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Miceli (M5S): «I residenti di Via Catanzaro abbandonanti e costruttori avvantaggiati»

RENDE (CS) – «Al peggio non c’è mai fine. Purtroppo l’amministrazione Manna ha fatto di questo detto il suo cavallo di battaglia. Così scopriamo che l’attuale esecutivo ama ripetere gli stessi errori che contesta alle passate amministrazioni, con l’aggravante della perseverazione». E’ quanto si legge in una nota del consigliere pentastellato Domenico Miceli. «Il caso che oggi vogliamo portare a conoscenza dell’opinione pubblica è quello della convenzione n° 19 dell’1/4/2010. Una convenzione scaduta l’1/04/2015 secondo la quale i privati costruttori avrebbero dovuto realizzare opere fondamentali per la riqualificazione di via Catanzaro e più in generale della zona comunemente denominata “Roges vecchia”. Tra queste opere e in relazione all’art. 3 della convenzione, i costruttori avrebbero dovuto eseguire le opere di urbanizzazione primaria e precisamente: a) Strada; b) sottopasso autostradale; c) spazio di sosta e parcheggio; d) rete di fognatura; e) rete idrica; f) illuminazione pubblica e privata; g) canalizzazione per rete telefonica; h) pubblica illuminazione; i) verde primario. Tutto secondo progetto depositato ed approvato. A distanza di sei anni, nessuna di queste opere risulta essere eseguita tranne quelle provvisorie per l’accesso al fabbricato realizzato, che non sono nemmeno in sicurezza. E il Comune che fa? Secondo convenzione il Comune si sarebbe riservato la facoltà di provvedere direttamente all’esecuzione delle opere quando i lottizzanti non vi abbiano provveduto, con avviso di messa in mora attraverso preavviso non inferiore a tre mesi. E invece niente. A distanza di sei anni il Comune latita, creando gravi danni alla zona e procedendo invece alla modifica di una convenzione scaduta attraverso un progetto di variante che prevede solo in parte la realizzazione delle opere previste in convenzione che esclude totalmente la realizzazione del sottopasso autostradale. Sottopasso che avrebbe collegato il parcheggio del Museo del Presente (Metropolis) con via Catanzaro e che quindi avrebbe implementato la viabilità del quartiere e il suo sviluppo futuro. Sul caso abbiamo inoltrato interrogazione al Sindaco e alla Giunta chiedendo anche di specificare in base a quale normativa e considerazioni, l’ufficio preposto del Comune, sta valutando tale variante al progetto a distanza di un anno dalla scadenza della consegna e collaudo delle opere previste nella convenzione? Vogliamo andare incontro alle sacrosante richieste dei malcapitati acquirenti degli appartamenti realizzati, che sono ancora privi del certificato di agibilità e quindi inutilizzabili e invendibili. Al peggio non c’è mai fine, dicevamo all’inizio. Ma siamo certi che solo la fine di questa amministrazione potrà eliminare il peggio dalla nostra città».

Franco Bruno incontra Principe: «Rende non è Gomorra»

