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Detenuto in permesso tenta furto

CATANZARO, 11 GEN – Il tribunale di Taranto gli ha concesso un permesso di 10 giorni ed e’ stato arrestato a Catanzaro durante un tentativo di furto in abitazione. Il protagonista e’ Walter Nistico’, di 43 anni, arrestato dai poliziotti e posto ai domiciliari. Dopo aver avuto il permesso, l’uomo ha raggiunto il capoluogo calabrese dove ha tentato un furto in appartamento. Il proprietario si e’ accorto dell’accaduto ed e’ intervenuto, ma Nistico’ lo ha aggredito e picchiato.

Nicola Bruno, nuovo Dirigente dell’Area Tecnica comunale di Cassano All’Ionio

La Giunta municipale di Cassano All’Ionio, guidata dal Sindaco Giovanni Papasso, ha nominato l’Architetto  nuovo Dirigente dell’Area Tecnica comunale, ovvero Responsabile del Settore Urbanistica e Settore LL.PP del Comune. Una determinazione, ha spiegato Il Sindaco Giovanni Papasso, dovuta alla persistente carenza nella dotazione organica dell’Ente della figura dell’architetto nel Settore Urbanistica e Protezione civile e dell’ingegnere nel Settore Lavori Pubblici, per la cui copertura sono state avviate le procedure concorsuali, per le quali si prevedono, però, dei tempi sensibilmente lunghi. Una situazione che porterebbe non poche conseguenze negative per l’Ente che risentirebbe dell’essenza delle figure apicali appena citate, in quanto non riuscirebbe a garantire il normale svolgimento dei Servizi Urbanistica e Lavori Pubblici. Ragion per cui la Giunta municipale, non avendo al suo interno figure professionali idonee a sopperire a tale assenza, ha individuato nell’architetto Nicola Bruno, giovane professionista cassanese, laureato a pieni voti presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli, che ha assunto già l’incarico, nuovo Dirigente dell’Area Tecnica comunale, con contratto sino al 31.12.2013, ovvero sino all’espletamento dei concorsi già in itinere. Una nomina, ha sottolineato ancora il sindaco Papasso, fatta nell’ottica “spending rewiew”, visto che l’architetto Bruno ricoprirà le funzioni di due figure dirigenziali in Comune ad oggi assenti, quella di dirigente dell’area Urbanista e Dirigente del Settore Lavori Pubblici.

L’architetto Nicola Bruno, 36 anni, come si diceva è uno dei più giovani dirigenti di uffici tecnici municipali per comuni superiori ai quindicimila abitanti. Il neo dirigente tecnico ha già firmato il relativo contratto e ha assunto servizio nell’importante incarico.

L’architetto Nicola Bruno nel 2004 ha conseguito la laurea con 110 e lode presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli e nello stesso anno presso la stessa Università ha conseguito l’abilitazione alla professione di architetto. L’anno successivo, il 21 febbraio 2005, si è iscritto all’Ordine degli architetti pianificatori paesaggisti conservatori della provincia di Cosenza.

Ha conseguito altresì, nello stesso anno 2005, l’abilitazione all’esercizio di Coordinatore ella sicurezza per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori.

In questi anni ha svolto diversi incarichi su committenza sia pubblica che privata, tra i quali la progettazione e la direzione lavori di edifici residenziali, di culto, commerciali, turistico-ricettivi oltre ad occuparsi di progettazione di spazi pubblici e di architettura del paesaggio. Ha partecipato a diversi concorsi di progettazione tra i quali quello per la realizzazione della cappella dell’Ospedale S. Martino di Belluno. Recentemente ha redatto il nuovo piano del commercio su aree pubbliche del comune di Cassano Jonio, che è stato già approvato dal consiglio comunale.

Ha pubblicato ” Il paesaggio nella cultura delle minoranze etnico-linguistiche. Esempi e testimonianze ” nel testo “Un bene culturale per comunità. Etnie a confronto», edito da Luigi Pellegrini editore. Il Sindaco Papasso si è detto molto soddisfatto e sicuro che il giovane professionista cassanese saprà svolgere al meglio il compito affidatogli, lavorando per il bene e l’interesse di tutto il Comune di Cassano All’Ionio.

