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Raccolta differenziata, Cerisano tra i comuni più virtuosi

PAOLA (CS) – Anche Cerisano, per la prima volta, nell’ambito dell’iniziativa “Comuni ricicloni 2016” di Legambiente, viene premiato come comune virtuoso per un’alta raccolta differenziata di rifiuti, pari al 66% . Il piccolo borgo delle Serre Cosentine, infatti, è tra i primi venti comuni calabresi su 416 comuni.  A ritirare stamane l’attestato di merito l’assessore del Comune di Cerisano, con delega all’Ambiente,  Roberto Muoio insieme al presidente del Circolo Legambiente di Cerisano Andrea Azzinnaro. «Questa percentuale è la base di partenza di traguardi sempre più importanti e ambiziosi – ha detto l’assessore Muoio. Il plauso va agli operatori della raccolta differenziata e soprattutto ai cittadini di Cerisano, sempre ligi al dovere. E’ con loro che l’Amministrazione vuole condividere questo importante riconoscimento».

 

Raffaella Aquino 

 

 

Protesta operai Ecologia Oggi a Rossano contro i licenziamenti

ROSSANO (CS) – Cinque operai dell’impianto di trattamento dei rifiuti della discarica di Bucita del comune di Rossano sono saliti per protesta sul tetto del capannone dove lavorano per scongiurare il loro prossimo licenziamento. Uno dei lavoratori ha accusato un malore ed è stato soccorso dai vigili del fuoco, che lo hanno condotto in ospedale. Le sue condizioni non sarebbero gravi. Gli operai sono stati assunti dall’azienda Ecologia Oggi, aggiudicatrice di appalto regionale, in scadenza tra poche settimane. La nuova azienda che subentrerà con il nuovo appalto della Regione non intende lasciare in organico gli attuali operai, essendo intenzionata ad assumerne di nuovi. Sul posto c’è la Polizia, oltre a vari rappresentanti delle istituzioni che stanno tentando di mediare con i dipendenti. Gli operai sono intenzionati a proseguire la protesta fino a quando non avranno risposte certe sul loro futuro occupazionale.

Per una nuova economia sostenibile sui binari di Paola il Treno Verde di CONAI

PAOLA (CS) –  È arrivato oggi alla stazione di Paola (Cosenza) il Treno Verde, la campagna itinerante promossa da Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane che fa tappa sui binari di tutta Italia per promuovere un modello di economia sostenibile che fa bene al Paese. L’edizione 2017 di Treno Verde mette al centro delle sue attività l’economia circolare, che si fonda su un modello che considera i rifiuti vere e proprie materie prime, e in cui il riutilizzo e il riciclaggio diventano la norma. CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, è partner di Treno Verde 2017, con pannelli informativi per la corretta raccolta differenziata – fondamentale per permettere l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio – e con la proiezione del video LoveCycle, un cortometraggio animato che racconta il riciclo in un modo del tutto nuovo ed emozionante, richiamando lo stile e lo storytelling dei grandi classici dell’animazione. A Cosenza, nel 2015, sono state raccolte nel territorio provinciale 26.333 tonnellate di rifiuti di imballaggio (in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro). Questi quantitativi corrispondono a 154.900 cassonetti pieni di rifiuti indifferenziati. Messi in fila, questi cassonetti coprirebbero 279 km, corrispondenti a quasi una volta e mezzo la distanza fra Cosenza e Reggio Calabria. Il riciclo dei rifiuti di imballaggio ha permesso a Cosenza e ai comuni della provincia di beneficiare, nello stesso anno, di 3,1 milioni di euro di corrispettivi per i maggiori oneri derivanti dalla raccolta differenziata degli imballaggi, secondo quanto previsto dall’Accordo Quadro ANCI-CONAI. A livello nazionale, CONAI rappresenta la garanzia che i rifiuti di imballaggio conferiti attraverso la raccolta differenziata siano correttamente avviati a riciclo. Treno Verde sarà al binario 1 della stazione di Paola nella giornata di oggi e domani.

