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[#SerieTvNetflix] Hill House: Recensione di un orrore

Dopo i due film, un’alta percentuale di spettatori dell’horror avrà voltato le spalle a questo nuovo adattamento del romanzo di Shirley Jackson “L’incubo di Hill House”, ma non è forse il coraggio a sfidare l’oscurità ad accomunarci?

THE HAUNTING OF HILL HOUSE (in Italia solo HILL HOUSE) prende il suo nome dall’omonimo romanzo e questo è uno dei pochissimi punti in comune con l’opera originale. Se quest’ultima parla di esperimenti sui poltergeist, cose già viste con i vari film e serie degli ultimi dieci anni, questo adattamento di Mike Flanagan ci mette di fronte a un dramma familiare che pone il seme nel passato e cresce negli anni fino a un presente in cui i suoi membri sono ormai logorati e stremati dalla sua morsa.

MA VENIAMO AL SODO!

La serie ci racconta della famiglia Crain, composta da 7 elementi: Hugh e Olivia sono i genitori (interpretati a regola d’arte da Timothy Hutton e Carla Gugino) e Shirley (Elizabeth Reaser), Eleanor (Victoria Pedretti), Theodora (Kate Siegel), Luke (Oliver Jackson-Cohen)  e Steven (Michiel Huisman) sono i cinque figli, che vedremo sia da bambini che da adulti. Questi sette elementi arrivano ad Hill House, una casa in cui aleggia la leggenda di terribili accadimenti ed eventi paranormali, per restaurarla e rivenderla nel tempo di un’estate. Man mano che i giorni e le notti passano, però, sempre più incidenti allontanano il traguardo finale trattenendo la famiglia nella casa.

PAURE SOPRANNATURALI O UMANI SENSI DI COLPA?

Se, però, nei film e nelle serie degli ultimi anni notiamo un riconoscimento celere dell’entità soprannaturale, nella serie Hill House tutto è nascosto in una bruma psicologica di sensi di colpa, rimpianti e malinconia tipici del gotico classico, parlando di allucinazioni e incubi. I personaggi non combattono il loro presente ma, per lo più, scappano rintanandosi dietro costrutti ed espedienti mentali che negano ciò che hanno vissuto. Troviamo un Luke tossicodipendente, uno Steven romanziere che maledice la follia nel proprio sangue. Però, anche gli altri personaggi principali fin da subito sono delineati e precisi nel loro carattere e spessore. Tra questi, Theo ed Eleanor, due citazioni al romanzo principale, come Shirley che prende il nome dall’autrice.

UNA REGIA OTTIMA PER UNA STORIA MAGISTRALE

Flanagan dirige con maestria questi 10 episodi, a partire da un’introduzione con excursus. Poi prosegue dedicando ogni singolo episodio (tra i 50 e i 70 minuti) ai protagonisti: ci mostra ciò che loro vedono, il loro apporto alla storia del passato e del presente e, soprattutto, il loro modo di affrontare la vita dopo i tragici eventi avvenuti a Hill House.

Una storia raccontata magistralmente con una struttura sinuosa che conduce lo spettatore per mano tra passato e presente delimitando il confine tramite i colori più caldi del passato e più freddi del presente. Una serie che si conclude al termine del decimo, frenetico episodio. Un episodio che non ha bisogno di un seguito, ma da cui possono essere estrapolate altre storie legate ai personaggi secondari, capaci, in poche scene, di regalare emozioni forti e sentimenti contrastanti.

La regia di Flanagan si è mostrata capace di remare contro la moda dello Jumpscare, tessendo un orrore sempre presente sotto i nostri occhi. Un orrore integrato in un ambiente notturno e gotico che ci porta a diventare “sensibili” e trovare ciò che un occhio poco attento non vedrerebbe. L’episodio 6, poi, è una perla registica con lunghi piani sequenza capaci di trasmettere l’ansia ma, soprattutto, le emozioni dei protagonisti nelle scene. A volte le metafore utilizzate vengono espresse con forza per lunghi minuti, rendendole quasi ovvie e ripetitive. Un modo che ho trovato personalmente fastidioso, ma dovuto a una trama complessa e ricca di informazioni che possono sfuggire.

