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PRESTIGIOSO CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLE MALATTIE CAUSATE DA MICOBATTERI NON TUBERCOLARI

Catanzaro –  “Malattie da Micobatteri non tubercolari” è stato il tema di grande attualità del corso di formazione che si è tenuto a Lamezia Terme, nella sala Ferrante del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II”, al quale hanno partecipato medici specialisti, veterinari, infermieri, biologi e tecnici di laboratorio biomedico, provenienti da tutta la regione.
Il corso di aggiornamento è stato organizzato dall’unità operativa Formazione e Qualità dell’ASP di Catanzaro, diretta dalla dott.ssa Clementina Fittante e dai Responsabili Scientifici,  dott.ssa Rosa Anna Leone, Direttore dell’U.O. Microbiologia e Virologia del P.O. di Lamezia Terme e dott. Salvatore Nisticò, Responsabile del Settore di Micobatteriologia (Centro di Riferimento Regionale per la diagnostica avanzata di Tubercolosi). L’iniziativa, patrocinata dall’Associazione Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) e dalla Lega italiana Fibrosi Cistica (LIFC),  è stata un concreto ed utile strumento per il raggiungimento di diversi obiettivi: acquisire conoscenze teoriche sulla etiologia, le manifestazioni cliniche, l’epidemiologia, le vie di trasmissione, la diagnosi clinica e microbiologica, gli schemi terapeutici; migliorare la comunicazione tra i vari specialisti coinvolti nella gestione della malattia; acquisire le competenze per porre un corretto sospetto diagnostico.
Hanno relazionato, tra gli altri, il dottor Enrico Tortoli, Microbiologo di chiara fama internazionale; il dottor Saverio De Lorenzo,Pneumologo responsabile del Centro nazionale di riferimento dei Micobatteri MDR ed esperto di terapia; la dottoressa Maria Grazia Zanoni, Veterinaria esperta di patologie da MNT negli animali; la dottoressa Eliana Frizzera, Microbiologa e Istopatologa , componente del gruppo di studio AMCLI sui Micobatteri ed il dottor Giuseppe Tuccio, responsabile del Centro regionale di riferimento per la Fibrosi Cistica, allocato nel P.O. di Lamezia Terme. Ha inoltre dato il suo contributo il dottor Lorenzo Antonio Surace, Coordinatore del Centro di riferimento regionale per il controllo della Tubercolosi.

L’azalea della ricerca in piazza

CATANZARO – La Festa della Mamma si abbina alla ricerca. Sono 130 i comuni calabresi in cui domenica 11 maggio si svolgerà l’iniziativa “L’azalea della ricerca”, promossa dall’Airc.

Con un contributo minimo di 15 euro si potrà acquistare una delle 600 mila piantine di azalee messe a diposizione dall’associazione, “unico regalo – sottolinea l’associazione – che dà forza alla ricerca per arrivare alla cura dei tumori femminili”.

L’obiettivo dell’Airc è raccogliere in tutta Italia 9 milioni di euro.

Fibrosi cistica, nel Catanzarese e a Scala Coeli i ciclamini per sostenere la ricerca

SOVERATO (CZ), 18 OTT – La malattia genetica grave più diffusa, problemi respiratori e digestivi, frequenti ricoveri in ospedale, giornate scandite da fisioterapia respiratoria e pillole, nessuna cura definitiva: questo è la fibrosi cistica. Negli anni Sessanta i bambini non superavano l’infanzia, oggi hanno un’aspettativa media di vita intorno ai 40 anni: la ricerca deve andare avanti. Anche nel Catanzarese prosegue la raccolta fondi promossa dalla Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica – onlus. «La fibrosi cistica ferma la vita. Fermiamo la fibrosi cistica», il messaggio lanciato. La delegazione di Soverato devolverà il ricavato al progetto di ricerca n.12/2013. In ricordo di Emanuela Luly.

