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FUMETTI/ DocManhattan sbarca al Comix Store 2.0 di Cosenza

COSENZA – Sabato 19 marzo, alle ore 18.00, sarà  a Cosenza, il famoso antrista Alessandro Apreda, in arte “DocManhattan”, il quale presenterà il suo recente albo a fumetti Rim City e qualche altra novità legata ai suoi ultimi lavori. Apreda sarà ospite della fumetteria COMIX STORE 2.0 di via XXIV Maggio

Alessandro “DocManhattan” Apreda è nato a Neo-Cosenza, Europa Meridionale, nel dicembre del 1975, secondo il nuovo calendario post-Disastro. Giornalista, direttore editoriale, scrittore, sceneggiatore e blogger.  Suo il fumetto di fantascienza “Ethan?”, un racconto – sempre di fantascienza – vincitore del premio Spacewave e pubblicato da Fanucci nel volume omonimo, il libro “Per il Potere di Grayskull” edito da Limited Edition Books. Co-fondatore di RADIUM, ha scritto il primo fumetto dell’etichetta editoriale, RIM CITY. Il suo ultimo lavoro è “Tokyo, la guida nerd”, una guida turistica vera e propria alla capitale giapponese, tutta a colori e piena di foto… ma per nerd. In libreria e fumetterie specializzate dal 24 marzo 2016. Cura ad orari improbabili L’Antro Atomico del Dr. Manhattan, probabilmente il blog con il più alto tasso di bassismo carismatico di sempre.

Durante la sua tappa alla Comix store 2.0 sarà possibile acquistare l’albo RIM CITY,  ma anche il suo penultimo libro, “Per il potere di Grayskull – Meraviglie e mostruosità degli anni 80” che ha riscosso grande successo da parte della critica e che cerca di dare una risposta a inquietanti interrogativi che ci portiamo dietro ormai da una vita: qual era il lato oscuro della Forza nel Commodore 64 e nelle enciclopedie per ragazzi? Cosa ci hanno insegnato (di profondamente sbagliato) Magnum P.I., Rocky Joe e Tom Cruise? Qual era la fauna tipica presente in ogni sala giochi d’Italia? e tanto altro… Ecco il link del blog (http://docmanhattan.blogspot.it/)
“Debosciati concittadini e delle zone limitrofe tipo Parts Unknown, siateci, ché si fanno due risate. ‘Nuff said.” (cit. Doc)

[Interview] Il Mondo Nerd visto attraverso l’Occhio del Rinoceronte di ON

L’essere Nerd, come forma di ricerca dell’arte contemporanea, realizzazione delle proprie passioni. Mandare al diavolo i filtri che adottiamo nella società per essere più sinceri con noi stessi, godendo di ciò che più ci piace. Abbiamo fatto quattro chiacchiere col Rinoceronte di Orgoglio Nerd, Daniele Daccò, scoprendo un po’ del mondo Nerd visto dall’Occhio del Rinoceronte. Spesso è difficile coltivare i propri sogni in una società che emargina ciò che non comprende, ma se si è abbastanza testardi da portare avanti i propri progetti possono nascere realtà meravigliose e stimolanti come ON. Ma basta parlare, ora tocca al nostro ospite raccontarci come tutto è iniziato.
Tanto Tempo Fa in una Galassia Lontana Lontana…

Chi è il “Rinoceronte”?rinoceronte 2

Partiamo subito con una domanda profondamente filosofica? Bene. Il Rinoceronte è la”mascotte” di OrgoglioNerd, l’aspetto del direttore nel nostro immaginario. Il Rinoceronte è una versione un poco più sgrossata, egocentrica e fanfarona del sottoscritto, qualcosa di più di un semplice nome d’arte. Tramite esso ON guarda il mondo e si rapporta con esso, è qualcosa di morbido sul quale cadere, diciamo.

