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Il Parco Nazionale della Sila presenta la sua candidatura all’Unesco

RENDE – Il Parco Nazionale della Sila presenta la sua candidatura all’Unesco con un Convegno che si svolge, martedì 4 febbraio, con inizio alle ore 9,30, nella sala stampa dell’aula magna, sul tema: “Promozione e sviluppo del territorio: quali sinergie tra Unesco e Istituzioni”. Una circostanza in cui il Parco Nazionale della Sila presenta il dossier relativo alla propria candidatura ai riconoscimenti dell’Unesco, realizzato con la collaborazione e l’assistenza del CUEIM (Consorzio Universitario di Economia Industriale e Manageriale).Durante l’evento verranno illustrati un rapporto di ricerca sui territori classificati dall’Unesco e i vantaggi e percorsi del Parco per la candidatura.

Sarà un’occasione per incontrare i cittadini e le Istituzioni in un momento tanto importante per il Parco, inserito nel 2012 nella “Tentative list” dell’Unesco, di cui fanno parte quei siti che gli Stati proponenti ritengono di eccezionale valore universale e, quindi, adatti per il successivo inserimento nella “World Heritage List”. L’evento si inserisce nel quadro di iniziative che l’Ente Parco, proprio in virtù delle candidature Unesco, sta realizzando nella convinzione che sia necessario incrementare il processo sinergico con le Istituzioni locali, utile, fra l’altro, a rafforzare la consapevolezza che ottenere tali riconoscimenti possa essere occasione di sviluppo non solo per il territorio silano, ma anche per la Calabria.

Molto intensa la scaletta degli interventi previsti. Ad introdurre i lavori sarà la Prof.ssa Sonia Ferrari (Presidente del Parco Nazionale della Sila), seguiranno i saluti di Mario Occhiuto (Sindaco di Cosenza), Mario Oliverio (Presidente della Provincia di Cosenza), Wanda Ferro (Commissario Straordinario della Provincia di Catanzaro), Stanislao Francesco Zurlo (Presidente della Provincia di Crotone e Presidente della Comunità del Parco), Giuseppe Gentile (Assessore Infrastrutture e Lavori Pubblici della Regione Calabria), Giacomo Mancini (Assessore Bilancio e Programmazione della Regione Calabria), Michele Trematerra (Assessore Agricoltura e Foreste della Regione Calabria), Giuseppe Scopelliti (Presidente della Giunta della Regione Calabria).

Il rapporto di ricerca verrà presentato dal Direttore del Parco Nazionale della Sila, Michele Laudati, e dal Responsabile della Divisione Energia Ambiente (DEA) del CUEIM, Stefano Banini.

Poi sarà la volta degli interventi di Francesco Pugliano (Assessore Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria), Giovanni Soda (Dirigente del Settore Programmazione ed Internalizzazione della Provincia di Cosenza), Pietro Raimondo (Sindaco del Comune di Zagarise), Beatrice Valente (Sindaco del Comune di Spezzano Piccolo), Pietro Brandmayr (Professore Ordinario di Zoologia dell’UNICAL), Gian Battista Vai (Professore Ordinario di Geologia di UNIBO) e Orazio Ciancio (Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali).

Le conclusioni saranno a cura del Professor Gino Mirocle Crisci, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi della Calabria.

Sono 1515 le vittime sul lavoro in tre anni

MESTRE (VE) – Nel 2013 in aumento le morti dovute al ribaltamento di un trattore, 40 vittime in più rispetto al 2012. Intanto nella maggior parte dei casi di morte per caduta dall’alto – e in base alle informazioni disponibili – i lavoratori non avevano indossato dispositivi di protezione individuale adeguati.

“Più di 1500 vittime del lavoro negli ultimi tre anni sono un bilancio davvero drammatico, ma ci auguriamo che i numeri che raccontano l’emergenza nel nostro Paese diventino uno strumento in più per indirizzare le politiche nazionali e regionali ad adottare provvedimenti maggiormente efficienti per la sicurezza dei lavoratori. Soprattutto nelle aree più a rischio, ovvero il Sud e le Isole”.
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering esordisce così nella presentazione del Rapporto Triennale Morti Bianche che raccoglie tutti i dati degli infortuni mortali avvenuti nel territorio nazionale da Gennaio 2011 a Dicembre 2013.