L’architetto Nicola Bruno ha partecipato stamani alla Giunta Municipale, presieduta dal Sindaco Giovanni Papasso, interamente dedicata alle problematiche urbanistiche afferenti il Comune di Cassano All’Ionio. Si è trattato, in particolare, per il neo Dirigente dell’Area Tecnica comunale, di una prima presa di contatto su alcune questioni in materia, la cui risoluzione risulta di fondamentale importanza per il Comune. In particolare, in Giunta municipale, con l’Assessore all’Urbanistica Paola Grosso e l’architetto Bruno si è discusso di Piano Strutturale Associato, dello stato dell’arte di alcuni Piani di lottizzazione, del Piano di recupero del centro storico di Cassano All’Ionio, del Piano comunale Spiaggia e Pianificazione urbanistica in generale. Nei prossimi giorni, sarà convocata un’altra Giunta municipale tematica, stavolta su questioni inerenti Lavori Pubblici.

 

Depositata proposta di legge regionale acqua pubblica

Negli ultimi anni anche in Calabria, come nel resto d’Italia, si è diffusa la consapevolezza sociale dei rischi connessi alla mercificazione del bene comune acqua, e dimostrazione ne è la vittoria dei Sì ai referendum del giugno 2011: 780mila calabresi, oltre la metà degli aventi diritto al voto, si sono espressi chiaramente contro la privatizzazione del servizio idrico, sostenendo i quesiti referendari promossi dal Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”.

Ma la politica è sorda e non vuole saperne di dare seguito alla manifesta volontà popolare. In Calabria, con la deliberazione n. 545 del 10 dicembre scorso la Giunta Regionale ha presentato una proposta di legge in materia di risorse idriche con la quale, sotto la fuorviante dicitura di “società di interesse pubblico”, intende mantenere la Sorical nella sua attuale forma di società di diritto privato ed a scopo di lucro nata da una pseudo-privatizzazione. In particolare, nella proposta di legge regionale si stabilisce che la Sorical S.p.A. “per la gestione operativa può […] costituire una società mista pubblico- privata”, ripresentando tale e quale il rovinoso meccanismo precedente, con l’unica non irrilevante differenza che “per la realizzazione e l’approvvigionamento di lavori, servizi e forniture”, cioè ciò per cui servono i maggiori investimenti, si avrà una in-house, mentre per la gestione operativa (il segmento più “allettante”) resta tutto come prima.

Eppure il giudizio sulla fallimentare esperienza della privatizzazione è unanime: solo un mese fa, dal dibattito avvenuto nel Consiglio regionale, abbiamo appreso che “la multinazionale Veolia non ha MAI versato nulla in questi anni” e che la Regione Calabria era una “mucca da mungere per fare tutto quello che era possibile per favorire il privato che non era controllato né si faceva controllare”. Una per una, quasi tutte le critiche e perplessità espresse nel corso degli anni dal Coord. “Bruno Arcuri” sono state riprese e fatte proprie da gran parte del Consiglio Regionale: le convenzioni forzose della Sorical con diversi Comuni, verso i quali si inoltravano atti di diffida per giustificare una consulenza di 800 mila euro l’anno con uno studio di Napoli; gli investimenti (non) realizzati, con la Regione Calabria che in questi anni ha erogato risorse per 147 milioni di euro contro il nulla della parte privata; il mutuo con la Depfa Bank e altri debiti, per cui la Regione Calabria rischia di avere un danno di 385 milioni di euro che “grava e graverà sulle spalle dei cittadini calabresi”; la mancanza di controllo, per cui l’assessore ai lavori pubblici, che detiene la maggioranza della Sorical SpA, chiedendo documentazioni e informazioni “non era nelle condizioni di riceverle”. Resta inoltre completamente aperto il problema delle tariffe illegittime applicate ai comuni, “certificata” di recente nella relazione della Corte dei Conti della Calabria, che comporta un maggior esborso valutabile in decine di milioni di euro.

