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Chef cosentino Manfredi Bosco vince il premio Giusti – Negrini

Vittoria culinaria in trasferta per lo chef cosentino Manfredi Bosco. Al Madrid Fusion, congresso internazionale di gastronomia più importante in Spagna nel corso del quale si lanciano le ultime tendenze culinarie proveniente da varie parti del mondo, la sua ricetta a base di ndujia – uno dei prodotti caratterizzanti della gastronomia calabra – ha conquistato la giuria di altissimo livello chiamata a valutare i piatti proposti dagli chef di tutto il mondo.

Il suo raviolo aperto con stracciatella, crema di melanzana e crema di basilico piccante è stato particolarmente apprezzato per l’equilibrio dei sapori e per l’utilizzo della ‘ndujia. Il prodotto dell’areale regionale ancora non è conosciuto nell’alta gastronomia spagnola e Manfredi Bosco vuole proporre, insieme all’enorme patrimonio gastronomico della Calabria, per valorizzarne l’utilizzo sia in piatti della tradizione che abbinato a sapori di altre parti del mondo per la realizzazione di nuove tipologie di piatti.

La giuria composta da Mario Sandoval (chef 2 stelle Michelin), Alberto Luchini (Direttore di Metrópoli – Rivista di gastronomía spagnola de “El Mundo), Samantha Vallejo-Nájera (Giurato di Masterchef Spagna e proprietaria di Samantha Catering de España), Cristina Finucci Sebastiani (Moglie dell’Ambasciatore d’Italia in Spagna), Juancho Asejo (Maggiore esperto di vini italiani in Spagna e presidente AIS Spagna) e Nicoletta Negrini  (Direttore Generale di Negrini – maggiore impresa di importazione e distribuzione di prodotti italiani in Spagna e Portogallo) gli ha conferito il primo premio del XConcorso di Cucina Creativa Gusti Negrini (dedicato all’utilizzo di prodotti italiani nella realizzazione di piatti innovativi) all’interno della cornice del Madrid Fusion.

«E’ una grande soddisfazione vincere un premio cosi rinomato in Spagna, soprattutto con una giuria di cosi alto livello – ha commentato Manfredi Bosco – E’ un piacere vincere utilizzando prodotti semplici della cucina mediterranea e lanciare in una sede cosi prestigiosa un prodotto calabrese come la ´nduja». Lo chef cosentino già da qualche mese si trova in trasferta a Madrid per presentare la cucina calabrese attraverso diversi eventi enogastronomici. «E’ importante – ha concluso – per me lavorare per far conoscere le ricchezze culinarie del mio territorio di origine e far si che arrivino nelle migliori tavole di tutto il mondo».

 

Al Salone Internazionale del gelato trionfano il Sud e la Calabria

Salone Internazionale del Gelato 2016 da incorniciare per il Sud e la Calabria, protagonisti assoluta grazie ai suoi maestri gelatieri vincitori di importanti riconoscimenti. A trionfare nel premio speciale“Ambasciatori del gelato nel mondo” proprio il maestro Nicola Netti, pugliese d’origine ma calabrese d’adozione, con il collega ed amico di sempre Francesco Mastroianni, lametino doc, vincitori del primo posto con il gusto “La strana Coppia”. Un’altra bella vittoria da annoverare tra i tanti riconoscimenti già ottenuti in tutti questi anni di attività. Un gusto in cui i due gelatieri hanno messo tutta l’arte della gelateria artigianale con il tocco inconfondibile di due maestri tra i più apprezzati a livello nazionale ed internazionale.

Ma il maestro Nicola Netti porta a casa anche un importante riconoscimento nella categoria “Torte Gelato” conquistando il terzo posto grazie alla torta “Cuore Infranto”.Sigep 216 - Nicola Netti al taglio del nastro

Un pezzo di Calabria e di Sud ha trionfato, dunque, a livello nazionale ed internazionale al più importante salone del settore, giunto alla sua 37esima edizione, prima uscita pubblica per Nicola Nettialla guida nazionale dell’Associazione Italiana Gelatieri. “Dopo il riconoscimento ottenuto lo scorso anno proprio in questo Salone che mi ha incoronato “Gelatiere dell’Anno”, per me è stata una grande emozione ritornarci, ma da Presidente Nazionale dei gelatieri italiani. Quella di quest’anno è stata una edizione in forte crescita – commenta il neo presidente – Straordinaria la partecipazione di maestri gelatieri provenienti da tutto il mondo a sottolineare l’importanza che questo evento riveste a livello internazionale e tante novità in tutti i settori. Tutti i colleghi dell’associazione gelatieri italiana che rappresento hanno dato lustro alla categoria con grande serietà è professionalità”.

