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Il premier Conte annuncia: «Consiglio dei ministri in Calabria»

ROMA – «Vi anticipo che ho intenzione di far svolgere un Consiglio dei ministri in Calabria, perché la Calabria è una delle Regioni del Sud più abbandonate a se stesse e il Consiglio avrà un valore simbolico ma anche operativo». Lo afferma il premier Giuseppe Conte incontrando gli studenti alla università Luiss di Roma nelle conversazioni su “Europa e futuro”.

«In Calabria ci sono tanti problemi, una sanità disastrata, una criminalità insidiosissima. Con il Consiglio dei ministri porteremo delle misure concrete – sottolinea Conte che aggiunge – Sulla sanità stiamo pensando ad intervento straordinario, risolutore».

Studenti cosentini in piazza contro il governo gialloverde

COSENZA – Questa mattina un corteo formato da centinaia di studenti ha attraversato le vie della città di Cosenza. Contemporaneamente a più di altre 50 città gli studenti cosentini hanno fatto sentire la loro voce dirigendosi verso le strutture dell’Ufficio Scolastico Regionale e chiedendo il ritiro immediato del nuovo esame di maturità e dei tagli miliardari all’istruzione pubblica. Nella prima giornata di proteste dopo la manovra del governo gialloverde sono state decine di migliaia le adesioni in tutta Italia al video-appello dei Presidenti delle Consulte Studentesche e dei Rappresentanti d’Istituto.

«Gli studenti cosentini bocciano il governo» dichiara a sostegno delle proteste Eugenio De Fazio, rappresentante d’istituto dell’ITI Monaco di Cosenza «Il cambiamento annunciato da Salvini e di Maio è un’enorme presa in giro. Sulla scuola la manovra gialloverde prevede 4 miliardi di tagli e la nuova maturità è la stessa voluta dal PD. Dietro agli slogan di governo c’è la realtà concreta fatta di continui crolli nelle scuole e milioni di studenti in pericolo, ma Salvini preferisce aumentare la repressione con le telecamere e i controlli di polizia. Cercano di dividerci con la propaganda razzista per coprire le loro responsabilità politiche, ma sappiamo bene che non c’è alcuna inversione di rotta rispetto al passato. Oggi le strade di Cosenza sono piene di studenti che parlano chiaro: questo governo è nemico dei giovani!»

Ordine Ingegneri Cosenza contro la Centrale di Progettazione delle opere pubbliche

COSENZA – L’Ordine degli Ingegneri di Cosenza in merito esprime totale dissenso contro la proposta dell’istituzione della “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche” inserita dal Governo nel disegno di Legge di Bilancio 2019, su indicazione del Ministero dell’Economia e Finanze, che prevede, in veste di progettista di opere Pubbliche, l’Agenzia del Demanio potrebbe assumere la veste di progettista di opere pubbliche, quale stazione appaltante e soggetto di committenza delegata da parte di altre Amministrazioni. 

L’Ordine degli Ingegneri di Cosenza ritiene pertanto inaccettabile tale proposta per più motivi. Innazitutto rappresenta la soluzione più inadeguata ad una giusta richiesta di semplificazione e velocizzazione delle procedure in tema di appalti pubblici; altera totalmente i principi di trasparenza e concorrenza su cui si fonda il sistema; confonde i ruoli tra i vari soggetti partecipanti alla procedura, tra chi progetta e chi controlla; riduce ad una platea di poche centinaia di professionisti l’onere di occuparsi della progettazione di tutte le opere pubbliche italiane per oltre ottomila stazioni appaltanti e banalizza semplificandolo, il processo progettuale a mera esecuzione ripetitiva di schemi e tipologie da replicare ovunque;

Secondo gli ingegneri di Cosenza, la “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche” mortifica l’intervento progettuale, relegato a pura procedura tecnica senza considerare che ogni progetto è principalmente un processo culturale che nasce da specifiche esigenze, per specifici luoghi.

Con un sistema siffatto si affermerebbe, inoltre, il criterio della gratuità della prestazione professionale in violazione del principio dell’equo compenso, obbligatorio per tutte le Pubbliche Amministrazioni ai sensi della Legge 205/2017, art. 19 quaterdecies.

