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Fashion Blogger: la Camera nazionale Giovani Fashion Designer premia Mariano Di Vaio

Di vaio 3Che la moda fosse mutata a favore di giovani generazioni e nuove tecnologie, lo sapevamo già da tempo. Che i più ricercati del momento fossero loro, i fashion blogger, noi di www.ottoetrenta.it lo abbiamo fatto notare più volte. Che anche Cosenza, potesse beneficiare di tale “lusso” fino a fare da cornice alla premiazione di uno tra i più famosi di questi ultimi, forse non ce lo saremmo aspettato. Eppure è accaduto. Ieri, sabato 18 aprile, la Camera Nazionale Giovani Fashion Designer, in collaborazione con Supparclub S.A.S. e Digital Max, ha conferito a Mariano Di Vaio, il fashion blogger più famoso del momento nel panorama internazionale, il titolo di “Special Ambassador“, per il supporto che contribuisce a dare, ogni giorno, attraverso i social e l’indiscutibile fama che ha travolto il suo blog, tra i più seguiti nel mondo. Al modello, oggi anche designer di una linea di gioielli, l’ente riconosce unicità e professionalità commista ad una dedizione tutt’altro che ordinaria che fa di lui un’icona di tendenza in tutto il panorama europeo.

Di Vaio 2Di Vaio interpreta con classe e creatività ogni capo che indossa. Le aziende lo rincorrono, ultima quella del celebre Gerardo Sacco che ha voluto donare, per l’occasione, un omaggio “prezioso” al giovane ospite. Mariano, estremamente disponibile a foto ed interviste, si è dichiarato orgoglioso ed entusiasta di tale riconoscimento, manifestando il desiderio che l’Italia punti più spesso a valorizzare le giovani risorse del suo Paese, al pari di altri Stati Europei e Internazionali. La cerimonia di premiazione, conclusasi con la serata Fashion Night presso il Palagarden di Rende, ha visto coinvolti Mario  Calabria, Direttore dell’ Ariha Hotel, la struttura dove si è svolto la l’evento nel pomeriggio, il presidente della Camera Nazionale Giovani Fashion Designer Giuseppe Fata, il Direttore Generale della Camera Nazionale Giovani Fashion Designer Alessandra Giulivo e Massimiliano Mazzei, Imprenditore e Dj Professionista titolare Agenzia Supparclub S.A.S

Ad accompagnare la presenza di Di Vaio, una serie di ospiti legati al mondo della moda e dello spettacolo, tra i quali abbiamo ritrovato la giovane attrice cosentina Larissa Volpentesta. Per l’occasione abbiamo chiesto anche a lei cosa pensa della moda e che rapporto intrattiene con questa “nuova categoria” così estremamente seguita anche dal pubblico maschile. ” Posso dire di avere un rapporto quasi nullo con la moda. Se potessi andrei in giro vestita come una campagnola tutti i giorni (ride) . Mi piacciono i capi comodi e non sono per niente fissata con le nuove tendenze e/o le mode del momento. Se presto attenzione, è perché devo. Conosco Di Vaio e credo che se ha tanti follower è perché un talento in qualche modo gli appartiene. Tuttavia, appartengo alle vecchie generazioni che quando parlano di “carriera” intendono una gavetta, dei sacrifici, delle capacità che occorre dimostrare ogni giorno con fatica e dedizione”.

Di VaioChe Di Vaio appartenga alla categoria dei più fortunati, questo ci appare ovvio. Ma che alla sua indiscussa fortuna si unisca grande classe e un talento al di fuori dell’ordinario nell’ emergere dalla massa, rappresentando le nuove tendenze di stile e i nuovi trend del momento, è altrettanto scontato.  Di certo rimane l’evoluzione di una città come Cosenza, un tempo assolutamente lontana da eventi legati al panorama del Fashion, oggi sempre più propensa a dare risalto e lustro ad uno dei più importanti motori economici rimasti al nostro Paese. Sintomo di una superficialità in stato di avanzamento o della presa di coscienza che ambiti come la moda possano rappresentare, anche al Sud, la spinta per emergere dal profondo stato di disoccupazione e crisi che affligge l’Italia?