Una mappatura dettagliata – 50 pagine corredate di grafici e commenti tecnici – in cui si rileva come a morire sul lavoro siano soprattutto i lavoratori più esperti. Nella maggior parte dei casi, infatti, gli infortunati avevano un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (354 vittime nel triennio) insieme agli ultrasessantacinquenni (346). Ed è proprio quest’ultima fascia d’età la più coinvolta dal dramma nel settore agricolo: nel 2013 il 48,6% dei lavoratori (101), 2012 il 43% (77 casi) e nel 2011 il 42,5% (93 casi).

La principale causa di morte in agricoltura è il “ribaltamento di veicolo/mezzo in movimento” (124 nel 2013, 84 casi nel 2012, 101 nel 2011), nello specifico, molto spesso si tratta del ribaltamento di un trattore con 119 casi nel 2013 (su un totale di 130 casi avvenuti per ribaltamento), 79 casi nel 2012 (su un totale di 97 casi), 97 casi nel 2011 (su un totale di 121).
Un aumento preoccupante e significativo sullo stato dei veicoli agricoli. “Spesso, infatti, gli incidenti si verificano a causa dell’inadeguatezza dei vecchi mezzi agricoli utilizzati per lo svolgimento dell’attività – segnala Rossato – mezzi che non sono stati sottoposti ad adeguamenti e alle più recenti indicazioni di settore”.

E a rischio è anche il settore delle “Costruzioni”, anche se in termini assoluti, ha subito una forte diminuzione dei casi nell’ultimo anno: 84 casi nel 2013, 120 casi nel 2012 e 122 nel 2011; ma è probabile che il decremento registrato sia dovuto alla crisi economica che ha colpito il mercato dell’edilizia.

La causa di morte più frequente in questo settore è la “caduta di persona dall’alto” (42 casi nel 2013, 64 nel 2012 e 61 nel 2011). E gli infortuni più numerosi sono conseguenti a cadute da altezza compresa tra 1 e 10 metri; confermando che non servono grandi altezze per morire e segno che non sono state adottate le misure di sicurezza previste per tale tipologia di lavoro.
“In base alle informazioni disponibili sulle morti per caduta dall’alto – precisa il Presidente di Vega Engineering – il lavoratore non aveva indossato dispositivi di protezione individuale adeguati. Questo fenomeno ha dimostrato la scarsissima attenzione ancora oggi posta alla corretta “progettazione” del lavoro in quota, il quale deve prevedere adeguate opere provvisionali e/o dispositivi di sicurezza di trattenuta al fine di tutelare i lavoratori”.

Le donne decedute sul lavoro nel 2013 sono state 19, mai così tante negli ultimi quattro anni; più che raddoppiate rispetto al 2012 quando erano 9.

Analizzando le modalità con cui si perviene all’infortunio mortale, è possibile rilevare spesso una grave carenza di cultura della sicurezza.
“Non è mai sufficiente ripetere che questo aspetto impatta non solo sulla sensibilità del lavoratore in merito ai rischi, ma anche e soprattutto sull’errata scelta delle modalità esecutive del lavoro (procedure) e, più in generale, – continua l’Ingegner Rossato – sulla non corretta progettazione del lavoro (per esempio, in merito alla scelta delle attrezzature adeguate, di idonei apprestamenti e di dispositivi di protezione), trascurando completamente la preventiva predisposizione di idonee misure necessarie a salvaguardare la sicurezza di chi opera”.
Per questo si invitano gli amministratori del nostro Paese e tutti gli operatori della prevenzione degli infortuni sul lavoro ad investire sulla continua formazione dei lavoratori, a tutti i livelli aziendali senza trascurare lo studio delle modalità con le quali si giunge all’infortunio per aiutare i tecnici impegnati nella valutazione dei rischi e nella riduzione degli infortuni.

