Archivi categoria: Cultura&Spettacolo

White in Black a Villa Fabiano

Nella prestigiosa location di Villa Fabiano Palace Hotel una serata magica dedicata alle coppie prossime al matrimonio. Inutile girarci intorno. E al bando le battute da bar. Il matrimonio è il giorno più bello della vita. E si consuma lentamente. Nell’attesa che arrivi. Nell’ansia del momento. Nell’emozione di quel sì. Ma stiamo partendo dalla fine, proviamo a riavvolgere il nastro. Già, perché quel giorno lì non inizia mica qualche ora prima del ‘vi dichiaro marito e moglie’. Lo sanno bene al Villa Fabiano Palace e all’Atelier White Sposi. E per questo hanno unito i profili di professionalità ed eccellenza che da sempre caratterizzano il loro lavoro per dar vita, domenica 26 ottobre alle 20, 30,  a un evento unico: il White in Black. Una serata magica, dedicata alle coppie che si preparano a vivere il gran giorno. Nella prestigiosa location dell’hotel rendese, direttamente dalla prima serata di RaiUno e dal Tale e Quale show di Carlo Conti, il simpaticissimo Alessandro Greco si occuperà di condurre la kermesse. E poi, naturalmente, riflettori puntati sulla passerella che si accenderà con gli abiti da sposa e da sposo dei brand più famosi, vere eccellenze del made in Italy. L’evento sarà inoltre battezzato dalla madrina d’eccezione Anna Tumas. Animati dal motto “Niente panico e idee chiare” e dall’idea comune che il matrimonio rappresenti un giorno unico nella vita di una coppia e debba essere curato in ogni dettaglio, i principali partner, uniti ad altri esperti del settore, forniranno spunti e suggerimenti a quanti debbano ancora convolare a nozze. E si proporranno come validi wedding planner. Di certo, non mancherà la musica a far da colonna sonora a quello che si presenta come un vero e proprio spettacolo, e nasce anche per ringraziare quanti hanno da sempre riconosciuto nelle aziende organizzatrici professionalità e serietà.

Mafalda Meduri

“Le sedie” di Ionesco: la follia e l’incomunicabilità in una splendida rilettura

Un lascito, un messaggio da consegnare al mondo: è questa la meta che muove le fila de “Le sedie”,opera a firma di Eugène Ionesco riletta nell’illuminante visione di Giovanni Carpanzano. Semiramide: Le protagoniste od una soltanto, donne a tratti speculari, in altri casi stridenti, nemiche e reciproche vestali. Ci si sforza di classificarle, dividerle, “cronologizzarle”: che i lacci dietro il vestito dell’una vogliano dire che si tratti della versione ormai preda della follia, e che l’altra invece sia la lei-ancora-sana? Che l’una sia bambina e l’altra donna? Dopo un po’ ci si arrende, seguendo rapiti il delirio folgorante di quest’entità monadica che si muove, a tratti leggiadra e divertente, a tratti stolida ed estenuante, su un tracciato tanto confuso quanto chiaramente delimitato: Semiramide attende che dei convitati giungano ad ascoltare il suo messaggio, per tanti anni gestato. Nell’attesa, a contornarla fino ad inglobarla, una scenografia che si fa linguaggio, marcatore di ossessioni: grandi volumi bianchi su cui le protagoniste si muovono veloci, incerte, danzanti; due sedie uguali e ugualmente logore sulle quali le due accomodano il clangore della propria follia. E poi gli elementi attualizzanti, aggiunti da Carpazano: Il continuo cambio di scarpe in scena, ad esempio, in quanto perfetta rappresentazione dell’ossessione per l’immagine, dell’affannosa nascita e declino delle tendenze. C’è poi la parentesi dell’abuso: una delle protagoniste indossa una tunica da vescovo ed inizia a palpare la disperata compagna di palco: immagine di desiderio pruriginoso che, nell’ottica dello spettacolo, potrebbe leggersi come la violazione, l’annichilimento di una Semiramide ancora giovane e piena di aneliti da parte del suo corrispettivo adulto e rassegnato. Ed è sempre di questo binarismo che si nutre una delle scene più intense dell’intera pièce: Le due Semiramidi parlano della propria maternità, l’una negandola e l’altra affermandola dolorosamente, facendoci chiedere, in un altro ingenuo tentativo d’orientarsi, dove possa risiedere la verità, se questo figlio ipotetico sia potuto fuggire dalla follia di sua madre o dalla follia di un mondo che si postula sano. Ad uno ad uno, intanto, gli ospiti iniziano ad affollare la scena: la monade trascina nel proprio rifugio le sedie del titolo, ognuna delle quali incarnante un personaggio, tutti resi estremamente concreti, quasi visibili. Le protagoniste iniziano con l’intrattenere conversazioni garbate, salottiere, dando segni di un’insofferenza che mostra sempre più chiaramente la consunzione del senso e, allo stesso tempo, un avvicinarsi ad esso. Ed eccoci giungere, infine, a ciò che dall’inizio si paventava: la dimora di Semiramide trabocca delle sedie-astanti, ed un enorme chiave a bordo palco si erge a delimitarne, probabilmente, la dimensione manicomiale. Tutto è pronto per lasciar spazio al tanto atteso oratore, colui che finalmente consegnerà al mondo il messaggio. Non v’è più motivo, a questo punto, di restare. Semiramide si da la morte, gioiosamente, voltando le spalle ad un mondo nel quale è certa lascerà un segno fossile. L’oratore, ora solo in scena, può rivelarci il messaggio, ma sono suoni cacofonici e privi di senso quelli che sgorgano dalla sua bocca, la bocca di un uomo bello e prestante, ennesima rappresentazione di dicotomia edonistica: il messaggio, dunque, sta nella sua assenza. La decostruzione del linguaggio attuata sin da inizio spettacolo infine si compie, disvelando la pochezza del verbo, che non si fa carne ma rumore, brusio sciamante che ammanta le macerie di un mondo e di una vita sedicenti più che esistenti.