Non è possibile accettare che i danni creati siano ora supinamente pagati dai calabresi. Questi debiti devono essere pagati da chi li ha contratti, dalla multinazionale francese VEOLIA, che sta abbandonando la nostra regione alla chetichella, e da chi li ha permessi, avallati e giustificati.

Per questo il Coord. “Bruno Arcuri” chiede che si compiano i passi necessari per giungere ad una commissione territoriale per l’auditoria sul debito della Sorical SpA (sull’esempio di quanto fatto a Roma in merito ad Acea Ato2).

Oltre alla denuncia rispetto ai disastri causati da anni di gestioni fallimentari, sentiamo però anche la necessità di mettere in gioco una nostra proposta, per invertire la rotta e dare seguito alla manifesta volontà dei calabresi. Per questo oggi un’ampia coalizione sociale, già impegnata a sostegno dei referendum del 2011, ha deciso di presentare una legge di iniziativa popolare per fare in modo che in Calabria si realizzi un modello per la gestione del Servizio Idrico Integrato volto al perseguimento degli interessi collettivi e, al contempo, a ottimizzare le risorse finanziarie disponibili.

La proposta di legge che oggi presentiamo mira soprattutto a fissare alcuni principi fondamentali:

• la gestione del servizio idrico integrato deve essere sottratta al principio della libera concorrenza, e realizzata senza finalità lucrative, in quanto servizio di pubblico interesse generale;

• allo stato ciò non può accadere se non tramite l’affidamento diretto di quelle che erano le competenze della Sorical ad un’Azienda speciale di diritto pubblico;

• è necessario mirare ad una reale partecipazione dei cittadini e dei lavoratori del servizio idrico in merito alla pianificazione, alla programmazione, alla gestione e al controllo di quest’azienda;

• in ogni caso deve essere garantita a chiunque la fornitura del quantitativo minimo vitale, individuato in 50 litri a persona;

• è necessario che anche la riorganizzazione dei comparti del servizio idrico afferenti agli ormai ex-ATO sia incentivata ad un indirizzo di gestione pubblica e partecipata;

• è necessario riaffermare un principio di solidarietà, finanziando con un apposito fondo l’accesso all’acqua potabile a tutti gli abitanti del pianeta.

La nostra proposta vuole dunque rappresentare un punto di partenza per incamminarsi, dopo anni di esperienze fallimentari trascorse ad inseguire il miraggio dell’”industria dell’acqua”, verso modalità nuove di gestione pubblica e partecipata. La forza che potrà avere questa proposta dipende solo dai cittadini calabresi, che tanto più la faranno pesare quanto più saranno disposti a sottoscriverla. Per la difesa dei beni comuni, per il rispetto della volontà popolare.

Si scrive Acqua ma si legge Democrazia!

Intascava la pensione della madre morta dal 2007

PRAIA A MARE (COSENZA), 11 GEN – Percepiva la pensione e l’indennita’ di invalidita’ della madre malgrado la donna fosse defunta dal 2007. Una donna di Praia a Mare e’ stata denunciata dalla Guardia di finanza con l’accusa di truffa ai danni dello Stato. I militari hanno scoperto la frode incrociando i dati Inps e individuando la posizione sospetta tra altre. La donna, nell’arco del periodo, era riuscita a tenere all’oscuro l’istituto intascando illegittimamente circa 60 mila euro.

Falso Movimento presenta Shame di Steve McQuenn

In questo ottavo incontro de ‘La Versione’, di apertura del nuovo anno – in linea con la politica di ‘Falso movimento’ tesa a non appiattirsi su temi concilianti, puntando invece a porre interrogativi (più che a dare risposte) – ho pensato di osare… e così di sottoporre all’attenzione del pubblico del cineforum (sempre interessato e sensibile ai temi forti e disturbanti) una pellicola che non lascerà indifferenti, e della quale nella scorsa stagione (in talk show e salotti della tv generalista) se n’ è parlato in maniera fuorviante.

