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“Sedici modi di dire ciao”: Giffoni arriva in Calabria per progetto contro la povertà educativa

CITTANOVA (CS) – Apprendere, sperimentare, sviluppare, far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni sono diritti inalienabili ed è proprio questo il momento in cui restituire rilevanza e centralità ai giovani come risorsa dell’intera comunità. Nasce da qui Sedici modi di dire Ciao, “un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, ideato e realizzato dall’Ente Autonomo Giffoni Experience.

Il progetto partirà lunedì 1 febbraio coinvolgendo, per quattro anni, cinque regioni d’Italia: Campania (Eboli e Giffoni Valle Piana), Calabria (Cittanova), Basilicata (Terranova di Pollino), Sardegna (Nuoro) e Veneto (San Donà di Piave).

Ragazzi divisi in due fasce d’età, 11-13 e 14-17 anni, saranno così protagonisti di un piano di formazione digitale con lab e incontri per mettere alla prova conoscenze e creatività. L’iniziativa si pone l’obiettivo di sviluppare le competenze linguistiche, artistiche ed espressive dei giovani,
arricchendo la capacità di ascolto e di comprensione di genitori e docenti rispetto ai bisogni degli adolescenti. La comunità educante, infatti, sarà parte integrante del progetto che vuole aumentare il livello di attenzione nei confronti delle idee e dei comportamenti dei ragazzi. Sedici modi di dire Ciao mira al miglioramento degli esiti scolastici degli studenti coinvolti, in particolare nelle discipline afferenti all’area linguistica e artistico-espressiva, oltre all’aumento degli eventi culturali sul territorio. Tre le azioni previste: cantieri di narrazione, una rete di laboratori e due campus annuali.
Ogni territorio avrà il suo Cantiere di Narrazione: qui 1000 adolescenti – per ciascuna regione – saranno impegnati tutto l’anno in attività culturali e formative, dando vita al proprio hub in collaborazione con tutti i partner, il sistema scolastico e la comunità educante. Si creerà una piattaforma web che consentirà di far comunicare tra loro i ragazzi, in attesa di potersi incontrare di persona.

La rete di laboratori

La didattica digitale non è una semplice combinazione di hardware e software, ma ha un perimetro più ampio che include conoscenze ed esperienze. Oggi più che mai abbiamo scoperto di avere degli strumenti eccezionali per far fronte ad ogni emergenza, ma vanno utilizzati con consapevolezza. Quindi ecco che l’occasione è enorme: Giffoni vuole far riflettere sull’importanza della scuola e sul ruolo dell’innovazione in essa, offrendo risposte per creare un luogo veramente inclusivo, anche a distanza se necessario. E lo fa ponendosi al fianco di ragazzi, docenti e famiglie, per dare la spinta al cambiamento perché, se la scuola si trasforma essa stessa in una vera e propria fucina di innovazione, diventerà una porta verso il futuro. Nove le aule virtuali in cui ci si potrà ritrovare: si va dalla sceneggiatura cinematografica fino al progetto
fotografico, passando per la musica e, ancora, la scrittura creativa, la cultura digitale, il coding e  l’autoimprenditorialità. L’offerta si chiude con le attività dedicate ai docenti, Digital Prof, con momenti formativi specifici, e alle famiglie con la Parental Experience che dà l’opportunità ai genitori di seguire le attività dei ragazzi e di entrare in contatto con loro su terreni, quali quelli educativi e formativi, su cui spesso si registrano momenti di conflitto.