Fondo Sanitario, l’appello di Graziano ad Oliverio, “Più risorse alla ricerca oncologica”

REGGIO CALABRIA- «Il Governo Oliverio sfrutti parte delle risorse della ripartizione del Fondo sanitario nazionale per creare una nuova ed efficiente rete per la cura del cancro. Gli ultimi dati sull’emigrazione dei pazienti oncologici calabresi, costretti ad andare via dalla nostra regione per curarsi, sono allarmanti. Conta circa 52mila persone il popolo degli ammalati che durante lo scorso 2016 dalla Calabria è partita verso le solite strutture sanitarie del Nord per effettuare le terapie antitumorali. Dopo la Campania siamo la Regione con il trend più negativo d’Italia! E questo non perché da noi manchino medici e professionisti di eccellenza capaci di far fronte alle esigenze degli utenti. Tutt’altro. Manca, invece, quella buona organizzazione che renda efficiente il sistema sanitario e che, attraverso le risorse necessarie e la fornitura di idonee strumentazioni, ponga i medici delle strutture pubbliche nelle migliori condizioni di operare ed intervenire». È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale Giuseppe Graziano che sulla ripartizione del Fondo sanitario nazionale assegnato alla Calabria per il 2016 ha presentato un’interrogazione al Governo Oliverio per sapere come la Giunta regionale intenda destinare le risorse. «I dati emersi dal rapporto dell’Associazione italiana di oncologia medica – dice Graziano – sono a dir poco allarmanti e dimostrano, ancora una volta e semmai ne fosse servita conferma, che le politiche economiche del Governo nazionale, soprattutto quelle varate negli ultimi anni, sono a netto appannaggio delle regioni del Nord: interessate ogni anno da nuovi interventi o comunque sempre foraggiate con finanziamenti raddoppiati e triplicati rispetto a quelle del Sud. Questo con la conseguenza che nel 2016 sono stati 800mila gli ammalati, solo quelli oncologici, che dal Meridione sono emigrati al Nord, principalmente in Lombardia, per trovare le cure idonee alle loro patologie. Spendiamoli bene, allora, questi soldi  tracciando una lista di priorità e di servizi che mirino a limitare la spesa sanitaria destinata al pagamento delle parcelle per le prestazioni offerte dalle altre regioni italiane ai nostri ammalati. Si crei, da subito, un’efficiente rete oncologica che dia strumenti e risorse necessarie ai tanti bravi medici che operano nelle strutture ospedaliere calabresi e che ad oggi, in mancanza di idonee e moderne attrezzature, non sono messi nelle migliori condizioni di operare. Diamo un taglio alle spese folli per opere e interventi inutili e investiamo le poche risorse che abbiamo per rimettere in sesto la rete ospedaliera, fornendola di medici e nuove tecnologie».

E’ Vincenzo D’Agostino il nuovo presidente UNAE Calabria

COSENZA – A guidare il consiglio Vincenzo D’Agostino, amministratore delegato di Omnia Energia Spa. Rimarrà in carica fino al 2019. «Porteremo una ventata di novità nel settore». Ufficialmente insediato il nuovo Consiglio di UNAE Calabria, che ha nominato come nuovo Presidente Vincenzo D’Agostino, il quale rimarrà in carica per il triennio 2017-2019, e come Vice Presidente Quintino Jirillo. Il nuovo Consiglio Direttivo sarà composto da: Marcello Ricciotti, Santino Madia, Giampiero Rizzo, Marcello Marchese, Antonio Graziano, Nicola Sorrentino, Francesco Cavallaro, Giuseppe De Vuono, Antonino Italiano, Domenico Antonio Fedele, Corrado Brunetti e Tommaso Mauro. Nominato come nuovo segretario Luca Iannone. L’UNAE, attiva dall’inizio degli anni ’80, ha lo scopo di favorire il miglioramento tecnico nell’esecuzione degli impianti elettrici, perseguendo tutte quelle iniziative e quelle azioni atte a far sì che tali impianti vengano eseguiti dalle Imprese Installatrici nel modo più idoneo e con le necessarie garanzie tecniche, nonché di porre in essere tutte le altre iniziative utili per la tutela ed il miglioramento della professione e delle imprese. Il Presidente Vincenzo D’Agostino, laureato in Ingegneria delle Tecnologie Industriali Indirizzo Elettrico all’Università degli Studi della Calabria, ha lavorato per 12 anni in Enel svolgendo ruoli di responsabilità in tutto il Sud Italia, dal 2003 è amministratore delegato del Gruppo Omnia Energia Spa che ha sede a Zumpano (CS). È stato tra i primi in Sud Italia a conseguire la qualifica di E.G.E. (Esperto in Gestione dell’Energia) sia in ambito civile che industriale e nel 2005 è stato uno dei fondatori di ASSOESCO (Associazione italiana delle Energy Service Company) ricoprendo per diverso tempo la carica di Vice Presidente Nazionale. Inoltre, è stato anche Vicepresidente della sezione Energia di Confindustria Cosenza ed è iscritto all’Albo degli Ingegneri di Cosenza da 30 anni.

