Archivi tag: Comune di Cosenza

Avviso per contributo a minori bisognosi

COSENZA – Il Settore Welfare ricorda che scade il 20 giugno l’avviso pubblico per la concessione di un sostegno economico a favore dei minori bisognosi riconosciuti solo dalla madre.

L’importo del beneficio economico individuale sarà determinato in base al numero di minori riconosciuti dalle sole madri che avranno prodotto domanda di partecipazione entro la data di scadenza e che siano in possesso dei requisiti richiesti nell’avviso. In ogni caso l’impegno di spesa complessivo è di € 13.000.

Maggiori informazioni sul sito web del Comune, www.comune.cosenza.it, al link “Servizi Sociali e Salute – Sostegno ai minori riconosciuti dalla sola madre” o, in home page, nella sezione “in evidenza”.

 

Il percussionista cosentino Leòn Pantarei in Commissione cultura

COSENZA – Personalità quasi sciamanica, grande affabulatore e musicista colto, portabandiera della contaminazione tra linguaggi musicali di diversa estrazione. Si potrebbe continuare all’infinito per delineare la figura di Leòn Pantarei, al secolo Leonardo Vulpitta, percussionista cosentino.

Dopo trenta dischi e un percorso musicale che lo ha portato a spaziare dal pop al reggae, dalla musica dub al raggamuffin anni ’90, fino ai progetti più recenti, maturati nell’alveo meramente jazzistico, logico attendersi anche un’attenzione delle istituzioni della città nella quale è nato e cresciuto. Ci ha pensato la Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta da Claudio Nigro, a rendere il giusto tributo alla sua attività artistica, riservandogli una calorosa accoglienza culminata nell’attribuzione di un premio al complesso del suo percorso di musicista.

Ad introdurre l’ospite, il consigliere Mimmo Frammartino che ne ha ricordato i primi successi: “Vulpitta trasmette emozioni di grande respiro”. Ne ha ricordato ancora il premio attribuitogli dal referendum JazzitAwards 2012, ideato dalla rivista diretta da Luciano Vanni, che lo ha incoronato primo tra i percussionisti e collocato tra i dieci migliori strumentisti italiani, e ancora le collaborazioni con Pino Daniele e con Mariella Nava, Mango e Teresa De Sio.

Uno dei pochi in grado in tutta Italia di suonare le tablas indiane, difficile strumento al quale l’ha instradato un altro grande come Shalil Ustad Al Shankar, per Pantarei Leòn “suonare le percussioni è davvero tutto. E’ sensualità, capacità di immergersi nella diversità delle culture, dar vita ad una sorta di koinè dei dialetti espressivi.”

Seduto in platea Checco Pallone, anch’egli percussionista cosentino, tra le colonne dei “Dedalus”, che ha un legame empatico e di vecchia amicizia con Pantarei Leòn e che dovrebbe sfociare in un disco a breve.

Una carrellata di immagini suggella l’incontro a Palazzo dei Bruzi. Sono le immagini che si riferiscono ad un concerto del progetto più recente di Leonardo Vulpitta che ha dato vita alla formazione etno-jazz degli “Omparty” di cui Pantarei Leòn è cofondatore insieme al chitarrista Pasqualino Fulco e della quale fanno parte anche il sassofonista Alberto La Neve e il contrabbassista Carlo Cimino.

Le altre immagini fissano, invece, una vera e propria sarabanda al Piccolo Teatro dell’Università in cui allievi, docenti ed intellettuali della più diversa estrazione vengono “traviati” da Leòn sulla strada di un ammasso di suoni apparentemente assordanti, ma celebranti una sorta di rito liberatorio dal quale sono poi scaturite le premesse per l’organizzazione del lavoro futuro. Una specie di rave in stile “Les Tambour du Bronx”, dove anche le pentole e le padelle alimentano da par loro il set percussivo.

 

“Spot and go…”: la dipendenza secondo gli adolescenti

COSENZA – Una vivace platea di ragazzi e ragazze stamattina ha riempito il Cinema Teatro Italia Aroldo Tieri di Cosenza per la conclusione del progetto “Cento per tutti… liberiamoci dalle dipendenze” e per la premiazione del concorso scolastico “Spot and go…: un’idea giovane per i giovani”.