Veniamo da mesi complicati – spiega il responsabile di Sedici modi di dire Ciao e direttore di Giffoni, Claudio Gubitosi – abbiamo imparato a parlarci e a lavorare a distanza, nelle scuole e nei nostri uffici in smart working. I nostri ragazzi, dalla solitudine delle loro stanze, hanno dovuto pagare il prezzo più alto. La chiusura delle scuole e la didattica a distanza sono il segno più evidente, ma anche la riduzione degli spazi fisici, delle risorse materiali ed immateriali intorno ai minori rappresentano e rappresenteranno, a lungo termine, il costo sociale ed evolutivo imposto alle nuove generazioni dall’emergenza sanitaria. Serve oggi un’alleanza per ridare speranza e opportunità di crescita. Giffoni, ancora una volta, fa squadra per dimostrare che i giovani sono membri a pieno titolo delle nostre società e potenti agenti per il cambiamento, lo fa grazie a una collaborazione di cui sono orgoglioso, quella con l’impresa sociale Con i Bambini e Fondazione con il Sud. Con questo progetto vogliamo dimostrare che la povertà educativa è un fenomeno che deve interessare tutti, non solo il mondo dell’istruzione e la famiglia, ma l’intera comunità educante. Abbiamo una responsabilità: garantire il futuro ai nostri ragazzi perché il mondo non può permettersi una generazione perduta di giovani”.

Graziano Nocera è il nuovo allenatore del Cittanova

CITTANOVA (RC) – Cambio in panchina per la Cittanovese che ha sollevato dall’incarico guida tecnica della prima squadra Pietro Infantino. Al suo posto subentra Graziano Nocera, già vice allenatore di Infantino e di allenatore della compagine Juniores – Under 19.

Insieme a Nocera, proseguiranno nel lavoro al servizio del progetto giallorosso tutti i componenti dello Staff.

 

Cittanova, il suggestivo ritorno di Napolitano

CITTANOVA (RC) – Arriva a Cittanova per il prosieguo della stagione 2020 – 2021 il calciatore Francesco Napolitano.

Si tratta di un suggestivo ritorno in giallorosso per il forte attaccante classe ’99, dopo una parentesi tra i professionisti (Vibonese) e la breve esperienza al Licata di quest’anno. Napolitano è senza dubbio un pezzo pregiato della storia del Cittanova in Serie D, vantando numeri significativi: due stagioni da protagonista al “Morreale – Proto”, per 57 presenze complessive, cinque reti realizzate (1 in Coppa Italia) e ventuno assist.

Progetto in crescita 

Nel pomeriggio odierno, dopo le formalità di rito e la firma dell’accordo ufficiale, il calciatore si è aggregato al gruppo per il primo allenamento con i nuovi compagni. «Inseriamo nel nostro organico un tassello di qualità – hanno spiegato i Dirigenti Girolamo Guerrisi e Tonino Mamone – e siamo certi che Napolitano saprà riallacciare, in breve tempo, il filo che lo ha legato a Cittanova negli scorsi anni. Il suo nome è fonte di entusiasmo per i tifosi e garanzia di impegno, incessante e incondizionato, per i nostri colori. Il lavoro del direttore sportivo Francesco Deni ci ha consentito di chiudere positivamente questa operazione. Iniziamo il nuovo anno con questa novità per il nostro percorso. E proseguiremo nel segno di un progetto che intende crescere, passo dopo passo, alla ricerca di soddisfazioni e gioie per la Città, per il territorio e per chi ama il Cittanova». 

Cittanova fa festa al Lorenzon: 4-0!

Rende – Cittanova 0-4

RENDE (4-3-3): Quintiero; M. Novello (27’st Casciaro), Cassaro, Brandi, Proto (21’st Garritano); Castiglia, Cipolla, Falzetta (1’st Greco); Palma, Mosciaro (11’st Boito), G. Novello (1’st Scarpelli). In panchina: Palermo, Regnante, Mazzotta, Riconosciuto. All. Caruso.

CITTANOVA (3-4-2-1): Latella; Scuderi, Corso, Fiumara; Miceli, Cosenza, Lo Nigro, Lo Sasso (31’st Isabella); Viola (8’st Dorato), Giorgiò (11’st Fuschi); Silenzi (27’st Meola). In panchina: La Cagnina, Petrucci, Criaco, Crucitti, Condomitti. All. Infantino.

ARBITRO: Julio Silvera di Valdarno (Consonni di Treviglio e Bernasso di Milano).

MARCATORI: 14’ pt Viola, 35’ pt Silenzi, 37’ pt Viola, 12’ st Dorato.

NOTE: Gara a porte chiuse. Espulso al 24’st Corso (C) per doppia ammonizione. Ammoniti: Brandi (R); Cosenza (C). Angoli: 2-4. Recupero: 0’pt; 3’st.