Fare della propria passione un lavoro è il sogno di tanti, ma solo in pochissimi riescono a realizzarlo. Come nasce il progetto Orgoglio Nerd?
OrgoglioNerd nasce dalla necessità, la necessità di alcuni appassionati di svegliarsi felici, fieri di fare quello che fanno. OrgoglioNerd è dove riversiamo le nostre passioni, non un palco dal quale gridare una verità, non siamo nessuno, non abbiamo nessuna grande consapevolezza segreta da urlare. OrgoglioNerd è un luogo di confronto, nato per crescere insieme a chi ci segue. Anni fa gestivo le pagine a tema Fumetto di un grande sito di Videogiochi. Dopo alcuni diverbi, io e la redazione ci siamo trovati con un pubblico, tanto da dire, ma non un posto dove dirlo. Così è nato ON, il nostro faro di speranza. La nostra necessità.

redazione ONIn molti hanno provato a trovare una definizione di “Nerd”, voi stessi avete lanciato una rubrica per far luce sul significato in continua evoluzione di questa parola. Qual è la definizione a cui siete giunti?
Ne parliamo in Teoria N, il nostro quarto libro. Non si tratta di una definizione, ma appunto di una teoria, la nostra. Una teoria volta a indicare il Nerd in senso ampio, non nel singolo. Per noi nessuno può dire a un altro se è Nerd oppure no, è una cosa che devi sentire dentro di te. La teoria alla quale siamo giunti ora, sempre in divenire, è: “Nerd è Colui che ha una passione ed è disposto ad essere emarginato pur di seguirla”. Una sana passione, qualsiasi essa sia, anche il ballo. Se essa ti rende felice e sei pronto a rimanere solo pur di mantenere la tua identità… Beh, ci siamo. E ricordate che “essere disposto” non significa “essere”.

Il fenomeno “Nerd” negli ultimi periodi ha raggiunto sempre più consensi tra  giovani e meno giovani. Inizialmente i Nerd erano un cerchio ristrettissimo di persone, ora in molti si sono avvicinati a questa realtà, per quanto ancora ci siano persone che tendono a non prendere sul serio questa nuova ramificazione culturale. Cosa ne pensi dei Nerd del 2016?
Un curioso che si avvicina a un tema per moda, ammettiamo i film Marvel, ma poi rimane immischiato e la sua curiosità gli permette di accrescere la propria cultura non vale assolutamente “meno” di chi colleziona fumetti da prima della moda Marvel. L’idea del Nerd elitario, che possiede la propria cultura, è molto insana a nostro avviso. La mia idea personale di individuo Nerd (ma in generale di individuo) è qualcuno che tiene a divulgare cultura, a scambiare esperienze per crescere e non che spara frasi tipo “non sai niente di Star Wars, stai zitto.”  OrgoglioNerd  ha migliaia di lettori e siamo assolutamente coscienti che solo una piccola parte di essi è Nerd nel senso più classico del termine, ma è proprio questo il punto. Arrivare a più persone possibili per la divulgazione. Creare solo una cerchia di snob che si compiacciono di conoscere il numero d’attracco del Falcon su Bespin è solo deleterio.


Meglio Nerd oggi o negli anni ’90?
Per noi è indifferente, conta il singolo individuo non l’etichetta o la generazione. Qualcuno non vale più di qualcun rino 3altro solo perché ha visto l’Holiday Special o sa cosa intendo quando dico: THACO! I Nerd di diverse generazioni dovrebbero scambiarsi informazioni e punti exp per aumentare di livello insieme e non darsi battaglia.

Vorremmo conoscere il videogioco, il libro e il fumetto preferiti da Daniele Daccò.
Uh, complicata. Ho sempre avuto un’insana passione per Diablo 2, classe Barbaro. Ebbene si. Nei Video-Games però prediligo sempre una buona idea rispetto a un sistema ripetitivo, direi quindi Incredible Machines. Il libro: ce ne sono centinaia. Quello che però mi viene sempre in mente per primo è “C’Era Due Volte il Barone Lamberto” di Rodari. Non mi stancherò mai di consigliarlo. Lo stesso vale per il fumetto, troppi si agitano nella mia mente, potrei dirti Mad Love di Bruce Timm e Dini quanto Rughe di Paco Roca.