 

Lia Giannini

 

 

 

NexTv: Il fascino della sobrietà di Eleonora Daniele

CBMvxBqWUAA_NQrEra il 20 settembre 2001 quando una giovane biondina dall’aria un po’ snob e la bellezza “algida” varcava la porta del Grande Fratello, una delle trasmissioni ad oggi riconosciute tra le più trash di quella che i benpensanti chiamerebbero “tv spazzatura”. Lei, Eleonora Daniele, entrava nella casa più spiata d’Italia, per ottenere quello che aveva sempre desiderato. Soldi e un po’ di notorietà. Notevole per le sue caratteristiche fisiche, sembrava essere destinata ad un futuro nell’oblio come tanti suo “colleghi”, invece Eleonora, è rimasta tra le poche che sono riuscite a coronarlo davvero quel sogno. E nel più pulito dei modi. Da papabile “promotore finanziario” a conduttrice di Storie. Storie vere, raccontate con la giusta sobrietà di chi il dolore lo ha toccato con mano, nella propria vita, e di esso non vuole fare spettacolo. Semmai un racconto. Di quelli che aiutano a sopravvivere, che sono portatori di salvezza e che magari contribuiscono alla corretta conoscenza delle cose, troppo spesse vittime del moralismo della tv più che di quello della verità.

Lei, che la televisione la guardava sempre con distacco, pensando a quanto fosse un po’ sciocca la gente che di essa ne faceva un’ossessione e una malattia fino a non saperne più distinguere i confini della realtà. Lei che nel tempo ne ha fatte tante di cose di cui andare fieri, mantenendo sempre quella punta di “freddezza” che nasconde, invece, un grande rispetto per la realtà “difficile” che rappresenta. E’ pacata, anche un po’ timida: “Intervisto sempre gli altri ma se lo fanno con me viene fuori quel lato un po’ impacciato”. Di sicuro è coinvolgente mentre continua, anche fuori dal suo palco, a raccontare le storie che, grazie a quel programma ha potuto scoprire. E’ una stacanovista, una che rifiuta i copioni perché non è disposta a raccontare quello che “altri” hanno scritto per lei. La passione che impiega nel suo mestiere e quel barlume di malinconia  che accompagna i suoi discorsi sulle tematiche più sensibili, si evince anche senza osservarne l’immensa bellezza. CBLdMoqW8AAIfgs

E’ Eleonora Daniele, erede di quel Gf che Lucio Presta sembrava aver tanto disprezzato, il terzo incontro del progetto “NexTv”. “Ma di lei e della sua bravura ho voluto parlare a dimostrazione che, a chi ha talento, può bastare anche un semplice reality per metterlo in mostra. Non sono contro i reality. Sono contro chi produce disoccupati illudendoli di farli diventare famosi. Chi ha talento, lo ha anche senza reality. Chi non ne ha, non ne avrà neanche una volta fuori.“, spiega Presta alla punzecchiatura di uno dei giovani presenti. Ed Eleonora Daniele di talento sembra averne da vendere. “Niente, di più alto livello, può essere raggiunto senza fatica. E chi fa fatica, senza mollare, prima o poi, qualcosa riesce a farla”. CBMvxDUWsAEfEzt

A fine incontro Eleonora dispensa foto e abbracci per tutti. E’ una padovana dal cuore terrone, come la definisce Presta. Una di quelle “grandi” conduttrici che sanno distinguere il rumore del successo popolare dal suono quasi soffocato del talento vero.