L’Istituzione della Centrale per la progettazione delle opere pubbliche per come previsto dal disegno di legge, svolgerà attività di progettazione di opere pubbliche e di ogni altra prestazione relativa alla progettazione di fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva di lavori, collaudo, nonché, ove richiesta, anche di direzione dei lavori e incarichi a supporto tecnico-amministrativo alle attività del responsabile del procedimento e del dirigente competente alla programmazione dei lavori pubblici; una gestione delle procedure di appalto in tema di progettazione per conto della stazione appaltante interessata; la predisposizione di modelli di progettazione per opere simili o con elevato grado di uniformità e ripetitività; la valutazione economica e finanziaria del singolo intervento; l’assistenza tecnica alle amministrazioni coinvolte nel partenariato pubblico/privato; una progettazione senza oneri diretti di prestazioni professionali.

Oltre ai rischi menzionati, la nascita di una Centrale per la progettazione delle opere pubbliche così concepita, in una regione come la Calabria dove i redditi medi dei professionisti delle aree tecniche sono tra i più bassi d’Italia e d’Europa, darebbe un colpo definitivo alla già debole economia del mondo professionale.

Ok alla Camera nota Def, Misiti (M5S), «Manteniamo le promesse fatte»

ROMA – «Il Governo sta lavorando per cambiare questo Paese. Non è semplice, ma c’è la piena, assoluta volontà di mantenere fede alle promesse annunciate in campagna elettorale. L’approvazione alla Camera della nota di aggiornamento del Def va proprio in questa direzione».

Così Massimo Misiti, parlamentare 5Stelle, componente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, all’indomani della deliberazione sul Documento economico finanziario. «Basta austerity. L’italia – continua Misiti – ha bisogno di rimettersi in moto: ci sono giovani che hanno diritto di lavorare, di crearsi una famiglia, di avere un futuro e anziani che debbono poter godere della loro pensione. Manteniamo le promesse fatte in campagna elettorale: reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, superamento legge Fornero, risarcimento ai truffati delle banche sono alla base della Manovra del Popolo che contiene tanti altri interventi a favore dei cittadini. Lo dobbiamo – conclude il deputato 5Stelle – ai milioni di poveri che sono stati abbandonati dagli scorsi Governi».

Governo, Wanda Ferro spiega il “no” alla fiducia: «Per il Sud interventi infrastrutturali e politiche di sviluppo»

ROMA – Politiche di sviluppo e investimenti infrastrutturali per il Sud sono stati al centro dell’intervento alla Camera dell’on. Wanda Ferro, intervenuta nel dibattito sul voto di fiducia al Governo Conte. «La nostra posizione nei confronti del governo Conte è di estrema chiarezza: non daremo la fiducia a questo governo, non faremo parte della maggioranza», ha detto Wanda Ferro.

L’intervento di Wanda Ferro (FDI) alla Camera

«Il contratto di governo che il presidente del Consiglio ha presentato al Parlamento – ha proseguito il deputato di Fratelli d’Italia – sembra finalizzato a mantenere promesse elettorali più che a dare soluzioni alle tante e urgenti questioni del Paese. Un governo responsabile non può limitarsi ad elencare una serie di provvedimenti che hanno molta presa popolare, ma spesso sono incompatibili tra loro soprattutto se consideriamo la necessità di reperire le risorse necessarie a realizzarli. Un governo responsabile deve fare scelte, anche impopolari, nell’interesse del Paese, non promettere tutto a tutti. Fratelli d’Italia lavorerà in Parlamento in maniera responsabile, cercando di dare ad un governo che non ci appartiene e non ci rappresenta un contributo propositivo. Saremo disponibili, senza preclusioni, a sostenere quei provvedimenti che saranno in difesa degli interessi degli Italiani. Saremo da pungolo e da sentinella affinché i temi dello sviluppo si accompagnino alla tutela dei bisogni dei più deboli, delle famiglie, delle giovani coppie, e soprattutto perché il Sud venga messo al centro degli investimenti infrastrutturali e non relegato a destinatario di politiche assistenziali. Fratelli d’Italia sente oggi ancor di più la responsabilità di essere il partito del Mezzogiorno. Gli ultimi tre governi hanno dedicato al Nord il 70 per cento degli investimenti infrastrutturali, e solo il 30 per cento al Sud. Pochi investimenti, quindi, e nessuna attenzione allo sviluppo dei territori meridionali e della Calabria in particolare. Basti citare gli insopportabili ritardi nella realizzazione di grandi infrastrutture viarie, come la trasversale delle Serre, la Statale 106 e l’autostrada Salerno Reggio-Calabria, o delle dighe come quella sul Melito, e lo stato di degrado in cui è lasciata la viabilità interna, che invito il presidente Conte a percorrere. Si renderà conto di quanto il paese cammini a due velocità. Strade inadeguate, inefficienti, pericolose, che rischiano di lasciare in una condizione da terzo mondo territori meravigliosi, che hanno grandi potenzialità di sviluppo turistico».