Nella gara di recupero della seconda giornata del girone I del campionato di Serie D successo rotondo di Cittanova in trasferta nel derby calabrese con il Rende, con doppietta di Viola e reti di Silenzi e Dorato. 

Un successo che lasciato scorie decisamente positive nel team guidato da Pietro Infantino:

«Siamo contenti – ha esordito il tecnico giallorosso – perché oggi era importante allungare la striscia utile di risultati. Sulla prestazione non avevo dubbi, sapevo sarebbe arrivata. Così come non ho mai avuto dubbi sull’attaccamento, la concentrazione e la qualità dei miei calciatori. Alleno un gruppo di uomini veri, uniti e compatti che si confrontano quotidianamente e si aiutano l’uno con l’altro. Ovviamente – ha sottolineato ancora il trainer – fare punti ci dà modo di proseguire un cammino positivo e di rafforzare i nostri concetti e le nostre idee»«Domenica affronteremo un test difficile, contro un’avversaria imbottita di qualità e calciatori esperti. A Sant’Agata dovremo battagliare. Questa sera ci godiamo la vittoria – ha concluso il mister – e da domani mattina torniamo a lavorare sul campo». (Foto Facebook Cittanova). 

Cittanova ricorda nove vittime di mafia

CITTANOVA (RC) – «Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere»: questa frase di José Saramago rappresenta il filo conduttore di una giornata importante per la comunità di Cittanova, che lunedì 21 maggio alle ore 17 e 30, al Polo della Legalità, renderà indelebile il legame con i nomi e le storie dei concittadini vittime innocenti di ‘ndrangheta. L’Amministrazione comunale, che ha già intitolato il Polo a Francesco Vinci e una sala della struttura al vice brigadiere Rosario Iozia, completerà questo ideale percorso della memoria con la titolazione ad altri nove cittanovesi che hanno versato il loro sangue innocente a causa della barbarie mafiosa: Antonio BertuccioGiacomo CatalanoMichele GermanòGiuseppe GiovinazzoFrancesco LongoGiovanni MiletoMichele PiromalliLuigi Timpano e Giovanni Ventra.

L’iniziativa al Polo della legalità, che ha come tema “La Memoria è impegno”, prevede la partecipazione del referente di Libera per la Calabria, don Ennio Stamile, e di tre importanti magistrati: Luciano Gerardis, presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria, Gaetano Paci, attuale Procuratore facente funzioni di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, Procuratore di Palmi. Due saranno i momenti in cui sarà diviso l’evento: il dibattito con i tre magistrati e il referente di Libera – nell’ambito della rassegna “Book To Play”, organizzata dall’associazione Incroci – che sarà introdotto dal Sindaco Francesco Cosentinoe moderato dai giornalisti Paola Bottero e Alessandro Russo e, a seguire, l’intitolazione del Polo alle nove vittime innocenti di ‘ndrangheta alla presenza dei familiari.

«È per noi una grande emozione poter completare questo percorso di grande valore ideale e civile con l’intitolazione del Polo alle vittime innocenti della ‘ndrangheta di Cittanova», spiega il sindaco Cosentino. «Un percorso che rappresenta in pieno i valori che Cittanova e la sua Amministrazione comunale intendono perseguire giorno per giorno, rendendo onore a chi è stato ucciso dalla violenza mafiosa, sostenendo i familiari delle vittime e le associazioni che aiutano a trasformare il dolore per la perdita del proprio congiunto in impegno sociale e civile. La memoria di chi ha sacrificato la propria vita ci ricorda che la legalità non è un concetto astratto, ma è legato profondamente ai valori costituzionali di libertà, uguaglianza e solidarietà. Valori che Cittanova, con le sue tante iniziative culturali e sociali, con l’impegno delle associazioni, con le sue eccellenze in vari settori amministrativi, vuole promuovere tra i cittadini con particolare attenzione alle giovani generazioni». Conclude il sindaco: «Invito tutti ad essere presenti all’iniziativa del 21 maggio pomeriggio al Polo della legalità, per manifestare non solo la nostra vicinanza ai familiari delle vittime innocenti di ‘ndrangheta, ma anche per ribadire, come spiega efficacemente il tema dell’evento, che la Memoria è impegno».