Lia Giannini

Nozze a Palazzo: l’esclusivo Open Day di Palazzo delle Clarisse

palazzo clarisseE’ ormai tempo di primavera, almeno a voler guardare il calendario, e con la primavera, si sa, i sensi dell’amore si riaccendono facendo scintille. E se c’è chi l’amore lo scopre all’improvviso, tra una passeggiata al sole e una cena all’aria aperta, c’è chi, invece, conoscendolo già, decide di tenerlo con sé per tutta la vita. Stiamo parlando delle coppie che tra il 2015 e il 2016 convoleranno a nozze per le quali, Palazzo delle Clarisse, ha organizzato un Open Day molto speciale.

Domenica 29 marzo, a partire dalle ore 11.00, la suggestiva location, sita in Amantea, offrirà a tutti i futuri sposi, una giornata all’insegna del romanticismo e della professionalità. Abiti da Sposa, gioielli, musica, premi e fiori. Una gamma di fornitori selezionati distribuiranno informazioni e suggerimenti durante la giornata. Degustazioni di prodotti tipici e musica d’accompagnamento, allieteranno quanti vorranno godere del gustoso aperitivo preparato da Palazzo delle Clarisse per l’occasione.

Al garbo e all’attenzione tipica del ristorante, tante sorprese per tutti coloro che prenderanno parte all’evento. Un sorteggio con annesso premio verrà riservato ad una fortunata coppia e per tutti coloro che dovessero decidere di prenotar il loro matrimonio, un esclusivo sconto del 10%.

L’ingresso è, naturalmente, gratuito.

 

Lia Giannini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

per tutta la vita.

Le donne e il “mito” di Cenerentola: il coraggio di credere nei sogni

Cenerentola

In principio fu Cenerentola, il mito della scarpetta, del principe azzurro e de “I sogni son desideri”. Poi le donne iniziarono  a crescere, ebbre di secoli di emancipazione femminile e voglia di lottare, mai troppo stanche per trovare il tempo e la voglia di emozionarsi sognando la fiaba. Adolescenti o donne adulte, romantiche o disincantate: non esiste essere femminile al mondo che non abbia sperato di fare la “fine” di Cenerentola.

La storia è nota a tutti: Ella è una giovane dai modi gentili, la sfortuna acuta, il coraggio da vendere e l’animo sensibile. Un giorno, dopo anni di soprusi ed ingiusti maltrattamenti, incontra lui, il principe azzurro e grazie all’aiuto della magia, complice una scarpetta di cristallo, conosce il suo riscatto definitivo. Perrault ne ha fatto una fiaba nazional popolare, Walt Disney c’ha costruito anni di fortuna ed incassi cinematografici rielaborandone in più salse la trama originale. Ultima ma non ultima, quella nelle sale in questi giorni, diretta da  Kenneth Branagh con protagonista Lily James. Una versione estremamente moderna, curata nel colore e nei materiali, dalle scenografie maestose ed estasianti, gli abiti appariscenti e lussuosi, dall’accento molto cool e senza nulla di lasciato al caso. E mentre quello che dovrebbe assolvere la funzione di principe, nella realtà si consola seguendo l’esempio di Peter Pan, finendo con l’aspirare ad una vita da scapolo impenitente sempre più innamorato di sé stesso, le donne, eroine di ogni giorno, abbandonano le loro lotte per la parità tra i sessi e il loro sguardo cinico costrette a difendersi in autonomia, per cedere all’incantesimo di Cenerentola che le induce a credere, ancora una volta, nel miracolo. Di un uomo che un giorno le salverà. Dalla sfiga e dai pericoli.

cenerentola cartoonDel resto lo si sa:  è più facile credere che sia la gentilezza ed il coraggio, mista ad un pizzico di magia, l’ingrediente che serve ai mancati “lieto fine” di ogni giorno, che accettare il triste dato che a queste ultime occorra salvarsi, prima di tutto, da sole. Che sia vero oppure no, il lavoro è ben riuscito. Walt Disney incanta ancora, più gli adulti dei bambini, con un cast di tutto rispetto, scegliendo scenari suggestivi ma non troppo distanti dalla realtà, atmosfere rarefatte ma credibili, esaltando i costumi, i personaggi, i loro caratteri e le loro storie. Nella narrazione, che si mantiene inalterata, si verifica un processo di modernizzazione. Ogni personaggio, dalla protagonista al re, ha il suo spazio introspettivo e subisce un’evoluzione.cenerentola al ballo