Ferro: «Non basta il pragmatismo, perché senza punti di riferimento ideali e senza una visione non sarà un governo del cambiamento ma un semplice consiglio di amministrazione incapace di dare una prospettiva al Paese”»

«La crescita del Sud – sostiene Wanda Ferro nel suo intervento integrale, non esaurito nei tre minuti messi a disposizione per la discussione in aula – può essere realizzata soltanto attraverso la salvaguardia e la valorizzazione delle identità, delle eccellenze territoriali, attraverso lo sfruttamento degli enormi giacimenti archeologici e culturali, e naturalmente attraverso un piano straordinario che consenta di recuperare l’enorme gap infrastrutturale che penalizza le regioni meridionali. Il Sud deve tornare a far parte dell’Italia anche quando si parla del tema delicato della tutela della salute dei cittadini, ponendo fine ad una lunga stagione di commissariamenti che non hanno contribuito a migliorare i livelli di assistenza e a contenere l’emorragia di risorse provocata dalla mobilità passiva. E ancora il tema della sicurezza, sul quale Fratelli d’Italia ribadisce la necessità di dare sostegno in termini di uomini, mezzi, dignità lavorativa, alle forze dell’ordine che ogni giorno conducono una battaglia ad armi impari per contrastare con in fatti la criminalità organizzata e affermare la legalità”. “Su questi temi e gli altri argomenti che fanno parte del programma che avevamo condiviso come centrodestra, – dice Wanda Ferro – saremo pronti a dare il nostro contributo, responsabilmente, a favore degli Italiani». 

Lettera aperta di Andrea Zanfini al Presidente Sergio Mattarella

ROGGIANO GRAVINA (CS) – Il presidente del Consiglio Comunale di Roggiano Gravina, Andrea Zanfini, scrive una lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sull’impellente necessità di avviare al più presto la costruzione di un governo nazionale che incoraggi e favorisca la crescita, l’innovazione, il progresso e lo sviluppo.

Accogliamo la richiesta di Zanfini e pubblichiamo integralmente la lettera inviata a Mattarella.

 

Esimio Signor Presidente Mattarella,

c’è da vincere, soltanto. Per l’Italia, la conquista più importante, durante questo periodo, sarebbe la nascita di un Governo officina di iniziative, così da consegnare onore e qualità della vita ad ogni singolo italiano od ospite.

Mi esprimo da giovane, ma ancor di più, da amministratore locale che sta vivendo la prima esperienza politica, in concomitanza con un periodo difficile dell’economia globale. E che non sarà semplice, domani, da raccontare senza poter sorvolare sulla triste crisi dei valori propri di ogni livello della società; quegli stessi sani principi che non hanno mantenuto forza, che sono stati implicati e che, adesso, si mostrano come segni impressi nei ricordi di vita di ciascun giovane italiano, che vorrebbe tenersene fuori dalla confusione scoraggiante le prospettive di vita.

L’Europa osserva le dinamiche che interessano il nostro Paese: uno fra i più belli al Mondo. E che ha saputo rendersi protagonista per la cultura, l’arte e la storia che ha elementi a suffragio di un’Italia in posizioni di prima linea, durante momenti da cui, per noi italiani, ne è derivato un elevato riconoscimento di lealtà nei comportamenti e di orgoglio nel senso umanitario, quando si è trattato di adoperarsi nelle missioni deputate ad inseguire la pace.

