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Sostituita la piattaforma su cui aveva nidificato una coppia di cicogne bianche

cicogneSIBARI (CS) – Nella Piana di Sibari, una coppia di Cicogna bianca ha iniziato a costruire il nido su una piattaforma artificiale in legno installata  nel 2007 nell’ambito del Progetto LIPU Cicogna bianca Calabria. La base della piattaforma in legno evidentemente non ha più retto all’usura del tempo staccandosi. Ciò che era rimasto della piattaforma erano soltanto due piccoli assi dove caparbiamente  la coppia di cicogna  tentava di costruirvi il nido ma invano perché lo spazio a disposizione era troppo ristretto e il materiale deposto cadeva continuamente a terra.Dopo varie osservazioni al nido, e constatata la situazione, i volontari della  sezione LIPU di Rende, (Salvatore Golia, Katharina Werner e Marilena Salerno) che monitorano costantemente i siti della cicogna presenti in quell’area, hanno deciso di far intervenire l’Enel per sostituire i brandelli di tavole rimaste con una nuova piattaforma. La risposta dell’Enel non si è fatta attendere, giusto i tempi tecnici. Eccezionale l’intervento dell’Unità Operativa Enel di Castrovillari coordinata da Antonio Canonaco i cui tecnici (Giorgio Umberto, Mario Cirigliano, Marco Perrone e Francesco Ferraro) guidati dal capo squadra Guido Scarpelli sono riusciti a posizionare la nuova piattaforma e a riporre la bozza di nido all’interno della nuova struttura nonostante le condizioni meteo non favorevoli.La coppia di cicogna sembra non aver particolarmente subito negativamente l’intervento da parte degli umani, prova ne è stata che appena l’area è stata sgombrata da uomini e mezzi ha subito rioccupato il sito.La nidificazione è stata purtroppo rallentata dalla rottura della suddetta piattaforma che ha comportato un ritardo di oltre 2 settimane. Ora si spera che la coppia possa completare la costruzione del nido avendo un ampio spazio a disposizione e portare così a termine la nidificazione.Questa in particolare è una nuova coppia arrivata quest’anno che si aggiunge alle altre undici presenti nella Piana di Sibari sostiene Roberto Santopaolo responsabile della Sezione di Rende e del progetto Cicogna bianca Calabria. Diciotto in totale le coppie di cicogne quest’anno presenti in Calabria, riferiscono ancora i volontari dell’associazione, tutte nidificanti su piattaforme nido appositamente predisposte dalla LIPU di Rende con il supporto dell’Enel.

Miceli (M5S): «Morrone pensi a rispondere al Ministero»

domenico_miceliRENDE (CS) – «Troviamo imbarazzante la risposta alle nostre osservazioni che il consigliere Morrone infila a margine dello scontro in atto tra Manna e Bevacqua per come confermate allo stesso membro del Laboratorio Civico. Imbarazzanti le sue dichiarazioni perché il consigliere di maggioranza fa finta di ignorare quali siano le proposte che come Movimento 5 Stelle da più di un anno abbiamo inoltrato all’esecutivo Manna: acquisire ad oneri reali i terreni inquinati dell’ex area Legnochimica e procedere immediatamente con le operazioni di messa in sicurezza del sito per prevenire l’autocombustione estiva dei laghi. Ma c’è di più, ed è anche più grave – prosegue nella sua nota il consigliere del Movimento 5 Stelle Miceli – Morrone ancora aspetta di conoscere l’esito delle analisi effettuate con il progetto europeo Punto Zero Acqua, portato avanti in regione dalla nostra portavoce Laura Ferrara. Morrone, fra l’altro, non sembra conoscere la differenza fra inquinamento delle acque e quello atmosferico a cui fa riferimento nella sua delirante risposta. Ignora che abbiamo già riscontrato parametri superiori a quelli consentiti dalla legge, tanto nel fiume Crati, quanto in un pozzo privato dell’area industriale di Rende e che in base a questi dati preoccupanti abbiamo già provveduto ad inoltrare un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica di Cosenza, al Ministero dell’Ambiente, all’Arpacal e al Prefetto. Per effetto della nostra segnalazione – conclude Miceli – il Ministero dell’Ambiente ha contattato i vari enti pubblici interessati, chiedendo tutta la documentazione inerente i campionamenti d’acqua e ha chiesto altresì di relazionare sullo stato dell’inquinamento dell’area nonché sulle misure adottate o in corso di adozione per la tutela dell’ambiente. Aspettiamo con ansia questa relazione. Morrone si attivi con tutta la maggioranza a tale scopo anziché ammassare vacue parole valide solo a produrre solo un’imbarazzante velina per la stampa utile solo a certificare il quadro desolante che ci consegna questa maggioranza».