Subsonica a Cosenza, un Racconto lungo 17 Anni in un Unico Concerto

COSENZA – Gli spazi autogestiti sono un focolare di cultura da non sottovalutare e che, ancora una volta, riescono a portare un concerto di altissimo livello nel territorio cosentino.
Sto parlando del tanto atteso evento dei Subsonica che, dopo oltre 7 anni dall’ultimo concerto a Cosenza, sono ritornati a far saltare il pubblico della città bruzia.IMG_2139 copy

Un evento da sold out, organizzato in maniera impeccabile dallo staff dell’Auditorium Popolare, che ha ripercorso in un unico live i 17 anni di musica della band torinese, a partire dall’album omonimo Subsonica fino ad arrivare ad Una nave in una foresta, suonando tre brani per ogni disco. Alle spalle della band un grande schermo con una data ad indicare le tappe del loro viaggio sonoro. Un percorso intimo e a stretto contatto con i propri fan, un racconto da parte di Samuel e Max Casacci a ricordare gli eventi storici che hanno dato ispirazione ad ogni singola nota dei loro album. Non sono mancati brani come Aurora Sogna, Incantevole, Abitudine, Specchio e molti altri, emozionando gli sguardi di tutti i presenti, che hanno ballato e saltato al ritmo della band. E’ stato, inoltre, eseguito un brano in omaggio ai CCCP, Io Sto Bene, durante il quale ha prevalso un sound rock, tipico delle sonorità di Lindo Ferretti, e che il pubblico ha accolto con rinnovato entusiasmo.

Subsonica a Cosenza 23/01/16

Dopo due ore di concerto, i fan non erano ancora stanchi, così Samuel ha regalato un ultimo pezzo in cui sfogare le ultime forze degli astanti: Tutti i miei sbagli.

La data, contenuta nel tour “Una Foresta nei Club”, ha riscosso un forte successo in tutte le date italiane, partito il 12 dicembre da Livorno e raccogliendo tantissimi sold out per ogni tappa. Come una nave in una foresta, è la sensazione che i Subsonica hanno dichiarato di provare nonostante i tanti anni di musica e concerti, l’emozione che ancora prevale in ogni live, decisamente distante dal considerare la musica una mera abitudine.

Subsonica a Cosenza 23/01/16

I Subsonica hanno più volte ringraziato chi, dopo tanti anni, crede ancora negli spazi autogestiti e ne fa luogo di cultura e crescita. Gli stessi spazi che hanno dato possibilità alle band dell’underground di diventare parte integrante della cultura musicale italiana. Un’esperienza che, spero, darà seguito a eventi di eguale successo.

Miriam Caruso

ph. Joe Santelli

Lo zafferano, eccellenza di Gerace

GERACE (RC) – Nei giorni scorsi a Gerace si è tenuto l’appuntamento con “L’oliva grossa di Gerace in festa”, evento che prevede la donazione di piantine di ulivo ai bambini di Gerace nati, in questo caso, nel 2014 e 2015.

All’interno della manifestazione, tra i relatori, hanno preso la parola due rappresentanti della Cooperativa “Santa Cyriaca” di Gerace, che hanno illustrato le tecniche e la tipologia di utilizzo delle risorse presenti all’interno di questo territorio. I componenti della Cooperativa hanno spiegato la propria esperienza tutelando l’ambiente geracese, valorizzando le culture tipiche del luogo realizzando dei prodotti d’eccellenza che vanno dal vino allo zafferano. Proprio lo “Zafferano di Gerace”, prodotto molto ricercato e di valore elevato, sta riscuotendo enorme successo tra i ragazzi della cooperativa. Numerose le richieste che quotidianamente pervengono dai migliori e più rinomati locali della Locride, che si riforniscono di questa preziosa spezia, utilizzabile in numerosissimi piatti culinari. Una produzione in costante crescita, che sta portando enormi soddisfazioni alla Cooperativa “Santa Cyriaca”, pronta a rifornire anche i locali di tutta la Calabria, grazie ad un prodotto particolare ed unico nel suo genere, che grazie ad una raccolta delicata dello stimma ed ad una essiccazione naturale sulla brace, ne garantiscono fragranza e colore, dandone allo stesso tempo un sapore unico nel suo genere.