Klaus Davi, “La ‘ndrangheta dice no al restyling del logo di Quartiere Archi di Reggio Calabria”

ROMA – Klaus Davi, titolare di un’agenzia di comunicazione di impresa con sede a Milano e a Roma, è attivo da anni sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, soprattutto la ‘ndrangheta. La sua agenzia ha realizzato documentari pluripremiati come – di recente – con il riconoscimento conferito dai familiari dei magistrati Livatino Saetta Costa, uccisi dai clan. In questi giorni si era rivolto all’associazione dei creativi pubblicitari italiani, l’Art Directors Club Italiano, per chiedere un restyling del logo di Archi, quartiere a nord di Reggio Calabria in cui vivono alcuni tra i più potenti e sanguinari boss della mafia. Più volte Klaus Davi ha ritratto il quartiere nei suoi film, di recente, riprendendo a distanza ravvicinata il rito della firma dei boss, ossia la processione dei capi clan che si recano al commissariato di zona per firmare, certificando così di non essersi dati alla latitanza. «Il presidente Vicky Gitto è stato estremamente disponibile – racconta Davi – avevo chiesto che la sua associazione si facesse promotrice di un concorso per  ridisegnare il marchio di Archi. Infatti il cartello presente a Reggio Calabria sulle strade risale ancora a quello delle guerre di mafia negli anni ’90. Un modo anche per attirare l’attenzione su un’area depressa dove regnano queste famiglie e dove il 90% dei cittadini vive indifeso dalle istituzioni». «La motivazione del rifiuto è la mancanza di budget – continua il massmediologo – Ora lancerò un concorso su Facebook rivolto a tutti i creativi, al link https://goo.gl/d9tBHL. Ai tempi di Sanna e Pirella una cosa simile non sarebbe mai successa. Era gente che si dedicava anima e corpo alle cause sociali. Ora i tempi sono cambiati, la crisi i fa sentire, si fa tutto per denaro e non biasimo l’Art Director Club poiché ha solo rispettato le regole della società. Per questo ora mi rivolgo a creativi e designer indipendenti affinché accolgano questo messaggio finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica su una terra abbandonata da Dio e, soprattutto, dai politici».

Vigili del Fuoco, la UIL a Minniti, “Riapriamo la caserma di San Giovanni in Fiore”

COSENZA – Oggi  a Roma, si terrà la riunione per distribuire sul territorio nazionale 400 nuovi vigili del fuoco, frutto dell’ultimo potenziamento. Assumere 400 Vigili del Fuoco per potenziare il servizio di soccorso, per noi, vuol dire che questi pompieri dovranno essere usati, prioritariamente, per dare questo servizio insostituibile ai cittadini dove non è presente. Rigopiano è stata l’ennesima conferma di quanto siano fondamentali i Vigili del Fuoco per la salvaguardia della vita dei cittadini e non solo. Con 400 vigili del fuoco è possibile aggiungere quasi 20 distaccamenti sul territorio, dando così il miglior servizio di soccorso ai cittadini, oppure, si può aumentare il personale nelle attuali sedi di servizio senza però dare un reale e massimizzato potenziamento del servizio di soccorso. In questa seconda ipotesi il risultato sarebbe di risparmiare le poche ore di straordinario necessarie per il normale funzionamento delle sedi esistenti, ma, a grave discapito dell’aumento concreto del numero delle squadre di soccorso che sarebbero invece a maggior vantaggio della cittadinanza. Considerato che un lavoratore lavora 36 ore a settimana per 52 settimane all’anno per 400 pompieri aggiuntivi, rischiamo di spendere il costo di 750.000 ore di lavoro per risparmiarne solo poche decine, un’ipotesi simile, qualora concretizzata, sarebbe abbastanza per valutare la rimozione di una intera classe dirigente. Per aprire definitivamente la caserma di San Giovanni in Fiore servono, a regime, soltanto 20 vigili e oggi, ancora una volta, sarà possibile avere i pompieri necessari ma ciò dipenderà dalla volontà politica. Nonostante la palese necessità di attivare urgentemente una squadra di soccorso nel cuore della Sila, fino ad ora, ogni occasione è stata bruciata dalla disattenzione della classe politica locale. Per questo motivo facciamo il nostro appello al Ministro Minniti -dichiara Bonaventura Ferri Segretario della UIL dei Vigili del Fuoco di Cosenza- perché da più di dieci anni si poteva e si doveva attivare una squadra di Vigili del Fuoco in Sila ma finora, negando questa apertura, è stata perpetrata una grave ingiustizia. Ora i pompieri ci sono e si può aprire San Giovanni, solo il giusto intervento del Ministro può dare fine a questa mancanza ingiustificabile. Potenziare il servizio di soccorso ai cittadini su tutto il territorio nazionale vuol dire, sicuramente, assicurare il soccorso a chi ora non lo ha ma ne ha diritto, come i cittadini calabresi della Sila.