Fino al 20 ottobre si può donare un sms al 45507 (2 € da cellulare, 2 o 5 € da rete fissa). Ma si può contribuire anche prendendo con sé uno dei ‘ciclamini per la ricerca’. Sabato 19 e domenica 20 è possibile trovarli a Montepaone Lido (sagrato della chiesa ‘San Giovanni Battista), a Soverato (nell’ambito della Festa della birra, vicino al bar ‘Cento fiori’) e a Scala Coeli (piazza L. Aiello). Domenica 20 i volontari saranno a Curinga (piazza Immacolata), Pentone (piazza Monsignor V.Tarantino), S.Elia (p.zza Maria Santissima Assunta in cielo), San Pietro a Maida (corso Pietro Antonio Sgrò).

Fino al 26 ottobre è possibile trovare i ciclamini anche nei seguenti negozi. Chiaravalle: Pago poco. Davoli: Upim. Montepaone Lido: edicola Giovanni Froio. Roccella Jonica: dietista Stefania Moio. Satriano: cartolibreria Point, caseificio Macrì. San Nicola da Crissa: sali e tabacchi Paola Ceravolo. Soverato: Artigianato Gioffrè, bar pasticceria Dolce Mania, Brums, Cose così gioielli, Crai,estetista Manial, farmacia San Giuliano, Foto Sestito, Pago Poco, pasticceria Soverato Dolci, pizzeria Da Benito, pizzeria Il ritrovo, profumeria Sensation, Sam&co, sanitaria Leuzzi, Upim.

 

Per info: www.fibrosicisticaricerca.it

Per contattare la Delegazione di Soverato: ffcsoverato@libero.it

 

Rita Paonessa

Una corsa in bici per la ricerca contro la fibrosi cistica. Davide Cassani, Matteo Marzotto, Max Lelli e Fabrizio Macchi a Soverato (Cz)

Alcuni dei volontari e i ciclisti. Da sx Max Lelli, Matteo Marzotto, Fabrizio Macchi e Davide Cassani

SOVERATO (CZ) – Una bicicletta chiesta in prestito, un ciclamino, un palloncino verde. I simboli della lotta contro la fibrosi cistica sfidano la pioggia in un angolo di piazza Maria Ausiliatrice. «Stanno arrivando». Mamme e bambini, studenti e cittadini, volontari e appassionati di ciclismo si mettono in attesa: la corsa della Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica – onlus approda a Soverato. In questi giorni Matteo Marzotto (cofondatore della fondazione, nata nel 1997), Davide Cassani, Max Lelli e Fabrizio Macchi stanno percorrendo in bici il Sud Italia. Partiti da Palermo, raggiungeranno Roma. Per incontrare le delegazioni della Fondazione, far parlare della fibrosi cistica e promuovere la raccolta fondi. Insieme a loro Iader Fabbri, nutrizionista che sta facendo una ricerca con l’Università di Pavia per valutare, tramite prelievi salivari, le variazioni ormonali subite durante le tappe del bike tour.

Questa mattina sono stati accolti da Francesca Mandaliti, responsabile della delegazione di Soverato, Giuseppe Tuccio, responsabile del centro fibrosi cistica regionale e Maria Furriolo, psicologa dello stesso centro. Insieme a loro anche Pasquale Alcaro, pioniere della cura della fibrosi cistica in Calabria che, pur non mettendosi in mostra, è sempre presente alle iniziative. Nel 1983, insieme al dottore Mastella di Verona, organizza il primo centro di supporto a Verona per la cura della fibrosi cistica in Calabria, nel 1996 istituisce il centro di riferimento regionale.

All’arrivo dei cinque in bicicletta, anche gli studenti delle scuola elementare di Soverato e del liceo scientifico ‘Guarasci’. La delegazione di Soverato ringrazia, rispettivamente, Maria Spanò e Vincenzo Gallelli, i dirigenti scolastici, per aver consentito agli studenti di essere presenti all’iniziativa. Ringrazia, inoltre, la parrocchia di Satriano Marina, il gruppo motociclistico soveratese, l’amministrazione e i dipendenti del Comune di Soverato per la collaborazione.

 

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Bambini e ragazzi hanno ascoltato attentamente Matteo Marzotto. Il co-fondatore della Fondazione ha spiegato che per la fibrosi cistica non c’è una cura definitiva. Ma grazie alla ricerca l’aspettativa media di vita è raddoppiata in 20 anni. Ha, inoltre, precisato che la raccolta fondi non è generica, ma finanzia specifici progetti di ricerca, accuratamente selezionati da esperti internazionali. «L’Italia ha alcuni dei migliori scienziati del mondo – ha detto – anche Soverato fa la sua parte, nel senso che attua le ricerche di gruppi di studiosi e ricercatori dell’Italia e di tutto il mondo».