Non più le brutte sorellastre di Cenerentola, ma solo due creature sgraziate e senza un minimo di intelligenza che combattono la vita a colpi di parrucca e vestiti eccentrici contro l’acume e il talento di una principessa moderna a cui non serve una bellezza sovrannaturale per far innamorare il principe ma un animo buono e predisposto a combattere le avversità della vita. Donne anche loro, nemmeno troppo diverse dalle tante. Non una matrigna crudele a prescindere, senza un briciolo di umanità, ma una donna austera e affascinante, dietro la cui cattiveria si nasconde un passato di sofferenza e la voglia di riscatto sociale.

E sull’onda di un processo già approfondito e consacrato negli ultimi anni, grazie al successo di cult come Maleficent, che riproponeva la storia della bella addormentata dal punto di vista della fata divenuta poi strega al seguito di un passato doloroso e sofferente, prende vita l’ultima Cenerentola del nuovo millennio. Tenacia, forza combattiva, energia e coraggio: le stesse a cui fanno appello le donne di ogni giorno, nelle loro battaglie ma soprattutto nelle loro rinunce. Nei cortei anti violenza, nella manifestazioni per la parità sessuale, nelle giornate “in memoria di”. E poi, tutto finisce così.cristallo

Con lui che le infila la scarpetta di cristallo, le giura di amarla per quello che è e se la porta felice e contento al castello. Inconsapevole che, seppur sognando, è il coraggio, che abita il cuore di ciascuna donna, il vero generatore di magia.

 

 

Lia Giannini

 

 

La Calabria alla conquista di “THE VOICE : Alessia Labate

alessia-labate-the-voice-of-italyParla come se fosse nata ieri, canta come se non ci fosse un domani. Tenera e controllata, Alessia Labate, ha la voce suadente come una carezza e  personalità da vendere. Diciassette anni, tanta ansia a farle compagnia nella sua Blind Audition e una storia musicale alle spalle che le connatura il naturale epiteto di “figlia d’arte”. Stiamo parlando del giovane, anzi giovanissimo talento cosentino, approdato dalla Calabria alla quarta puntata del programma musicale di successo The Voice of Italy, il secondo, fino ad ora, di questa terza edizione. La sua interpretazione di “Lego House”, dolce ma sensuale, conquista tre coach su quattro. Per Noemi è un viaggio, per Pelù un “Ego” da scoprire, per Roby Facchinetti, una vera e propria estasi. Ma è il più giovane del team Fach a conquistare il cuore della bella calabrese.

Io ho una figlia, che si chiama Mia, avuta peraltro da una tua omonima, e con lei giochiamo spesso a “Lego”. Con il Lego si possono fare due cose: copiare quello che vedi sulla scatola o inventare delle cose completamente nuove. Ed è bellissimo.”

Ad incidere sulla scelta di voltarsi dei coach del team The Voice, non solo le proprietà estatiche della sua voce ma anche il tocco della sua chitarra che maneggia decisa e sicura di sé, reduce da un percorso musicale che inizia ad otto anni in un’altra trasmissione televisiva “Io Canto” e che la vede crescere a “pane e musica”, data l’esperienza paterna di musicista e produttore musicale. Alessia-Labate-260x185alio canto

Il talento di Alessia Labate si affianca a quello già rilevato di Fabio Curto (ndr ottoetrenta 26.2.2015), i cui toni caldi e un po’ rochi hanno emozionato l’intero pubblico italiano. Ad attendere i due calabresi, una marea di sfidanti talentuosi e agguerriti. Ma noi siamo sicuri che ce la faranno ad arrivare lontano. Perché sia la Calabria, qualche volta, a conquistare il mondo e non il mondo a possederla.