Il progetto di durata triennale è stato finanziato dal Comune di Cosenza – Assessorato al Welfare – e realizzato in collaborazione con l’associazione “Volontari del Delfino” e l’Asp di Cosenza. Un’esperienza centrata sulla sensibilizzazione verso l’abuso di alcool e droga, rivolta a chi si avvicina magari per la prima volta alle sostanze e si trova in una fase critica della propria vita, vulnerabile e facilmente condizionabile. Un approccio che non è comunque solo per i più giovani, ma che intende includere l’intera comunità di appartenenza e quindi insegnanti, genitori, adulti cioè significativi che possano costituire un valido e attento punto di riferimento.

4 scuole, circa 250 studenti presenti, 4000 quelli complessivamente coinvolti, un colpo d’occhio di colore arancio per le magliette con il logo dell’iniziativa indossate da tutti. Sul fondo scorrono le immagini dei lavori realizzati. Il Liceo Scientifico “E.Fermi” e l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali “L. Da Vinci” presentano due filmati: immagini, parole e suoni che in pochi minuti rendono il tema con note suggestive e accattivanti pur nell’amatorialità dei prodotti. Il Liceo Psicopedagogico “L. Della Valle” affida il suo messaggio ad una serie di vignette umoristiche ed il Liceo Classico “B.Telesio” invece si presenta con un rap dai ritmi vivaci e coinvolgenti. Un tifo da stadio accompagna la proiezione perché i protagonisti indiscussi sono i ragazzi e le ragazze delle scuole, la loro creatività e il loro impegno.

Ospite d’eccezione la dottoressa Alessandra Liquori O’Neil, project manager dell’UNICRI, Istituto interregionale dell’ONU che si occupa di progetti e attività nel campo della prevenzione del crimine e dell’amministrazione della giustizia in stretta collaborazione con l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine. A lei sono indirizzati gli interventi e le curiosità di coloro che, microfono alle mani, si avvicendano sul palco per rivolgere le domande scaturite dal confronto con i compagni durante l’elaborazione del progetto. Dalle parole della dottoressa O’Neil emerge quanto sia difficile l’analisi del lavoro di prevenzione rispetto all’uso e all’abuso di sostanze stupefacenti: molti sono infatti i progetti in campo in questo settore, ma risulta complesso riuscire a misurarne con precisione gli effetti benefici. Dati più precisi si possono ricavare solo rispetto all’analisi di situazioni già in fase di recupero, cioè su interventi successivi all’assunzione. Il lavoro svolto dalle diverse agenzie e dalle organizzazioni che in tutto il mondo si occupano di dipendenze si scontra quotidianamente con gli ostacoli prodotti dai contesti in cui si agisce. Su questa riflessione il pensiero va inevitabilmente ai paesi in via di sviluppo e allo stretto legame che si genera tra uso di sostanze stupefacenti e disagio sociale, legame che si acuisce ed è quindi maggiormente visibile laddove manca un’efficace assistenza sociale e sanitaria. Non è un caso che anche in Europa si registra un trend in aumento di consumo legato principalmente alla crisi economica in atto. Solitudine, depressione, mancanza di alternative generano meccanismi di abbandono e ricerca di scorciatoie che conducono alla criminalità e alla delinquenza attraverso spirali inesorabili. Il dubbio irrisolto e controverso a questo proposito rimane sull’eventualità della legalizzazione di alcune sostanze. Ma anche su questo la dottoressa O’Neil risponde basandosi sulla propria esperienza professionale: “I governi hanno il compito di proteggere i cittadini e le società che amministrano e finora non abbiamo avuto prove incoraggianti sull’efficacia della legalizzazione di sostanze che provocano dipendenza, basti pensare all’alcool e agli effetti sociali che provoca il suo abuso”. In questo senso la strada che si sta percorrendo è quella di politiche che badino a regolarizzare il consumo, come per esempio l’aumento dei prezzi delle sigarette o il divieto di fumare nei luoghi – pubblici). Politiche che devono fare i conti con il potere sempre crescente delle lobby dei produttori e con l’esigenze di profitto che troppo spesso superano il valore della vita stessa. “Non si può fare profitto – ha ribadito la dottoressa O’Neil – sulle spalle delle persone vulnerabili”.

Dalle domande emerge un forte interesse da parte dei ragazzi anche in relazione alle nuove forme di dipendenza, legate cioè alle nuove tecnologie e all’uso patologico di internet. E la soluzione proposta sembra abbastanza semplice: tenere alto il livello di attenzione, non perdere mai di vista l’importanza del confronto con gli altri, non aver paura di aprirsi e di parlare e se necessario di chiedere aiuto. Il pericolo maggiore rimane sempre l’isolamento.