La campagna di raccolta fondi ancora proseguirà nei prossimi giorni. Fino al 20 ottobre si può donare un sms al 45507 (2 € da cellulare, 2 o 5 € da rete fissa). Sabato 19 e domenica 20, i volontari saranno presenti a Montepaone Lido (sagrato della chiesa ‘San Giovanni Battista) e a Scala Coeli (piazza L. Aiello). Domenica 20 saranno a Curinga (piazza Immacolata), Pentone (piazza Monsignor V.Tarantino), S.Elia (p.zza Maria Santissima Assunta in cielo), San Pietro a Maida (corso Pietro Antonio Sgrò).

Fino al 26 ottobre è possibile trovare i ciclamini anche nei seguenti negozi. Chiaravalle: Pago poco. Davoli: Upim. Montepaone Lido: edicola Giovanni Froio. Roccella Jonica: dietista Stefania Moio. Satriano: cartolibreria Point, caseificio Macrì. San Nicola da Crissa: sali e tabacchi Paola Ceravolo. Soverato: Artigianato Gioffrè, bar pasticceria Dolce Mania, Brums, Cose così gioielli, Crai,estetista Manial, farmacia San Giuliano, Foto Sestito, Pago Poco, pasticceria Soverato Dolci, pizzeria Da Benito, pizzeria Il ritrovo, profumeria Sensation, Sam&co, sanitaria Leuzzi, Upim.

 

Per info: www.fibrosicisticaricerca.it

Per contattare la Delegazione di Soverato: ffcsoverato@libero.it

 

Rita Paonessa

Precisazioni sulla Fondazione Campanella

Catanzaro.La Regione Calabria e l’Università Magna Graecia di Catanzaro hanno firmato un verbale d’intesa che ha definito i rapporti tra Fondazione Campanella e Azienda Ospedaliera universitaria “Mater Domini”. Precedentemente – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – vi era stata l’assegnazione, da parte  dell’Asp, di un budget provvisorio per il 2013, di 10 milioni di euro, per le attività ospedaliere, di specializzazione ambulatoriale relative alle attività oncologiche e per i farmaci. Tutti i provvedimenti fin qui approvati dalla Giunta regionale sono la chiara testimonianza dell’impegno a mantenere gli impegni assunti in tutte le sedi di confronto. E’ ferma intenzione della Regione considerare la Fondazione Campanella un grande polo oncologico di riferimento per tutta la Calabria. La Fondazione Campanella, essendo struttura privata, deve seguire le stesse procedure delle altre strutture private, ossia l’accreditamento e la contrattualizzazione. Le procedure per l’accreditamento sono state avviate e si aspetta l’ulteriore verifica della commissione di Crotone, a ciò deputata, sulla base della documentazione integrativa fatta pervenire dai vertici della Fondazione la scorsa settimana. In merito ad alcune notizie riportate dagli organi d’informazione, è bene precisare che l’Asp di Crotone non ha avuto alcuna richiesta di autorizzazione né tantomeno di accreditamento da alcuna struttura privata in campo oncologico. La Regione conferma quindi il percorso di istituzione del Polo Oncologico regionale che vede, nella Fondazione Campanella, il proprio punto di riferimento.