[NerdStyle] Nascita e Crescita del Cosplay

Negli ultimi anni il fenomeno del Cosplay è cresciuto in maniera vertiginosa, passando da semplice evento di contorno nelle fiere a vera e propria attrazione principale. Allo stesso modo il ruolo dei cosplayer si è evoluto, passando da semplici “interpreti” del personaggio a veri e propi VIP, oppure in esperti creatori di armi e gadget.

Ma da dove nasce il cosplay?

Inanzitutto il termine COSPLAY nasce dall’ unione delle due parole inglesi COSTUME (costume) e PLAYER (giocare, interpretare), indicando, appunto, l’uso di indossare un costume che rappresenti un personaggio più o meno noto di fumetti, anime, videogiochi, film o telefilm.

Erroneamente si crede che il cosplay abbia avuto origine in Giappone, ma non è così:  i primi esempi di cosplay si ebbero nel 1939 in America con la creazione dei costumi presi dal film “La vita futura”. Il fenomeno iniziò ad espandersi a livello globale diversi anni dopo, nel 1984, quando un reporter giapponese descrisse quanto visto nel suo viaggio in America e nelle varie convention, coniando il termine COSPLAY.

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Infine nel 1995 il cosplay si affermò definitivamente come un vero e proprio movimento creativo, grazie ad alcuni ragazzi che iniziarono a girare per le strade di Tokyo indossando i costumi dei personaggi principali della famosa serie Neon Genesis Evangelion.

Da allora il cosplay non ha più smesso di crescere, sia grazie alla globalizzazione che ad internet, fino ad arrivare ai giorni nostri, dove il mondo del cosplay è alla portata di tutti ed è sostenuto da milioni di fan che ogni anno affollano ed arricchiscono le migliaia fiere del fumetto. Tra di esse ricordiamo le più importanti come il Lucca Comics & Games, il Japan Expo o il World Cosplay Summit.

Carmine Aceto

[Anime] Ushio & Tora, Recensione

Il giorno di Natale, oltre a far crescere a dismisura il nostro peso, ha visto la fine di uno degli anime più interessanti della scorsa stagione, ovvero Ushio & Tora, distribuito in Italia in streaming legale attraverso la piattaforma youtube di Yamato Animation. La prima stagione ha visto 26 episodi e ne seguirà un’altra di 13 che verrà distribuita a partire dal mese di aprile.

La serie è il secondo adattamento animato dell’omonimo manga di Kazuhiro Fujita, pubblicato sulla rivista Weekly Shonen Sunday tra il 1990 e il 1996. L’anime è stato prodotto dallo studio Mappa, noto per essere stato fondato da Masao Maruyama, uno dei creatori del famoso studio Madhouse.

Trama:

Il protagonista della storia è Ushio Aotsuki, un ragazzo che vive con il padre in un piccolo tempio buddista. Un giorno mentre riordina casa Ushio cade all’interno di una botola che si trova sul pavimento, ritrovandosi in un vecchio sotterraneo, dove trova Tora, un demone dall’aspetto di una grossa tigre rimasto inchiodato con una lancia al muro per ben cinquecento anni. Il risveglio di Tora provoca la comparsa di una miriade di demoni. A quel punto Tora propone un patto ad Ushio: se il giovane lo libererà si occuperà lui di spazzare via tutti i demoni. Una volta liberato, Tora attacca Ushio, che grazie alla lancia con cui il demone era trafitto, riesce a bloccarlo trasformandosi in un potente guerriero dai capelli lunghissimi. Da quel momento in poi i destini dei due saranno strettamente legati nella lotta contro un potentissimo nemico.

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Commento:

Chi scrive non ha letto il manga di Fujita, di cui ho sentito numerosi elogi, quindi questa brevissima recensione non
verterà sulla fedeltà all’opera originale. Leggendo sul web ho notato che molte persone hanno espresso qualche disappunto su alcuni tagli operati alla trama originale (tagli giustificati, trattandosi di un anime di un totale di 39 episodi che andrà ad adattare completamente un manga di 33 volumi. Manga di lunghezza simile hanno adattamenti animati che superano i 100 episodi a volte), elogiandone comunque la fedeltà nell’adattamento.