«Rispetto il lavoro dei magistrati, ma Rende come Gomorra appare inverosimile». Sono parole del parlamentare calabrese del gruppo misto Franco Bruno. Il deputato ha usufruito di un permesso per incontrare Sandro Principe, agli arresti domiciliari dallo scorso mese di marzo con l’accusa di corruzione elettorale aggravata e concorso esterno in associazione per delinquere di stampo ‘ndranghetista. La misura cautelare scaturisce dalle indagini condotte dalla Direzione Distrettuale di  Catanzaro. Secondo l’accusa vi sarebbe stato un “intreccio” politico/mafioso che consentì a Principe il rinnovo delle cariche istituzionali coperte nel consiglio comunale di Rende dal 1999 al 2011, nel consiglio provinciale di Cosenza del 2009 e nel consiglio regionale della Calabria del 2010. Tali cariche, secondo gli inquirenti, sono state favorite dal voto di scambio concesso dalle cosche locali Lanzino-Ruà di Cosenza. «Grazie alla disponibilità del magistrato incaricato ho avuto modo di incontrare Sandro Principe. È stato un incontro toccante. L’uomo è amareggiato. Addolorato per quanto gli accade. Fisicamente provato. Ma non piegato. Io non ho mai avuto una stretta frequentazione politica con Sandro Principe. Non provengo dalla sua stessa storia ma per un pezzo di strada abbiamo fatto parte della stessa coalizione e dello stesso partito. Poi io da quel partito sono andato via. Salvo alcune eccezioni non avvertivo di far parte di una comunità che esprimesse molta solidarietà al suo interno. Invece, conosco meglio Principe da cittadino dell’area urbana, da residente di Rende. Per questo sono incredulo – ha detto Franco Bruno – Come tutti aspetto il corso della giustizia. Aspetto il processo. Ma che Rende da modello positivo del Mezzogiorno sia diventata una delle Gomorre del sud non mi convince. Che Principe, così come gli altri amministratori coinvolti, siano degli “associati” della potentissima mafia calabrese mi risulta difficile solamente pensarlo. Vorrebbe dire – ha affermato il parlamentare calabrese – che in questi anni in cui sono stato alleato con lui, suo segretario di partito, uno di quelli che insieme a Loiero, Minniti e ai vertici nazionali lo hanno inserito nell’allora listino regionale, anche come simbolo degli amministratori locali costretti a subire quotidianamente violenze e intimidazioni in terra di Calabria, non ho capito niente. Non mi sono mai accorto di niente. Come tanti altri che adesso restano silenti. Così come di niente si sono accorti persino nella direzione nazionale del Pd. A me pare assai più probabile che ci fosse ben poco di cui accorgersi su questo versante. La giustizia – ha concluso Bruno – farà il suo corso. Ma credo e temo che questa volta le autorità preposte siano incappate in un errore. Ne sono dispiaciuto. Si tratta di inquirenti importanti, capaci, che svolgono un lavoro delicato e che hanno mostrato nel tempo le loro qualità. Per questo posso provare a dissentire sapendo di non intaccare affatto la loro autorevolezza e indipendenza. Ma se le notizie che apprendo della stampa sono veritiere, e ammesso che si tratti di fatti accaduti per come riportati, l’ipotesi che in una comunità come quella rendese che ha costruito nel tempo un gioiellino amministrativo e territoriale, che ha registrato negli anni investimenti costanti per svariate centinaia di milioni di euro, il rapporto con la ‘ndrangheta si sia concretizzato nella concessione della gestione di un bar mi sembra alquanto inverosimile. Così come poco verosimile mi sembra che la ‘ndrangheta, la più potente organizzazione criminale mondiale, quella che ha sostituito nei traffici illeciti cosa nostra, che tratta alla pari con i cartelli messicani e i narcos colombiani, con la mafia russa e l’alta finanza, quella che gestisce il riciclaggio e si infiltra nei grandi appalti, la ‘ndrangheta che ci raccontano De Raho e Gratteri si adoperi con tanto zelo solo per stabilire a Rende un rapporto pressoché costante di scambio di voti con la politica ottenendone in cambio solo qualche precario e mal pagato posto di spazzino. Purtroppo temo che non sia questa la mafia calabrese».

Rende e Gigliotti, il matrimonio continua

RENDE (CS) – Comincia a prendere forma il nuovo Rende 2016-2017 con la dirigenza impegnata in questi giorni nella definizione delle trattative da tempo in cantiere. Il primo passo è quello di blindare quei giocatori su cui costruire l’ossatura della prossima stagione. In quest’ottica si inquadra il rinnovo con l’esterno offensivo Denny Gigliotti che per il terzo anno consecutivo vestirà la maglia biancorossa. «Sono felice di poter dare ancora una volta il mio contributo al Rende – esordisce Gigliotti – Ho tanta voglia di rivalsa perché voglio cancellare una stagione condizionata da una serie di problemi che non mi hanno permesso di dare continuità alle prestazioni. Ringrazio la società e il presidente Coscarella con il quale ancora una volta c’è stata unità d’intenti con la volontà da entrambe le parti di proseguire insieme questo percorso di crescita».