All’Unical l’Arte di Eduardo

RENDE – “Un sentito e doveroso omaggio ad uno dei massimi esponenti della cultura italiana del Novecento”: così, il prof. Roberto De Gaetano, ordinario di Filmologia nonché Presidente del Corso di Laurea Magistrale in linguaggi dello spettacolo del cinema e dei media, presenta il progetto: “I giorni e le notti: l’Arte di Eduardo”, organizzato dall’Università della Calabria insieme ad altri Atenei e Istituzioni meridionali in occasione del trentennale della morte di Eduardo De Filippo, avvenuta a Roma il 31 ottobre 1984. Oltre all’UniCal, capofila del progetto coordinato dallo stesso De Gaetano e dal prof. Bruno Roberti, sono coinvolte le Università Salerno (e la Fondazione Salerno Contemporanea), Messina (attraverso il Centro Interdipartimentale di Studi sulle Arti Performative), l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, il Centro Sperimentale di Cinematografia/Cineteca Nazionale, la Fondazione “Eduardo De Filippo”, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, con la collaborazione della Ripley’s Film. Le iniziative che vedranno impegnata l’Università della Calabria, attraverso il CAMS (Centro Arti Musica e Spettacolo), il Dipartimento di Studi Umanistici, e in collaborazione con l’Associazione culturale “Fata Morgana”, si svolgeranno nel Teatro Auditorium dal 3 al 7 febbraio e continueranno nel mese di maggio con una serie di Laboratori e spettacoli. Per gli altri atenei, invece, sarà il turno di Salerno dal 24 al 26 febbraio, dal 27 al 28 marzo e il 15 maggio; dell’Università di Messina, il 15 e 16 settembre; e dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli dal 30 al 31 ottobre 2014. “L’arte di Eduardo” – scrivono De Gaetano e Roberti nella presentazione dell’evento – non è una tra le altre. È qualcosa di più, è l’arte capace nel suo essere diurna e notturna allo stesso tempo di riprendere la linea scettica del “dramma borghese” per calarla nella tradizione delle maschere popolari italiane; di promuovere la lingua “bassa” del dialetto a lingua “alta” del pensiero; di dare corpo e cove sulla scena e sullo schermo ad un “romanzo teatrale” dove i destini dell’uomo incrociano quelli della storia; di  attraversare momenti e movimenti storici (neorealismo) declinandone la drammaticità in forme fantasmatiche e grottesche; di pensare e costruire una commedia, anche cinematografica, dove il colore “rosa” dei giovani e del futuro è schiacciato da quello “nero” dei vecchi; di restituire impietosamente le forme dell’istituzione cardine della famiglia; di perseguire la ricerca impossibile, ma irrinunciabile, dell’umanità dell’umano, che la grande arte non ha smesso e non smetterà mai di compiere, radicando questa ricerca nello spaziotempo di una nazione, l’Italia, e di una città, Napoli; in definitiva, di riconsegnarci l’approdo ultimo, novecentesco, di un sentimento scettico e disincantato del mondo, di una condizione esistenziale segnata dalla solitudine come ritiro dalla vita, anche se “A vita, secondo me, significa tutto. E dicendo tutto, voglio dicere tutto” (Mia famiglia). E’ per questo – concludono De Gaetano e Roberti – perché la sua arte ci riguarda da vicino, e da molto vicino riguarda la storia e l’identità di un secolo e di una intera nazione, che quest’anno, nel trentennale della morte, ne vogliamo parlare, affinché il ricordo sia la forma viva per una comprensione del presente ed una apertura del futuro”.

Parco Robinson, il daino è scomparso

RENDE – Ormai conosciamo tutti le disperate condizioni nelle quali versava il Parco Robinson, il modo in cui venivano trattati gli animali chiusi in dei recinti senza cibo abbandonati a un destino spietato che sapeva di condanna senza ritorno.