Presentato il bando concessione contributi destinato agli alluvionati di Rossano e Corigliano

presentazione bandoCORIGLIANO (CS) – È stato presentato ieri, presso la sede Confcommercio di Corigliano Calabro, il bando della Camera di Commercio destinato alle imprese colpite dall’alluvione che lo scorso 12 agosto 2015 ha piegato le città di Rossano e Corigliano.Un’iniziativa che ha avuto il preciso scopo di far conoscere nel dettaglio i requisiti di ammissibilità, gli adempimenti richiesti e le modalità di presentazione delle domande di concessione dei contributi. “Gli eventi alluvionali dello scorso agosto – ha dichiarato il Presidente di Confcommercio, Klaus Algieri – hanno portato le nostre imprese a vivere momenti di grave difficoltà dal punto di vista economico ed umano. Ancora oggi sono tanti gli imprenditori che si trovano a dover sostenere elevati costi di recupero che in alcuni casi spingono verso la chiusura. Vogliamo evitare che ciò accada e cerchiamo di dare alle imprese un po’ di respiro per aiutarle a ripartire”. Il bando prevede uno stanziamento di 430 mila euro, finanziati da Unioncamere Nazionale e dalla Camera di Commercio di Cosenza, destinati alle imprese che hanno subito danni accertati e alle quali sarà rimborsato il 50% delle spese ammissibili (acquisto, riparazione di arredi, macchinari ed attrezzature, compresi hardware e software, acquisto, installazione, ripristino di impianti,acquisto di scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti) sostenute dal 12 agosto 2015 alla data di presentazione della domanda. Le domande potranno essere presentate esclusivamente con invio telematico tramite la piattaforma WebTelemaco a partire dal 23 maggio 2016 fino al prossimo 23 giugno (salvo successive proroghe). Prezioso l’intervento di Ettore Albanese, Responsabile Unico del Procedimento per la Camera di Commercio che ha presentato nel dettaglio i contenuti del bando e fornito tutti i chiarimenti in merito.Numerose le imprese intervenute che hanno mostrato grande entusiasmo per l’iniziativa e per il sostegno ricevuto. Dopo la presentazione si è tenuto un tavolo tecnico di approfondimento dedicato a commercialisti e operatori professionali durante il quale il dottor Albanese ha illustrato tutti i dettagli tecnici e procedurali.

Settima edizione della Start Cup. La presentazione sarà all’Unical

start cupRENDE (CS) – Sarà presentata giovedì 19 maggio, alle ore 10 , nella sala stampa del centro Congressi dell’Università della Calabria, la VIII edizione della Start Cup Calabria, la business plan competition itinerante organizzata da CalabriaInnova, Università della Calabria, Università Magna Græcia e Università Mediterranea. All’incontro di presentazione parteciperanno il  Magnifico rettore, Gino Mirocle Crisci; il Delegato alla Ricerca e al Trasferimento Tecnologico dell’Unical, Giuseppe Passarino; il direttore di CalabriaInnova , Antonio Mazzei; il responsabile Liaison Office – Supporto alla Ricerca ed al Trasferimento Tecnologico dell’Unical, Andrea Attanasio; il membro del Comitato Tecnico Esecutivo Start Cup Calabria, Riccardo Barberi, e, sempre del Liaison Office dell’Unical, Massimo Paturzo. La presentazione si concluderà con la testimonianza di Ali Mohammadhosseini – Zeropet (oggi Recyclinnova) – I classificato Start Cup Calabria 2015. Nel corso dell’appuntamento sarà proiettato in video-resoconto della scorsa edizione ed esperti dell’Università della Calabria e CalabriaInnova saranno a disposizione di coloro i quali desidereranno ricevere ulteriori chiarimenti e approfondimenti. Sarà possibile iscriversi alla competizione fino al 26 maggio, data d’inizio dello scounting, candidando la propria idea attraverso il form online sul sito della manifestazione: www.startcupcalabria.it.