Lia Giannini

“Felice di venire a Cosenza”: Eleonora Daniele per Nextv

Eleonora DanieleProsegue, con straordinario successo e caloroso entusiasmo, il progetto #Nextv  promosso dall’Associazione AmoCosenza e dal suo Presidente Lucio Presta, manager affermato di numerose star televisive, in collaborazione con il teatro dell’Acquario. Il prossimo appuntamento, previsto per sabato 28 marzo dalle 14.30, come sempre riservato ai giovani tra i 17 e i 30 anni, vedrà la presenza di Eleonora Daniele, nota ai più per la sua conduzione televisiva di “Storie Vere”, rubrica di approfondimento sociale all’interno di Uno mattina. La Daniele, che si appresta a raccontare ai giovani presenti, i suoi esordi, dal Grande Fratello alla conduzione tv, passando per la fiction, si è dichiarata estremamente entusiasta all’idea di questo incontro.

“Confrontarmi e raccontare ai giovani cosentini la mia esperienza professionale ed umana mi riempie di gioia. Inoltre, conoscere una realtà studentesca e culturale che sta occupandosi di tv a Cosenza sarà un arricchimento per me che cerco di essere molto attenta al pubblico giovane da sempre.”

Si prospetta un altro momento appassionante, sulla scia dei due incontri che hanno visto protagonisti Paolo Bonolis e Gerry Scotti, testimoni di spunti interessanti ma soprattutto fautori di grinta e voglia di fare. Ai ragazzi che vorranno accreditare la loro presenza sarà sufficiente telefonare  alla segreteria del teatro dell’ Acquario allo 0984 73125, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Lia Giannini 

 

Tra musica e risate:Massimo Lopez e il suo “Sing Swing”

LopezCosenza: Sabato sera. Teatro Rendano. Luci, gente elegante, donne in pelliccia, uomini con abito scuro. La folla, quella che ama lo spettacolo e la cultura, appresta il suo ingresso per assistere al nuovo spettacolo organizzato da “Rendano in Prosa“, l’evento patrocinato dal Comune di Cosenza che sta riscuotendo molti successi e che propone un calendario ricco di commedie e spettacoli musicali, degni di una grande città.Lopez 3

 

Sabato 14 Marzo è  la volta di Massimo Lopez. La volta della musica, delle risate e del divertimento. Un fuori programma molto apprezzato che vede tornare in scena uno dei comici più brillanti nel panorama nazionale. Lontani i tempi del Trio, Lopez, accompagnato dalla “Jazz Company”guidata da Gabriele Comeglio, dopo un primo momento di smarrimento, dona il meglio di sé stesso, dedicando al pubblico che lo ama, le migliori gag della sua vita. “Sing and Swing” il nome dello spettacolo che lo vede protagonista. E lui canta davvero. Con innata naturalezza, dimostra ancora una volta la sua ecletticità, intonando pezzi d’autore che infondono la sensazione di essere in un jazz club americano. Da “I’ve got you under my skin” a “Fly me to the moon” è un susseguirsi di bella musica a cui si frappongono istanti di comicità quando, con la spontaneità che gli è consueta, regala attimi di brio attraverso le imitazioni dei politici, dei cantanti nostrani e persino dei Pontefici che nel tempo si sono susseguiti.

Lopez 2E’ una comicità misurata la sua, non troppo irriverente, a tratti anche un po’ d’altri tempi. I linguaggi sono cambiati, le regole per divertire rimangono le stesse. Nel suo mirino ci finiscono un po’ tutti, persino i vari dialetti d’Italia. Sa fare qualsiasi cosa, Lopez. Anche ringraziare e salutare la folla che dopo tanti anni continua a regalargli consensi. “A modo suo”. O, come direbbe, Lopez/Sinatra, “My Way”.