Parliamo dei tuoi libri: l’Occhio del Rinoceronte, L’Altro Occhio del Rinoceronte e Il Terzo Occhio del Rinoceronte. Da dove nasce l’idea di una storia che possa unire la realtà di un gruppo di studenti al mondo di D&D?
Nasce dalla realtà, anni di sessioni di Dungeons And Dragons fatte di lacrime, risate e battute. Anni ad analizzare i protagonisti dei film con le regole dei manuali. Ma Freddy Krueger avrà livelli da ladro?

Devo molto al mio party di D&D, i miei compagni d’arme, la mia famiglia.

Cosa ne pensi della scena fumettistica italiana?
Facendone parte, sono ancora agli inizi ma qualcosina ho dedotto, direi che ne sono entusiasta. Si respira aria nuova, nuove possibilità, devi ancora insistere come un mulo, anzi come un rinoceronte, ma il muro prima o poi crolla comunque.
rino e onigiri

Sia tu che la tua redazione ponete all’attenzione dei vostri fan i problemi sociali che scuotono il pensiero comune, non censurando il vostro giudizio personale. Come reagisce la community ai contenuti di questo tipo, dove esce la sincerità delle persone che animano il vostro progetto?
Molto positivamente! Ragionando su grandi numeri ovviamente non possiamo “accontentare tutti”, avremo sempre opinioni discordanti, ma è questo il bello, no? ON non è un semplice sito che parla di “roba nerd”, noi diamo il nostro personale punto di vista sulla società, sull’attualità. Un punto di vista intimo, Nerd. Cerchiamo sempre di fare ciò che riteniamo giusto e, a prescindere se il lettore sia d’accordo oppure no sulla nostra tesi, questo traspare e viene apprezzato.

Ultima domanda, la scelta che ha pregiudicato tantissime amicizie negli anni ’90, un tributo ai 20 anni di Pokémon che si celebrano quest’anno: Charmender, Bulbasaur o Squirtle?
Assolutamente Charmander, in seconda battuta Squirtle, altrimenti non ci gioco. Perché scegliere altro quando puoi scegliere un Drago?

 

Miriam Caruso

Cosenza Comics 2016, Finalmente OnLine il Trailer Ufficiale dell’Evento

Siamo lieti di presentarvi il primo video/anticipazione del Cosenza Comics 2016, evento che porterà il mondo del Versus nella città Bruzia, con ospiti, spettacoli, musica e tanti cosplay!
Nel trailer, realizzato interamente da Giuseppe Morabito, ci troviamo a ripercorrere le strade della città dei ragazzi, dove alcuni flashback ci portano indietro alla prima edizione della fiera. Alla fine del video fa capolino l’astronave Dropship dei marines di Aliens, tributo dedicato agli ospiti di “Studio Laboratorio 51“, che esporranno e indosseranno i costumi di Alien e Predator.
Piccola curiosità per i nostri lettori: Sante Mazzei, membro del direttivo del Cosenza Comics, ci racconta che “nel preciso istante in cui abbiamo girato la ripresa dell’insegna della Città dei Ragazzi è passato un aereo, com’è possibile vedere anche nel video. Un segno che questa seconda edizione, probabilmente, volerà ancora più in alto di quella precedente”

Non ci resta che augurarvi una buona visione!

Miriam Caruso

 

[Retrospettive] Top 5 dei Bei Vecchi Virus di una volta

Con gli anni chiunque abbia mai avuto un computer ha imparato a conoscere, e giustamente a odiare, i così detti “virus” o malware, simpatici e pucciosi programmi scritti da chi nella vita non ha veramente nulla di meglio da fare.