IN CONCLUSIONE

Questa serie originale Netflix non è destinata ai ragazzi, seppure ci siano accenni a IT e soprattutto Shining, ma a un pubblico di mezzo. Lo stesso che può immedesimarsi nelle sette sfaccettature umane inscenate e vivere a pieno questa serie complessa e lineare allo stesso tempo.

Hill House non vuole essere un momento di svago orrorifico, ma far riflettere sull’animo umano, sulla paura, sulla logica razionale, sull’innocenza. Su cosa significa essere una famiglia al giorno d’oggi. Tuttavia, mantiene una trama ben delineata e mai confusa che costringe lo spettatore a guardarsi allo specchio e affrontare il proprio passato.

 

Daniele “Mr. Ink” Ferullo

https://youtu.be/gTZyG1mpz4k

[#NerdNews] Strage Netflix in casa Marvel, cancellata Luke Cage

NETFLIX CONTINUA LA STRAGE DI SERIE TV TARGATE MARVEL.

Ad appena 24 ore di distanza dal rilascio dell’attesissima terza stagione di DAREDEVIL, che pare stia riscuotendo un certo consenso da pubblico e critica, dal colosso americano di streaming Netflix arriva l’ennesima, pessima notizia per un altro dei membri della squadra dei DEFENDERS.

Stavolta vittima della strage é LUKE CAGE, il cui protagonista è interpretato da Mike Colter. Attraverso un comunicato ufficiale, Marvel e Netflix hanno annunciato la cancellazione della serie tv sull’ex detenuto con poteri sovrumani. E ricordiamo che la seconda stagione era stata rilasciata appena lo scorso 22 giugno.

“Sfortunatamente, Marvel’s Luke Cage non tornerà per una terza stagione. Tutti noi alla Marvel Television e Netflix siamo grati allo showrunner, agli scrittori, al cast e alla troupe che hanno dato vita all’eroe di Harlem nelle ultime due stagioni. E a tutti i fan che hanno supportato la serie.”

Luke Cage segue quindi lo stesso funesto destino toccato ad IRON FIST, altra serie Marvel sviluppata per Netflix, cancellata poco più di otto giorni fa. Riguardo le sorti di Danny Rand, l’esperto di arti marziali e detentore del mistico Pugno d’acciaio, interpretato da Finn Jones, Marvel e la piattaforma di streaming avevano annunciato la fine della produzione tramite una dichiarazione rilasciata a Deadline.com, aggiungendo che

La serie su Netflix è finita ma l’immortale Iron Fist continuerà a vivere!”.

Parole, queste, che lasciavano intuire un possibile team up con lo stesso Luke Cage.  Adesso che anche la serie dedicata a Luke Cage è stata cancellata, cosa ne sarà dei due supereroi di New York?  Vedremo i due ritornare in una possibile seconda stagione della miniserie The Defenders, insieme a Matt Murdock e Jessica Jones?

AL MOMENTO, NON ESISTONO CERTEZZE: NON RESTA CHE ASPETTARE E DEDICARSI ALLA VISIONE DEI NUOVI EPISODI DI DAREDEVIL.

 

 

 

Speciale Milan Games Week, le ultime novità dal mondo videoludico

Nel precedente weekend si è tenuta la consueta MILAN GAMES WEEK, kermesse prevalentemente dedicata ai titoli videoludici di prossima uscita.

Noi di NERD30 non potevamo di certo lasciarci sfuggire la possibilità di provare nuovi giochi, ma soprattutto il nuovo hardware Vr. Ecco quindi il nostro personalissimo resoconto di quanto siamo riusciti a provare nel poco tempo concessoci dalle case di sviluppo alla Milan Games Week.

Varcata la soglia della fiera, siamo stati accolti dal solito clamore tipico degli eventi E-Sport: caster alle prese con il commentary, folle in visibilio e pro-player che si contendevano gloria e premi. Abbandonata a fatica l’area esports lo stand di Wakanda VR ha immediatamente catturato la nostra attenzione.

