ma soprattutto nella ricettazione del legname depezzato che veniva poi stoccato in alcune aree o magazzini e rivenduto ai consumatori finali: le attività di taglio, come verificato attraverso sopralluoghi tecnici, avvenivano per lo più in aree demaniali, regionali e comunali tra cui alcune sottoposte a vincolo comunitario, poiché riconosciute da normative europee quali Siti di Interesse Comunitario “Habitat”. Per effettuare le operazioni di taglio, alcuni degli indagati inoltre, avrebbero effettuato una serie di furti di fuoristrada che venivano poi trasferiti in aree difficilmente accessibili nelle zone boschive di Rossano e Longobucco ed utilizzati per il trasporto del legname.

Proprio la volontà di sfruttare le aree naturali sarebbe anche alla base di un tentativo di estorsione nei confronti del citato allevatore e commesso da quattro degli indagati nel novembre 2017, allorquando la vittima, recandosi presso il proprio appezzamento di terreno in località Conche di Longobucco, trovò un ovile completamente bruciato denunciando anche il furto di alcuni capi di bestiame e l’uccisione di altri. Da quanto ricostruito nel corso delle investigazioni, il gesto avrebbe voluto incutere timore all’allevatore, costringendolo a liberare il proprio terreno al fine di avvantaggiare gli interessi e le dinamiche criminali dell’associazione.

Sempre nel corso delle indagini è emerso come, in talune aree montane di Rossano due dei fermati avrebbero posto in essere anche delle estorsioni consumate in danno di dieci proprietari di immobili: questi ultimi, sotto la minaccia di danneggiamenti ed angherie avrebbero sborsato una quota annuale ai due fratelli per le attività di controllo, la c.d. guardiania nonché per i lavori di manutenzione necessari nel corso dell’anno.

Ad alcuni degli odierni indagati, poi, vengono contestati una serie di furti in abitazione avvenuti in Corigliano Rossano tra il marzo e l’aprile 2018, nel corso dei quali venivano asportati vari suppellettili, attrezzi agricoli ma anche elettrodomestici: in taluni casi venivano appiccati anche degli incendi all’interno delle abitazioni, creando maggiormente danno ed ingenerando un particolare allarme sociale nella popolazione.

In un caso, un partecipante all’associazione per delinquere avrebbe sfruttato alcune fatture false della propria azienda agricola al fine di giustificare il legname rubato e rendere difficoltosi i controlli da parte delle Forze dell’Ordine: per tale motivo viene contestato il reato di riciclaggio.

L’attività investigativa svolta dagli uomini della Compagnia di Rossano, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Luca Primicerio e diretti dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari Dott. Eugenio Facciolla, ha permesso di far luce su un fenomeno criminale molto sentito dalla popolazione e che, per la prima volta, viene aggredito in maniera particolareggiata nonostante le difficoltà legate all’ottima conoscenza delle aree montuose da parte degli indagati e la contestuale morfologia del territorio. Proprio gli accertamenti svolti in queste aree, hanno permesso di documentare che, nel tempo, i tagli abusivi avrebbero fruttato illegalmente centinaia di migliaia di euro. Inoltre, dall’attività info-investigativa è emerso come da parte degli indagati non vi fosse alcuna remora nel depauperare il patrimonio boschivo del territorio, anche abbattendo alberi secolari tutelati da apposite normative a carattere comunitario.

Per dodici degli odierni indagati si sono aperte quindi le porte del carcere di Castrovillari, mentre due donne sono state tradotte presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari; soltanto per uno di loro, il provvedimento è stato notificato presso la Casa Circondariale di Castrovillari, essendo già sottoposto a misura cautelare in carcere per altra causa.

L’operazione ha coinvolto oltre centoventi militari dell’Arma ed è stata eseguita con il supporto del 14° Battaglione Carabinieri “Calabria”, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e unità cinofile nonché di un velivolo dell’8° nucleo elicotteri di Vibo Valentia.

Colpo alla cosca Muià vicina ai Commisso, 14 fermi

REGGIO CALABRIA – È in corso una vasta operazione internazionale della Polizia, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, per l’esecuzione di 14 provvedimenti di fermo emessi nei confronti di altrettanti soggetti affiliati alla ‘ndrina Muià.

La cosca sarebbe federata alla potente cosca Commisso di Siderno.

I fermati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa transnazionale ed armata, porto e detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo del credito, usura e favoreggiamento personale, con l’aggravante del metodo mafioso.

Fonte Ansa

‘Ndrangheta, maxi blitz tra Reggio Calabria, Aosta e Bologna

REGGIO CALABRIA – Un’operazione dei Carabinieri di Reggio Calabria, con il supporto di militari del Comando provinciale di Bologna e del Gruppo di Aosta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, è in corso per l’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare a carico di numerose persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso.

Colpite pericolose cosche della ‘ndrangheta di San Giorgio Morgeto e Cittanova, con diramazioni nel nord Italia, tutte dedite a estorsioni, reati in materia di armi e stupefacenti e al controllo delle attività economiche del territorio.

Dalle indagini è emersa anche una fase di contrapposizione tra la “Locale di San Giorgio Morgeto” e la cosca Facchineri di Cittanova, causata dalla volontà dei Facchineri di mantenere il predominio nel Comune sangiorgese e in Valle d’Aosta.

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Roma, duro colpo alla ‘ndrangheta, maxi sequestro di beni

ROMA – Ammonta ad oltre 120 milioni di euro il valore di beni sequestrati stamane dalla polizia di Roma ad esponenti di spicco della ‘ndrangheta calabrese da anni radicata nella capitale.

Tra i beni oggetto del sequestro figurano 173 immobili ubicati tra la città di Roma, Grottaferrata, Rignano Flaminio.

Nella vasta operazione sono impegnati oltre 250 agenti della polizia romana ma anche di altre questure.

Tra i nomi degli ‘ndranghetisti colpiti dal provvedimento figurano Scriva, Morabito, Mollica, Velonà e Ligato.

Traffico di droga, blitz dei carabinieri, 24 arresti, anche minorenni

CATANZARO – Un blitz è partito all’alba di oggi tra le province di Catanzaro, Reggio Calabria e Milano.

Ventiquattro le persone raggiunte dall’ordine di arresto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro sotto la direzione del Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri.

Le accuse sono traffico droga aggravata dal metodo mafioso, dall’ingente quantitativo e dall’aver anche indotto dei minorenni a commetterlo.

Nell’operazione che vede coinvolti oltre 200 carabinieri, sono in corso delle perquisizioni e il relativo sequestro di beni per un valore di oltre mezzo milione di euro.

I dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza che si svolgerà alle 10.30 presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

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