Si tratta di Shame – secondo lungometraggio del regista Stevie McQueen – il quale non è un film scandalo sul sesso (semmai, paradossalmente, sulla sua mancanza) , e non è neanche un film sul narcisismo del trentenne bello e ricco, bensì è un film sull’assenza, sulla solitudine, la disaffezione, l’alienazione.

Il regista, anziché spiegare le mancate emozioni (come farebbe un presuntuso maestrino), ci fa invece vivere, in una New York patinata ma sempre luminosa e affascinante, il senso di vuoto e di mancanza del protagonista, attraverso la forza e potenza visiva delle immagini e della fotografia, in una parola: il cinema (a cui si associano le incantevoli e consequenziali Variazioni di Goldberg di J.S.Bach).

L’attore feticcio di McQuenn (un perfetto e alienato Michael Fassbender, fratello putativo di Bud Clay di The Brown Bunny, incontrato nel nostro primo appuntamento de ‘La Versione’) è Brandon, un giovane e benestante, con un lavoro trendy, un super-attico a Manatthan; veste bene, è bello e affascinante, fa jogging, frequenta ristoranti e locali di lusso.

L’atmosfera (adattata ai giorni d’oggi) sembra quella di “American Psycho” dello scrittore Bret Easton Ellis , in cui Paul è uno yuppie, che veste Armani, va in palestra, si cura con creme, ma è alienato e solo.

I tempi sono cambiati, è l’era di internet, che da formidabile strumento di comunicazione e conoscenza, è diventato, specularmente, un mezzo di alienazione, che Brandon sfrutta appieno, passando ore (sia a casa che al lavoro) su siti porno, scaricando di tutto e di più.

Il suo mondo è caratterizzato dal sesso sui siti; e quando passa dal virtuale al ‘reale’ lo fa con delle prostitute o con rapporti occasionali.

McQueen ci consegna dunque l’archetipo dell’individuo post-moderno, il quale, privo di basi culturali solide (Brandon infatti non si interessa a nulla) e di fiducia nel mondo, è incapace di vivere sentimenti reali.

Brandon è appunto uno zombie, che vive la sessualità nel suo aspetto più tragico, in un interscambio tra virtuale e reale volto a determinare solo disaffezione, e mai appagamento (sia fisico sia spirituale); vaga per la città, agisce meccanicamente, non dialoga, non comunica, non ha amici, nè interessi; esemplificativa è la scena di mancato sesso con una affascinante collega: non essendo virtuale e non essendo una prostituta, c’è la possibilità/rischio di aprirsi all’altro… e Brandon quindi fugge, così come fugge dal rapporto con la sorella Sissy (la Carey Mulligan di Drive, la ricordate?), che irrompe nella sua vita, chiedendo ospitalità.

Ma anche con la sorella, Brandon è incapace di intrattenere un rapporto reale; la rifiuta, le ripete che non può prendersene cura, la richiama alle sue responsabilità (pur sapendo che lui stesso non si è assunto la responsabilità più importante: affrontare l’esistenza)

L’approccio dei due è nettamente differente; ad un passato ingombrante (di cui non è dato sapere) rispondono, l’uno, attraverso un tenersi tutto dentro, che sfocia nel silenzio e in un sesso compulsivo, alienante e tutt’altro che poetico; l’altra per mezzo di gesti forti, grida, richieste esplicite di aiuto e comprensione.

I mondi dei due fratelli si toccano, ma non si incontrano; esploderanno entrambi, l’uno in senso fisico, l’altro sotto il profilo interiore (esemplificativa è una delle scene finali in cui l’espressione di Brandon, in un menage a troi sulle note di Bach, è di disperazione, anziché di piacere e godimento).

Shame – come anticipato – non è un film sul sesso.