L’Unical ha ospitato Rigoberta Menchú, Premio Nobel per la Pace

RENDE (CS) – L’Unical sta ospitando il IV congresso internazionale dell’Associazione Italiana di Studi Iberoamericani, dal tema: “Modernismo, postmodernità, postmodernismo”. L’AISI ha organizzato il congresso in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici in occasione della ricorrenza dei cento anni dalla morte di Rubén Darío capace di tradurre la crisi epocale determinata dall’avvento della modernità. Il congresso vuole essere un’occasione per rinnovare il dibattito su questo momento di snodo della storia della letteratura e del pensiero ibero-americano e proporre una riflessione volta a ripensarne appartenenze, influenze e ripercussioni da molteplici prospettive e operando in diversi ambiti disciplinari. Ospite d’onore il Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchú, che è stata accolta dal rettore  Crisci. Emozionante è stato il saluto del Rettore, particolarmente onorato della scelta del suo ateneo come culla per un’iniziativa di questo spessore. Altrettanto emozionante ed intensa è stata la testimonianza resa da Rigoberta Menchú, indigena Maya-Quiché, nata in Guatemala che, nel 1992 ha vinto il Premio Nobel per la Pace.

premio nobelParticolarmente sofferente e travagliato è stato il suo vissuto; sin da bambina ha conosciuto molte ingiustizie, dettate dallo sfruttamento delle popolazioni indigene, nella lotta per la terra, inoltre, ha perso due fratelli ed entrambi i genitori. Proprio da queste terribili esperienze prende il via la sua inarrestabile ricerca di giustizia e la lotta contro l’impunità. Rigoberta riesce a scappare da un’orrenda politica di terrore instaurata in Guatemala ed a continuare fianco a fianco alla sua gente, la resistenza allo sterminio avviato dallo Stato. La caratterizza anche un’esperienza d’esilio in Messico, vicenda che certamente non è riuscita a porre freno alla sua battaglia per il rispetto e il riconoscimento dei diritti dei Popoli Indigeni di tutto il mondo. Dal 1982 entra a far parte della commissione per i Diritti Umani dell’ONU. Ricordo che il congresso si concluderà nella mattinata del 9 giugno, che si aprirà con la Lectio Magistralis di Werner Mackenbach (Universidad de Costa Rica), e si svolgeranno nuovamente presso la Sala dell’Aula Magna.

Mariarosaria Rizzuti

 

Rende mette in mostra il “disco”

locandina-mostra-RendeCATANZARO – Al museo del presente dall’11 giugno alle ore 18,30 prenderà il via la mostra il “Disco”. La mostra è nata da un’idea di Guislain Mayaud ed è organizzata da Vertigoarte Centro Internazionale di Ricerca per la Cultura e le Arti Visive con Ada Biafora. Il tutto è  a cura di Roberto Bilotti, Gianluca Covell e appunto Ghislain Mayaud. Gli artisti che partecipano alla mostra sono:Salvatore Anelli, Caterina Arcuri, Salvatore Astore, Bizhan Bassiri, Renata Boero, Lucilla Catania, Bruno Ceccobelli, Michele Cossyro, Teo De Palma, Giulio De Mitri, Chiara Dynys, Franco Flaccavento, Andrea Fogli, Andrea Gallo, Ernesto Jannini, Giovanni Leto, Ruggero Maggi, Albano Morandi, Antonio Noia, Luca Maria Patella, Tarcisio Pingitore, Carlo Rea, Ascanio Renda, Cloti Ricciardi, Alfredo Romano, Fiorella Rizzo, Giuseppe Salvatori, Saverio Todaro, Reyna Velázquez, Fiorenzo Zaffina.Gli artisti invitati in questa iniziativa hanno avuto modo di confrontare, con differenti linguaggi, un tema unitario, in conformità a una premessa di Ghislain Mayuad…Da tutta l’Italia, pronti a lanciare negli spazi espositivi un disco di 38 cm di diametro, trenta artisti girano intorno all’impenetrabile e vincolante cerchio di legno. Si deve preparare in fretta grovigli di materie colorate, alfabeti dimessi, foglie strette per ogni stagione, detriti di sogni e semi di emozioni da gettare dall’alto.  Emergono, da origliare, suoni asciutti per flauti, timpani e piatti, attimi di segni pronti a fiorire come aghi di un orologio. Si ronza intorno a fette di tronchi sconosciuti. Dal matematico linguaggio compositivo sorgono salmi tondi pronti al gestuale lancio. Mandato dall’India, il calcolato simbolo tondo, lo zero, atterra sulle aritmetiche rive arabe per prendere il nome “sifr”: “nulla”. Si parte per sfilare sulle bianche pareti. Disarmato, l’occhio del visitatore osserva il rumoroso arrivo dei piatti. Chi giunge prima, chi viene dopo. Il tempo del fare è schiavo, scivoloso. C’è chi atterra vicino al traguardo, chi supera la linea di arrivo. L’energia creativa non ha tregua. Dalla lontana Grecia, l’olimpico disco lancia con precisione la bellezza classica sulla storia dell’arte contemporanea.