UN PADIGLIONE NEL PADIGLIONE

Wakanda VR altro non è che un format sviluppato dalla VRZONE S.r.l., proprio come recita l’omonio sito, che propone periferiche VR ben più immersive di quanto siamo stati abituati a vedere in questi anni. I loro titoli spaziano dalla simulazione di volo alla riproduzione di un Escape Room per 4 giocatori, per un totale di 6 esperienze differenti.

Il primo titolo del sestetto ad esser provato è stato il simulatore di volo ICAROS. Dopo le consuete operazioni di calibrazione del VR, gli operatori ci hanno fatto adagiare su di una bizzarra piattaforma semovente. La posizione ricorda quella adottata negli ultraleggeri e tutti i movimenti della macchina vengono attuati dalla muscolatura del giocatore, senza alcun tipo di aiuto meccanico. Dopo qualche secondo passato a familiarizzare con gli spostamenti sui vari assi spaziali abbiamo iniziato la simulazione vera e propria: un circuito a checkpoint da attraversare nel minor tempo possibile. Il feeling dato dalla macchina può stranire a un primo impatto, ma dopo qualche checkpoint perso si riesce tranquillamente a prender confidenza con i comandi e dirigere l’aliante digitale esattamente dove si vuole.

Sfortunatamente, la brevità della simulazione non ci ha fatto assaporare le potenzialità dell’apparecchio per come avremmo desiderato ma si è rivelata sufficiente per promuovere l’esperienza in toto.

Dopo aver ripreso contatto con il suolo, ci siamo diretti verso le postazioni di Laser Maze Tunnel e del Simulatore 3DoF. Tuttavia, entrambe le esperienze si sono rivelate ben al di sotto delle aspettative settate da ICAROS. Il sedile motorizzato sviluppato da KYNEPROX ed adottato nei simulatori 3DoS risulta essere una versione sotto ingenti dosi di steroidi di un comune simulatore da sala giochi: preciso, reattivo, ma comunque una tecnologia conosciuta. Qualcosa di analogo si trova nelle sensazioni lasciateci dal Laser Maze: un applicativo divertente, soprattutto se giocato in multiplayer, ma che non stuzzica la fantasia dei giocatori più navigati.

NERD30 E LA (NON TANTO) GELIDA MADRE RUSSIA

Lasciata la causa della sperimentazione VR, ci siamo spostati verso il padiglione di Koch Media, ansiosi di provare l’ultima fatica di Artyom: Metro Exodus. Dopo un’interminabile coda siamo finalmente riusciti a prender in mano il pad dell’Xbox One X che hostava la demo e immergerci nel mondo immaginato da Dmitry Glukhovsky. La prova inizia con un breve e intuitivo filmato che preannuncia al giocatore ciò che vedrà nei prossimi venti minuti di gameplay e riassume i comandi del titolo. Bastarda e doppietta alla mano impersoniamo nuovamente i panni del nostro russo preferito.

A seguito di una cutscene introduttiva finalmente riusciamo a muovere i primi passi in un’ambientazione decisamente meno claustrofobica delle precedenti: sole e verde accompagnano il ranger di Sparta. Il titolo si conferma un fps solido, con meccaniche stealth ben rodate e uno shooting su console capace di convincere noi redattori, ultimi baluardi di una ferrea tradizione a base di sparatutto con mouse e tastiera. Unica pecca di quanto mostrato sembra esser l’IA dei nemici, piuttosto banale e facile da aggirare; tuttavia non ci è dato sapere se il livello di reattività dei nemici possa andare via via crescendo o sia settabile tramite opzioni. Però, malgrado un comportamento semplificato degli NPC, Metro Exodus non è un titolo da prendere sottogamba. Le orde di predoni, infatti, soverchieranno facilmente gli Artyom più spavaldi e l’assenza di caricatori rende tutto più ostico per chi cerca un approccio combattivo.

Dopo aver dato fondo a tutte le munizioni dei nostri caricatori e aver provato diversi approcci per risolvere la  missione assegnataci lasciamo soddisfatti il padiglione di Koch Media con tanto di dogtag omaggio al collo.

IN DEFINITIVA LA MILAN GAMES WEEK SI CONFERMA UNO DEGLI APPUNTAMENTI IMMANCABILI PER OGNI APPASSIONATO DEL GENERE.