Valutazione ANVUR: le eccellenze dell’Unical

unicalRende (Cs).E’ tempo di valutazioni per le Università italiane. L’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) ha infatti reso noto lo scorso 16 Luglio il rapporto sulla qualità della ricerca in Italia, che fotografa la qualità della produzione scientifica tra il 2004 ed il 2010. Il ritratto che viene dipinto per l’Università della Calabria è un chiaroscuro, dal quale emergono alcune significative aree di eccellenza. E’ questo in particolare il caso del macrosettore informatica (i cui membri afferiscono al Dipartimento di Matematica e Informatica) che si colloca al primo posto in Italia nella classifica sulla qualità dei prodotti conferiti dalle strutture piccole. Inoltre, con oltre il 75% della propria produzione valutato come eccellente, il macrosettore mantiene il suo primato anche in confronto alle strutture medie e grandi, superando Università ben più storiche e “blasonate”.Il Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza dell’UNICAL è risultato il primo dipartimento classificato tra i grandi dipartimenti del Mezzogiorno d’Italia all’interno dell’Area 13 – Scienze Economiche e Statistiche. In particolare, il voto medio della struttura rispetto alla media di area (indice R) è pari a 1.14. “Il nostro dipartimento- afferma il Prof. I. Massabò-si classifica quindi al di sopra della media di tutti i grandi dipartimenti in Italia e lascia alle sue spalle istituzioni storicamente più prestigiose come il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università Federico II di Napoli (0.98) ed il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università di Salerno (0.98). In tale classifica risultano superate anche importanti istituzioni del Nord Italia quali il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento (1.08), la vecchia Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano (1.06) e il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche dell’Università di Trieste (0.73). Si tratta solo del punto di partenza di una ascesa che porterà il dipartimento ai vertici nelle aree Economiche, Statistiche e Finanziarie sull’intero territorio nazionale.”

Ricerca Unical sulle pagine del National Geographic

RENDE (CS) – E’ tra le ricerche scientifiche più suggestive, di maggiore appeal mediatico. Non c’è “bosone” o “materia oscura” che tenga: l’immaginario collettivo, dalla notte dei tempi, viene esaltato dal sogno d’ingannare la morte quanto più è possibile.

Una di queste ricerche “doc” – capace cioè di entrare a pieno titolo nella letteratura scientifica mondiale sulla materia – vede protagonista il team guidato dall’Ordinario di genetica dell’Università della Calabria, Giuseppe Passarino (recentemente incluso nella “Top Italian Scientists”, la lista in cui vengono inseriti gli scienziati italiani con il maggiore impatto scientifico al mondo) ed è stata “certificata” dal National Geographic. Il numero di maggio della edizione italiana della prestigiosa rivista scientifica dedica un ampio reportage, dal titolo “Al di là dei cento”, agli studi sulla longevità effettuati dal prof. Passarino. All’articolo viene addirittura dedicata la copertina del mensile dove, accanto all’immagine di una neonata, campeggia il titolo “Questa bambina vivrà fino a 120 anni”. Certamente un riconoscimento prestigioso per l’UniCal ma anche per l’intera Calabria che si trova in “prima pagina” non per un accadimento tragico, ma per un fatto positivo legato al valore della ricerca scientifica che produce.

La particolarità della ricerca calabrese risiede nell’intuizione, avuta diversi anni fa, d’aver “imbroccato” quello che oggi viene considerato il canale d’indagine più promettente per questa materia: studiare la longevità ricorrendo alla genotica, alla ricerca molecolare e soprattutto all’analisi dei dati raccolti in diverse piccole comunità. Pare infatti questa la “direttiva” scientifica vincente per svelare i segreti di un farmaco che permetterà, magari ai nostri figli, di superare molto agevolmente la soglia dei cento anni. Ricerca, inoltre, che ridimensiona fortemente il valore scientifico di alcune convinzione – come quella della longevità legata ad una dieta ipocalorica – che pure negli anni scorsi grande successo hanno riscosso. Dopo questo lungo “lead”, l’articolo del National Geographic Italia, a firma di Stephen S. Hall, fa una esauriente panoramica sui principali studi internazionali sugli indizi genetici di longevità per concludere nuovamente con la ricerca del prof. Passarino. Viene, infatti, dettagliatamente illustrato il lavoro enorme fatto all’UniCal fin dal 1994, quando si sono iniziati ad esaminare i dati di ben 409 comuni calabresi comparando le storie delle famiglie e i dati fisiologici relativi alla vulnerabilità delle malattie degli individui. I ricercatori dell’Unical hanno dimostrato, dati alla mano, che la longevità dei parenti prossimi dei soggetti più che nonagenari è risultata superiore a quella della media. Ma il dato inatteso è che i fattori genetici chiamati in causa sembrano favorire soprattutto gli uomini. Ma non è tutto. Nei laboratori dell’UniCal è stato scoperto che gli ultra novantenni posseggono un allele (una variante di sequenza di un gene) che svolge un ruolo importante nella digestione e nelle preferenze alimentari ed anche una serie di fattori che influenzano la longevità: la risposta allo stress, il metabolismo dei nutrienti, la gestione e l’utilizzo dell’energia. Una ricerca imponente che sta dando straordinari risultati. Certo siamo ancora lontani dall’ aver trovato il mitico “elisir di lunga vita”, ma in questa direzione, grazie alla ricerca fatta all’UniCal, un importante passo è stato compiuto.