E’ invece una pellicola sulla solitudine e sulla impossibilità di provare sentimenti; i movimenti meccanici dei rapporti sessuali, la fissazione per i siti porno e per i rapporti occasionali, sono solo un veicolo, non il tema (la disaffezione); tema che procede incessantemente e inesorabilmente – per mezzo del pedinamento dei gesti piatti e routinari di Brandon nei gironi infernali dello squallore – verso il suo epilogo: la doppia esplosione (di fratello e sorella), spunto forse (e si spera), di un nuovo inizio che magari cancellerà la vergogna (Shame) di non essere capaci di provare emozioni e sentimenti.

 

Sequestrato terreno comunale occupato abusivamente

Un’area non utilizzata di proprietà comunale era stata “fatta propria” da persona, già identificata, che aveva pensato bene di occuparla per i propri personali fini.

E’ accaduto in via Romualdo Montagna e ad accorgersene sono stati componenti  dell’Ufficio Tutela Territorio della polizia municipale.

L’area, di circa 3.000 mq., era stata recintata abusivamente con pali di ferro e rete metallica, con tanto di sbarra di accesso a protezione dell’ingresso. L’occupazione era stata preceduta da opere di sbancamento e dalla realizzazione di una stradina di accesso al terreno sottostante.

A seguito dell’ attività di accertamento dei vigili, la Procura della Repubblica di Cosenza ha disposto il sequestro del terreno, adempimento cui ha immediatamente provveduto lo stesso personale di Polizia municipale che ha scoperto l’abuso.

Il giovane scrittore e poeta Emilio Nigro ospite della Commissione cultura

Se hai dentro il fuoco sacro della scrittura non puoi tirarti indietro, neppure quando fai fatica ad andare avanti e a sbarcare il lunario per mancanza dell’opportunità che conta o del treno che speri possa passare per prenderlo al volo.

Un concetto che Emilio Nigro, giovane cosentino che nel campo della scrittura ha mostrato e continua a mostrare una grande versatilità fino a inventarsi poeta, drammaturgo, giornalista e più di recente critico teatrale, ha ben presente. Ed è proprio questo convincimento che lo ha spinto a proseguire nella strada intrapresa, piuttosto che battere in ritirata. Una perseveranza che gli è valso il Premio “Nico Garrone”, intitolato al critico teatrale di “Repubblica” scomparso qualche anno fa e padre del regista Matteo Garrone, autore del film “Gomorra”. Un importante riconoscimento, ottenuto per la sezione riservata ai critici più sensibili ai mutamenti del teatro, che Emilio Nigro ha ritirato nel luglio del 2011 a Palazzo Bizzarrini, a Radicondoli, dove si è tenuta la seconda edizione del premio.

Un riconoscimento che ha fatto scattare la scintilla dell’invito a Palazzo dei Bruzi nella Commissione  consiliare cultura, presieduta da Claudio Nigro, dove lo scrittore e poeta cosentino è stato ospite, nell’ambito dell’ormai collaudatissima iniziativa “Nemo Propheta in patria”.

A far da relatrice, dopo l’intervento introduttivo del Presidente Claudio Nigro, è stata la Vice Presidente dell’organismo consiliare Maria Lucente.

Per lei Emilio Nigro è “un giovane che si è sperimentato in diversi campi, mostrando un notevole eclettismo. Quella per il teatro è, però, divenuta col tempo la sua passione predominante. Ma Emilio Nigro – ha detto ancora la Lucente – è anche un poeta. Come l’artista che vuole sperimentare il linguaggio dell’animo e dello spirito, ha intrapreso diversi percorsi. Ciò che affascina è questa sua ricerca continua di percorsi razionali, ma anche emotivi. Notevole il suo bagaglio di esperienze.”

E Maria Lucente ha poi dato lettura di due poesie di Nigro, “Portici di stelle” e “Per ricordarmi di me”. Il rimpianto di Maria Lucente è che Emilio Nigro abbia un po’ abbandonato la sua vena poetica per dedicarsi più costantemente alla critica teatrale. “Sono certa, però – ha affermato infine la Lucente – che prima o poi vi farà ritorno, non appena avrà trovato una nuova musa ispiratrice.”