La mattinata si è conclusa poi con la premiazione delle scuole partecipanti e la consegna delle targhe. I premi del concorso saranno invece recapitati direttamente agli istituti nei prossimi giorni.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Un defibrillatore ed un ambulatorio ginecologico: progetto comune Rotary-Assessorato al Welfare a favore dei più deboli

Cosenza – Presentata questa mattina nel Salone di Rappresentanza di Palazzo dei Bruzi una iniziativa che nasce dal Club Cosenza del Rotary in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Cosenza.

Ente locale e Club service si sono ritrovati su di un obiettivo comune ad entrambi, andare incontro alle esigenze delle fasce di popolazione più deboli.

Il Cosenza, il più antico dei club Rotary in città ed il secondo formato nella nostra regione nel nel 1949, subito dopo il Club di Reggio Calabria, ha offerto un doppio dono: un defibrillatore a servizio di chiunque ne abbia bisogno; l’allestimento di un ambulatorio ginecologico a servizio delle donne immigrate, nei locali della sede dell’Assessorato al Welfare in via Piave 84.

Le modalità operative di questi nuovi supporti sanitari sono stati illustrati dal Presidente del Club Cosenza, il medico ginecologo Clemente Sicilia e dall’Assessore alle Politiche sociali Alessandra De Rosa.

In apertura, il saluto del Sindaco Mario Occhiuto che ha ringraziato il Club e quanti si prodigano a favore del prossimo. Occhiuto ha ricordato la recente tragedia dei tre migranti morti nell’incendio del rifugio di fortuna dove passavano la notte e le situazioni di rischio da tempo presenti sul territorio: 500 persone in riva al fiume, una trentina di famiglie in via Reggio Calabria, tanti extracomunitari ed anche molte famiglie cosentine in abitazioni fatiscenti nel centro storico, persone che si sistemano in ruderi, disagi abitativi a Serra Spiga, e le cooperative sociali ed i soggetti svantaggiati da cui sono composte.

Il defibrillatore, uno strumento di ultima generazione completo di comandi vocali, è stato consegnato al Comune che ne deciderà le modalità di utilizzo. L’ambulatorio sarà affidato a due specialisti, lo stesso dott. Sicilia ed il dottore Francesco Romano, rotariano noto anche per la sua costante attività di servizio professionale in Africa, i quali presteranno la loro opera ogni giovedì, a cominciare dal prossimo, dalle 16 alle 18. Altri particolari per rendere sempre più efficiente il servizio saranno messi a punto strada facendo.

 

EbookCamp IV: a Cosenza arriva la conferenza “non conferenza” – due chiacchiere con Ciccio Rigoli (Sbf)

COSENZA – I prossimi 2 – 3 marzo il centro storico di Cosenza ospita la IV edizione dell’EbookCamp, una due giornate di dibattiti e dimostrazioni attorno al tema de “La scuola diventa digitale”. Tanto fermento e curiosità attorno a questo evento, seppure ad ospitarlo sia una città ormai avvezza a incontri culturali di ogni genere, continue contaminazioni e vivacità artistica multisettoriale, che trovano il loro centro propulsore nella vicina cittadella universitaria; l’’Ebookcamp, di fatti, sembra distinguersi e attirare l’attenzione per diverse ragioni.

Innanzitutto si parla di ebook. Quel demone o, antiteticamente quell’“uno e trino”, per molti (troppi) celato in maniera indistinta tra un aggeggio tecnologico, un libro digitale, un software per leggere i pdf, che tanto incuriosisce, ma che spesso risulta troppo “impegnativo” da pensare. Questa è la ragione cui, forse, si devono le facce perplesse, ma al contempo illuminate da imbarazzante curiosità nel momento in cui a Cosenza si parla di una conferenza con tema ‘La scuola e il  digitale’.

A ciò si aggiunge un ulteriore curiosità celata dal nome stesso della manifestazione, che riguarda le modalità in cui si terrà la manifestazione, ovvero secondo il principio del “barcamp”.

Ebbene si: niente interventi organizzati, con ospiti invitati ad hoc, niente scalette da rispettare tassativamente e, soprattutto, niente gerarchie; bensì una “non conferenza” collaborativa, fondata sul principio della libera adesione, con libero intervento. Scandito in sessioni della durata di trenta minuti ciascuna, il barcamp, si strutturerà in maniera spontanea “emergendo” a partire dalle riflessioni degli oratori e dai dibattiti che da queste potranno scaturire.