NOI DI NER30 VI CONSIGLIAMO CALDAMENTE DI PREVENTIVARE UNA VISITA NELLE PROSSIME EDIZIONI VISTA LA FORTE PRESENZA DI OFFERTE PER IL PARCO CONSOLE E L’INCREDIBILE QUANTITà DI MATERIALE TESTABILE.

 

Daniele “Icelo” Pezzolla

 

 

 

 

 

Premio Campiello 2018, vincitrice è la reggina Rosella Postorino

VENEZIA – È Rosella Postorino con il romanzo “Le assaggiatrici” (edito da Feltrinelli) la vincitrice del Premio Campiello 2018. La scrittrice, originaria di Reggio Calabria, ma cresciuta in Liguria, è stata premiata dalla giuria popolare, composta da 300 lettori anonimi, di cui sono pervenuti ben 278 voti. Al Gran Teatro La Fenice di Venezia, Rosella Postorino, che vive a Roma da 17 anni, è risultata vincitrice del prestigioso premio letterario nazionale con ben 167 voti. Il romanzo, tra i più venduti in Italia, racconta la vicenda delle donne che avevano “il privilegio e la condanna di assaggiare il cibo del Fuhrer”. «Sono felicissima – ha dichiarato la Postorino – e voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino mentre scrivevo questo libro. Grazie al Campiello che mi ha fatto fare un’esperienza bellissima. Rivediamoci».

I COMPLIMENTI DELL’ASS. CORIGLIANO

Complimenti per il premio ricevuto vanno alla scrittrice Rosella Postorino da parte di Maria Francesca Corigliano, assessore all’istruzione e attività culturali della regione calabria, a nome di tutta la giunta: «L’assegnazione del Premio Campiello 2018 alla scrittrice Rosella Postorino è motivo di grande soddisfazione per il mondo della cultura calabrese. Rosella Postorino è una scrittrice affermata e apprezzata da tempo e il largo consenso attribuito dalla Giuria popolare al suo recente romanzo “Le assaggiatrici” è un risultato di grande rilevanza. Da tempo – ha proseguito l’assessore – il presidente Oliverio, insieme alla giunta, sottolinea il protagonismo dei narratori calabresi con i quali ha intensificato il confronto a beneficio della crescita culturale e di una immagine rinnovata della Calabria fuori dai suoi confini. A Rosella Postorino  vanno i miei complimenti e sono certa di interpretare la soddisfazione di tutti i calabresi. Spero di poter incontrare presto in Calabria la vincitrice del Campiello 2018 per discutere del suo libro ambientato nel corso del secondo conflitto mondiale e  programmare insieme attività di valorizzazione della scrittura e della lettura nella nostra regione».

Reggio Calabria, cinque gambiani fermati per molestie e aggressione

REGGIO CALABRIA – Molestie alle avventrici e lancio di pietre: queste le accuse rivolte a cinque cittadini gambiani, tutti richiedenti asilo. Il gruppo di uomini, questa notte, è stato allontanato dai gestori di un lido sul lungomare di Reggio Calabria per avere molestato delle clienti. Poi, per ripicca, avrebbero lanciato delle pietre contro le strutture del lido stesso. Secondo una prima ricostruzione fatta dal personale delle Volanti della Questura intervenuto sul posto, numerosi clienti del locale hanno inseguito i cittadini extracomunitari aggredendone due, entrambi ventottenni e incensurati. I due giovani sono stati portati in ospedale e in seguito sono stati dimessi dopo le cure.
L’intervento delle Volanti e del personale delle forze dell’ordine impegnato nei servizi di vigilanza ai lidi della zona ha riportato la calma. Gli investigatori della Squadra mobile escludono la matrice razziale dell’aggressione. Le indagini per ricostruire l’esatta dinamica della vicenda sono tuttora in corso.