 

Le arance della salute

COSENZA – Sarà un sabato colorato d’arancio il prossimo 26 gennaio. Lo saranno soprattutto le piazze italiane in cui saranno allestiti i gazebo dell’AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, che offriranno sacchetti di arance in cambio di offerte per le attività dell’organizzazione. Un contributo di 9 euro in cambio di 2,5 kg di agrumi, di un numero speciale della rivista “Fondamentale”, ma soprattutto un gesto di solidarietà e partecipazione. Da oltre 45 anni infatti l’AIRC lavora per rendere il cancro sempre più curabile. Per questo è attiva nel sostegno di progetti di ricerca innovativi, supportati da una raccolta fondi trasparente e costante, dalla diffusione di un’approfondita informazione scientifica e dalla promozione di una cultura di prevenzione.

In Calabria i volontari saranno attivi in circa 20 piazze, concentrati soprattutto nella provincia di Cosenza. Sul sito www.arancedellasalute.it/arance-trova-la-piazza.asp è possibile rintracciare tutte le zone in cui sono presenti i banchetti.

In città il luogo scelto per la distribuzione delle arance è piazza XI settembre, tappa centralissima dell’affollato corso principale. Una scelta oculata che permette di raggiungere un alto numero di “passeggiatori” del sabato. Tra una vetrina e l’altra, la sosta al gazebo AIRC sarà l’occasione per fare una buona azione, ma soprattutto per ricevere adeguate informazioni su una terribile malattia quale è il cancro. Una malattia che purtroppo è ormai entrata a far parte della nostra quotidianità, con esiti non sempre positivi, ma che la ricerca sta cercando di arginare. Una ricerca che va sostenuta e incentivata per ottenere risultati sempre più efficaci. Un aiuto per chi lavora in questo campo, per chi sta affrontando le cure, per chi domani potrebbe trovarsi a lottare contro il cancro.

Un appuntamento che racchiude dunque un duplice scopo. Da un lato l’espressione diretta della raccolta fondi per le attività dell’associazione, dall’altro un’occasione per diffondere le giuste informazioni sull’importanza della prevenzione. Prevenzione che si concretizza nella realizzazione di controlli medici periodici, ma anche in una sana alimentazione e in un corretto stile di vita. Da qui la scelta delle arance, ricche di vitamina C e flavanoidi, utili per contrastare l’effetto dell’invecchiamento e dell’ossidazione cellulare.

Le arance saranno domani protagoniste in piazza XI settembre anche per un’altra iniziativa, ovvero la campagna “Arance sorridenti – spemi gli agrumi, non i braccianti” legata ai fatti di Rosarno del 2010 e alle sfruttamento dei migranti nell’agricoltura.

Le tradizioni popolari hanno sempre indicato negli agrumi uno strumento adatto a combattere i raffreddori e i malanni della stagione invernale. Da domani le arance avranno qualche buon motivo in più per finire sulle nostre tavole.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Partito il progetto Pon “Il rapporto acqua – energia”, capofila l’Unical

RENDE – Inizia a prendere forma il progetto “Servizio di gestione integrata e sostenibile del ciclo acqua – energia nei sistemi di drenaggio urbano”, approvato dall’Unione Europea, nell’ambito del   Programma  PON “Ricerca e Competitività 2007/2013, con il sostegno del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Scientifica, nonché del Ministero dello Sviluppo, con un finanziamento di oltre sei milioni di Euro. L’Unical è capofila del progetto, con la prof.ssa Patrizia Piro, Ordinario di Costruzioni Idrauliche, presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, come  responsabile scientifico; mentre partner del progetto sono: Gianluca Zecca S.p.A. (Servizi progetti appalti), Sm&S s.r.l., Sering Ingegneria s.r.l., Epsilon Italia.