Rivisitazione intrigante e  polisemica quella del regista Giovanni Carpanzano, coronata dall’energico lavoro di due interpreti di raro talento, Anna Broccardo e Francesca Cartaginese, e dall’apporto scenografico degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, che hanno lavorato alla costruzione delle bellissime sedie-comprimarie. Un’esperienza folgorante e nitida: è infatti prioritario,nelle parole del regista, che il senso in tutte le sue derive tangenziali giunga allo spettatore, uno spettatore da intedersi come parte integrante della drammaturgia, insieme all’oggetto. Un’ottima prova andata in scena ieri sera al Piccolo Teatro Unical e che replicherà al Teatro Politeama di Lamezia Terme il prossimo 22 ottobre.

Salvatore Perri

Fotografie: Maria Cristina Caruso

Dylan Dog a Cosenza, da oggi il fumetto si può scaricare gratuitamente

Da oggi lo speciale numero di Dylan Dog ambientato a Cosenza si può scaricare gratuitamente. Scritto e disegnato da da Giuseppe De Nardo e Daniele Bigliardo, ‘Un amore mostruoso a Cosenza’ è stato  realizzato da ‘le strade del paesaggio’ in collaborazione con Sergio Bonelli Editore. L’albo speciale è stato presentato il 12 ottobre nell’ambito del festival del fumetto ‘Le strade del paesaggio’.

Al via la terza edizione del “Tropea Festival, Leggere&Scrivere”