Ad oggi questi programmatori, o come vengono definiti nel gergo tecnico scassa  M******, amano scrivere virus che ci inondano di pubblicità spazzatura, trasformano il nostro PC in un nodo per attacchi DDoS o semplicemente ci criptano con un cryptolocker i file, chiedendo un riscatto, così da suscitare in utenti, tecnici e sistemisti quel primordiale istinto di violenza che sfocia in urla da canzone Death Metal e trasformazione della propria rete in un carcere di massima sicurezza. Utenti, non prendetevela se il vostro sistemista in ufficio o ambiente scolastico vi blocca la maggior parte dei contenuti, mette metal a tutto volume quando lavorate, vi guarda con disprezzo quando gli fate una domanda e si comporta come Gatsu di Berserk quando c’è da risolvere un problema.

Tornando ai fautori di questi simpaticissimi programmi, che possiamo immaginarli come gli orsetti del cuore per come sono ben voluti, sono sempre esistiti, anche prima che internet si diffondesse e che i computer diventassero di uso comune.

I primi virus per computer casalinghi incominciarono a diffondersi nel 1986, quando sul Commodore 64 arrivò BHP dai nostri amici tedeschi Dr. Strobe e Papa Hacker, che più che nick da hacker sembrano quelli di due rapper degli anni ’90. Questo virus cambiava il colore del prompt in uno dei 16 colori disponibili e scriveva a schermo in tedesco la frase “SALVE CICCIONE! QUESTO È UN VERO VIRUS!, facendoci ben supporre che nell’ottantasei gli utenti del Commodore 64 fossero solo ciccioni (nota: siamo in attesa di fonti storiche per accertare questa affermazione), o H.I.V. che, oltre a far trasparire il cattivo gusto degli autori nello scegliere il nome, si moltiplicava scrivendosi su qualsiasi supporto di memoria e facendo si che l’utente avesse parecchi grattacapi prima di debellare completamente la minaccia.

Però il vero momento di massimo espressionismo dei nostri “untori di felicità informatica dilagante” arrivò su MSDos che, grazie alla versatilità del sistema e alla scarsa stabilità, offriva nuovi modi per rompere le uova nel paniere ai poveri malcapitati.

Una collezione di questi virus, ormai innocui e avviabili da DosBox, è stata rilasciata su The Internet Archive, e noi di Nerd30 abbiamo stilato in esclusiva la classifica dei migliori 5 virus del Dos:

5° Skynet: a parte la palese citazione all’universo di Terminator questo simpaticone ci avvertiva, con una schermata rossa per suscitare tranquillità nell’animo dell’utente, che avrebbe rallentato il PC.

Infine educatamente augurava una buona giornata…

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4° Kuku!: E poi… Kuku!

E lo schermo ti veniva riempito di Kuku! lampeggianti di diverso colore, mentre la tua bocca si colmava di insulti.

 

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3° ELVIRA!: Altra citazione, questa volta a Star Wars, più che un virus è un ottimo esempio di demoscene.

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2° WALKER: e poi niente, mentre stai lavorando al pc…  un uomo anziano ti cammina sullo schermo, lasciandoti nella mente un unico quesito: Che senso ha?

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1° CASINO:  faceva una copia in RAM delle informazioni della vostra partizione per poi cancellarla. Infine ti chiedeva di fare una partita a Jackpot, se l’utente perdeva o provava a riavviare perdeva automaticamente tutto.

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Infine Premio Speciale:

ITALIAN:  perché noi italiani ci distinguiamo sempre e comunque, suscitando bestemmie agli italiani in tutte le lingue del mondo.

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Fatta questa carrellata di amabili programmi, vi lascio alle “contrattazione” col losco figuro cinese che vi ha criptato con un criptolocker tutto il lavoro di una vita.

Pasquale De Rose

 

[Anime] Un filler da non perdere, il ritorno di Itachi in Naruto

Sto parlando con te, fan di Naruto! So quanto ti lamenti e mi sembra di sentirti quando dici “l’anime di Naruto ha troppi filler!”, e devo dire che hai ragione. La trasposizione del manga di Masashi Kishimoto, in effetti, ha una grandissima quantità di episodi non tratti dal manga che, forse, smorzano un po’ troppo la tensione della trama originale.