Corigliano, vasto incendio alla periferia della città

CORIGLIANO (CS) – Un incendio di vaste proporzioni sta interessando in queste ore il territorio di Corigliano Rossano. Le fiamme si sono sprigionate a partire da questa mattina a mezzogiorno e hanno continuato a diffondersi indisturbate per tutto il pomeriggio, alimentate dal forte vento. Contrada Marcoliva e Contrada Ligoni sono le località maggiormente colpite e devastate dalle fiamme. Gli abitanti del posto si sono adoperati sin da subito per cercare di spegnere i diversi roghi, mentre purtoppo l’incendio principale si è rivelato indomabile. Allertati, solo nelle prime ore del pomeriggio sono arrivati i vigili del fuoco. Le operazioni di spegnimento si sono rivelate più difficili del previsto ancè perchè l’area interessata non è facilmente raggiungibile. Invano si è atteso l’arrivo di canadair che supportassero l’attività degli uomini a terra, tuttora insufficiente. Molti i danni che già si possono contare. Numerosi ettari di ulivi sono stati danneggiati dal fuoco.

AGGIORNAMENTO

Al momento, calato il sole, la situazione sembra stia migliorando e gli uomini del Servizio Antincendio Boschivo della regione Calabria stanno riuscendo, pur con fatica, a contenere il fuoco. Parallelamente, i vigili del fuoco sono stati impegnati e lo sono tuttora nelle attività di spegnimento dell’incendio più vasto nel medesimo territorio del comune di Corigliano. Sembra che le operazioni di spegnimento terranno impegnati i pompieri ancora per diverse ore. Sul posto sono giunti anche i carabinieri.

ph: Andreina Morrone

 

Cosenza, Linea Verde Life alla Città dei Ragazzi per una nuova puntata

COSENZA – Linea Verde Life alla Città dei Ragazzi di Cosenza. Le telecamere della trasmissione televisiva di Raiuno sono approdate in città per la registrazione della puntata che verrà manadata in onda il prossimo 29 settembre alle 12.20. L’episodio sarà dedicato, in particolare, alla messa a dimora di 45 piante, con il nuovo dispositivo Cocoon, donate al comune da un vivaista. Per un’intera mattina la troupe della trasmissione, capitanata dala conduttrice Chiara Giallonardo, ha stazionato nella Città dei Ragazzi, riprendendo le diverse fasi della messa a dimora donate alla città dal vivaio “Allasia Plant Magna Grecia” di Soveria Mannelli. La particolarità della messa a dimora è data dal nuovo dispositivo utilizzato, Cocoon, che rientra in un sistema molto più ampio di ripristini ambientali in aree del bacino del Mediterraneo. «Grazie a questi interventi – ha sottolineato l’Assessore alla sostenibilità ambientale Carmine Vizza che ha espresso soddisfazione per l’attenzione riservata a Cosenza da Linea Verde Life – nella Città dei
Ragazzi cresceranno 45 nuove piante di cui 25 alberi (Olmi, Aceri, Tigli) e 20 arbusti (Melograni da fiore, Buxus, Agrifogli e Viburni). È questo un nuovo tassello che, grazie alla sensibilità di un’azienda all’avanguardia, specializzata nella produzione di piante forestali, ornamentali e pioppi, si inserisce nel solco di quelle politiche ambientali e buone pratiche, messe in atto dall’Amministrazione comunale guidata dal sSindaco Mario Occhiuto, che vedono la nostra città sempre più impegnata a porre al centro dell’attenzione la salute dei cittadini come bene comune».

IL METODO COCOON

Particolare e innovativo il metodo Cocoon, un dispositivo semplice ed efficace, frutto delle attività di ricerca applicate in ambito agricolo che consiste in un contenitore, realizzato in cartone pressato biodegradabile al 100%, con funzione di riserva idrica e capacità di 25 litri d’acqua. Questo contenitore è posizionato all’interno della buca che ospiterà le piantine e gli arbusti messi a dimora nella Città dei Ragazzi e rende loro disponibile l’acqua, assorbita attraverso due
cordini in fibra naturale, sfruttando il principio della capillarità. L’acqua contenuta all’interno della riserva permette di soddisfare le esigenze delle piante nei primi 1-2 anni di crescita, garantendo l’approfondimento delle radici fino agli strati più umidi del terreno. L’importanza del metodo risiede nel fatto che rappresenta uno strumento indispensabile per garantire la sopravvivenza delle giovani piante in climi mediterranei e in situazioni in cui la tradizionale irrigazione
risulterebbe impossibile o costosa.