TROPEA (VV) – Dal 21 al 26 ottobre la Calabria ospiterà la terza edizione del “Tropea Festival, Leggere&Scrivere”. La manifestazione offrirà  l’opportunità di conoscere l’arte e la storia della Calabria, mescolando opinioni, linguaggi ed esperienze. In programma numerose iniziative  che  si svolgeranno a Tropea, Serra San Bruno e Soriano: i territori del Festival. Diverse sezioni animeranno le giornate del Festival: le sezioni “Calabria, fabbrica di cultura” e “Una regione per leggere” rappresentano l’angolo visuale attraverso cui raccontare una terra in fermento tra ieri, oggi e domani. Ritornerà  CartaCanta, la sezione dedicata al rapporto tra musica e parole. Sul palco diverse generazioni della canzone rock e d’autore, da Eugenio Finardi e Tullio De Piscopo ai Perturbazione. La novità di quest’anno sarà NutriMenti, la sezione dedicata alla cultura del cibo – che illustrerà i legami tra  alimentazione, antropologia e filosofia- ha spiegato Maria Teresa Marzano, direttrice artistica del Festival. Tra gli ospiti: il teologo Vito Mancuso, il filosofo Remo Bodei, Gioacchino Criaco, autore del libro Anime Nere; Giordano Bruno Guerri, Lidia Ravera, Piergiorgio Odifreddi, Antonio Moresco vincitore VIII edizione Premio Tropea nel luglio scorso. Non potevano mancare scrittori e intellettuali calabresi come Vito Teti, Mimmo Gangemi, Carmine Abate. Walter Veltroni presenterà al Festival ‘C’era una volta Berlinguer’ il docufilm sul segretario del Pci, una riflessione che Veltroni condividerà in sala con Bianca Berlinguer. La lista delle presenze è ancora lunga. Ricordiamo: Petros Markaris, Fabio Nicolucci, l’attore Luca Barbareschi, il giornalista musicale Ezio Guaitamacchi, il musicologo Stefano Zenni, l’economista Paolo Savona, il presidente del Cnr Luigi Nicolais. Sei giorni, quindi, di appuntamenti da non perdere

Muti: Laurea honoris causa a Reggio

REGGIO CALABRIA – Il direttore d’orchestra Riccardo Muti, maestro invidiatoci in tutto il mondo, ha ricevuto la laurea honoris causa ieri all’università per stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria. Le sue prime parole sono state rivolte all’importanza di custodire ed incentivare il talento dei giovani musicisti del sud. Parlando poi del rapporto con l’estero, il maestro si è detto critico rispetto all’atteggiamento degli italiani verso i propri stessi concittadini, dichiarando che “Se ho avuto delle difficoltà durante la mia carriera, sono state create da persone del nostro Paese”.

Castrovillari: dal 16 al 19 ottobre torna il “Calàbbria Teatro Festival”

Dal 16 al 19 ottobre rivive a Castrovillari il Calàbbria Teatro Festival, giunto alla sua quarta edizione. Organizzato dall’Associazione KHOREIA 2000, vede al timone la direttrici Rosy Parrotta ed Angela Micieli. Il programma dell’iniziativa si focalizzerà sulle tradizioni locali, in particolare quelle legate alla convivialità ed al vivere partecipativo della popolazione. Moltissime le attività in programma: spettacoli, presentazione di libri, mostre, tour conoscitivi, installazioni artistiche.
Un’iniziativa nata dalla passione per la cultura ed il territorio che usa, nelle parole dell’ufficio stampa di Castrovillari “L’arte, il pensiero, il teatro e l’espressività, insomma, come strade della conoscenza, per attenzionare fattori importanti del vivere e per capire meglio i cambiamenti del nostro Tempo che non può prescindere dal vedere l’altro come bene e valore.”

Stanziati centomila euro per il recupero degli affreschi del Santuario Madonna delle Armi

CERCHIARA DI CALABRIA (CS) – Il Ministero dei Beni Culturali ha stanziato centomila euro per il recupero degli affreschi ritrovati nel Santuario Madonna delle Armi di Cerchiara di Calabria. Lo ha reso noto il presidente della Fondazione Santa Maria delle Armi, Luca Franzese, il quale ha evidenziato che questo “è solo un primo finanziamento a seguito delle scoperte avvenute durante il restauro, con il ritrovamento di affreschi del Duecento, retrodatando la costruzione del Santuario”.