Decretato il bando per l’attivazione di percorsi di istruzione e formazione per i drop-out

Federica RoccisanoCATANZARO (CZ) – E’ pronto per essere pubblicato il primo bando sperimentale che prevede l’attivazione di percorsi di istruzione e formazione professionale della Regione. Il bando si rivolge agli studenti “drop out”, ovvero a quegli studenti che hanno interrotto il loro percorso di istruzione prima del conseguimento del diploma di istruzione superiore. I percorsi formativi  pertanto, informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta, avranno una durata biennale e saranno caratterizzati da un periodo di istruzione in aula e un altro di formazione sul posto di lavoro, non inferiore al 35% delle ore totali del corso formativo.La sperimentazione prevede l’attivazione di cinquanta classi di quindici studenti su tutto il territorio regionale e prevede una selezione a monte dei percorsi formativi finanziabili. «Durante i mesi scorsi – ha detto l’assessore al Lavoro e Formazione professionale Federica Roccisano – è stato attivato un processo di confronto e dialogo con le agenzie formative e con le organizzazioni datoriali , che ho incontrato in ognuna delle province calabresi insieme al dirigente del settore Cosentino. Il fine degli incontri era quello di costruire le basi per la creazione di percorsi condivisi e dare un fine chiaro alla formazione professionale, ovvero l’inserimento lavorativo dei ragazzi formati. Pertanto abbiamo scelto i dieci percorsi professionali afferenti ai settori in cui statisticamente c’è più richiesta sul mercato calabrese e in cui la giunta regionale sta investendo: agricoltura di qualità, promozione turistica, estetica del benessere termale e ancora editing e  grafica, nonché logistica. La scelta di privilegiare alcune figure professionali vuole stimolare sia gli studenti sia diversificare le offerte delle agenzie formative, senza voler penalizzare nessuno. La procedura relativa alla preferenza delle figure infatti sarà limitata al bando sperimentale, mentre il bando di attivazione dei percorsi tradizionali quadriennali di IeFP non avrà alcuna limitazione rispetto alle figure da formare».

                                                                 

Cristian Vocaturi: «Gianni Pittella è tra gli artefici dell’invasione dell’olio tunisino»

www.eunews.it

CASSANO ALLO IONIO (CS) – «Apprendiamo dalla stampa dell’arrivo in Calabria dell’europarlamentare Gianni Pittella leader del Laboratorio Democratico, che farà tappa nel comune di Cassano allo Ionio ed in altri centri calabresi interessati dalle imminenti elezioni per il rinnovo dei consigli comunali. Un tour elettorale che non ci sorprende ma, piuttosto, ci fa pensare. Cosa verrà a dire a Cassano allo Ionio e nei territori a forte vocazione agricola Gianni Pittella dopo che è stato tra gli artefici dell’invasione dell’olio tunisino sui nostri mercati e nulla ha fatto – da europarlamentare – per evitare il declassamento dell’unione europea dell’olio calabrese?». Ad affermarlo Cristian Vocaturi, segretario nazionale di Consapi Agricoltura, Confederazione Nazionale Sindacato Agricoltori Piccole Imprese e candidato al comune di Cassano allo Ionio. E aggiunge: «Per uno stupido cavillo burocratico nel regolamento europeo, il nostro prezioso olio, rischia di non potersi più fregiare della denominazione di olio extra vergine di oliva. Proprio adesso che il settore sembrava in crescita, da traino alla stagnante economia regionale, arriva il colpo per la produzione calabrese di olio che sarà pesantemente danneggiata nella commercializzazione. Cosa avrà da dire a riguardo ai produttori cassanesi e dello ionio cosentino, ai tanti imprenditori oleari calabresi, l’europarlamentare Pittella?» «Stesso dicasi – continua Cristian Vocaturi – per le oltre 35 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a “dazio zero” che stanno per invadere anche la Calabria, grazie al via libera della Commissione internazionale del Parlamento europeo. Un’operazione che mortifica i produttori calabresi che investono in qualità, tecnologia e innovazione. E conclude: «Come rappresentanti del mondo agricolo ci sentiamo beffati doppiamente. Ancora una volta in Europa il settore agricolo diventa merce di scambio senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale ed ambientale sui nostri territori».