Ma dopo una serie di mobilitazioni da parte di semplici cittadini inorriditi da ciò che erano costretti a vedere tutti i giorni qualcosa sembrava stesse cambiando. Le Istituzioni si sono interessate alla questione garantendo la somministrazione giornaliera del cibo e avviando tutte le pratiche necessarie per lo spostamento degli animali in posti ritenuti più idonei alla loro natura, tutto questo sempre sotto l’occhio vigile dei volontari-cittadini che non hanno mai smesso di monitorare lo stato di salute degli abitanti del parco.

Ma qualche giorno fa un grave episodio ha scritto probabilmente la pagina più brutta della storia del parco, mancava pochissimo al trasferimento del daino ma prima che questo venisse formalmente ufficializzato qualcuno ha fatto in modo di farlo scomparire. Come ogni mattina il custode ha fatto il suo solito giro e non lo ha trovato più, è entrato nel recinto ma di lui nessuna traccia. Di corsa si è recato al Comune per sporgere denuncia nel frattempo una volontaria insieme ai vigili si è recata sul posto per fare un ulteriore sopralluogo, nessuna traccia di sangue solo fango sul recinto che lascia immaginare che qualcuno abbia scavalcato. Pare che il rapimento sia avvenuto di notte o alle prime luci del mattino quindi risulta difficile che qualcuno si sia accorto di qualcosa. La volontaria con i vigili ha percorso l’unica strada possibile quella che dà sul fiume, dove manca la recinzione. Sulla strada che porta fino al ponte di ferro sono stati trovati dei ciuffetti di pelo appartenenti senza ombra di dubbio al daino ma non le sue orme, scesi dal ponte c’è la strada e a questo punto si immagina la presenza di un mezzo pronto a portarlo via. I Carabinieri hanno avviato una serie di indagini.

Cucciolo, tesoro, CiùCiù in qualunque modo lo chiamassi era sempre pronto ad accoglierti, non appena ti intravedeva cominciava a saltarellare di qua e di la, aveva imparato a conoscere le voci e i rumori delle buste con le mele, le sue preferite.

Ora il parco sotto ha il vuoto, su quello si sostiene, le parole si esauriscono dentro un addio inflitto a tradimento e rimane la rabbia, la delusione e tanta tanta amarezza perché sarà impossibile ricordare quegli occhioni color nocciola senza pensare che mancava un tanto così per ridargli un mondo senza gabbie.

Gaia Santolla

Grande successo per Costruire

RENDE – Si è chiusa con un lungo applauso, occhi lucidi e un tenero sorriso la rappresentazione, presso il Piccolo Teatro Unical, dello spettacolo Costruire realizzato dall’incontro tra il Centro Salute Mentale di Rende e l’Associazione Teatrale AttoriInCorso. Uno spettacolo che è il frutto di un laboratorio teatrale partito nel mese di settembre condotto da Francesca Manna, che ne ha curato anche la regia, con la collaborazione degli Operatori del Centro Diurno.

Costruire è un insieme di storie che ruotano attorno al lettino di una psicologa premurosa e attenta ai dettagli che si nascondono dietro le parole dei pazienti che devono affrontare le ferite della vita quotidiana, quelle nuove che pulsano, bruciano e quelle passate ormai rimarginate ma con le cicatrici bene in vista. Si susseguono i piccoli dolori di tutti giorni fatti di incomprensioni, di invidie, di perplessità ma anche di nuovi incontri, i personaggi si alternano brillantemente sul palcoscenico mentre tentano di ricomporre i cocci delle loro esistenze, di spazzarli via o di trovare quell’unico pezzo mancante. Tra i frammenti di queste realtà sparse si inseriscono gli spiritosi interventi di un segretario particolare che trova in ogni pretesto la scusa per confessare il proprio amore alla psicologa.

Ciò che credevi ti appartenesse durante lo spettacolo cessa di esistere, la normalità e la differenza, l’identità e l’appartenenza si mischiano a tal punto da ritornare  a casa con qualcosa in più rispetto a quello che si aveva all’inizio. E’ nella capacità di osservare e ascoltare l’altro, di mettersi in gioco e quindi di vedersi con occhi diversi che si capisce quanto il vero senso della vita non stia nelle cose che fai ma solo nelle persone che incontri quando sei alla ricerca di quell’equilibrio delicato come la neve che copre tutto cristallizzandolo, fino a quando non torna il sole a cambiare di nuovo i colori di ogni cosa.