Ushio è un protagonista caratterizzato splendidamente. Un personaggio di una purezza assoluta, pronto a mettere a repentaglio la propria vita per salvare gli altri. Caratteristica che ha sempre avuto, come viene mostrato in alcuni flashback che lo ritraggono da bambino. Dall’altro lato abbiamo un personaggio completamente negativo come Tora, assetato di sangue, il cui unico obiettivo è quello di divorare il povero Ushio. Ma con il passare del tempo, nascondendosi dietro la scusa di voler fare di Ushio il proprio pasto, vediamo il demone salvare il giovane in numerose occasioni. Ed è Proprio il rapporto tra i due è la parte più interessante di questo anime. I due personaggi sono legati, ma nessuno dei due sembra volerlo ammettere, nonostante con il passare degli episodi si noti sempre di più l’affetto che nasce tra i due. Fujita riesce inoltre a caratterizzare splendidamente anche i personaggi di contorno, che vengono tutti attratti dalla purezza di Ushio nonostante abbiano tutti delle personalità diverse. Questo anime insegna che ad essere buoni c’è solo da guadagnarci. Non bisogna scontrarsi con il proprio buon cuore per paura di essere traditi ma, anzi, bisogna accoglierlo. Un anime veramente bello, che fa dei propri combattimenti solo un contorno ad una storia fatta di sentimenti ed emozioni.

Apparato tecnico:

Molto bello il design dei personaggi, una sorta di fusione moderno-anni 80 che fa veramente la sua porca figura. Le animazioni sono ottime, con una computer grafica non troppo invasiva. Molto curato il comparto sonoro, con delle musiche molto azzeccate. Ottima la regia generale.

Antonio Vaccaro

[Reviewnews] Crowdfunding da 3 milioni per Psyconauts 2

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… ah no, scusate, non è una recensione di Star Wars VII. Qui parliamo di un gioco che ha fatto la storia di un genere, anche se forse il genere stesso non lo sapeva.

Psyconauts è un videogame platform che ha visto la luce nel 2005 tramite la Majesco e che ha avuto delle vendite molto basse. Perché è brutto? No. Probabilmente la scelta del marketing non è stata delle migliori. Fatto sta che quando è entrata in campo la Double Fine, rilasciando una versione aggiornata per il gaming odierno, ha venduto il doppio. Perché è bello? Beh, si!

I punti forti di Psyconauts sono: il design, la trama, lo humor (che ricorda lievemente quello di Conker) e la varietà nei livelli, che riescono a trasportare i giocatori in un videogame diverso ad ogni inizio. Il gioco ha un HUB principale in cui il protagonista (Razputin “Raz”Aquato) si muove, parla con altri personaggi, cerca i collectibles e accede ai livelli veri e propri. Questi sono dei quadri disegnati su di un’idea precisa e caratterizzati dal personaggio che vi “entra”. Razputin ha infatti la capacità di accedere nella mente delle persone, aiutandole a superare le proprie psicosi. Un militare veterano, che non riesce a lasciarsi dietro il suo passato, avrà un quadro ambientato su di un campo da battaglia, ad esempio.

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Su questa impronta, anche gli altri livelli saranno uno più surreale dell’altro costringendo il giocatore ad ambientarsi in situazioni che, molto spesso, lasciano da parte le leggi della fisica per dare spazio al surreale e alla fantasia.

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Ma tutto questo perché? Per prepararvi a quello che sarà un evento epocale: il ritorno della psicologia umoristica con Psyconauts 2!

Attraverso un crowdfounding su fig.co, la Double Fine ha chiesto alla popolazione mondiale di offrire il suo aiuto nella produzione di questo titolo, nato sfortunato ma di grande valore. Il target è 3,300,000$ e ta ta tata taaa… hanno raggiunto e superato i tre milioni a soli 15 giorni dalla chiusura! Ecco il video su fig.co per presentare il progetto.

Quando iniziai questo gioco ero solo un giovane videogamer, che cercava qualcosa di nuovo e divertente in un mondo molto spesso cacofonico e ridondante. Allora riuscii a trovare questo qualcosa in Psyconauts e vorrei che le nuove generazioni raggiungessero lo stesso con il sequel. Intanto io aspetto la sua uscita, stimata per il 2018, nella speranza che non si ripeta il passato e questa raccolta fondi non si chiuda con un successivo flop del gioco.

Vi terremo al corrente di eventuali novità. A risentirci alla chiusura del crowdfunding!

Daniele Ferullo