Cosenza, intesa tra la Camera di Commercio e il Conservatorio

COSENZA –  L’attività progettuale della Camera di Commercio di Cosenza incontra la vitalità artistica del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” per dar vita alla costruzione di un rapporto di collaborazione per lo sviluppo del settore artistico-musicale locale, sia in termini di produzione che di fruibilità degli eventi. Con l’accordo formalizzato nella sede dell’Ente camerale, le due istituzioni si impegnano a lavorare insieme per valorizzare le eccellenze locali. «La musica e le produzioni artistiche in genere – sottolinea Klaus Algieri, Presidente della Camera di Commercio di Cosenza – rappresentano una opportunità di crescita per il territorio, amplificandone l’attrattività anche dal punto di vista turistico. Con questo accordo ci confermiamo disponibili a condividere le nostre risorse con il Conservatorio, oggi, ma anche con altri enti del settore, in futuro, per una pianificazione e programmazione congiunta delle rispettive attività, nella convinzione che tali temi rivestano un ruolo strategico nelle politiche di sviluppo socio-economico di una collettività, anche in termini di nuova imprenditorialità legata alla cultura». «Una data storica – afferma Pietro Brandmayr, Presidente del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” – in cui si pongono le basi per una collaborazione preziosa. Grazie all’intesa con la Camera di Commercio, infatti, un’istituzione di alta formazione e di fama internazionale come il Conservatorio si apre oggi al territorio, con l’intento di favorire lo sviluppo della produzione musicale e di valorizzare il patrimonio culturale locale». Tra le attività oggetto del protocollo firmato, l’istituzione di un Tavolo Tecnico inter-istituzionale per l’adozione di iniziative promozionali innovative e per la gestione di programmi musicali e di interazione artistica, cui si aggiunge la pianificazione di eventi da realizzare, oltre che negli storici spazi del Conservatorio e dell’Auditorium-Casa della Musica, anche in nuovi luoghi di fruizione che potranno concordarsi con i rispettivi Enti di appartenenza.

Casole Bruzio, incontro sulla fusione dei comuni della Presila

CASOLE BRUZIO (CS) – Il Movimento Presila Unita continua a indire incontri pubblici discutere con i cittadini. A tal proposito informiamo che venerdì 3 marzo, presso la sala convegni dell’Hotel Virginia, via Pier Paolo Pasolini in Casole Bruzio, dalle ore 18. Saranno presenti Giulio Citrioni, docente di Scienze Politiche dell’Università della Calabria, che esporrà argomenti sul tema dei “Governi locali, crisi, democrazia. Quali vie d’uscita?” e Mariano Mariotta, Dottorando di Ricerca dell’Università della Calabria, il quale presenterà una ricerca dal titolo “Fusioni di comuni. Quali vantaggi e quali prospettive?” Il convegno servirà ad approfondire il tema del futuro dei piccoli centri e le prospettive legate alla fusione e, come consuetudine dialogare con i cittadini.

Carenza di pediatri a Cosenza, disagi per le mamme

COSENZA – Per le famiglie dei nuovi nati nella città di Cosenza, la scelta del pediatra di base è obbligata, perché c’è un solo medico disponibile e devi adeguarti. Se invece non hai fiducia del pediatra e vuoi spostarti con un altro dottore, l’operazione non è consentita. L’unica opzione disponibile è quella del ricongiungimento familiare, ovvero la possibilità che il neonato venga assistito da un pediatra che ha già in cura un fratellino o una sorellina. I disagi non sono pochi. A quanto pare tutti i pediatri di famiglia operanti a Cosenza hanno raggiunto il tetto massimo degli assistiti. Il paradosso è che questa figura è anche denominata “pediatra di libera scelta”, mentre di fatto, la scelta non è affatto libera. L’alternativa è rivolgersi ad un libero professionista, pagando per le prestazioni erogate. Le norme prescrivono che ogni bambino, sin dalla nascita, debbano poter accedere a tutti i servizi e prestazioni garantiti dal Servizio sanitario nazionale (Ssn), compresi nei Livelli essenziali di assistenza. Il pediatra è obbligatorio per i bambini fino ai 6 anni; per i bambini tra i 6 e 14 anni la scelta può essere tra pediatra e medico di famiglia. Al compimento dei 14 anni, la revoca è automatica.