Uomo aggredito a Rende, è candidato alle elezioni di Cosenza


RENDE (CS) – Nei giorni scorsi gli era stato recapitato un proiettile a casa in una busta. Una intimidazione denunciata ai carabinieri e sulla quale indaga la procura. Oggi è stato aggredito a Rende, ed è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’Annunziata. Si tratta di un candidato al consiglio comunale di Cosenza inserito in una lista a sostegno di Carlo Guccione. Francesco Mercurio, impiegato all’università della Calabria, sarebbe stato colpito alla testa da una persona che poi si è allontanata a bordo di uno scooter. Sull’episodio sono in corso ulteriori accertamenti

carabinieri ospedaleSull’episodio indagano i carabinieri di Rende che per primi sono accorsi sul posto facendo i rilievi del caso.

Rende, iniziative per far rivivere il centro storico. Musei aperti e rassegna cinematografica al Santa Chiara

RENDE (CS) – A partire dal prossimo 12 giugno, anche di domenica proseguirà l’iniziativa Musei aperti. Così, Maon, Museo Civico e Bilotti saranno aperti dalle 17 alle 20. Soddisfatto per l’iniziativa il Sindaco Marcello Manna: «Abbiamo un patrimonio culturale da valorizzare e da promuovere attraverso iniziative come questa. Il nostro centro storico sta ritornando a vivere grazie ad una strategia organica che mira alla rivitalizzazione guardando soprattutto al profilo economico-sociale e culturale. Ciò è necessario per arrivare a riconsiderare il borgo antico cuore ed anima della nostra città. Un plauso al nostro personale che ha reso possibile col proprio impegno la realizzazione di questo progetto».

Sempre nell’ottica della valorizzazione del centro storico, il 16 giugno ritorneranno le visite guidate del borgo antico con il critico d’arte Roberto Sottile. Si partirà alle 18 dal castello Normanno-Svevo attraverso un percorso che toccherà musei, palazzi storici e chiese del centro storico. Nello stesso giorno, al cinema Santa Chiara prenderà il via dalle 20,30 la rassegna cinematografica dedicata al compianto Massimo Trosi, con la proiezione dell’indimenticato “Ricomincio da tre”. Al proposito, ha dichiarato l’assessore Marina Pasqua: «Nostro intento è quello di coinvolgere le attività produttive del borgo al fine di incentivare percorsi di attrattività, di accoglienza tali da ricreare nel centro storico forme e momenti di aggregazione puntando sulla qualità soprattutto dei servizi. Tutto ciò avrà un impatto straordinario sia sui cittadini che sui turisti che ambiscono a riscoprire le tradizioni, a conoscere le bellezze naturali ed architettoniche del territorio attraverso una proposta culturale coinvolgente».

Rende, nuovo bando per il servizio civile. Pezzi: «Promuoviamo cultura e innovazione»

Vincenzo-PezziRENDE (CS) – Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, ha pubblicato il nuovo bando per i volontari di servizio civile anno 2016. Data di scadenza per la presentazione delle domande: 30 giugno 2016 – ore 14.00. Al Comune di Rende sono stati assegnati 12 volontari grazie al progetto presentato su proposta dell’assessorato delle Politiche Giovanili ed elaborato ad hoc con la collaborazione di diversi partners. Tra questi il  Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, la Scuola di Alta Formazione CO.RE. (Conservazione e Restauro), l’impresa sociale “Aniti”, la parrocchia del Centro Storico di Rende e l’associazione d’Arte Luteia calabrese. Il progetto, che ha come titolo “Itinerario Culturale da Arintha all’Arente Contemporanea”, prevede inoltre, un preliminare corso di formazione e nello specifico, l’impiego per un anno dei dodici volontari (remunerati con un assegno di 433,80 euro mensili) che svolgeranno la loro attività a supporto della valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio rendese tramite anche l’elaborazione di progetti specifici. Fra qualche giorno saranno disponibili sulla home page del sito del Comune tutte le informazioni e i moduli da compilare per la presentazione delle domande. Il bando è riservato a giovani che alla presentazione della domanda abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età.