Catanzaro, 5 milioni di euro dal Miur per l’edilizia scolastica

CATANZARO – Cinque milioni di euro alla Provincia di Catanzaro per un importante intervento di edilizia scolastica. La Regione Calabria ha inserito il progetto che mira a costruire una struttura accogliente e sostenibile, un vero e proprio Polo scolastico innovativo che ricomprende la nuova sede dell’Istituto tecnico per Geometri “Petrucci” e del liceo artistico “De Nobili”. «L’obiettivo, infatti – si legge in un comunicato della Provincia – è quello di acquisire idee progettuali per la realizzazione di scuole innovative da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, didattico, pedagogico e dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura del territorio. La Provincia di Catanzaro ha puntato alla realizzazione di ‘architetture’ innovative degli spazi interni ed esterni, in modo da favorire l’introduzione di nuovi modelli di didattica digitale attiva e cooperativa».

Intercettazioni e diritto all’informazione. Al Pezzullo un convegno sulla libertà di stampa

COSENZA – Settantatré èliberta di stampa il numero che sancisce la posizione dell’Italia nella classifica relativa alla libertà di stampa. Ultimi tra i paesi europei, un passo indietro persino rispetto a zone come la Mongolia e il Burkina Faso. Una retrocessione, in riferimento al 2013, che la dice lunga su come parlare oggi di libertà di stampa nella sua accezione più ampia, sia al limite del paradosso. Conflitti d’interessi, ostruzionismo politico, minacce, abusi di potere, violenze psicologiche e non rappresentano l’ordinario con cui, in Italia e non solo, si trovano a combattere i giornalisti, quelli veri, che non si comprano, che fanno il loro lavoro a qualunque costo, che hanno paura ma la paura hanno imparato a gestirla per amore della verità. Quelli che sono costretti a vivere una vita sotto scorta o che, nei casi più estremi, pagano con la vita la passione per un mestiere tra i più sottovalutati. “Non eroi”, ribadiscono spesso, «ma uomini onesti e professionali che hanno sposato il valore dell’onestà».

Una riflessione, espressa nel corso di un lungo dibattito organizzato dal circolo della Stampa di Cosenza, in collaborazione con l’onlus di volontari “Ossigeno”, un’associazione nata a tutela del diritto all’informazione, per promuovere la giornata mondiale della libertà di stampa. Un convegno, a cui hanno preso parte gli studenti dell’Istituto Pezzullo di Cosenza, durante il quale si sono confrontati i più esperti giornalisti calabresi. Tre intense ore in cui gli esperti dell’informazione hanno ragionato sul valore delle intercettazioni in ambito giornalistico e  giudiziario, attraverso le esperienze e gli esempi di alcuni cronisti, vittime della censura e del controllo. A moderare il lungo convegno, Gregorio Corigliano, Presidente del Circolo della Stampa.