Colpo alla ‘ndrangheta, arrestato latitante nel reggino

CITTANOVA (RC) – I carabinieri hanno arrestato a Cittanova Girolamo Facchineri, di 52 anni, personaggio di spicco dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, con precedenti di polizia per associazione mafiosa, estorsione e truffa aggravata.
Facchineri era irreperibile dal luglio del 2016, quando si sottrasse all’esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Reggio Calabria perché accusato di aver favorito la latitanza di Giuseppe Crea, di 40 anni, e Giuseppe Ferraro, di 50, elementi di vertice delle omonime cosche dell’area tirrenica reggina catturati nel gennaio del 2016, procurando loro rifugi, beni materiali e assicurandone gli spostamenti ed i collegamenti con i loro familiari e gli altri membri della cosca.
Il latitante è stato sorpreso in un casolare abbandonato nascosto nella vegetazione nel quale sono stati trovati visori notturni, binocoli, ricetrasmittenti, una pistola scacciacani, un boiler per l’acqua calda e pannelli solari per ottenere la corrente elettrica.

BookToPlay, a Cittanova Gerardo Sacco, Nicola Gratteri e Antonio Padellaro

CITTANOVA (RC) – BOOKtoPLAY, evento organizzato dall’associazione culturale Incroci con il Comune di Cittanova, rappresenta un nuovo modo di intendere i libri, che sono non solo cultura e approfondimento, ma anche intrattenimento e aggregazione.
Rassegna al via venerdì 28 luglio, con “UN VIAGGIO TRA ARTE E VITA”. La serata più “mondana”, ma anche la più introspettiva: sul palco il maestro orafo Gerardo Sacco e il giornalista Francesco Kostner, che sono appena usciti con la nuova edizione (la prima edizione ha venduto 20mila copie) del libro “Sono nessuno”. Il talk, moderato, come ogni serata, dai giornalisti Alessandro Russo e Paola Bottero, partirà dal libro e dalla vita del maestro orafo ed esplorerà le eccellenze calabresi capaci di affermarsi nel mondo. La serata sarà impreziosita da una sfilata dei gioielli di Gerardo Sacco.
Sabato 29 luglio arriverà a Cittanova il Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, per la serata “LE BUGIE DEL MALE”. Partendo dal nuovo libro “L’inganno della mafia – quando i criminali diventano eroi” scritto con AntonioNicaso, la serata sarà un dialogo a tutto tondo con il Procuratore della Repubblica, spaziando nel vasto mondo della lotta alle mafie. E non solo: il contrasto alle bugie del male è la verità dei fatti, che deve essere aiuto e sprone per ogni cittadino, oggi più che mai chiamato a scegliere da che parte stare.
Chiude la rassegna BOOKtoPLAY la serata di domenica 30 luglio, “PERCHÉ I GIORNALI SONO CONTRO”. A Cittanova arriverà uno dei giornalisti più autorevoli del panorama nazionale, Antonio Padellaro, già direttore de l’Unità e de Il fatto Quotidiano, oggi Presidente del gruppo “Il fatto Quotidiano”. Anche la terza serata prenderà lo spunto da un libro, “Il Fatto Personale”, per partire dall’analisi introspettiva del giornalista ed esplorare il mondo vasto del giornalismo, che sta diventando sempre più il rifugio di rimorsi e vendette, dove le notizie hanno perso quasi completamente il proprio ruolo per lasciare il posto ad una nociva personalizzazione emotiva. La scrittura ha cambiato faccia e connotati, la casta dell’informazione esiste: temi urgenti, che saranno analizzati nel dettaglio, chiudendo una rassegna che ha lo scopo di riflettere, insieme, sulle troppe derive in cui questa società rischia di arenarsi.

Le serate inizieranno alle 21.30 in piazza san Rocco. In caso di maltempo si terranno al CinemaTeatro Gentile. Info e dettagli sul sito incrociasud.org.