Sul web c’è chi ironizza dicendo che in realtà l’anime si dovrebbe chiamare “Filler” con qualche episodio in cui compare Naruto. Bene, ora ho da darvi una buona e una cattiva notizia. Quella buona è che attualmente in Giappone, lo scorso 25 Febbraio, è andato in onda l’ultimo episodio della saga “Il manuale di Jiraiya – Storia del prode Naruto”, ovviamente non connessa con la storyline principale. Ricominceranno gli episodi tratti dal manga? Certo che no! E questa è la cattiva. Ma non temere, perché questa nuova serie di filler sembra promettere molto bene.
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Essa, infatti, narra la storia di uno dei personaggi più accattivanti e interessanti dell’intera opera di Kishimoto, Itachi Uchiha.
La vera leggenda di Itachi – Luci e Tenebre”, questo il titolo della saga, è ispirato ai due romanzi ideati e scritti da Takashi Yano e dallo stesso Masashi Kishimoto, intitolati “La Vera Leggenda di Itachi: il capitolo della Luce chiara” e “La Vera Leggenda di Itachi: il capitolo della Notte Oscura”. I racconti narrano le vicende inedite del ninja: dalla nascita del suo sogno, all’incontro con Shisui, dalla nomina a membro dell’ANBU, fino alla tragica notte in cui ha sterminato il suo intero clan.
Sin da quando hanno iniziato a circolare le prime indiscrezioni su un adattamento anime della storia, si è avvertita una forte eccitazione e un gran consenso: Itachi, infatti, nell’intera storia principale, è considerato un personaggio geniale, fortissimo e calcolatore. E’ un antagonista, almeno fino a un certo punto della storia, che suscita sì antipatia, ma anche e soprattutto molto interesse, visto quell’alone di mistero che lo ricopre in ogni sua apparizione.
Il primo episodio de “La vera leggenda di Itachi – Luci e Tenebre” andrà in onda in Giappone il prossimo 3 marzo e ovviamente non vediamo l’ora di scoprire tutti i retroscena che hanno portato uno dei ninja più forti di Naruto a tradire il suo clan e il suo villaggio.
Hai preso impegni? Beh, annullali!

                                                                                                               Paolo Gabriele De Luca

https://youtu.be/_aGNEbsVhXA

I consigli di Nerd30: Tenshi No Tamago

Inauguriamo questa nuova rubrica di consigli con un film animato giapponese datato 1985. Stiamo parlando di Tenshi No Tamago (L’uovo dell’angelo) di Mamoru Oshii.

Per chi scrive, Tenshi No Tamago rappresenta una delle punte massime mai raggiunte dall’animazione mondiale. Un film da molti paragonato a 2001: Odissea nello spazio, per la sua complessità e per la quantità infinita di spunti di riflessione.

Difficile anche solo parlare della trama: in un mondo devastato (non ci viene detto se si tratta di un mondo post-apocalittico) una bambina che protegge un uovo incontra un guerriero con un fucile a forma di croce. Se all’inizio la bambina ha timore del guerriero, dopo un po’ inizia ad accettarne la compagnia. Il guerriero è però interessato all’uovo, convinto che possa risolvere i suoi dubbi esistenziali.

Mettendo da parte la trama, Tenshi No Tamago è un film che lascia parlare le immagini più che i dialoghi, che sono quasi totalmente assenti.