Gli undici ragazzi del Centro Diurno di Rende, i giovani attori dell’associazione teatrale ‘AttorInCorso’, Domenico Barbaro, Francesco Capparelli e Carina Minervini e gli allievi del laboratorio teatrale “Scoprirsi”, Gabriella Miscione, Giusy Caruso, Pasquale Stocco e Salvo Caira hanno reso Costruire uno spettacolo divertente, intenso, vivo, una circolazione di senso in cui ogni esperienza si completa e si integra con quella dell’altro e tutto diventa voce.

Gaia Santolla

Per la libertà delle donne spagnole il 1 febbraio in piazza

COSENZA – Il primo febbraio per la libertà delle donne spagnole tutta l’Europa scende in piazza. Obiettivo di questa mobilitazione europea è la difesa della legge sull’interruzione volontaria di gravidanza e per rilanciare il diritto alla salute delle donne e il loro diritto all’autodeterminazione. Per l’appuntamento del primo febbraio ci saranno donne  nelle piazze di Madrid, Parigi, Londra, Dublino ma anche Milano, Cagliari, Napoli, Cosenza e molte altre città italiane, decine di presidi e di dimostrazioni davanti alle ambasciate e ai consolati spagnoli e non solo tutte unite sotto un unico slogan “Yo decido”  “Decido io”.

Tutti gli appuntamenti in Italia per il primo febbraio

ROMA: p.za Mignanelli (zona p.za di di Spagna), ore 15.30, sotto all’Ambasciata spagnola
MILANO: via Fatebenefratelli 26, dalle ore 14.00, sotto al Consolato spagnolo
FIRENZE: via de’ Servi 13, alle 15,30, sotto al Consolato spagnolo
PISTOIA: faranno “vagoni della libertà” verso Firenze
SIENA: manifestazione
REGGIO CALABRIA: corso Garibaldi, di fronte al teatro “Cilea” dalle ore 16.30
COSENZA: assemblea pubblica per parlare dell’abolizione della legge sull’aborto in Spagna, Castrolibero alle ore 16:00, presso lo spazio messo a disposizione dall’associazione We Work Italia – in Via Cilea n. 4
VERCELLI: Via Cavour, primo febbraio ore 16:00 – 17:00
BOLOGNA: p.za del Nettuno, ore 15.00
RAVENNA: flash mob in P.za Andrea Costa 16-18
CATANIA: davanti alla Prefettura ore 11.00
CAGLIARI: p.za della Costituzione (sotto al bastione) ore 16
NAPOLI: consolato spagnolo, in via dei Mille 40 alle ore 16.00