 

Lia Giannini

Incontriamoci a Cena: la conferenza Stampa

FotoNotizia: Pubblichiamo le immagini relative alla conferenza Stampa di “Incontriamoci  a Cena“, avvenuta oggi 10 marzo presso il palazzo della Provincia a Cosenza. L’evento, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Italiana Sommelier Calabria, la dirigenza del Palazzo delle Clarisse di Amantea e l’Ambasciata della Repubblica Croata nella Repubblica Italiana, devolverà parte del ricavato Reparto di Oncologia Pediatrica del P.O. Annunziata diretto dal dott. Domenico Sperlì . L’appuntamento con “Incontriamoci a cena” è fissato per  sabato 14 Marzo presso l’imponente Palazzo delle Clarisse in Amantea (CS). A partire dalle ore 18.00 per quanti sceglieranno di partecipare si potranno degustare i sublimi vini dell’Isola di Hvar in Dalmazia (Croazia), assistere ad un interessante seminario di approfondimento per giungere alle 20.30 quando si terrà il “Gran Galà del Gusto”. Una cena-spettacolo che offrirà ai presenti un menu capace di coniugare la gastronomia dei due Paesi che tanto hanno in comune. Nel corso della cena una sfilata di abiti tradizionali dell’Isola di Hvar consentirà un ulteriore approfondimento della cultura Croata. A seguire il cantastorie calabrese Nando Brusco intratterà gli ospiti con il suo spettacolo “Tamburo è Voce”.
La quota di partecipazione per l’intero evento è fissata in € 35,00

ph. Francesco Farina

 

Lia Giannini

Gerry Scotti a Cosenza: ” Siate gli idoli di voi stessi”

G. ScottiNon sbaglia un colpo Lucio Presta nel nuovo progetto Nextv, dedicato ai giovani talenti (si spera) del domani, tutti calabresi, aventi un’età compresa tra i 17 e i 30 anni. Dopo il primo incontro con Paolo Bonolis, non scevro dalle polemiche di chi avrebbe voluto esserci e non c’era, ieri, 6 marzo, un nuovo appuntamento ha visto protagonista Virginio Scotti, in arte zio Gerry che, nella storia della televisione, ha, come si suol dire, “bruciato ogni tappa”. Sitcom, quiz show, talent, fiction, showbiz e chi più ne ha più ne metta. Un colosso con il volto simile ad un “emoticon” a forma di smile, dalla simpatia contagiosa, i modi familiari, le movenze genuine. E’ un fuoriclasse, Gerry Scotti. Un fuoriclasse della normalità. Quella che tanto ama e che lo tiene ben saldo, mani e piedi, ad un’azienda per la quale lavora da anni, rinunciando, forse, a ruoli anche più rischiosi e avvincenti. Una normalità che trasuda giovialità sin dalle prime movenze nel teatro, quando arriva, festoso ed entusiasta più di un ragazzino, per condividere con tanti giovani meridionali, le sue emozioni, i suoi consigli, le sue esperienze.

Un colpo di fortuna lo avvicina alla carriera di conduttore e lo trasforma da copywriter di successo in un mattatore televisivo senza target, che sa parlare ugualmente bene, al bimbo di dieci anni quanto all’anziana signora. Un bizzarro sliding door che lo conduce da disk jockey ad erede dei più grandi conduttori televisivi. Il suo volto è “Canale Cinque” come gli disse “qualcuno”, più o meno noto, qualche anno fa e tradisce ogni aspettativa. Gerry Scotti è il padre che ciascuno vorrebbe avere, l’amico di una vita, il vicino di casa simpatico, il collega molto divertente. E’ una persona pulita, “uno che ha fatto della semplicità una cifra”. Sa parlare al cuore, arriva dove altri, con molti più giri di parole non arriverebbero mai. Si diverte e fa divertire, forse anche più che in uno dei suoi mille successi televisivi. E’ umile e, anche se dichiara di non avere quasi rimorsi, ha la faccia malinconica e gli occhi lucidi quando parla dei genitori e del figlio. “Se c’è una cosa che vi invito a non fare è quella di non deludere mai i vostri genitori. Non sacrificate i vostri sogni, ma neanche quelli di coloro che hanno fatto tanti sforzi per farveli realizzare”. Di suo figlio e dell’eredità paterna, parla quasi a mezza voce. Non vuole pensare che a lui spetti ricalcare le orme del padre. Probabilmente sa che chiunque, che di cognome faccia Scotti, difficilmente potrebbe arrivare dove è arrivato lui: in cima ad una montagna, dove il più grosso rimpianto è non aver concluso quegli studi. In Giurisprudenza. Non particolarmente amati, ma di sicuro importanti.gsc