Stagione Lirica del Rendano, quasi 400 abbonamenti

COSENZA – Si avvia a superare il traguardo dei 400 abbonamenti il Teatro “Rendano” di Cosenza, “un dato sorprendente” per l’Assessore al Teatro e allo spettacolo Rosaria Succurro che commenta con molto favore le cifre fornite in queste ultime ore dal direttore artistico Lorenzo Parisi.
“Ci avviamo a quadruplicare il dato dell’ultima stagione lirica del Rendano che era fermo a quota 110 abbonati – afferma Rosaria Succurro – segno che l’offerta culturale del nostro teatro di tradizione, grazie al lavoro svolto dal nuovo direttore artistico, da un lato assicura  elevati standard di qualità e dall’altro funge da richiamo per quel pubblico che negli anni scorsi si era un po’ allontanato dalla massima istituzione culturale cittadina e che ora vogliamo si riavvicini alla lirica e alla concertistica. Lo sforzo organizzativo ed economico che l’Amministrazione comunale sta compiendo – sottolinea ancora la Succurro – ha un suo valore aggiunto, considerate le ristrettezze economiche in cui tutto il settore teatrale in Italia è costretto ad operare. Il lavoro del maestro Parisi si è mosso lungo le direttrici tracciate dall’Amministrazione comunale e che comprendono: la valorizzazione delle realtà artistiche e professionali presenti nel territorio, a cominciare dall’Orchestra del Teatro “Rendano”, facendole interagire con le altre realtà nazionali ed internazionali, il contenimento dei costi attraverso una rete di accordi con altri teatri e realtà artistico-musicali molto prestigiose, la ripresa delle produzioni che dovrà restituire al nostro teatro un ruolo di primo piano”.
L’Assessore Succurro ha poi rivolto un invito a chi non ha ancora sottoscritto l’abbonamento per la stagione lirico-sinfonica del “Rendano” ad affrettarsi perché fino a giovedì 16 ottobre si avrà la possibilità dell’acquisto in promozione, fruendo  delle riduzioni fino al 40%. Dal 17 al 23 ottobre gli sconti temporizzati passeranno dal 40% al 25 %. L’abbonamento in promozione è possibile solo per l’intera stagione, comprensiva di lirica, concerti e concerto di Capodanno.
Nell’ultima settimana di ottobre, invece, gli abbonamenti si potranno  acquistare anche separatamente (o solo per le opere o solo per i concerti).

Un Amore Mostruoso a Cosenza: Dylan Dog a Spasso per la Città dei Bruzi

Ph. Francesco Farina

COSENZA – Si è svolta ieri, alle 18, la presentazione ufficiale dell’albo di Dylan Dog dedicato alla città dei bruzi “Un Amore Mostruoso a Cosenza”.

Nella cornice del centro storico, presso l’auditorium del liceo classico, i fortunati presenti sono riusciti a conoscere meglio la storia dell’indagatore dell’incubo, giunto fino a Cosenza percorrendo la strada dell’avventura, dell’ironia e, ovviamente dei mostri.

La VII edizione de “Le strade del Paesaggio” ha voluto raccontare il proprio territorio tramite la forma d’arte più visivamente immediata: il fumetto. A tal fine si è adoperata con successo nella creazione di una collaborazione con la “Sergio Bonelli Editore”.

Durante l’evento Daniele Bigliardo e Giuseppe De Nardo, ospiti attesissimi di questa edizione, si sono raccontati al pubblico, lasciando intravedere le emozioni che hanno portato alla luce il breve episodio.

La loro esperienza nel trasferire questo fantastico personaggio in una realtà diversa dalla sua Londra non è stato certo facile. Londra è una città sconosciuta per i due autori, al contrario di Cosenza, “è come avere a che fare con una foto” rivelano. Un percorso che un po’ spaventa perché l’obiettivo resta quello di non deludere i lettori.

“La nostra attesa è la stessa dei lettori”, perché anche loro dichiarano di essere grandi fan di DD.

Bigliardo continua il discorso toccando una tematica molto importante: il personaggio di Dylan Dog sempre fedele a se stesso, anche se in fase di cambiamento. “Il mondo del cinema e il mondo del fumetto aiutano a connotare se stessi in un mondo altro”. Esprimendo una preferenza verso un qualsiasi personaggio, imitandone il modo di vestire, lo stile di vita e altro ancora, si finisce per “comunicare e dire qualcosa di se stessi agli altri”.

Bigliardo e De Nardo hanno proseguito raccontando lo spirito con cui scrivono e disegnano i loro fumetti, che è anche lo spirito di “Un Amore Mostruoso a Cosenza” “La lettura di un fumetto – continuano gli autori – deve essere sempre un divertimento. Noi abbiamo fatto di tutto perché il lettore provi piacere”. Un rapporto lavorativo eccellente che li ha portati a crescere professionalmente. A tal proposito Bigliardo ci lascia intravedere un po’ di se “Io adoro disegnare mostri – ammette – e grazie a Giuseppe ho trovato il piacere di disegnare anche volti e mettere un po’ di commedia nelle storie”. E a tal proposito Giuseppe De Nardo continua dicendo che “Bigliardo, con le sue tavole, non ha mai deluso le mie aspettative”.