Un aspetto interessante su cui mi vorrei soffermare è l’utilizzo dell’acqua, presente nella quasi totalità della pellicola, tra ruscelli, fontane, canali e pioggia. Da sempre simbolo di vita, in questa pellicola l’acqua è calata in un contesto in cui la vita è quasi totalmente assente e il suo incessante scorrere riesce solo ad aumentare il senso di angoscia dello spettatore. In un successivo monologo, il guerriero si ricollega al diluvio universale, in cui l’acqua veniva raffigurata come portatrice di morte. Un’ambientazione tanto inquietante quanto poetica, in cui assistiamo all’incessante caccia di alcuni pescatori tutti uguali nell’aspetto, i quali inseguono delle ombre a forma di pesci, creature che ormai non esistono più. Una probabile metafora di quello che è l’uomo, che insegue da sempre sogni che non possono essere afferrati, come assicurare o meno l’esistenza di Dio, un qualcosa a cui l’uomo non può fare a meno di dare la caccia, ma che allo stesso tempo non potrà mai raggiungere.

tenshi no tamago

Parlando dei due personaggi, essi sono una probabile metafora del pensiero umano. La bambina è convinta che nell’uovo ci sia qualcosa di prezioso (il pensiero religioso), mentre il guerriero è sicuro che questo sia vuoto e vuole provarlo a se stesso (il pensiero scientifico).

Un film estremamente nichilista, ma di una bellezza indescrivibile.

Parlando del lato puramente tecnico, ci troviamo di fronte ad un’opera veramente miracolosa per il periodo in cui è stata realizzata. Una regia da togliere il fiato, in cui ogni inquadratura riesce ad entrare di prepotenza nell’animo dello spettatore. Una cura maniacale nelle animazioni, in particolare dei capelli della bambina, che “scorrono” nell’aria quasi a voler simboleggiare l’acqua tanto cara a questa pellicola. Una fotografia cupa, con le ambientazioni illuminate da pochi sprazzi di luce, che immergono lo spettatore in un’atmosfera surreale. Delle musiche estremamente malinconiche, che riescono a fondersi alla perfezione con le immagini, aumentando il senso di immersione in quel mondo oscuro (potete avere un assaggio delle ost nel trailer a fine articolo).

Un film sicuramente non di facile visione per chi è abituato al puro intrattenimento, ma che consiglio vivamente a chi vuole qualcosa su cui riflettere per giorni dopo la visione. Tenshi No Tamago è un’opera a cui approcciarsi a mente aperta, cercando di percepire la quantità infinita di messaggi che vuole mandare.

Antonio Vaccaro

https://youtu.be/r04X-ImELzc

Oscar 2016, Finalmente Leonardo Di Caprio conquista la sua Statuetta Dorata

Una nottata lunghissima e piena di emozioni quella che ci ha accompagnati fino all’alba nel viaggio tra gli Oscar in contemporanea con l’America. I momenti da ricordare sono tanti, dalla vittoria del maestro Ennio Morricone, che con grande umiltà ha ritirato il premio dedicandolo a sua moglie, fino all’istante in cui Leonardo Di Caprio ha alzato finalmente la sua tanto agognata statuetta dorata al cielo! Anche per questa 88esima edizione l’Academy non si è smentita, la cerimonia ha soddisfatto a pieno le nostre aspettative e ha confermato l’alto livello dei film in nomination. L’oscar per il Miglior film è stato assegnato a SpotLight, mentre Mad Max di Miller si è rivelata la pellicola che quest’anno ha collezionato più statuette.

Ecco tutti i premi:spotlight
Miglior Film SpotLight
Miglior Attore Protagonista Leonardo Di Caprio (Revenant – Redivivo)
Miglior Attrice Protagonista Brie Larson (Room)
Miglior Regia Alejandro González Iñárritu (Revenant – Redivivo)
Miglior Colonna Sonora al Maestro Ennio Morricone (The Hateful Eight)

Migliore Canzone Originale Spectre
Miglior Film Straniero Son of Saul (Ungheria)
Miglior Cortometraggio/Documentario A Girl in The River
Miglior Documentario Amy
Miglior Cortometraggio Stutterer
Miglior Attore Non Protagonista Mark Rylance (Il Ponte delle Spie)
Miglior Film d’Animazione Inside Out
Miglior Corto Animato Bear Story