Della radio, di come tornerebbe a fare la Sit-Com, dei suo progetti “per la terza età”, parla a ruota libera, arricchendo ogni domanda con una battuta, una smorfia, un’ imitazione, un racconto di sé. “Posso rimanere qui ancora per altre sei ore”, risponde ad un lesto Lucio Presta poco prima che l’incontro giunga al termine. E’ felice come un bambino a cui hanno donato un giocattolo, allegro come un genitore alla laurea del proprio figlio, simpatico come un umile conduttore che non si è mai montato la testa. Saranno le sue umili origini ad averlo salvato dal calderone dello show biz che si atteggia a grande artista? O solo l’intelligenza di qualcuno che, consapevole di avere del talento, quello più grande della normalità, ha capito che non conta tentare di assomigliare a qualcun’altro, idolatrando falsi miti che si interrompono dopo poco tempo.

Gerry Scotti“Tutte le cose possono iniziare per caso, ma non devono mai finire per caso. Sono stati gli altri a decidere come dovessi iniziare, voglio decidere io come e quando finire. A tutti i ragazzi che hanno dei facili idoli, io dico sempre: innamorati di una tua caratteristica, e fai di te stesso il tuo vero idolo. “

 

 

Lia Giannini

Ph: Andreina Morrone

La bellezza del “carattere”: la moda che non “passa” di Outfitspertutte

Ho conosciuto Alessandra Crinzi, meglio nota come Outfitspertutte, in modo del tutto casuale, nella famosa giungla di Instagram, dove fashion blogger di ogni tipo, improvvisati negozianti e ragazzine in preda all’ormone da selfie, campeggiano indisturbate. Difficile non notarla. Ha nell’animo i segni di un’esperienza che le ha cambiato la vita, che le ha insegnato a volersi bene, cosa che oggi cerca di spiegare, dalla sua affollatissima pagina social, a tutte le giovani donne che nel tempo si sono innamorate di lei. Trentadue anni, personalità impulsiva e diretta, Alessandra non ha peli sulla lingua ed  è spesso promotrice di messaggi spiazzanti che trovano il loro consenso anche tra le più giovani. Ama la moda ma non ha nulla in comune con le classiche fashion blogger. I suoi sono consigli di bellezza, per imparare a stare bene con sè stesse spendendo il meno possibile. Più che una fashion blogger è una blogger dell’umore. Di quelle che generano “dipendenza” e i cui messaggi diventano un leit motiv di forza nei momenti di maggiore resa.

8@30 style, nella sua ricerca affannosa di persone “speciali” , che abbiano qualcosa da dire di meno banale rispetto a quanto non faccia la popolazione media che abita i social network, ha scovato lei con i suoi aforismi e le sue risposte tutt’altro che banali e le ha proposto un’ intervista, dai tratti anche po’ provocatori che, per motivi di lunghezza, abbiamo deciso di proporvi in due parti, sicuri che, leggendola, ne diventerete dipendenti anche voi.

1) Non una blogger, non una scrittrice, o forse sì. Chi è Alessandra Crinzi e cosa invece sogna ancora di diventare.