Scopo del barcamp è quello di favorire il libero pensiero, la curiosità, la circolazione di idee e perché no, la presentazione di problematiche da risolvere insieme, in un nuovo modo di incontrarsi e confrontarsi. Esperti del settore, ma anche giornalisti, docenti, lettori, editori, curiosi e chi più ne ha più ne metta: il barcamp pensato dallo staff di Simplicissimus Book Farm è fatto per essere aperto a tutti coloro che vogliono condividere e imparare; e bisogna ammettere che proprio l’apertura e il pluralismo sono i suoi maggiori punti di forza.

Per la prima volta quest’anno un tema da seguire, ovvero “La scuola diventa digitale”, topic che, d’altronde – per certi versi inaspettatamente – ha infiammato già la III edizione dell’Ebookcamp, quella di Loreto dello scorso settembre, durante la quale un solo intervento che ha interessato la scuola è bastato ad accendere i dibattiti di un’intera giornata. “Quali saranno gli sviluppi futuri di questo settore? Come cambierà il modo di insegnare attraverso l’introduzione delle nuove tecnologie nella scuola?” Queste solo alcune delle riflessioni attorno a cui attesa si creerà discussione.

Unico punto fisso in questa pubblica piazza dei “non interventi”, il (non) moderatore, colui che regolerà la scansione e il susseguirsi dei partecipanti; l’unico elemento “tradizionale” per questo incontro ‘in’convenzionale; stiamo parlando di Ciccio Rigoli, meglio come conosciuto come libraio del fortunato store online “Ultima Books” che, forte dell’esperienza delle scorse edizioni, ma nuovo al barcamp in terra calabra, ci ha lasciato qualche impressione.

Qual è il ruolo del “non moderatore”? Che bagaglio ti porti dalle precedenti “non conferenze”?

In realtà ho cominciato a lavorare con Simplicissimus proprio a un EbookCamp, quindi diciamo che a mia storia come libraio digitale parte proprio da qui. Lavoravo in una casa editrice, ho portato la mia presentazione all’EbookCamp 2010, la prima edizione “corsara” che abbiamo fatto in uno stabilimento balneare, abbiamo capito di pensarla allo stesso modo e quindi mi sono ritrovato a lavorare per Simplicissimus. Nonostante negli anni l’EbookCamp sia cresciuto e sia diventato più importante, non ha mai perso l’aria informale che lo rende più interessante di tanti convegni sull’editoria digitale nei quali si ripetono più o meno gli stessi argomenti. In più, vista l’aria informale, il momento delle domande diventa sempre molto interessante.

Chi partecipa alla “non conferenza”? E chi non vi partecipa? Sulla base della tua esperienza ci aiuti a costruire il profilo dell’”oratore” tipo?

Non esiste un oratore tipo. Negli altri EbookCamp abbiamo visto editori, appassionati di editoria digitale, giornalisti, insomma, poiché il programma viene deciso in autonomia dagli oratori, visto che tutti possono proporre un proprio intervento, non si può tracciare il profilo di un oratore tipo. Devo dire però che fino a oggi non ho mai sentito un intervento noioso. Contrariamente a tanti convegni istituzionali, non ho mai avuto la tentazione di addormentarmi.

Si parla di scuola e di digitale. Il fatto che per questa IV edizione l’Ebookcamp abbia un tema definito farà secondo te qualche differenza rispetto all’”apertura” prevista dal barcamp?

Non credo, anzi, in questo caso può darsi che si amplierà la platea. Fino a oggi agli EbookCamp hanno partecipato soprattutto gli appassionati di editoria digitale, stavolta sarà interessante ascoltare gli interventi degli insegnanti, categoria molto bistrattata ma che credo abbia degli argomenti interessanti da proporre.

Quale appeal ti aspetti dal tema centrale?

All’ultimo EbookCamp l’intervento sulla scuola è stato il più dibattuto, anzi, è stato l’unico nel quale sono dovuto intervenire per calmare gli animi. C’è stato uno scontro quasi fisico tra editori di scolastica, insegnanti e redattori che lavorano in questo settore. Non dico che mi aspetto di dover calmare qualcuno con del sedativo, ma mi aspetto una bella discussione.

Quest’anno per il primo anno, l’Ebookcamp “emigra” al Sud. Cosa ti aspetti da questa edizione? Che tipo di ricezione stai riscontrando, quali i pronostici sulla partecipazione?