Squillace, evade tre volte dai domiciliari e finisce in carcere

SQUILLACE (CZ) – Evaso per ben tre volte dai domiciliari, è stato fermato e posto in carcere. Angelo Cantaffa, 33 anni di Vallefiorita, era stato arrestato per furto in appartamento e poi scarcerato dopo la convalida del provvedimento. Era stato arrestato nuovamente appena sei ore dopo per il tentato furto in un’altra casa. Posto ai domiciliari, è stato sorpreso tre volte in poche ore mentre violava l’obbligo imposto. Così l’uomo è finito in carcere su disposizione del gip che ha convalidato i tre arresti per evasione effettuati dai carabinieri. L’uomo è stato intercettato una prima volta all’esterno della propria abitazione dalla pattuglia e risottoposto alla misura cautelare.
Tuttavia, poche ore dopo, è stato nuovamente fermato all’esterno dell’abitazione, mentre si trovava vicino a una fermata dell’autobus. I carabinieri lo hanno riportato ai domiciliari, ma è stato fermato una terza volta vicino all’ufficio postale. A quel punto i carabinieri, su disposizione dell’autorità giudiziaria, lo hanno portato in carcere.

Droga, sequestrati a Crotone 29.7 grammi di eroina

CROTONE – Sequestro di droga nel crotonese. Personale della squadra volanti della questura di Crotone ha infatti ritrovato e sequestrato 29,7 grammi di eroina nel quartiere denominato “Fondo Gesù”. La scoperta è avvenuta nell’ambito di servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal questore Massimo Gambino. Il sequestro è avvenuto a carico di ignoti. In particolare, gli agenti hanno rinvenuto 41 dosi contenute in una busta e confezionate in involucri di cellophane bianco termosaldato.
Inoltre la polizia ha segnalato all’autorità amministrativa, in quanto assuntori di sostanza stupefacente, due cittadini italiani, rispettivamente di 18 e 35 anni. In totale, oltre all’eroina, la polizia ha trovato anche 5,9 grammi di marijuana, e 0,5 di hashish.

Cariati, annullate le misure per il sindaco Greco e altri 4 indagati

CARIATI (CS) – Torna a Cariati il primo cittadino Filomena Greco, insieme a due dirigenti dell’area tecnica e due amministratori della Ecology Green sr. Le quattro persone erano state allontanate a luglio, ma oggi il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha totalmente accolto le richieste avanzate dagli avvocati Francesco Nicoletti, Maria Rita Bagalà, Giuseppe Labonia, Nicola Candiano, Roberto Laghi ed Enzo Belvedere annullando l’Ordinanza emessa dal GIP di Castrovillari.

I FATTI

Lo scorso luglio, la guardia di finanza aveva dato esecuzione all’ordinanza del Gip nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari che ipotizzava il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Oggetto delle indagini le dinamiche relative all’affidamento del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani nel comune di Cariati in cui gli inquirenti hanno ipotizzato l’esistenza di condotte che violavano la normativa in materia di appalti pubblici, frutto di accordi ritenuti collusivi e volti a condizionare le modalità di scelta del soggetto a cui affidare, in via diretta, il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani. Il Gip di Castrovillari aveva disposto nei confronti del sindaco Filomena Greco il divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano; nei confronti del dirigente dell’Area Tecnica del Comune di Cariati, Giuseppe Fanigliulo, la sospensione dal pubblico impiego nonché l’obbligo di dimora nel comune di residenza; nei confronti dell’ex dirigente dell’Area Tecnica del Comune di Cariati Adolfo Benevento, ora in pensione, il divieto di dimora nel comune di residenza; nei confronti di due soggetti rappresentanti la Ecology Green, società favorita in sede di affidamento diretto (Antonio Fusaro, 48 anni e Cristoforo Arcovio, 69 anni) l’interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa e l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Oggi queste ordinanze sono state annullate dal Tribunale della Libertà che ha accolto le istanze di riesame presentate dagli avvocati.