Autore di diversi libri, da “Incessanti maree silenziose”, del 2005, pubblicato dall’editore Falco, a “Elisir di luna”, pubblicato da Aletti nel 2007, a “Alterazioni di colore”, mandato in libreria dall’editrice Coessenza nel 2009, Emilio Nigro, ha catturato l’attenzione dei giurati del Premio Nico Garrone, colpiti dalla sua scrittura “sintetica, ma non povera, scevra da intellettualismi, secca, a volte persino epigrammatica, ma chiara, scorrevole e piacevole”.

“Scrivo da sempre – ha detto Emilio Nigro in commissione cultura– dopo aver ringraziato i componenti dell’organismo consiliare, anche e soltanto per il semplice ascolto. La scrittura mi accompagna da quando avevo 8 anni. Oggi ne ho fatto un vero e proprio mestiere, sperando che tutto questo riesca anche a farmi “campare”, oltre che riempirmi lo spirito, ma si sa che le difficoltà sono notevoli, mancando le grosse opportunità. Per questa ragione mi vedo costretto ad associare alla scrittura altre attività, come quella di organizzatore di eventi.”

Per fortuna la sua scrittura è riuscita a valicare i confini regionali ed ecco arrivare le importanti collaborazioni con “Hystrio”, insieme a “Sipario” una delle riviste più autorevoli della critica teatrale italiana, fondata da Ugo Ronfani, indimenticato critico teatrale e saggista, e attualmente diretta da Claudia Cannella.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche i consiglieri comunali Giovanni Quintieri e Mimmo Frammartino.

Quintieri ha rinvenuto in alcuni dei versi di Nigro richiami a Samuel Beckett, in qualche modo ritenuto figura alla quale lo scrittore cosentino si è molto ispirato per i suoi scritti.

Mimmo Frammartino ha poi definito la missione che si è assegnata la commissione cultura nel valorizzare i talenti della città e cioè far sì che possano emergere, ma anche far capire che è su queste risorse che bisogna investire. E Frammartino, che si è detto favorevolmente colpito della definizione che Nigro ha dato di sè “un nomade in cerca di pace”, lo ha spronato ad andare avanti, senza abbandonare il campo.

 

 

Sequestrata rete per pesca di frodo

GIOIA TAURO (REGGIO CALABRIA), 11 GEN – La guardia costiera di Gioia Tauro ha sequestrato una rete ”sciabica” e multato l’equipaggio di una barca da diporto che praticava la pesca di frodo del novellame. I pescatori, alla vista dei militari hanno abbandonato la rete, poi recuperata, e sono fuggiti. Nella fuga, la barca ha rischiato di scontrarsi con le motovedette. I pescatori sono stati bloccati sulla spiaggia di Nicotera dai carabinieri, avvertiti dalla Guardia costiera.

Immigrazione: 29 migranti su mercantile

REGGIO CALABRIA, 11 GEN – Un mercantile battente bandiera panamense con 29 immigrati a bordo, di cui non e’ stata ancora accertata la nazionalita’, e’ stato fermato al largo di Capo Spartivento da unita’ del reparto aeronavale della guardia di finanza e scortato nel porto di Reggio Calabria. A bordo ci sono 9 membri di equipaggio la cui posizione e’ al vaglio degli investigatori. I finanzieri hanno notato il mercantile fermo, forse in procinto di fare sbarcare gli immigrati, e l’hanno abbordato.

Arriva al Rendano il musical Shrek, l’unico orco che non fa paura ai bambini

È l’unico orco che non spaventa i bambini, anzi, li diverte un mondo, perché è buono anche quando è burbero, perché è simpatico anche quando è un po’ sboccato, perché è tenerissimo quando si innamora della principessa Fiona e per lei sopporta (per un po’) anche le rigide regole della vita di Corte….troppo rigide per un Orco abituato alla libertà della sua palude!