Migliori Effetti Speciali Ex Machina
Miglior Fotografia per il terzo anno consecutivo a Emmanuel Lubezki (Revenant – Redivivo)

Mad Max e i suoi 6 Oscar:mad max
Migliori Costumi Jenny Beavan
Migliori Scenografie Lisa Thompson – Colin Gibson
Miglior Trucco Lesley Vanderwalt – Damien Martin – Elka Wardega
Miglior Montaggio Margaret Sixel
Miglior Montaggio Sonoro Mark Mangini – David White
Miglior Sonoro

Miglior Attrice Non Protagonista Alicia Vikander (The Danish Girl)
Miglior sceneggiatura originale SpotLight
Miglior sceneggiatura non originale The Big Short

E’ finita l’era dei meme che vedevano come soggetto il nostro amato Leo in preda alla disperazione. Chi sarà il prossimo?

Miriam Caruso

[Anime] My Hero Academia, ad Aprile tutti Eroi

Ehi tu! Si, parlo con te. Hai sempre desiderato essere un eroe? Stai tentando di seguire l’allenamento “speciale” di Saitama, ma non ti sta portando a nulla? Bene, allora preparati perché i tuoi giorni da semplice cittadino sono finiti! Ti basterà seguire due semplici passi: devi solamente voler diventare un eroe e, cosa più importante, devi aver sviluppato un superpotere. Non è un granché di guida… Però è esattamente ciò che accade in My Hero Academia, manga di Kōhei Horikoshi. Ha conquistato subito il cuore degli amanti del genere shōnen, trionfando nelle fumetterie e sul web. Attualmente in Giappone è arrivato al settimo volume, mentre in Italia, a inizio febbraio, èmy hero academia uscito il primo Tankōbon, edito dalla Star Comics.

Ambientato in tempi moderni, c’è una piccola differenza col mondo che conosciamo: la maggior parte degli umani ha sviluppato dei superpoteri, denominati Quirk, e questo ha portato alla nascita degli eroi che combattono i supercattivi in giro per il mondo. Izuku Midoriya è un adolescente di quattordici anni che frequenta l’ultimo anno delle scuole medie e che ha sempre sognato di diventare come il suo idolo, All Might, l’eroe più forte di tutti. Ma il ragazzino non ha sviluppato nessun potere e, per questo, viene sempre deriso dai suoi compagni. Nonostante la sua normalità, però, Izuku reagirà ai soprusi e alla frustrazione dimostrando di avere ardore e fortezza d’animo, tanto da essere notato dallo stesso All Might. Riuscirà a diventare un vero paladino della giustizia?

Alla fine del 2015, hanno iniziato a circolare delle voci sulla possibilità di vedere un anime tratto dall’opera e, poco tempo dopo, se ne è avuta la conferma. La trasposizione partirà questo Aprile e sarà prodotta dallo studio Bones, che si è già occupato di prodotti di grande successo, come Fullmetal Alchemist e Soul Eater; inoltre sarà diretta da Kenji Nagasaki, regista di Gundam Build Fighters. E’ stato già rilasciato un primo trailer e la video presentazione dei personaggi, che lasciano sperare bene.  
Insomma, My Hero Academia sembra avere tutte le carte in regola per essere un anime di successo. Sarà sicuramente uno dei titoli di punta della programmazione primaverile e per questo c’è grande attesa.
Intanto, se siete curiosi di sapere cosa ci si troverà a guardare, potete leggere i primi capitoli del manga che troverete di sicuro coinvolgenti, a iniziare dall’ incipit davvero travolgente e, soprattutto, emozionante.

Bene, ora che vogliamo che il tempo voli, il tanto atteso mese di Aprile non arriverà mai.