Mettiamola così. Non sono una “fashion” blogger. Diciamo che sono una blogger che usa la sua passione, la scrittura, per esprimere e condividere gioie, dolori, impressioni, emozioni, delusioni. Scrittrice? No. Lungi da me auto proclamarmi, anzi, ti dirò di più, detesto chi lo fa senza alcuna qualifica. Alessandra è una trentaduenne che ha deciso di aprire una pagina dedicata principalmente al suo genere, ponendosi come alternativa alle figure già esistenti e che sogna di poter continuare a scrivere e rapportarsi con il mondo femminile finchè avrà la possibilità di farlo.

2) Outfitspertutte è una pagina di moda o pseudo tale. Consigli sui capi di tendenza, sulle possibilità di e-commerce ma soprattutto consigli e pensieri sulla vita. Cosa rappresenta per Alessandra quella pagina, quando nasce ma soprattutto come?

Nasce per caso. Una notte l’ho sognata ed era proprio così come la vedi oggi.Il mattino dopo mi sono svegliata e il primo pensiero è stato quello di collegarmi a Instagram per aprire quell’account. E’ un luogo di ritrovo, dove migliaia di donne hanno l’opportunità di confrontarsi tra di loro parlando non solo di un argomento frivolo come la moda, ma toccando i temi più disparati. È iniziato tutto per gioco e oggi posso affermare che lo rifarei altre mille volte, nonostante sia diventato un vero e proprio lavoro. Ormai occupa più del 90% del mio tempo libero, ma ammetto, questo non può che rendermi estremamente felice.

3) Le esperienze, la professionalità, il cibo. Tu hai vissuto un periodo difficile della tua vita, come racconti spesso. Che cos’è che non hai mai detto a nessuno, di quel periodo o anche di questo che stai vivendo? 

I disturbi del comportamento alimentare rimangono insiti nell’animo di chi li ha vissuti, sempre. Ho aperto questa pagina anche per poter essere d’aiuto a chi, come me, sa cosa vuol dire vivere accompagnata da questo lungo e fastidioso strascico. In un anno, posso affermare con assoluta certezza, di essermi messa completamente a nudo, senza vergogna, ammettendo le mie passate debolezze e anche quelle attuali, oltre che ad aver aiutato centinaia di persone che mi hanno chiesto consiglio. Diciamo che se questa domanda mi fosse stata posta 14 mesi fa, avrei potuto dire mille cose, ma oggi no, non c’è nulla che non ho detto in merito ai miei 10 anni di malattia e gli attuali di costante lotta.

4) Le donne, il mito della perfezione  e della bellezza. Tu inviti a non seguire modelli ma ad imparare a piacersi. Come si sposa questo amore per la moda con la voglia di fregarsene?

Chiariamo questo concetto; io non amo il mondo della moda nella sua totalità, ma amo curarmi e farmi carina indossando i capi di buona qualità e spendendo il minimo indispensabile. Fregarsene in modo spudorato dei canoni imposti è ben diverso dal voler valorizzare il proprio corpo – e soprattutto voler trasmettere questo concetto – a prescindere dalla taglia che si indossa; io punto sul secondo obiettivo.

5) Un pregio e un  difetto di Alessandra. Cosa vorresti acquisire che non hai, cosa vorresti perdere che non ti piace?

Ti dico un difetto, i pregi – anche se pochi – non mi piace elencarli, ma farli elencare da chi mi conosce. Comunque, sono disordinata in modo cronico e lo ammetto raramente. Sostengo che nel disordine trovo il mio ordine e utilizzando questa scusa non ho mai provato ad essere più precisa. Il mio studio è una trincea. Cosa mi manca? La totale serenità, ma credo che un animo combattuto e iper sensibile  come il mio, non la raggiungerà mai. Una cosa che vorrei perdere è l’impulsività e invece vorrei acquisire la capacità del saper contare fino a mille prima di aprire bocca. Utopia per una come me.

Continua…

 

Lia Giannini