In conclusione, Giuseppe De Nardo ha sottolineato quanto sia importante “cercare sempre qualcosa di diverso da raccontare” . Un lavoro che porta grandi soddisfazioni, sia da autori e sia da ammiratori della serie. “Dylan è un personaggio che ti resta dentro”

Il pubblico rimasto per metà fuori dalle porte, a causa della forte affluenza e delle condizioni di sicurezza da rispettare, ha atteso al museo del fumetto l’incontro con gli autori.

Ph. Bruno Francesco Umbro

L’unica pecca della giornata è stata la distribuzione precoce degli albi, che ha attirato una parte del pubblico ad accalcarsi in fondo alla sala per ricevere l’attesa copia omaggio durante il discorso dei due autori, per poi uscire prima della fine dell’evento. Un dispiacere per il gran lavoro fatto e preso alla leggera da una parte degli avventori.

 

Miriam Caruso

 

 

Sero: “Teatro Comunale di Cariati, serve un salto di qualità”

CARIATI (CS) – “Teatro comunale, nonostante la mancanza di risorse è giunto il momento di fare un salto di qualità. La crisi non può sottrarre la struttura ad un utilizzo programmato che delinei un efficace progetto culturale per la Comunità di un vasto territorio che va dall’entroterra della Sila Greca alla costa ionica, da Cirò a Paludi.”
È quanto ha dichiarato il Sindaco Filippo Sero lo scorso sabato 11, in occasione dell’incontro con le associazioni insieme per far rivivere il Teatro, organizzato dal cantautore e musicista Cataldo Perri insieme al poeta Rocco Taliano Grasso, la scrittrice Assunta Scorpiniti e Aldo Fortino.
Già nella mattinata di oggi (lunedì 13) il Primo Cittadino ha mandato una missiva agli istituti scolastici invitandoli a non far mancare, in questa fase iniziale, le loro proposte e la loro partecipazione attiva. L’obiettivo è quello di armonizzare la programmazione generale con iniziative già pianificate (e non isolate come è stato sino ad oggi) finalizzate a promuovere la cultura e l’attività teatrale nelle nuove generazioni.
“La proposta delle associazioni – spiega Sero – coglie nel segno e incontra la piena disponibilità dell’Amministrazione Comunale. È l’espressione della volontà delle forze migliori della cittadinanza di impegnarsi in prima persona in un percorso di crescita civile, basato su una visione creativa, capace di abbattere barriere politiche, ideologiche, sociali e culturali. Un progetto inclusivo – continua – che sia il riverbero concreto e tangibile di un impegno culturale al servizio degli uomini e non ricerca e sfoggio di uno sterile sapere nozionistico. In questi anni l’Amministrazione Comunale ha garantito – prosegue il Sindaco – grazie all’impegno di Cataldo Perri nel ruolo di assessore alla Cultura, dapprima stagioni teatrali e cinematografiche di assoluto rilievo. Poi, con la caparbia azione di Assunta Trento, Cittadina delegata allo Spettacolo, quando sono venute a mancare le risorse da investire, la fruibilità della struttura da parte di scuole e associazioni del territorio. Ognuno deve fare concretamente la propria parte. Per cominciare – conclude Sero – non appena il coordinamento delle associazioni sarà pronto, verrà costituita la Commissione per il Teatro (prevista dall’art. 11 del Regolamento) dove si recepiranno in maniera condivisa progetti, programmi e idee e dove, se necessario, si potrà procedere allo studio di opportune modifiche migliorative dello stesso regolamento.”
Il Sindaco Sero ha invitato, inoltre, i Sindaci e le associazioni del territorio ad essere parte attiva del percorso simbiotico tra Istituzioni e comunità appena avviato, affinché possa darsi concreta attuazione alla vocazione territoriale del nostro Teatro Comunale.