Cittanova e Vimodrone gemellate nel segno delle vittime innocenti di ‘ndrangheta

CITTANOVA (RC) – «Porterò a Vimodrone le grandi emozioni ed i grandi spunti che mi ha regalato Cittanova nell’incontro di oggi. Scambi: questo vogliamo e dobbiamo fare. In un’Europa che si sta spaccando erigendo muri abbiamo la possibilità di costruire un ponte che si basi sulla responsabilità e l’impegno. Educare alla legalità è un dovere istituzionale, morale e personale: dobbiamo combattere le cose che non vanno. Lo abbiamo fatto, continueremo a farlo. È un orgoglio ricordare quello che abbiamo costruito sulla strada della legalità. Se si vuole le cose si possono fare. Se si vuole insieme, se ne faranno ancora di più. Questi sono i ponti che vogliamo». Il sindaco di Vimodrone (Mi) Antonino Brescianini, che domenica 23 aprile ha chiuso l’incontro “costruiamo strade di memoria”, organizzato con il comune di Cittanova (Rc) come prosieguo del gemellaggio sottoscritto tra le due amministrazioni, ha chiuso così una mattinata intensa e proficua.

L’incontro al Polo Solidale per la Legalità F. Vinci di Cittanova, moderato dal coordinatore di “Libera Informazione” Lorenzo Frigerio, si è aperto con l’intervento del sindaco di Cittanova Francesco Cosentino, che ha spiegato: «La scuola deve essere non tanto e soltanto il fine, quanto il mezzo per memoria e impegno. Leggere la realtà e scrivere i valori fondamentali: questo è e deve essere il percorso di legalità. Educazione e legalità richiedono una relazione continua e costante con tutto il territorio. Mafia e mafiosità sono più forti quando non fanno rumore. La mafia non è solo una questione di ordine pubblico, ma soprattutto un modo di soggiogare la nostra società».

Tanto lavoro da fare, ma con la gioia dei passi in avanti fatti negli ultimi anni, come ha spiegato il referente di Libera Piana Gioia Tauro, don Pino Demasi: «Ricordo tanti familiari delle vittime innocenti. Li ricordo con il fazzolettone nero che copriva tutto il volto, spesso anche gli occhi. Il fatto che oggi non siate qui vestiti di nero è molto significativo: la memoria può restituire un senso per il cambiamento del nostro territorio. Nel passato tante morti si sarebbero potute evitare se fossimo stati più vivi, più attenti. Richiamare alla memoria, costruire strade di memoria diventa motivo di impegno e di cambiamento. Loro – le nostre vittime innocenti – sono ancora vivi. Loro camminano sulle nostre gambe. Costruire strade di memoria significa prestare ai nostri morti la nostra vita. L’uomo può essere ucciso, ma non sconfitto». Una sala gremita, quella di domenica mattina. Molti i familiari delle vittime innocenti di mafia, come le sorelle di Francesco Vinci. E poi cittadini, sindaci, rappresentanti delle scuole. Un obiettivo: iniziare percorsi reali di memoria e impegno, come sottolineato dal referente di Libera Memoria Calabria, Matteo Luzza: «La costruzione di una memoria collettiva parte dal bisogno di fare squadra. Ecco perché è così importante questo gemellaggio. Rendere umano il disumano che ci ha strappato i nostri cari non è facile, ma indispensabile. La nostra rete di Libera contro le Mafie intende celebrare da vive le nostre vittime innocenti. Questa progettualità deve essere costruzione di percorsi: la vita vince sempre su tutto. L’impegno dei familiari è stato proprio questo: andare dove c’è disagio per dire che insieme si può costruire altro. Quale migliore forma di resistenza di vincere l’angoscia del vivere quotidiano? La tentazione alla rassegnazione (nulla cambia, nulla si può fare) deve essere vinta per essere liberi, per celebrare ogni giorno come se fosse il 25 aprile. Non abbiamo nulla da temere. I nostri cari questo ci chiedono: resistenza con un nuovo sforzo, un nuovo impegno».