                                                                                                             Paolo Gabriele De Luca   

[NerdStyle] Consigli per tutte le tasche per creare il vostro Cosplay

Quando leggiamo il nostro manga preferito o guardiamo un film particolare, la nostra attenzione si sofferma soprattutto sui personaggi: oltre al loro carattere, l’abbigliamento e gli accessori sono senza dubbio ciò che colpisce di più e la nostra mente viaggia su come poterli realizzare e interpretare. Il processo che ci porta a immaginare tutto questo è solo una piccola parte del grande lavoro che sta dietro alla realizzazione di un cosplay. Ma quali regole bisogna seguire per realizzare un buon cosplay?  La prima regola da seguire è… non esiste una regola! In questo cosplayarticolo vi daremo delle dritte per curare la costruzione dei vostri costumi, dai materiali da usare alla colorazione.

Ma andiamo con ordine.

La parte sartoriale: è senza dubbio quella che procura meno difficoltà, poiché è possibile farsi cucire tutto da una sarta specializzata se ne avete la disponibilità, o farsi aiutare da mamme e nonne, che sapranno sicuramente darvi una mano. Ma è più divertente cercare di imparare e fare tutto da soli! Tramite una piccola ricerca internet (oppure acquistando riviste di moda) avrete modo di ottenere i cartamodelli per ogni vostra esigenza. La scelta della stoffe è essenziale per rendere più “realistica” la resa del personaggio; da evitare (tranne in casi estremi o che lo prevedano) raso o altri tessuti che farebbero sembrare il vostro cosplay un costume di carnevale. Il tutto può essere creato con costi davvero irrisori, per la felicità delle vostre tasche.

Armi e armature: esiste una grande varietà di materiali che è possibile utilizzare. La maggior parte dei cosplayer “professionisti” usa il worbla, un materiale termo-modellabile e molto resistente, che se tagliato in più pezzi può essere attaccato solo scaldandolo, senza l’ausilio di colla. Miracoloso! Il worbla però è molto costoso e non reperibile in Italia, ma ordinabile solo dall’estero, anche se è in crescente popolarità anche tra i dilettanti. Tuttavia non è solo il worbla a dare ottimi risultati: al suo posto si può usare il foam, meno costoso e acquistabile in tutti i negozi di bricolage ben forniti, anche se ultimamente si può trovare in molte mercerie. Il foam è utilizzato soprattutto per la creazione di armature, grazie alla sua versatilità e presa di qualsiasi tipologia di colore. Un’ottima “seconda scelta”, direi. Presente all’appello è la materassina, simile al foam ma meno versatile, acquistabile nei negozi sportivi, ma che dà un risultato più discreto rispetto agli altri suoi compagni. Per rendere tutto il lavoro più resistente sono usati vetroresina e stucco, che hanno un tempo d’applicazione variabile e sono mediamente difficili da usare, basta solo prenderci la mano!
Il polistirene è un materiale molto popolare per il suo prezzo ed è ottimo per la costruzione di spade e armi in generale, di cui l’unica “difficoltà” è la lavorazione spesso stressante, ma che darà, se lavorato bene, un risultato eccezionale! Può essere lavorato tramite carta vetrata e mirette, a seconda dell’esigenza.

acrilici

Accessori: per creare vari oggetti complementari per il vostro cosplay, quali ciondoli, fibbie per cinture, dettagli sull’abito e molto altro, sono utili das e fimo, che tutti abbiamo utilizzato almeno una volta da bambini, nulla di complicato insomma. Ovviamente a lavoro completato, la colorazione ideale è data da colori acrilici, resistenti all’acqua e facili da usare, basta solo una buona manualità. Sono utili anche spray acrilici o all’acqua, meglio evitare tempere o acquarelli per la loro scarsa resistenza. Non dimenticatevi mai della colla vinilica e della colla a caldo, compagne d’avventura insostituibili! Questo è solo un riassunto delle scelte preferite dai cosplayer per la realizzazione del proprio cosplay, ma esistono infinite possibilità tra tecniche e materiali che è possibile utilizzare a seconda della propria esigenza e creatività. Forza allora e… let’s cosplay!!

Vittoria Aiello