L’assessore ai rapporti con l’Università e alle Politiche Giovanili, Vincenzo Pezzi, nel manifestare il suo compiacimento, ringrazia tutti i partners che hanno contribuito alla stesura del progetto e che collaboreranno alla realizzazione di questa importante iniziativa. «Si tratta – sottolinea l’assessore – di un’attività di grande sviluppo resa possibile anche grazie alla sinergia con gli altri assessori della casa comunale, l’assessore al centro storico, Marina Pasqua e l’assessore alla cultura e agli eventi, Vittorio Toscano. Insieme abbiamo l’obiettivo fondamentale di valorizzare il nostro patrimonio culturale e territoriale e in più la rinascita del centro storico della città di Rende».

Rende, la Legnochimica verrà inserita nel piano regionale dei siti a rischio da bonificare

RENDE (CS) – Questa mattina è arrivata la notizia tanto attesa dal sindaco di Rende Marcello Manna e dai cittadini sulla questione Legnochimica. area-legnochimicaL’Amministrazione Manna, dopo aver seguito ogni tipo di strada con caparbietà, determinazione, sullo storico problema della Legnochimica, inizia ad intravedere la luce. L’area della Legnochimica, infatti, verrà inserita nel piano regionale dei siti a rischio da bonificare. Una risposta dalla regione ufficiale che ha preso atto della richiesta del Comune di Rende. L’ufficialità è arrivata questa mattina tramite pec spedita dal dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria al Comune di Rende. A firma del dirigente di servizio Ing Bruno Cundari si comunica che “lo scrivente dipartimento, per come previsto dall’articolo 250 del T.U.A., provvederà ad inserire il sito in questione nel Piano Regionale delle Bonifiche attualmente è in corso di aggiornamento al fine di individuare la priorità d’intervento”.  C’è anche un altro passaggio che lo stesso dipartimento ambiente e territorio sottolinea: “si rammenta a Codesto Comune che, ai sensi della L. R. n34 del 2002 la competenza in materie di bonifiche è stata demandata ai comuni, pertanto qualora siano disponibili dei finanziamenti da concedere, secondo l’ordine di priorità fissato nel piano regionale delle Bonifiche, il Comune beneficiario sarà individuato quale soggetto attuatore dell’intervento”. In pratica la regione con questo passaggio ha voluto mettere in chiaro che attuatore della bonifica deve essere il Comune di Rende, ma è anche chiaro che quest’ultimo avrà la possibilità di farlo grazie ai finanziamenti regionali. Quindi la regione, finalmente, dopo anni di silenzio scende in campo in modo concreto, soprattutto grazie alla spinta dell’Amministrazione Manna che ha fatto tutti i passaggi necessari per arrivare a questa soluzione. Il Governatore della Regione Calabria Mario Oliverio ha rispettato la sua parola, quella data in un incontro proprio con il sindaco Manna a Catanzaro nei mesi scorsi. In quell’occasione il primo cittadino di Rende ha, davanti i capogruppo dell’opposizione, fatto capire l’urgenza del problema non risolto da troppo tempo da una politica delle chiacchiere e non seguita dai fatti. In tutti questi anni si sono fatti convegni, si sono richiesti consigli comunali speciali, ma il sindaco di Rende ha preferito seguire passo dopo passo la via dei fatti concreti. Tra questi fatti l’ormai nota denuncia fatta dallo stesso sindaco il 3 settembre del 2015 alla srl Legnochimica. Le strade dal sindaco sono state tentate tutte, ma è normale che la strada percorribile, anche più praticabile, doveva essere quella dell’impegno concreto da parte della Regione Calabria. E questa notizia, indubbiamente, apre la seconda fase che è quella della risoluzione del problema. Un problema che si può risolvere principalmente con risorse finanziarie che il Comune di Rende non poteva assicurare. Il sindaco di Rende Marcello Manna, nell’ultimo consiglio comunale, d’altronde, era stato chiaro: «Sono molto contento che con me in regione per ben due volte (il secondo incontro è stato fatto con il presidente della Commissione Ambiente, il consigliere regionale Domenico Bevacqua) sono venuti sia i consiglieri di maggioranza che di opposizione. L’ho fatto perché, fin dall’inizio, ho chiesto che davanti a questi problemi il consiglio comunale non doveva dividersi. La regione ha preso un preciso impegno e oggi l’ha mantenuto.  Questa notizia è la dimostrazione che questa amministrazione bada soprattutto a risolvere ed affrontare con coraggio e determinazione i problemi della città. E quello della Legnochimica è uno dei problemi più importanti da risolvere, anche perché, riguarda la salute di tutti i cittadini. E su quella noi non scherziamo».