«Per tantissimi decenni abbiamo rimosso queste storie» ha specificato Lorenzo Frigerio, che ha aggiunto: «Abbiamo lasciato dire agli altri che le vittime innocenti si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non è vero. Non siamo noi, non sono stati loro a trovarsi nel luogo e nel tempo sbagliato, ma i mafiosi. E se esistiamo, se stiamo costruendo insieme qualcosa, lo dobbiamo solo ed esclusivamente ai familiari delle vittime innocenti, che continuano ad esserci e a fare».

Un cammino congiunto, a partire dalle istituzioni. Come ha detto l’assessore alla PI e Politiche giovanili della regione Calabria, Federica Roccisano: «Dobbiamo trasferire ai ragazzi l’amore per il loro territorio. Se stiamo insieme ognuno per la propria parte, in rete, in modo completo e sano, allora potremo iniziare davvero a costruire strade di amore fatto di rispetto. Ciò significa anche avere il coraggio di iniziare a chiamare le cose con il proprio nome. La comunità c’è, esiste, ed è più forte della ‘ndrangheta». E come ribadito dal Presidente della Commissione regionale contro la ’ndrangheta Arturo Bova: «Quando i boss mafiosi chiedono di prendere i loro figli e salvarli abbiamo il senso reale dell’impegno contro la ‘ndrangheta. Questa è la strada da prendere, ma dobbiamo imboccarla tutti insieme, e senza titubanze».

Tutti insieme, partendo dalle scuole in rappresentanza delle quali sono intervenute due dirigenti scolastiche. Angela Maria Colella: «Sulla comunità educante si formano nuovi percorsi, in un’ottica di collaborazione. La legalità a scuola viene promossa con esperienze di convivenza civile, offrendo ai nostri giovani contatti continui con il mondo culturale e sociale capace di trasmettere valori. Quelli che troppo spesso dimentichiamo».

 

Fiorella Mannoia incontra i familiari delle vittime di ‘ndrangheta a Cittanova

CITTANOVA (RC) – La cantante italiana, Fiorella Mannoia, a Cittanova per una data del suo tour italiano, ha incontrato questa mattina una delegazione di familiari delle vittime di ‘ndrangheta. L’incontro, organizzato dall’associazione Kalomena presso il Teatro “Gentile”, ha visto la partecipazione anche del sindaco Francesco Cosentino. Quest’ultimo ha accolto la Mannoia, prima di una esibizione già sold out dopo poco tempo dall’apertura delle prevendite, con parole benevolenti: «Oggi abbiamo il piacere e l’onore di dare un omaggio della comunità ad una grande artista che è qui a Cittanova per la terza volta. Il garbo della persona e dell’artista, l’impegno civile e morale, le battaglie e l’onestà intellettuale di Fiorella Mannoia devono essere esempio da seguire sempre. Noi stiamo cercando di (ri)costruire l’immagine di questo paese del profondo Sud proprio sul garbo e sulla gentilezza, su questa “Cittanova Città Gentile” che fu e deve nuovamente essere e lei ci sembra l’espressione massima del garbo e della gentilezza». La cantante è stata omaggiata, nel corso dell’incontro, di una matrice in rame e di sei acqueforti di Siesta Zampone, realizzati dall’artista cittanovese Sisetta Zappone, attiva tra Londra e il Messico. A proposito dell’incisione, così l’artista ha voluto commentarla: «Una stella tra le stelle, così ho voluto rappresentarla. Ci sono le costellazioni sincretiche, simbolismi importanti per me, tra cui ho visto e inciso lei, che è riuscita a trasmettere un grande messaggio di amore». La delegazione incontrata dalla Mannoia era composta dall’associazione Piana Libera, che rappresenta i familiari delle vittime innocenti di mafia e dalla famiglia Chindamo.