liberta di stampa 2 A seguire,  Alberto Spampinato, direttore di “Ossigeno”, che ha svelato i motivi per i quali l’Italia oggi si ritrova fanalino di coda in materia di libertà di stampa. «Nel nostro paese siamo abituati a denunciare e ad evidenziare gli innumerevoli casi di ostruzionismo e rivalsa di cui sono vittime i nostri giornalisti. Se questo implica “una malattia”, è bene conoscerne la gravità fino in fondo». Ad Arcangelo Badolati, cronista della Gazzetta del Sud, è spettato il ruolo più tecnico che lo ha visto ribadire, ripercorrendo alcune tra le vicende più note della cronaca, da Padre Fedele ad Anna Falchi, l’inappropriato modo di utilizzare le intercettazioni telefoniche qualora queste non abbiano alcuna rilevanza ai fini investigativi. «Un bravo giornalista non è certo chi, per amicizia, riesce ad entrare in possesso di più o meno materiale. Un bravo giornalista è chi si reca sul posto, verificando con i suoi occhi, quanto più possibile, la notizia».  All’intervento di Badolati, si sono affiancati, sulla stessa scia, quello di Paolo Pollichieni, direttore del “Corriere di Calabria”, impegnato nelle inchieste antimafia, che ha ricordato come tra le motivazioni di tale censura, si nasconda, spesso, l’ assenza di editori puri. In entrambi gli interventi, incluso quello del direttore del Quotidiano del Sud, Rocco Valenti”, non sono mancati i riferimenti alla situazione politica attuale che veda la Calabria, e Cosenza in particolare, al centro di una campagna elettorale dai colori decisamente torbidi. «Sono allibito nell’ osservare come, tra le segreterie politiche, circolino liberamente uomini invisi giuridicamente, condannati e rei di reati penali importanti. Mi auguro che l’arrivo di Gratteri sancisca nuove regole e rimetta il giusto ordine» ha chiosato Badolati.

Esternazioni, quelle legate al mondo della politica, che spesso si attestano tra le principali cause di intimidazioni, come ricorda Nuccio Fava, profondo conoscitore dei metodi delle lottizzazioni data la sua esperienza personale che lo vide, nel 1992, sostituito da Bruno Vespa in Rai. Tocca a lui a rammentare la vicenda di Giulio Regeni, il giovane corrispondente ucciso in Egitto dai servizi di sicurezza a causa della sua attività di ricerca. Uno dei tanti giornalisti che, dell’espressione di Edgar Allan Poe, “Scriverò liberamente, sempre. Non voglio far altro, non so fare altro”, ne avrebbero potuto fare un claim di vita, se non gli fosse stata privata.

Lia Giannini

Calabria e Rischio Idrogeologico, 408 comuni su 409 in pericolo

CATANZARO- In Calabria il 99,8% dei comuni calabresi presenta aree esposte a pericolo di frane o alluvioni. Si tratta di 408 comuni su 409di cui 354 sono a pericolosità sia da frana (P3 e P4) che idraulica; 30 solo a pericolosità frana e 24 a pericolosità idraulica. Su 15.222 chilometri quadrati della superficie totale, infatti, 914,1 è a pericolosità sia da frana che idraulica; 347,8 a pericolosità frana e 576,3 a pericolosità idraulica.

Numeri e dati aggiornati sul rischio idrogeologico in Italia sono stati illustrati oggi a Roma da Legambiente, nel corso di un convegno per la presentazione del dossier Ecosistema Rischio 2016, l’indagine sulle attività nelle amministrazioni comunali per la mitigazione del rischio idrogeologico, realizzata sulla base delle risposte fornite dalle amministrazioni locali al questionario inviato ai Comuni in cui sono state perimetrale aree a rischio idrogeologico (i dati si riferiscono quindi ai 1.444 Comuni che hanno risposto al questionario di Legambiente).

Solo nel 2015 frane e alluvioni hanno causato in Italia 18 vittime, 1 disperso e 25 feriti con 3.694 persone evacuate o rimaste senzatetto in 19 regioni, 56 province, 115 comuni e 133 località. Secondo l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr, nel periodo 2010-2014 le vittime sono state 145 con 44.528 persone evacuate o senzatetto, con eventi che si sono verificati in tutte le regioni italiane, nella quasi totalità delle province (97) e in 625 comuni per un totale di 880 località colpite.