Sono molto contento. Poi tra l’altro sono calabrese, anche se abito a Milano, quindi diciamo che giocherò “in casa”. Ci sono già diversi interventi stabiliti, quasi certamente altri se ne aggiungeranno prima di sabato, e credo anche che la partecipazione del pubblico sarà buona.

Quali sono state (fin qui) le difficoltà nel “mettere in moto” questo evento lontani da Loreto? E, lontani dai grandi centri del Paese?

Qualcuno ha detto “E come mai a Cosenza?”, come se fosse una cosa assurda. Io credo invece che, soprattutto oggi, cominci a perdere senso la forza dei grandi centri. Non dimentichiamo che Simplicissimus ha base a Loreto, nelle Marche, quindi già di base partiamo come lontani dai grandi centri, ma al tempo stesso ci stiamo estendendo in Europa. In più l’ebookcam sarà anche in streaming, quindi che si svolga a Cosenza, a Milano oppure a Canicattì, in ogni caso tutti potranno seguirlo.

Farei un grosso in bocca al lupo a tutti, e spero che siano due belle giornate. E anche che ci sia il bel tempo, per far vedere che nella mia regione splende sempre il sole, nonostante tutto (le previsioni meteo, ahimè, non sono molto d’accordo con Ciccio, ndr).

 

Giovanna M. Russo

 

 

 

Festa del Pilerio: omaggio floreale alla Madonna in piazza dei Bruzi

Cosenza – L’Amministrazione comunale parteciperà alle celebrazioni religiose del 12 febbraio in onore della Madonna del Pilerio, Santa Patrona della Città di Cosenza.

La processione, che partirà alle 15 dal Duomo di Cosenza e percorrerà alcune zone della città, al ritorno passerà davanti al Municipio e sosterà in piazza dei Bruzi, dove il Sindaco Occhiuto offrirà l’omaggio floreale. Don Giacomo Tuoto leggerà l’atto di consacrazione della Città alla Madonna.

Al rientro della processione all’interno della Cattedrale, prima della Messa Solenne, ci sarà il dono del cero votivo da parte del Sindaco. Si ricorda che il 12 febbraio gli uffici comunali saranno chiusi.

Cosenza: rispettato il Patto di stabilità 2012

COSENZA – Soddisfazione dell’assessore alla “Crescita economica urbana” Luciano Vigna per l’andamento della non facile azione volta al risanamento dei conti del Comune e, in particolare, per il rispetto del Patto di stabilità per l’anno 2012, traguardo che viene oggi certificato e comunicato ufficialmente al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Dichiara l’assessore Vigna: “In un panorama della finanza pubblica che rimane particolarmente critico, anche in prospettiva 2013, questa è sicuramente una buona notizia. Il rispetto del Patto rappresenta una tappa fondamentale nell’azione di risanamento finanziario che sarà formalizzata nel nuovo Piano di riequilibrio pluriennale che verrà sottoposto al Consiglio comunale nei prossimi giorni”

Presentato il nuovo strumento partecipativo di cittadinanza attiva “Decoro Urbano”

Cosenza – Questa mattina è stato presentato alla stampa il nuovo strumento di partecipazione e cittadinanza attiva chiamato “Decoro Urbano”, che assegna ai cittadini un protagonismo diretto nella segnalazione di situazioni di degrado: dai comuni disservizi, come la presenza di una buca, agli atti di vandalismo o incuria, alla presenza di un accumulo di rifiuti, alla mancanza di adeguata segnaletica o al degrado di un’area verde.

E’ indispensabile che il cittadino si registri con le proprie generalità sul sito www.decorourbano.org . Subito dopo può scaricare l’applicazione per il suo smartphone e fotografare ciò che non va e inviare la sua segnalazione attraverso un sistema automatizzato. Il passaggio successivo è la presa in carico della segnalazione da parte di un team di esperti di “Maiora Labs” che ha creato il programma e che esercita un controllo preventivo per verificare la congruità della segnalazione e la sua appropriatezza. Al controllo del team segue la pubblicazione sul sito.

“Decoro urbano”  funziona come un social network ed ha l’obiettivo di accorciare le distanze tra cittadino e istituzioni e di favorire tra loro il dialogo.

Questa mattina alla conferenza stampa, svoltasi all’interno del “Deep fashion bar restaurant” di Piazza XI settembre, i dettagli del programma sono stati illustrati dall’Assessore all’Innovazione tecnologica Geppino De Rose e dall’Assessore ai giovani e al futuro, titolare della delega al Web 2.0, Davide Bruno; presenti anche la Dirigente del settore Innovazione Maria Rosaria Mossuto e il responsabile dell’Ufficio Europa di Palazzo dei Bruzi Leo Acri, che ha curato la parte operativa di “Decoro Urbano”.