Sì, è proprio lui, è “Shrek”, il personaggio dell’omonimo film di animazione,  divenuta poi una saga firmata DreamWorks, perché ben quattro sono state le pellicole dedicate. Veri e propri kolossal se si pensa che i primi due film sono costati 60 milioni di dollari e, a livello mondiale, tutti e  quattro hanno totalizzato 200 milioni di entrate e 1,3 miliardi di dollari di incassi. Nel 2002, anno in cui è stata introdotta la categoria, “Shrek” è stato il primo film d’animazione premiato con l’Oscar. Nel 2005, si è classificato sesto tra i 100 migliori film d’animazione, dopo ‘I Simpson’, ‘Tom e Jerry’, ‘South Park’ e ‘Toy Story’…. e scoppia la shrekmania.

L’orco verde e malizioso – insieme alla sua esilarante banda di amici uscita dalle fiabe più famose, Pinocchio, i tre porcellini, il gatto con gli stivali, il pifferaio magico, Peter Pan, il brutto anatroccolo –   arriva in teatro nel 2008 in versione commedia musicale, targata USA, e presto diventa una tournée mondiale che attraversa le principali capitali europee. Di pochi mesi fa (ottobre 2012) il debutto a Milano della versione italiana, firmata dai registi Ned Grujic e Claudio Insegno, già definita il miglior musical del 2012, e poi via alla tournée che sta attraversando con grande successo lo stivale.

Al Teatro Rendano, doppio appuntamento con “Shrek il Musical”, nell’ambito della stagione teatrale allestita da Isabel Russinova, mercoledì 23 gennaio alle ore 20.30 e giovedì 24 gennaio (ore 9.30) per una recita scolastica, riservata alle ultime due classi delle scuole primarie e alle scuole medie inferiori. Lo spettacolo coincide infatti con l’avvio della seconda edizione dell’iniziativa “Ogni luogo contiene segreti”, ideata e organizzata dall’assessore alla scuola Marina Machì per avvicinare i giovani al teatro, non solo in quanto spettatori, ma con un approccio diretto ai luoghi ed ai mestieri del teatro attraverso, ad esempio, l’incontro con le maestranze durante la fase di allestimento dello spettacolo.

Unitevi allora alle avventure dell’eroe Shrek che, con il suo leale amico Ciuchino, tenta di salvare la Principessa Fiona, tenuta prigioniera in una torre da un terribile drago. Il terrificante segreto della Principessa trascinerà Shrek e il suo compagno in un’emozionante avventura. A tutto questo aggiungete Lord Farquaad, uomo di piccola statura alla ricerca di una sposa fedele che gli permetterà di diventare Re, oltre a tutti i personaggi fiabeschi che prenderanno vita sul palco, e otterrete la commedia musicale più divertente e romantica dell’anno.

Le musiche, di Jeanine Tesori, sono eseguite dal vivo da una band di dieci elementi. Testi e canzoni sono di David Lindsay-Abaire. Nel cast troviamo, nel ruolo dei protagonisti, Alice Mistroni (FIONA) e Nicolas Tenerani (SHREK), due artisti che vestono il musical come una seconda pelle. Gli altri protagonisti, Emiliano Geppetti (CIUCHINO), Piero Di Blasio (LORD FARQUAAD). Completano il cast Marco Stabile, Claudia Campolongo, Valentina De Giovanni, Giulio Pangi, Alessandro Arcodia, Manuela Tasciotti, Pasquale Girone Malafronte, Fiorella Nolis, Elisa Colummi, Marco Trespioli, Andrea Attila Felice, Davide Dal Seno,  Daniele Derogatis, Michelangelo De Marco, Beatrice Baldaccini. La direzione musicale è di Dino Scuderi, scene e costumi di Luisa Spinatelli, coreografie di Valeriano Longoni.

È iniziata la corsa al tagliando presso il botteghino del Rendano e l’agenzia InPrimafila. I prezzi: € 25 (poltrona), € 20 (palchi centrali), € 15 (palchi laterali) ed € 10 (galleria).