Asp Catanzaro, ammirevole intervento sanitario su paziente critico

CATANZARO – “Il Dott. Giovanni Paola, sindaco di Conflenti, esprime grande compiacimento per il modo assolutamente efficace di come è stata gestita una situazione di emergenza per un intervento medico di estrema gravità a beneficio di un abitante di Conflenti, per il quale si è reso necessario l’interessamento, in simultanea, sia dell’ambulanza che dell’elisoccorso, entrambi  mezzi in dotazione al servizio “118” “.
Esordisce così la nota inviata, tra gli altri, ai vertici dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, al direttore generale dell’Azienda ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, nonché ai presidenti di Giunta e Consiglio regionali, per evidenziare la perfetta riuscita di un intervento di emergenza, che ha coinvolto la Centrale operativa “Servizio 118” Asp CZ, il “SUEM 118” ambito lametino, la “PET 118” –  Sede di Falerna e il Servizio Emodinamica U.O. Cardiologia A.O. “Pugliese–Ciaccio”. Un risultato reso possibile grazie all’esemplare coordinamento dei soccorsi e ad un’ottima tempistica, condizioni che hanno consentito di salvare la vita a un paziente con gravi problematiche cardiache.
Per il Dott. Paola “è il caso di dire che nella fattispecie tutto ha funzionato nel migliore dei modi: all’insorgenza di un forte dolore al petto, fortemente sospetto per essere un infarto acuto del miocardio, fra l’altro in un paziente che in passato ha sofferto dell’analoga patologia per la quale fu sottoposto ad una procedura di rivascolarizzazione con angioplastica coronarica e posizionamento di “stent” medicati (manovra che si rivelò di difficilissima esecuzione per la complicazione della “perforazione” reversibile del cuore), è intervenuto immediatamente un cardiologo del luogo il quale,  confermando l’esistenza dell’evento infartuale acuto, ha attivato immediatamente il servizio “118” dal quale è giunta una tempestiva risposta con l’invio contestuale dell’ambulanza dell’equipe di Falerna e dell’elicottero”.
Il sindaco di Conflenti spiega che “il mirabile coordinamento tra le quattro componenti (il cardiologo sul letto dell’ammalato, l’equipe dell’ambulanza, quella dell’elicottero ed il servizio di Emodinamica dell’Ospedale “Pugliese – Ciaccio” di Catanzaro) ha consentito una gestione corretta e tempestiva del paziente, portandolo praticamente dentro un’ora dall’esordio dei primi sintomi clinici, direttamente sul letto di emodinamica per la procedura della “Coronarografia Primaria”, avvenuta poi con successo per la rivascolarizzazione coronarica e la conseguente scomparsa dei sintomi ed il ripristino delle modificazioni elettrocardiografiche. In questa vicenda – aggiunge – si è assistito ad una quasi perfezione nelle tempistiche, perché si è eliminato di fatto il “ritardo evitabile” che spesso si accompagna a questi interventi condotti in area periferica”.
“Inorgoglisce – dice ancora il Dott. Paola – raccontare che a determinare la  sopravvivenza del paziente siano state più componenti, in azione più o meno simultanea tra loro, di un sistema sanitario regionale che ha dimostrato di funzionare correttamente e lo scrivente, nella sua qualità di Sindaco, ha la soddisfazione di poterlo rappresentare ai suoi concittadini per infondere rinnovata fiducia verso questi modelli organizzativi della Sanità Regionale che ha dimostrato, nei fatti, di essere capace di raggiungere ed offrire pari opportunità a qualsiasi cittadino che si trovi in stato di assoluta criticità”. “Finalmente – conclude il sindaco di Conflenti – qualcosa di estremamente lodevole per essere raccontata.”

La Drip Art Policromie di Andrea Gullo

CASTROVILLARI (CS) – E’ organizzata dall’associazione culturale Mystica Calabria, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Castrovillari, la mostra drip art Policromie, di Andrea Gullo, giovane artista della Zona; questa sarà inaugurata sabato, 8 febbraio, alle ore 18, nella sala museale del Castello Aragonese e rimarrà aperta al pubblico ogni sabato e domenica, dalle ore 10,30 alle ore 13 e dalle ore 18 alle ore 20,30, sino al 23 febbraio.

In occasione di Policromie l’artista esporrà, in esclusiva assoluta, un’installazione-denuncia volta a scuotere le coscienze ed a stimolare le nuove generazioni affinchè condividano gli stessi sogni e le stesse speranze per realizzare una vita migliore che la realtà richiama.

La personale è un’espressione di arte contemporanea che enfatizza il concetto stesso del dipingere, pregna di messaggi, grazie a tecniche miste che aiutano tale comunicazione e che sono finalizzate a promuovere un modo sempre nuovo di fare arte.
Cosi tra uno sgocciolìo e uno schizzo, ciò che sembra “un pasticcio senza senso” – affermano  quanti lo seguono – è, invece, un’intensa sensazione di libertà che l’artista regala agli occhi dei visitatori.
Le opere di Gullo, che ha partecipato a diverse collettive con le sue creazioni di colori, ricordano, poi,  molto da vicino, Paul Jackson Pollock, il pittore statunitense considerato uno dei maggiori rappresentanti dell’espressionismo astratto. Insomma, una mostra assolutamente da non perdere.