Servizio “Decoro Urbano”: per le segnalazioni basta un click

davide brunoCOSENZA – Sarà presentato domani, venerdì 28 dicembre, alle ore 11,30, in Piazza XI Settembre, il nuovo servizio “Decoro Urbano”, promosso dall’Amministrazione comunale per far partecipare in maniera diretta i cittadini alla cura della propria città.

Il nuovo strumento partecipativo è proposto dagli Assessorati all’Innovazione Tecnologica e al Web 2.0 del Comune di Cosenza per far sì che i cittadini collaborino alla segnalazione delle situazioni di degrado, come l’accumulo di rifiuti, gli atti di vandalismo, il dissesto delle strade, le affissioni abusive, ecc.

All’incontro con i giornalisti parteciperanno il Sindaco Mario Occhiuto, l’Assessore all’Innovazione tecnologica Geppino De Rose e l’Assessore ai giovani e al futuro, titolare della delega al Web 2.0, Davide Bruno.

In caso di pioggia, la conferenza stampa si terrà all’interno del “Deep fashion bar restaurant” di Piazza XI settembre.

Grazie a questo strumento del web 2.0 (che è, insieme, un sito e un’applicazione mobile), adottato in tantissimi Paesi, negli Stati Uniti, come in Europa, fino all’Asia, viene potenziato il filo diretto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione.

Sarà così più facile segnalare all’Amministrazione comunale le cose che non vanno.

Basta una fotografia e si invia la segnalazione attraverso un sistema automatizzato.

La città di Cosenza andrà a far parte della grande community che si sta formando in Italia e che sta accrescendo in rete il grande network delle istituzioni che hanno sposato il progetto.

 

 

Comune e Casa circondariale firmano protocollo d’intesa per l’inserimento lavorativo dei detenuti

E’ stato sottoscritto questa mattina alla Casa circondariale di via Popilia il protocollo d’intesa tra l’istituto di pena e il Comune di Cosenza, finalizzato all’inserimento lavorativo dei detenuti.
La convenzione è stata sottoscritta per l’Amministrazione comunale dall’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Alessandra De Rosa e per la casa circondariale dal direttore Filiberto Benevento. Il protocollo mette in pratica gli obiettivi di quello, mosso dalle stesse finalità, sottoscritto a livello nazionale tra l’Anci (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani) e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. La convenzione sottoscritta questa mattina e che ha validità un anno – durata eventualmente rinnovabile – prevede che l’Amministrazione comunale metta a disposizione dei detenuti ristretti nell’istituto penitenziario cosentino delle opportunità per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità. Sarà la casa circondariale ad individuare tra i detenuti quelli, preferibilmente residenti nella provincia di Cosenza, provvisti dei requisiti per l’ammissione al lavoro esterno, al regime di semilibertà, all’affidamento in prova al servizio sociale. Potranno essere utilizzati per i lavori di pubblica utilità anche i detenuti beneficiari di permessi o licenze.
L’istituto penitenziario provvederà, inoltre, a redigere il piano di trattamento relativo a ciascun detenuto, sulla base del programma di lavoro predisposto dal Comune, e lo invia al Magistrato di sorveglianza cui spetta l’approvazione. I detenuti che saranno utilizzati nelle attività lavorative saranno retribuiti dal Comune di Cosenza (nella qualità di datore di lavoro), attraverso la corresponsione di buoni lavoro (voucher INPS) o con borse lavoro il cui importo dovrà essere previamente
stabilito da appositi accordi con la direzione dell’istituto penitenziario dove i detenuti si trovano ristretti.
Al Comune di Cosenza spetterà, inoltre, sempre previ accordi con la direzione della Casa circondariale, sia la redazione del programma di lavoro, sia l’indicazione degli orari ed il luogo di svolgimento dell’attività lavorativa. I detenuti saranno utilizzati prevalentemente per la pulizia, manutenzione e il restauro di siti di interesse pubblico.
La firma del protocollo d’intesa è stata commentata con molto favore dall’Assessore De Rosa.“Il protocollo che abbiamo sottoscritto con la direzione della casa circondariale – ha affermato la De Rosa – si inserisce nel quadro di un importante programma di inclusione sociale promosso dall’ANCI ed al quale non potevamo non aderire, stante la nostra particolare attenzione nei confronti dei soggetti svantaggiati della nostra comunità.