“In un contesto in cui sono sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici in atto – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Calabria Andrea Dominijanni – è necessario concentrare gli sforzi su interventi di prevenzione, avviando al più presto una seria politica di mitigazione del rischio che sappia tutelare il suolo e i corsi d’acqua e ridurre i pericoli a cui sono quotidianamente esposti i cittadini. Per essere efficace però, l’attività di prevenzione deve prevedere un approccio sistemico, che sappia tenere insieme le politiche urbanistiche, una diversa pianificazione dell’uso del suolo, una crescente attenzione alla conoscenza delle zone a rischio, la realizzazione di interventi pianificati su scala di bacino, l’organizzazione dei sistemi locali di protezione civile e la crescita di consapevolezza da parte dei cittadini”. “Legambiente – ha detto ancora Dominijanni – è disponibile ad offrire il supporto alle amministrazioni nei piani comunali, nell’informazione alla popolazione e nelle esercitazioni di emergenza”.

Rispetto all’attività di prevenzione del rischio, nell’80% dei comuni italiani intervistati sono stati redatti piani urbanistici che hanno recepito le perimetrazione delle zone esposte a maggiore pericolo. Nonostante l’evidente fragilità del territorio, nel corso dell’ultimo decennio, nel 10% dei comuni (146 fra quelli intervistati) si è continuato a costruire in zone a rischio: nel 88% dei casi sono state urbanizzate aree a rischio di esondazione o a rischio di frana con la costruzione di abitazioni (in 128 comuni su 146); nel 14% dei casi in tali aree sono sorti addirittura interi quartieri (in 20 comuni). Nel 38% l’edificazione ha riguardato fabbricati industriali (55 comuni). Nel 12% dei casi (17 comuni), invece, sono state costruite in aree a rischio idrogeologico strutture sensibili come scuole e ospedali, nel 18% (26 comuni) strutture ricettive e nel 23% (33 comuni) strutture commerciali.

La Presidenza del Consiglio, con la Struttura di missione Italia Sicura, ha dato un segnale importante per uscire dalla logica dell’emergenza superando la tendenza degli ultimi anni in cui sono stati spesi circa 800 mila euro al giorno per riparare i danni e meno di un terzo di questa cifra per prevenirli. Facendo da cabina di regia e coordinamento tra le molteplici strutture, enti e soggetti che fino ad ora si occupavano in maniera disomogenea e frammentata della gestione del territorio, i primi frutti del lavoro di razionalizzazione si sono cominciati a vedere quando sono stati recuperati e stanziati i primi 654 milioni di euro per i primi 33 cantieri che fanno parte del più ampio Piano delle città metropolitane che comprende 132 interventi complessivi per un totale di oltre 1,3 miliardi euro.

Proprio le città rappresentano oggi il cuore della sfida per l’adattamento ai cambiamenti climatici e agli affetti che essi comportano. E’ qui, infatti, che si produce la quota più rilevante di emissioni ed è qui che l’intensità e frequenza di fenomeni meteorologici estremi sta determinando danni crescenti, mettendo in pericolo vite umane e determinando danni a edifici e infrastrutture. Tra le città capoluogo solo 12 hanno risposto al questionario di Ecosistema rischio: Roma, Ancona, Cagliari, Napoli, Aosta, Bologna, Perugia, Potenza, Palermo, Genova, Catanzaro e Trento. In Calabria, solo 60 amministrazioni comunali hanno risposto al questionario di Legambiente.

E’ necessario sottolineare ulteriormente che per ottenere risultati realmente efficaci nella prevenzione e nella mitigazione del rischio idrogeologico, oltre all’impegno da parte delle amministrazioni comunali su alcuni aspetti di stretta competenza, è necessario dar vita ad una filiera virtuosa a cui contribuiscano soggetti ed enti diversi, dallo Stato centrale agli enti locali, alle Autorità di Bacino, ciascuno con il proprio ruolo e le proprie prerogative.

Di seguito, alcuni estratti del Rapporto con le tabelle che riguardano la Calabria ed i dati comune per comune:

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Tabelle del rischio comune per comune al seguente link:  http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/tabelle_regionali_comune_per_comune_ecorischio_2016.pdf

 Link al dossier completo: http://www.legambiente.it/contenuti/dossier/ecosistema-rischio-2016