La nostra Costituzione offre strumenti appropriati per continuare a far sì che gli italiani continuino a raccontarsi come popolo deciso e dignitoso. Quella stessa brillante Carta fondamentale riesce ad imporre le riflessioni indispensabili, durante le fasi in cui occorra privilegiare alcune scelte. Il combinato disposto degli artt. 92 e 94 Cost. arricchisce il bagaglio di speranza di ogni cittadino, riferendo sul sentiment di equilibrio proprio del Presidente della Repubblica, quale preziosa garanzia delle forme comunicative e di approccio alla democrazia partecipata e costruttiva.

Abbiamo bisogno di un esecutivo nazionale. Non è possibile lasciare che un intero popolo sia fatto dondolare, stile amaca, dalle stravaganti logiche politiche di chicchessia. Non equivalga tanto, nel senso dell’abbandono delle fievolissime sopravvissute ideologie politiche, alla mercé del qualunquismo o dell’approssimazione. Semmai, l’input al rinnovamento sarà il tentativo di valorizzare le convinzioni proprie di ogni partito e di puntare sulle peculiarità di ogni regione a cui, per verità indiscussa, non è consentito assumere posizioni di distanza dal valore dell’Unità nazionale, stella polare, soprattutto, durante i momenti confusi.

Non può rassicurarci il pensiero che altre esperienze nazionali europee abbiano, nel passato assai recente, impiegato mesi per giungere alla formazione di un governo. Noi viviamo esigenze importanti, peculiari ed esclusive che richiedono di essere affrontate, adesso!

Il Meridione è stanco di vedere sbandierati i propri punti deboli, quasi fossero i motivi delle più ripetitive campagne elettorali o delle convention incoraggianti lo sviluppo. Occorrono fatti di crescita, di progresso, di ammodernamento strutturale e culturale. In particolar modo, mi permetto alludere alla Calabria: terra meravigliosa. Impeccabile culla di calore umano, di scenari e paesaggi, di tradizioni e sentimenti di eternità che si conservano in chi vi abita, ma anche in coloro che si ritrovino a collezionare una minima esperienza di turismo o di occasionale e casuale ritrovo.

Accade, spesso, che il mondo della politica elabori e predisponga senza raggiungere l’importante. E’ bene ripeterlo: esiste una gran folla di esseri umani, ancora, alla ricerca dell’essenziale. Signor Presidente, il mio ragionamento è nutrito dai riscontri che il ruolo da amministratore mi consegna, quotidianamente.

La mancanza di una economia occupazionale è divenuta propedeutica ad un feroce disagio sociale, che sottrae a tanti la garanzia di un pasto quotidiano; figurarsi, allora, per chi soffre una simile condizione, quanto possa essere attuale sentir parlare di futuro. I problemi esistono oggi. E con essi accrescono i motivi più nobili per desiderare la politica dedita al concetto di uomo, non ancorata alle posizioni di mero orgoglio, che appesantiscono il tempo che, per alcuni, è tanto prezioso. Troppa strada è stata percorsa da giovani meridionali partiti all’estero, per lavorare: così facendo, hanno consegnato alle future generazioni un dignitosissimo esempio di forza, ma anche il pesante invito ad abituarsi a coltivare il ricordo della propria adolescenza negli ambienti in cui si è cresciuti, poiché solo i fortunatissimi continueranno a vivervi. Sacrifici per un posticino di lavoro che se fosse stato possibile reperire fra i confini della nostra Nazione, avrebbe significato il sostegno ad un’identità nazionale a difesa dell’idea di poter tramandare le proprie radici biologiche sul terreno delle tradizioni culturali e familiari a cui non è giusto dover rinunciare.