Fiorella Mannoia, visibilmente commossa, ha mostrato grande apprezzamento per l’omaggio e l’accoglienza ricevuti. «Ho sempre pensato e continuo a pensare – ha dichiarato – che questo Paese lo cambierà il Sud. Sarà dura, il percorso è lungo, però è questo che dobbiamo fare. Un percorso che dobbiamo fare tutti insieme, a partire dai bambini, che sono il futuro e devono essere loro per forza a cambiare le cose. Anche a piccoli passi ce la possiamo fare. Ce la dobbiamo fare. Si cambia la mentalità poco per volta: quella degli italiani in generale, che scambiano il diritto per un favore, perché ce l’abbiamo proprio nel sangue. E purtroppo nel Sud questa cosa è un po’ più radicata. Però quando scardiniamo questi modi di pensare e riusciamo a renderci conto che i diritti sono diritti, e non sono favori, quando si trasforma la nostra mentalità, perché da qui si parte, allora davvero si può cambiare. Non ho mai smesso di crederci. Anche se nelle famiglie italiane in generale, di qualunque cosa si abbia bisogno, a partire da una lastra o un controllo medico, la domanda di rito è “ma non conosciamo nessuno a…?”. Tutto – quasi tutto – va avanti su un chiedere continuo, sui favori su cui si fonda questa società. Non dimentichiamoci mai che sono diritti. Ci sono tante persone di buona volontà in Italia, non ne parla mai nessuno. L’Italia è il Paese che ha più volontari d’Europa: questo la dice lunga. Noi non dobbiamo arrenderci».

Operazione “Alcova” arrestato nella notte il latitante Giuseppe Facchineri – VIDEO

facchineri1CITTANOVA (RC) – L’operazione Alcovaha portato alla cattura di Giuseppe Facchineri, classe 1970, personaggio di spicco dell’omonima cosca di ‘ndrangheta operante a Cittanova (RC), con alle spalle numerosi precedenti per associazione di tipo mafioso, omicidio, strage, rapina, porto abusivo di armi, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, furto aggravato, ricettazione. Le vicissitudini giudiziarie di Facchineri risalgono al 2014, quando era stato arrestato insieme alla madre Caterina Facchineri, classe 1943, e al fratello Salvatore Facchineri, classe 1974, per estorsione e rapina in concorso aggravate. Le indagini erano state avviate a seguito di una perquisizione effettuata nell’abitazione di un residente del luogo. In quella circostanza i militari avevano rinvenuto un’agenda e alcuni documenti contabili riferiti a rapporti economici non meglio precisati con componenti della famiglia Facchineri. Il materiale rinvenuto è apparso sospetto, soprattutto perché l’interessato non è stato in grado di fornire alcuna spiegazione in merito al contenuto e alla natura del rapporti in questione. Le investigazioni che ne sono seguite hanno permesso di riscontrare che alla base vi erano delle richieste estorsive, derivanti dalla vendita di dieci bovini (per un importo di 10mila euro) risalente al 2009 tra Caterina Facchineri e la vittima: quest’ultima, pur avendo regolarmente pagato a suo tempo la cifra pattuita, era poi stata comunque oggetto di continue richieste di danaro, avanzate a titolo di pretesi interessi sul pagamento del bestiame acquistato. Dopo alcuni mesi in carcere, Giuseppe Facchineri era stato posto gli arresti domiciliari in provincia di Arezzo. Ma dal processo in cui era imputato, e grazie a diverse testimonianze, ne è scaturita una posizione sempre più grave. Nel corso dell’udienza del processo del 16 gennaio 2016, Facchineri ha addirittura inveito e minacciato di morte la persona offesa. A quel punto, i reati di cui era già chiamato a rispondere, uniti alla condotta assunta nel corso del processo e alla pericolosità evidenziata, avevano determinato il ripristino della custodia cautelare in carcere, che però era rimasta ineseguita in quanto Facchineri non aveva più fatto rientro presso l’abitazione dove scontava gli arresti domiciliari. Da quel momento sono iniziate le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Taurianova, che dopo quasi un anno e mezzo sono così riusciti a risalire al covo dove il latitante continuava ad incontrarsi periodicamente con la moglie. Infatti, proprio la necessità di continuare a mantenere il contatto con la donna cui era più legato, gli sono stati fatali. Intorno alle 3, 45 di questa notte, è stato arrestato al termine di un blitz portato a termine dai Carabinieri di Taurianova, con l’ausilio dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori e dell’8° Nucleo Elicotteri CC di Vibo Valentia.