Tallini e Mancini sulle possibili operazioni di smantellamento della “Concordia” nel porto di Gioia Tauro

CATANZARO – L’Assessore regionale al Personale Domenico Tallini e l’assessore al Bilancio     Giacomo Mancini – informa una nota dell’Ufficio stampa – nel presentare l’ordine del giorno, che la Giunta ha fatto proprio, ne hanno sottolineato l’importanza. “Si chiede al Presidente del Consiglio  dei Ministri – hanno detto – che tutte le operazioni di smantellamento e smaltimento legate alla nave “Costa Concordia” vengano effettuate nel Porto di Gioia Tauro. Queste operazioni comporteranno un giro di affari che si può valutare in circa cinquecento milioni di euro e circa due anni di lavoro per centinaia di addetti, oltre che un forte impatto sull’indotto ed un evidente ritorno in termini di attenzione mediatica, proveniente da tutto il mondo. In questo quadro la scelta di Gioia Tauro confermerebbe un’attenzione particolare, da parte del Governo nei confronti della nostra regione e del suo principale porto. Questa scelta – hanno detto Tallini e Mancini – non deve costituire una sorta di contropartita all’indicazione di Gioia Tauro quale sito per il trasporto delle armi chimiche siriane, bensì il riconoscimento del ruolo strategico che il porto calabrese ha nel Mediterraneo”. Per quanto riguarda la prossima operazione di trasporto “da nave a nave” delle sostanze chimiche sequestrate al regime siriano, “la Giunta regionale – è scritto nell’odg – ribadisce l’assoluta necessità che tutte le fasi dell’intervento avvengano sotto il diretto controllo dell’OPAC e del Governo italiano, a tutela della sicurezza dei cittadini  e della salvaguardia ambientale”.
La Giunta, inoltre, apprezza l’iniziativa di quindici europarlamentari italiani (FI, Ncd, Popolari per l’Europa) che hanno consegnato un analogo appello al Presidente Enrico Letta durante l’incontro al Parlamento europeo perché il “Governo eserciti ogni pressione e svolga opportuna azione affinchè il disarmo della Costa Concordia sia effettuato nel porto di Goia Tauro”.

Trematerra incontra il coordinamento degli ambiti territoriali di Caccia

CATANZARO – L’Assessore regionale all’Agricoltura , Foreste e Forestazione Michele Trematerra, ha reso noto che insieme al Dirigente Generale del Dipartimento Giuseppe Zimbalatti e ai dirigenti del settore “Caccia” Ernesto Forte e Cosimo Caridi, ha incontrato il coordinamento degli ambiti territoriali di Caccia della Regione Calabria, rappresentato dai componenti dell’ufficio di presidenza e dal delegato delle associazioni venatorie. La riunione – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – ha avuto lo scopo di verificare lo stato di attuazione della legge regionale n.9/1996, al fine di programmare adeguatamente le attività connesse con l’esercizio venatorio, nonché con la gestione faunistico – ambientale del territorio calabrese, nell’ottica di una gestione concertata con i protagonisti del comparto. I rappresentanti del coordinamento degli ambiti territoriali di Caccia, pur apprezzando gli sforzi compiuti dalla struttura regionale, hanno segnalato le difficoltà ad operare, connesse con l’erogazione delle risorse a loro spettanti per lo svolgimento dei compiti istituzionali attribuiti dalla normativa regionale. L’Assessore Trematerra si è reso subito disponibile a fare suo quanto segnalato dagli organismi territoriali della Caccia e si è impegnato formalmente ad interessare il Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti e l’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini, affinché vengano riattivati i flussi finanziari previsti dalla normativa per le deleghe attribuite agli Enti periferici dalle norme regionali. “Quello della caccia – ha affermato l’Assessore – è un settore che necessita di grande attenzione. Ci attiveremo immediatamente perché in tempi brevi torni ad avere anche il sostegno finanziario che le spetta”.