Il progetto prevede una durata di tre anni (2011/2014) e trova la sua originalità nell’approccio integrato per la gestione dell’acqua e dell’energia nell’ambiente urbano, proponendo modalità operative e interventi strutturali e non strutturali, per una gestione ottimale del ciclo acqua – energia in un’ottica di sostenibilità ambientale.

Il progetto di ricerca comprende tra gli obiettivi principali:

  1. il controllo degli afflussi alla rete di drenaggio
  2. la riduzione dei volumi totali di deflussi meteorici generati a scala annuale
  3. l’abbattimento della produzione di inquinanti dalle superfici e conseguente riduzione dell’impatto sui corpi idrici ricettori
  4. il controllo del microclima urbano e riduzione del consumo energetico negli edifici
  5. l’ottimizzazione della gestione dell’acqua per il mantenimento del verde.

Per impostare i vari prototipi ed avviare le diverse attività di ricerca in osservanza agli obiettivi preposti è stata formata una squadra di ricercatori, coordinati dalla prof.ssa Patrizia Piro,  operativi su vari settori (fisica tecnica, ingegneria civile, scienze naturali) e composta da: Marco Carbone, Antonello Mancuso, Giuseppina Garofalo, Maria Carmela Algieri, Gennaro Nigro, Nilo Pacenza, Mariù Mazza, Daria Stenpancich.

Importante è  la collaborazione con il gruppo di fisica tecnica del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale, coordinato dal prof. Natale Arcuri e composto dagli ingg. M. De Simone, Gianluca Pizzuti, Piero Bevilacqua e Francesco Reda.

Il gruppo di lavoro ha già avuto modo di confrontarsi sulle potenzialità del progetto e sull’efficacia della ricerca con il dott. Fulvio Obici, responsabile della Comunicazione del Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competitività 2007/2013” del MIUR, che non ha fatto mancare le sue note di apprezzamento e stimolo per creare, partendo da questa straordinaria esperienza, un’Antenna del  Programma Operativo Nazionale da estendere sull’intero territorio calabrese, in rete poi con il sistema nazionale.

Ma il progetto comprende pure, oltre alla sezione della ricerca, anche uno spazio legato alla formazione mirato a creare la figura professionale dell’esperto di gestione integrata e sostenibile del ciclo acqua – energia nei sistemi di drenaggio urbano, attraverso un MASTER, la cui fase concorsuale si è appena conclusa e di cui  a giorni inizieranno i corsi per una durata complessiva di dodici mesi.

 

Pensare agli altri/ Raccolti fondi per la fibrosi cistica, la delegazione di Soverato ringrazia con Madre Teresa di Calcutta

SOVERATO (CZ) –  «Noi a Natale ci preoccupiamo di cosa mangiare, questi ragazzi invece pensano a sopravvivere: dobbiamo aiutarli e non farli sentire soli», la frase di Don Michele Fontana ha commosso quanti sono affetti dalla fibrosi cistica e le loro famiglie. Il parroco della Parrocchia ‘Santa Maria della Pace’ di Satriano Marina (Cz) ha devoluto, alla Delegazione di Soverato della ‘Fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica’, il ricavato del suo ultimo libro, Faithbook, venduto in occasione della sua presentazione. Al gesto di solidarietà si è unito anche Don Alessandro Carioti: ha offerto gli incassi del suo volume Alla scuola del Risorto, venduto nella stessa serata. Grazie ai due preti, sono stati raccolti 811 euro che finanzieranno la ricerca su questa malattia genetica. Al di là dell’aspetto economico, quanti ne soffrono hanno sentito la vicinanza e l’affetto. La responsabile della delegazione di Soverato, Francesca Mandaliti, ringrazia commossa i due parroci: «non vogliamo usare le solite parole che si usano in questi casi, ma vogliamo citare una frase della Beata Madre Teresa di Calcutta “Che Dio vi renda in amore tutto l’amore che avete donato o tutta la gioia e la pace che avete seminato attorno a voi, da un capo all’altro del mondo”».

 

 

Rita Paonessa