C’è da sanare molto. Specialmente, a partire da alcuni ospedali diventati siti tipici di aggregazione della mortificazione e della umiliante condizione raccontata da chi si è visto ormeggiare senza forze e ne voce, lungo le corsie di straripanti pronto soccorso divenuti i confessionali di una vana speranza di reperire, celermente, un posto in degenza per la cura di qualche patologia. E’ il caso di lasciare il passo ai racconti a lieto fine e non più ai riquadri di giornali perfetti nelle pagine di cronaca narranti gli inconcepibili accadimenti in ospedali della fortuna. Servono strutture efficienti, macchinari funzionanti e personale che abbia da lavorare in condizioni adeguate. I calabresi che non hanno soldi a sufficienza per preferire strutture sanitarie fuori Regione, non è giusto debbano affidarsi alla precarietà del sistema sanitario che seppur nazionale, tanto risente della condizione meridionale. E’ in atto una disparità che, nel trattamento, rende dissimili situazioni personali –tutte costituzionalmente protette – ma che hanno a che vedersela con la differenza dello scenario in cui accadono: talune al Settentrione, altre al Centro, altre ancora, al Sud. Gli enti locali stanno soffocando; non tutti riescono a garantire servizi ed infrastrutture, attraverso manovre economiche alimentate, esclusivamente, dalle entrate tributarie. La gente è povera. Pagare una bolletta, alle volte, è impossibile. L’Europa dovrebbe essere invitata a girare un tantino in più e più spesso, soprattutto, fra i vicoli stretti e senza uscita. Gli amministratori locali, ognuno nel proprio territorio, rappresentano lo Stato, durante il giorno, durante la notte: nei contesti normali, c’è da esserne fieri! Governare, oggi, significa essere presenti nelle abitazioni dei cittadini. Ma a farne richiesta possono essere, anche, particolari esigenze. E onestamente, è il caso di ammettere che il più delle volte, non esista una soluzione di pronta fattibilità. Allora, per fronteggiare la novità o la sventura divenuta, in alcuni casi, cronica, occorre restare lucidi, senza perdersi nel mare dei mille perché, dando ascolto, piuttosto, alle capacità personali in grado di raggiungere livelli di emozioni senz’altro più pronti rispetto a quelli che riesca a garantire l’apparato lento e tortuoso di una burocrazia antipatica ai tempi della vita. Le giovani leve aspettano di essere riconosciute come protagoniste di un contesto vocato ad avviare nuovi nuclei familiari. Esulando dall’importanza della famiglia, si commetterebbe l’errore di giungere alla definitiva creazione di uno scenario sociale fondato sull’assenza di memorie e cicli storici.

Tanti, troppi gli sforzi che stanno abituandoci a sopportare un tenore di vita che affanna, che è ripido.Nessuno può essere lasciato solo, abbandonato all’idea che da Roma giungano notizie di tutt’altra melodia fuorché della individuazione di un Capo di Governo. Pertanto, sento di augurare che tutti i discorsi che verranno, sulla scorta di quelli intavolati prima e durante le consultazioni, possano configurarsi come discussioni che abbiano a confezionare lo straordinario buonsenso di consegnare serenità agli italiani, tra impegni assunti e difficoltà imprevedibili.

All’Italia i più opportuni approdi. A Lei, Signor Presidente, la fiducia. E’ usuale dire che qualunque cosa faccia il buon padre di famiglia, appaia cosa fatta bene.  

Buon lavoro ed auguri sinceri, a tutti.

Andrea ZANFINI

Presidente del Consiglio comunale di Roggiano Gravina (Cs)

Cosenza, arriva il camper antidroga

COSENZA – Sarà di nuovo per le strade della movida, stasera a Cosenza, il camper del Sert affidato al Centro il Delfino nell’ambito della campagna di prevenzione antidroga promossa dal settore educazione del Comune di Cosenza.

Dopo la prima uscita del 1 dicembre, infatti, sono previste due uscite ulteriori: una, appunto, stasera, e l’altra il 16 dicembre.
Il camper contiene informazioni e brochure sulla pericolosità delle droghe e consente anche di simulare gli effetti dell’alcol alla guida, attraverso il kit etilometro.
Si tratta di un’iniziativa che ha pochi eguali in Italia- ha dichiarato il consulente per la legalità del Comune di Cosenza, Gianfranco Bonofiglio, e per la quale rivolgo il mio plauso al sindaco Mario Occhiuto e ai dirigenti comunali impegnati nell’iniziativa .
Il problema del consumo di droga a Cosenza come nel resto del Paese- ha detto Bonofiglio- è serio e viene ignorato dal Governo e dalla stragrande maggioranza dei comuni, mentre nella nostra città c’è una sensibilità che va registrata e sostenuta, oltre  all’attività repressiva del Procuratore della Repubblica, Mario Spagnuolo, che sta portando buoni frutti