Stazione ferroviaria, Miceli (M5S): «Rende è al capolinea»

RENDE (CS) – Il Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle di Rende dirama un comunicato sulle condizioni della stazione ferroviaria. Questo il comunicato integrale:

«Una stazione abbandonata a sé stessa è il peggior biglietto da visita per i tanti studenti e pendolari che ogni giorno sono “costretti” a fermarsi a Rende. Una stazione abbandonata specchio di una città in piena decadenza. TrenoStazioneRavennaCome Movimento 5 Stelle ci siamo occupati in più occasioni della stazione di Castiglione Cosentino. Appena dopo le amministrative rendesi, per esempio, per chiedere a Fs ma anche all’amministrazione appena eletta, di modificarne il nome in Stazione di Rende-Castiglione Cosentino, così da dare alla città visibilità e importanza sin dall’ingresso ferroviario. Successivamente abbiamo chiesto una diversa gestione dei treni in arrivo onde evitare l’attraversamento dei binari da parte degli utenti. Naturalmente tutte le nostre proposte non hanno trovato seguito e sono rimaste chiuse nei cassetti dell’amministrazione Manna. Oggi leggiamo l’accorato appello di alcuni studenti Unical che chiedono al Ministro delle Infrastrutture, alle Fs e alla Regione Calabria, un intervento diretto per ridare vita a una stazione che ormai ha toccato il fondo. Sottoscriviamo questo appello e lo giriamo al sindaco Manna e alla sua Giunta, affinché si attivi presso gli enti competenti per fa sentire la voce di questi studenti e di tutti i cittadini che transitano da quella stazione ferroviaria. Un luogo che potrebbe rappresentare, almeno in teoria, un importante snodo ferroviario, in un quadro nazionale delle politiche del sistema dei trasporti su ferro più razionale e, naturalmente, più incisivo.

Rende, nonostante tutti i problemi irrisolti, resta comunque un centro importante. Invece di pensare ad antieconomiche e inutili metropolitane, che avranno i soliti tempi biblici di realizzazione, Manna ed Oliverio si occupino dei reali e attuali problemi di mobilità del nostro territorio, considerando anche che la Regione è responsabile del trasporto pubblico calabrese.

Quello che ci preoccupa maggiormente è constatare che gli studenti universitari, arrivati a Rende, sono completamente abbandonati a sé stessi. Non solo arrivano in una stazione fantasma, insicura e senza neanche un bar, quanto devono fronteggiare tutti i santi giorni i problemi – mai risolti – di una mobilità cittadina all’anno zero, dove i collegamenti, in assenza di paline, si tramandano oralmente dai fuori corso alle matricole.

E poi c’è sempre il grande problema della sicurezza stradale e l’incolumità degli universitari che abitano in zona Arcavacata e si recano quotidianamente a piedi all’Università.

Ci riferiamo in particolare alla scarsità, ed a volte, totale assenza di illuminazione e di marciapiedi che interessa Via Tito Flavio, Via Settimio Severo, Via Costantino. Spesso si vedono studenti percorrere tali strade a piedi, nel buio totale o nei casi migliori con la sola illuminazione led degli smartphone, esponendosi continuamente al pericolo di essere vittime di incidente stradale.

Il problema diventa ancora più grave nei mesi invernali con ridotte ore di luce e condizioni meteo avverse. Tutto questo è inaccettabile».