Marco Minniti in corsa per il Viminale

ROMA – Marco Minniti è in corsa per la prestigiosa carica di Ministro dell’Interno. Paolo Gentiloni, dopo aver ricevuto l’incarico dal Presidente della Repubblica Mattarella, ha avviato le consultazioni con i partiti per la formazione del nuovo governo. Angelo Alfano dovrebbe andare alla Farnesina per ricoprire la carica lasciata libera dallo stesso Gentiloni. Si aprirebbe così uno spazio al Viminale. Minniti nel governo Renzi ha ricoperto il ruolo di Sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi segreti che potrebbe andare a Luca Lotti, uno dei fedelissimi dello stesso Renzi. Ma la poltrona di Ministro dell’Interno è ambita anche da Piero Fassino. Nella squadra di governo potrebbe entrare anche Giuseppe Galati in quota Ala. Più in generale, non dovrebbe entrare nel nuovo governo Maria Elena Boschi, anche se per lei si ipotizza un ruolo meno  centrale, con una delega alle Pari opportunità. Al suo posto, ai Rapporti col Parlamento, potrebbe andare Ettore Rosato oppure Anna Finocchiaro. Alla Salute dovrebbe restare Beatrice Lorenzin, al Lavoro toccherebbe a Teresa Bellanova. Un ministero potrebbe finire a Enrico Zanetti o Giulio Urbani. Confermato Andrea Orlando alla Giustizia mentre Maurizio Martina potrebbe lasciare le Politiche agricole per un ruolo pesante nel partito, liberando forse un posto al governo per Lorenzo Guerini.

Aeroporti Calabria, Dorina Bianchi: “Governo informato sulla questione”

ROMA – <<Senza aeroporti in Calabria non si può parlare di vero sviluppo. Perciò e’necessario creare un sistema unico e solido anche da un punto di vista economico. Il Governo e il ministro Delrio, che e’informato sulle vicende attuali, ne sono pienamente consapevoli e dopo che saranno espletate le necessarie procedure per lo scalo di Crotone e di Reggio Calabria si attiveranno per fornire gli strumenti adeguati al recupero e alla tutela degli aeroporti minori. Solo se posti in sinergia tra loro,infatti, ci potrà essere un vero sviluppo della Regione>>. Così in una nota Dorina Bianchi, sottosegretario al Mibact con delega al turismo.

Protezione civile, ricognizione dei danni nelle zone colpite da calamità

COSENZA – Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del ventotto luglio scorso, ha approvato una delibera con la quale viene avviata l’istruttoria finalizzata al riconoscimento di contributi per i danni subiti dalle abitazioni private e dalle attività economiche per le situazioni di emergenza di protezione civile verificatesi a partire dal maggio 2013, stanziando circa ottocento milioni di euro in due anni. La deliberazione – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – dà piena attuazione alla Legge n. 208/2015, che prevede, tra l’altro, espressamente, la concessione di finanziamenti agevolati assistiti da garanzia dello Stato ai soggetti danneggiati da eventi calamitosi.

Protezione-Civile-Calabria-1

Per questo  motivo la U.O.A. Protezione Civile regionale ha avviato l’attività di ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture pubbliche e private danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio a seguito degli eventi meteorologici che, dal 30 ottobre al 2 novembre scorsi, hanno colpito molti comuni del territorio calabrese, ed in particolare la zona della locride. Apposita comunicazione è stata già trasmessa a tutti i comuni interessati presso i quali sarà disponibile l’elenco della documentazione necessaria e la specificazione delle modalità di presentazione delle domande di rimborso. La U.O.A. Protezione Civile Calabria sta, inoltre, cercando di recuperare i ritardi determinatisi nelle passate gestioni, avviando analoghe procedure nei territori interessati, a decorrere dal mese di maggio 2013, da eventi calamitosi con conseguente dichiarazione di stato di emergenza sancito da specifica Ordinanza, ma per i quali le previste attività di ricognizione dei fabbisogni non risultano ad oggi definite.